CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 marzo 2016
603.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 2 marzo 2016. – Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 14.

Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2014/62/UE sulla protezione mediante il diritto penale dell'euro e di altre monete contro la falsificazione e che sostituisce la decisione quadro 2000/383/GAI.
Atto n. 257.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto legislativo in oggetto, rinviato nella seduta del 2 marzo 2016.

  Davide MATTIELLO (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato 1).

  Donatella FERRANTI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.05.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 2 marzo 2016. – Presidenza del presidente Donatella FERRANTI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla Giustizia Cosimo Maria Ferri.

  La seduta comincia alle 14.05.

Modifica all'articolo 52 del codice penale, in materia di difesa legittima.
C. 2892 Molteni.

(Seguito dell'esame e rinvio).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 2 marzo 2016.

  Donatella FERRANTI, presidente, ricorda che nella seduta odierna verranno esaminati gli emendamenti (vedi allegato al Bollettino delle Giunta e Commissioni del 17 febbraio e del 1o marzo 2016) presentati alla proposta di legge C. 2892, iscritta nel calendario dell'Assemblea a partire da lunedì 7 marzo prossimo in quota opposizione, su richiesta del gruppo della Lega Nord.

  Vittorio FERRARESI (M5S), nel far presente che i deputati del suo gruppo parlamentare non hanno presentato subemendamenti all'emendamento 1.100 del relatore, si dichiara disponibile ad un costruttivo confronto sulla proposta di legge in discussione, preannunciando il voto favorevole su emendamenti che apportano significativi miglioramenti al testo.

  Daniele FARINA (SI-SEL) osserva come la proposta di legge in titolo vada in una direzione completamente sbagliata, analogamente alla riforma dell'articolo 52 del codice penale approvata nel 2006. Al riguardo, richiama l'esperienza degli Stati Uniti, dove si è registrato dal 1970 ad oggi uno straordinario incremento di morti, ammontanti a circa un milione e cinquecentomila persone, a causa dell'utilizzo di armi da fuoco. Richiama, pertanto, l'attenzione sul fatto che nel periodo considerato, si è rilevato un numero superiore di morti, connesse all'uso delle armi in questione, rispetto a quante se ne siano complessivamente verificate nel corso dei due conflitti mondiali. Anche alla luce di tali dati statistici, ritiene non condivisibile l'impianto del provvedimento in discussione, al quale i deputati del suo gruppo parlamentare hanno presentato numerose proposte emendative.

  Ignazio LA RUSSA (FdI-AN) ritiene che, in ragione del mutato assetto socio-criminale, che ha fatto emergere, specie nell'ultimo decennio, nuove modalità di aggressione (si pensi al fenomeno delle rapine in villa), il legislatore debba rispondere all'esigenza di garantire una più incisiva ed efficace tutela dei cittadini onesti, che subiscono reati all'interno della propria abitazione. In proposito, rammenta che la proposta di legge in discussione non si propone di modificare la disciplina dell'uso e della detenzione di armi da fuoco, per cui, a suo avviso, appare poco pertinente il richiamo, testé effettuato dal collega Farina, all'esperienza degli Stati Uniti, dove, peraltro, il fenomeno della «rapina in villa» è statisticamente molto poco frequente. Con riferimento alle proposte emendative a sua firma, fa presente come le stesse siano volte a prevedere la non punibilità dei cittadini aggrediti nella propria abitazione, durante le ore notturne, ovvero con violenza, minaccia di uso di armi o con modalità comunque atte a creare un grave stato di paura ed agitazione.

  Piero LONGO (FI-PdL) rileva che la legittima difesa non rappresenta soltanto un diritto del cittadino, ma un autentico dovere, a fronte dell'inviolabilità e della sacralità del domicilio. Nel presupposto che l'aggressore, come tale, versi «in re illicita», è necessario, a suo giudizio, che il legislatore tuteli l'inviolabilità del domicilio attraverso strumenti più incisivi ed efficaci, senza indulgere a scelte improntate a forme di eccessivo «buonismo» nei confronti dell'aggressore, laddove siano in gioco beni quali, oltre che il patrimonio, la vita e l'integrità fisica del soggetto offeso.

