CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 dicembre 2015
557.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 10 dicembre 2015. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA, indi del vicepresidente Edoardo FANUCCI. – Interviene il Viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 12.55.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016).
C. 3444 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018.
C. 3445 Governo, approvato dal Senato e relativa nota di variazioni C. 3445-bis Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 9 dicembre 2015.

  Francesco BOCCIA, presidente, comunica che la deputata Bini sottoscrive l'emendamento Boccadutri 46.28; la deputata Gebhard sottoscrive l'emendamento Incerti 19.65; il deputato Borghi sottoscrive gli emendamenti Arlotti 5.14, Plangger 47.73 e 47.74; il deputato De Menech sottoscrive gli emendamenti Fanucci 43.21 e 4.9; la deputata Schirò sottoscrive l'emendamento Fanucci 4.9; il deputato Rampi sottoscrive l'emendamento De Menech 38.47; il deputato Misiani sottoscrive l'emendamento Rossomando 39.47; il deputato De Menech sottoscrive l'emendamento Carnevali 38.89; la deputata Prestigiacomo sottoscrive l'emendamento 19.86 Simonetti; la deputata Carnevali sottoscrive l'emendamento Ghizzoni 15.10; la Pag. 42deputata Prestigiacomo sottoscrive l'emendamento Simonetti 19.86.

  Maino MARCHI (PD) fa presente che l'emendamento De Menech 27.101 deve intendersi confermato come segnalato tra le proposte emendative del gruppo PD.

  Renato BRUNETTA (FI-PdL), intervenendo sull'organizzazione dei lavori della Commissione, evidenzia che i drammatici eventi delle ultime ore impongono che il Governo faccia immediatamente chiarezza sulla complessiva vicenda relativa al settore bancario, spiegando la ragione delle discrepanze delle dichiarazioni dell'Unione europea, della Banca d'Italia, dell'ABI e dello stesso Governo in merito alle problematiche del settore bancario di attualità. Rinnova quindi con forza la richiesta avanzata nelle precedenti sedute per audire il Ministro Padoan in Commissione e chiede di anticipare la sua audizione, attualmente prevista per sabato, al fine di ottenere chiarimenti da parte del Governo sulle misure «salva banche» inserite nel decreto-legge n. 183 del 2015 e poi trasfuse in un emendamento alla legge di stabilità, nonché sulla trasformazione in società per azioni delle banche popolari: questo anche in considerazione del fatto che la mancata risposta dell'Esecutivo produrrebbe un clima di inquietudine tra i risparmiatori italiani. Nel richiamare, poi, articoli di stampa relative al Rapporto sul debito pubblico, dai quali emergono profili inquietanti legati alla vicenda dei derivati, torna a chiedere l'istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla vigilanza del sistema bancario italiano, che giudica indispensabile per fare chiarezza e definire le responsabilità delle recenti e gravi problematiche emerse nel settore bancario. Sottolinea che anche il presidente del Consiglio dei ministri si è detto favorevole a una Commissione di inchiesta che indaghi sulle vicende del settore bancario degli ultimi dieci anni.

  Maino MARCHI (PD), nel sottolineare che l'audizione del ministro Padoan è già stata programmata e avrà luogo nei prossimi giorni, rileva che l'istituzione di una Commissione di inchiesta è una decisione prettamente parlamentare.

  Bruno TABACCI (PI-CD), evocate le gravi vicende che hanno visto coinvolta la società Parmalat negli anni passati, manifesta perplessità di fronte alle dichiarazioni del collega Brunetta, invitando tutti a favorire un clima di maggiore distensione.

  Daniele PESCO (M5S), nel sottolineare che il fallimento delle quattro banche di cui al decreto-legge n. 183 del 2015 è sostanzialmente stato determinato dall'Esecutivo con l'approvazione del medesimo provvedimento d'urgenza e che, invece, potevano percorrersi altre strade che potevano portare al risanamento delle stesse banche senza danni per i risparmiatori, richiama il contenuto degli emendamenti presentati dal suo gruppo, che prevedono soluzioni serie per risanare il sistema bancario italiano e che si augura siano presi in considerazione. Nel ricordare, inoltre, che, a prima firma della collega Nesci, è stata presentata dal suo gruppo una proposta di legge contenente disposizioni volte a contrastare i crimini bancari, ritiene che il Governo debba mettere in atto interventi volti a risanare le banche attraverso una riforma della loro governance e prevedendo sanzioni per gli amministratori responsabili delle situazioni di dissesto.

  Guido GUIDESI (LNA) chiede alla presidenza chiarimenti in merito all'organizzazione dei lavori della Commissione per il prosieguo dell’iter del disegno di legge di stabilità.

  Francesco BOCCIA, presidente, si riserva di rispondere al termine degli interventi sulle questioni sollevate dal deputato Brunetta.

  Rocco PALESE (Misto-CR), richiamata, anzitutto, sotto il profilo del metodo, l'opportunità di ritirare l'emendamento 42.73 per affrontare l'esame delle misure «salva Pag. 43banche» nell'ambito della discussione del citato decreto-legge n. 183, anziché della legge di stabilità, giudica, sotto il profilo del merito, indispensabile che il Governo si assuma la responsabilità di mettere in atto soluzioni non più d'emergenza, ma definitive per evitare il ripetersi di ulteriori tragiche vicende legate al settore bancario. Sottolinea che la priorità è trovare soluzioni che salvaguardino i risparmiatori, a prescindere da quello che dice l'Unione europea.

  Marco CAUSI (PD), nell'auspicare un clima di maggiore distensione nel dibattito in merito a questioni che attengono alla fiducia dei risparmiatori, ricorda i benefici che le disposizioni contenute nel provvedimento d'urgenza cosiddetto «salva banche» hanno prodotto a favore di un milione di risparmiatori e circa 200 mila imprese e sottolinea l'impegno del Governo e del Ministro Padoan ad assicurare più trasparenza per quel che concerne il sistema bancario. Per quanto riguarda, poi, il Rapporto sul debito pubblico italiano e in particolare la questione dei derivati, ricorda che nel corso dell'audizione del direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via, svoltasi il 25 giugno scorso presso la VI Commissione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle tematiche relative agli strumenti finanziari derivati, è emerso chiaramente come il Tesoro non utilizzi più questi strumenti, anche perché, in una situazione di tassi assai più stabili, ne è venuta meno la convenienza.

  Giulio MARCON (SI-SEL), nell'invitare la presidenza a chiarire l'organizzazione dei lavori della Commissione, chiede che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si riunisca al fine di una più chiara programmazione dell’iter del disegno di legge di stabilità.

  Renato BRUNETTA (FI-PdL), nel sottolineare che il ritardo dei lavori della Commissione è unicamente responsabilità dell'Esecutivo, chiede che il Governo ritiri il suo emendamento 42.73, presentato al disegno di legge di stabilità, e lasci proseguire l’iter del decreto-legge cosiddetto «salva banche», in modo, quindi, da consentire alla Commissione di concentrarsi ora sulla legge di stabilità.

  Francesco BOCCIA, presidente, per rispondere al collega Guidesi, precisa che i lavori della Commissione proseguiranno, in primo luogo, con l'esame delle proposte emendative accantonate relative alle sezioni da 2 a 16 e che, nell'ambito dell'esame degli emendamenti alla sezione 7, sarà ad un certo punto esaminato l'emendamento 7.39 del Governo, in materia di credito d'imposta per i nuovi investimenti delle imprese nel Mezzogiorno, e i relativi subemendamenti. Preannuncia quindi che, sempre nella giornata odierna o al massimo nella giornata di domani, arriveranno le proposte dei relatori e del Governo in materia di enti locali, regioni e giochi. Alla luce dell'andamento dei lavori di oggi si potrà più tardi valutare se l'audizione del Ministro Padoan potrà essere anticipata a domani sera. Ricorda che gli altri argomenti da affrontare, che riguardano il welfare e la sicurezza, saranno presumibilmente trattati nella giornata di sabato, anche per rispettare la programmazione dei lavori che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha stabilito.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, per quanto riguarda gli emendamenti relativi alla sezione 2, esprime parere favorevole sull'emendamento Di Gioia 2.6, precedentemente accantonato.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  La Commissione approva l'emendamento Di Gioia 2.6 (vedi allegato 1).

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, per quanto riguarda gli emendamenti relativi alla sezione 4 precedentemente accantonati, avverte Pag. 44che gli emendamenti Librandi 4.119, Sammarco 4.110 e Fraccaro 4.189 restano accantonati in quanto il tema dell'esenzione IMU per gli immobili concessi in comodato è oggetto di ulteriore valutazione da parte dei relatori e del Governo. Segnala che anche l'emendamento Grimoldi 4.55 resta accantonato, in quanto i relatori e il Governo si riservano di presentare una propria proposta sul tema delle calamità naturali.

  Francesco BOCCIA, presidente, precisa che, quando verranno esaminati gli emendamenti riferiti alla sezione 26 precedentemente accantonati, il Governo presenterà una sua proposta sul tema delle calamità naturali volta ad assorbire alcuni degli emendamenti presentati, per cui tutti gli emendamenti su questo tema saranno discussi nell'ambito della sezione 26.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Antezza 4.153, Pelillo 4.83, Gallinella 4.173, Capozzolo 4.151. Segnala che l'emendamento Alberti 4.179 rimane per il momento accantonato per un'ulteriore riflessione, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Fanucci 4.9, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Esprime altresì una valutazione positiva sull'emendamento Guidesi 4.101, fermo restando che, come preannunciato, sulla materia degli enti locali verrà presentata una proposta emendativa dei relatori e del Governo, per cui il predetto emendamento rimane accantonato in attesa di un'eventuale proposta di riformulazione. Anche l'emendamento Guidesi 4.104 resta accantonato, in attesa della proposta emendativa dei relatori e del Governo in materia di enti locali. Invita al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'emendamento Crippa 4.177, invitando il presentatore a valutare la possibilità di presentare un ordine del giorno in Assemblea. Per l'emendamento De Girolamo 4.37 vale lo stesso discorso fatto per gli emendamenti in tema di calamità naturali, per cui rimane accantonato. Per quanto riguarda l'emendamento Sottanelli 4.118, sul quale è stata già espressa una valutazione favorevole, avverte che è in corso di stesura una proposta di riformulazione. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Vezzali 4.115 e Sandra Savino 4.29,

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori, anche per quanto riguarda gli emendamenti che rimangono accantonati. Nel confermare quanto già anticipato dal presidente Boccia in merito all'intenzione del Governo di presentare proprie proposte su diversi temi toccati da più emendamenti, precisa che ai presentatori di questi ultimi sarà chiesto di ritirare i propri emendamenti o di accettare o meno specifiche proposte di riformulazione.

