CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 luglio 2016
668.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
Pag. 17

SEDE REFERENTE

  Martedì 5 luglio 2016. — Presidenza del presidente della III Commissione, Fabrizio CICCHITTO, indi del presidente della IV Commissione, Francesco Saverio GAROFANI. — Intervengono il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Vincenzo Amendola, e il sottosegretario di Stato per la difesa, Gioacchino Alfano.

DL 67/2016: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché misure urgenti per la sicurezza. Proroga del termine per l'esercizio di delega legislativa.
C. 3953 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La seduta comincia alle 13.05.

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta di ieri.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono stati presentati 58 emendamenti, di cui 23 da parte del gruppo Sinistra Italiana, 17 da parte del Movimento 5 Stelle, 11 da parte del gruppo della Lega, 6 da parte del Gruppo Misto-Alternativa Libera-Possibile ed uno da parte del gruppo di Forza Italia (vedi allegato).
  Anche a nome del presidente della Commissione Difesa, onorevole Garofani, ritiene che, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, non può essere considerato ammissibile l'articolo aggiuntivo 8.4 Palazzotto, finalizzato ad autorizzare il bando, da parte dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo, di un concorso per sessanta unità di terza area funzionale, nonché il conferimento di incarichi di livello dirigenziale a valere sulle risorse disponibili ai sensi dell'articolo 33, comma 2, della legge n. 125 del 2014. A norma dell'articolo 96-bis, comma Pag. 187, della circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa e della costante prassi applicativa, sono, infatti, inammissibili gli emendamenti non strettamente attinenti alla materia del decreto-legge, con riferimento ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo.

  Andrea CAUSIN (AP), relatore per la IV Commissione, anche a nome della relatrice per la III Commissione, deputata Quartapelle Procopio, invita i presentatori al ritiro delle proposte emendative presentate, avvertendo che, altrimenti, il parere sulle medesime deve intendersi contrario.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, anche a nome del sottosegretario Vincenzo AMENDOLA, esprime parere conforme a quello dei relatori sulle proposte emendative presentate.

  Carlo SIBILIA (M5S), intervenendo sui lavori delle Commissioni, ricorda che la ritardata presentazione, da parte del Governo, del decreto-legge non consente una seria programmazione dell'impegno del nostro Paese in tale ambito. Inoltre, è evidente che il parere sostanzialmente contrario dei relatori e del Governo su tutte le proposte emendative presentate conferma l'assenza di una volontà di confronto da parte della maggioranza nei confronti dell'opposizione. Per tali ragioni annunzia che i deputati del gruppo Movimento 5 Stelle abbandoneranno i lavori delle Commissioni riunite sul provvedimento in titolo. Ritiene, peraltro, che un tale atteggiamento della maggioranza sarà adeguatamente valutato dai cittadini nel momento del ritorno alle urne.

  Le Commissioni prendono atto.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, segnala che, poiché tutti i deputati del M5S sono usciti dall'aula, tutte le proposte emendative presentate dai deputati del gruppo M5S sono conseguentemente soggette a decadenza, a meno che non siano fatte proprie da deputati di altri gruppi.

  Gianluca PINI (LNA) dichiara di fare proprie tutte le proposte emendative presentate dai colleghi del gruppo Movimento 5 Stelle.

  Erasmo PALAZZOTTO (SI-SEL), prendendo a sua volta atto dell'indisponibilità della maggioranza e del Governo ad avviare un confronto con l'opposizione sulle proposte emendative e prendendo, altresì, atto della scelta dei colleghi del gruppo Movimento 5 Stelle, manifesta la volontà del suo gruppo di volere, al contrario, discutere in modo approfondito tutti gli emendamenti presentati.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Frusone Dis. 1.1, Basilio 1.1, Corda 1.2, Duranti 1.3, Paolo Bernini 1.4 e Basilio 1.5.