  Nicola MOLTENI, relatore, precisa preliminarmente che la proposta di legge a sua firma certo non si richiama a logiche da «far west» sul modello statunitense, ma viene incontro a esigenze di tutela dei cittadini, indifesi a fronte di sempre più aggressive metodologie criminali. Nel passare all'esame delle proposte emendative presentate, esprime parere favorevole sui subemendamenti Brignone 0.1.100.6, Schullian 0.1.100.8 e Longo 0.1.100.13, mentre raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua firma 1.100. Esprime Pag. 36parere favorevole sull'emendamento La Russa 1.102, purché riformulato, come articolo aggiuntivo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), nonché parere favorevole sugli emendamenti Schullian 1.5 e 1.6. Esprime, infine, parere favorevole sulla proposta emendativa Farina 1.19, per quanto non modifichi sostanzialmente la normativa vigente. Sulle restanti proposte emendative e subemendative esprime, invece, parere contrario.

  Il sottosegretario Cosimo Maria FERRI, anche alla luce dei rilievi emersi nel corso delle audizioni, si rimette alla Commissione sull'emendamento Farina 1.8, che è volto a sopprimere l'articolo unico del provvedimento, nonché sull'emendamento Ermini 1.101, che reca modifiche alla disciplina di cui all'articolo 59 del codice penale, relativo all'errore di fatto e alla legittima difesa putativa. Sulle restanti proposte emendative esprime, infine, parere contrario.

  David ERMINI (PD) precisa che l'emendamento 1.101 a sua firma nell'intervenire sull'articolo 59 del codice penale, va nella direzione di recepire alcune delle osservazioni dei soggetti auditi nel corso dell'attività conoscitiva espletata dalla Commissione. In ogni caso, si dichiara disponibile ad avviare un costruttivo confronto sulle disposizioni contenute nella sua proposta emendativa, anche nel corso dell'esame in Assemblea.

  Nicola MOLTENI (LNA), relatore, osserva come dai pareri testé espressi dal sottosegretario Ferri, emerga in modo netta e chiara la posizione del Governo, che ha assunto sulla legittima difesa un atteggiamento «pilatesco». A suo avviso, il Governo non è, di fatto, disponibile ad alcuna modifica dell'istituto in questione, come disciplinato dalla vigente normativa. Di ciò si dichiara profondamente amareggiato.

  Walter VERINI (PD), nel replicare al collega Molteni, rileva che la posizione assunta dal Governo, in ragione della particolare delicatezza del tema trattato, è quanto mai seria e rispettosa del dibattito in corso. Ciò premesso, preannuncia, a nome del suo gruppo parlamentare, il voto contrario sull'emendamento soppressivo Farina 1.8 e il voto favorevole sull'emendamento Ermini 1.101. Sulle restanti proposte emendative e subemendative preannuncia, invece, il voto contrario del gruppo Partito Democratico.

  Antonio MAROTTA (AP) rammenta che la modifica dell'istituto della legittima difesa va incontro ad una sentita esigenza dell'opinione pubblica, rispetto alla quale la proposta di legge a sua firma, della quale è stato disposto il disabbinamento dal provvedimento in discussione, forniva una risposta efficace e concreta. A suo avviso, infatti, è necessario intervenire, per superare le attuali rigidità della prassi applicativa, sul requisito della «proporzionalità» tra offesa e difesa, onde rispondere alle necessità evidenziate dai più recenti fatti di cronaca, che hanno creato un particolare allarme sociale.

  Arcangelo SANNICANDRO (SI-SEL) ritiene che la questione della legittima difesa sia utilizzata in modo strumentale, a meri scopi di propaganda politica. Nel rammentare, infatti, come l'articolo 52 del codice penale sia vigente da oltre 70 anni e come la giurisprudenza abbia già avuto modo di fornire efficaci risposte alle tematiche in discussione, osserva che molti degli emendamenti presentati recano disposizioni che si limita a recepire orientamenti giurisprudenziali già consolidati. Richiama, infine, l'attenzione sul fatto che le problematiche connesse al requisito della proporzionalità, richiesto dall'articolo 52 del codice penale, non possano risolversi in via legislativa, in relazione al luogo o al tempo di commissione del reato.

