CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 luglio 2016
672.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 12 luglio 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 11.15.

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Schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di razionalizzazione delle funzioni di polizia e assorbimento del Corpo forestale dello Stato.
Atto n. 306.

(Rilievi alle Commissioni riunite I e IV).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Rilievi espressi).

  La Commissione prosegue l'esame dell'atto.

  Luca SANI, presidente e relatore, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione. Ricorda che nella seduta del 22 giugno, in qualità di relatore, ha illustrato lo schema di decreto legislativo. Ricorda altresì che nella seduta di mercoledì 6 luglio il gruppo Movimento 5 stelle ha presentato una proposta di rilievi. Avverte inoltre che lo stesso gruppo ha presentato in data odierna una nuova formulazione della sua proposta di rilievi (vedi allegato 1). Comunica quindi di aver predisposto, in qualità di relatore, una proposta di deliberazione di rilievi (vedi allegato 2).

  Massimiliano BERNINI (M5S) preannuncia preliminarmente il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.
  Ritiene, infatti, in primo luogo, antistorica la militarizzazione di un corpo civile, che porterà alla compressione dei diritti acquisiti dei lavoratori, soprattutto in materia sindacale.
  Ricorda a tale proposito che lo schema di decreto legislativo è stato predisposto in attuazione dei principi e criteri direttivi contenuti nella delega di cui all'articolo 8, comma 1, lettera a), della legge 7 agosto 2015, n. 124 recante «Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche» con specifico riferimento al riordino delle funzioni di polizia di tutela dell'ambiente, del territorio e del mare, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare e che il legislatore delegante ha individuato nella riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato e nell'eventuale assorbimento del medesimo in altra Forza di polizia gli strumenti per realizzare le finalità di cui sopra. L'articolo 8 ha poi disposto alcuni chiari limiti all'esercizio delle delega da parte del Governo finalizzati testualmente ad assicurare, tra gli altri, «la garanzia degli attuali livelli di presidio dell'ambiente, del territorio e del mare e della sicurezza agroalimentari», «la salvaguardia delle professionalità esistenti», nonché «la specialità e l'unitarietà delle funzioni da attribuire».
  Stigmatizza quindi l’irritualità della delega in questione rappresentata da una inusuale formula dubitativa utilizzata dal legislatore delegante utilizzata per sottacere quanto più a lungo possibile le reali intenzioni del Governo finalizzate a sopprimere il Corpo forestale dello Stato attraverso la confluenza di esso in altra forza di Polizia.
  Ricorda, poi, che successivamente all'entrata in vigore della legge n. 124 del 2015, il Governo ha predisposto un primo schema di decreto legislativo da sottoporre all'esame delle Commissioni parlamentari competenti in cui sono state rese manifeste sia la volontà di assorbimento del Corpo forestale dello stato in altra forza di polizia, circostanza posta formalmente in dubbio della formula utilizzata dal legislatore delegante, nonché l'individuazione dell'Arma dei carabinieri quale Forza di Polizia destinata prevalentemente ad assorbire il Corpo Forestale dello Stato.
  Sottolinea quindi come l'Arma dei Carabinieri svolga un encomiabile ed insostituibile ruolo di prevenzione, accertamento e repressione dei reati su tutto il territorio nazionale, abbia maturato nella repressione delle contravvenzione e dei delitti ambientali una specifica competenza con il Comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente») che è stato posto alla dipendenza funzionale dello stesso Ministro dell'ambiente. Stesse considerazioni devono essere svolte in ordine al Pag. 135Comando Carabinieri Politiche agricole e alimentari posto alle dipendenze funzionali del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali per esercitare poteri ispettivi sulle produzioni agroalimentari al fine di prevenire e reprimere le frodi alimentari, per contrastare le frodi ai danni dell'UE nel settore dei finanziamenti comunitari al settore agroalimentare, della pesca e acquacoltura, nonché sulle operazioni di ritiro e vendita di prodotti agroalimentari, ivi compresi gli aiuti ai Paesi in via di sviluppo e agli indigenti.
  Ciononostante, pur a fronte della non esclusiva destinazione del personale del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri come previsto nello schema di decreto legislativo all'esame della Commissione, ritengono non strategica né meramente utile la scelta compiuta dal legislatore di sopprimere l'autonomia del Corpo forestale dello Stato nell'ottica del rafforzamento, ma anche del solo mantenimento degli attuali standard qualitativi di contrasto del crimine ambientale.
  Ricorda infatti il duplice ruolo svolto dal Corpo forestale dello Stato che non può essere ascritto a un ruolo e a una funzione militare, ma consistente in un impareggiabile ruolo di prevenzione declinato nella presenza e nel presidio del territorio, nella sua valorizzazione a partire dalla tutela della biodiversità fino all'accertamento e perseguimento dei reati a fianco delle procure della Repubblica: il Corpo forestale non è, infatti, una forza armata bensì una forza di polizia con funzione tecniche. La diversità ontologica sottesa tra l'ordinamento civile e militare rispettivamente del Corpo forestale e dell'Arma dei carabinieri appare infatti non superabile e si riverbera dannosamente in una sostanziale variazione dello status dei componenti del Corpo forestale con evidenti violazioni delle prerogative personali e professionali di ciascuno.