  Maino MARCHI (PD) sottoscrive e ritira l'emendamento Antezza 4.153.

  Davide CRIPPA (M5S) chiede di fare proprio l'emendamento ritirato, ritenendo che, in base al regolamento, debba essere consentito di sottoscrivere gli emendamenti ritirati nel corso della seduta.

  Francesco BOCCIA, presidente, invita i colleghi ad evitare di fare polemiche su questioni procedurali rispetto alle quali esiste una consolidata prassi seguita nella Commissione Bilancio sulla base del Regolamento della Camera.

  Michele PELILLO (PD) ritira il suo emendamento 4.83.

  Filippo GALLINELLA (M5S), nel sottoscrivere l'emendamento Capozzolo 4.151, illustra l'emendamento a sua prima firma 4.173, volto a eliminare una disparità di trattamento rispetto all'esenzione IMU per i terreni agricoli concessi in affitto o in comodato a coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli. A tale riguardo chiede chiarimenti sul parere contrario espresso dai relatori e dal Governo.

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  Il Viceministro Enrico MORANDO ribadisce l'orientamento del Governo su tale questione già espresso nella seduta di ieri, e cioè che il complesso degli interventi per il settore dell'agricoltura previsti in questa legge di stabilità rappresenta un risultato soddisfacente in termini di risorse stanziate a confronto con altri settori. Pertanto il parere sull'emendamento in esame non può che rimanere contrario.

  Filippo GALLINELLA (M5S) insiste affinché venga trovato un punto di equilibrio ragionevole per sostenere il settore agricolo ed evitata una disparità di trattamento in materia fiscale per i predetti terreni agricoli, facendo presente che la copertura finanziaria viene reperita tramite un'imposta di bollo dell'1 per cento sui money transfer.

  La Commissione respinge l'emendamento Gallinella 4.173.

  Filippo GALLINELLA (M5S), intervenendo sull'emendamento Capozzolo 4.151, precedentemente sottoscritto, ne illustra le finalità, evidenziando in particolare come esso sia finalizzato ad aiutare i possessori dei terreni agricoli che sottoscrivono contratti di affitto con i propri familiari. Tale modifica della disciplina vigente eviterebbe anche il ricorso a escamotage come quello della donazione dei terreni ai figli.

  Maino MARCHI (PD) osserva che, considerato quanto è già stato fatto, soprattutto con le misure in materia di IMU agricola, non c’è più modo di introdurre altre misure onerose per il comparto agricolo senza sacrificare altri settori.

  Paolo TANCREDI (AP) osserva che non è corretto, a suo avviso, parlare di escamotage in quanto le forme di passaggio di proprietà conformi alla legge non sono tali.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) sottolinea come, al di là del merito e della rilevanza dell'emendamento in esame, si sta discutendo della scelta da intraprendere al fine di introdurre un elemento di giustizia che favorisca i passaggi generazionali nel settore dell'agricoltura. Si tratta, a suo giudizio, di un intervento condivisibile che consentirebbe un ammodernamento della normativa del settore agricolo da molti auspicata. Il Governo in questa sede non può argomentare il parere contrario sostenendo che manca il giusto equilibrio. Al contrario la soluzione proposta dall'emendamento garantisce la continuità dell'impresa agricola e scongiura la chiusura di diverse piccole e medie imprese. Fa presente inoltre che l'onere determinato dalla proposta emendativa è limitato, dell'ordine di 4 milioni di euro. Dichiara quindi di sottoscrivere l'emendamento Capozzolo 4.151.

  Francesco CARIELLO (M5S) sottoscrive l'emendamento Capozzolo 4.151.

  La Commissione respinge l'emendamento Capozzolo 4.151.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che i relatori hanno depositato la loro proposta di riformulazione dell'emendamento Fanucci 4.9 (vedi allegato 1), condivisa dal rappresentante del Governo.

  Andrea CECCONI (M5S) rileva innanzitutto come la riformulazione dell'emendamento Fanucci 4.9 consista nella maggiorazione dei trasferimenti erariali attribuiti ai comuni, rispetto all'anno 2010, disponendo altresì che, in caso di fabbisogno eccedente le disponibilità, con il decreto attuativo di tale misura sia data priorità alle fusioni o incorporazioni di comuni aventi maggiore anzianità. In tale contesto ricorda che, a fronte delle misure disposte dalla legge Delrio per incentivare le unioni e fusioni di comuni, la quasi totalità di questi non ha avviato alcun percorso in questo senso. Alla luce di tali considerazioni, esprime il dubbio che l'emendamento Fanucci 4.9, come riformulato, risulti finalizzato solo ad avvantaggiare i pochissimi comuni che hanno già intrapreso il lungo percorso che conduce all'unione ovvero alla fusione. Reputa Pag. 46che tale impostazione crei non soltanto disparità di trattamento tra i comuni che versano in situazioni di difficoltà finanziaria, ma espliciti altresì un errore di prospettiva compiuto dal Governo sulla questione del riordino degli enti territoriali.

  Edoardo FANUCCI (PD), accettando la proposta di riformulazione dei relatori del suo emendamento 4.9, esprime vivo apprezzamento per la sensibilità dimostrata al riguardo dai medesimi relatori e dal Governo, sottolineando come essa, modificando la proposta emendativa nel merito, la migliori e la qualifichi maggiormente, attribuendole un senso di indirizzo strategico. Con riferimento alle considerazioni del deputato Cecconi, sottolinea che l'emendamento non prevede maggiori risorse rispetto al passato, ma, considerato che in passato le risorse stanziate non sono state esaurite, stabilisce che d'ora in poi siano distribuite per intero tra i comuni che hanno intrapreso il difficile percorso che conduce all'unione ovvero alla fusione. La finalità è quella di incentivare le unioni e fusioni di comuni, che sono un obiettivo strategico. Nel sottolineare come si tratti di una misura di sostegno che risulterà chiara e comprensibile sia agli amministratori comunali sia ai cittadini, evidenzia l'eliminazione del limite temporale precedentemente previsto dalla normativa che disciplina tale materia. In tal modo ritiene che l'intervento si configuri come una misura stabile, di natura strutturale, la quale garantirà ai comuni interessati il conseguimento di vantaggi certi, anche tenuto conto del fatto che il processo di unione o fusione richiede anni. Evidenzia infine come la logica sottesa all'emendamento in esame, che mira a sostenere un processo di riordino e di maggiore efficienza dell'organizzazione amministrativa comunale, debba considerarsi sostanzialmente opposta al provvedimento dei cosiddetti «6 mila campanili».

  Guido GUIDESI (LNA) esprime le proprie perplessità sul fatto, prospettato dal deputato Fanucci, che la misura di incentivazione contenuta nell'emendamento Fanucci 4.9, come riformulato, costituisca una scelta strategica in termini di maggiore efficienza della macchina amministrativa comunale. Evidenzia infatti come la fusione di comuni non comporti alcun vantaggio né risparmio, atteso che nei comuni di piccole dimensioni gli amministratori non hanno alcun tornaconto e spesso anzi sopportano delle spese in proprio. Ritiene, viceversa, che, al fine di incentivare effettivamente i processi di riordino degli enti territoriali, vada garantito che gli uffici del Ministero dell'economia, del Ministero dell'interno e dell'ANCI, diversamente da quanto avvenuto in passato, valutino in maniera conforme le diverse fasi che compongono tali processi.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) esprime perplessità rispetto sull'entusiasmo mostrato dal deputato Fanucci per la misura di incentivazione contenuta nell'emendamento 4.9, come riformulato. A tale proposito rammenta che la normativa in materia di riordino e semplificazione degli enti territoriali ha avuto, in passato, un andamento assolutamente instabile e poco lineare, così determinando un'obiettiva difficoltà di applicazione per i comuni interessati. Nel preannunciare la sua astensione dalla votazione sull'emendamento in esame, ritiene che la questione andrebbe impostata attraverso una logica premiale. In particolare, reputa che andrebbero valorizzati e premiati con adeguate risorse i comuni i quali abbiano prodotto sinergie e conseguito risparmi effettivi, valutabili attraverso i servizi effettivamente attivati. Auspica quindi che tale aspetto della questione possa essere utilmente chiarito nel prosieguo dell'esame del disegno legge di stabilità 2016.

  Mauro GUERRA (PD), con riferimento alle considerazioni del deputato Alberto Giorgetti, rileva come la costruzione del sistema di riorganizzazione degli enti territoriali dovrà essere portata avanti fino a delineare un quadro normativo complessivo che ne disciplini i diversi aspetti. Pag. 47Ritiene infatti si tratti di un tema molto ampio, il quale va inserito nella riforma del sistema delle autonomie.
  A tale riguardo ricorda inoltre che il meccanismo previsto dalla normativa vigente per il finanziamento delle unioni di comuni si fonda già sul criterio predominante del numero di funzioni effettivamente gestite in forma associata dai comuni.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che i deputati Ghizzoni e Marco Donati sottoscrivono l'emendamento Fanucci 4.9, come riformulato.

  La Commissione approva l'emendamento Fanucci 4.9, come riformulato (vedi allegato 1).

  Roberto RAMPI (PD), con riferimento al suo emendamento 4.140, chiede al Governo di valutarne una riformulazione nel senso di limitare la portata dell'emendamento stesso, così che esso abbia un impatto finanziario inferiore. Nel rammentare infatti come il Governo abbia introdotto importanti agevolazioni fiscali a favore del settore cinematografico e teatrale, ritiene essenziale che tale settore produttivo non sia penalizzato attraverso una eccessiva tassazione degli spazi da utilizzare come sale cinematografiche e teatrali. Chiede quindi una nuova valutazione del Governo del suo emendamento 4.140, preannunciando altrimenti l'intenzione di ritirarlo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime la propria condivisione rispetto allo spirito dell'emendamento Rampi 4.140, ma conferma l'invito a ritirarlo, sottolineando come nel disegno di legge di stabilità 2016 il Governo sia già ampiamente intervenuto in materia di tassazione immobiliare sulle case adibite ad abitazione principale, nonché attraverso la riduzione della pressione fiscale gravante sugli investimenti effettuati dalle imprese. Ricorda inoltre che, come preannunciato dal Presidente del Consiglio, l'Esecutivo procederà a varare un intervento per il settore della cultura, con il quale saranno introdotte agevolazioni e incentivi a favore della promozione delle attività di impresa del settore.