  Walter VERINI (PD) sottoscrive l'emendamento Ermini 1.101.

  Alessia MORANI (PD) sottoscrive l'emendamento Ermini 1.101.

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  Donatella FERRANTI, presidente, prima di passare all'esame dell'emendamento soppressivo dell'articolo unico del quale si compone la legge, avverte che dall'eventuale approvazione di tale emendamento conseguirebbe il conferimento al relatore del mandato a riferire in senso contrario sulla proposta di legge C. 2892 e che, pertanto, qualora dovesse essere approvato l'emendamento 1.8 si concluderebbe immediatamente l'esame in sede referente. Comunica, infine, che gli emendamenti Amoddio 1.1, Morani 1.2 ed Ermini 1.24 sono stati ritirati dai presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Farina 1.8.

  Nicola MOLTENI (LNA), relatore, nel rammentare come il provvedimento a sua firma verta su un tema assai delicato ed importante, relativamente al quale i cittadini attendono una rapida risposta, prende atto del fatto che il Governo abbia sostanzialmente bocciato l'impostazione proposta dal suo gruppo parlamentare, che prevede l'introduzione di una esimente speciale, al fine di garantire una più efficace tutela ai cittadini vittima di aggressione all'interno della propria abitazione. Nel ribadire che la proposta di legge in titolo certo non mira ad incentivare logiche da «far west», rileva la necessità che all'istituto della legittima difesa sia conferita una maggiore certezza nella prassi applicativa, limitando un'eccessiva discrezionalità in capo ai giudici. Quanto all'emendamento Ermini 1.101, lo stesso, nel far riferimento a situazioni soggettive di grave turbamento psichico, rappresenta, a suo avviso, un inutile diversivo, attraverso il quale non si forniscono concrete risposte ai cittadini. Nel sottolineare la sua disponibilità ad un costruttivo confronto, ma non certo a «compromessi al ribasso», avverte che, in caso di «bocciatura» dell'impostazione fatta propria dalla sua proposta di legge, in qualità di relatore, ne trarrà le dovute conseguenze.

  Piero LONGO (FI-PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza il fatto che, in violazione di precise disposizioni del Regolamento, la Commissione sia nuovamente convocata in costanza di svolgimento dei lavori d'Assemblea, in particolare nel corso del cosiddetto «question time». Chiede, pertanto, alla presidente, che la seduta venga sospesa.

  Donatella FERRANTI, presidente, nel ribadire quanto già rappresentato nella seduta di mercoledì 24 febbraio scorso, rammenta che l'articolo 30, comma 5, del Regolamento è stato costantemente interpretato nel senso che il divieto di contemporaneo svolgimento delle sedute dell'Assemblea e delle Commissione si riferisce, nella generalità dei casi, esclusivamente alle sedute in cui sono previste votazioni. Tiene a precisare che non si tratta di una prassi in deroga all'articolo 30, comma 5, del regolamento, che prevede che prevede che le Commissioni non possono riunirsi nelle stesse ore nelle quali vi è seduta dell'Assemblea, salvo autorizzazione espressa del Presidente della Camera, in quanto, come già ribadito anche dal Presidente della Camera, vi è una autorizzazione in via generale da parte del Presidente della Camera che consente alle Commissioni di riunirsi in contemporanea con le sedute dell'Assemblea quando non siano previste votazioni, come nel caso delle interrogazioni a risposta immediata.

