CAMERA DEI DEPUTATI
Domenica 13 dicembre 2015
560.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Domenica 13 dicembre 2015. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA, indi del vicepresidente Edoardo FANUCCI. – Intervengono il Viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Morando, il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianclaudio Bressa.

  La seduta comincia alle 15.25.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016).
C. 3444 Governo, approvato dal Senato.
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018.
C. 3445 Governo, approvato dal Senato e relativa nota di variazioni C. 3445-bis Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 dicembre 2015.

  Francesco BOCCIA, presidente, comunica che la deputata Antezza sottoscrive gli emendamenti Mongello 17.194, Marchi 26.17 e Venittelli 26-quater.25; la deputata Di Salvo sottoscrive l'emendamento Polverini 12.57; i deputati Antezza e Mongiello sottoscrivono il subemendamento Marcon 0.19.140.1; i deputati Pelillo e Mongiello sottoscrivono l'emendamento Boccadutri 46.28; i deputati Boccadutri e Di Salvo sottoscrivono l'emendamento Pilozzi Pag. 427.192. Comunica inoltre che l'emendamento 27.100 Fiano è ritirato.
  Avverte che sono in distribuzione gli emendamenti 1.1, 9-bis.13, 16.293, 18.106, 28.91, 28.92, 33.429, 33.430, 38.134, 40.80 e 43.70 del Governo (vedi allegato 2) e gli emendamenti 3.46, 4.259, 6-bis.14, 10.100, 16.294, 16.295, 16.296, 17.214, 18.107, 21.82, 21-ter.8, 24.82, 27.234, 27-bis.5, 27- quinquies.5, 28.93, 28.94, 30.59, 32-ter.3, 33.431, 33.432, 33.433, 36.11, 37-bis.9, 39.48, 39.49, 40.81, 40.82, 40.83, 41-bis.12 e 43.71 dei relatori (vedi allegato 3).
  Avverte inoltre che il Viceministro Morando renderà delle comunicazioni sulle proposte emendative presentate dal Governo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO fa presente che, con risoluzioni adottate in data 8 ottobre 2015, ai sensi dell'articolo 6 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, il Parlamento ha autorizzato il Governo al ricorso all'indebitamento nei limiti massimi indicati nella Relazione 2015, deliberata dal Consiglio dei ministri lo scorso 18 settembre. Il Governo, anche in considerazione dei recenti avvenimenti internazionali relativi ai gravi fatti di terrorismo e al fine di rafforzare conseguentemente l'apparato di sicurezza nazionale, intende da subito avvalersi dei margini finanziari consentiti nei limiti massimi indicati nella citata Relazione al Parlamento, pari nel 2016 a un indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche del 2,4 per cento in rapporto al prodotto interno lordo, cui corrisponde un saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato pari a –35,4 miliardi di euro, che le Camere hanno già autorizzato con le risoluzioni sopra indicate. Rileva che la strategia che il Governo intende adottare si muove prioritariamente lungo due fondamentali direttrici: contrastare i rischi legati alla possibilità che si verifichino episodi di terrore e rafforzare ulteriormente la difesa dei valori che rappresentano i pilastri fondamentali della nostra società. Sotto il primo profilo, gli interventi proposti attengono principalmente all'ammodernamento delle dotazioni strumentali in uso alle forze del comparto sicurezza e del comparto difesa, al potenziamento della capacità di sorveglianza, comunicazione, intervento e logistica delle forze di sicurezza e difesa, allo sviluppo della sicurezza informatica e all'incremento del trattamento economico del personale appartenente ai comparti suindicati. Quanto al secondo aspetto, gli interventi riguardano in particolare la riqualificazione urbana e delle periferie, il rafforzamento della conoscenza del patrimonio culturale da parte dei diciottenni, il rafforzamento del diritto allo studio. Trattandosi di interventi che esplicano i propri effetti nel 2016, si conferma il pieno raggiungimento dell'obiettivo di medio termine nel 2018.

  Francesco BOCCIA, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, avverte che la Commissione procederà ad esaminare le proposte emendative relative alle sezioni 26 e 26-quater in materia di eventi calamitosi.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, anche a nome del collega Tancredi, con riferimento alla sezione 26, esprime parere contrario sull'emendamento De Girolamo 26.1. Esprime parere favorevole sull'emendamento Marchi 26.17, a condizione che sia riformulato nei termini indicati in allegato (vedi allegato 1). Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Alberto Giorgetti 26.5, Sammarco 26.16 e Ciracì 26.38. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti De Mita 26.12 e Tartaglione 26.32, rilevando che risultano sostanzialmente assorbiti dalla riformulazione dell'emendamento Marchi 26.17, ove approvata. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori dell'emendamento Ferraresi 26.29, suggerendo la sua trasformazione in un ordine del giorno. Esprime parere contrario sull'emendamento Pili 26.35.
  Con riferimento alla sezione 26-quater, esprime parere favorevole sull'emendamento Ghizzoni 26-quater.30, a condizione che si riformulato nei termini indicati in allegato (vedi allegato 1). Invita al ritiro Pag. 5dell'emendamento Fanucci 26-quater.14, segnalando che sarebbe sostanzialmente assorbito dalla proposta di riformulazione dell'emendamento Abrignani 16.76, che è in fase di predisposizione. Invita al ritiro dell'emendamento Busin 26-quater.12, rilevando che risulta anch'esso sostanzialmente assorbito dalla nuova formulazione dell'emendamento Marchi 26.17, ove approvata. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti Librandi 26-quater.18 e Martella 26-quater.20. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Venittelli 26- quater.25 e Ghizzoni 26-quater.31, a condizione che siano riformulati nei termini indicati in allegato (vedi allegato 1). Invita al ritiro dell'emendamento Baruffi 26-quater.32, in quanto sostanzialmente assorbito dalla nuova formulazione dell'emendamento Ghizzoni 26-quater.31, ove approvata. Esprime infine parere favorevole sull'emendamento Castricone 26-quater.36.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che devono considerarsi assorbiti, qualora approvati gli emendamenti su cui sono stati testé espressi pareri favorevoli, gli emendamenti Grimoldi 4.55, De Girolamo 4.37 e Zoggia 33.337, accantonati nelle sedute precedenti.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI esprime parere conforme a quelli dei relatori.
  Intervenendo sull'emendamento Marchi 26.17, nel testo riformulato, osserva che esso è volto a completare un percorso di riforma delle disposizioni applicabili in caso di calamità naturali, intrapreso dal Governo con il decreto legislativo n. 159 del 2015, al fine di introdurre una disciplina uguale per tutte le fattispecie, al di là delle discipline speciali in vigore per le zone colpite dai terremoti dell'Aquila e dell'Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. L'emendamento Marchi 26.17, net testo riformulato, si aggancia e completa quanto previsto dall'articolo 26 del testo originario del disegno di legge di stabilità. In particolare, il comma 236-bis, colmando una lacuna del richiamato articolo 26 del testo originario, introduce una disciplina specifica e automatica per la ripresa dei versamenti dei tributi sospesi o differiti, laddove, fino ad oggi, era necessaria una richiesta specifica al Ministero dell'economia e delle finanze. Con l'approvazione dell'emendamento, la regolarizzazione dei versamenti avverrà mediante rateizzazione in un massimo di 18 rate mensili di pari importo, a decorrere dal mese successivo alla data di scadenza della sospensione. Il comma 236-ter prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, di un fondo rotativo per fare fronte alle esigenze che derivano dal differimento di riscossione a seguito di eventi calamitosi, con una dotazione di 5 milioni di euro per l'anno 2016. Il comma successivo amplia il termine previsto dall'articolo 12, comma 1, del decreto legislativo n. 159 del 2015, per la ripresa dei versamenti sospesi, restringendo, rispetto al comma 236-bis di carattere più generale, la portata della norma ai soggetti riconosciuti come danneggiati dall'evento calamitoso. La formulazione della disposizione permette l'applicazione della nuova disciplina anche agli stati di emergenza dichiarati ad agosto del 2015. La parte conseguenziale dell'emendamento, infine, risponde alla necessità di un allineamento tecnico a seguito del passaggio del disegno di legge dal Senato alla Camera dei deputati.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL), intervenendo sull'emendamento De Girolamo 26.1, che sottoscrive, si dichiara non soddisfatta di quanto affermato dalla sottosegretaria De Micheli, che non ha chiarito la tempistica richiesta per ricorrere al Fondo Emergenze Nazionali della Protezione Civile. Rileva che l'emendamento De Girolamo 26.1 è volto a consentire l'accesso al Fondo anche in relazione agli interventi di protezione civile dei territori del Sannio, colpiti dall'alluvione nell'ottobre 2015. Un'altra questione non chiarita dalla sottosegretaria riguarda la sospensione dei termini del versamenti dei mutui Pag. 6bancari dei capannoni dei privati, sempre con riferimento a tali territori. A suo giudizio, l'emendamento De Girolamo 26.1 potrebbe considerarsi assorbito dalla nuova formulazione dell'emendamento Marchi 26.17 ed invita, pertanto, il Governo e i relatori a rivedere i pareri testé espressi.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, eccepisce la eccessiva ristrettezza dei tempi con i quali il presidente chiede ai gruppi di approfondire gli emendamenti 1.1, 9-bis.13, 16.293, 18.106, 28.91, 28.92, 33.429, 33.430, 38.134, 40.80 e 43.70 del Governo contenuti del «pacchetto 7», da poco consegnato ai deputati, al fine della presentazione dei relativi subemendamenti. Rileva che, oltre agli emendamenti relativi al pacchetto sicurezza, tale fascicolo contiene emendamenti di carattere micro-settoriale, come, ad esempio, la riforma del funzionamento del CIPE ed interventi sulla contabilità dell'ANAS. Si tratta, evidentemente, di operazioni di carattere elettoralistico, ma che non possono essere compresi nel disegno di legge di stabilità. Invita pertanto il presidente al rispetto di quanto previsto dal Regolamento della Camera in tema di ammissibilità degli emendamenti al disegno di legge di stabilità.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che di ciò si occuperà l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che sarà convocato al termine della seduta odierna, nell'ambito del quale comunque si garantirà ai gruppi di avere a disposizione un tempo congruo per l'approfondimento delle questioni e la presentazione dei subemendamenti. Ricorda, inoltre, che non essersi ancora espresso sull'ammissibilità degli emendamenti del Governo e che egli opererà sempre a tutela di tutti i gruppi parlamentari, in particolare di quelli di opposizione.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, intervenendo sull'emendamento De Girolamo 26.1, richiamato dalla deputata Prestigiacomo, riconosce che esso reca un contenuto riconducibile a quello della nuova formulazione dell'emendamento Marchi 26.17, che ha una portata comunque più generale.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI, rispondendo sulla questione della sospensione dei mutui privati, ricorda che è stata sottoscritta la convenzione con l'ABI. Per quanto riguarda la procedura dell'utilizzo delle risorse stanziate, fa presente che la normativa vigente prevede il trasferimento delle risorse necessario ai comuni colpiti dagli eventi calamitosi.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) ritiene che i soggetti colpiti dall'alluvione del Sannio debbano avere le stesse garanzie previste per gli alluvionati dell'Emilia Romagna per i quali sono state adottate misure diverse. Per tali ragioni non ritiene di accogliere la richiesta di ritiro dell'emendamento De Girolamo 26.1 che ha sottoscritto e preferisce che venga posto in votazione.

