CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 5 aprile 2016
620.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 121

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 5 aprile 2016. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2015.
Doc. LXXXVII, n. 4.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del documento.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che l'espressione del parere di competenza alla XIV Commissione sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, riferita all'anno 2015, avrà luogo, come deciso nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 31 marzo, nella seduta convocata il prossimo giovedì 7 aprile.

  Irene TINAGLI (PD), relatrice, osserva che la relazione fa il punto sull'attività svolta nel 2015 dall'Italia nell'ambito dell'Unione europea, alla luce di quanto esposto dalla relazione programmatica per il medesimo anno. Si tratta, pertanto, di un documento molto corposo, che dà dettagliatamente conto della posizione espressa dall'Italia in sede europea su tutti i dossier trattati e sull'andamento dei relativi dibattiti. Preannuncia, pertanto, che nella sua relazione, si soffermerà essenzialmente sui punti di maggiore interesse per la Commissione.
  Segnala preliminarmente che la relazione è suddivisa in cinque parti, la prima delle quali riguarda le questioni istituzionali e le politiche macroeconomiche. Le altre parti riguardano, rispettivamente, le misure adottate nel quadro di politiche orizzontali o settoriali, la dimensione esterna dell'Unione europea, le attività di comunicazione e di formazione relative all'Unione e le attività di coordinamento nazionale delle politiche europee. Completano il testo cinque allegati riferiti, in particolare, ai Consigli dell'Unione europea Pag. 122e ai Consigli europei, ai flussi finanziari dall'Unione europea all'Italia nel 2015, al recepimento delle direttive nell'anno di riferimento, nonché ai seguiti dati dal Governo agli atti di indirizzo parlamentari.
  Con riferimento alla Parte seconda, relativa alle politiche orizzontali e settoriali, rileva che il capitolo 13 è espressamente dedicato alle politiche dell'occupazione e agli affari sociali. In particolare, al paragrafo 13.1, in materia di partecipazione al processo normativo in materia di lavoro, la relazione dà conto degli obiettivi raggiunti dal Governo nel 2015, in linea con quanti previsto dalla relazione programmatica per l'anno 2015. In primo luogo, con riferimento all'obiettivo di rendere più inclusivo il mercato del lavoro si segnala l'emanazione di sei decreti legislativi di attuazione delle deleghe conferite al Governo, nel quadro del cosiddetto Jobs Act, con la legge n. 183 del 2014. Alla medesima finalità di migliorare il mercato del lavoro, il Governo ascrive anche le misure di decontribuzione per nuove assunzioni, introdotte dai commi 118 e 119 dell'articolo 1 della legge di stabilità 2015, nonché dai commi 178, 179, 180 e 181 dell'articolo 1 della legge di stabilità 2016.
  Con riferimento all'obiettivo del rafforzamento delle politiche attive tese a favorire l'occupazione e la rioccupazione, con particolare riguardo ai giovani e alla ricostruzione del capitale umano, si richiama l'emanazione del decreto legislativo n. 150 del 2015, che, sulla base della delega di cui alla legge n. 183 del 2014, ha istituito la Rete di servizi per le politiche del lavoro e, in tale ambito, la nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL). Per quanto attiene al conseguimento dell'obiettivo di promozione della sicurezza, della protezione sociale dei lavoratori e della tutela delle condizioni di lavoro, il Governo segnala le disposizioni concernenti la promozione del welfare aziendale contenute nella legge di stabilità 2016, mentre per il raggiungimento dell'obiettivo relativo al contrasto della povertà, dell'esclusione sociale e di ogni forma di discriminazione, la relazione fa riferimento all'istituzione, disposta dalla legge di stabilità 2016, del Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale, al quale sono assegnate le risorse di 600 milioni di euro per il 2016 e di 1.000 milioni di euro a decorrere dall'anno 2017, finalizzate a garantire l'attuazione di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale. A tale proposito, ricorda, inoltre, che le Commissioni XI e XII sono attualmente impegnate nell'esame del disegno di legge delega per il contrasto della povertà e il riordino del sistema e delle prestazioni assistenziali (Atto Camera n. 3594) che utilizza, tra le altre, proprio le risorse del Fondo per la lotta alla povertà e all'esclusione sociale.
  Rileva che la relazione fa il punto anche sul ruolo giocato dal Governo italiano nel corso della fase ascendente del procedimento legislativo europeo. In particolare, esso ha partecipato alla consultazione pubblica lanciata dalla Commissione europea finalizzata al riesame della direttiva Carta Blu UE (direttiva 2009/50/CE), sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati. Segnala, infine, che il Governo ha dato seguito agli atti di indirizzo parlamentari delle Commissioni lavoro di Camera e Senato concernenti la proposta di regolamento COM(2015)46 sull'aumento del prefinanziamento iniziale versato a programmi operativi sostenuti dall'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile, nell'ambito del negoziato che ha portato all'adozione, in data 20 maggio 2015, del Regolamento (UE) n. 2015/779, che modifica il regolamento (UE) n. 1304/2013.