  David ERMINI (PD), nel sottolineare il grande rispetto per la proposta di legge in discussione, rileva come, anche alla luce degli elementi emersi nel corso delle audizioni, non sia necessario intervenire direttamente sulle disposizioni di cui all'articolo 52 del codice penale, quanto, piuttosto, su quelle di cui all'articolo 59 del medesimo codice, che disciplina l'errore di fatto e la legittima difesa putativa. In ogni caso, richiama l'attenzione sul fatto che l'emendamento 1.101 a sua firma incide sull'articolo 52, secondo comma, del codice penale, in via indiretta. Ribadisce, infine, la sua disponibilità ad avviare un costruttivo confronto sul tema, eventualmente anche durante l'esame in Assemblea.

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  Ignazio LA RUSSA (FdI-AN), nel replicare al collega Ermini, evidenzia che l'emendamento 1.101 pone il serio problema della valutazione ex post, da parte del giudice, della particolare situazione soggettiva in cui versa l'aggredito in conseguenza del grave turbamento psichico causato dall'aggressore. Osserva, inoltre, come sia necessario evitare che i cittadini, ingiustamente aggrediti all'interno della propria abitazione, siano costretti a subire, in conseguenza della loro condotta difensiva, un procedimento penale. Ritiene, quindi, che l'emendamento Ermini 1.101 potrebbe essere riformulato nel senso di prevedere che il grave turbamento psichico sia presunto nelle ipotesi in cui l'aggressione avvenga all'interno dell'abitazione, in ore notturne o con modalità atte a creare uno stato di particolare paura e agitazione della persona offesa.

  David ERMINI (PD), pur ribadendo la sua disponibilità ad un eventuale confronto sul tema, rileva che la riformulazione testé proposta dal collega La Russa potrebbe, di fatto, circoscrivere l'ambito di applicazione delle disposizioni previste dalla proposta emendativa a sua firma.

  Arcangelo SANNICANDRO (SI-SEL) fa notare che tanto la proposta di legge in discussione, quanto l'emendamento Ermini 1.101 prevedono condotte già punibili secondo le leggi penali vigenti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Farina 1.9 ed i subemendamenti Farina 0.1.100.1, Brignone 0.1.100.2, Di Lello 0.1.100.3 e Brignone 0.1.100.4.

  Antonio MAROTTA (AP) ritira il proprio subemendamento 0.1.100.5.

  La Commissione respinge il subemendamento Brignone 0.1.100.6.

  Donatella FERRANTI, presidente, constata l'assenza del presentatore dei subemendamenti 0.1.100.7 e 0.1.100.8, ritiene che si intende che vi abbia rinunciato.

  Nicola MOLTENI (LNA), relatore, presenta il subemendamento 0.1.100.50, di contenuto identico emendamento Schullian 0.1.1008.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge le proposte subemendative del relatore 0.1.100.50, Farina 0.1.100.9 e 0.1.100.10, Brignone 0.1.100.11 e Farina 0.1.100.12.

  Donatella FERRANTI, presidente, constata l'assenza del presentatore del subemendamento 0.1.100.13, ritiene che si intende che vi abbia rinunciato.

  Nicola MOLTENI (LNA), relatore, presenta il subemendamento 0.1.100.51, di contenuto identico al subemendamento Longo 0.1.100.13

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti del relatore 0.1.100.51 e Sannicandro 01.100.14.

  Ignazio LA RUSSA (FdI-AN) ritira il proprio subemendamento 0.1.100.16.

  Donatella FERRANTI, presidente, constata l'assenza del proponente del subemendamento 0.1.100.15, avverte che si intende vi abbia rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Sannicandro 0.1.100.17, Brignone 0.1.100.18, Sannicandro 0.1.100.19, Turco 0.1.100.20, 0.1.100.21 e 0.1.100.22, Farina 0.1.100.24, 0.1.100.23 e 0.1.100.25, Brignone 0.1.100.26, Sannicandro 0.1.100.27, Farina 0.1.100.28, Sannicandro 0.1.100.29, La Russa 0.1.100.30 e Farina 0.1.100.31.

  Donatella FERRANTI, presidente, constata l'assenza del proponente del subemendamento 0.1.100.32, avverte che si intende vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento del relatore 1.100.

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  Donatella FERRANTI, presidente, constata l'assenza del proponente dell'emendamento 1.26, avverte che si intende vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Farina 1.20.

