CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 febbraio 2016
595.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 18 febbraio 2016. — Presidenza del vicepresidente Bruno MOLEA. – Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Dorina Bianchi.

  La seduta comincia alle 9.

  Bruno MOLEA, presidente, avverte che lo svolgimento dell'interrogazione 5-06843 Cimbro è rinviato.

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5-02674 Catalano: Sullo sviluppo dell'utilizzo della licenza creative commons in ambito educativo, artistico e letterario.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Ivan CATALANO (Misto), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta.

5-07033 Chimienti: Sull'erogazione degli stipendi ai docenti che effettuano supplenze.
5-07110 Pannarale: Sul pagamento degli stipendi ai docenti che svolgono supplenze.
5-07112 Malpezzi: Sul pagamento degli stipendi ai docenti che hanno svolto supplenze.

  Bruno MOLEA, presidente, avverte che le tre interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Simona Flavia MALPEZZI (PD), replicando, si dichiara parzialmente soddisfatta della risposta. Rileva infatti che, pur essendosi attivato il MIUR per risolvere la problematica in discussione, avrebbe dovuto sviluppare un maggior coordinamento con il Ministero dell'economia e delle finanze per evitare il ritardo nei pagamenti degli stipendi. Osserva poi che il particolare regime fiscale attribuito ai ritardati pagamenti non ha consentito ai docenti di usufruire di taluni benefici fiscali. Chiede quindi al MIUR di monitorare la situazione e procedere entro la fine del mese a liquidare le spettanze agli insegnanti interessati.

  Annalisa PANNARALE (SI-SEL) concorda con le osservazioni della collega Malpezzi, qualificando insopportabile quello che si è verificato nei confronti dei docenti che hanno effettuato supplenze. Chiede quindi che si monitori, da ora in poi, che la retribuzione di tutti i docenti sia regolarmente e puntualmente garantita.

  Luigi GALLO (M5S), replicando in qualità di cofirmatario dell'interrogazione 5-07033 Chimienti, si dichiara insoddisfatto della risposta. Dopo aver condiviso alcune considerazioni delle colleghe Malpezzi e Pannarale, rileva come il trattamento per questi docenti sembri indicare che essi non siano considerati dipendenti dello Stato. Rileva poi che quando vi è una reale volontà di erogare risorse pubbliche – come è avvenuto recentemente con riferimento al rimborso di somme ai partiti – si è molto tempestivi nel reperirle e nella loro attribuzione. Assicura che il suo gruppo continuerà a vigilare sulla questione posta dalla interrogazione in titolo.

5-07749 Bechis: Sui lavori edilizi a Villa Strohl-Fern a Roma.

  La sottosegretaria Dorina BIANCHI risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Eleonora BECHIS (Misto-AL-P), ringrazia per l'articolata risposta. Rileva che, mentre le risultava che fosse stata già effettuata la gara d'appalto per i lavori edilizi a Villa Strohl-Fern, si evince dalla stessa che sono ancora in corso verifiche. Considerato il particolare pregio dell'area di Villa Borghese a Roma ove è situata Villa Strohl-Fern, chiede che i predetti lavori siano rispettosi dello storico e monumentale ambiente circostante.

  Bruno MOLEA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.15.

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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 18 febbraio 2016. — Presidenza del vicepresidente Bruno MOLEA. – Intervengono il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Gabriele Toccafondi e la sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Dorina Bianchi.

  La seduta comincia alle 9.15.

