CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 maggio 2016
637.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 4 maggio 2016. – Presidenza del presidente Mario MARAZZITI.

  La seduta comincia alle 14.

Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze.
C. 3634, approvato dal Senato.

(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 3 maggio 2016.

  Mario MARAZZITI, presidente, ricorda che nella precedente seduta la relatrice, on. Piccione, ha svolto la relazione e si è svolto il dibattito.
  Da, quindi, la parola alla relatrice per l'illustrazione della proposta di parere che ha predisposto.

  Teresa PICCIONE (PD), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Eugenia ROCCELLA (Misto-USEIIDEA), premettendo di essere notoriamente contraria all'impostazione complessiva del provvedimento in esame, segnala l'esigenza che la XII Commissione si faccia almeno carico delle disparità di trattamento che riguarda i figli minori, rispetto alla pensione di reversibilità relativa a un genitore, a seconda che si trovino a vivere in un'unione civile o in una convivenza.

  Vega COLONNESE (M5S) ricorda che il Movimento 5 Stelle ha appoggiato con convinzione l'impianto del provvedimento fino al momento in cui al Senato è stato snaturato con lo stralcio, anche con il voto dei parlamentari che fanno riferimento al Pag. 138senatore Verdini, delle disposizioni relative alla stepchild adoption e all'obbligo di fedeltà per le unioni civili. Si sarebbe aspettata da parte della XII Commissione, che in passato ha saputo trovare un approccio condiviso su temi delicati, una risposta a questa impostazione che implica aspetti discriminatori. Paventando l'apposizione del voto di fiducia in Assemblea, del tutto inopportuna in relazione al tema in oggetto, auspica che in un futuro prossimo si possano superare le forme di discriminazione da lei evidenziate. Preannuncia quindi un voto di astensione sulla proposta di parere, rilevando che il testo in discussione consente comunque di compiere alcuni passi in avanti nella giusta direzione.

  Raffaele CALABRÒ (AP) apprezza, in particolare, il riferimento, inserito nella proposta di parere della relatrice, alla facoltà per ciascun convivente di fatto di designare il partner come rappresentante per l'assunzione di decisioni in materia di salute, segnalando che si tratta di un aspetto rilevante e delicato, finora risolto, non senza difficoltà, con l'attenzione rivolta dal personale sanitario ai casi specifici. In generale, osservando che in ragione del forte impatto sociale il provvedimento nel suo complesso non può non riguardare la XII Commissione, ricorda che il suo gruppo ha condiviso l'intento di riconoscere diritti civili e patrimoniali alle coppie al di fuori del matrimonio, tenendo fermo il principio dell'esclusione della stepchild adoption e del divieto dell'utero in affitto. Augurandosi che la discussione delle mozioni su quest'ultimo argomento si svolga prima dell'esame in Assemblea del provvedimento in titolo, si associa alle considerazioni della collega Colonnese circa l'inopportunità di un voto di fiducia su una materia così delicata.

  Marisa NICCHI (SI-SEL) sottolinea l'importanza del tema affrontato dalla proposta di legge in esame che però poteva trovare una soluzione meno parziale, prevedendo anche la tutela dei diritti dei figli di coloro che costituiranno le unioni civili. Ciò avrebbe rappresentato un buon punto di mediazione, considerando che il suo gruppo avrebbe preferito pervenire ad una piena equiparazione del matrimonio delle coppie omosessuali.
  Nel preannunciare che Sinistra italiana proseguirà l'iniziativa politica per raggiungere tale obiettivo, ricorda che lo stralcio delle norme sulla stepchild adoption, verificatosi al Senato, avrebbe potuto essere evitato con un diverso atteggiamento dei gruppi del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle. Si associa alla preoccupazione espressa dai colleghi circa un eventuale voto di fiducia e condivide quanto sottolineato dalla deputata Roccella circa le discriminazioni in materia di reversibilità, pur rilevando che la collega non mostra altrettanta sensibilità verso altre forme di discriminazione.
  Richiamandosi anche alla sottolineatura fatta nella seduta precedente dalla collega Pini circa la rilevanza delle norme, meno al centro dell'attenzione, relative alle convivenze, preannuncia un voto di astensione sulla proposta di parere, riservandosi di valutare l'atteggiamento da assumere in Assemblea sul complesso del provvedimento.