  Ignazio LA RUSSA (FdI-AN), accetta la riformulazione proposta dal relatore al suo emendamento 1.102.

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che a seguito della riformulazione dell'emendamento La Russa 1.102 come articolo aggiuntivo, lo stesso sarà posto in votazione in via successiva.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Ferraresi 1.29 ed approva l'emendamento Ermini 1.101 (vedi allegato 3).

  Donatella FERRANTI, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione dell'emendamento Ermini 1.101, le proposte emendative Dambruoso 1.3, Gelmini 1.27, Turco 1.25, Gelmini 1.28, Schullian 1.4, Farina 1.22 e 1.23, Schullian 1.5 e 1.6, Sannicandro 1.16 e 1.18, Farina 1.17, Schullian 1.7, Farina 1.10, Sannicandro 1.11, Farina 1.12, 1.13, 1.14 e 1.15, Sannicandro 1.21, Farina 1.19, non saranno poste in votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento La Russa 1.102, riformulato come articolo aggiuntivo (vedi allegato 2).

  Nicola MOLTENI, (LNA), relatore, preso atto della sostanziale bocciatura della sua proposta di legge, che si colloca nell'ambito della quota riservata ai gruppi di opposizione, dichiara di non condividere il contenuto dell'emendamento Ermini 1.101. Chiede, pertanto, che la Commissione non prosegua nell'esame di un provvedimento del Gruppo della Lega Nord nel quale lui, come rappresentante di tale gruppo in Commissione e primo firmatario della proposta di legge, non si riconosce. Chiede che sia immediatamente convocato l'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Donatella FERRANTI, presidente, chiede al relatore di meglio precisare le sue determinazioni, in particolare, cosa intenda nel dire che non si riconosce nel testo risultante dall'approvazione dell'emendamento 1.101 Ermini. Rileva che dal punto di vista procedurale sono stati esaminati tutti gli emendamenti presentati ad un testo iscritto nel calendario dell'Assemblea a partire da lunedì prossimo. Il testo risultante dall'emendamento approvato verrà pertanto trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere. Una volta espressi i pareri, domani, secondo quanto previsto, sarà conferito il mandato al relatore a riferire in Assemblea.

  Nicola MOLTENI (LNA), relatore, ribadisce la necessità che la Commissione non proceda ulteriormente all'esame della proposta di legge in titolo, essendo incompatibile con quella presentata dal gruppo della Lega Nord e iscritta nel calendario dei lavori dell'Assemblea in quota opposizione. Ribadisce la richiesta di una immediata convocazione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Walter VERINI (PD) interviene per invitare il collega Molteni a fare maggiore chiarezza circa le determinazioni che intenda assumere in ordine alla proposta di legge in discussione, specificando chiaramente come intende procedere.

  Donatella FERRANTI, presidente, richiama l'onorevole Verini facendogli presente che ha preso la parola senza chiedere alla Presidenza di intervenire.

  Nicola MOLTENI (LNA), relatore, nel replicare al deputato Verini, invita quest'ultimo ad assumere toni più educati e rispettosi nei confronti dei colleghi, rammentando che i parlamentari, durante lo svolgimento dei lavori in Commissione, Pag. 40possono prendere la parola solo ove autorizzati dalla presidenza.
  (Proteste reciproche dei deputati Verini e Molteni).

  Donatella FERRANTI, presidente, a seguito di questioni tra i deputati Verini e Molteni sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 15.40, riprende alle 15.45.

  Ignazio LA RUSSA (FdI-AN), nel richiamare l'esperienza relativa all'approvazione, nella XIV legislatura, della cosiddetta legge «ex Cirielli», quando l'onorevole Cirielli, presentatore della proposta di legge, ha ritirato la firma da tale proposta non riconoscendola come propria a seguito dell'approvazione di un emendamento, rileva l'opportunità di sottoporre la questione concernente l'individuazione delle modalità di prosieguo dell'esame del provvedimento alla Giunta per il Regolamento, preso atto del fatto che l'avvenuta approvazione dell'emendamento Ermini 1.101 ha radicalmente modificato l'impostazione della proposta di legge Molteni C. 2892, che si colloca nell'ambito della «quota opposizione».

