CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 aprile 2016
621.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 23

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 6 aprile 2016. — Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. — Interviene il Sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 14.10.

Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze.
C. 3634, approvata dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 17 marzo 2016.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che sono pervenute circa 900 proposte emendative al provvedimento in discussione (vedi allegato), il cui esame, secondo quanto stabilito dall'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei Gruppi, sarà avviato nella seduta odierna, per concludersi in tempo utile per rispettare la programmazione dei lavori dell'Assemblea. A tale proposito, ricorda che il provvedimento risulta essere tra i primi iscritti nel programma dei lavori dell'Assemblea per il mese di maggio.

  Nicola MOLTENI (LNA), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa presente che domani alle ore 14.30 è convocata la Giunta delle elezioni in seduta pubblica, il cui ordine del giorno prevede una questione estremamente delicata, quale l'elezione contestata del deputato Giancarlo Galan (VII Circoscrizione Veneto 1). Quale componente della Giunta ed unico componente della Commissione Giustizia appartenente al gruppo della Lega Nord, chiede alla Presidenza che domani non vi sia contemporaneità tra le sedute della Giunta e della Commissione.

  Donatella FERRANTI, presidente, nel precisare che non esiste alcuna preclusione a che le sedute delle Commissioni siano convocate contestualmente ai lavori della Giunta delle elezioni, osserva che le modalità di organizzazione dei lavori della Commissione, nella giornata di domani, saranno determinate secondo l'andamento dei lavori dell'Assemblea. Prende atto, in ogni caso, della richiesta del collega Molteni, comprendendone le ragioni e assicurando che cercherà di far coincidere l'esigenza da lui rappresentata con quella del Pag. 24buon andamento dei lavori della Commissione, che è chiamata ad esaminare oltre 900 emendamenti, dei quali oltre 500 sono stati presentati proprio dal deputato Molteni.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, invita la relatrice ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sugli emendamenti presentati.

  Micaela CAMPANA (PD), relatrice, rilevando come tutte le proposte emendative presentate siano state oggetto di attenta valutazione, formula sulle stesso un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario. Al riguardo, osserva che buona parte degli emendamenti in questione sono diretti a modificare in modo radicale l'impianto complessivo del provvedimento, oppure, a reintrodurre disposizioni che sono state oggetto di stralcio nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento.

  Il sottosegretario Cosimo Maria FERRI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Nicola MOLTENI (LNA), nel prendere atto dei pareri appena espressi dalla relatrice e dal rappresentante del Governo, stigmatizza la circostanza che, ancora una volta, la maggioranza abbia palesato la propria indisponibilità ad avviare un serio dibattito nel merito della proposta di legge in titolo, sottraendosi ad un costruttivo confronto con le opposizioni. Ritiene, infatti, che il provvedimento presenti gravissime lacune e criticità sul piano tecnico e giuridico, rispetto alle quali il suo gruppo parlamentare ha presentato proposte emendative allo scopo di introdurre i necessari correttivi. Rammenta, infine, che la proposta di legge in discussione, pur essendo di iniziativa parlamentare, è stata di fatto stravolta, nel corso dell'esame presso il Senato, da parte del Governo, attraverso la presentazione di un maxi emendamento sul quale è stata posta la fiducia, sminuendo il ruolo e la dignità del lavoro del Parlamento.

  Donatella FERRANTI, presidente, considerato che chiedono di intervenire deputati che non fanno parte della Commissione e che non sostituiscono deputati della Commissione appartenenti ai loro stessi gruppi, ritiene di dover fare una precisazione di natura regolamentare. Rammenta, infatti, che gli interventi in questa fase costituiscono delle vere e proprie dichiarazioni di voto, che come tali possono essere effettuate solo da coloro che sono legittimati a votare l'emendamento, vale a dire componenti della Commissione o loro sostituti. Nel sottolineare, altresì, che tale principio può essere derogato solo qualora ciò non determini un pregiudizio per il buon andamento dei lavori della Commissione, precisa che, per il momento, darà la parola anche a deputati che non siano legittimati a votare, riservandosi di rivedere tale decisione qualora fosse necessario per salvaguardare il buon andamento dei lavori della Commissione.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL), nel ringraziare la presidente Ferranti per le precisazioni testé rese ed avvertendo che sta per giungere alla Presidenza della Commissione una lettera del Presidente del suo Gruppo con la quale si comunica che solidità l'onorevole Santelli per l'intero esame del provvedimento, sottolinea che gli emendamenti presentati dal suo gruppo parlamentare hanno lo scopo di apportare al testo in discussione, lacunoso e denso di criticità, le necessarie modifiche in senso migliorativo. Richiamando le dichiarazioni rese dal collega Verini nella seduta del 3 marzo scorso, dalle quali appare chiaro come quello della Commissione sarà un lavoro meramente «accademico» – non intendendo la maggioranza introdurre al testo alcuna modifica – conferma, in ogni caso, la volontà del suo gruppo di fornire un significativo contributo ai lavori della Commissione medesima, avviando un serio e costruttivo confronto sulle proposte emendative presentate.