Disposizioni in materia di conflitti di interessi.
Testo unificato C. 275 Bressa, C. 1059 Fraccaro, C. 1832 Civati, C. 1969 Tinagli, C. 2339 Dadone, C. 2634 Rizzetto, C. 2652 Scotto e C. 3426 Rubinato.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Bruno MOLEA, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Tamara BLAZINA (PD), relatrice, osserva preliminarmente che il provvedimento in esame, pur presentando limitati profili di competenza della VII Commissione, assume un importante rilievo a livello generale sia dal punto di vista politico che giuridico. Ricorda quindi che le proposte di legge confluite nel testo unificato in esame sono volte a modificare la disciplina del conflitto d'interesse prevista dalla cosiddetta legge Frattini (n. 215 del 2004), approvata nella XIV legislatura. Traccia un quadro generale della disciplina vigente, per poi soffermarsi su alcuni nodi problematici, che il nuovo testo si propone di risolvere. Rileva che la legge Frattini, che pure ha affrontato per prima il tema in modo sistematico e reca una disciplina in materia d'incompatibilità, presenta almeno tre limiti: individua una nozione molto ristretta di conflitto d'interesse; prevede solo meccanismi sanzionatori successivi al manifestarsi delle conseguenze del conflitto, rinunciando a prevedere incisivi meccanismi preventivi; si riferisce solo ai membri del Governo e ai commissari governativi straordinari ex lege n. 400 del 1988.
  Nella formula di tale legge, si aveva conflitto d'interesse quando il soggetto membro del Governo compiva l'atto o l'omissione che fossero dotati di «un'incidenza specifica e preferenziale sul patrimonio del titolare, del coniuge o dei parenti entro il secondo grado, ovvero delle imprese o società da essi controllate, secondo quando previsto dall'articolo 7 della legge 10 ottobre 1990, n. 287, con danno per l'interesse pubblico». Doveva sussistere l'incidenza «specifica e preferenziale» dell'atto sul patrimonio del soggetto istituzionale (o dei suoi congiunti) e il danno per l'interesse pubblico: profili molto circoscritti e comunque privi di effettiva sanzione, se non per l'aspetto delle incompatibilità, rispetto alle quali si prevede il potere di rimozione dell'Autorità preposta (l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, cosiddetta Antitrust).
  Ricorda che la materia del conflitto d'interessi è assai ampia e ricca di profili teorici e applicativi molto complicati, dei quali si è più volte discusso nella VII Commissione in relazione alla riforma della Rai e, di recente, dell'editoria. In via generale, essa attiene alla grande distinzione tra Stato e mercato e tra servizio pubblico e ricerca del profitto privato. Si tratta sostanzialmente dell'accezione negativa e impropria dell'incidenza degli interessi privati sulle funzioni pubbliche che devono essere esercitate a beneficio della collettività, specie quando quei privati interessi sono propri del soggetto che è investito della carica pubblica o dei suoi congiunti. Si pone, pertanto, il problema di definirne l'ambito d'applicazione (come dirà oltre, il testo elaborato dal Comitato ristretto e dalla Commissione include anche i membri del Parlamento, ma a tal fine prevede solo l'ineleggibilità).
  Aggiunge che l'altro punto preliminare è la nozione stessa di conflitto: sotto questo profilo, l'articolo 4 statuisce che Pag. 91sussiste conflitto di interessi nei casi in cui il titolare di una carica di Governo sia titolare di un interesse economico privato tale da condizionare l'esercizio delle funzioni pubbliche ad esso attribuite o da alterare le regole di mercato relative alla libera concorrenza. Per eliminare le interferenze indebite, la legislazione immagina generalmente diversi strumenti. Il principale tra questi è l'incompatibilità, basata sulla presunzione che due cariche o una carica e una situazione – ove rivestite dalla stessa persona – siano di per sé foriere di un conflitto d'interesse. Per questo, le incompatibilità sono l'unico profilo che nella legge Frattini si è rivelato di una qualche efficacia e sono il punto centrale di tutte le nuove proposte, declinate in vario modo, ma che hanno trovato nel testo unificato un punto di mediazione. Un altro strumento immaginato è quello dell'astensione. Questo rimedio si ha laddove non si possa prevedere ex ante la situazione di conflitto. Viceversa, quando essa si presenta concretamente – nel senso che uno specifico atto di esercizio della funzione pubblica si riveli influenzabile o guidato da un intento o un interesse in contrasto con il pubblico beneficio – allora il titolare della carica pubblica si astiene dall'assumere il provvedimento attinente alla carica stessa. Rileva che ispirata a questo principio è anche l'articolo 6-bis della legge n. 241 del 1990. Vi è poi il caso in cui il conflitto d'interesse possa determinarsi in ragione della titolarità della carica pubblica e del possesso di ricchezze materiali ingenti, relative sia a patrimoni statici sia a imprese esercitate dallo stesso titolare o dai suoi congiunti. In questi casi – sul piano concreto – si può immaginare (oltre all'incompatibilità) la cosiddetta separazione dei patrimoni, da attuarsi con diverse modalità (le proposte Bressa e Civati prevedevano il blind trust; la proposta Fraccaro il mandato fiduciario di diritto italiano; la proposta Tinagli parlava più genericamente di «misure tipiche per la prevenzione dei conflitti d'interesse» e prevede l'affidamento a un gestore).
  Precisa quindi che il testo unificato in esame si articola – in estrema sintesi – su tre pilastri.
  Anzitutto viene definito il conflitto d'interessi e cioè come il caso in cui il titolare di una carica di Governo sia anche titolare di un interesse economico privato tale da condizionare l'esercizio delle funzioni pubbliche che gli sono attribuite o da alterare le regole di mercato relative alla libera concorrenza. Evidenzia poi che nell'articolo 8 del testo risultante dagli emendamenti è presente anche una specificazione della situazione di conflitto che riguarda strettamente la competenza della VII Commissione: l'attenzione sulla specifica situazione si manifesta quando il titolare della carica di governo nazionale possieda, anche per interposta persona o tramite società fiduciarie, partecipazioni rilevanti in settori sensibili come anche le comunicazioni e l'editoria di rilevanza nazionale, in servizi pubblici erogati in concessione o autorizzazione, nonché in imprese operanti nel settore pubblicitario.
  Osserva che questa disposizione si basa sul dato di esperienza che vi sono dei settori economici e merceologici che non sono indifferenti al livello di tenuta democratica di un ordinamento. Conseguenza di questi primi aspetti è l'obbligo iniziale di dichiarare – all'atto di assumere la carica – le proprie sostanze patrimoniali e la propria sfera d'interesse imprenditoriale.
  Aggiunge che il secondo punto fondamentale della legge è costituito dai rimedi alle situazioni di conflitto. Vi è, intanto, il dovere di astensione, che è una delle misure. Poi è prevista l'incompatibilità quale soluzione generale, intesa come dovere di scelta della persona interessata. Essa deve scegliere se continuare ad esercitare le attività che confliggono con la carica di governo o invece cessarle ed esercitare i poteri inerenti alla carica. Prima della scelta però l'incompatibilità deve essere accertata e dichiarata. Per evitare di incorrere nelle conseguenze dell'incompatibilità è previsto l'istituto della gestione fiduciaria (cosiddetto blind trust). Pag. 92Per i parlamentari invece l'altro rimedio è l'ineleggibilità, la quale a sua volta deve essere accertata e dichiarata, questa volta secondo le procedure dell'articolo 66 della Costituzione.
  Ricorda poi che il terzo pilastro della legge è costituito dal ruolo dell'autorità chiamata ad amministrare questi procedimenti, cioè l'Autorità della concorrenza e del mercato (cosiddetta Antitrust) alla quale è affidato il gravoso compito di verificare i presupposti della sussistenza del conflitto e il puntuale adempimento degli obblighi procedurali – dichiarativi, d'astensione e di conferimento del patrimonio al blind trust – previsti dalla legge.
  In conclusione, le sembra che il testo a cui è approdata la Commissione di merito sia di grande rilevanza politica e giuridica, e supera le tante criticità emerse, peraltro, anche nella discussione che si è tenuta in VII Commissione sulla RAI e, di recente, sull'editoria. Per quanto di competenza pertanto, ma anche rispetto all'impianto complessivo della proposta di legge, propone di esprimere un parere favorevole.