  A tale riguardo non può che essere stigmatizzata la compressione della libertà sindacale connessa al passaggio ad una forza militare, alla azionabilità della giustizia militare in luogo di quella civile, fino alla tematica della militarizzazione del personale femminile per il quale l'arruolamento può essere solo volontario. Questa contraddizione risulta più evidente se si considera che la militarizzazione riguarderà non solo il personale in divisa ma anche i ruoli tecnici strumentali amministrativi quali i periti, i revisori, i collaboratori e gli operatori, ovvero lavoratori non armati se senza uniforme, spesso con molti anni di servizio alle spalle, in alcuni casi obiettori di coscienza o invalidi.
  A tutti costoro la delega lascia ben poco scampo: qualora non dovessero risultare idonei alla militarizzazione o non dovessero accettarla, verranno indirizzati in altri ambiti della Pubblica amministrazione. Qualora però il personale non dovesse accettare la ricollocazione offerta, non resterebbe che tornare al contingentamento iniziale o finire in mobilità presso la Pubblica amministrazione. Per tutte queste ragioni ritiene non ultroneo parlare di «ricatto occupazionale», che aprirà inoltre la strada a numerosi contenziosi.
  In definitiva, ritiene che il decreto legislativo in esame risulti viziato da eccesso di delega nella misura in cui non dà puntuale attuazione a criteri e principi direttivi di cui all'articolo 8, laddove il legislatore delegante aveva assicurato la garanzia degli attuali livelli di presidio dell'ambiente e del territorio, la salvaguardia delle professionalità esistenti, delle specialità e dell'unitarietà delle funzioni, oltre al più generale risparmio di spesa pubblica.
  In merito all'unitarietà delle funzioni, manifesta rammarico nel prendere atto del dannoso «spacchettamento» delle funzioni a oggi svolte efficacemente dal Corpo forestale dello Stato relativamente al rispetto della convenzione di Washington (C.I.T.E.S.) e che secondo il decreto in esame verrebbero ripartite tra Corpo forestale stesso, Guardia di finanza e Ministero delle politiche agricole con prevedibili ripercussioni sull’enforcement di tale disciplina fondamentale per la tutela della fauna e della flora minacciate di estinzione sia sul versante dell'accertamento che della uniforme applicazione di tale convenzione. Pag. 136
  Stesso discorso deve essere fatto per le competenze per l'antincendio boschivo e per il pubblico soccorso attribuite al Corpo nazionale dei vigili del fuoco. È ben noto infatti come l'azione più efficace di contrasto agli incendi boschivi, ancor prima dello spegnimento, è la prevenzione, attuata dalle circa 3.700 unità del Corpo Forestale dello Stato che operano nelle stazioni e nei posti fissi e che, con l'assorbimento nei Carabinieri, verranno meno. I «soli» 300 dipendenti del Corpo Forestale dello Stato, oltre ai 90 elicotteristi che transiteranno nei Vigili del Fuoco, infatti, appaiono completamente insufficienti per il prosieguo dell'efficace azione preventiva dagli incendi boschivi, fin qui svolta dal Corpo forestale. Sempre in questo ambito, ritiene ancora indefinita l'attività di indagine per l'individuazione dei piromani, anche questa attribuita da sempre al Corpo Forestale, come la previsione di dividere il servizio aereo del Corpo forestale in parti uguali tra Carabinieri e Vigili del Fuoco, sebbene i Carabinieri non abbiano competenza in antincendio e pubblico soccorso, mentre presso il Centro Operativo Aereo Unificato verrà meno il funzionario del Corpo Forestale dello Stato che decideva in merito all'invio dei mezzi aerei rispetto alle richieste di intervento, sulla base di valutazioni estremamente tecniche.
  Sul fronte della salvaguardia delle professionalità esistenti ritiene non possibile non stigmatizzare il «ruolo ad esaurimento» in cui verrebbe inquadrato il personale proveniente dal Corpo forestale, come una sorta di riservisti in scadenza piuttosto che una risorsa in termini di competenza e professionalità da assicurare per l'immediato futuro nel contrasto al crimine ambientale. Inoltre, non risulta chiaro come verranno garantite le attuali professionalità, maturate a seguito di specifica tipologia di studi condotta dal personale del Corpo Forestale dello Stato in tema di selvicoltura, assestamento forestale, dendrometria, patologia, botanica, micologia, sistemazioni idraulico forestali, legislazione forestale e ambientale ed altre ancora. Tra le attività correlate vanno inoltre considerate il controllo del territorio e delle aree protette, la salvaguardia della biodiversità attraverso ricerche e studi specifici, l'acquisizione e l'elaborazione dei dati per la realizzazione dell'inventario forestale, l'acquisizione dei dati relativi ai serbatoi di carbonio e alle emissioni di CO2, l'acquisizione e l'elaborazione dati relativi alle piogge acide, la geo-referenziazione delle aree percorse dal fuoco e dei siti extraurbani destinati a discariche di rifiuti nocivi.