  Antonio MAROTTA (AP), rammentando come la sua componente politica abbia reso nota, in più occasioni, la propria posizione favorevole sulla proposta di Pag. 25legge in titolo così come trasmessa dal Senato, auspica, tuttavia, che sui contenuti della stessa possa avviarsi in Commissione un ampio ed approfondito dibattito che consenta anche ai deputati del suo gruppo che non condividono il testo di poter intervenire al fine di rappresentare adeguatamente le loro posizioni.

  Marisa NICCHI (SI-SEL), richiamando l'attenzione sul fatto che la relatrice e il rappresentante del Governo, nell'espressione dei pareri appena resi, abbiano assunto una posizione ampiamente scontata e prevedibile, sottolinea come il provvedimento in discussione rappresenti una autentica «occasione persa», a causa del non condivisibile atteggiamento di chiusura della maggioranza. Al riguardo, rileva che le proposte emendative presentate dai deputati del suo gruppo abbiano, per una parte, lo scopo di estendere l'istituto del matrimonio anche alle coppie omosessuali, nei confronti delle quali, altrimenti, si realizzerebbe una incomprensibile discriminazione, per l'altra parte, quello di superare le discriminazioni nei confronti dei figli, già nati, di coppie composte da genitori dello stesso sesso. Fa notare, inoltre, come alcuni degli emendamenti presentati dal suo gruppo parlamentare si propongano di estendere ai conviventi la pensione di reversibilità, con particolare riferimento ai casi in cui vi siano figli minori.

  Walter VERINI (PD), nel replicare alle osservazioni del collega Palmieri, osserva che le ragioni per le quali la maggioranza ritiene che la proposta di legge non debba tornare all'esame del Senato siano essenzialmente riconducibili al fatto che la stessa, senza alcun dubbio, rappresenti una grande conquista e un significativo passo in avanti sul piano della tutela dei diritti civili. L'introduzione di eventuali modifiche, a suo avviso, determinerebbe, infatti, il rischio di vanificare gli obbiettivi stessi del provvedimento, il cui iter di approvazione, a causa di tatticismi e manovre di carattere politico, potrebbe nuovamente, come già accaduto, subire forti rallentamenti. Ciò premesso, evidenzia che quella della maggioranza è una posizione determinata non dalla volontà di precludere eventuali modifiche al provvedimento, che comunque potranno essere discusse in altra sede, ma da una precisa scelta di carattere politico.

  Alessandro PAGANO (AP), ritenendo scontata e prevedibile la posizione della relatrice e del rappresentante del Governo sul complesso degli emendamenti presentati, rileva la necessità che nel corso del dibattito siano puntualmente evidenziati tutti i profili critici del provvedimento, che costringeranno certamente la giurisprudenza ad intervenire a più riprese. A suo giudizio, infatti, la proposta di legge si presenta lacunosa, nonché densa di incongruenze, sperequazioni e contraddizioni sul piano tecnico giuridico, a fronte delle quali le proposte emendative presentate dai deputati del suo gruppo sono volte ad introdurre i necessari correttivi. Per tali ragioni, ritiene che il dibattito in Commissione debba essere il più possibile ampio ad articolato, anche al fine di fornire ai magistrati che si troveranno a dover applicare ed interpretare le disposizioni del provvedimento, importanti elementi di valutazione. In considerazione della particolare rilevanza della proposta di legge in titolo, osserva, infine, come il suo ruolo di parlamentare gli imponga, in rappresentanza del suo elettorato, di offrire un significativo contributo al miglioramento di un testo, non condiviso da una parte dei cittadini, che dovrà essere oggetto di un attento e approfondito esame da parte della Commissione, anche in considerazione dei tempi, a suo parere sufficientemente lunghi, a disposizione.

