CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 7 dicembre 2015
555.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 9 DICEMBRE 2015

Pag. 3

SEDE REFERENTE

  Lunedì 7 dicembre 2015. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene il Viceministro per l'economia e le finanze Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 10.25.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2016).
C. 3444 Governo, approvato dal Senato.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2016 e per il triennio 2016-2018.
C. 3445 Governo, approvato dal Senato e relativa nota di variazioni C. 3445-bis Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 6 dicembre 2015.

  Francesco BOCCIA, presidente, segnala che la deputata Carloni sottoscrive gli emendamenti Jannuzzi 11.72 e Famiglietti 18.95; la deputata Antezza sottoscrive gli emendamenti Dorina Bianchi 22.20 e 22.21; il deputato Stumpo sottoscrive l'emendamento Boccadutri 46.28; il deputato Donati sottoscrive l'emendamento Fanucci 4.9; il deputato Galati sottoscrive l'emendamento Di Gioia 17.171; le deputate Martelli, Giuditta Pini, Camani, Galgano, Dorina Bianchi, Milanato, Polverini, Fabbri, Cominelli, Manzi, Carocci, Cimbro, Albanella, Patrizia Maestri, Scuvera, Giacobbe, Centemero, Carloni, Gnecchi, Schirò, Malisani, Sereni sottoscrivono l'emendamento Gribaudo 25.45; le deputate Galgano, Polverini, Fabbri, Cominelli, Manzi, Carocci, Cimbro, Albanella, Patrizia Maestri, Scuvera, Centemero, Carloni, Gnecchi, Schirò, Malisani, Sereni sottoscrivono l'emendamento Locatelli 14-bis.13; le deputate Dorina Bianchi, Milanato, Polverini, Fabbri, Cominelli, Manzi, Carocci, Cimbro, Albanella, Patrizia Maestri, Scuvera, Centemero, Carloni, Gnecchi, Schirò, Malisani, Sereni sottoscrivono l'emendamento Pag. 4Martelli 25.3; le deputate Locatelli, Galgano, Milanato, Polverini, Dorina Bianchi, Fabbri, Cominelli, Manzi, Carocci, Cimbro, Albanella, Patrizia Maestri, Scuvera, Centemero, Carloni, a Gnecchi, Schirò, Malisani, Sereni sottoscrivono l'emendamento Di Salvo 12.57; le deputate Locatelli, Galgano, Milanato, Polverini, Dorina Bianchi, Fabbri, Cominelli, Manzi, Carocci, Cimbro, Albanella, Patrizia Maestri, Scuvera, Centemero, Carloni, Gnecchi, Schirò, Malisani, Sereni sottoscrivono l'emendamento Di Salvo 14-bis.8; le deputate Locatelli, Galgano, Milanato, Polverini, Fabbri, Cominelli, Manzi, Carocci, Cimbro, Albanella, Patrizia Maestri, Giacobbe, Centemero, Carloni, Gnecchi, Schirò, Malisani, Sereni sottoscrivono l'emendamento Giuliani 39.15; le deputate Locatelli, Polverini, Fabbri, Cominelli, Manzi, Carocci, Cimbro, Albanella, Patrizia Maestri, Scuvera, Centemero, Carloni, Gnecchi, Schirò, Malisani, Sereni sottoscrivono l'emendamento Valeria Valente 11.38; le deputate Milanato, Locatelli, Polverini, Gribaudo, Fabbri, Cominelli, Manzi, Carocci, Cimbro, Albanella, Patrizia Maestri, Scuvera, Giacobbe, Centemero, Carloni, Gnecchi, Schirò, Malisani, Sereni sottoscrivono l'emendamento Galgano Tab.C.7; le deputate Polverini, Gribaudo, Fabbri, Cominelli, Manzi, Carocci, Cimbro, Albanella, Patrizia Maestri, Scuvera, Giacobbe, Centemero, Carloni, Gnecchi, Schirò, Malisani, Sereni sottoscrivono l'emendamento Locatelli 19.130.
  Dopo aver dato conto delle sostituzioni per la seduta odierna, segnala che, a causa di un disguido con il presentatore, non è stato incluso nel fascicolo degli emendamenti la proposta emendativa Tinagli 42.74, che è in distribuzione.
  Segnala, inoltre, che, con riferimento al disegno di legge di stabilità per il 2016, sono state ritirate le segnalazioni, da parte dei rispettivi gruppi parlamentari, degli emendamenti Taricco 3.23, Bruno Bossio 7.28, Verini 14.10, Librandi 16.75 e Giorgis 16.103.

  Rocco PALESE (FI-PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede chiarimenti circa le modalità di prosecuzione dell'esame, in particolare soffermandosi sull'organizzazione dei tempi.

  Francesco BOCCIA, presidente, nel far notare che la Commissione proseguirà nella giornata odierna l'esame degli emendamenti, rileva che, allo stato, l'andamento dei lavori non è prevedibile, considerata la delicatezza dei temi da affrontare.

  Renato BRUNETTA (FI-PdL), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede alla presidenza di far sapere alla Commissione quando sarà prevista la presenza del Ministro Padoan, considerata l'esigenza che il Ministro stesso fornisca importanti chiarimenti sul provvedimento in esame, in particolare sul tema delle banche. Auspica, inoltre, che, dopo l'espressione dei pareri da parte dei relatori, si conceda ai gruppi la possibilità di intervenire sul complesso degli emendamenti.