  In tema di garanzia degli attuali livelli di presidio dell'ambiente e del territorio, in considerazione della gestione diretta di oltre 130 riserve naturali da parte del corpo forestale dello Stato, su molte delle quali insistono Zone di protezione speciale, siti di interesse comunitario o riserve integrali, nonché dell'attività di sorveglianza da esso svolta nei parchi nazionali, attraverso i coordinamenti Territoriali per l'Ambiente, non risulta chiaro come potranno essere assicurate tali attività senza poter ad oggi prevedere quante unità del Corpo forestale transiteranno nell'Arma dei Carabinieri. Sempre a tal riguardo, il decreto legislativo prevede l'istituzione di un Comando di tutela ambientale presso il quale dovranno operare parte del personale del Corpo forestale e parte dell'Arma senza fornire indicazioni in merito ai compiti e alle competenze assegnate a questo nuovo ruolo e soprattutto in merito all'articolazione sul territorio di quest'ultimo e dunque della relativa distribuzione del personale. Inoltre, contrariamente a quanto disposto dall'articolo 8 della legge delega non si realizzerà nemmeno alcuna «razionalizzazione dei costi»: infatti l'accentramento e la razionalizzazione dei centri di spesa del Corpo forestale non comporterà risparmi e si prevedono anzi costi aggiuntivi (stimati in circa 2 milioni di euro), per i corsi di aggiornamento militare del personale, per l'adeguamento dell'equipaggiamento, e non risultano essere stati contabilizzati in alcun modo gli oneri relativi alla costituzione dei Corpi forestali regionali, diretta e prevedibile Pag. 137conseguenza di questo denegato assorbimento e che, a regime, dovrebbe costare allo Stato diversi milioni di euro.
  L'obiettivo primario perseguito dalla riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato di cui all'articolo 8 della legge 124 del 2015 è stato individuato in quello di evitare duplicazioni o sovrapposizioni di strutture o funzioni. A tale riguardo, osserva però che non è stato spiegato con sufficiente chiarezza che su tale tema la confluenza del Corpo forestale nell'Arma dei Carabinieri genererà comunque paradossali conseguenze nelle cinque regioni a statuto speciale, registrandosi la concomitante esistenza di un corpo unificato dell'Arma che svolgerà anche funzioni di polizia ambientale e dei corpi forestali regionali.
  Ritiene poi che in relazione al decreto in esame, debbano essere altresì considerati ulteriori aspetti, quali il combinato disposto rappresentato dall'assorbimento del Corpo Forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri e la soppressione delle polizie provinciali, che produrrà l'effetto di far venir meno la vigilanza venatoria e la prevenzione e contrasto al bracconaggio, vanificando di fatto il ventilato Piano d'azione contro il bracconaggio predisposto dal Ministero dell'Ambiente con l'obiettivo di sanare la procedura amministrativa «Eu-Pilot» aperta due anni fa dall'Europa nei confronti dell'Italia, oltre a rendere meno efficace, a parere degli scriventi, la lotta alle ecomafie, alle zoomafie e alle illegalità ambientali.
  Suscita preoccupazione il destino dei Centri recupero animali selvatici, gestiti dal Corpo Forestale dello Stato, non risultando chiaro soprattutto chi effettuerà il soccorso degli animali selvatici feriti o in difficoltà. Non è chiaro, inoltre, la sorte occupazionale legata agli operai a tempo indeterminato e determinato che, operando soprattutto nell'ambito degli Uffici Territoriali per la Biodiversità, hanno finora garantito lo svolgimento di funzioni e competenze peculiari volte al mantenimento della biodiversità e degli ecosistemi naturali, attraverso un know-how difficilmente rimpiazzabile.
  A dimostrazione della contrarietà dell'assorbimento del Corpo forestale nell'Arma dei carabinieri, va evidenziata infine la campagna di raccolta di firme on-line denominata «Salviamo la Forestale» che ha raccolto ben 116.596 firme on line, e il referendum interno indetto da tutte le sigle sindacali attraverso il quale la maggioranza delle donne e degli uomini del Corpo forestale si sono dichiarati contrari alla militarizzazione.
  Il Senato in prima lettura ha provveduto ad inserire il comma 2 all'articolo 1 del disegno di legge recante «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 16 maggio 2016, n. 67, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia...» (AS 2389) grazie al quale è stato prorogato di sei mesi il termine a disposizione del Governo per emanare i decreti legislativi di cui all'articolo 8 della citata legge n. 124 del 2015, evidenziandosi una chiara impasse o comunque notevoli difficoltà anche e soprattutto in ordine ai temi sollevati dall'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri. Da ultimo, ritiene che per far fronte alle esigenze di riordino e razionalizzazione nell'attribuzione delle funzioni di polizia di tutela dell'ambiente e del territorio, nonché nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare, la riorganizzazione e il rafforzamento del Corpo forestale dello Stato sarebbe potuta avvenire anche attraverso l'assorbimento da parte del Corpo forestale stesso del personale delle polizie provinciali, l'unificazione dei Corpi forestali regionali e dell'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari in capo al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che paradossalmente non è rientrato nel novero di alcuna razionalizzazione. Infine, vista la portata della delega che altera gli equilibri democratici tra forze di polizia a ordinamento civile e militare stabiliti dalla legge 1 aprile 1981, n. 121, qualsiasi iniziativa di modifica deve rimanere prerogativa assoluta del Parlamento e non un'iniziativa governativa.