  Donatella FERRANTI, presidente, nel replicare all'onorevole Pagano, fa presente che il suo intervento non attiene al contenuto degli emendamenti, quanto piuttosto a questioni di metodo che oramai sono state superate essendo state affrontate nella sede più opportuna, cioè l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi. Invitando i deputati ad intervenire Pag. 26su questioni di merito, considerato che si è oramai giunti alla fase dell'esame degli emendamenti, avverte che la Presidenza si riserva di utilizzare, qualora fosse necessario all'esito dell'andamento dei lavori, gli strumenti regolamentari a sua disposizione per garantire alla Commissione tempi congrui per l'esame degli emendamenti in rapporto al tempo disponibile ed alla complessità degli emendamenti stessi. Precisa, quindi, che sarà compito della Presidenza garantire che la Commissione riesca a concentrarsi su tutte le questioni di merito sollevate dagli emendamenti e che, in questa ottica, la Presidenza si riserva di regolamentare, qualora dovesse essere necessario, i tempi degli interventi, di effettuare votazioni per principi e di invitare i gruppi a segnalare gli emendamenti da mettere in votazione.

  Andrea COLLETTI (M5S) auspica che le opposizioni non subiscano le conseguenze di pratiche ostruzionistiche messe in atto da componenti della stessa maggioranza.

  Stefano DAMBRUOSO (SCpI), pur ritenendo che nella proposta di legge vi siano alcuni profili di criticità sui quali è necessario effettuare una riflessione, concorda con la posizione espressa dalla maggioranza circa l'opportunità di non procedere ad alcuna modifica del provvedimento in discussione, che potrà, comunque, essere oggetto di valutazione in altra sede.

  Vittorio FERRARESI (M5S) sottolinea, preliminarmente, come il suo gruppo parlamentare intenda offrire un costruttivo contributo al miglioramento del testo attraverso le proposte emendative, circa ventiquattro, allo scopo presentate. Al riguardo, non ritiene responsabile la posizione assunta dalla maggioranza e dal Governo, volta a precludere qualsivoglia ipotesi di modifica di una proposta di legge che, a suo giudizio, presenta alcuni rilevanti aspetti di illegittimità costituzionale. Nel far presente come le proposte emendative presentate dai deputati del suo gruppo non abbiano certamente un'impronta ideologica, ma siano volte a risolvere palesi incongruenze sul piano tecnico-giuridico, evidenzia che le stesse intervengono, principalmente, sui commi 3, 6, 11, 12, 13 e 21 dell'articolo unico del provvedimento. Rammenta, infine, che alcuni degli emendamenti presentati dal suo gruppo riguardano la questione della cosiddetta «stepchild adoption».

  Nicola MOLTENI (LNA) fa presente che dovrà lasciare momentaneamente i lavori della Commissione per poter partecipare alla seduta di sindacato ispettivo dell'Assemblea che sta per aver inizio, in quanto in tale seduta è previsto l'esame di una interrogazione a risposta immediata di cui è primo firmatario.

  Alessandro PAGANO (AP), al fine di evitare che, a causa dell'assenza del presentatore, siano considerati ritirati emendamenti da lui condivisi presentati dal deputato Molteni, sottoscrive gli articoli aggiuntivi Molteni 01.05, sul divieto dell'organizzazione della pratica della maternità surrogata, e 01.04, 01.03, 01.02, secondo cui il riconoscimento della famiglia deve intendersi unicamente indirizzato verso l'unione tra due soggetti di sesso diverso legati da vincolo matrimoniale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Molteni 01.05, 01.04, 01.03, 01.02.