  Annalisa PANNARALE (SI-SEL) annuncia, per quanto di competenza della VII Commissione, voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole della relatrice.

  Luigi GALLO (M5S) ricorda che i deputati del Movimento 5 Stelle, specialmente in I Commissione, stanno cercando di migliorare un testo di legge che non risolve il conflitto d'interesse. Rileva infatti, tra le altre cose, che questa proposta di legge prevede che l'elezione dei membri dell'Autorità della concorrenza e del mercato avvenga ad opera – di fatto – della maggioranza parlamentare presente nei due rami del Parlamento, creandosi in tal modo un conflitto di interesse originario. Preannuncia quindi il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole della relatrice.

  Maria COSCIA (PD) ringrazia la relatrice e, dopo aver sottolineato l'importanza del provvedimento in esame, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice.

  La seduta termina alle 9.25.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 18 febbraio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia, Gennaro Migliore.

  La seduta comincia alle 14.40.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2015.
C. 3540 Governo.
(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Relazione favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 febbraio 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Luigi DALLAI (PD), relatore, formula una proposta di relazione favorevole.

  Luigi GALLO (M5S) osserva che andrebbe evidenziata l'opportunità di disciplinare all'interno dell'articolato del disegno di legge in esame il recepimento della direttiva 2014/26/UE concernente la gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi, espungendolo dall'allegato Pag. 93B del provvedimento. Tale modifica potrà essere proposta e realizzata presso la XIV Commissione.