  Maino MARCHI (PD) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 26.17.

  La Commissione respinge l'emendamento De Girolamo 26.1. Approva quindi l'emendamento Marchi 26.17, come riformulato (vedi allegato 1). Respinge quindi gli identici emendamenti Alberto Giorgetti 26.5, Sammarco 26.16 e Ciracì 26.38.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli identici emendamenti De Mita 26.12 e Tartaglione 26.32 devono ritenersi assorbiti dall'approvazione dell'emendamento Marchi 26.17, come riformulato.

  Federico D'INCÀ (M5S), in qualità di cofirmatario, ritira l'emendamento Ferraresi 26.29, al fine di presentare un ordine del giorno in Assemblea nel presupposto che la sottosegretaria De Micheli si assuma l'impegno di accoglierlo.

Pag. 7

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI garantisce che l'istruttoria per riconoscere il credito d'imposta ai soggetti alluvionati è già in corso e quindi conferma l'impegno ad accogliere l'ordine del giorno che affronti tale fattispecie.

  Mauro PILI (Misto) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 26.35, per sottolineare in particolare l'atteggiamento discriminatorio del Governo nei confronti della regione Sardegna che giudica inaccettabile. Ricorda come più di un Ministro e lo stesso Presidente del Consiglio si sono impegnati per stanziare le risorse necessarie per la ricostruzione dei comuni colpiti dai danni degli eventi eccezionali del novembre 2013 e dell'ottobre 2015. Prende atto del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo e dichiara che assumerà un atteggiamento conseguente.

  Roberto SIMONETTI (LNA) interviene per segnalare che l'emendamento Busin 26-quater.12 è stato ritenuto assorbito dall'emendamento Marchi 26.17, ma a suo giudizio deve essere messo in votazione.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI desidera rispondere alle questioni evidenziate dal deputato Pili, al quale intende inviare la relazione sugli interventi effettuati dal Governo nell'area di Olbia ed in particolare per la realizzazione di infrastrutture e ricorda che norme speciali negli ultimi anni sono state applicate soltanto in occasioni di terremoti che hanno dimensioni economiche del tutto diverse. Ribadisce altresì che nel decreto-legge n. 185 all'esame del Senato sono stati sbloccati ulteriori fondi a favore del comune di Olbia.

  La Commissione respinge l'emendamento Pili 26.35.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che si procederà all'esame degli emendamenti segnalati riferiti alla sezione 26-quater.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI illustra la proposta di riformulazione dell'emendamento Ghizzoni 26-quater.30, che prevede alcune misure agevolative per l'Emilia Romagna. Osserva che tale riformulazione assorbe l'emendamento Baruffi 26-quater.32 e che ha come copertura finanziaria risorse rivenienti da esercizi precedenti. Pertanto non pone nuovi oneri a carico della finanza pubblica.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che i presentatori accettano la riformulazione dell'emendamento Ghizzoni 26-quater.30.

  La Commissione approva l'emendamento Ghizzoni 26-quater.30, come riformulato (vedi allegato 1).

  Fabio MELILLI (PD), relatore, propone l'accantonamento dell'emendamento Fanucci 26-quater.14, osservando che tale emendamento potrà risultare assorbito dalla proposta di riformulazione dell'emendamento Abrignani 16.76, che è in fase di predisposizione.

  Tino IANNUZZI (PD) accoglie, a titolo di cofirmatario, la proposta di accantonamento avanzata dal relatore dell'emendamento Fanucci 26.quater.14.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento Fanucci 26-quater.14 deve intendersi accantonato.

  Roberto SIMONETTI (LNA), intervenendo sull'emendamento Busin 26-quater.12, evidenzia come giudichi assai condivisibile lo stanziamento ivi previsto di 100 milioni di euro a favore della regione Veneto per far fronte ai danni causati dagli eventi eccezionali del luglio 2015. Invita, al riguardo, i colleghi deputati veneti a sostenere tale emendamento.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) dichiara di sostenere l'emendamento Busin 26-quater.12, che chiede di sottoscrivere, evidenziando le gravi vicende relative al dissesto Pag. 8idrologico dell'area di Venezia, che evidentemente rappresenta un patrimonio da salvaguardare. Ritiene che la somma prevista di 100 milioni di euro sia assolutamente ragionevole, considerato che in questa legge di stabilità si finanziano in deficit 500 milioni di euro per le aree metropolitane.

  La Commissione respinge l'emendamento Busin 26-quater.12.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, propone l'accantonamento degli identici emendamenti Librandi 26-quater.18 e Martella 26-quater.20.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, gli identici emendamenti Librandi 26-quater.18 e Martella 26-quater.20 devono intendersi accantonati.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI illustra la proposta di riformulazione dell'emendamento Venittelli 26-quater.25.

  Laura VENITTELLI (PD) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 26-quater.25.

  Paolo PARENTELA (M5S) dichiara il sostegno del gruppo del Movimento 5 Stelle sull'emendamento Venittelli 26-quater.25.

  La Commissione approva l'emendamento Venittelli 26-quater.25, come riformulato (vedi allegato 1).

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI illustra la proposta di riformulazione dell'emendamento Ghizzoni 26-quater.31.

  Manuela GHIZZONI (PD) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 26-quater.31.

  La Commissione approva l'emendamento Ghizzoni 26-quater.31, come riformulato (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che l'emendamento Baruffi 26-quater.32 risulta assorbito dall'emendamento Ghizzoni 26-quater.30, come riformulato.

  La Commissione approva l'emendamento Castricone 26-quater.36 (vedi allegato 1).

  La seduta, sospesa alle 16,20, è ripresa alle 16.30.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che si passerà all'esame degli emendamenti 5.57, 10-bis.21, 42.75, 44.62 e 50-ter.34 del Governo e dei relativi subemendamenti.
  Avverte quindi che risultano inammissibili per estraneità di materia i subemendamenti Pastorino 0.42.75.55 e 0.42.75.56, perché integralmente sostitutivi dell'emendamento cui si riferiscono. Avverte inoltre che è inammissibile per inidoneità della compensazione il subemendamento Villarosa 0.42.75.29.

  Renato BRUNETTA (FI-PdL), intervenendo sul complesso delle proposte emendative presentate dal suo gruppo e dal gruppo Fratelli d'Italia, dopo aver sintetizzato la recente attività legislativa del Governo nel settore bancario, evidenzia come da ciò possa derivare una turbativa della concorrenza in quanto il sistema bancario italiano diventa azionista delle banche in crisi, rifondate con il decreto e pulite dei crediti in sofferenza. Procede evidenziando i soggetti che a suo avviso trarranno guadagno o invece subiranno perdite da questa operazione. In particolare afferma che a guadagnare sarà lo stesso sistema bancario, in quanto potrà acquistare azioni per 1,8 miliardi di euro di banche di nuova costituzione, sane e prive di sofferenze. Evidenzia invece che a perdere saranno i 130 mila azionisti delle quattro banche in crisi, per circa 400 milioni di euro, i 20 mila sottoscrittori di obbligazioni subordinate delle quattro banche medesime, per 790 milioni di euro, e i risparmiatori di tutte le banche italiane con depositi di ammontare inferiore a 100 Pag. 9mila euro, dal momento che il Fondo interbancario di tutela dei depositi, che dovrebbe tutelare i loro depositi, è invece utilizzato dal Governo per 100 milioni di euro per istituire il Fondo di solidarietà, destinato a parziale ristoro degli obbligazionisti subordinati. Sottolinea che i subemendamenti presentati dal proprio gruppo tentino di porre rimedio a tali distorsioni, in primo luogo, chiedendo che il Fondo istituito dal Governo non si fermi a 100 mila euro ma venga alimentato fino al ristoro totale di tutti gli obbligazionisti truffati; in secondo luogo, chiedendo che gli obbligazionisti truffati possano ricorrere, oltre che all'arbitrato, anche allo strumento della class action; in terzo luogo, chiedendo che agli obbligazionisti truffati vengano in alternativa assegnati warrant che diano diritto a sottoscrivere azioni degli enti ponte a prezzo predefinito e scontato. Conclude auspicando che il Governo presti la doverosa attenzione agli emendamenti presentati dal proprio gruppo e dal gruppo Fratelli d'Italia.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL) chiede al Governo chiarimenti in merito alla capienza del Fondo interbancario. Invita in secondo luogo il Governo a verificare se lo statuto dello stesso Fondo permette di attuare l'intervento disposto dall'emendamento dell'Esecutivo.