  Roberto RAMPI (PD) ritira il suo emendamento 4.140.

  Davide CRIPPA (M5S) chiede chiarimenti sul parere contrario espresso dai relatori e dal rappresentante del Governo sull'emendamento a sua prima firma 4.177 e sull'invito a presentare un ordine del giorno.

  Il Viceministro Enrico MORANDO assicura di aver esaminato con attenzione la proposta dell'onorevole Crippa e dichiara che il Governo è in linea di massima favorevole ad un aumento del carico fiscale per le imprese titolari di piattaforme petrolifere, da realizzare però mediante lo strumento delle royalties. Si dichiara invece contrario alla proposta dell'onorevole Crippa, come attualmente formulata, volta ad assoggettare all'IMU le suddette piattaforme, ritenendola difficilmente praticabile. Invece ribadisce l'invito al ritiro dell'emendamento, suggerendo al deputato Crippa di presentare un ordine del giorno in Assemblea volto a prevedere ad un aumento del carico fiscale per le imprese titolari di piattaforme petrolifere mediante lo strumento delle royalties.

  Davide CRIPPA (M5S) osserva che la soluzione proposta dal rappresentante del Governo non garantisce il risultato che il Movimento 5 Stelle vorrebbe raggiungere, ossia quello di assicurare compensazioni ai territori nei quali si trovano le piattaforme petrolifere. Segnala che sono numerosi i contenziosi tra comuni e compagnie petrolifere in merito all'applicabilità dell'IMU alle piattaforme e che la norma proposta intende per l'appunto chiarire che le piattaforme sono impianti produttivi al pari di quelli posti sulla terraferma e come tali soggette all'imposta municipale sugli immobili. Conclude evidenziando che l'emendamento non comporta ovviamente oneri per la finanza pubblica.

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  La Commissione respinge l'emendamento Crippa 4.177.

  Gianfranco LIBRANDI (SCpI) ritira l'emendamento Vezzali 4.115.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL), osservando che l'emendamento Sandra Savino 4.29 è volto all'introduzione di un sistema premiale in favore dei comuni virtuosi, come l'emendamento Guidesi 4.104, che è stato accantonato, chiede che anche l'emendamento Sandra Savino 4.29 possa essere accantonato.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, concorda con l'onorevole Alberto Giorgetti sull'accantonamento dell'emendamento Sandra Savino 4.29.

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda a sua volta sull'accantonamento dell'emendamento Sandra Savino 4.29.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento Sandra Savino 4.29 deve intendersi accantonato.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, per quanto riguarda la sezione 4-ter, avverte che l'emendamento 4-ter.1 resta accantonato in quanto la valutazione dei relatori e del Governo è sostanzialmente favorevole nel merito, mentre si sta cercando di riformularne la copertura finanziaria. Per quanto riguarda invece gli emendamenti relativi alla sezione 4-quater, esprime parere contrario sugli emendamenti Busin 4-quater.3 e Guidesi 4-quater.4, avvertendo che invece gli identici emendamenti Vignali 4-quater.9 e Marchi 4-quater.12 e l'emendamento Latronico 4-quater.17 rimangono accantonati. Per quanto riguarda la sezione 4-quinquies, esprime parere favorevole sull'emendamento Schullian 4-quinquies.4.

  Guido GUIDESI (LNA) illustra l'emendamento Busin 4-quater.3, del quale è cofirmatario, diretto a ridurre gli oneri a carico della clientela, connessi all'utilizzo di modalità informatiche nei pagamenti. Osserva che la volontà di incentivare la diffusione di tale modalità di pagamento dovrebbe essere accompagnata da una riduzione dei costi nei confronti della clientela, poiché, in caso contrario, questa politica si tradurrebbe in un ingiustificato arricchimento degli istituti di moneta elettronica. Sottolinea infine l'assenza di oneri derivanti dall'emendamento.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) sottoscrive l'emendamento Busin 4-quater.3, concordando con quanto evidenziato dal collega Guidesi in ordine all'ingiustificato arricchimento degli istituti di moneta elettronica. Conferma comunque il favore, già precedentemente espresso, per un ampliamento dei limiti all'uso del contante.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Busin 4-quater.3 e Guidesi 4-quater. 4. Approva quindi l'emendamento Schullian 4-quinquies.4 (vedi allegato 1).

  Fabio MELILLI (PD), relatore, anche a nome del collega Tancredi, per quanto riguarda gli emendamenti relativi alla sezione 4-sexies, esprime una valutazione favorevole sull'emendamento Paola Bragantini 4-sexies.7, riservandosi di proporre una riformulazione successivamente. Esprime parere contrario sull'emendamento Pesco 4-sexies.17 e fa presente che l'emendamento De Girolamo 4-sexies.5, da discutere insieme con gli altri emendamenti in materia di calamità nell'ambito della sezione 26, rimane accantonato. Infine esprime parere favorevole sull'emendamento Fanucci 4-sexies.6, a condizione che sia riformulato sostituendo la parola «affiliati» con la parola «affilianti» (vedi allegato 1).

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Daniele PESCO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 4-sexies.17, Pag. 49che propone l'introduzione di un'imposta sostituiva dell'IRPEF per le locazioni di immobili ad uso abitativo di durata inferiore a trenta giorni concluse tramite portali on line. Ritiene che le minori entrate derivanti dalla fissazione dell'aliquota dell'imposta sostitutiva in misura inferiore all'aliquota minima IRPEF saranno compensate dalla riduzione dell'evasione fiscale, che si realizzerà mediante la previsione di una trattenuta da effettuarsi da parte del gestore del portale on line. Si dichiara comunque disponibile a ritirare l'emendamento, auspicando che il Governo valuti eventualmente la misura per introdurla con un successivo provvedimento.

  Il viceministro Enrico MORANDO si dichiara interessato alla proposta dell'onorevole Pesco, pur precisando che saranno necessari ulteriori approfondimenti, non compatibili con i tempi di esame della legge di stabilità, per accertare se la riduzione di gettito connessa all'agevolazione fiscale possa essere compensata dall'emersione di una maggiore base imponibile. Conferma pertanto l'invito al ritiro dell'emendamento.

  Daniele PESCO (M5S) ritira l'emendamento a sua prima firma 4-sexies.17.

  Dario PARRINI (PD) accetta la riformulazione proposta dai relatori e dal Governo dell'emendamento Fanucci 4-sexies.6, di cui è cofirmatario.

  La Commissione approva l'emendamento Fanucci 4-sexies.6, come riformulato (vedi allegato 1).

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, con riferimento agli emendamenti relativi alla sezione 5, avverte che restano accantonati gli emendamenti Guidesi 5.9 e 5.10, concernenti il tema della sicurezza, sul quale il Governo ha preannunciato la presentazione di un emendamento. Restano altresì accantonati gli emendamenti Pagano 5.7 e Arlotti 5.14, in materia di lavoratori stagionali, dei quali i relatori proporranno una riformulazione. Con riferimento agli emendamenti relativi alla sezione 6, esprime parere favorevole sull'emendamento Borghi 6.77, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Restano accantonati gli emendamenti Librandi 6.54, Baldelli 6.19, Russo 6.36. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Zaratti 6.75. Restano accantonati gli emendamenti Simonetti 6.31 e Baldelli 6.20, mentre il parere è contrario sull'emendamento Allasia 6.29. Restano accantonati gli identici emendamenti Vignali 6.56 e Petrini 6.57, mentre il parere è contrario sull'emendamento Da Villa 6.85. Resta accantonato l'emendamento De Girolamo 6.111. Esprime parere favorevole sull'emendamento Terzoni 6.97, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Formula un invito al ritiro dell'emendamento Fregolent 6.113. Avverte infine che resta accantonato l'emendamento Zanin 6.66.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori, precisando che i relatori e il Governo hanno chiesto l'accantonamento di tutti gli emendamenti attinenti al tema della sicurezza, riservandosi di presentare, in merito, una proposta emendativa complessiva che ne assorbirà diversi.

  Tino IANNUZZI (PD) sottoscrive l'emendamento Borghi 6.77.

  Enrico BORGHI (PD) accetta la riformulazione del suo emendamento 6.77 proposta dai relatori e dal Governo.

  La Commissione approva l'emendamento Borghi 6.77, come riformulato (vedi allegato 1).

  Il Viceministro Enrico MORANDO, con riferimento all'emendamento Zaratti 6.75, interviene per precisare che è intenzione del Governo recepire il contenuto delle proposte emendative inerenti al tema dell'amianto, con particolare riferimento alle categorie di lavoratori particolarmente Pag. 50esposti alle emissioni di fibre di amianto che abbiano contratto gravi malattie ad esse correlate. Specifica, inoltre, che, in relazione agli immobili nei quali si registri presenza di amianto, sono già previste agevolazioni fiscali per le ristrutturazioni e la riqualificazione energetica degli edifici.

  Giulio MARCON (SI-SEL), intervenendo sull'emendamento Zaratti 6.75, ritiene indifferibile e urgente affrontare il tema relativo agli interventi di bonifica dall'amianto, sostenendo contestualmente l'energia prodotta da fonti rinnovabili. Non accede, quindi, all'invito al ritiro formulato dai relatori e dal Governo e insiste per la votazione dell'emendamento Zaratti 6.75, di cui è cofirmatario.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 6.75 e Allasia 6.29.

  Marco DA VILLA (M5S), non comprendendo le motivazioni del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo, raccomanda l'approvazione del suo emendamento 6.85, specificando, in particolare, che esso è volto a favorire gli investimenti in edilizia sostenibile e in risparmio energetico.

  La Commissione respinge l'emendamento Da Villa 6.85.

  Giulio MARCON (SI-SEL) dichiara fin da ora di voler sottoscrivere l'emendamento Terzoni 6.97, del quale i relatori hanno preannunciato una proposta di riformulazione.