  Annalisa PANNARALE (SI-SEL) ritiene che quanto evidenziato dal collega Gallo potrebbe essere trasfuso in una osservazione della relazione.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) concorda con la collega Pannarale.

  Gianluca VACCA (M5S) chiede di lasciare il tempo ai deputati di raggiungere la Commissione – al termine dei lavori dell'Assemblea – prima di iniziare le attività presso la Commissione cultura.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, assicura che ciò viene sempre fatto, segnalando che, comunque, la Commissione non ha ancora votato sul provvedimento in esame.
  Sospende poi brevemente la seduta per permettere al relatore di predisporre una modifica alla sua proposta di relazione.

  La seduta, sospesa alle 14.45, è ripresa alle 15.

  Luigi DALLAI (PD), relatore, dopo osservazioni sulla formulazione del testo espresse dai deputati Luigi GALLO, Antonio PALMIERI (FI-PdL) e Rocco BUTTIGLIONE (AP), formula una nuova proposta di relazione favorevole con osservazione (vedi allegato 4).

  La Commissione approva la proposta di relazione del relatore.

  La seduta termina alle 15.10.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 18 febbraio 2016. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato alla giustizia, Gennaro Migliore.

  La seduta comincia alle 14.45.

Istituzione del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione e deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all'editoria.
Testo unificato C. 3317 Coscia e C. 3345 Pannarale.

(Seguito dell'esame e conclusione. – Conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 15 febbraio 2016.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Comunica, innanzitutto e in via di riepilogo, che sono pervenuti i pareri delle Commissioni permanenti I, II, III, VI, IX, X, XI, XII, XIV, della Commissione parlamentare per le questioni regionali e del Comitato per la legislazione. La Commissione Bilancio esprimerà il proprio parere direttamente all'Assemblea. I testi dei pareri sono in distribuzione. Al riguardo, rammenta che il relatore ha presentato alcuni emendamenti volti sia al recepimento di talune condizioni del Comitato per la legislazione e della Commissione lavoro, sia ad apportare alcune correzioni di forma. Egli ha altresì presentato un ulteriore emendamento, che insieme ai primi che ha appena menzionato, è stato già trasmesso ai membri della Commissione nella giornata di ieri. Il suo esame, in mancanza di obiezioni, può considerarsi ammesso. Potrà essere consentita in via di eccezione e in considerazione del contesto della discussione, sinora caratterizzato da una sostanziale concordia di intenti e correttezza del confronto, anche la votazione su due subemendamenti a esso riferiti. Domanda a relatore e Governo di esprimere il relativo parere.

  Roberto RAMPI (PD), relatore, esprime parere favorevole sui propri emendamenti e contrario sui subemendamenti 0.2.301.1 Pisicchio e 0.2.301.2 Simonetti.

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  Il sottosegretario Gennaro MIGLIORE esprime parere conforme.

  La Commissione approva l'emendamento del relatore 2.300. Respinge successivamente, con distinte votazioni, i subemendamenti 0.2.301.1 Pisicchio e 0.2.301.2 Simonetti e approva l'emendamento del relatore 2.301. Approva altresì, con distinte votazioni, gli emendamenti del relatore 2.302, 3.300, 5.300 e 5.301 (Vedi allegato 5).

  Giuseppe BRESCIA (M5S) annuncia il voto contrario del suo gruppo e la presentazione di una relazione di minoranza.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame del provvedimento. Comunica che, ai sensi dell'articolo 90, comma 2, del Regolamento, la presidenza della Commissione si intende autorizzata al coordinamento formale del testo. Pone quindi in votazione la proposta di conferire all'onorevole Rampi il mandato a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul testo unificato, così come modificato in sede referente, e di richiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  La Commissione approva.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.10 alle 15.40.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 588 del 9 febbraio 2016, a pagina 104, nel SOMMARIO, le parole: «ALLEGATO 2 (Nuovo testo adottato come testo base)» sono sostituite dalle seguenti «ALLEGATO 2 (Testo unificato adottato come testo base)»;

  conseguentemente, nel medesimo Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari, a pagina 108, seconda colonna, diciassettesima riga e trentaduesima riga e a pagina 109, seconda colonna, quarta riga, sostituire le parole «nuovo testo» con le seguenti «testo unificato»;

  conseguentemente, nel medesimo Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari, a pagina 116, nell'intestazione, sostituire le parole «NUOVO TESTO ADOTTATO COME TESTO BASE» con le seguenti «TESTO UNIFICATO ADOTTATO COME TESTO BASE».

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