  Daniele PESCO (M5S), lamentando il fatto che gli emendamenti del Governo non sono in grado di fornire un'adeguata possibilità di ristoro ai risparmiatori truffati e sottolineando come le quattro banche che il decreto-legge nella sostanza ha fatto fallire avrebbero dovuto essere gestite in maniera differente, esprime forti perplessità sulla possibilità per le banche, grazie agli ulteriori interventi del Governo, di iscrivere a perdita le sofferenze dell'anno, in quanto l'operazione comporta una riduzione di gettito pari a 7 miliardi di euro, mentre la defiscalizzazione delle perdite della bad bank comporta, a sua volta, un mancato gettito di più di 2 miliardi di euro. Manifestando inoltre il sospetto che l'operazione complessiva sia stata compiuta per insabbiare la cattiva gestione delle quattro banche negli anni precedenti, evidenzia come a suo parere la Banca d'Italia e la CONSOB non abbiano svolto correttamente la loro attività di vigilanza relativamente all'acquisto di obbligazioni LT2 e UT2, altamente rischiose. Sottolineando come lo stanziamento di 100 milioni di euro possa coprire solo perdite pari a un quinto di quelle dei risparmiatori coinvolti, invita relatori e Governo ad analizzare le proposte emendative presentate dal suo Gruppo e stigmatizza il ricorso allo strumento dell'arbitrato, evidenziando come sarebbe almeno utile la partecipazione di rappresentanti dei consumatori e degli obbligazionisti. Osserva infine che l'emendamento 44.62 del Governo destina 5 miliardi di euro al Fondo unico europeo di risoluzione, senza che l'Italia abbia alcuna garanzia sulla possibilità di utilizzare tale fondo. Si tratta di una cifra molto ingente, che sarebbe stata sufficiente per rimborsare tutti i soggetti danneggiati dalla vicenda relativa alle quattro banche in questione.

  Francesco BOCCIA, presidente, invita i colleghi al rispetto delle regole che sono state stabilite, anche con riferimento ai tempi degli interventi.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) stigmatizza l'andamento dei lavori sul disegno di legge di stabilità, non ritenendo ammissibile che, mentre la Commissione sta svolgendo il dibattito su un tema di massima importanza e delicatezza come quello in discussione, continuino ad essere proposti emendamenti da parte dei relatori, che contengono norme di carattere ordinamentale, deroghe alla normativa ambientale, stabilizzazione di dirigenti della pubblica amministrazione e numerose altre disposizioni del tutto estranee al contenuto proprio della legge di stabilità. Chiede pertanto, anche ai fini di una corretta valutazione delle nuove proposte emendative dei relatori che, su ogni emendamento, venga fornita la relazione tecnica della Ragioneria generale dello Stato.

Pag. 10

  Francesco BOCCIA, presidente, invita i colleghi a tenere fermo il dibattito sul tema degli istituti di credito e a discutere delle altre proposte emendative nel momento in cui la Commissione ne avvierà l'esame.

  Renato BRUNETTA (FI-PdL) ribadisce che sugli emendamenti presentati dai relatori manca la relazione tecnica.

  Laura CASTELLI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, ritiene inaccettabile una limitazione dei tempi degli interventi, giudicando del tutto legittimo che una forza di opposizione, quale il Movimento 5 Stelle, possa affrontare correttamente e con il dovuto approfondimento un tema di importanza capitale per decine di migliaia di risparmiatori e per la credibilità del sistema bancario nel suo complesso. Fa presente che finora non sono stati accolti emendamenti presentati dal proprio gruppo e chiede pertanto che ci sia un'apertura da parte del Governo e della maggioranza rispetto alle proposte dell'opposizione almeno sul tema delle banche.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), nell'associarsi alla richiesta dei colleghi che l'hanno preceduto di non procedere ad alcuna limitazione riguardo ai tempi di intervento, essendo interessati a seguire il dibattito parlamentare non soltanto i parlamentari, ma anche i 130 mila risparmiatori che si sono visti azzerare i loro risparmi in una notte, sottolinea le gravi falsità dichiarate dal Governo riguardo all'operazione messa in campo con il decreto-legge n. 183 del 2015 e successivamente con l'introduzione delle disposizioni del decreto-legge all'interno del disegno di legge di stabilità. In primo luogo fa presente che, diversamente da quanto affermato in più occasioni da rappresentanti del Governo, la normativa in vigore fino al 31 dicembre 2015 non prevede il bail in, che invece sarà operativo solo a partire dal 1o gennaio 2016. Ricorda inoltre che il Viceministro Morando, nei giorni scorsi, proprio nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità, ha dichiarato che non poteva essere utilizzato il Fondo interbancario, il cui utilizzo è invece previsto dagli emendamenti presentati da ultimo dal Governo. Inoltre fa presente che mentre il Governo dichiarava che il Fondo interbancario di tutela dei depositi poteva essere utilizzato solo in caso di una procedura di liquidazione, il Presidente del Fondo stesso ha dichiarato che sarebbe intervenuto nei casi di amministrazione straordinaria. Al riguardo ricorda che il Fondo può intervenire a tutelare i depositi fino a 100 mila euro, cedere passività e attività, essere utilizzato quando gli istituti di credito sono in liquidazione o in amministrazione straordinaria, per consentire loro di proseguire l'attività, attraverso ricapitalizzazioni. Nel ripercorrere brevemente la vicenda che ha portato all'emanazione del decreto-legge n. 183 del 2015, sottolinea alcune operazioni a suo giudizio non trasparenti che hanno avuto ad oggetto la Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio. Chiede pertanto al Governo di modificare il proprio orientamento al riguardo, e preannuncia da parte del suo gruppo la presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti della Ministra Boschi.

  Roberto SIMONETTI (LNA), intervenendo sull'ordine dei lavori, segnala, anche ai fini delle valutazioni di ammissibilità della presidenza, che risultano presentati emendamenti identici del relatore e del Governo.

  Francesco BOCCIA, presidente, rinvia alle decisioni che assumerà sugli emendamenti presentati dai relatori e dal Governo.

  Carla RUOCCO (M5S) segnala che il Direttore generale della Banca d'Italia ha affermato, nel corso di un'intervista, che da anni la Banca d'Italia aveva chiesto un intervento normativo con il quale si vietasse alle banche di vendere retail obbligazioni subordinate. Chiede, quindi, ai colleghi da più tempo in Parlamento se tale grave accusa sia veritiera. Si domanda, inoltre, quali siano le funzioni esercitate da Banca d'Italia e dalla CONSOB, Pag. 11se si invita il Parlamento ad intervenire ad un tale livello di dettaglio. Ritiene che la questione risulti tanto più rilevante, in quanto si ha notizia che circolino circa 60 miliardi di prodotti finanziari simili, che sono stati fatti sottoscrivere a risparmiatori ignari.

  Michele PELILLO (PD) esprime apprezzamento per il fatto che finalmente emergono dal dibattito alcune considerazioni di buon senso sul merito di questa vicenda. Osserva infatti che è stato riconosciuto che le nuove quattro banche istituite risultano appetibili da parte del mercato finanziario, mentre fino a ieri si facevano affermazioni completamente diverse. Sottolinea altresì che la recuperata solidità e liquidità di queste banche mette in condizione i detentori di conti correnti e di obbligazioni ordinarie di essere tranquilli riguardo al proprio risparmio. Fa altresì presente che le quattro banche hanno 200 mila rapporti di affidamento nei confronti di imprenditori, che grazie all'intervento effettuato dal Governo, non corrono più il rischio di vedersi pervenire una richiesta immediata di rientro. Ritiene che si dovrebbe anche prendere in considerazione l'impatto che il fallimento di tali banche avrebbe potuto avere sull'economia dei territori. Per tali ragioni, è convinto che gli emendamenti del Governo vadano nella direzione giusta. Per quanto riguarda il Fondo di solidarietà, fa presente che l'intervento di tale Fondo non è limitato alla sola ipotesi dell'arbitrato e che nel decreto ministeriale che seguirà si potranno definire le misure necessarie per tutelare i risparmiatori coinvolti.

  Roberto SIMONETTI (LNA), nel polemizzare con l'onorevole Pelillo, fa presente che negli emendamenti del Governo non viene presa in considerazione la responsabilità degli amministratori. Osserva quindi che, se le banche di nuova costituzione sono appetibili, si potrebbero destinare le plusvalenze che si registreranno sulle azioni di tali banche al Fondo di solidarietà. Ritornando al tema della responsabilità degli amministratori, rileva che bisognerebbe chiarire anche quando essi hanno liquidato le proprie posizioni creditizie nei confronti delle banche in questione. Bisognerebbe altresì verificare la possibilità per i correntisti di ricorrere ad una class action per far valere i propri diritti. Nell'esprimere il proprio disappunto per l'atteggiamento dal Ministro Padoan nell'audizione di fronte alla Commissione, ribadisce il sospetto che tutta l'operazione sia stata effettuata dal Governo per coprire precise responsabilità di alcuni soggetti, tra cui il padre della Ministra Boschi.