  Segnala che il paragrafo 13.2 riguarda le politiche per l'occupazione. Nella relazione si indica che, in tale ambito, il Governo si è particolarmente impegnato nello sviluppo del programma «Garanzia per i Giovani» avviato nel 2014 e portato a regime nel 2015. L'iniziativa è attuata con il contributo di risorse nazionali, regionali e del Programma Operativo Nazionale Pag. 123«Iniziativa Occupazione Giovani» (PON IOG), che vi ha destinato un importo pari a 1,5 miliardi di euro, di cui circa 1,410 miliardi di euro ripartiti tra le Regioni, quali Organismi Intermedi del Programma, nella veste di principali soggetti attuatori. Nel corso del 2015, tutte le Regioni hanno avviato le procedure di emanazione di avvisi, bandi e decreti, per rendere operative le misure previste dal Programma; il totale delle risorse oggetto della programmazione attuativa è di circa 1,140 miliardi euro ed esprime una capacità di impegno attestatasi su un valore pari all'80,91 per cento. La relazione fornisce, quindi, i dati di dettaglio relativi allo stato di attuazione del programma, aggiornati al 31 dicembre 2015. Dati aggiornati settimanalmente sono reperibili nel sito internet dedicato al programma. Segnala a tale proposito che recentemente è stata assunta la decisione di prolungare la durata di Garanzia Giovani fino al 30 giugno 2016. La relazione sottolinea anche che alcune procedure e servizi sperimentati nel quadro dei programmi operativi Iniziativa occupazione giovani e del Fondo sociale europeo sono stati progressivamente resi strutturali nell'ambito delle politiche ordinarie del Paese. La relazione si riferisce, in particolare, alle nuove competenze attribuite ai Centri per l'impiego dall'articolo 18 del decreto legislativo n. 150 del 2015, definite sulla base di quanto sperimentato nell'ambito dell'iniziativa «Garanzia per i Giovani» (profilazione dell'utenza, orientamento personalizzato, condizionalità), in linea con l'obiettivo di proseguire nel riordino di tali strutture.
  La relazione dà conto dell'impegno del Governo in favore dei giovani anche con riferimento ad altri dossier e tavoli di confronto, quali, ad esempio, il potenziamento delle capacità e della responsabilizzazione dei giovani (Youth empowerment) e il rafforzamento delle opportunità di accesso dei giovani alla vita democratica e all'utilizzo dei relativi strumenti. A tale proposito, la relazione, dopo avere dato conto della partecipazione italiana alla Conferenza europea della gioventù, nel marzo 2015, e al Consiglio Istruzione, gioventù, cultura e sport dell'Unione europea, che si è tenuto sotto la presidenza lussemburghese, si sofferma sulla rilevanza del contribuito italiano all'attuazione del nuovo programma «Erasmus+», in qualità di membro nazionale del Comitato di programma per la parte gioventù e come Autorità nazionale di vigilanza dell'Agenzia Nazionale per i Giovani. L'Agenzia ha poi proceduto all'attuazione delle diverse azioni del programma, provvedendo anche alle attività di supervisione e monitoraggio e a designare l’Indipendent Audit Body che svolge la verifica integrata, a livello nazionale, del corretto utilizzo delle risorse finanziarie e delle attività gestite.
  Illustra, poi, il contenuto del paragrafo 13.3, che riguarda la tutela delle condizioni di lavoro e l'attività ispettiva. In tale campo, il Governo italiano si è impegnato sia in seno al Comitato consultivo di Lussemburgo per la revisione dell’acquis in materia di salute e sicurezza, in previsione della emanazione della futura strategia europea per gli anni 2016-2020, sia portando avanti l'attività promozionale per la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali sia, infine, partecipando al Governing Board dell'agenzia dell'Unione europea OSHA (Occupational Safety and Health Administration), con cui, in particolare, è proseguita la collaborazione per lo sviluppo del protocollo OIRA (on line interactive risk assessment). L'attività del Governo si è distinta anche sulle problematiche legate all'uso distorto del distacco transnazionale, anche aderendo a specifici progetti finanziati dalla Commissione europea, in partenariato con Ministeri e Ispettorati del lavoro di altri Stati membri e con associazioni datoriali e sindacati nazionali ed europei, allo scopo di rafforzare la cooperazione amministrativa e la reciproca informazione in materia di distacco transazionale di lavoratori nell'ambito di forniture di servizi all'interno dell'Unione Europea. Inoltre, il Governo è impegnato nella realizzazione del progetto europeo «ENACTING – Pag. 124Enable cooperation and mutual learning for a fair posting of workers», per l'implementazione della cooperazione amministrativa ed ispettiva