  Donatella FERRANTI, presidente, precisa che non v’è necessità alcuna di sottoporre la questione alla Giunta per il Regolamento, posto che, anche trattandosi di provvedimento in «quota opposizione», non resta pregiudicato in alcun modo il potere della Commissione di emendare la proposta di legge secondo le ordinarie forme del procedimento in sede referente, come espressamente sottolineato dal Presidente della Camera nella lettera del 10 febbraio 2000.
  Ciò premesso, rileva che è rimessa al relatore la scelta di procedere al ritiro della proposta di legge, prima del conferimento del mandato a riferire in Assemblea, di rinunciare al proprio incarico o, dopo la conclusione della sede referente, di ritirare la firma dalla proposta di legge, come avvenne nel caso richiamato dall'onorevole La Russa. In quest'ultimo caso la proposta di legge continuerà ad essere iscritta lunedì prossimo nel calendario dell'Assemblea. Ricorda che l'onorevole Cirielli ha ritirato la firma dopo la conclusione dell'esame in sede referente, a seguito dell'approvazione da parte dell'Assemblea di un emendamento che considerava incompatibile con la proposta di legge da lui presentata.
  Nel richiamare i colleghi ad assumere toni e comportamenti più consoni alla dignità dell'istituzione parlamentare, dichiara di comprendere il rammarico del collega Molteni, al quale ritiene opportuno concedere un adeguato lasso di tempo per valutare la questione e assumere le conseguenti determinazioni.

  Nicola MOLTENI (LNA), relatore, prende atto dei chiarimenti espressi dalla Presidenza e dichiara di abbandonare i lavori della commissione per protesta nei confronti dell'atteggiamento prevaricatore del deputato Verini.

  Walter VERINI (PD), nel rigettare le accuse di maleducazione rivoltegli dal collega Molteni, evidenzia come il suo intervento avesse il solo scopo di rasserenare la discussione. Invita, comunque, la presidente a censurare il proprio comportamento, ove ritenuto inopportuno o in grado di pregiudicare il corretto svolgimento dei lavori parlamentari. Rammentando che i provvedimenti in «quota opposizione» non sono immodificabili e possono essere emendati nel corso dell'esame in sede referente, sottolinea come il gruppo del Partito Democratico, che ha votato favorevolmente all'emendamento Ermini 1.101, sia disponibile ad aprire, nel corso dell'esame in Assemblea, una discussione sul tema della legittima difesa per migliorare ulteriormente il testo.

  Donatella FERRANTI, presidente, replicando all'onorevole Verini, precisa che la presidenza non necessita di alcuna autorizzazione a censurare, eventualmente, condotte scorrette o irrispettose dei componenti della Commissione.

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  Alfonso BONAFEDE (M5S), senza entrare nel merito del provvedimento in titolo, ritiene ingiustificato l'atteggiamento assunto dal collega Verini, che avrebbe dovuto chiedere la parola prima di intervenire nella discussione. Manifesta, infine, perplessità circa il fatto che una proposta di legge in quota opposizione, come quella a firma Molteni, sia stata di fatto stravolta a seguito dell'approvazione di un emendamento presentato dal gruppo di maggioranza. A suo avviso, infatti, la maggioranza stessa avrebbe, più opportunamente, dovuto rendere preventivamente edotto il presentatore della proposta di legge circa la sua volontà di modificarne in modo radicale il contenuto.

  Donatella FERRANTI, presidente, replicando al collega Bonafede, rammenta come, nel corso della corrente legislatura, siano stati approvati dalla Camera ben tre provvedimenti in «quota opposizione» esaminati dalla Commissione giustizia (in materia di class action, di whistleblowing e di limitazione del rito abbreviato). Avverte, infine, che il provvedimento in discussione, come modificato dall'emendamento approvato, sarà trasmesso alla I e alla X Commissione per l'espressione del parere di competenza.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.55.

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