  Fabio RAMPELLI (FdI-AN) ritiene che le soluzioni prospettate dal Governo sull'argomento in esame siano insoddisfacenti e chiede, pertanto, che qualora il Governo non fosse disponibile ad un'apertura nei confronti delle ragionevoli proposte dell'opposizione, tale materia venga stralciata dal disegno di legge di stabilità, per essere affrontata più dettagliatamente in una sede più opportuna. A suo avviso, infatti, si sarebbe potuto gestire la questione in modo diverso e assai meno penalizzante per i risparmiatori, ma, evidentemente, non si è voluto farlo. Ricorda che il sistema del credito italiano è un sistema sorvegliato e che quindi i risparmiatori si sentono garantiti dall'attività di vigilanza che Banca d'Italia e CONSOB dovrebbero assicurare. Al contrario, vi è stata da parte dei soggetti vigilanti una vera e propria complicità con la cattiva gestione delle banche, che collocavano le obbligazioni subordinate con un atteggiamento nei confronti dei risparmiatori che può essere senz'altro assimilato a una vera e propria estorsione. Di fronte a tutto questo, il Governo offre ai cittadini truffati un'elemosina e il Ministro Padoan, di fronte alla Commissione, si è espresso in modo perfino offensivo nei confronti dei risparmiatori. Auspica, pertanto, che si prendano provvedimenti per omessa vigilanza e controllo nei confronti della Banca d'Italia e della CONSOB e che la magistratura verifichi la correttezza della condotta degli amministratori. Pag. 12
  Per quanto riguarda i lavori della Commissione, ribadisce la richiesta di accantonare queste misure per affrontarle più adeguatamente in altra sede.

  Bruno TABACCI (PI-CD), nel richiamare le vicende degli anni 2004-2005, ricorda che colleghi già parlamentari in quegli anni si espressero in termini molto diversi. Osserva quindi che le banche possono fallire, per quanto i loro fallimenti, come ha mostrato la vicenda Lehman Brothers, determinano tracolli. Nel caso in questione, osserva che il Governo è intervenuto proprio per evitare il fallimento e tutelare i depositanti, i dipendenti e gli affidatari, evitando in questo modo effetti estremamente negativi per l'intera economia dei territori interessati. Rileva quindi come il sistema dei controlli interni sia venuto del tutto meno e quello dei controlli esterni non abbia funzionato a dovere, ma osserva d'altra parte che rispetto alle difficoltà in cui si sono trovati i quattro istituti bancari hanno inciso evidentemente i numerosi anni di pesante crisi economica, in cui i crediti delle banche nei confronti dei soggetti ai quali sono state concessi prestiti si sono tradotti in sofferenze.
  Per quanto riguarda il risarcimento per i risparmiatori danneggiati, i 100 milioni stanziati dal Governo possono considerarsi sufficienti se si distingue la posizione degli azionisti, che hanno volontariamente investito le proprie disponibilità in capitale di rischio, da quella degli obbligazionisti subordinati, che, pur concorrendo anch'essi al capitale di rischio, hanno assunto le proprie scelte in una condizione di asimmetria informativa. Al riguardo ritiene che il previsto arbitrato potrà svolgere un compito fondamentale; in ogni caso, occorre fare chiarezza sulle cifre, e tal fine segnala che gli obbligazionisti retail sono esposti per 340 milioni di euro rispetto ai 790 milioni di euro complessivi. Rimane comunque fondamentale la capacità di stabilire un ordine di priorità nella tutela dei risparmiatori e, al riguardo, ritiene che sarebbe assolutamente opportuno tener conto anche dell'ISEE. Ribadisce in ogni caso che sarà l'arbitrato a distinguere rispetto alla diversa situazione dei singoli risparmiatori e delle categorie di risparmiatori. Per quanto concerne le considerazioni che sono state svolte sugli effetti dell'acquisizione delle quattro banche, ripulite dalle proprie sofferenze, da parte di altre banche, segnala che di recente è stata effettuata un'importante operazione tra due istituti di credito ben noti, per effetto della quale l'uno ha rilevato senza spese gli sportelli dell'altro. Ciò dimostra che attualmente gli sportelli possono essere un onere piuttosto che un valore. In conclusione, ritiene che se vi sono responsabilità esse dovranno essere accertate con le modalità e gli strumenti previsti dall'ordinamento vigente, osservando in proposito che comunque occorre riconoscere che fortunatamente si è in una situazione diversa rispetto a quella in cui il sistema bancario italiano si è trovato negli anni richiamati all'inizio del proprio intervento. Per quanto riguarda la vicenda specifica, una vicenda dolorosa e che suscita profonda amarezza, l'intervento normativo assunto dal Governo ha comunque permesso di ridurre i danni. Occorrerà sicuramente, a livello di normativa di sistema, introdurre tutte le misure adeguate per evitare che simili situazioni tornino a ripetersi.

  Rocco PALESE (Misto-CR) sottolinea come la vicenda del salvataggio dei quattro istituti bancari stia gravemente pregiudicando il corretto andamento dei lavori della Commissione sul disegno di legge di stabilità. Osserva infatti per un verso che tale questione dovrebbe essere affrontata in una sede più opportuna, in modo da valutarla con l'attenzione richiesta. Ricorda infatti come in recenti dichiarazioni il direttore della Banca d'Italia abbia dichiarato che Banca d'Italia non ha a disposizione gli strumenti di vigilanza necessari; ritiene pertanto che tale normativa vada senz'altro rafforzata. Al tempo stesso, per quanto concerne i lavori sul disegno di legge di stabilità, invita la Presidenza a valutare con estrema accuratezza l'ammissibilità delle proposte Pag. 13emendative presentate dal Governo e dai relatori, che introducono riforme strutturali e movimentano ingenti risorse finanziarie.

  Francesco BOCCIA, presidente, invita il relatore e il Governo a esprimere il proprio parere sull'emendamento 5.57 del Governo e sui relativi subemendamenti.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, esprime parere contrario sui subemendamenti Paglia 0.5.57.1 e 0.5.57.2, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento 5.57 del Governo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello espresso dai relatori.

  Dino ALBERTI (M5S) stigmatizza gli interventi svolti fin qui dai colleghi di maggioranza Pelillo e Tabacci, che non hanno affrontato il merito degli emendamenti presentati dal Governo sulla questione del salvataggio delle banche. A suo giudizio non si è trattato del salvataggio degli istituti bancari, ma di un vero e proprio esproprio a danno dei risparmiatori, che è stato attuato anticipando di fatto quanto previsto nella direttiva sul bail in approvata dall'Unione europea. Sottolinea altresì come il Governo, invece di intervenire sul sistema dei controlli, che si è dimostrato del tutto carente, abbia deciso di fatto di far sostanzialmente fallire le quattro banche che avrebbero potuto invece essere salvate attraverso un intervento del Fondo interbancario, che avrebbe tutelato i risparmiatori. In proposito, ricorda come il Governo in un primo momento aveva escluso la possibilità di utilizzare tale Fondo e, invece, ha poi presentato un emendamento che impiega le risorse del Fondo per dotare il Fondo di solidarietà. Osserva peraltro che non si possono considerare assolutamente sufficienti i 100 milioni di euro stanziati per il risarcimento degli obbligazionisti. Ribadisce altresì le critiche formulate da colleghi del proprio gruppo rispetto all'ulteriore emendamento del Governo con cui si destinano 2 miliardi e mezzo di euro per il Fondo di risoluzione unico istituito a livello di Unione europea. Altrettanto criticabili sono, a suo avviso, le misure, sempre proposte dal Governo, di agevolazioni fiscale nei confronti degli istituti di credito.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL), intervenendo sui subemendamenti a sua prima firma 0.5.57.1 e 0.5.57.2, sottolinea come si dovrebbe evitare la misura dello sconto fiscale alle banche e sollecita una risposta del Governo ai quesiti precedentemente posti circa la capienza del Fondo interbancario e la praticabilità dell'intervento disposto rispetto allo statuto dello stesso Fondo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Paglia 0.5.57.1 e 0.5.57.2. Approva quindi l'emendamento 5.57 del Governo (vedi allegato 1).

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, procedendo all'espressione del parere relativo all'unica proposta emendativa riferita all'emendamento 10-bis.21 del Governo, anche a nome dell'altro relatore, deputato Melilli, esprime parere contrario sul subemendamento Galati 0.10-bis.21.1. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento 10-bis.21 del Governo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO chiede di accantonare l'emendamento 10-bis.21 del Governo e il subemendamento a esso riferito, in quanto ritiene necessario un approfondimento sugli effetti che possono derivare dall'interpretazione di una parte dell'emendamento stesso.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento 10-bis.21 del Governo e il subemendamento Galati 0.10-bis.21.1 devono intendersi accantonati.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, procedendo all'espressione dei pareri relativi alle proposte emendative riferite all'emendamento Pag. 1442.75 del Governo, anche a nome dell'altro relatore, deputato Melilli, esprime parere contrario su tutti i subemendamenti riferiti al citato emendamento, ad eccezione degli identici subemendamenti Latronico 0.42.75.41 e Sammarco 0.42.75.47 e dei subemendamenti Parrini 0.42.75.46 e 0.42.75.37, sui quali formula ai presentatori un invito al ritiro, esprimendo altrimenti anche su tali emendamenti parere contrario. Esprime invece parere favorevole sul subemendamento Pelillo 0.42.75.14 e sul subemendamento Pelillo 0.42.75.13, a condizione che sia riformulato, sostituendo le parole: «entro il 28 febbraio 2016» con le seguenti: «entro 90 giorni» (vedi allegato 1). Esprime infine parere favorevole sull'emendamento 42.75 del Governo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori. Aggiungendo alcune argomentazioni a sostegno dell'invito al ritiro formulato sul subemendamento Parrini 0.42.75.46, rileva come nella proposta emendativa la richiesta di introdurre un criterio selettivo per l'arbitrato potrebbe determinare la possibilità di adire il giudice avverso gli atti amministrativi di attuazione delle disposizioni. Per questo, pur condividendo pienamente il merito del subemendamento, ritiene che sia preferibile mantenere la formulazione più generale adottata nell'emendamento del Governo, ribadendo che le specifiche modalità di impiego delle risorse del Fondo saranno definite con i decreti ministeriali previsti dall'emendamento stesso.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) chiede al presidente di sollecitare la presenza in seduta della Ministra Boschi.