  Francesco BOCCIA, presidente, in considerazione del fatto che la riformulazione dell'emendamento Terzoni 6.97 non è stata ancora predisposta dai relatori e dal Governo, avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento medesimo deve intendersi accantonato e che l'emendamento Fregolent 6.113 è stato ritirato dai presentatori. Propone, quindi, di sospendere brevemente la seduta, prima di procedere all'esame delle proposte emendative relative alla sezione 7.

  La seduta, sospesa alle 15.15, è ripresa alle 16.15.

  Rocco PALESE, presidente, avverte che la seduta riprenderà alle 16.30.

  La seduta, sospesa alle 16.20, è ripresa alle 16.45.

  Rocco PALESE (Misto-CR), intervenendo sull'ordine dei lavori, lamenta l'eccessiva durata della sospensione, rilevando che, a fronte di comprensibili esigenze di istruttoria, sarebbe più opportuno riconvocare a orari prestabiliti la Commissione.

   Francesco BOCCIA, presidente, fornisce rassicurazioni circa la ragionevolezza delle sospensioni dei lavori nel prosieguo dell’iter.
  Avverte inoltre che il Governo ha presentato gli emendamenti 4.257, 9.152, 9-bis.12, 19.140, 27-sexies.26, 33.424, 33.425, 44.61, 49.50, Tab.E.27, che sono in distribuzione (vedi allegato 2), fissando il termine per la presentazione dei subemendamenti a tali emendamenti per le ore 9.30 di domani.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, con riferimento alla sezione 7, esprime parere contrario sull'emendamento Galgano 7.17 e sugli identici emendamenti Abrignani 7.2 e Garofalo 7.4. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sugli emendamenti Pagano 7.16, Sammarco 7.19 e Saltamartini 7.9, avvertendo che gli ultimi due vertono sul credito d'imposta per le imprese del Sud e quindi, in caso di approvazione dell'emendamento 7.39 del Governo, dovrebbero considerarsi sostanzialmente assorbiti. Infine esprime parere contrario sull'emendamento Molteni 7.6.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori.

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   Francesco BOCCIA, presidente, comunica che sono in distribuzione i subemendamenti relativi all'emendamento 7.39 del Governo (vedi allegato 3).
  Al riguardo, avverte che sono inammissibili per carenza di compensazione i subemendamenti Russo 0.7.39.57, Galati 0.7.39.24, gli identici Zolezzi 0.7.39.9, Vignali 0.7.39.19 e Giampaolo Galli 0.7.39.28, nonché i subemendamenti Scotto 0.7.39.40, Bordo 0.7.39.42, Melilla 0.7.39.44, Riccardo Gallo 0.7.39.32, Riccardo Gallo 0.7.39.33, Vignali 0.7.39.20, Cominardi 0.7.39.2 e Galati 0.7.39.26.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, esprime parere contrario sui subemendamenti Cariello 0.7.39.7, Cariello 0.7.39.15, Cariello 0.7.39.12, Ruocco 0.7.39.14, Ruocco 0.7.39.11, Alberti 0.7.39.13, Villarosa 0.7.39.5, Cariello 0.7.39.1, Palladino 0.7.39.35, Prestigiacomo 0.7.39.64, Occhiuto 0.7.39.61, Russo 0.7.39.63, Russo 0.7.39.62, Marcon 0.7.39.38, Fantinati 0.7.39.3, Melilla 0.7.39.46, Riccardo Gallo 0.7.39.34, Saltamartini 0.7.39.47, Saltamartini 0.7.39.49, Saltamartini 0.7.39.48, Melilla 0.7.39.45, Ricciatti 0.7.39.39, Marcon 0.7.39.41, Prestigiacomo 0.7.39.56, Melilla 0.7.39.43, Cariello 0.7.39.4, Caso 0.7.39.8, Russo 0.7.39.59, Occhiuto 0.7.39.60, Occhiuto 0.7.39.55, Latronico 0.7.39.51, Latronico 0.7.39.50, Galati 0.7.39.25, sugli identici subemendamenti Valeria Valente 0.7.39.52 e Marchi 0.7.39.53, nonché sugli emendamenti Prestigiacomo 0.7.39.58, Cariello 0.7.39.10, Pagano 0.7.39.18, Gallinella 0.7.39.6 e Galati 0.7.39.54.
  Inoltre formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sui subemendamenti Pagano 0.7.39.16, Pagano 0.7.39.17, Palladino 0.7.39.36, Palladino 0.7.39.37, Fanucci 0.7.39.27, sugli identici subemendamenti Vignali 0.7.39.22 e Giampaolo Galli 0.7.39.30.
  Esprime infine parere favorevole sugli identici subemendamenti Vignali 0.7.39.21 e Giampaolo Galli 0.7.39.29, sugli identici subemendamenti Vignali 0.7.39.23 e Giampaolo Galli 0.7.39.31 e sull'emendamento 7.39 del Governo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori, raccomandando l'approvazione dell'emendamento 7.39 del Governo.

  Gianfranco LIBRANDI (SCpI), intervenendo sull'emendamento Galgano 7.17, relativo agli investimenti in software per l'incremento della produttività, invita il Governo e i relatori a svolgere un'ulteriore riflessione sull'opportunità dell'emendamento in esame e a modificare il parere contrario.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, ribadendo il parere contrario del Governo sull'emendamento Galgano 7.17, ricorda che l'argomento è già stato discusso approfonditamente.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Garofalo 7.14 è stato ritirato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Galgano 7.17 e Abrignani 7.2.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che l'emendamento Pagano 7.16 è stato ritirato.

  Francesco CARIELLO (M5S) illustra il subemendamento 0.7.39.7 a sua prima firma, sottolineando che sarebbe stato più efficace utilizzare le risorse disponibili per una detassazione relativa all'IRAP e all'IMU piuttosto che per il credito d'imposta sugli investimenti, in quanto le imprese non hanno fondi da investire in beni strumentali. Ritiene, al riguardo, che la misura proposta dal Governo sia meramente propagandistica. Chiede, altresì, che il Governo motivi il parere contrario al suo subemendamento 0.7.39.7 attraverso una relazione tecnica.

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  Rocco PALESE (Misto-CR) dichiara la propria delusione rispetto alla misura proposta dal Governo, ritenendola insufficiente a causa dei vincoli per la classificazione delle aziende e a causa delle poche risorse stanziate. Sottolinea che le risorse europee devono essere spese e devono essere spese in modo adeguato. Al riguardo, porta l'esempio del settore sanitario, sostenendo che, qualora le regioni non adempiano ai propri compiti, lo Stato deve intervenire attraverso il potere sostitutivo. Sostiene, altresì, che la misura proposta dal Governo non è sufficiente, in quanto occorre un intervento organico sulla programmazione. Riconosce la buona volontà del Governo, ma ritiene che questo sia stato impossibilitato ad agire da parte di strutture amministrative che non hanno svolto correttamente il proprio dovere.

  Francesco BOCCIA, presidente, visto l'elevato numero degli iscritti a parlare, invita i gruppi a considerare la discussione sul subemendamento Cariello 0.7.39.7 come l'occasione per svolgere un ampio dibattito sul tema del Mezzogiorno.

  Maino MARCHI (PD) dichiara che il disegno di legge di stabilità proposto dal Governo segna un salto di qualità in favore del Mezzogiorno, soprattutto dal punto di vista degli investimenti. Ricorda che una misura simile a quella proposta dal Governo fu varata dal secondo Governo Prodi ed ebbe successo. Ribadisce che, anche se oggi le condizioni sono cambiate, la misura proposta nell'emendamento del Governo resta valida. Ritiene, quindi, che la misura proposta dal Governo possa incentivare la ripresa degli investimenti da parte delle imprese ubicate nelle regioni del Mezzogiorno. Giudica, inoltre, positiva la decontribuzione prevista per le assunzioni a tempo indeterminato, pur non escludendo la possibilità che siano svolti interventi più dettagliati al riguardo, a seguito di una precisa ricognizione delle risorse disponibili. Non condivide, poi, le pessimistiche considerazioni svolte dall'onorevole Palese circa l'impiego dei fondi strutturali europei, che, al contrario, a suo avviso è considerevolmente aumentato negli ultimi anni. Nella consapevolezza che i subemendamenti presentati contengano proposte alternative rispetto a quelle delineate dal Governo, frutto di differenti scelte politiche, preannuncia il suo voto favorevole sull'emendamento 7.39 del Governo.

  Carla RUOCCO (M5S) stigmatizza l'atteggiamento di totale disinteresse del Governo nei confronti della catastrofica situazione di povertà e di disoccupazione dilagante che attualmente caratterizza il Mezzogiorno. Ritiene che il Governo non abbia predisposto, come invece più volte annunciato, un serio piano industriale ed economico, che, stimolando gli investimenti, potrebbe consentire di rilanciare settori produttivi che oggi attraversano un momento di grande crisi nelle aree meridionali del Paese.

