CAMERA DEI DEPUTATI
Sabato 19 dicembre 2015
566.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 20

SEDE CONSULTIVA

  Sabato 19 dicembre 2015. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 12.50.

DL 185/2015: Misure urgenti per interventi nel territorio. Proroga del termine per l'esercizio delle deleghe per la revisione della struttura del bilancio dello Stato, nonché per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa.
C. 3495 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Ermete REALACCI (PD), presidente, attesta la presenza dei deputati Stella Bianchi, Manfredi e Valiante ai lavori della seduta odierna.

  Chiara BRAGA (PD) relatore, rileva che la Commissione è convocata per l'espressione del parere sul decreto-legge n. 185 del 2015, che reca misure urgenti per interventi nel territorio. La finalità del provvedimento, che mobilita complessivamente 900 milioni di euro di investimenti, è principalmente quella di velocizzare l'utilizzo di risorse che altrimenti sarebbero rimaste inutilizzate, destinandole a interventi urgenti per la ripresa di investimenti ritenuti prioritari, per concorrere al risanamento ambientale di aree compromesse e per avviare il percorso di valorizzazione di aree strategiche nel Paese. Rileva che il provvedimento d'urgenza contiene misure che interessano anche vari ambiti di competenza dell'VIII Commissione. L'articolo 1 prevede il trasferimento immediato di risorse per 50 milioni di euro per l'anno 2015 al Soggetto Attuatore, per la realizzazione della prima fase del programma di bonifica ambientale e rigenerazione urbana del comprensorio Bagnoli-Coroglio di Napoli nell'ambito della disciplina di cui all'articolo 33 del decreto-legge n. 133 del 2014, che ha riguardato la bonifica ambientale e la rigenerazione urbana delle aree di rilevante interesse nazionale. L'articolo 2 Pag. 21interviene nella vicenda dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania legata alle cosiddette ecoballe, che sono state collocate in diversi siti del territorio regionale durante il periodo emergenziale. Ricorda che il mancato smaltimento di tali rifiuti è stato contestato all'Italia nelle procedure di infrazione europee. Nello specifico l'articolo 2 prevede che il Presidente della regione predisponga un piano straordinario di interventi di smaltimento delle ecoballe, anche attraverso la messa in sicurezza permanente in situ, e di bonifica dei siti non interessati dalla citata messa in sicurezza (comma 1). I commi 2, 3 e 6 disciplinano le modalità e i tempi di approvazione del piano, nonché i termini per il rilascio delle autorizzazioni necessarie per la realizzazione degli interventi. Nelle more dell'approvazione del piano, viene affidato al Presidente della Regione Campania il compito di predisporre e attuare un primo stralcio operativo d'interventi per lo smaltimento di una quota non superiore al 30 per cento delle ecoballe presso impianti nazionali ed esteri (comma 7). Per far fronte agli oneri derivanti dal Piano è istituito un apposito Fondo presso il Ministero dell'economia e delle finanze (commi 4 e 5), con una dotazione di 150 milioni di euro per l'anno 2015, di cui 70 milioni immediatamente trasferiti alla Regione Campania per il finanziamento del Piano stralcio. Il comma 8 stabilisce che alle procedure di gara per l'attuazione degli interventi si applichi il Protocollo stipulato dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e dalla Regione Campania.
  Aggiunge che il comma 1 dell'articolo 4 incrementa di 50 milioni di euro per l'anno 2015 la dotazione del Fondo per le emergenze nazionali, mentre il comma 1-bis del medesimo articolo, inserito nel corso dell'esame al Senato, disciplina le modalità di assegnazione della quota del fondo in questione destinata, dal comma 694 della legge n. 190 del 2014 (pari a 10 milioni di euro per il 2015), all'opera di ricostruzione e alla ripresa economica dei territori della Sardegna colpiti dagli eventi alluvionali del novembre 2013. Il comma prevede infatti che all'assegnazione si provveda – ai sensi della lettera e) del comma 2 dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992 – secondo le direttive dettate con delibera del Consiglio dei ministri, sentita la Regione interessata.
  Richiama poi l'attenzione sulle disposizioni di cui all'articolo 5, volte a destinare risorse per la valorizzazione dell'area utilizzata per l'Expo 2015 di Milano. In particolare, il comma 1 autorizza una spesa di 50 milioni di euro per l'anno 2015, per le iniziative relative alla partecipazione dello Stato nell'attività di valorizzazione delle aree in uso alla Società Expo S.p.A., anche mediante partecipazione al capitale della società proprietaria delle stesse. Il comma 3 stabilisce che, con un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, siano definite le iniziative finalizzate alla valorizzazione delle aree e le relative modalità attuative. Il comma 2, nell'ambito delle predette iniziative, attribuisce all'Istituto italiano di tecnologia (IIT) un primo contributo, pari a 80 milioni di euro per l'anno 2015, per la realizzazione di un progetto scientifico e di ricerca. Il comma 4 autorizza, per l'anno 2015, un contributo dello Stato dell'importo di 20 milioni di euro per il concorso agli oneri di sicurezza sostenuti dalla Società Expo S.p.a. in ragione della qualifica di sito sensibile per la durata dell'evento, mentre il comma 5 prevede la revoca delle risorse finalizzate alla realizzazione della riqualificazione tranvia extraurbana Milano-Limbiate, 1o lotto funzionale, e la loro destinazione alla Società Expo S.p.a. per fare fronte al mancato contributo della Provincia di Milano.