  Luca PASTORINO (Misto-AL-P), intervenendo sui subemendamenti a sua prima firma 0.42.75.55 e 0.42.75.56, chiede chiarimenti sulle motivazioni del giudizio di inammissibilità.

   Francesco BOCCIA, presidente, ribadisce che l'inammissibilità è riconducibile al fatto che si tratta di proposte integralmente sostitutive dell'emendamento cui si riferiscono.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), illustrando il subemendamento a sua prima firma 0.42.75.15, richiama l'articolo 47 della Costituzione, che sancisce la tutela del risparmio, la quale, a suo giudizio, dovrebbe essere integrale, per cui anche il limite di 100 mila euro relativamente agli interventi del Fondo interbancario di tutela dei depositi, risulta in contrasto con il dettato costituzionale. Richiamando quindi le disposizioni del Testo unico bancario relative ai sistemi di garanzia dei depositanti, sottolinea come il ricorso a tali strumenti avrebbe consentito di salvare tutti gli azionisti e gli obbligazionisti. Al contrario, ritiene che le misure adottate dal Governo abbiano avuto l'effetto di espropriare 2,7 miliardi di risparmio e di cedere ad altre banche gli istituti di credito di nuova costituzione, ripuliti dai debiti.

  La Commissione respinge il subemendamento Villarosa 0.42.75.15.

  Giampaolo GALLI (PD) osserva che salvaguardare anche gli azionisti, come si propone in alcuni dei subemendamenti presentati, comporta il rischio di azzardo morale, dal momento che potrebbe determinare situazioni di cattiva gestione delle banche in quanto gli azionisti potrebbero affidarsi a manager disposti ad assumere rischi eccessivi, ritenendo, in caso di successo, di poter conseguire elevati profitti, mentre, in caso di esito negativo, il salvataggio li salvaguarderebbe dalle perdite. Ciò avrebbe l'effetto di determinare un pessimo sistema caratterizzato da continui salvataggi degli istituti gestiti malamente. Auspica altresì che le considerazioni svolte in alcuni degli interventi del dibattito non esprimano la nostalgia per il sistema bancario come era prima della crisi del 1992, quando la politica controllava le banche.

  Roberto SIMONETTI (LNA), polemizzando con il collega Giampaolo Galli, pone Pag. 15l'accento sulla circostanza che gli emendamenti del Governo non prevedano alcuna responsabilità per gli amministratori. Con riferimento ai contenuti del subemendamento Busin 0.42.75.12, osserva che con tale proposta opportunamente si prevede l'istituzione di un fondo in grado di garantire tutti i creditori e non soltanto quelli delle quattro banche in questione. Osserva inoltre che con il medesimo subemendamento si incrementa la dotazione del Fondo di solidarietà da 100 a 500 milioni di euro. Infine, sottolinea l'esigenza che le competenti Commissioni parlamentari verifichino l'effettiva entità delle sofferenze delle banche, anche per evitare di trovarsi di nuovo ad affrontare situazioni analoghe a quella in esame.

  Daniele PESCO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, stigmatizza la circostanza che da agenzie di stampa si sia appreso che il Ministro Padoan ha affermato che saranno rimborsati solo i sottoscrittori di obbligazioni acquistate sul mercato primario. Ritiene che il comportamento del Ministro dimostri un evidente disprezzo nei confronti del Parlamento.

  Francesco BOCCIA, presidente, invita tutti i colleghi a non lasciare che i lavori della Commissione siano condizionati da agenzie di stampa.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL) preannuncia il voto favorevole dei parlamentari del suo gruppo sul subemendamento Busin 0.42.75.12. In particolare, ritiene che, pur considerando che sarebbe opportuno prevedere una sorta di distinzione tra chi era a conoscenza del fatto che stava acquistando un investimento ad alto rischio e chi invece, non essendolo, è stato truffato, sia comunque condivisibile eliminare il riferimento specifico alle quattro banche e incrementare le disponibilità del Fondo da 100 milioni a 500 milioni di euro, in modo da consentire il rimborso per tutti gli obbligazionisti subordinati.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA), intervenendo sull'ordine dei lavori, critica le dichiarazioni alla stampa che anticipano il contenuto di emendamenti che ancora devono essere presentati o discussi o addirittura il contenuto di successivi atti che il Governo dovrà adottare per attuare disposizioni che non sono state approvate. Ritiene che questi atteggiamenti da parte membri del Governo siano offensivi nei riguardi del Parlamento.

  Dino ALBERTI (M5S), concordando con le motivazioni formulate dal collega Paglia, annuncia il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul subemendamento Busin 0.42.75.12. Esprime altresì il proprio dissenso rispetto all'assenza nel testo dell'emendamento del Governo dei criteri in base ai quali sarà impiegato il Fondo di solidarietà.

  La Commissione respinge il subemendamento Busin 0.42.75.12.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) illustra il suo subemendamento 0.42.75.17, con il quale è previsto il rimborso integrale di tutti i soggetti che hanno sottoscritto azioni e strumenti finanziari subordinati, fatta eccezione degli investitori istituzionali. Sollecita quindi il Governo a definire con chiarezza la propria posizione, rispetto alle misure che intende adottare.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL) annuncia l'astensione dei deputati del suo gruppo sul subemendamento Villarosa 0.42.75.17, segnalando che la formulazione dovrebbe essere precisata.

  La Commissione respinge il subemendamento Villarosa 0.42.75.17.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) illustra il proprio subemendamento 0.42.75.18, che riprende parzialmente i contenuti del subemendamento 0.42.75.17, prevedendo il rimborso integrale di tutti i soggetti che hanno sottoscritto strumenti finanziari subordinati, fatta eccezione degli investitori istituzionali. Ribadisce quindi l'invito alla presidenza a fornire Pag. 16chiarimenti sullo svolgimento dei lavori e al rappresentante del Governo a prendere posizione sui subemendamenti in esame.

  La Commissione respinge il subemendamento Villarosa 0.42.75.18.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL), intervenendo, in qualità di cofirmatario, sul subemendamento Brunetta 0.42.75.4, ne illustra le finalità, evidenziando come tale subemendamento permetta di precisare quali siano i soggetti che possono accedere al Fondo di solidarietà. Esprime pertanto la propria sorpresa per l'atteggiamento di chiusura del Governo nei confronti di questo emendamento e degli altri presentati dal suo gruppo. Ribadisce che occorre adottare criteri diversi in relazione al diverso grado di consapevolezza degli investitori. Segnala che le ulteriori proposte del suo gruppo sono volte a evitare che si creino situazioni di disparità troppo forti per cui alcuni soggetti traggono vantaggio da questa operazione, mentre altri, ben più numerosi, ne sono pesantemente danneggiati. In conclusione ribadisce un atteggiamento diverso da parte del Governo, che voglia considerare il merito delle proposte delle opposizioni.

  Daniele PESCO (M5S), intervenendo sull'emendamento Brunetta 0.42.75.4, ribadisce che anche persone a conoscenza della materia finanziaria sono state danneggiate dal decreto-legge adottato dal Governo, che li ha espropriati, senza che ve ne fosse la necessità, dei propri risparmi. Ricorda infatti come il livello di sofferenze bancarie degli istituti coinvolti non fosse molto più alto della media delle altre banche del Paese. Pertanto ribadisce la necessità che tutti i risparmiatori danneggiati siano risarciti e che si accertino le responsabilità degli organismi di vigilanza che non hanno svolto i propri compiti in modo adeguato. Per questo, ritiene occorra trovare soluzioni diverse e ben più efficaci di quelle proposte dal Governo, al fine di tutelare gli obbligazionisti, ma anche, con apposite modalità, gli azionisti. In conclusione, preannuncia il voto di astensione del proprio gruppo sul subemendamento Brunetta 0.42.75.4.

  La Commissione respinge il subemendamento Brunetta 0.42.75.4.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) chiede alla presidenza la possibilità che la seduta ed in particolare il dibattito in corso, sia trasmesso in diretta streaming sulla web-tv della Camera dei deputati, per consentire a tutti i cittadini interessati di poterlo seguire.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda al collega Villarosa che per la sede referente il regolamento della Camera non prevede tale forma di pubblicità. Assicura in ogni caso che è stato attivato il circuito chiuso, per cui gli organi di informazione sono nelle condizioni di seguire il dibattito in corso.

  Daniele PESCO (M5S), intervenendo sul subemendamento a sua prima firma 0.42.75.21, ne illustra le finalità, evidenziando in particolare la necessità che il risarcimento sia previsto per tutte le categorie dei risparmiatori ad eccezione degli investitori istituzionali. Per quanto riguarda le risorse stanziate, ritiene sia opportuno che i 100 milioni di euro previsti, siano stanziati annualmente a decorrere dall'anno 2016, fino al completo ristoro di tutti gli aventi diritto. Segnala infatti che il Governo, con il proprio decreto-legge, nella sostanza ha fatto fallire le quattro banche prima che i detentori di obbligazioni in scadenza nel 2016 potessero recuperare il proprio investimento.

  Marco CAUSI (PD) ritiene necessario sottolineare come non sia accettabile dichiarare il falso e cioè che i quattro istituti bancari siano falliti a causa del decreto-legge adottato dal Governo. Al contrario, è stato il decreto-legge che ha permesso di evitare il fallimento delle banche in questione.
  Segnala altresì un recente comunicato congiunto dei commissari delle quattro Pag. 17banche, in base al quale i clienti più esposti delle banche stesse sono stimati in 1.010 piccoli risparmiatori, che si trovano esposti con più della metà del loro patrimonio personale, per un controvalore complessivo di circa 27 milioni di euro. Tali cifre a suo giudizio possono essere giudicate rassicuranti. Al riguardo, rivendica al proprio gruppo il merito di aver sollecitato il Governo a creare un Fondo di solidarietà che con una dotazione di 100 milioni riuscirà a venire incontro alle esigenze finanziarie dei soggetti più colpiti e più vulnerabili.