  Alessandro PAGANO (AP) illustra l'emendamento Roccella 1.255, di cui è cofirmatario, soppressivo dell'unico articolo del quale si compone la proposta di legge in esame, rilevando come la disciplina dettata da tale proposta di legge sia incostituzionale determinando una indebita equiparazione tra il matrimonio e l'unione civile in violazione dell'articolo 29 della Costituzione. Ritiene, tuttavia, che vi sia il rischio che tale equiparazione non sia giudicata incostituzionale dalla giurisprudenza, ma porti, attraverso l'opera della giurisprudenza, all'estensione alle unioni civili di tutti quei diritti e doveri che la Pag. 27normativa vigente prevede per il matrimonio e che il testo approvato dal Senato non ha previsto per le unioni civili nonostante che abbia proceduto ad una vera e propria equiparazione dei due istituti. Per tale ragione ritiene che il compromesso raggiunto al Senato tra le forze di maggioranza, che ha portato alla soppressione della disposizione sulla cosiddetta stepchild adoption, verrà superato da sentenze, delle quali già vi sono anticipazioni addirittura prima dell'approvazione della legge, che sanciranno il principio della applicabilità della legislazione sulle adozioni alle unioni civili al fine di evitare una ingiustificata disparità con il matrimonio. Raccomanda pertanto l'approvazione dell'emendamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Roccella 1.255.

  Marisa NICCHI (SI-SEL) sottoscrive l'emendamento Bechis 1.217.

  La Commissione respinge l'emendamento Bechis 1.217.

  Donatella FERRANTI, presidente, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento 1.221, ritiene che vi abbia rinunciato.

  Alessandro PAGANO (AP) illustra l'emendamento Roccella 1.257, di cui è cofirmatario, e ne raccomanda l'approvazione, essendo questo diretto a disciplinare il contratto di convivenza tra due persone maggiorenni, senza che questo possa essere configurato come una sorta di matrimonio.

  La Commissione respinge l'emendamento Roccella 1.257.

  Alessandro PAGANO (AP) ritira la propria firma dall'emendamento Roccella 1.357.

  Donatella FERRANTI, presidente, constatata l'assenza del presentatore dell'emendamento 1.357, ritiene che vi abbia rinunciato.

  Marisa NICCHI (SI-SEL) illustra il proprio emendamento 1.1, volto ad estendere la possibilità di accedere al matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso, ricordando come la stessa Corte costituzionale con la sentenza n. 138 del 2010 abbia espressamente dichiarato che l'articolo 29 della Costituzione non precluda in alcun modo la possibilità per il legislatore di estendere la disciplina del matrimonio a persone dello stesso sesso. Purtroppo finora il legislatore non ha adottato tale scelta, accingendosi a disciplinare l'unione tra le persone dello stesso sesso attraverso un nuovo istituto che non assicura a costoro tutti i diritti e doveri previsti invece dalla normativa sul matrimonio.

  Michela MARZANO (PD) sottoscrive l'emendamento Nicchi 1.1.

  Vittorio FERRARESI (M5S) alla luce degli interventi svolti ritiene opportuno precisare che il Movimento 5 Stelle condivide i valori di fondo del provvedimento approvato dal Senato e che per tale ragione ha presentato pochi emendamenti per correggere alcune criticità di ordine tecnico-giuridico.

  La Commissione respinge l'emendamento Nicchi 1.1.

  Marco DI LELLO (Misto-PSI-PLI), a seguito dell'intervento della relatrice e dei pareri espressi dalla stessa e dal rappresentante del Governo, ritira la proposta emendativa 1.86, condividendo sostanzialmente il testo trasmesso dal Senato, pur essendo consapevole della presenza di alcune criticità, che comunque non giustificherebbero un nuovo esame da parte del Senato, che metterebbe a rischio l'approvazione finale del provvedimento.

  Alessandro PAGANO (AP) sottoscrive gli emendamenti Molteni 1.494, 1.490, 1.500, 1.492, 1.497, 1.498, 1.489,1.491, 1.496, 1.493, 1.501 e 1.487, diretti a sottolineare Pag. 28il ruolo della famiglia come soggetto politicamente rilevante ed a prevedere per essa una serie di benefici anche di natura economica.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Molteni 1.494, 1.490, 1.500, 1.492, 1.497, 1.498, 1.489, 1.491, 1.496, 1.493, 1.501 e 1.487.