  Circa l'articolo 6, osserva che il comma 1 prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, di un Fondo per la realizzazione degli interventi per il Giubileo straordinario della Misericordia, con priorità per i settori della mobilità, del decoro urbano e della riqualificazione delle periferie. La dotazione complessiva del Fondo, che sarà ripartita annualmente con uno o più decreti Pag. 22del Presidente del Consiglio dei ministri, è pari a 159 milioni di euro: 94 milioni per il 2015 e 65 milioni per l'anno 2016. Viene altresì previsto che le risorse eventualmente non utilizzate nell'esercizio finanziario 2015 potranno essere utilizzate nell'esercizio successivo.
  Osserva poi che l'articolo 9 è volto, tra l'altro, a modificare la disciplina riguardante la revoca dei finanziamenti di opere pubbliche, disposta dall'articolo 3 del decreto-legge n. 133 del 2014 (cd. «Sblocca Italia»), modifiche che si applicano agli interventi finanziati a decorrere dall'esercizio finanziario 2014 facendo salvi gli effetti degli adempimenti già compiuti alla data di entrata in vigore del decreto legge in esame. In particolare, il comma 1, lettera a), attraverso l'inserimento del comma 3-bis al citato articolo 3 del decreto-legge n. 133 del 2014, precisa che, ai fini della revoca dei finanziamenti ivi previsti, le condizioni di appaltabilità e di cantierabilità degli interventi si realizzano quando i relativi adempimenti, previsti dai decreti interministeriali di assegnazione delle risorse di cui al comma 2 del medesimo articolo 3, sono compiuti entro il 31 dicembre dell'anno dell'effettiva disponibilità delle risorse necessarie ai fini rispettivamente corrispondenti. Conseguentemente, il comma 1, lettera b), modifica il comma 5 dell'articolo 3 del decreto-legge n. 133 del 2014, prevedendo che il mancato rispetto delle condizioni fissate dal comma 3-bis determina la revoca del finanziamento assegnato secondo le tabelle di finanziamento allegate ai decreti interministeriali di cui al comma 2. L'articolo 14 autorizza la spesa di 25 milioni di euro, per l'anno 2015, al fine di incentivare il programma di recupero di immobili e alloggi di edilizia residenziale pubblica, in particolare degli alloggi ad oggi inagibili che per poter essere assegnati necessitano di interventi di manutenzione, da ripartire, sulla base del programma redatto ai sensi dell'articolo 4 del decreto-legge n. 47 del 2014. Infine, anche se non strettamente di competenza della VIII Commissione, segnala i contenuti dell'articolo 15, finalizzato in particolare al potenziamento dell'attività sportiva e agonistica e allo sviluppo della cultura, mediante investimenti da realizzare prioritariamente in aree svantaggiate e in zone periferiche urbane, oltre che misure per interventi su impianti sportivi esistenti da parte delle associazioni e delle società sportive. Oltre all'istituzione del Fondo «Sport e periferie» finanziato con 100 milioni di euro nel triennio 2015-2017, sono previste anche misure per consentire la rigenerazione, riqualificazione e ammodernamento di impianti sportivi finalizzati a favorire l'aggregazione sociale e giovanile, da parte di associazioni e società sportive senza fini di lucro, a cui l'ente locale può affidare la gestione gratuita dell'impianto per una durata proporzionalmente corrispondente al valore dell'intervento. Infine il comma 8 dell'articolo 15 prevede l'estensione ai suddetti interventi delle disposizioni contenute all'articolo 24 dello «Sblocca Italia», secondo cui i comuni possono disporre l'esenzione o la riduzione dei tributi locali, a favore di associazioni sportive senza fini di lucro che realizzano interventi di rigenerazione, ammodernamento e riqualificazione di impianti sportivi. Espressa pertanto una valutazione favorevole sul provvedimento in esame, si riserva di presentare una proposta di parere sulla base dei rilievi che dovessero emergere dal dibattito.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) manifesta contrarietà in merito allo stanziamento di risorse disposto dal provvedimento d'urgenza in esame per la valorizzazione dell'area utilizzata per l'Expo a scapito di fondi destinati ad infrastrutture fondamentali, quali, in particolare, la tramvia Milano-Limbiate, collegata alla metropolitana di Milano, provocando così un grave disagio per i cittadini che, dall’hinterland devono raggiungere il centro della città.