  Giovanni PAGLIA (SI-SEL), proprio in base alle cifre fornite dal collega Causi e quelle fornite dal Governo, non crede che ci si possa considerare soddisfatti, considerato che almeno 10 mila dei 12 mila risparmiatori danneggiati resteranno esclusi dalle procedure di risarcimento. Per questo, ritiene che il Partito Democratico non abbia alcun merito da rivendicare.

  La Commissione respinge il subemendamento Pesco 0.42.75.21.

  Simonetta RUBINATO (PD), intervenendo sul subemendamento a sua firma 0.42.75.39, chiede al Governo ed ai relatori di esplicitare le ragioni del parere contrario, dal momento che lo scopo del suo subemendamento è di includere tra i soggetti ammessi al risarcimento anche le organizzazioni non lucrative che sono state danneggiate dalle banche e che hanno una indubbia rilevanza sociale.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) dichiara di sottoscrivere il subemendamento Rubinato 0.42.75.39 e sottolinea come con questo decreto-legge la crisi delle banche finirà per essere pagata anche dalle ONLUS. Invita, quindi, i relatori ed il Governo a modificare il parere contrario su tale subemendamento.

  Il Viceministro Enrico MORANDO non ha difficoltà a chiarire l'orientamento del Governo che intende mettere in campo un'iniziativa a sostegno di un numero elevato di persone fisiche che detengono obbligazioni subordinate, cioè capitale di rischio, che, tuttavia, come è stato giustamente osservato, non sono state messe in grado di valutare correttamente il livello di rischio dell'investimento che si accingevano a fare e sono state indotte in errore.
  Il presupposto sulla base del quale il Governo ha selezionato le categorie dei soggetti ammessi alle procedure di risarcimento è che le persone giuridiche siano, invece, in possesso degli strumenti per valutare tale rischi di investimento. Pertanto non può che confermare l'invito al ritiro ovvero il parere contrario sul subemendamento in esame.
  Ritiene, infine, di sottoporre all'attenzione dei colleghi che le nuove proposte emendative avanzate dal Governo presentano elementi di novità che, a suo giudizio, dovrebbero essere apprezzati, in quanto tengono conto del dibattito che si è svolto fin qui in Commissione, nonché delle proposte avanzate anche dai colleghi dei gruppi di opposizione. Da questo punto di vista, ritiene che alcune delle considerazioni svolte nell'intervento del collega Brunetta consentono di riconoscere che si è aperta una prospettiva positiva di dialogo e di ascolto su questi temi.

  Dino ALBERTI (M5S) precisa che l'affermazione secondo la quale le nuove banche a seguito delle misure adottate dal Governo hanno acquisito maggiore credibilità rispetto alle vecchie banche da cui nascono, appartiene al gruppo di Forza Italia e non al Movimento 5 Stelle. Riguardo alla platea di soggetti tutelati, prende atto della posizione del Governo espressa dal Viceministro Morando, ma invita a fare chiarezza sui soggetti che riceveranno un indennizzo, dovendo i risparmiatori, in assenza di una parola certa, attendere l'emanazione del decreto ministeriale di attuazione. Stigmatizza l'andamento dei lavori, in giorni festivi e orari serali, che limita la presenza dei parlamentari ad un dibattito di estrema importanza che, a suo giudizio, avrebbe dovuto svolgersi presso la Commissione Pag. 18Finanze, nella quale si sarebbero potuti fare i necessari approfondimenti anche attraverso specifiche audizioni. Ribadisce, come già ricordato più volte nel corso del dibattito, che il presidente del Fondo interbancario, in audizione presso la Commissione Finanze, ha dichiarato che il Fondo medesimo poteva intervenire per evitare il fallimento dei quattro istituti di credito, ma che non gli è stato consentito e chiede al Governo precisazioni al riguardo. Apprezza che sia stata accolta la proposta del Movimento 5 Stelle di utilizzare il Fondo interbancario, rispetto al quale il Viceministro Morando aveva dichiarato, fino a poche ore prima, l'inutilizzabilità.

  Simonetta RUBINATO (PD), pur ritenendo che permanga il problema che il subemendamento a propria firma intendeva risolvere, prende atto del parere contrario del Governo e preannuncia la propria astensione.

  La Commissione respinge il subemendamento Rubinato 0.42.75.39.

  Daniele PESCO (M5S), intervenendo sul subemendamento Galati 0.42.75.42, pur non condividendo l'impianto delle proposte emendative del Governo, condivide l'orientamento di ampliare la platea dei soggetti tutelati, includendo tra di essi anche i piccoli imprenditori. Fa presente che al momento dell'acquisto da parte dei risparmiatori delle obbligazioni subordinate le condizioni del mercato erano buone e che la valutazione di questi strumenti finanziari era positiva, ma che la situazione è drasticamente mutata quando il Governo è intervenuto con il decreto-legge, cui è conseguito l'azzeramento del valore delle obbligazioni medesime. Sottolinea che il Governo ha ascoltato il suggerimento del Movimento 5 Stelle di utilizzare il Fondo interbancario, ma non ha accolto la richiesta di aumentare lo stanziamento di 100 milioni di euro previsto. Ritiene la risposta del Viceministro inconsistente e rinnova la preghiera di fare chiarezza sui criteri che verranno utilizzati per dare sollievo a coloro che al momento pensano di essere esclusi dal risarcimento.

  La Commissione respinge il subemendamento Galati 0.42.75.42.

  Daniele PESCO (M5S), nell'illustrare il subemendamento a propria firma 0.42.75.22, fa presente che anch'esso è volto ad ampliare la platea dei beneficiari, ricomprendendo anche le micro, piccole e medie imprese, che hanno investito risorse nelle obbligazioni derivate e che subirebbero un grave colpo dall'applicazione delle misure previste dal Governo. Ritiene che tutti i risparmiatori abbiano il diritto ad essere risarciti e invita il Governo, al fine di poter risarcire tutti i risparmiatori, ad operare una piccola riduzione del valore del capitale da risarcire, che sarebbe senz'altro accettata dagli aventi diritto.

  La Commissione respinge il subemendamento Pesco 0.42.75.22.

  Daniele PESCO (M5S), intervenendo sul subemendamento a sua prima firma 0.42.75.23, sottolinea come nel risarcimento non si debba far riferimento al valore nominale delle obbligazioni sottoscritte, ma all'ammontare delle risorse effettivamente versate per l'acquisto degli strumenti finanziari subordinati.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, evidenziando come la posizione del Governo in merito alle responsabilità degli istituti di credito verso i clienti rispetto alla trasparenza del rapporto contrattuale sia mutata e si sia orientata verso un modello che considera come parametro di valutazione per il «risarcimento» anche tale mancanza di trasparenza, sottolinea la necessità dell'intervento di un arbitro nella decisione sui risarcimenti e ribadisce che nella proposta avanzata dal Governo non si è ancora fatto cenno ad alcun criterio.

  La Commissione respinge il subemendamento Pesco 0.42.75.23.

Pag. 19

  Daniele PESCO (M5S) illustra le finalità del subemendamento a sua prima firma 0.42.75.34, volto a escludere dall'accesso alle prestazioni i soggetti che hanno subito una sentenza di condanna penale passata in giudicato.

  La Commissione respinge il subemendamento Pesco 0.42.75.34.

  Daniele PESCO (M5S), intervenendo sul subemendamento a sua prima firma 0.42.75.26, evidenzia come sia necessario prendere in considerazione ai fini di un risarcimento anche i soggetti che hanno subito la riduzione del capitale rappresentato da azioni.

  Bruno TABACCI (PI-CD) stigmatizza l'intervento dell'onorevole Pesco, volto a introdurre una forma di risarcimento anche degli azionisti.

  Luca PASTORINO (Misto-AL-P), intervenendo sul subemendamento Pesco 0.42.75.26, pur ammettendo che il tema degli azionisti è scivoloso, sottolinea come è necessario distinguere anche fra le posizioni degli azionisti.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), intervenendo sul subemendamento Pesco 0.42.75.26, di cui è cofirmatario, sottolinea come è necessario tutelare anche gli azionisti che hanno visto sfumare 180 miliardi di euro a causa dell'aumento di capitale avallato nel 2012 da Banca d'Italia.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, rispetto agli interventi svolti sul subemendamento Pesco 0.42.75.26, sottolinea che l'intervento sulle azioni è fuori dal quadro normativo dato. Evidenzia inoltre come sia priva di fondamento l'idea che il Governo sia responsabile dell'azzeramento delle azioni delle quattro banche e che sia al contrario intervenuto dopo l'azzeramento stesso.

  La Commissione respinge il subemendamento Pesco 0.42.75.26.

  Luca PASTORINO (Misto-AL-P) illustra il subemendamento a sua prima firma 0.42.75.52.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), nell'annunciare il voto favorevole dei deputati del suo gruppo sul subemendamento Pastorino 0.42.75.52, chiede, in particolare, chiarimenti al rappresentante del Governo in merito alla vicenda che ha coinvolto il Gruppo bancario Tercas.

  Marco CAUSI (PD) crede sia indispensabile preservare l'indipendenza della Banca d'Italia e della CONSOB.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, fornisce chiarimenti e puntualizzazioni in riferimento alle considerazioni del collega Villarosa.

  La Commissione respinge il subemendamento Pastorino 0.42.75.52.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) illustra il subemendamento Brunetta 0.42.75.5, volto a prevedere che il Fondo di solidarietà, previsto dall'emendamento 42.75 del Governo, sia alimentato fino al completo ristoro degli obbligazionisti subordinati.