  Donata LENZI (PD) evidenzia la rilevanza della riforma in discussione anche sul piano culturale, prevedendo una necessaria fase di elaborazione da parte della società italiana. La riforma va in ogni caso inquadrata all'interno di una dinamica che ha visto, nella passata legislatura, su impulso in primo luogo di Rosy Bindi, la piena equiparazione dei figli nati o meno all'interno del matrimonio, e in cui rientra anche la riforma del processo civile, all'esame del Senato, con l'istituzione dei tribunali per la persona e la famiglia con competenze relative anche ai minori. Nel riconoscere che il testo avrebbe potuto comprendere anche ulteriori disposizioni, invita tuttavia a non sottovalutare la decisa e sorprendente evoluzione, probabilmente nella società e sicuramente nel dibattito parlamentare, rispetto a un passato molto recente.Pag. 139
  In relazioni ai rilevi espressi dalle colleghe Roccella e Nicchi, osserva che il tema delle pensioni di reversibilità è di competenza della Commissione lavoro e che in ogni caso i figli fino a 26 anni sono tutelati a prescindere da quale sia il legame tra i loro genitori.
  Condivide il rilievo effettuato dal collega Calabrò rispetto all'assunzione di decisioni in materia di salute da parte del partner, osservando che il tema ha rappresentato un indubbio stimolo ad un riconoscimento delle convivenze. In conclusione, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere presentata dalla relatrice.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) si associa alle considerazioni della collega Colonnese, ribadendo il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere della relatrice.

  Eugenia ROCCELLA (Misto-USEIIDEA), nel rilevare che il tema della reversibilità delle pensioni sia per i minori che per i coniugi investe comunque temi rilevanti per la XII Commissione, preannuncia il suo voto contrario sulla proposta di parere.

  Mario MARAZZITI, presidente, si dichiara non pienamente convinto della netta distinzione operata dal testo in esame tra unioni civili e convivenze, auspicando un'evoluzione che tenga conto di concetti quali il diritto all'amicizia, intesa quale forma di rapporto che deve trovare riconoscimento in determinate situazioni, a partire dall'assistenza in ambito sanitario. Rileva che la Commissione ha svolto in ogni caso un dibattito lineare, utile alla prosecuzione dei lavori, auspicando che si possa proseguire con l'equilibrio sinora tenuto.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 4 maggio 2016. – Presidenza del presidente Mario MARAZZITI, indi della vicepresidente Daniela SBROLLINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 14.30.

Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale.
C. 2617-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 maggio 2016.

  Filippo FOSSATI (PD) esprime apprezzamento per un provvedimento di razionalizzazione atteso da tempo, evidenziando come il testo all'esame della Commissione, anche attraverso le modifiche approvate dal Senato, rechi definizioni precise e contribuisca a fare chiarezza in un settore molto complesso.
  Tra gli aspetti positivi, segnala la previsione di una responsabilità precisa degli enti, nei cui confronti vengono previsti impegni nel senso della chiarezza e della trasparenza, di nuove forme di controllo, della revisione degli aspetti tributari e fiscali.
  Richiamando le critiche che sono state mosse da più parti alla Fondazione Italia Sociale, introdotta nel corso dell'esame del provvedimento al Senato, precisa di non avere personalmente un atteggiamento di prevenzione, ritenendo che tale organismo andrà valutato sulla base delle modalità con le quali sarà costituito e opererà concretamente. Ricorda altresì che, in generale, Pag. 140un momento essenziale sarà costituito dall'emanazione dei decreti legislativi attuativi, fase in cui la Commissione potrà dare il proprio apporto al Governo, che fino a questo momento si è dimostrato collaborativo.