e ha continuato a sostenere la proposta di istituzione di una piattaforma europea per la lotta al lavoro sommerso volta a rafforzare, in tale ambito, la cooperazione tra gli Stati membri. Ricorda che la XI Commissione ha esaminato tale proposta, approvando, in data 7 agosto 2014, un documento finale in cui esprime la sua valutazione positiva, formulando taluni rilievi riguardanti, tra l'altro, le modalità di funzionamento e implementazione della piattaforma, il rafforzamento del sistema nazionale di controllo e la necessità di sensibilizzare l'opinione pubblica sul valore dell'attività ispettiva e del rispetto della legalità, a tutela dei lavoratori. La relazione sottolinea anche l'impegno del Governo, nell'ambito del nuovo «Quadro strategico sulla salute e sicurezza sul lavoro 2014-2020» della Commissione europea, per il consolidamento delle strategie nazionali, nonché per la revisione e all'aggiornamento avviato sulla legislazione europea in materia. Sul fronte nazionale, l'Italia ha continuato a sviluppare l'attività promozionale finalizzata alla prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. Infine, la relazione ricorda che, nell'ambito della complessiva riforma avviatasi con il cosiddetto Jobs Act, il Governo ha approvato i decreti legislativi n. 23 e n. 81 del 2015, concernenti la disciplina organica del contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti e il riordino delle tipologie contrattuali vigenti, al fine di limitare quanto più possibile le forme di lavoro precario, nonché il decreto legislativo n. 149 del 2015, in materia di razionalizzazione e semplificazione dell'attività ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale, con cui si è inteso garantire, da un lato, la tutela delle condizioni di lavoro sotto il profilo economico, contributivo e della sicurezza sul lavoro e, dall'altro lato, l'emersione del lavoro sommerso. Il decreto legislativo si accompagna a ulteriori accordi volti a favorire la puntualità ed immediatezza dell'attività di vigilanza, come nel caso del Protocollo di intesa con l'ACI per l'accesso alle informazioni contenute nel Pubblico registro automobilistico, al fine di contrastare le forme di caporalato, soprattutto in edilizia ed agricoltura. In questo quadro e con riferimento al tema delle pari opportunità, la relazione rinvia alle norme introdotte per il rafforzamento delle azioni dirette a favorire la conciliazione tra le attività di lavoro e le cure familiari di cui al decreto legislativo n. 80 del 2015.
  Osserva che il paragrafo 13.4 riguarda la sicurezza sociale. A tale riguardo, la relazione sottolinea l'impegno del Governo nella Commissione amministrativa per il Coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale e nell'omonimo Comitato consultivo. Nell'ambito della Commissione, l'attività si è incentrata sull'esame delle numerose questioni, interpretative e applicative, poste dal regolamento n. 833/2004, del Parlamento europeo e del Consiglio, sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale. I temi affrontati riguardano, in particolare, le esigenze di tutela dei lavoratori distaccati e la necessità di individuare un punto di equilibrio ottimale tra diritti di libera circolazione, prestazione di servizi e lotta al dumping sociale. Oggetto di discussione sono stati anche gli accordi bilaterali stipulati dagli Stati dell'Unione in materia di sicurezza sociale, gli sviluppi del progetto Electronic Exchange of Social Security Information (EESSI) per la dematerializzazione delle procedure e l'adozione dei relativi supporti informatici, i flussi di mobilità, il numero di prestazioni transfrontaliere erogate per disoccupazione, cure sanitarie e prestazioni familiari, nonché gli effetti della giurisprudenza dell'Unione europea, concentrandosi, in particolare, sulle sentenze «Dano» e «Alemanovich» e sulle questioni da queste poste in ordine al rapporto tra la direttiva in tema di soggiorno e il citato regolamento di coordinamento in materia di sicurezza sociale. Osserva che, con riferimento ai sistemi pensionistici, nel segnalare le Pag. 125buone performance del sistema italiano per quanto riguarda la capacità di coniugare sostenibilità economica e adeguatezza sociale, ricorda l'impegno del Governo per il rafforzamento del ruolo del Comitato di Protezione Sociale (SPC), con l'intento precipuo di superare le criticità sollevate dalla dicotomia tra la dimensione finanziaria e quella sociale. A tale proposito, il nuovo impulso della Commissione europea alla valorizzazione della componente sociale è stato sostenuto e appoggiato con forza dall'Italia. La relazione ricorda, infine, che il Comitato ha approfondito le questioni legate alla disoccupazione di lunga durata e ai suoi effetti sulla povertà, tema questo posto all'attenzione dal Rapporto dei cinque Presidenti.