  Dino ALBERTI (M5S) osserva come sul caso Tercas siano intervenuti meccanismi bancari già esistenti, mentre nel caso che si sta analizzando è intervenuto con un decreto-legge il Governo, vale a dire un soggetto esterno al settore bancario.

  La Commissione respinge il subemendamento Brunetta 0.42.75.5.

  Daniele PESCO (M5S), intervenendo sul subemendamento Pelillo 0.42.75.14, preannuncia il voto contrario dei deputati del suo gruppo.

  Luca PASTORINO (Misto-AL-P) chiede al rappresentante del Governo di recepire all'interno del subemendamento Pelillo 0.42.75.14 il contenuto del subemendamento a sua firma 0.42.75.45, che prevede l'esperibilità di azioni collettive di accesso Pag. 20al fondo di solidarietà previsto dall'emendamento del Governo 42.75.

  Il Viceministro Enrico MORANDO precisa che il subemendamento Pelillo 0.42.75.14, così come formulato, non esclude l'esperibilità di azioni collettive di accesso al Fondo, alla quale fa riferimento il subemendamento Pastorino 0.42.75.45.

  La Commissione approva il subemendamento Pelillo 0.42.75.14 (vedi allegato 1).

  Daniele PESCO (M5S) interviene sul subemendamento Paglia 0.42.75.58 e, specificamente, in ordine al riferimento alla responsabilità delle banche poste in procedura di risoluzione dal decreto-legge n. 183 del 2015.

  La Commissione respinge il subemendamento Paglia 0.42.75.58.

  Dino ALBERTI (M5S) preannuncia il voto favorevole del suo gruppo sul subemendamento Galati 0.42.75.43, del quale condivide le finalità.

  La Commissione respinge il subemendamento Galati 0.42.75.43.

  Daniele PESCO (M5S) illustra il subemendamento Villarosa 0.42.75.16, di cui è cofirmatario, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge il subemendamento Villarosa 0.42.74.16.

  Daniele PESCO (M5S) illustra il subemendamento Villarosa 0.42.75.30, di cui è cofirmatario, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge il subemendamento Villarosa 0.42.74.30.

  Dopo considerazioni del deputato Alberti, la Commissione respinge il subemendamento Parisi 0.42.75.36.

  Daniele PESCO (M5S) raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.42.75.20, che prevede, in particolare, l'alimentazione del Fondo fino a un massimo di 100 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016 e fino alla completa erogazione delle prestazioni a favore di tutti gli aventi diritto.

  La Commissione respinge il subemendamento Pesco 0.42.75.20.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) illustra il subemendamento Brunetta 0.42.75.3, di cui è cofirmatario, raccomandandone l'approvazione.

  Dopo considerazioni del deputato Alberti, la Commissione respinge il subemendamento Brunetta 0.42.75.3.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) chiede di sottoscrivere il subemendamento Pastorino 0.42.75.51.

  Luca PASTORINO (PD) illustra il subemendamento 0.42.75.51, a sua prima firma, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge il subemendamento Pastorino 0.42.75.51.

  Luca PASTORINO (PD) illustra il subemendamento 0.42.75.51, a sua prima firma, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge il subemendamento Pastorino 0.42.75.51.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) illustra il subemendamento 0.42.75.28, a sua prima firma, raccomandandone l'approvazione e richiamandone le finalità, connesse all'istituzione di un fondo di tutela per i clienti, in caso di violazione delle disposizioni in materia di obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza in sede di attività di investimento relativi alla sottoscrizione o collocamento degli strumenti finanziari.

  La Commissione respinge il subemendamento Villarosa 0.42.75.28.

Pag. 21

  Daniele PESCO (M5S) illustra il subemendamento Villarosa 0.42.75.27, di cui è cofirmatario.

  La Commissione respinge il subemendamento Villarosa 0.42.75.27.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) illustra il subemendamento 0.42.75.38, a sua prima firma, raccomandandone l'approvazione.

  Maino MARCHI (PD), intervenendo sul subemendamento Villarosa 0.42.75.38, nel far notare che la copertura prevista richiede finanziamenti diretti da parte dello Stato, paventa il rischio che ciò possa generare una spirale senza fine, con richieste illimitate da parte di un numero ampio di soggetti, come ad esempio, le cooperative sociali. In generale, rispetto alle altre analoghe proposte emendative presentate dal M5S, ritiene che esse tradiscano la logica della privatizzazione degli utili e della pubblicizzazione delle perdite.

  La Commissione respinge il subemendamento Villarosa 0.42.75.38.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), intervenendo sul subemendamento Pastorino 0.42.75.53, si chiede sulla base di quali competenze specifiche il deputato Marchi abbia testé formulato certe considerazioni, che ritiene siano fuori luogo. Ritiene corretto prevedere forme di ristoro dirette a favore dei clienti delle banche, dal momento che è stato lo Stato stesso a generare il problema.

  Francesco BOCCIA, presidente, nel far notare che ognuno ha le proprie specifiche competenze, invita il deputato Villarosa a restare sul tema oggetto dell'emendamento in esame.

  La Commissione respinge il subemendamento Pastorino 0.42.75.53.

  Michele PELILLO (PD) accetta la riformulazione proposta del suo subemendamento 0.42.75.13.

  Dino ALBERTI (M5S), preannunciando il voto di astensione del suo gruppo sul subemendamento Pelillo 0.42.75.13, così come riformulato, fa notare che è giusto che il Governo preveda un risarcimento, avendo esso stesso determinato il problema.

  La Commissione approva il subemendamento Pelillo 0.42.75.13, così come riformulato (vedi allegato 1).

  Cosimo LATRONICO (Misto-CR), illustrando il subemendamento a sua prima firma 0.42.75.41, evidenzia la necessità che per la risoluzione delle controversie contemplate dall'emendamento 42.75 del Governo si ricorra a organi di vigilanza già previsti nel nostro ordinamento, non essendo dimostrato che i soggetti contemplati dalla proposta del Governo sia da preferire sul piano dei tempi e dei costi.

  Dino ALBERTI (M5S) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sugli identici subemendamenti Latronico 0.42.75.41 e Sammarco 0.42.75.47, ritenendo la CONSOB un soggetto del tutto inaccettabile in questa fase per assumere funzioni di arbitro. Tanto meno, dovrebbe, a suo avvio, provvedere il Ministero dell'economia e delle finanze ad indicare i soggetti cui affidare questa delicata funzione.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, pur riconoscendo il fondamento degli identici subemendamenti Latronico 0.42.75.41 e Sammarco 0.42.75.47, ritiene che l'impianto della proposta emendativa del Governo sia da preferire, richiamando peraltro che la CONSOB nella fase commissariale era stata sollevata dallo svolgimento dei compiti di vigilanza, senza con ciò volere minimamente sminuire la responsabilità di tale soggetto. Conferma pertanto l'invito al ritiro del subemendamento Pag. 22Latronico 0.42.75.41 e dell'identico subemendamento Sammarco 0.42.75.47.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che il subemendamento Sammarco 0.42.75.47 è stato ritirato.

  Cosimo LATRONICO (Misto-CR) ritira il subemendamento a sua prima firma 0.42.75.41, pur ribadendo la necessità di rafforzare proprio nella fase attuale le istituzioni preposte alla funzione di vigilanza.

  La Commissione respinge il subemendamento Pesco 0.42.75.35.

  Luca PASTORINO (Misto-AL-P) illustra il subemendamento a sua prima firma 0.42.75.49, che prevede un accesso prioritario al Fondo per gli investitori con un minore indice ISEE.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Pastorino 0.42.75.49 e 0.42.75.45.

  Dario PARRINI (PD) ritira il subemendamento a sua prima firma 0.42.75.46.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Paglia 0.42.75.57 e Brunetta 0.42.75.6.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere favorevole sul subemendamento Galati 0.42.75.44, che prevede che le Commissioni parlamentari bilancio e finanze della Camera e del Senato siano consultate senza con ciò prefigurare un parere vincolante in occasione dell'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo al collegio arbitrale. Ritiene però più opportuno che la proposta sia opportunamente riformulata al fine di fare riferimento alle competenti Commissioni parlamentari.

  I deputati Cosimo LATRONICO (Misto-CR), Alberto GIORGETTI (FI-PdL) e Barbara SALTAMARTINI (LNA) sottoscrivono il subemendamento Galati 0.42.75.44.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che i presentatori del subemendamento Galati 0.42.75.44 hanno accettato la riformulazione proposta.

  La Commissione approva il subemendamento Galati 0.42.75.44, come riformulato (vedi allegato 1).

  Daniele PESCO (M5S), illustrando il subemendamento a sua prima firma 0.42.75.31, segnala la opportunità di assicurare la rappresentanza dei consumatori anche in modalità diverse da quelle proposte con l'emendamento. Ribadisce la richiesta di incrementare la dotazione del Fondo. Sottolinea inoltre che il Governo non ha ancora chiarito quanto persone intende risarcire con la cifra esigua di 100 milioni di euro e per quali singoli importi, né le ragioni della contrarietà all'incremento di tale dotazione.

  La Commissione respinge il subemendamento Pesco 0.42.75.31.

  Francesco CARIELLO (M5S) interviene sul subemendamento Pesco 0.42.75.32, di cui è cofirmatario, precisando che è caratterizzato dalla medesima logica del subemendamento teste respinto.

  La Commissione respinge il subemendamento Pesco 0.42.75.32.

  Luca PASTORINO (Misto-AL-P) illustra le finalità del subemendamento Baldassarre 0.42.75.48, di cui è cofirmatario, volto a sancire la responsabilità di chi ha svolto funzioni di amministrazione, direzione o controllo presso le banche sottoposte alla procedura di risoluzione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Baldassarre 0.42.75.48, Brunetta 0.42.75.7, Pesco 0.42.75.33, Paglia 0.42.75.59, Pastorino 0.42.75.50 e Pesco 0.42.75.24.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che il subemendamento Parrini 0.42.75.37 è stato ritirato.