  Carlo SARRO (FI-PdL) illustra l'emendamento Sisto 1.158, di cui è cofirmatario, e ne raccomanda l'approvazione. L'emendamento è diretto a disciplinare i diritti e doveri delle unioni di persone maggiorenni anche dello stesso sesso sulla base del principio che tale unione rappresenta una scelta libera tra persone private che non può avere alcuna ricaduta nel diritto pubblico, dovendo rimanere unicamente nell'ambito civilistico. Si tratta quindi di una convivenza che non può essere in alcun modo ricondotta al matrimonio, ma che deve comunque regolamentata dal diritto nel rispetto dell'autodeterminazione delle parti. A suo parere, il testo trasmesso dal Senato, invece, introduce nell'ordinamento l'istituto delle unioni civili che, a causa di una configurazione pubblicistica, determinerà una serie di incertezze interpretative.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Sisto 1.158 e Sarro 1.159.

  Nicola MOLTENI (LNA) illustra l'emendamento a sua firma 1.396, volto a sopprimere il comma 1 dell'articolo unico della proposta di legge, volto ad istituire le unioni civili, che a suo parere sono un soggetto di fatto e di diritto equiparato al matrimonio in contrasto con i principi costituzionali. Si tratta di un rischio del quale la maggioranza non vuole sentire parlare secondo una logica del «prendere o lasciare» che finisce per umiliare il ruolo stesso della camera dei deputati. Ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Molteni 1.396 e 1.512.

  Nicola MOLTENI (LNA) illustra la proposta emendativa a sua firma 1.511 con la quale il suo gruppo desidera rafforzare l'istituto della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. La stessa finalità era perseguita anche dagli emendamenti diretti ad istituire il reato di maternità surrogata, che la Commissione ha già respinto. Si tratta di tentativi che vanno nella direzione di rafforzare la difesa della famiglia fondata sul matrimonio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Molteni 1.511 e 1.515.

  Nicola MOLTENI (LNA) illustra il suo emendamento 1.507 diretto a sottolineare la necessità una madre e un padre, anziché di un «genitore 1» e un «genitore 2», che svolgano il ruolo di genitore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Molteni 1.507, 1.514, 1.516, 1.517, 1.503, 1.502, 1.504, 1.488, 1.505, 1.509.

  Nicola MOLTENI (LNA) illustra l'emendamento a sua firma 1.508, diretto, come tutti gli emendamenti presentati dal suo gruppo, ad evidenziare la necessità di rafforzare l'istituto del matrimonio e, quindi, la famiglia.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) invita la maggioranza a cambiare opinione approvando l'emendamento in esame, considerato che dall'approvazione di tale emendamento risulterebbe con tutta evidenza dal testo della legge che l'unione civile è qualcosa di diverso dal matrimonio, eliminando in tal modo il rischio di future equiparazioni tra i due istituti da parte della giurisprudenza.

  La Commissione respinge la proposta emendativa Molteni 1.508.

  Nicola MOLTENI (LNA) raccomanda l'approvazione del suo emendamento 1.506, che al pari degli altri emendamenti Pag. 29da lui presentati è finalizzato a difendere l'istituto della famiglia, che oramai si trova sotto attacco da parte di coloro che governano il Paese e ritengono di doverlo stravolgere attraverso il provvedimento in esame. Il suo gruppo vuole dare voce a quei cittadini che si riconoscono nella difesa dei principi fondamentali della società, come quello secondo cui la famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, che invece il provvedimento in esame cerca di stravolgere.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Molteni 1.506, 1.518, 1.519 e 1.520, Roccella 1.335 nonché le proposte emendative Molteni 1.524, 1.521, 1.523, 1.522, 1.525.

  Alessandro PAGANO (AP) sottoscrive l'emendamento Molteni 1.529.

  La Commissione respinge la proposta emendativa Molteni 1.529.

  Donatella FERRANTI, presidente, constatata l'assenza del presentatore degli emendamenti 1.526 e 1.527 ritiene che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazione, respinge gli identici emendamenti Roccella 1.256 e Molteni 1.495, nonché gli emendamenti Molteni 1.537.

  Carlo SARRO (FI-PdL), illustra e raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua firma 1.157, con il quale si prevede che l'unione civile si configuri come specifica formazione sociale, ai sensi degli articoli 2 e 3 della Costituzione, composta da due persone, anche dello stesso sesso.