  Si sofferma brevemente sul capitolo 15, che riguarda l'istruzione, la gioventù e lo sport, il cui paragrafo 15.1 è dedicato alle politiche per l'istruzione e la formazione. A tale proposito e con riferimento ai temi di interesse della Commissione, la relazione dà conto del sostegno del Governo alla realizzazione di iniziative e progetti, promossi dalla Commissione europea, finalizzati all'implementazione dell'apprendimento in età adulta. In questo contesto, nel 2015 il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca ha collaborato con l'ISFOL per la realizzazione delle attività previste per dare attuazione alla Risoluzione del Consiglio dell'Unione europea che rinnova l'agenda europea per l'apprendimento degli adulti (2011/C 372/01), e con l'INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), nell'ambito del Programma UE Erasmus+, per dare attuazione alle attività connesse con la piattaforma EPALE (Electronic Platform for Adult Learning in Europe). Ricorda poi che, nel quadro delle politiche di rafforzamento dei percorsi di istruzione finalizzati ad un migliore sbocco nel mercato del lavoro, la relazione sottolinea l'impegno del Governo a valorizzare l'apprendistato, quale strumento di «apprendimento complementare» capace di coniugare la formazione ricevuta in azienda con l'istruzione e la formazione professionale svolta da istituzioni formative o enti di ricerca, promuovendo condizioni di lavoro che permettano ai giovani di conseguire, durante il periodo di apprendistato, anche un titolo d'istruzione (secondaria superiore, universitaria, o di formazione professionale).
  Passa, poi, al capitolo 17, che riguarda l'inclusione sociale e le politiche per le pari opportunità. A tale proposito, segnala che la relazione, al paragrafo 17.1, sulle politiche per la tutela dei diritti e l’empowerment delle donne, si sofferma sull'impegno del Governo nel sostegno a iniziative di carattere imprenditoriale femminile e di quelle volte a favorire maggiori occasioni di occupazione, in linea con la strategia Europa 2020.
  Per completezza, segnala inoltre che, nel capitolo 7, dedicato alla riforma delle pubbliche amministrazioni, mobilità dei dipendenti pubblici, semplificazione, la relazione affronta, al paragrafo 7.2, il tema della mobilità europea dei dipendenti pubblici. A tale proposito, si evidenzia che nel 2015 il Governo italiano ha assicurato il rilascio delle autorizzazioni al collocamento fuori ruolo dei dipendenti pubblici e che, alla data del 31 dicembre 2015, il personale collocato fuori ruolo, sulla base di tale legge, era pari a 360 unità circa, buona parte delle quali presso istituzioni europee. Inoltre, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 30 ottobre 2014, n. 184, relativo ai distacchi di personale della pubblica amministrazione presso l'Unione europea, le organizzazioni internazionali o Stati esteri ha avviato la sistematizzazione delle strategie di migliore distribuzione dei funzionari pubblici italiani presso le Istituzioni dell'Unione europea quali esperti nazionali distaccati – END e all'estero; tale decreto interviene anche per favorire l'utilizzo delle professionalità acquisite dai distaccati italiani al momento del ritorno in servizio nel nostro Paese. In particolare, è stata avviata la banca dati alla quale le Amministrazioni potranno avere accesso per acquisire informazioni e avvalersi nel modo più opportuno del personale, che andrà selezionato in uscita e valorizzato al rientro. Al Pag. 126momento, gli END italiani presso le istituzioni dell'Unione europea sono circa 150; poche unità risultano invece distaccate presso Stati esteri o altri organismi internazionali.
  Conclusivamente, richiama le procedure di infrazione, a cui è dedicato il paragrafo 4.3 della Parte quinta. Nelle materie di interesse della Commissione, la relazione ricorda che, tra le pronunce di condanna dell'Italia da parte della Corte di giustizia, vi è anche quella relativa alla procedura di infrazione 2007/2229 relativa al mancato recupero di aiuti concessi per interventi a favore dell'occupazione (contratti formazione lavoro). In particolare, sulla base della sentenza del 17 novembre 2011, l'Italia è tenuta al pagamento di sanzioni pecuniarie per il mancato recupero di aiuti di Stato concessi nel 1997/1998 sotto forma di incentivi ai contratti di formazione e lavoro (CFL). La Corte ha quantificato la somma forfettaria in 30 milioni di euro, alla quale si aggiunge una penalità di mora il cui ammontare viene determinato di semestre in semestre sulla base della percentuale di aiuti recuperata. Alla data del 31 dicembre 2015, l'Italia ha versato le penalità relative ai primi due semestri di inadempimento, pari rispettivamente a euro 16.533.000 e 6.252.000. Analoga condanna al pagamento di 30 milioni di euro a titolo di sanzione forfetaria e 12 milioni di euro per semestre di ritardo nel recupero degli aiuti è stata inflitta all'Italia in relazione alla procedura d'infrazione 2012/2202 relativa al mancato recupero degli aiuti concessi, sotto forma di sgravi degli oneri sociali, a favore delle imprese nel territorio di Venezia e Chioggia. Alla data del 31 dicembre 2015 l'Italia ha versato la somma di trenta milioni a titolo di somma forfettaria.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame della relazione alla seduta convocata per giovedì 7 aprile.