  Giulio MARCON (SI-SEL) evidenzia come le misure previste dai subemendamenti presentati dai colleghi del suo gruppo, sulle quali il Governo ha espresso parere contrario, possano realmente consentire di avviare una virtuosa politica industriale a favore del Mezzogiorno d'Italia. Ritiene, infatti, insufficiente la misura del credito d'imposta, che, a suo avviso, ove non accompagnata da un serio masterplan per gli investimenti, non può fungere da stimolo per il rilancio dei settori in crisi. Ritiene, quindi, che l'emendamento del Governo, tanto atteso da tutto il mondo produttivo, non appare risolutivo delle enormi difficoltà in cui versa il Mezzogiorno d'Italia, per il quale sarebbero invece necessarie politiche pubbliche strutturali, le sole in grado di stimolare anche gli investimenti privati, atteso che le agevolazioni fiscali proposte dal Governo si rivelano meri strumenti assistenziali per le imprese.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA) rileva come, a fronte di una lunga attesa e di elevate aspettative da parte del tessuto produttivo del Paese, alimentate dalle «altisonanti» Pag. 53dichiarazioni ufficiali del Presidente del Consiglio, il Governo si sia limitato a delineare misure, come quella del credito d'imposta, insufficienti a stimolare la ripresa produttiva e il rilancio dell'economia nel Mezzogiorno d'Italia, nonché a innescare una complessiva strategia di sviluppo del Paese, che, quindi, rimane deluso per le soluzioni politiche proposte dal Governo. Ritiene, al contrario, che solo una compiuta individuazione delle priorità possa consentire di rilanciare la crescita, stimolando anche il ricambio generazionale. Con riferimento, poi, all'impiego dei fondi strutturali europei e all'Agenzia nazionale per la coesione territoriale, sottolinea la necessità di promuovere la responsabilizzazione della classe politica regionale. Esprime, quindi, un giudizio fortemente negativo sulla risposta del Governo alle citate aspettative, che rimangono disattese, a fronte di dichiarazioni e proclami annunciati. Preannuncia, quindi, il parere contrario del suo gruppo sull'emendamento 7.39 del Governo.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) intende sottoporre all'attenzione dei colleghi la superficialità e il profondo disinteresse con cui i membri della maggioranza e il Governo stanno affrontando la discussione in Commissione. Dopo aver stigmatizzato l'accantonamento di innumerevoli subemendamenti contenenti proposte realmente alternative, ritiene che il Governo continui a disattendere le reali istanze e necessità del Paese. Condivide le osservazioni dei colleghi in ordine alla necessità di una seria politica di investimenti per rilanciare una zona del Paese a suo avviso a rischio di «desertificazione» industriale, a favore della quale, invece, il Governo propone una manovra finanziata in deficit, senza destinare alcuna specifica risorsa aggiuntiva. Evidenzia, quindi, che i fondi strutturali europei, lungi dall'essere utilizzati per il finanziamento del credito d'imposta, dovrebbero essere impiegati per un serio piano infrastrutturale, simbolo di civiltà, che è stato più volte annunciato dal Ministro Delrio, ma che non è mai stato predisposto. Nel considerare, altresì, insufficienti la misura della decontribuzione proposta dal Governo, nonché le risorse previste per sopperire ai danni derivanti dagli eventi calamitosi – che, anzi, costituiscono un atto dovuto –, si dichiara profondamente indignata per la scarsa attenzione prestata dal Governo nei confronti del Mezzogiorno. Lamentando, infine, che all'Agenzia nazionale per la coesione territoriale non siano stati attribuiti i necessari poteri, auspica che, in futuro, il Governo prosegua nell'azione, inaugurata dal Governo Berlusconi, di recupero delle risorse «liberate», da vincolare a finalità specifiche delle regioni interessate.

  Riccardo NUTI (M5S) rileva che, su 258 comuni sciolti per mafia in Italia, ben 251 sono al Sud. Si tratta di comuni amministrati da partiti di centrosinistra, centrodestra o da liste civiche ad essi collegate. Ricorda che i sindaci che, sulla base di una legge non applicata, sarebbero incandidabili, al Sud possono, non solo ricandidarsi, ma anche essere rieletti. Lo stesso accade per i presidenti delle regioni e cita, a tale proposito, i casi di Cuffaro e di Lombardo, presidenti della Regione siciliana condannati per reati legati alla mafia e appoggiati dagli stessi partiti che ora appoggiano il presidente Crocetta. Evidenzia come la stessa situazione si ripeta anche in Calabria, Puglia e Campania. Segnala poi la vicenda dell'azienda Tecnis Spa di Catania che, pur essendo coinvolta nello scandalo dell'Anas, continua ad aggiudicarsi appalti per costruire strade, che crollano appena inaugurate. Osserva, a tale proposito, che i cittadini del Sud hanno difficoltà a spostarsi, non solo per le strade continuamente interrotte, ma anche per la situazione intollerabile delle ferrovie, nelle quali i partiti di centrosinistra e di centrodestra non hanno mai investito. Si tratta di una situazione che perdura da anni. Denuncia quindi lo scandalo del mancato utilizzo dei fondi europei, di cui sono responsabili gli stessi partiti che, inutilmente, cambiano nome ma che continuano a aggravare lo sfascio di quei territori. Ritiene che anche l'idea Pag. 54di investire nella costruzione del ponte sullo stretto di Messina sia strumentale alla possibilità di continuare a finanziare la mafia e i progettisti, senza una reale volontà di portarne a termine la costruzione. Ricorda poi le assunzioni clientelari in Calabria e in Sicilia di lavoratori precari, come per esempio i forestali, che tengono sotto controllo quei territori. Per tale ragione, a suo avviso, i partiti sono contrari all'introduzione in Italia del reddito di cittadinanza, uno strumento che sottrarrebbe i cittadini più deboli al ricatto delle loro clientele. Dopo aver rilevato che anche la Campania ha vissuto e vive la situazione descritta, conclude affermando la necessità di un ricambio profondo nella classe politica del Sud per permettere a tali territori una vera rinascita.

  Stefania COVELLO (PD), entrando nel merito dell'emendamento del Governo 7.39, ricorda che esso segna un cambiamento di rotta rispetto al passato, in quanto i precedenti governi di centrodestra, non solo non hanno investito nel Mezzogiorno, ma hanno addirittura distratto i fondi FAS destinati al Sud per il pagamento delle multe per le quote latte: ciò ha comportato anche l'apertura di una procedura di infrazione, le cui conseguenze economiche ricadono su tutti i cittadini. L'assenza di interventi da parte dei Governi precedenti è dimostrata dai dati forniti dallo Svimez lo scorso agosto, dai quali risulta che nel meridione d'Italia non è cambiato nulla da venti anni. Evidenzia come il Governo Renzi abbia seguito una strada diversa, con l'adozione di un masterplan che raccoglie 15 progetti che coinvolgono le regioni e le città metropolitane. Il segno che è in atto un profondo rinnovamento è anche dato dal totale impegno dei fondi europei, il cui tasso di utilizzo era fermo al 15 per cento. L'Italia è, pertanto, di nuovo credibile. Cita tutti gli interventi che il Governo Renzi ha adottato in favore del Sud, quali i provvedimenti per la Terra dei fuochi, per l'Ilva, per Bagnoli e per l'autostrada Salerno-Reggio Calabria. Sottolinea che gli ultimi dati statistici segnano una seppur timida inversione di tendenza, che orgogliosamente rivendica al Governo Renzi. Riconosce il carattere espansivo del disegno di legge di stabilità, in quanto le pur limitate risorse sono destinate soprattutto al Sud. A suo avviso, il credito di imposta introdotto dall'emendamento 7.39 del Governo costituisce un'opportunità per il Sud, essendo uno strumento che si è dimostrato molto utile in altri territori italiani. È una misura pluriennale e non limitata al 2016, che si affianca alle altre misure adottate dal Governo Renzi nel disegno di legge in esame, come la decontribuzione, per le quali si attende la risposta della Commissione europea. Conclude rilevando che l'impegno del Governo per la rinascita del Mezzogiorno è dimostrato anche dai numerosi tavoli di confronto per la risoluzione delle crisi aziendali, molte delle quali sono state in tal modo risolte.

  Raffaello VIGNALI (AP) dichiara di apprezzare l'impostazione data dal Governo all'emendamento 7.39, che fa la sintesi del dibattito avviatosi fin da questa estate. Rileva che la misura introdotta dall'emendamento si inserisce in un quadro in miglioramento, come dimostrano gli ultimi dati statistici. Riconosce che sarebbe stato preferibile ridurre la pressione fiscale che grava sulle imprese ma, essendo limitate le risorse, è stato necessario operare scelte selettive. L'emendamento del Governo sostiene l'innovazione e il capitale umano, che sono i due fattori principali della crescita. Il credito di imposta proposto dal Governo presenta, a suo avviso, numerosi lati positivi. Innanzitutto, premia chi ha già fatto l'investimento e non chi promette di farlo. Poi, elimina la discrezionalità e l'intermediazione della politica e della pubblica amministrazione. È di rapida applicazione, in quanto è automatico e, soprattutto, premia chi non opera in nero. L'emendamento segna il cambiamento del metodo del Governo, dimostrando che la crescita non si realizza soltanto con investimenti pubblici e con elementi esogeni. Il Governo ha, Pag. 55infatti, scelto di coinvolgere gli straordinari imprenditori del Sud, in grado di evitare il depauperamento del capitale umano del meridione mediante il coinvolgimento dei giovani più brillanti che, in assenza di provvedimenti incisivi, non avrebbero altra strada che l'emigrazione. Manifesta apprezzamento per la scelta del Governo di prevedere una maggiore premialità per le piccole e medie imprese che rappresentano uno strumento atto a favorire la crescita.
  Nel ricordare che nel Mezzogiorno vi sono stati importanti interventi pubblici, seppure non sempre efficaci a causa di tempi troppo lunghi di realizzazione o dell'inerzia a livello locale, sottolinea che è illusorio non favorire soprattutto l'intervento privato, considerato che non ci si muove in una realtà di deserto produttivo. Ricorda, infatti, che al Sud è presente una classe imprenditoriale su cui l'attuale maggioranza intende puntare e si dice convinto che i risultati che si otterranno confermeranno la bontà degli interventi proposti.

  Arturo SCOTTO (SI-SEL) ritiene preziosa e importante una discussione sul pacchetto di misure previste per il Sud, pur lamentando che alcuni degli interventi sinora svolti hanno avuto più l'impostazione di un comizio che quello di un confronto.
  Ricorda i dati inquietanti che emergono dall'ultimo rapporto Svimez, da cui si evince la grave crisi sociale, economica e demografica del Mezzogiorno, per certi aspetti più preoccupante della attuale realtà in Grecia. Richiama, inoltre, i dati di altre ricerche relative a una quota consistente di abbandono degli studi universitari.
  Sottolinea che avrebbe auspicato misure diverse da quelle adottate, con una maggiore qualificazione degli interventi per progetti innovativi, a cominciare da quelli relativi alle energie rinnovabili, e con la previsione dell'esclusione dei contributi per imprese che in anni recenti hanno delocalizzato la produzione. Richiamando il giudizio articolato della sua parte politica in relazione agli sgravi contributivi concessi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, ne auspica una prosecuzione per le aree depresse, oggetto anche di una proposta emendativa presentata dal suo gruppo. Segnala poi un subemendamento presentato dal suo gruppo che richiama la scelta effettuata dal primo Governo Prodi di destinare al Mezzogiorno il 45 per cento degli investimenti pubblici, ripristinando un principio che ha caratterizzato una stagione positiva.
  In risposta agli interventi dei colleghi del Movimento 5 Stelle, ricorda che alcune regioni, a partire dalla Puglia e dalla Basilicata, sono riuscite ad utilizzare con successo i fondi europei. Nel sottolineare la necessità di una maggiore programmazione degli interventi, ricorda altre due proposte emendative presentate dal suo gruppo in materia di riqualificazione del masterplan per il Sud e di piano per il lavoro, invitando il collega Vignali a non nutrire un eccessivo ottimismo in relazione alla possibilità di sviluppare la crescita con le sole risorse dei privati.