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  Paolo RUSSO (FI-PdL) ritiene pregiudiziale chiedersi se un provvedimento del genere abbia una sua validità. Ritiene, infatti, che con l'eliminazione del Corpo forestale dello Stato s'indebolisca la tutela delle filiere agroalimentari, se non sul piano operativo, sul piano etico: è un segnale chiaro al Paese che dimostra che la tutela dell'ambiente, del made in Italy e della biodiversità non è una priorità. Né può essere esibita come positiva la militarizzazione del Corpo, formato in gran parte da personale non militare. Ricorda viceversa a tale riguardo che nella passata legislatura la stessa Commissione si batté per inserire anche il Corpo forestale dello Stato nel sistema di polizia giudiziaria presso le procure e trovò un Governo sensibile che procedette in tale direzione.
  Invita pertanto la maggioranza a un serio ripensamento e a non intraprendere una strada che dovrà essere ripercorsa a ritroso da un prossimo Esecutivo, diverso dall'attuale, che procederà ad un ricompattamento del Corpo forestale dello Stato, oggetto oggi di uno spacchettamento, in nome di una mal intesa spending review. Tanto è vero che si annuncia la costituzione di nuovi corpi forestali regionali, in netta antitesi con il proposito di procedere sulla via della spending review.
  Osserva inoltre che bisognerebbe anche fare chiarezza sull'origine di tale misura, atteso che non risulta ad oggi noto l'ideatore dell'accorpamento del Corpo forestale dello Stato con l'Arma dei carabinieri, e ragionare se non sarebbe stato più utile una risistemazione delle forze di polizia nel loro complesso.
  Da ultimo esprime rammarico per la consapevolezza che da tale operazione il Paese esca sconfitto mentre si avvantaggiano di tale situazione gli agricoltori furbi, gli ecocriminali, i contraffattori e i piromani, ma allo stesso modo i promotori di operazioni di marketing a breve nei confronti dei quali la Commissione avrebbe dovuto reagire.
  Invita pertanto la maggioranza a desistere dal proposito di procedere oltre sulla strada intrapresa – sbagliata –, anche per l'inutilità di tale azione, destinata nei prossimi cento giorni a subire una brusca e giusta inversione di direzione.