  Giulia DI VITA (M5S) esprime complessivamente una valutazione negativa del provvedimento in esame, a suo avviso peggiorato nel testo approvato dal Senato. Prima di procedere a svolgere considerazioni più puntuali, chiede alla relatrice di sapere se il testo trasmesso dal Senato sia o meno «blindato». Precisa, quindi, che il MoVimento 5 Stelle è disponibile a fornire il proprio contributo e a collaborare con la maggioranza nell'ipotesi in cui quest'ultima sia effettivamente proponsa a recepire proposte emendative. Per tale ragione, reputa corretto sapere se vi sia una reale intenzione di apportare modifiche al testo licenziato dal Senato.
  Passando alle questioni di merito, stigmatizza la commistione tra pubblico e privato e tra profit e no profit, che è andata accentuandosi, rilevando come al Senato voti favorevoli siano stati espressi anche da parte di senatori appartenenti al gruppo AL-A(MpA) i quali avrebbero votato in maniera inconsapevole.
  Per quanto concerne i punti a suo avviso più critici, cita l'inserimento, al Senato, della disposizione concernente l'istituzione della Fondazione Italia Sociale, nata da un progetto di Vincenzo Manes il quale è esperto in materia finanziaria ma non in quella sociale.
  Ricorda, inoltre, come nel corso della prima lettura del provvedimento alla Camera la maggioranza si sia opposta all'inserimento dell'Agenzia del terzo settore, per prevedere poi, in maniera contraddittoria, tutta una serie di strutture dalla natura incerta, tra cui il Consiglio nazionale del Terzo settore, in relazione al quale non si prevedono risorse umane e finanziarie.
  Rileva quindi, tra gli altri aspetti negativi, la mancata previsione del divieto totale di distribuire gli utili per l'impresa sociale, il fatto che non sia stata superata la segnalazione dell’antitrust sul rischio di concorrenza sleale, l'assenza di controlli effettivi ed efficaci. Stigmatizza altresì il fatto che sarebbero penalizzate le piccole associazioni, essendo previsti incentivi per creare reti.
  In conclusione, ritiene che si sia perduta un'occasione importante per realizzare una vera riforma del Terzo settore.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) dichiara preliminarmente di considerare l'approvazione della delega un passaggio intermedio, potendosi introdurre ulteriori affinamenti con i decreti legislativi attuativi. Passando al contenuto del provvedimento, osserva che il testo licenziato dal Senato sembra meno corrispondente all'obiettivo di «separare il grano dal loglio» che appariva come la finalità principale della riforma. Suscita perplessità anche l'impostazione data ai centri di servizio per il volontariato, che da stimolo alla qualificazione appaino ridotti ad organi di mero supporto tecnico. Inoltre agli organismi regionali o interregionali di controllo di tali centri sono affidate numerosi funzioni senza garantire le necessarie risorse, visto anche che per la retribuzione dei dirigenti si fa affidamento (articolo 5, lettera f) punto 2)) a risorse aggiuntive che devo essere fornite dalle fondazioni bancarie finanziatrici. Inoltre, il ruolo puramente consultivo dell'istituendo Consiglio nazionale del Terzo settore appare un passo indietro rispetto all'attività del sistema degli osservatori.
  In relazione alla Fondazione Italia Sociale, di cui all'articolo 10, segnala alcune problematicità in ordine alla mancata previsione della conservazione del patrimonio, di cui peraltro non si indicano le risorse per la sua costituzione, e alle modalità di riconoscimento e controllo. Si possono inoltre verificare problemi nel finanziamento data l'esplicita previsione della neutralità fiscale delle operazioni di conferimento e devoluzione. Rileva che a Pag. 141suo avviso per stimolare l'innovazione sarebbe apparso preferibile incentivare i soggetti che all'interno del Terzo settore operano in modo «pioneristico».

