CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 maggio 2016
637.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 4 maggio 2016. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO. — Intervengono il Viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Zanetti e il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 13.55.

  Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

  Il Viceministro Enrico ZANETTI chiede di rinviare alla prossima settimana lo svolgimento dell'interrogazione Ruocco n. 5-08567, al fine di disporre di più compiuti elementi di risposta alla questione posta dall'atto di sindacato ispettivo.

  Carla RUOCCO (M5S), nel meravigliarsi della richiesta del Viceministro di posticipare Pag. 93lo svolgimento della sua interrogazione, si stupisce del fatto che il Governo non sia in grado di fornire una risposta su una questione tanto delicata, relativa a possibili gravi violazioni normative e regolamentari commesse dal Presidente della CONSOB rispetto al conferimento di incarichi al dottor Gaetano Caputi nel corso del rapporto di lavoro di quest'ultimo presso la CONSOB stessa, nonché in relazione agli incarichi assunti dal dottor Caputi successivamente alla cessazione del predetto rapporto di lavoro.
  Al riguardo esprime quindi la sua profonda indignazione, sia come parlamentare sia come cittadina, per la richiesta di differimento della risposta alla sua interrogazione, evidenziando come tale atteggiamento sia fortemente anomalo e la costringa ad attendere ancora una settimana per avere risposta a un quesito tanto semplice quanto importante, il quale investe delicati profili di legalità del comportamento del presidente della CONSOB in relazione alla disciplina in materia di divieti e conflitti di interessi.

5-08568 Gebhard: Chiarimenti in merito all'indicazione nella Certificazione Unica 2016 dei compensi per prestazioni di lavoro autonome corrisposti a soggetti fiscalmente non residenti in Italia.

  Renate GEBHARD (Misto-Min.Ling.) rinuncia a illustrare la propria interrogazione.

  Il Viceministro Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Renate GEBHARD (Misto-Min.Ling.) ringrazia il Viceministro per la risposta, la quale fornisce gli opportuni chiarimenti alla questione posta dalla sua interrogazione.

5-08569 Paglia: Dati concernenti la raccolta complessiva del gioco d'azzardo nel 2015 e le relative entrate fiscali.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL) rinuncia a illustrare la sua interrogazione.

  Il Sottosegretario Pier Paolo BARETTA risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
  Specifica quindi come il fatto che il dato relativo al totale della raccolta complessiva del gioco d'azzardo con riferimento all'anno 2015, suddivisa per Regione, risulti inferiore al dato relativo al totale della raccolta complessiva distinta per tipologia di gioco, dipende dalla circostanza che la raccolta del gioco a distanza non può essere riferita a specifiche aree geografiche.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL) si dichiara soddisfatto della risposta.

5-08570 Fragomeli: Esclusione dall'IMU dei terreni incolti e degli orti.

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) rinuncia a illustrare la sua interrogazione.

  Il Viceministro Enrico ZANETTI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Gian Mario FRAGOMELI (PD) si dichiara pienamente soddisfatto della risposta.

  Maurizio BERNARDO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.05.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 4 maggio 2016. — Presidenza del presidente Maurizio BERNARDO. — Interviene il Viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 14.05.

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Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze.
C. 3634, approvata dal Senato.

(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 maggio scorso.

  Maurizio BERNARDO, presidente, ricorda che il relatore, De Maria, nella precedente seduta di esame ha illustrato il contenuto del provvedimento e ha quindi formulato una proposta di parere favorevole, la quale è stata trasmessa informalmente via e-mail ai componenti della Commissione nel pomeriggio di ieri.