  Mino TARICCO (PD) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di rilievi del relatore, pur permanendo perplessità e riserve. Ritiene infatti che la proposta di rilievi, importante perché tende a mantenere un rapporto organico tra Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e le nuove configurazioni che il Corpo forestale dello Stato verrà ad assumere, recepisca alcuni punti importanti emersi nel dibattito, per esempio con riferimento al tema del Cites e a quello della biodiversità, recuperati anche con il concorso dell'opposizione, che saranno particolarmente utili nel successivo dibattito presso le competenti Commissioni riunite I e IV.

  Alessandra TERROSI (PD) preannuncia che si asterrà nella votazione per le medesime perplessità cui si è riferito il collega Taricco.

  Luciano AGOSTINI (PD) preannuncia il proprio voto favorevole per mero spirito di disciplina di gruppo.

  La Commissione approva infine la proposta di rilievi presentata dal relatore (vedi allegato 2).

  Luca SANI, presidente e relatore, avverte che, a seguito dell'approvazione della proposta di rilievi del relatore non porrà in votazione la proposta alternativa presentata dal gruppo M5S.

  La seduta termina alle 11.45.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 12 luglio 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 11.45.

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Conversione in legge del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio.
C. 3926 Governo.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Marco CARRA (PD), relatore, propone di rinviare la trattazione della sua proposta di parere alle ore 14.

  Luca SANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alle ore 14.

  La seduta, sospesa alle 11.50, è ripresa alle 14.05.

  Marco CARRA (PD), relatore, nell'illustrare la proposta di parere (vedi allegato 3) fa presente la necessità di dare un governo europeo alla questione lattiero-casearia, al fine di evitare un eccesso di distinzioni e al fine di giungere ad una politica comune per il settore che possa fronteggiare la crisi in modo omogeneo.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore Carra, che richiede alcune misure positive per il settore del latte, come quella che applica il Regolamento di esecuzione (UE) 2016/559 della Commissione, dell'11 aprile 2016, che autorizza gli accordi e le decisioni riguardanti la pianificazione della produzione nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari per il sostegno alla produzione tramite la pianificazione.
  Osserva poi la circostanza singolare che siano gli indigenti, attraverso il loro fondo, a dare un sostegno alla produzione lattiero-casearia: sarà pertanto chi ha bisogno di aiuto ad aiutare il settore in difficoltà. Giudica positiva la proroga al SIN fino all'espletamento della gara con la Consip.
  Manifesta quindi rammarico per il mancato intervento del Governo in merito al settore cerealicolo, ma ringrazia il relatore e la maggioranza per aver voluto inserire questo aspetto tra le condizioni per il parere, trattandosi di un settore letteralmente in ginocchio.
  Ringrazia infine il relatore e gli uffici per il lavoro svolto.

  Giuseppe ROMANINI (PD) prende atto con soddisfazione in ogni caso della volontà di intervenire in modo significativo sul settore primario anche con questo passaggio legislativo, in particolare con riferimento al settore lattiero-caseario nella fase di passaggio dal sistema delle quote al libero mercato. Ricorda a tale proposito i dieci milioni di euro per i produttori di latte da fondo per gli indigenti, soluzione scaturita anche attraverso il dialogo costruttivo all'interno della Commissione e con il Governo. Ricorda inoltre la crisi di altri importanti comparti, come quello suinicolo e i numerosi interventi a favore della finanza degli enti locali, non rilevanti per ragioni di merito nell'ambito delle competenze istituzionali della Commissione Agricoltura.
  Dichiara infine che il suo gruppo voterà convintamente a favore della proposta di parere presentata dal relatore Carra.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore (vedi allegato 3).

  La seduta termina alle 14.15.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Martedì 12 luglio 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI.

  La seduta comincia alle 14.15.

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Sulla pubblicità dei lavori.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Indagine conoscitiva sul settore della zootecnia nazionale.
(Deliberazione di una proroga del termine).