  Erasmo PALAZZOTTO (SI-SEL), intervenendo sul suo emendamento 1.7, di cui auspica l'approvazione, ne richiama le finalità, volte a non rinnovare la partecipazione italiana alla missione internazionale Active Endeavour, considerato il suo ridotto impatto sull'azione internazionale di contrasto al terrorismo e per la sicurezza nel Mediterraneo, dovuto anche al suo sovrapporsi ad altre missioni navali aventi analoga finalità, tra cui quella, a partecipazione solo italiana, Mare Sicuro. Chiede, dunque, al Governo spiegazioni in merito alla riproposizione del rifinanziamento della partecipazione del nostro Paese alla ricordata missione.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P), intervenendo sull'emendamento Palazzotto 1.7, dichiara di condividere le considerazioni del collega e sottolinea come non sia opportuno prorogare la missione Active Endeavour in quanto sono attive nella stessa area altre analoghe missioni. Considerato il parere contrario dei relatori e del Governo, propone di ragionare su un possibile ordine del giorno per impegnare il Governo a ristrutturare e riorganizzare Pag. 19le missioni che presentano elementi di sovrapposizione nella regione del Mediterraneo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Palazzotto 1.7, Spadoni 1.6 e Gianluca Pini 1.8.

  Erasmo PALAZZOTTO (SI-SEL) interviene sul proprio emendamento 1.9, evidenziando come l'assorbimento della precedente missione Triton nella missione EUNAVFORMED Sophia oggi non vi sia una vera e propria missione di salvataggio nel Mediterraneo, laddove in precedenza era operativa la missione italiana Mare Nostrum, avente tale ruolo prioritario. Rilevando come risulti che le navi impegnate nella missione EUNAVFORMED rinunzino ad effettuare operazioni di salvataggio se non nei casi in cui siano strettamente indispensabili, e spesso delegandole a mercantili o altre navi in transito, osserva che l'emendamento in discussione ha la finalità di ripristinare operazioni di salvataggio in mare delle persone, tanto più in una situazione drammatica quale quella attuale. Auspica, pertanto, una discussione in merito all'avvenuta trasformazione di un'operazione umanitaria quale la richiamata Mare Nostrum in un'operazione con finalità prettamente militari quale EUNAVFORMED.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Palazzotto 1.9, Gianluca Pini 1.10 e Fava 1.11.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) illustra il proprio emendamento 1.12, di cui auspica l'approvazione, che interviene sulla modifica introdotta dal Senato in relazione alla missione EUNAVFORMED Sophia, evidenziando come sia necessario che le attività di addestramento della Guardia costiera libica si svolgano in ogni caso al di fuori delle acque territoriali libiche.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Artini 1.12, Piras 2.1, Spadoni 2.2, Gianluca Pini 2.3 e 2.4, Palazzotto 2.5, Corda 2.6, Artini 2.7, Frusone 2.8, Artini 2.9 e 2.10, Gianluca Pini 2.11 e 2.12, Palazzotto 2.13, Fava 2.14, Piras 3.1, Fava 3.2 e 3.3, Piras 3.4, Gianluca Pini 3.5, Tofalo 4.1, Piras 4.2 e Duranti 4.3.

  Elio VITO (FI-PdL) illustra il proprio emendamento 4.4, identico all'emendamento Gianluca Pini 4.5, finalizzato a ripristinare la disposizione del decreto-legge, soppressa dal Senato, che consente anche per il 2016 la cessione all'Egitto di parti di ricambio dei velivoli F-16. Osserva che la decisione del Senato incrina i rapporti di amicizia dell'Italia con l'Egitto, senza recare alcun giovamento alle indagini che tentano di fare chiarezza sulla morte di Giulio Regeni. Sottolinea che il suo gruppo vuole che siano assunte tutte le iniziative utili per raggiungere la verità su quella vicenda, ma ritiene che, proprio per questo, sia preferibile mantenere la collaborazione con l'Egitto, con il quale l'Italia ha rapporti di amicizia. Ricorda che in Egitto ci sono molti interessi italiani e che quel Paese dà un contributo essenziale nella lotta contro il terrorismo islamico nell'area del Nordafrica, che tanti riflessi ha anche sulla sicurezza dell'Italia. Ritiene che il Governo dovrebbe proseguire nella collaborazione con l'Egitto e, piuttosto che rompere le relazioni, affrettarsi a ripristinarle, presentando le credenziali per un nuovo ambasciatore, tanto più che la diplomazia serve proprio nei momenti di crisi. Si dichiara, quindi, sorpreso dall'atteggiamento dell'Esecutivo, che oggi ha espresso parere contrario sulla questione delle cessioni di parti di ricambio all'Egitto, mentre al Senato si è rimesso alle Commissioni e all'Aula. Ricorda che già nel 2011 l'Italia commise l'errore di rompere il legame di amicizia con un Paese del Nordafrica, cioè la Libia, e che oggi ne paga le conseguenze. Si augura che questo non debba ripetersi. In conclusione, sottolinea che non vi sono impedimenti alla modifica del decreto-legge, atteso che ci sono i margini di tempo per un'ulteriore lettura al Senato che consenta Pag. 20di evitare che gli interessi italiani in Egitto siano penalizzati.