Interventi per il settore ittico.
Nuovo testo unificato C. 338 e abb.
(Parere alla XIII Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 31 marzo 2016.

  Cesare DAMIANO (PD), presidente, avverte che l'espressione del parere di competenza alla XIII Commissione sul nuovo testo unificato della proposta di legge Atto Camera n. 338 e delle proposte di legge abbinate, recante interventi per il settore ittico, avrà luogo nella seduta odierna, secondo quanto stabilito nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, dello scorso 31 marzo.
  Invita, quindi, la relatrice, onorevole Rostellato, a illustrare la sua proposta di parere.

  Gessica ROSTELLATO (PD), relatrice, segnalato preliminarmente di avere tratto spunto per l'elaborazione della propria proposta di parere anche dagli elementi emersi nel corso delle audizioni informali nell'ambito dell'esame delle proposte di legge, si sofferma, nella sua illustrazione, sulle osservazioni contenute nella proposta, che riguardano, in primo luogo, l'opportunità di inserire tra le finalità del Fondo per lo sviluppo della filiera ittica, istituito dall'articolo 3, anche la formazione professionale e la tutela della sicurezza sul lavoro. Le osservazioni richiamano, inoltre, l'opportunità di includere, all'articolo 7, tra le organizzazioni di categoria che possono istituire, ai sensi del comma 5, i Centri di assistenza per lo sviluppo della pesca e dell'acquacoltura (CASP) anche le organizzazioni sindacali nazionali firmatarie ma non stipulanti i contratti collettivi nazionali di lavoro del settore, nonché l'opportunità di prevedere, all'articolo 21, la designazione, in seno alle Commissioni di riserva aree marine protette, di esperti locali anche da parte delle Pag. 127organizzazioni sindacali dei lavoratori del settore, al fine di migliorare le informazioni e la consapevolezza dei lavoratori.

  Davide BARUFFI (PD), associandosi alle osservazioni formulate dalla relatrice, preannuncia il suo voto favorevole sulla proposta di parere.

  La Commissione approva la proposta di parere formulata dalla relatrice (vedi allegato).

  La seduta termina alle 14.15.

COMITATO RISTRETTO

  Martedì 5 aprile 2016.

Disposizioni in materia di ricongiunzione pensionistica.
Testo unificato C. 225 Fedriga e C. 929 Gnecchi.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.15 alle 14.35.

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