  Carlo DELL'ARINGA (PD) condivide le considerazioni del collega Scotto sull'opportunità di discutere il merito delle questioni e di evitare toni da comizio, così come condivide il richiamo ai dati impressionanti sulla perdita di prodotto e occupazione che hanno aumentato il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese.
  Evidenzia che, per invertire la tendenza, è necessaria una ripresa occupazionale, obiettivo a cui tende l'emendamento presentato dal Governo. Ricorda che iniziano a vedersi i risultati dei recenti interventi normativi di defiscalizzazione anche in alcune regioni del meridione, come la Puglia e la Campania, con l'eccezione della Sicilia. Ritiene necessario introdurre una fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno, cercando di superare i probabili ostacoli che si determineranno in sede europea. Invita quindi a sostenere e stimolare il Governo per un'azione in tal Pag. 56senso, rafforzando in tal modo i risultati positivi che iniziano a delinearsi per il 2015.

  Cosimo LATRONICO (Misto-CR) osserva che con l'emendamento 7.39 del Governo si affronta un tema ambizioso e complicato, pur rilevando in maniera critica che si utilizzano risorse già destinate ad interventi per il Mezzogiorno. Per sottolineare la gravità della situazione ricorda, a titolo esemplificativo, che la sua regione, la Basilicata, ha visto la riduzione del 16 per cento del PIL in un quinquennio, con conseguente smantellamento del sistema produttivo.
  Sottolinea che lo squilibrio strutturale è in aumento per tutto il Sud e che appare quindi necessario rivedere le modalità di utilizzazione delle risorse, a cominciare da quelle europee. In relazione ai contenuti specifici dell'emendamento 7.39 del Governo, osserva che il meccanismo del credito d'imposta non permette una selettività degli interventi e ricorda che, per assicurare la crescita del Mezzogiorno, bisogna sostenere un sistema produttivo avanzato in grado di raccogliere le sfide contemporanee. In quest'ottica andrebbero incentivate l'imprenditoria giovanile e le start up. In conclusione, auspica l'adozione di misure concrete e invita a evitare annunci propagandistici come talvolta ha fatto il Presidente del Consiglio Renzi.

  Il Viceministro Enrico MORANDO ritiene doveroso un intervento del Governo in questa fase del dibattito, ricordando in primo luogo che la riduzione del 10 per cento del reddito e del 9 per cento del prodotto interno lordo nel periodo 2008-2014 è testimonianza della più grave fase di recessione dall'Unità d'Italia. Ricorda che, oltre a una sensibile caduta dei consumi, si è registrato un crollo degli investimenti. Nel segnalare che gli investimenti fanno parte della domanda aggregata ma agiscono anche sul piano dell'offerta, osserva che un incentivo ad essi può rappresentare un momento di unità tra coloro che possono essere definiti «domandisti» e coloro che possono definirsi «offertisti».
  Sottolinea che per il Paese è fondamentale attivare la crescita del Mezzogiorno che, in ragione degli attuali ritardi nello sviluppo di tale area, potrebbe realizzarsi più rapidamente. Appare, a suo avviso, cruciale uno sviluppo degli investimenti sia pubblici che privati. Ricorda che nel Mezzogiorno vi è stata una sensibile crescita degli investimenti tra la fine del 2007 e l'inizio del 2008, a seguito dell'introduzione del credito d'imposta automatico da parte del secondo Governo Prodi, ma che poi questo flusso è stato interrotto con le misure adottate, dopo le elezioni, dal Governo di centrodestra. Segnala che la scelta allora adottata di superare il meccanismo automatico del credito di imposta, sostituito da un processo di valutazione pubblica, ha di fatto fortemente disincentivato gli investimenti.
  Rileva dunque la necessità di tornare alla previsione dell'automatismo nell'applicazione del credito di imposta affinché si generi una ripresa duratura accompagnata da una immediata ripresa occupazionale, e che per tale motivo il Governo ha ritenuto opportuno fare sì, anche per evitare errori compiuti nel passato, che ad esso le imprese possano ricorrere senza bisogno di alcuna «intermediazione», ma con una semplice comunicazione. Osserva altresì l'importanza di aver previsto, per la prima volta dall'Unità d'Italia, un meccanismo di disparità di opportunità a favore del Mezzogiorno, che può essere in grado di far incrementare gli investimenti produttivi, anche alla luce del fatto che è distribuito su un ampio arco temporale.
  Nel manifestare quindi stupore in merito alla circostanza che i gruppi politici che hanno presentato proposte emendative di segno esattamente corrispondente a quella governativa abbiano poi giudicato la stessa non condivisibile, evidenzia altresì che l'obiezione manifestata dall'onorevole Prestigiacomo sul fatto che l'intervento previsto dal Governo possa costituire paradossalmente un disincentivo agli investimenti per le imprese poiché previsto dal 2017, non può essere condivisa, in quanto non si può applicare la decontribuzione Pag. 57aggiuntiva già nel 2016 a causa della necessità della previa comunicazione alle competenti istituzioni comunitarie.
  Chiarisce inoltre i motivi del parere contrario espresso sulla proposta alternativa presentata in merito dal Movimento 5 Stelle, giudicando il meccanismo che agisce dal lato del patrimonio delle imprese di scarsa efficacia rispetto a quello che agisce dal lato della decontribuzione.
  Pone altresì in rilievo l'importanza della previsione di un'ulteriore discriminante positiva a favore delle donne nelle imprese del Meridione, osservando come si tratti di una misura orientata a difendere l'occupazione femminile nel Sud.
  Nel ribadire, infine, il rilievo delle misure adottate dal Governo in materia di decontribuzione e credito di imposta, fa notare come il ritardo determinatosi alla ripresa dei lavori pomeridiani è stato dettato dalla necessità di dover prendere visione dei subemendamenti presentati all'emendamento 7.39 del Governo.

  Edoardo FANUCCI (PD), presidente, si associa alle considerazioni circa il valore positivo del dibattito in corso.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Cariello 0.7.39.7, 0.7.39.15 e 0.7.39.12, Ruocco 0.7.39.14 e 0.7.39.11, Alberti 0.7.39.13, Villarosa 0.7.39.5, Cariello 0.7.39.1, Palladino 0.7.39.35, Prestigiacomo 0.7.39.64, Occhiuto 0.7.39.61, Russo 0.7.39.63 e 0.7.39.62, Marcon 0.7.39.38, Fantinati 0.7.39.3, Melilla 0.7.39.46 e Riccardo Gallo 0.7.39.34.

  Edoardo FANUCCI (PD), presidente, avverte che è stato presentato il subemendamento 0.7.39.65 dei relatori (vedi allegato 1) che risulta ammissibile.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, illustra le finalità del subemendamento 0.7.39.65, volte a preservare l'impianto normativo come impostato dal Governo da possibili rilievi in sede di Unione europea, raccomandandone l'approvazione.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere favorevole sul subemendamento 0.7.39.65 dei relatori.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA), prendendo atto del subemendamento dei relatori, auspica un ripensamento degli stessi relatori e del Governo in merito al parere contrario espresso su un suo subemendamento di analogo tenore.

  Rocco PALESE (Misto-CR) invita il Governo ad effettuare un'ulteriore verifica sulla compatibilità delle misure introdotte con il subemendamento 0.7.39.65, con particolare riferimento ai piani di sviluppo rurale.

  Il Viceministro Enrico MORANDO assicura il deputato Palese che tale verifica è già stata effettuata. Replicando quindi alle osservazioni della deputata Saltamartini, chiarisce le motivazioni del parere contrario espresso sulla proposta emendativa presentata dalla stessa deputata Saltamartini, evidenziandone la diversa portata rispetto a quella testé presentata dai relatori.

  Rocco PALESE (Misto-CR) ribadisce l'importanza di evitare eccezioni da parte degli organismi comunitari sulla compatibilità delle misure che vengono introdotte.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, ritiene che sia importante non compromettere l'impianto normativo del provvedimento.

  La Commissione approva il subemendamento 0.7.39.65 dei relatori (vedi allegato 1). Con distinte votazioni, respinge quindi i subemendamenti Saltamartini 0.7.39.47, 0.7.39.49 e 0.7.39.48, Melilla 0.7.39.45, Ricciatti 0.7.39.39, Marcon 0.7.39.41, Prestigiacomo 0.7.39.56 e Melilla 0.7.39.43.

  Edoardo FANUCCI, presidente, avverte che i subemendamenti Pagano 0.7.39.16 e 0.7.39.17 e Palladino 0.7.39.36 sono stati ritirati.

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  La Commissione respinge il subemendamento Cariello 0.7.39.4. Approva quindi gli identici subemendamenti Vignali 0.7.39.21 e Giampaolo Galli 0.7.39.29 (vedi allegato 1).

  Edoardo FANUCCI, presidente, avverte che il subemendamento Palladino 0.7.39.37 risulta assorbito dall'approvazione degli identici subemendamenti Vignali 0.7.39.21 e Giampaolo Galli 0.7.39.29 e che gli identici subemendamenti Vignali 0.7.39.22 e Giampaolo Galli 0.7.39.30 sono stati ritirati.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Caso 0.7.39.8, Russo 0.7.39.59, Occhiuto 0.7.39.60 e 0.7.39.55, Latronico 0.7.39.51 e 0.7.39.50.

   Paolo TANCREDI (AP), relatore, modificando parzialmente il parere precedentemente espresso, propone, anche a nome del collega Melilli, una riformulazione degli identici subemendamenti Vignali 0.7.39.23 e Giampaolo Galli 0.7.39.31, nel senso di sostituire le parole: « 30 giugno» con le parole: «31 marzo» (vedi allegato 1).

  Giampaolo GALLI (PD) e Raffaello VIGNALI (AP) accettano la riformulazione proposta dai relatori.