  Erasmo PALAZZOTTO (SI-SEL) ritiene che gli emendamenti presentati dai colleghi Vito e Pini richiedano un approfondimento da parte delle Commissioni, come maggiore attenzione richieda anche quanto avvenuto in Senato. Osserva, infatti, che la fornitura di armi all'Egitto costituisce un argomento molto delicato e che, probabilmente, la concessione ad alcune nostre imprese della possibilità di vendere armi all'Egitto per uso interno abbia a che vedere con la vicenda Regeni molto più della fornitura di parti di ricambio per gli aerei F-16. Osserva peraltro che la modifica apportata dal Senato ha a che vedere con il mero profilo di gratuità della cessione, che comunque avrebbe luogo. Osserva, inoltre, che proprio gli aerei del tipo F-16 sono stati utilizzati dall'Egitto per l'intervento in Yemen, in cui si sono riscontrate gravissime violazioni del diritto umanitario. Auspicherebbe quanto meno una discussione ed una presa di posizione chiara da parte del Governo su tale conflitto, seppur occasionata da un decreto-legge il cui esame rappresenta ormai uno stanco rituale. In generale, si sarebbe atteso da parte di queste Commissioni un approccio più critico rispetto a temi su cui l'Assemblea è inevitabilmente meno sensibile. Ringrazia, quindi, i colleghi Vito e Pini per aver sollevato la questione, pur nella totale divergenza di vedute in merito.

  Trifone ALTIERI (Misto-CR) sottoscrive gli identici emendamenti Vito 4.4 e Pini 4.5, manifestando il proprio convincimento che la sospensione della cooperazione militare con l'Egitto non aiuterà a raggiungere la verità sulle cause della morte di Giulio Regeni. Peraltro, la mancata cessione a titolo gratuito di pezzi di ricambio dei velivoli F-16 non faciliterà lo sviluppo di relazioni proficue con l'Egitto, né aiuterà a rafforzare la cooperazione nella lotta al Daesh e al terrorismo in Nordafrica, dove le organizzazioni terroristiche sono responsabili di crimini gravi come la tratta di esseri umani.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), relatrice per la III Commissione, dà atto ai colleghi Vito e Pini di avere posto all'attenzione delle Commissioni una questione di notevole rilievo politico. Quanto all'amicizia con l'Egitto, rileva che il rapporto italo-egiziano va oltre la mera amicizia, trattandosi di Paesi alleati. E tra alleati la fiducia reciproca è un fattore chiave, su cui si basa anche la cooperazione in ambito militare. Allo stato è in corso una valutazione sul rapporto di fiducia tra Italia ed Egitto in ragione dell'andamento della cooperazione sul caso Regeni. Si tratta di una cooperazione che deve proseguire, secondo un auspicio che è condiviso da tutte le forze politiche italiane. È questa la ragione della contrarietà espressa sugli emendamenti in questione: si tratta di un tema delicatissimo su cui occorre dare segnali ai nostri interlocutori egiziani proprio per il ruolo che possono avere nel far luce sulle cause della morte dello studente italiano. In tale contesto anche il ruolo giocato dalla diplomazia diventa parte dei segnali da trasmettere, atteso che gli ambasciatori non sono solo chiamati a gestire le relazioni ma possono essere essi stessi, in quanto tali, elementi del dialogo bilaterale. Ribadisce, in conclusione, quanto gli identici emendamenti Vito 4.4 e Pini 4.5 tocchino una questione sensibile in un rapporto tra due Paesi alleati, oltre che amici, per i quali il rapporto di fiducia è di importanza vitale.

  Andrea CAUSIN (AP), relatore per la IV Commissione, nel premettere di intervenire in questo specifico passaggio non come relatore, ma a nome del suo gruppo, rimarca come l'Egitto svolga in effetti un ruolo molto importante nella lotta al terrorismo islamico nell'area di riferimento, e soprattutto nel Sinai, ruolo che deve essere riconosciuto. Del resto, sono diversi i Paesi aventi ordinamenti differenti da quelli della democrazia europea che stanno collaborando attivamente al fronte internazionale di contrasto al terrorismo. Ciò premesso, annuncia che il suo gruppo voterà contro gli emendamenti presentati dai colleghi Vito e Pini. Ritiene, infatti, Pag. 21necessario dare all'Egitto un segnale del fatto che l'Italia non può tollerare che un suo cittadino sia ucciso barbaramente e che il Governo egiziano non assicuri che sulla vicenda si faccia chiarezza e giustizia. Ritiene quindi che la temporanea sospensione di un segmento limitato di cooperazione militare sia uno strumento adatto per sollecitare l'Egitto a intrattenere relazioni più collaborative con l'Italia sul caso Regeni.