  Alessandro PAGANO (AP) ringrazia il relatore, con cui ha avuto modo di dialogare informalmente sul provvedimento, trovando una condivisione di carattere metodologico. Intende tuttavia sottolineare, anche a nome del suo gruppo, due ordini di questioni concernenti la proposta di legge, che appaiono contigue agli ambiti di competenza della Commissione Finanze.
  In primo luogo evidenzia come la quantificazione degli oneri determinati dal provvedimento, che il comma 66 indica in 22,7 milioni di euro annui a decorrere dal 2025, sia stata effettuata su base empirica e considerando solo la proiezione degli effetti finanziari dell'intervento legislativo nei primi dieci anni, laddove, invece, soprattutto per quanto riguarda i profili previdenziali, occorrerebbe calcolare tali oneri a regime. In tale contesto ritiene quindi che il provvedimento determinerà oneri ben maggiori a quelli indicati.
  Sotto un ulteriore profilo desidera segnalare, anche in vista del referendum che sarà probabilmente proposto in materia, come quasi tutti gli esperti ascoltati in audizione presso la Commissione Giustizia abbiano evidenziato una serie di criticità nel testo, ad esempio per quanto riguarda la possibilità che, in molti casi, si simuli la stipula di unioni civili al solo fine di godere del trattamento pensionistico di reversibilità.
  In linea più generale, stigmatizza come su un provvedimento tanto delicato e controverso sia mancato ogni reale dibattito, atteso che, al Senato, non si è svolta alcuna discussione, né in Commissione né in Assemblea, e che, alla Camera, l'esame in sede referente presso la Commissione Giustizia è stato sostanzialmente compresso in soli tre giorni. Ritiene che tale circostanza costituisca un vulnus assai grave alle regole democratiche, la cui responsabilità deve essere ascritta a quanti si sono piegati a tale imposizione, la quale testimonia di per sé la fondatezza dei numerosi dubbi espressi sulla proposta di legge.
  Reputa quindi che il provvedimento presenti profili problematici anche sul piano della legittimità costituzionale, in quanto esso non pone su un piano di parità le unioni civili tra persone dello stesso sesso e le convivenze di fatto tra coppie eterosessuali, spesso con figli, le quali, a differenza delle prime, non hanno diritto alla reversibilità pensionistica, sebbene posseggano certamente il requisito della stabile convivenza.
  Ritiene che tali considerazioni, al di là dell'esito del voto sul provvedimento, possano sostituire un elemento di riflessione personale per tutti i componenti della Commissione.
  Dichiara quindi il proprio voto contrario sulla proposta di parere formulata dal relatore, riservandosi altresì di valutare la propria posizione nell'eventualità che il Governo ponga la questione di fiducia sull'approvazione del provvedimento.

  Andrea DE MARIA (PD), relatore, evidenzia la diversità del suo giudizio politico sulla proposta di legge rispetto a quello espresso dal deputato Pagano, sottolineando come la Camera si accinga ad approvare finalmente un provvedimento che costituisce un elemento di civiltà, portando il l'Italia allo stesso livello raggiunto su tali temi dalla maggior parte dei Paesi occidentali. In tale prospettiva considera necessario giungere alla rapida approvazione dell'intervento legislativo, Pag. 95senza ulteriori modifiche rispetto al testo approvato dal Senato.
  Per quanto riguarda il merito delle questioni attinenti alla competenza della Commissione Finanze, ringrazia il deputato Pagano per l'interlocuzione, di carattere metodologico, che è stato possibile svolgere, mentre non ritiene di concordare con gli altri rilievi espressi dallo stesso deputato, che comunque attengono a profili di competenza di altre Commissioni.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo istitutivo della Banca asiatica per gli investimenti in infrastrutture.
C. 3642 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 3 maggio scorso.

  Maurizio BERNARDO, presidente e relatore, ricorda di aver illustrato, nella precedente seduta di esame, il contenuto del provvedimento e di aver quindi formulato una proposta di parere favorevole con alcune premesse (vedi allegato 4) la quale è stata trasmessa informalmente via e-mail ai componenti della Commissione nel pomeriggio di ieri.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), nel criticare complessivamente il provvedimento in esame, sottolinea come sia assolutamente ingiustificata la scelta del Governo di destinare risorse tanto rilevanti per partecipare alla Banca asiatica, la quale si configura essenzialmente come un fondo a sostegno degli investimenti infrastrutturali da realizzare in Asia.
  Nel ricordare il grande impegno del M5S, il quale ha presentato numerose iniziative legislative volte a implementare il Fondo di sostegno alle PMI innovative, evidenzia come su tale tema il Governo si sia dimostrato molto meno sensibile, concedendo, a fronte della richiesta di uno stanziamento di 50 milioni di euro, soltanto 5 milioni di euro.
  Al riguardo evidenzia come l'Italia, e segnatamente alcune zone tra le quali cita la Sicilia, soffrano la carenza di infrastrutture di base. Stigmatizza quindi le finalità dell'Accordo di cui si propone la ratifica, ritenendo molto grave che vengano sottratte risorse importanti che andrebbero destinate al miglioramento del sistema delle infrastrutture italiano e al sostegno delle imprese italiane che versano in gravi difficoltà, destinandolo a favore di interventi di cui beneficeranno esclusivamente altri Paesi.
  Chiede quindi di conoscere più compiuti elementi circa gli ambiti in cui verranno impiegati i fondi propri della Banca, prima che la Commissione proceda ad esprimere il voto sul provvedimento e, in particolare, chiede anche le motivazioni in base alle quali, come previsto dall'Accordo, la Banca opererà in dollari.