  Rocco PALESE (Misto-CR), Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) e Alberto GIORGETTI (FI-PdL) sottoscrivono il subemendamento Vignali 0.7.39.23, come riformulato.

  Maino MARCHI (PD) sottoscrive, a nome del suo gruppo, il subemendamento Giampaolo Galli 0.7.39.31, come riformulato.

  La Commissione approva gli identici subemendamenti Vignali 0.7.39.23 e Giampaolo Galli 0.7.39.31, come riformulati (vedi allegato 1). Respinge quindi il subemendamento Galati 0.7.39.25. Approva poi gli identici subemendamenti Valeria Valente 0.7.39.52 e Marchi 0.7.39.53 (vedi allegato 1). Respinge quindi i subemendamenti Prestigiacomo 0.7.39.58 e Ruocco 0.7.39.10.

  Edoardo FANUCCI, presidente, avverte che i subemendamenti Pagano 0.7.39.18, Gallinella 0.7.39.6 e Fanucci 0.7.39.27 sono stati ritirati.

  La Commissione respinge il subemendamento Galati 0.7.39.54. Approva quindi l'emendamento 7.39 del Governo, nel testo risultante dai subemendamenti approvati (vedi allegato 1).

  Edoardo FANUCCI, presidente, avverte che l'emendamento Sammarco 7.19 è stato ritirato.

  Nicola MOLTENI (LNA) illustra l'emendamento 7.6 a sua prima firma, relativo al finanziamento dei lavori delle tangenziali di Varese e di Como e finalizzato all'eliminazione del pedaggio relativo alle due tangenziali. Ricorda che queste sono le uniche due tangenziali in Italia sottoposte a pedaggio e che, per quanto riguarda la tangenziale di Como, che è interessata da un elevato traffico diretto all'Autostrada dei Laghi, si paga un pedaggio di 60 centesimi di euro per percorrere un tratto di 2,4 chilometri. Chiede, dunque, ai deputati comaschi e varesini di votare a favore del suo emendamento, prendendo atto del fatto che le trattative con il Governo e con i relatori non hanno portato ad alcun esito di positivo, non avendo essi la volontà di risolvere la questione.

  Mauro GUERRA (PD), in quanto deputato eletto nella provincia di Como, si assume la responsabilità politica di votare contro l'emendamento Molteni 7.6 e ricorda come il problema deriva dalla scelta del project financing. Riconosce che il costo del pedaggio è elevato, ma ricorda che il Ministro Delrio si è impegnato a risolvere la questione e che è in corso un monitoraggio della situazione. Sottolinea che il problema va affrontato seriamente e non in modo propagandistico.

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  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) sottoscrive l'emendamento Molteni 7.6 a nome del gruppo Forza Italia e sottolinea che le scelte di finanziamento delle opere, effettuate dalle regioni, sono state avallate anche dal CIPE e che riguardano anche altre regioni, come, ad esempio, il Veneto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Molteni 7.6 e Saltamartini 7.9.

  Francesco CARIELLO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede una maggiore attenzione da parte della Commissione in quanto, da notizie di stampa, sembrerebbe che sia in corso una trattativa tra il Viceministro Morando e il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali finalizzata alla presentazione di un emendamento, a firma dei relatori, volto a recuperare il cosiddetto «tesoretto Federconsorzi».

  Barbara SALTAMARTINI (LNA), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti in merito alla prosecuzione dei lavori.

  Edoardo FANUCCI, presidente, afferma che, in base ad accordi intercorsi tra i gruppi, i lavori dovrebbero terminare indicativamente intorno alle 21.

  La Commissione passa a esaminare le proposte emendative riferite alla sezione 8.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, ribadisce l'accantonamento delle proposte emendative relative alla sezione 8. Con riferimento alla sezione 9, ribadisce la richiesta di accantonamento dell'emendamento Sanga 9.44 e dell'emendamento Scanu 9.126, relativo alla sicurezza, sulla quale dovrebbe essere presentato un emendamento del Governo. Invita al ritiro degli identici emendamenti Palese 9.91 e Vico 9.93 che risultano sostanzialmente assorbiti dall'approvazione dell'emendamento 7.39 del Governo. Esprime parere favorevole sull'emendamento Monchiero 9.77, purché sia riformulato nel senso di espungere la parte consequenziale, relativa alle coperture (vedi allegato 1). Fa presente che rimangono accantonati l'emendamento Latronico 9.151, relativo alle società sportive professionistiche, e l'emendamento Rabino 9.70. Esprime parere contrario sull'emendamento Alberto Giorgetti 9.150. Esprime parere favorevole sull'emendamento Vecchio 9.74, purché sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Fa presente che rimangono accantonati gli emendamenti Vecchio 9.76, Fantinati 9.103 e Francesco Sanna 9.47. Esprime poi parere contrario sull'emendamento Francesco Sanna 9.108 e sugli identici emendamenti Vignali 9.54 e Taranto 9.83.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Maino MARCHI (PD) evidenzia che l'emendamento Vecchio 9.74, sul quale i relatori hanno proposto una riformulazione, presenta un contenuto analogo all'emendamento Parrini 50-bis.38, al quale dovrebbe quindi estendersi la proposta di riformulazione dei relatori.

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con il deputato Marchi. Precisa poi che l'emendamento Monchiero 9.77, così come riformulato, sul quale i relatori e il rappresentante del Governo hanno espresso parere favorevole, non reca più la parte consequenziale, poiché non necessitano di copertura finanziaria.

  Gianfranco LIBRANDI (SCpI) accetta la riformulazione dell'emendamento Vecchio 9.74, di cui è cofirmatario, proposta dai relatori.

  Rocco PALESE (Misto-CR) sottoscrive l'emendamento Vecchio 9.74, come riformulato.

  Dario PARRINI (PD) accetta la riformulazione del suo emendamento 50-bis.38, proposta dai relatori.

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  Mattia FANTINATI (M5S) rileva che anche una sua proposta emendativa incidente sulla analoga tematica dell'emendamento Monchiero 9.77 è stata accantonata.

  Il Viceministro Enrico MORANDO precisa che l'emendamento Monchiero 9.77 e l'emendamento richiamato dal deputato Fantinati non sono assimilabili in quanto presentano una diversa platea di destinatari.

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene che dal ragionamento svolto dal Viceministro Morando si possa dedurre che l'emendamento Monchiero 9.77 sia microsettoriale. Chiede, quindi, che anche l'emendamento Monchiero 9.77 sia accantonato.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, osserva che l'emendamento richiamato dal deputato Fantinati è stato accantonato proprio per svolgere ulteriori approfondimenti. Rileva, poi, come la Ragioneria generale dello Stato abbia ritenuto che l'emendamento Vecchio 9.74 non comporti effetti apprezzabili in termini di gettito e quindi non necessiti di copertura finanziaria.

  Edoardo FANUCCI, presidente, avverte che sono stati ritirati gli identici emendamenti Palese 9.91 e Vico 9.93.

  La Commissione approva l'emendamento Monchiero 9.77 , come riformulato (vedi allegato 1).

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) illustra la sua proposta emendativa 9.150, chiedendo ai relatori e al rappresentante del Governo di modificare in senso favorevole il parere contrario sulla stessa.

  La Commissione respinge l'emendamento Alberto Giorgetti 9.150. Approva poi gli identici emendamenti Vecchio 9.74 e Parrini 50-bis.38, come riformulati (vedi allegato 1).

  Edoardo FANUCCI, presidente, avverte che l'emendamento Francesco Sanna 9.108 e gli identici emendamenti Vignali 9.54 e Taranto 9.83 sono stati ritirati.

  La Commissione passa a esaminare le restanti proposte emendative riferite alla sezione 9-bis.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione 9-bis, esprime parere favorevole sull'emendamento Vecchio 9-bis.7, subordinatamente a una sua riformulazione che prevede l'espunzione dallo stesso del comma 70-ter (vedi allegato 1).

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  La Commissione approva l'emendamento Vecchio 9-bis.7, come riformulato (vedi allegato 1).

  La Commissione passa a esaminare le restanti proposte emendative riferite alla sezione 10.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione 10, fa presente che rimangono accantonati i restanti emendamenti relativi alla predetta sezione.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione 10-bis, esprime parere favorevole sull'emendamento Alberto Giorgetti 10-bis.1. Fa presente che rimangono accantonati gli identici emendamenti Pagano 10-bis.6, Meta 10-bis.17, Boccadutri 10-bis.19, Pagano 10-bis.7 e Peluffo 10-bis.18.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  La Commissione approva l'emendamento Alberto Giorgetti 10-bis.1 (vedi allegato 1).

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  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione 11, invita al ritiro degli emendamenti D'Attorre 11.50, Sammarco 11.27, Prestigiacomo 11.20, Carfagna 11.21 e Valeria Valente 11.38, in quanto sostanzialmente assorbiti dall'approvazione dell'emendamento 7.39 del Governo. Invita altresì al ritiro degli emendamenti Prestigiacomo 11.18, Tino Iannuzzi 11.72, Covello 11.34 e Della Valle 11.57, facendo presente che rimane accantonato l'emendamento Castricone 11.61.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori. Precisa che l'invito al ritiro per l'emendamento Tino Iannuzzi 11.72 è motivato dal fatto che non ci sono le condizioni per disporre immediatamente l'intervento ivi indicato a sostegno dell'autoimpiego. Dopo aver ricordato che tale misura ha dato comunque risultati positivi nel 2015, ritiene che la stessa si possa rinnovare attraverso specifici piani approvati in sede di CIPE.

  Davide CRIPPA (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede – come prospettato da alcune notizie di stampa – se il contenuto del cosiddetto «decreto ILVA», trasferito alla Camera, sarà inserito nel disegno di legge di stabilità in esame. Avverte che il suo gruppo è profondamente contrario a tale eventualità.

  Edoardo FANUCCI, presidente, auspica che nel presente disegno di legge di stabilità non siano inserite ulteriori materie nuove rispetto a quelle già in discussione.

  Il Viceministro Enrico MORANDO dichiara di non avere alcuna cognizione in merito all'eventualità prospettata dal deputato Crippa.

  Giulio MARCON (SI-SEL) interviene, in qualità di cofirmatario, sull'emendamento D'Attorre 11.50, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge l'emendamento D'Attorre 11.50.