  La Commissione respinge l'emendamento Sarro 1.157.

  Nicola MOLTENI (LNA) illustra e raccomanda l'approvazione della proposta emendativa a sua firma 1.536, volta a prevedere che l'unione civile rappresenti una specifica formazione sociale distinta e differente, nei diritti e nei doveri, dalla famiglia riconosciuta ai sensi dell'articolo 29 della Costituzione.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) ritiene che l'emendamento Molteni 1.536, del quale dichiara di condividere i contenuti, offra seri elementi di riflessione alla maggioranza e al Governo, le cui posizioni auspica possano essere riconsiderate nel corso del dibattito.

  Alessandro PAGANO (AP) sottoscrive l'emendamento Molteni 1.536.

  La Commissione respinge l'emendamento Molteni 1.536.

  Alessandro PAGANO (AP) illustra e raccomanda l'approvazione della proposta emendativa Piso 1.260, di cui è cofirmatario, volta a prevedere che l'istituto dell'unione civile debba essere connotato anche da elementi di carattere temporale, quale la stabile convivenza per almeno cinque anni.

  Nicola MOLTENI (LNA), nel sottoscrivere gli emendamenti Piso 1.260, 1.261, 1.262, 1.263 e 1.264, stigmatizza il fatto che l'istituto dell'unione civile, come delineato dai commi da 1 a 35 dell'articolo unico della proposta di legge in discussione, vada indebitamente a sovrapporsi alla famiglia quale società naturale fondata sul matrimonio. Ritiene che tale assunto, sul quale si fonda l'impianto complessivo della proposta di legge, rappresenti il risultato di una scelta non condivisibile effettuata dalla maggioranza, in aperto contrasto con quanto stabilito dall'articolo 29 della Costituzione.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che dall'emendamento Piso 1.260 all'emendamento Piso 1.264, le differenze sono dovute esclusivamente a variazioni a scalare di cifre. Ricorda che, in questi casi, il Presidente della Commissione, per motivi di economia procedurale, può porre in votazione l'emendamento che più si allontana dal testo originario e quello che più Pag. 30vi si avvicina ed eventualmente un numero di emendamenti intermedi; qualora tali emendamenti risultino respinti, si intenderanno respinti anche tutti gli emendamenti compresi nella serie, mentre in caso di approvazione di uno degli emendamenti saranno posti conseguentemente in votazione tutti gli emendamenti compresi nella serie. Precisa, quindi, che, nel caso di specie, porrà in votazione i due emendamenti all'inizio ed alla fine della serie a scalare, vale a dire, prima l'emendamento Piso 1.260 e quindi l'emendamento Piso 1.264.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Piso 1.260 e 1.264.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che si intendono, quindi, respinti anche gli emendamenti Piso 1.261, 1.262 e 1.263.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Roccella 1.259, 1.265, 1.266 e 1.268.

  Marisa NICCHI (SI-SEL), illustrando l'emendamento a sua firma 1.2, rileva la necessità che l'unione civile debba ritenersi una formazione sociale, alla quale lo Stato è tenuto a garantire il diritto fondamentale alla vita familiare.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) manifesta apprezzamento per l'onestà intellettuale dimostrata dalla collega Nicchi che, attraverso la presentazione dell'emendamento 1.2, ha esplicitato con chiarezza la filosofia che sta alla base della proposta di legge in discussione, vale a dire l'equiparazione dell'istituto dell'unione civile a quello del matrimonio.

  Michela MARZANO (PD) sottoscrive l'emendamento Nicchi 1.2, condividendone le finalità.

  La Commissione respinge l'emendamento Nicchi 1.2.

  Donatella FERRANTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.05.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

Proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio sulla lotta contro il terrorismo e che sostituisce la decisione quadro del Consiglio 2002/475/GAI sulla lotta contro il terrorismo.
(COM (2015) 625 final).

Proposta di regolamento del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia di regimi patrimoniali tra coniugi.
(COM (2016) 106 final).

Proposta di regolamento del Consiglio relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all'esecuzione delle decisioni in materia degli effetti patrimoniali delle unioni registrate.
(COM (2016) 107 final).

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