  Daniele PESCO (M5S), nel condividere le considerazioni del deputato Villarosa, ritiene, in linea generale, assolutamente inopportuno ratificare l'Accordo in esame senza prima conoscere bene come opererà la Banca che si intende istituire, sottolineando inoltre come sarebbe, piuttosto, necessario che lo Stato italiano diventasse azionista di riferimento della Banca d'Italia, alla luce delle funzioni che essa svolge come autorità di vigilanza del sistema bancario.
  Rileva quindi come l'Accordo non abbia alcuna convenienza economica per il Paese, essendo finalizzato a finanziare investimenti da realizzare in Paesi dell'Asia e configurandosi, quindi, come un Accordo a totale vantaggio della Cina, Paese egemone dell'area destinataria dei finanziamenti stessi. Evidenzia quindi come si tratti di un Accordo che, anziché favorire un Paese partner dell'Italia, andrà a beneficio di un Paese, la Cina appunto, che ha già depauperato, con la propria politica aggressiva in materia di costo del lavoro, il sistema produttivo italiano, costringendolo a svendere imprese Pag. 96di grande valore, anche di proprietà statale, e che ha inoltre determinato numerosi problemi ambientali.
  Con riferimento alle imprese italiane, e in particolare delle PMI e delle imprese artigiane, evidenzia quindi la situazione di grave sofferenza finanziaria in cui esse versano, ritenendo quindi indispensabile destinare i 2,5 miliardi di dollari che, in base all'Accordo, costituiranno l'importo delle azioni sottoscritte dall'Italia per l'adesione alla Banca asiatica, alla riduzione del carico fiscale che grava pesantemente su cittadini e imprese in tale periodo di difficoltà.

  Maurizio BERNARDO, presidente e relatore, con riferimento alle considerazioni del deputato Villarosa, rileva innanzitutto come il dollaro costituisca la valuta con la quale operano correntemente sia il FMI sia gli altri organismi finanziari internazionali.
  Segnala quindi come il progetto relativo all'istituzione della Banca asiatica per gli investimenti si inserisca nel più ampio contesto economico internazionale in cui svolgono la propria attività altri organismi analoghi, quali la BEI e la World Bank, ricordando che i settori in cui si concentrerà l'azione della Banca sono costituiti dall'energia; dai trasporti e dalle telecomunicazioni; dalle infrastrutture rurali e dallo sviluppo dell'agricoltura; dall'approvvigionamento idrico; dai servizi igienico-sanitari; dalla tutela dell'ambiente, lo sviluppo urbano e la logistica.
  Nel sottolineare come l'adesione la ratifica dell'Accordo vada nella direzione di sostenere l'internazionalizzazione delle imprese italiane, nonché di sviluppare e diffondere il know-how imprenditoriale italiano nel mondo. Inoltre reputa che la partecipazione alla Banca consentirà al Paese di incidere nella governance della Banca e di rivestire un ruolo sempre più centrale nel quadro dell'economia mondiale, colmando in parte le lacune che spesso si evidenziano rispetto alla capacità del sistema Italia di fare squadra e di rappresentare adeguatamente all'estero le sue capacità.
  In tale contesto rammenta che inizialmente a tale progetto avevano aderito 22 Paesi e che successivamente, anche a seguito dell'adesione del Regno Unito, altri 28 Paesi, compresa l'Italia e molti altri Paesi membri dell'Unione europea, hanno dichiarato la loro volontà di partecipare in qualità di azionisti alla Banca: pertanto ad oggi gli Stati aderenti risultano essere 57, tra cui quasi tutte le principali economie mondiali.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) ribadisce innanzitutto come non vi sia alcuna legge economica che imponga di effettuare gli scambi in ambito internazionale in dollari.
  Con riferimento al fatto che il progressivo ampliamento del numero di Paesi aderenti all'Accordo è legato anche alla decisione di partecipare all'Accordo della Gran Bretagna, la quale, sebbene non faccia parte dell'Euro e dell'Unione bancaria, mantiene un ruolo di grande ingerenza negli affari europei, conservando al tempo stesso ambiti di grande autonomia politica a proprio favore, ritiene che tale circostanza evidenzi la sudditanza dei Paesi dell'Unione europea, e in particolare dell'Italia, nei confronti di un'egemonia internazionale.
  Considera quindi del tutto assurdo l'atteggiamento del Governo, il quale sostiene la necessità di partecipare a investimenti in infrastrutture in un'area del mondo così lontana, al fine di sostenere il sistema produttivo italiano, laddove mancano le risorse per dotare di adeguate infrastrutture vaste aree del Mezzogiorno, quali la Sicilia, in cui la rete ferroviaria è ancora a binario singolo. In tale ambito sottolinea peraltro come gli ambiti del sistema imprenditoriale del Paese con le maggiori capacità di sviluppo riguardino settori, quali quelli della produzione dell'olio e del vino, che non necessitano in particolare di infrastrutture.
  Critica quindi fortemente l'atteggiamento dell'Esecutivo, il quale, anziché colmare le lacune infrastrutturali nazionali o sostenere con adeguate risorse gli operatori produttivi già presenti nel Paese, continua Pag. 97ad adottare provvedimenti volti esclusivamente ad attrarre capitali dall'estero.