  Gianluca PINI (LNA) valuta non del tutto onesto l'intervento della collega Quartapelle in quanto la mancata approvazione dei due emendamenti sarebbe da imputare esclusivamente alla scadenza del decreto-legge. La modifica apportata dal Senato costituisce una palese scelta sbagliata, che rischia di incrinare il rapporto con l'Egitto laddove invece occorrerebbe promuovere una più stretta collaborazione proprio in virtù del rapporto di alleanza che ci lega a quel Paese. Osserva, poi, che i pezzi di ricambio per i velivoli F16 sarebbero ceduti a titolo gratuito in quanto usati e che tali velivoli sono impiegati soprattutto nel contrasto a Daesh e non soltanto in Yemen, come rappresenta invece il collega Palazzotto. Ciò detto, è evidente, a suo avviso, quanto il caso Regeni fornisca argomenti pretestuosi al solo fine di non apportare una modifica al testo licenziato dal Senato, analogamente a quanto è avvenuto in occasione dell'esame della legge europea.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, manifesta un orientamento favorevole ad un voto di astensione sugli identici emendamenti Vito 4.4 e Gianluca Pini 4.5.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Vito 4.4 e Gianluca Pini 4.5.

  Erasmo PALAZZOTTO (SI-SEL) chiarisce che il suo emendamento 4.6, di cui auspica l'approvazione, è volto a specificare che la fornitura di armamenti, per i casi in questione, costituisce una violazione della legge n. 185 del 1990.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Palazzotto 4.6.

  Gianluca PINI (LNA) ritira l'emendamento Rizzo 4.7, da lui fatto proprio.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Di Battista 4.8, Fava 4.9, Duranti 4.10, gli identici emendamenti Palazzotto 4.11 e Gianluca Pini 4.12, l'emendamento Gianluca Pini 4.13, gli identici emendamenti Piras 4.14 e Gianluca Pini 4.15, gli emendamenti Piras 4.16, Artini 4.17 e 4.18, Duranti 6.1 e 6.2, Sibilia 7.1, Tofalo 7.2, Spadoni 8.1, Scagliusi 8.2 e Grande 8.3.

  Erasmo PALAZZOTTO (SI-SEL), preso atto delle valutazioni della Presidenza della Commissione sul proprio emendamento 8.4, annuncia che l'emendamento non sarà ripresentato presso l'Assemblea al fine di convergere su un ordine del giorno, che auspica possa essere accolto dal Governo.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) dichiara fin da ora al collega Palazzotto la propria disponibilità a collaborare nella redazione dell'ordine del giorno.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che si è così concluso l'esame delle proposte emendative. In attesa che pervengano i pareri delle Commissioni competenti in sede consultiva, contestualmente convocate, sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.10, è ripresa alle 14.50.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Finanze, Ambiente, Lavoro, e Affari sociali, nonché il parere favorevole con una condizione e un'osservazione del Comitato per la legislazione mentre la Commissione Politiche dell'Unione europea ha reso noto di non procedere all'espressione del parere. La Commissione Pag. 22Bilancio esprimerà il proprio parere direttamente all'Aula.

  Donatella DURANTI (SI-SEL) dichiara il voto contrario del suo gruppo in vista della deliberazione per il conferimento del mandato ai relatori.

  Gianluca PINI (LNA) preannuncia che il suo gruppo presenterà una relazione di minoranza.

  Massimo ARTINI (Misto-AL-P) dichiara a sua volta il voto contrario del suo gruppo circa il conferimento del mandato ai relatori e preannuncia la presentazione di una relazione di minoranza.

  Le Commissioni deliberano, quindi, di conferire il mandato ai relatori, onorevole Lia Quartapelle Procopio per la III Commissione e onorevole Andrea Causin per la IV Commissione, a riferire oralmente in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in titolo. Deliberano altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Francesco Saverio GAROFANI, presidente, avverte che i presidenti si riservano di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.55.

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