  Luca SANI, presidente, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, lo scorso 6 luglio, ha convenuto sull'esigenza di prorogare al 31 dicembre 2016 il termine per lo svolgimento dell'indagine conoscitiva, già fissato al 30 giugno 2016.
  Comunica al riguardo che è stata acquisita l'intesa con il Presidente della Camera, a norma dell'articolo 144 del Regolamento.
  Propone pertanto di deliberare la predetta proroga.

  La Commissione concorda.

Indagine conoscitiva sulle ricadute sul sistema agroalimentare italiano dell'Accordo di partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP).
(Deliberazione di una proroga del termine).

  Luca SANI, presidente, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, lo scorso 6 luglio, ha convenuto sull'esigenza di prorogare al 31 dicembre 2016 il termine per lo svolgimento dell'indagine conoscitiva, già fissato al 30 giugno 2016.
  Comunica al riguardo che è stata acquisita l'intesa con il Presidente della Camera, a norma dell'articolo 144 del Regolamento.
  Propone pertanto di deliberare la predetta proroga.

  La Commissione concorda.

Indagine conoscitiva sul finanziamento delle imprese agricole.
(Deliberazione di una proroga del termine).

  Luca SANI, presidente, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, lo scorso 6 luglio, ha convenuto sull'esigenza di prorogare al 31 dicembre 2016 il termine per lo svolgimento dell'indagine conoscitiva, già fissato al 30 giugno 2016.
  Comunica al riguardo che è stata acquisita l'intesa con il Presidente della Camera, a norma dell'articolo 144 del Regolamento.
  Propone pertanto di deliberare la predetta proroga.

  La Commissione concorda.

  La seduta termina alle 14.20.

RISOLUZIONI

  Martedì 12 luglio 2016. — Presidenza del presidente Luca SANI.

  La seduta comincia alle 14.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S e il gruppo del PD hanno chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00987 Mongiello: Iniziative per la tutela del settore del grano duro.
(Seguito della discussione e rinvio).
7-01045 L'Abbate: Iniziative per la tutela del settore del grano duro.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione 7-00987 Mongiello Pag. 141e inizia la discussione della risoluzione 7-01045 L'Abbate.

  Luca SANI, presidente, ricorda che nella seduta del 29 giugno scorso, l'onorevole L'Abbate aveva preannunciato la presentazione di una risoluzione da parte del proprio gruppo, mentre l'onorevole Mongiello aveva rilevato la necessità di procedere preliminarmente all'audizione dei rappresentanti della filiera del grano duro. Al riguardo, ricorda che tale audizione, insieme a quella dei rappresentanti delle organizzazioni agricole, è già stata programmata per la seduta di giovedì prossimo, 14 luglio.
  Comunica quindi che sul medesimo argomento è stata presentata la risoluzione L'Abbate 7-01045. Propone pertanto che, se non vi sono obiezioni, le risoluzioni siano trattate congiuntamente.
  Così rimane stabilito.

  Luca SANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

7-01016 Venittelli: Misure per favorire l'accesso al credito delle imprese della pesca e dell'acquacoltura.
(Seguito della discussione e rinvio).
7-01046 Benedetti: Misure per favorire l'accesso al credito delle imprese della pesca e dell'acquacoltura.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione 7-01016 Venittelli e inizia la discussione della risoluzione 7-01046 Benedetti.

  Luca SANI, presidente, ricorda che nella seduta del 15 giugno scorso la presentatrice ha illustrato la propria risoluzione. Ricorda altresì che il 5 luglio scorso è stata svolta l'audizione delle organizzazioni della pesca.
  Comunica quindi che è stata presentata la risoluzione 7-01046 Benedetti, avente il medesimo oggetto. Propone pertanto che, se non vi sono obiezioni, le risoluzioni siano trattate congiuntamente.
  Così rimane stabilito.

  Luca SANI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta.

Sui lavori della Commissione.

  Mino TARICCO (PD), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede di esaminare la sua proposta di risoluzione sulla popilia japonica, oggetto di un atto di sindacato ispettivo in Assemblea.

  Luca SANI, presidente, fa presente che riporterà la richiesta dell'onorevole Taricco in sede di ufficio di presidenza, che potrebbe anche determinarsi ad esaminare congiuntamente tutte le risoluzioni presentate sulle fitopatie.

  La seduta termina alle 14.25.

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