  Maurizio BERNARDO, presidente e relatore, con riferimento alle considerazioni del deputato Villarosa relativamente alla pretesa sudditanza dell'Italia rispetto alla decisione di aderire alla Banca, rammenta come, oltre al Regno Unito, i più grandi Paesi europei, tra i quali la Francia, la Germania e la Spagna, nonché la Polonia, la Svizzera e l'Austria, abbiano deciso di partecipare alla Banca stessa.

  Michele PELILLO (PD) stigmatizza le considerazioni dei deputati Villarosa e Pesco, i quali sostengono, in sintesi, che il Governo sbaglia a porre in essere una politica volta a favorire l'afflusso in Italia della maggiore quantità possibile di capitali dall'estero, in quanto questi ultimi soffocherebbero a loro dire l'economia nazionale, e che è un errore stimolare l'internazionalizzazione delle imprese italiane.
  Nel rilevare come tale impostazione, secondo la quale occorrerebbe destinare le risorse disponibili esclusivamente a investimenti nel territorio domestico, appaia volta a ripristinare un regime economico autarchico, che sembra voler ripercorre una funesta fase storica, ritiene, al contrario, che il Paese debba confrontarsi sullo scenario economico internazionale e sostenere il proprio ruolo in tale contesto, potenziando anche su questo versante le capacità del suo sistema produttivo, senza arroccarsi su posizioni sterili e improduttive.

  Dino ALBERTI (M5S) ritiene estremamente grave il fatto che l'Esecutivo abbia immediatamente reperito oltre 500 milioni di euro per coprire gli oneri derivanti dall'Accordo negli anni dal 2016 al 2019, mentre non realizza alcun intervento a tutela della popolazione residente nell'area del complesso industriale Caffaro di Brescia, gravemente inquinato dalla diossina dispersa nell'ambiente, la quale mina la salute delle 20 mila persone abitanti nella zona.
  Nel rammentare come si tratti di un veleno che ha inquinato i territori della zona in quantità enormi, che superano di quasi 20 volte quella riversatasi nel territorio di Seveso a seguito del disastro verificatosi nel 1976, evidenzia l'estrema gravità della politica del Governo, il quale, anziché stanziare le centinaia di milioni necessari per tutelare la salute di quei cittadini, bonificando una zona gravemente inquinata, destina risorse molto più ingenti per presunti interventi a favore della crescita e dello sviluppo, sprecando oltre 2,5 miliardi in un'istituzione, la Banca asiatica, nella quale l'Italia non potrà avere alcuna rilevanza né svolgere alcun ruolo di governo.
  In tale contesto rileva come la previsione, nell'ambito dell'Accordo, di finanziamenti per infrastrutture nel settore della tutela dell'ambiente risulti del tutto indeterminata, ricordando al riguardo le gravi responsabilità della Cina nell'aumento dell'inquinamento industriale e nei conseguenti danni all'ambiente. Evidenzia quindi come sarebbe indispensabile quantomeno vincolare il conferimento dei finanziamenti erogati dalla Banca in favore di infrastrutture, all'obbligo, per la Cina, di ridurre le emissioni inquinanti.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

RISOLUZIONI

7-00553 Pagano: Misure a sostegno del credito in favore dei soggetti esercenti impianti fotovoltaici di produzione di energia.

7-00914 Paglia: Modifiche alla disciplina delle mutue di autogestione con finalità di finanza mutualistica e solidale.

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