  Edoardo FANUCCI, presidente, avverte che l'emendamento Sammarco 11.27 è stato ritirato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Prestigiacomo 11.20 e Carfagna 11.21.

  Edoardo FANUCCI, presidente, avverte che l'emendamento Valeria Valente 11.38 è stato ritirato.

  La Commissione respinge l'emendamento Prestigiacomo 11.18.

  Tino IANNUZZI (PD) prende atto della volontà e dell'impegno manifestati dal Viceministro Morando di rifinanziare gli incentivi per l'autoimpiego e per la piccola imprenditorialità giovanile con una prossima deliberazione del CIPE. Evidenzia, come ha riconosciuto anche il Viceministro, che si tratta di una misura che ha funzionato molto bene in tutti questi anni, favorendo la nascita di tante valide piccole imprese che hanno retto e vinto la sfida del mercato e della competizione, favorendo altresì la creazione di tanti nuovi posti di lavoro stabili e permanenti, soprattutto per giovani e donne disoccupati. Preannuncia, quindi, che continuerà ad attivarsi e a vigilare affinché rapidamente sia adottata nel 2016 la delibera CIPE di rifinanziamento, considerato che anche in passato il CIPE, con i fondi del Ministero dello sviluppo economico, ha finanziato questi utili e positivi incentivi. Ritira quindi il suo emendamento 11.72.

  Edoardo FANUCCI, presidente, avverte che l'emendamento Covello 11.34 è stato ritirato.

  La Commissione respinge l'emendamento Della Valle 11.57.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione Pag. 6212, fa presente che rimangono accantonati l'emendamento Pizzolante 12.20 e gli identici emendamenti Simonetti 12.19, Di Salvo 12.57 e 12.112 della XI Commissione. Esprime poi parere contrario sugli emendamenti Carfagna 12.25, Prestigiacomo 12.26 e 12.27.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Carfagna 12.25, Prestigiacomo 12.26 e 12.27.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del collega Melilli, con riferimento alla sezione 13, esprime parere favorevole sull'emendamento Ferranti 13.3.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Maino MARCHI (PD), nell'illustrare l'emendamento Ferranti 13.3, che affronta il tema delle imprese sequestrate o confiscate alla criminalità organizzata, oggetto di un progetto di legge approvato dalla Camera dei deputati e attualmente all'esame del Senato, fa presente che esso è volto ad accelerare gli interventi in esso previsti e a permettere la continuità produttiva di tali imprese.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) esprime sorpresa per l'entità delle risorse in esso previste, pari a 10 milioni di euro, a suo giudizio ingente e chiede chiarimenti al riguardo.

  Maino MARCHI (PD) fa presente che le risorse confluiranno in parte nel Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese ed in parte nel Fondo per la crescita sostenibile, con l'esigenza, appunto, di assicurare continuità produttiva alle imprese confiscate alla criminalità organizzata.

  La Commissione approva l'emendamento Ferranti 13.3 (vedi allegato 1).

  Fabio MELILLI (PD), relatore, anche a nome del collega Tancredi, con riferimento alla sezione 14, invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Barbanti 14.32 e, con riferimento alla sezione 14-bis, invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Di Salvo 14-bis.8.
  Con riferimento alla sezione 14, fa presente che rimane accantonato l'emendamento Ghizzoni 15.10, sul quale è in corso un approfondimento, ai fini di una riformulazione. Esprime parere contrario sugli emendamenti Vico 15.18 e Santerini 15.16. Fa presente che rimangono accantonati gli emendamenti Laforgia 15.38 e Capua 15.8, sui quali è in corso un approfondimento ai fini di una riformulazione. Esprime parere favorevole sull'emendamento Marchi 15.11, a condizione che venga riformulato nei termini di cui in allegato (vedi allegato 1).
  Con riferimento alla sezione 16, fa presente che rimangono accantonati gli emendamenti Rocchi 16.117 e gli identici emendamenti Ferrari 16.99 e 16.289 della I Commissione, sui quali è in corso un approfondimento ai fini di una riformulazione. Invita i presentatori al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Dellai 16.214 e Alfreider 16.240, nonché degli identici emendamenti Dellai 16.216 e Alfreider 16.239. Fa presente che rimangono accantonati gli identici emendamenti Dellai 16.213 e Alfreider 16.238, nonché l'emendamento Carocci 16.115, che risulterebbe assorbito dalla proposta di riformulazione alla quale i relatori stanno lavorando insieme al Governo degli identici emendamenti Ferrari 16.99 e 16.289 della I Commissione. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti 16.290 della III Commissione e Quartapelle Procopio 16.245. Esprime parere favorevole sull'emendamento Pes 16.102, a condizione che venga riformulato nei termini di cui in allegato (vedi allegato 1). Fa presente che rimangono accantonati gli emendamenti Marchi 16.2, sul quale è in corso un approfondimento ai fini di una riformulazione, Campana 16.65 e Marchi 16.3. Esprime parere favorevole sull'emendamento Pag. 63Misiani 16.4. Fa presente che rimangono accantonati gli emendamenti Causi 16.95 e Abrignani 16.76, quest'ultimo avente ad oggetto misure per favorire la sostenibilità dei comuni a seguito di calamità e cedimenti strutturali, da affrontare quindi insieme alle proposte emendative relative alla sezione 26. Fa presente che rimangono accantonati altresì gli identici emendamenti Scanu 16.64 e Pili 16.225, gli identici emendamenti Mazziotti Di Celso 16.68 e 16.291 della I Commissione, nonché gli identici emendamenti Palazzotto 16.145 e Fassina 16.280. Invita il presentatore al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Piccione 16.93. Esprime parere contrario sull'emendamento Capelli 16.215. Fa presente infine che rimane accantonato l'emendamento Incerti 16.56.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Barbanti 14.32.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti Di Salvo 14-bis.8 e Vico 15.18.

  La Commissione respinge l'emendamento Santerini 15.16.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL), intervenendo riguardo alla riformulazione dell'emendamento Marchi 15.11, ritiene che, affrontando il tema della promozione della sicurezza del Paese, vada discusso insieme alle altre proposte emendative sul «pacchetto sicurezza».

   Francesco BOCCIA, presidente, non ravvede la necessità di un differimento dell'esame di tale proposta, essendo già definita ed essendosi su di essa espressi favorevolmente sia i relatori che il Governo.

  Roberto SIMONETTI (LNA) condivide la richiesta del collega Alberto Giorgetti ed esprime perplessità riguardo al ritardo del Governo nel presentare le misure annunciate in materia di sicurezza nazionale. Circa il merito dell'emendamento, non ravvede alcun nesso logico tra il finanziamento della formazione in materia di cultura orientale e africana e la tutela della sicurezza del Paese.

  Maino MARCHI (PD), accogliendo la proposta di riformulazione dell'emendamento 15.11 a sua prima firma, ritiene che un forte investimento sulla cultura rappresenti il modo migliore per affrontare i profondi e pericolosi cambiamenti che il mondo sta attraversando in questa fase storica.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Marchi 15.11, come riformulato, è stato sottoscritto dai deputati Melilla, Marcon, Schirò e Mongiello.

  Alberto GIORGETTI (FI-PdL) ritiene poco trasparente la riformulazione dell'emendamento Marchi 15.11, non comprendendosi a quali istituzioni verranno destinate le risorse in esso previste, e preannuncia pertanto il voto contrario del suo gruppo.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) ritiene che debbano essere meglio definite l'identità e il numero delle istituzioni destinatarie delle risorse e che in generale non sia chiara la modalità di attribuzione delle stesse. Chiede pertanto al riguardo chiarimenti ai relatori.

   Francesco BOCCIA, presidente, osserva che l'emendamento prevede un meccanismo usuale, con il quale vengono assegnate risorse ai ministeri che, nella loro autonomia, le destinano per gli utilizzi previsti nel dettato normativo.

  Generoso MELILLA (SI-SEL) osserva che il comma 115-ter di cui alla riformulazione reca le modalità di attuazione degli interventi, che fa riferimento ad accordi di programma stipulati tra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca Pag. 64con amministrazioni, enti, istituzioni e organismi come definiti dalla normativa europea.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA), nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo, ritiene che la riformulazione in esame presenti criticità sia nel metodo sia nel merito. Quanto al metodo, ritiene che la proposta emendativa vada esaminata insieme alle altre concernenti misure relative alla sicurezza pubblica, ritenendo al riguardo singolare che la proposta in esame contenga risorse certe e stabili e non siano ancora note le modalità di copertura e l'entità delle risorse che il Governo intende destinare al pacchetto sicurezza. Quanto al merito, ritiene che debba essere valorizzato il patrimonio culturale nazionale piuttosto che quello di altri territori e giudica le argomentazioni rese dal presentatore e dai relatori assai evasive.

  La Commissione approva l'emendamento Marchi 15.11, come riformulato (vedi allegato 1).

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che sono stati ritirati gli identici emendamenti Dellai 16.214 e Alfreider 16.240, gli identici emendamenti Dellai 16.216 e Alfreider 16.239 e l'emendamento Alfreider 16.238. Avverte altresì che è stato ritirato l'emendamento Quartapelle Procopio 16.245 e che l'emendamento 16.290 della III Commissione s'intende respinto ai fini della sua ripresentazione in Assemblea.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede al presidente come intenda procedere nell'esame delle proposte emendative.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che la Commissione concluderà l'esame delle proposte emendative relative alla sezione 16 sulle quali sono stati resi i pareri, per poi aggiornarsi alla seduta di domani.

  Caterina PES (PD) accetta la riformulazione proposta dai relatori dell'emendamento a sua prima firma 16.102.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, l'emendamento Pes 16.102, come riformulato, e l'emendamento Misiani 16.4 (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Piccione 16.93 è stato ritirato.

  La Commissione respinge l'emendamento Capelli 16.215.

  Francesco BOCCIA, presidente, comunica che il Ministro dell'economia e delle finanze Padoan prenderà parte ai lavori della Commissione nella giornata di domani alle ore 20. Rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta di domani.

  La seduta termina alle 21.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 21 alle 21.20.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 556 del 9 dicembre 2015:
   a pagina 54, seconda colonna, ventiseiesima riga, il numero: «48.46» è sostituito dal seguente: «48.56».

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