  Donata LENZI (PD), relatrice, nel ringraziare i tutti i membri della Commissione intervenuti nel dibattito, dichiara di raccogliere lo stimolo proveniente dalle colleghe Binetti e De Vita circa la tutela dei soggetti di dimensioni ridotte, sottolineando che la promozione di una dimensione rappresentativa agevola proprio questi ultimi, in termini di possibilità di fare sentire la loro voce, vista l'estrema frammentazione del Terzo settore.
  Quanto al Consiglio nazionale, guarda con favore al superamento degli Osservatori, ritenendo che il nuovo organismo possa contribuire ad individuare una visione condivisa che superi le contrapposizioni tra le diverse tipologie di enti.
  Auspica che le perplessità suscitate dalla nuova Fondazione Italia Sociale possano trovare una risposta in sede di approvazione della statuto.
  In risposta alle richieste di chiarimento avanzate dai colleghi sulla modificabilità del provvedimento osserva che, considerati la durata residua della legislatura e i tempi necessari per l'emanazione dei decreti legislativi, reputa preferibile intervenire sul testo approvato dal Senato solo laddove fosse strettamente necessario, rinviando su tutti gli altri aspetti, che meritano di essere ulteriormente chiariti, alla successiva fase dell'adozione dei decreti.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA, dopo aver ringraziato la relatrice per il lavoro svolto e tutti i deputati intervenuti nel dibattito per l'apporto fornito, svolge una serie di considerazioni, volte soprattutto a replicare alle critiche e ai dubbi espressi nel corso della discussione.
  Dichiara, innanzitutto, di reputare del tutto infondate le forti critiche avanzate dal deputato Baroni nell'intervento svolto nella seduta precedente, che sembrano riferirsi a un testo diverso da quello in esame, divenuto a suo avviso ancora più chiaro a seguito delle modifiche introdotte dal Senato, essendo la delega più definita.
  Con riferimento alle critiche avanzate circa una presunta minore attenzione verso le organizzazioni di minori dimensioni, fa presente che la scelta di promuovere le reti è volta, al contrario, a valorizzare le realtà più piccole che altrimenti si troverebbero in una situazione di carenza di rappresentanza nelle relazioni istituzionali.
  Per quanto riguarda, poi, le critiche mosse alla mercantilizzazione del Terzo settore, fa presente che non si può non tenere conto dei bisogni sociali che devono trovare risposta e che non possono essere lasciati totalmente all'iniziativa delle organizzazioni profit, come attualmente sta accadendo.
  Ritiene, pertanto, che sia indispensabile creare le condizioni per lo sviluppo di un Terzo settore realmente competitivo.
  Fa presente, inoltre, che il disegno di legge in oggetto si inserisce nell'ambito di una serie di iniziative volte a favorire il Terzo settore, tra cui il Fondo rotativo delle imprese, che per la prima volta prevede finanziamenti per le cooperative sociali, l'azione del volontariato nelle scuole e il Fondo previsto nel provvedimento volto a contrastare gli sprechi alimentari – approvato dalla Camera e attualmente all'esame del Senato – che prevede l'impiego di volontari del Servizio civile a tale scopo.
  Per quanto concerne le critiche mosse all'introduzione della Fondazione Italia Sociale, fa presente che la natura di questa struttura è chiara così come lo sono le sue finalità, che si evincono in maniera inequivocabile dal comma 1 dell'articolo 10.
  Evidenzia altresì che la previsione del Consiglio nazionale del Terzo settore nasce dall'esigenza di superare organismi ectoplasmatici, sottolineando le funzioni di assoluta rilevanza, tra le quali il compito di monitoraggio, attribuite al predetto Consiglio.
  In conclusione, ricorda che l'approvazione del disegno di legge in oggetto costituisce la prima tappa di un percorso fatto di passaggi successivi, dati dalla predisposizione degli schemi di decreti legislativi, Pag. 142che si svolgeranno con il pieno coinvolgimento delle Commissioni parlamentari competenti.

  Daniela SBROLLINI, presidente, avverte che l'esame preliminare del disegno di legge C. 2617-B si è concluso con la seduta odierna e che il testo del provvedimento verrà trasmesso al Comitato per la legislazione per l'espressione del parere.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta, ricordando che il termine per la presentazione degli emendamenti scade alle ore 16 di lunedì 9 maggio.

  La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.30 alle 15.45.

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