Pag. 23

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge quindi i subemendamenti Latronico 0.42.75.40, Pastorino 0.42.75.54, Brunetta 0.42.75.2, Guidesi 0.42.75.10, Pesco 0.42.75.25, Villarosa 0.42.75.19, Brunetta 0.42.75.1, 0.42.75.9 e 0.42.75.8 e Busin 0.42.75.11. Approva quindi l'emendamento 42.75 del Governo (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che la Commissione procede quindi ad esaminare l'emendamento 10-bis.21 del Governo e il relativo subemendamento Galati 0.10-bis.21.1.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, esprime parere contrario sul subemendamento Galati 0.10-bis.21.1 e parere favorevole sull'emendamento 10-bis.21 del Governo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori e raccomanda l'approvazione dell'emendamento del Governo 10-bis.21.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge quindi il subemendamento Galati 0.10-bis.21.1 e approva l'emendamento 10-bis.21 del Governo (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che la Commissione procede quindi ad esaminare i subemendamenti presentati all'emendamento 44.62 del Governo.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, esprime parere contrario sui subemendamenti Pesco 0.44.62.1 e Galati 0.44.62.2 e parere favorevole sull'emendamento 44.62 del Governo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori e raccomanda l'approvazione dell'emendamento 44.62 del Governo.

  Daniele PESCO (M5S) illustra il subemendamento 0.44.62.1 a sua prima firma, stigmatizzando la previsione dell'emendamento del Governo di finanziamenti-ponte al Fondo di risoluzione unico fino all'importo di 5 miliardi di euro.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Pesco 0.44.62.1 e Galati 0.44.62.2 ed approva l'emendamento 44.62 del Governo (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che la Commissione procede quindi ad esaminare i subemendamenti presentati all'emendamento 50-ter.34 del Governo.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, formula un invito al ritiro del subemendamento Sammarco 0.50-ter.34.2 che, pur rappresentando un utile spunto per quanto riguarda in particolare gli istituti del mondo del credito cooperativo, appare tuttavia problematico dal punto di vista della copertura, in quanto suscettibile di determinare effetti in termini di minor gettito. Raccomanda, invece, l'approvazione del subemendamento 0.50-ter.34.1 dei relatori ed esprime parere favorevole sull'emendamento 50-ter.34.1 del Governo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore e raccomanda l'approvazione dell'emendamento 50-ter.34.1 del Governo.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che il subemendamento Sammarco 0.50-ter.34.2 è ritirato.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva il subemendamento 0.50-ter.34.1 dei relatori e l'emendamento 50-ter.34 del Governo (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli identici subemendamenti Verini 0.42.73.44, Donati 0.42.73.45 e Carrescia 0.42.73.1, nonché i subemendamenti Camani 0.42.73.76, Marchetti 0.42.73.37, Narduolo 0.42.73.35, Fossati 0.42.73.36, Pelillo 0.42.73.78, Petrini 0.42.73.79, Ginato 0.42.73.84, Pagano 0.42.73.85, Pelillo 0.42.73.102 e Librandi 0.42.73.121 e Pag. 240.42.73.122 sono stati ritirati dai presentatori.

  Paolo TANCREDI (AP) esprime parere contrario sui subemendamenti Busin 0.42.73.18, Paglia 0.42.73.25, 0.42.73.26 e 0.42.73.27, Villarosa 0.42.73.68, Pesco 0.42.73.69, Bergamini 0.42.73.7, Polverini 0.42.73.8, Pesco 0.42.73.73, Brignone 0.42.73.21 e 0.42.73.22, Marcon 0.42.73.28, Fassina 0.42.73.31, Villarosa 0.42.73.80 e 0.42.73.114, Alberti 0.42.73.115, Pesco 0.42.73.116, Villarosa 0.42.73.117, Alberti 0.42.73.118, mentre formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, del subemendamento Polverini 0.42.73.9. Esprime, infine, parere favorevole sull'emendamento 42.73 del Governo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore, raccomandando l'approvazione dell'emendamento 42.73 del Governo.

  La Commissione respinge, quindi, con distinte votazioni, i subemendamenti Busin 0.42.73.18, Paglia 0.42.73.25, 0.42.73.26 e 0.42.73.27, Villarosa 0.42.73.68, Pesco 0.42.73.69, Bergamini 0.42.73.7, Polverini 0.42.73.8, Pesco 0.42.73.73 e Brignone 0.42.73.21 e 0.42.73.22.

  Giulio MARCON (SI-SEL) raccomanda l'approvazione del suo subemendamento 0.42.73.28, finalizzato a salvaguardare banche non profit, come Banca Etica, che sopporterebbero il peso delle misure adottate e che devono invece essere tutelare. Sottolinea che l'impatto finanziario della proposta emendativa è comunque contenuto e manifesta disponibilità alla riformulazione del subemendamento al fine di ottenere comunque l'accoglimento del principio ad esso sotteso.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, nella piena consapevolezza della rilevanza della questione posta dall'onorevole Marcon, riferisce che, a seguito di puntuali valutazioni, il Governo ha stimato di non poter perseguire in alcuna modalità l'ipotesi dell'esenzione delle banche non profit da ogni versamento aggiuntivo, che potrebbe essere richiesto da parte del Fondo. Manifesta, tuttavia, la disponibilità del Governo a valutare, in futuro, la possibilità di esentare le banche di piccola dimensione da tali gravami. Ribadisce, quindi, l'invito al ritiro precedentemente formulato sulla proposta emendativa in esame.

  Giulio MARCON (SI-SEL) insiste per la votazione della sua proposta emendativa.

  Francesco CARIELLO (M5S), Luca PASTORINO (Misto-AL-P), Simonetta RUBINATO (PD), Cosimo LATRONICO (Misto-CR) e Vanessa CAMANI (PD) sottoscrivono il subemendamento Marcon 0.42.73.28.

  Marco CAUSI (PD), condividendo le considerazioni svolte dal collega Marcon, invita il rappresentante del Governo a valutare l'opportunità di modificare il decreto legislativo n. 180 del 2015 e di tenere conto, nella destinazione di tali agevolazioni, oltre che delle dimensioni, anche della tipologia degli istituti bancari. Auspica che conseguentemente il collega Marcon riconsideri il suo proposito e ritiri la proposta.

  Giulio MARCON (SI-SEL) chiede al rappresentante del Governo di manifestare fin da ora se sussista la disponibilità all'accoglimento di un ordine del giorno che recepisca il contenuto di merito del suo emendamento, acconsentendo in tal caso al ritiro.

  Il Viceministro Enrico MORANDO conferma che in caso di presentazione di un simile ordine del giorno l'orientamento del Governo sarebbe favorevole.

  Giulio MARCON (SI-SEL) ritira il suo subemendamento 0.42.73.28.

  La Commissione respinge, quindi, con distinte votazioni i subemendamenti Fassina 0.42.73.31, Villarosa 0.42.73.80 e 0.42.73.114, Alberti 0.42.73.115, Pesco 0.42.73.116, Villarosa 0.42.73.117 e Alberti 0.42.73.118.

Pag. 25

  Renata POLVERINI (FI-PdL) insiste per la votazione del suo subemendamento 0.42.73.9.

  La Commissione respinge il subemendamento Polverini 0.42.73.9 e approva l'emendamento 42.73 del Governo (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, comunica che gli emendamenti 16.296, 28.94, 40.83 e 17.214 e 17.215 dei relatori sono stati ritirati.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA) chiede al presidente delucidazioni sul prosieguo dei lavori della Commissione.

  Francesco BOCCIA, presidente, propone di proseguire con l'esame delle proposte emendative segnalate dai gruppi.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA) tiene a precisare che lo slittamento dei lavori della Commissione è addebitabile all'esame dell'emendamento cosiddetto «salva banche».

  Francesco BOCCIA, presidente, prospetta la possibilità di concludere fin da ora i lavori della Commissione, al fine di consentire ai gruppi la presentazione di subemendamenti agli emendamenti dei relatori e del Governo entro le prossime tre ore, per proseguire poi a partire da domani mattina con l'esame degli emendamenti segnalati e dei subemendamenti presentati.

  Rocco PALESE (Misto-CR) ritiene più opportuno procedere ad oltranza nei lavori programmati dalla Commissione, secondo la prima opzione prospettata dalla Presidenza.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) ritiene che il tema della sicurezza sia a tal punto importante da richiedere una trattazione dedicata e approfondita nella mattinata di domani, dovendosi escludere a questo punto la presentazione di nuove proposte emendative da parte del Governo, considerati i tempi ancora a disposizione.

  Francesco CARIELLO (M5S) ritiene opportuna una sospensione dei lavori della Commissione, considerato fuori discussione la presentazione di nuovi emendamenti da parte del Governo.

  Francesco BOCCIA, presidente, ritiene che tale ipotesi non sia del tutto da escludere.

  Roberto SIMONETTI (LNA) condivide le osservazioni dei colleghi in ordine all'opportunità di sospendere i lavori della Commissione.

  Francesco BOCCIA, presidente, rinvia all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che viene immediatamente convocato, per le modalità di prosecuzione dei lavori sui provvedimenti in oggetto.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

  La seduta termina alle 23.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.25 e dalle 23.25 alle 23.35.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 559 del 12 dicembre 2015, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a pagina 19, prima colonna, ottava riga, dopo il numero: «0.16.292.5» aggiungere le seguenti parole: «prendendo atto di quanto riferito dal Governo circa il fatto che il conto corrente indicato non riguarda risorse afferenti alle scuole paritarie»;
   a pagina 19, prima colonna, dodicesima riga, sostituire le parole: «in altra sede» con le seguenti: «e risolta quanto prima, consentendo così a tutte le scuole di poter fruire delle erogazioni liberali loro destinate».

Pag. 26