  Salvatore MICILLO (M5S) sottolinea la necessità che venga più dettagliatamente specificato il piano di smaltimento delle «ecoballe», definito all'articolo 2 del provvedimento d'urgenza in esame, in particolare Pag. 23per quanto attiene alla definizione del luogo di destinazione delle stesse.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), nel manifestare contrarietà sull'impianto complessivo del decreto-legge in esame, stigmatizza l'operato dell'Esecutivo che, a suo giudizio, agisce in direzione opposta agli indirizzi già delineati nel «collegato ambientale», sottolineando, inoltre, l'utilizzo di metodologie troppo costose per lo smaltimento delle cosiddette «ecoballe».

  Paolo GRIMOLDI (LNA) esprime una valutazione negativa sul provvedimento d'urgenza in esame, sottolineando la gravità delle misure in esso previste relative allo smaltimento delle cosiddette «ecoballe», che verranno destinate a territori già inquinati, provocando così un aggravamento delle condizioni di salute dei cittadini.

  Alessandro BRATTI (PD), nel sottolineare l'importante decisione presa dall'Esecutivo di risolvere la problematica relativa allo smaltimento dei rifiuti in deposito nei diversi siti della Regione Campania, rileva l'opportunità che venga definita meglio la tempistica relativa al piano straordinario di interventi richiamato all'articolo 2 del provvedimento d'urgenza in esame.

  Piergiorgio CARRESCIA (PD) invita a un approfondimento sulla compatibilità tra l'articolo 2 del decreto-legge in esame e quanto dettato dai commi 470 e 471 dell'articolo 1 della legge di stabilità, modificativi della legge n. 234 del 2012, relativi all'esecuzione delle sentenze di condanna della Corte di giustizia dell'Unione europea.

  Claudia MANNINO (M5S), nel sottolineare l'esigenza che vengano chiarite le modalità con le quali è stato calcolato il finanziamento del fondo destinato al piano straordinario di interventi per la regione Campania, rileva la necessità che vengano allertati i sindaci dei territori nei quali si avvierà la combustione dei rifiuti, anche al fine di scongiurare rischi per la salute dei cittadini. Invita, inoltre, la maggioranza e il Governo a valutare attentamente modificazioni al decreto-legge in esame, considerato, peraltro, che il termine per la sua conversione scade il 24 gennaio 2016.

  Tino IANNUZZI (PD), nel sottolineare la rilevanza del provvedimento d'urgenza in esame, che riguarda questioni importanti, si sofferma in particolare sulla disposizione dettata dall'articolo 2, che, prevedendo interventi straordinari per la regione Campania, dimostra l'intenzione dell'Esecutivo di adottare una politica di profonda solidarietà nazionale, destinando risorse per affrontare le delicate problematiche connesse allo smaltimento dei rifiuti del territorio. Esprime convinzione che la Regione Campania, che ha già posto in essere atti destinati alla predisposizione delle nuove procedure, porterà a termine i risultati di una sfida nuova e complessa, sulla quale il Parlamento dovrà compiere, a suo avviso, le dovute attività di monitoraggio.

  Stella BIANCHI (PD) condivide le affermazioni del collega Bratti in relazione alla definizione di una maggiore definizione del piano straordinario di interventi per la Regione Campania.

  Mauro PILI (Misto), sottolineata l'assenza di disposizioni dettate da necessità e da urgenza nel decreto-legge in esame, del quale, inoltre, lamenta inoltre il carattere disomogeneo, evidenzia come, in considerazione di quanto definito dall'articolo 4 relativo al rifinanziamento del Fondo emergenze nazionali, il Governo continui a non tener conto della reale emergenza della Regione Sardegna, duramente colpita da eventi alluvionali.

  Filiberto ZARATTI (SEL), rilevato anzitutto che la scelta definita nell'articolo 2 è dovuta all'assenza di alternative al riguardo, non essendosi affrontati adeguatamente i delicati problemi relativi allo smaltimento dei rifiuti in Campania, stigmatizza l'eterogeneità delle disposizioni Pag. 24del provvedimento d'urgenza in esame, prive, peraltro, di necessità ed urgenza. Manifesta, inoltre, contrarietà in relazione all'assegnazione in sede referente del decreto-legge unicamente alla V Commissione, ritenendo che numerosi e rilevanti siano i profili di competenza della Commissione Ambiente.

  Serena PELLEGRINO (SEL) condivide quanto testé sottolineato dal collega Zaratti, lamentando l'impossibilità di fatto di intervenire nel merito del decreto-legge in esame, assegnato solo alla Commissione Bilancio.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), nell'invitare la presidenza ad acquisire chiarimenti dalla Commissione Bilancio in ordine al prosieguo dei lavori in sede referente sul provvedimento d'urgenza in esame, ai fini dell'espressione del parere di competenza, prospetta anche l'opportunità di sottoporre alla Presidente della Camera la richiesta di riconsiderazione dell'assegnazione in sede referente del decreto-legge in esame, nel senso di prevederne la competenza in sede referente alle Commissioni riunite V e VIII.

  Enrico BORGHI (PD) chiede che venga convocato immediatamente un Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi al fine di definire il prosieguo dell’iter del provvedimento d'urgenza in esame, manifestando sin d'ora la propria contrarietà a un'eventuale richiesta di assegnazione in sede referente alle Commissioni riunite V e VIII.

  Ermete REALACCI (PD), presidente, nel rinviare alle decisioni dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che avrà luogo al termine della seduta, le modalità e i tempi del prosieguo dell'esame sul provvedimento d'urgenza in esame, fa notare – in relazione ai rilievi emersi nel corso del dibattito circa l'assegnazione in sede referente alla sola Commissione Bilancio – come tale provvedimento, pur recando anche interventi di particolare rilevanza negli ambiti di competenza della Commissione Ambiente, abbia la natura indubbia di un provvedimento di spesa incidente anche in altri settori, come dimostra anche l'assegnazione in sede referente alla Commissione Bilancio nel corso dell'esame al Senato.
  Quanto poi al parere che la Commissione dovrà esprimere, invita a considerare che si tratta di un «parere rinforzato» e che l'espressione dello stesso potrà svolgersi in un'altra seduta che potrà essere individuata alla luce delle decisioni che la Conferenza dei Presidenti di gruppo prenderà in ordine alla calendarizzazione in Assemblea del decreto-legge in esame.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Sabato 19 dicembre 2015.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.40 alle 13.55.