  Daniele PESCO (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede al Governo se abbia riflettuto sul tema delle banche, individuando una soluzione adeguata alla questione già emersa nel dibattito. Si augura, dunque, che l'Esecutivo si pronunci sul punto senza rinvii, sottolineando che interventi normativi sbagliati rischiano di privilegiare esclusivamente le grandi banche, a svantaggio dei risparmiatori.

   Francesco BOCCIA, presidente, rispondendo al deputato Pesco, si riserva di indicare la data nella quale sarà presente il Ministro Padoan in Commissione, occasione nella quale sarà possibile riprendere e concludere l'esame, già avviato nella seduta di ieri, dell'emendamento 42.73 del Governo e dei relativi subemendanti riguardanti quattro banche sottoposte a procedure di risoluzione.
  Chiede, quindi, ai relatori e al rappresentante del Governo di esprimere il parere relativamente alle proposte emendative riferite alle sezioni da 2 a 4-sexies.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, anche a nome del collega Tancredi, propone l'accantonamento dell'emendamento Di Gioia Pag. 52.6. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Segoni 3.1, Altieri 3.31, Pastorelli 3.28, Brunetta 3.9, Rampelli 3.21 e Grimoldi 3.7. Invita poi i presentatori al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Airaudo 3-bis.8. Esprime, altresì, parere contrario sugli emendamenti Alberto Giorgetti 4.100 e Fassina 4.163. Propone inoltre l'accantonamento degli emendamenti Librandi 4.119, Sammarco 4.110 e Fraccaro 4.189. Invita poi i presentatori al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Gigli 4.145. Esprime poi parere contrario sull'emendamento Alberti 4.178, proponendo inoltre l'accantonamento dell'emendamento Grimoldi 4.55. Invita i presentatori al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Gigli 4.146. Esprime, inoltre, parere contrario sugli emendamenti Guidesi 4.77 e Pagano 4.81. Propone quindi l'accantonamento degli emendamenti Antezza 4.153 e Pelillo 4.83. Esprime poi parere contrario sugli emendamenti Guidesi 4.73 e Busin 4.51. Propone l'accantonamento degli emendamenti Gallinella 4.173 e Capozzolo 4.151. Esprime inoltre parere contrario sugli emendamenti Andrea Maestri 4.16, Paglia 4.165 e Fitzgerald Nissoli 4.216. Propone l'accantonamento dell'emendamento Alberti 4.179. Esprime, altresì, parere contrario sull'emendamento Borghese 4.236, proponendo poi l'accantonamento dell'emendamento Fanucci 4.9. Esprime, altresì, parere contrario sugli identici emendamenti Alberto Giorgetti 4.64, Pagano 4.98 e Guidesi 4.72, proponendo poi l'accantonamento degli emendamenti Guidesi 4.101, Rampi 4.140 e Guidesi 4.104. Esprime, inoltre, parere contrario sugli identici emendamenti Altieri 4.225 e Capezzone 4.226. Esprime parere contrario sull'emendamento Caparini 4.48, proponendo, inoltre, l'accantonamento dell'emendamento Crippa 4.177. Esprime successivamente parere contrario sull'emendamento Roccella 4.233 e parere favorevole sull'emendamento Fragomeli 4.132. Propone l'accantonamento degli emendamenti De Girolamo 4.37, Sottanelli 4.118, Vezzali 4.115 e Sandra Savino 4.29. Esprime, inoltre, parere contrario sugli emendamenti Centemero 4.66, Francesco Saverio Romano 4.144 e Molea 4.113. Propone l'accantonamento dell'emendamento Misiani 4-ter.1, del quale si sta effettuando un approfondimento con riferimento alla copertura finanziaria ivi indicata. Propone, altresì, l'accantonamento degli emendamenti Busin 4-quater.3, Guidesi 4-quater.4 e degli identici emendamenti Vignali 4-quater.9, Matarrese 4-quater.10 e Marchi 4-quater.12. Esprime, inoltre, parere contrario sull'emendamento Guidesi 4-quater.2 e propone l'accantonamento degli emendamenti Latronico 4-quater.17 e Schullian 4-quinquies.4. Esprime poi parere contrario sugli identici emendamenti Alberto Giorgetti 4-sexies.3, Greco 4-sexies.18 e 4-sexies.19 della II Commissione. Propone altresì l'accantonamento degli emendamenti Paola Bragantini 4-sexies.7 e Pesco 4-sexies.17. Esprime, inoltre, parere contrario sugli emendamenti Paglia 4-sexies.13, Lombardi 4-sexies.14 e Zaratti 4-sexies.15. Propone, infine, l'accantonamento degli emendamenti De Girolamo 4-sexies.5 e Fanucci 4-sexies.6, con l'impegno per quanto concerne quest'ultimo a trovare un'idonea soluzione al tema affrontato.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori, anche con riferimento alle proposte di accantonamento.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento delle proposte emendative testé indicate dai relatori. Invita poi i colleghi ad intervenire sul complesso degli emendamenti.

  Renato BRUNETTA (FI-PdL) ritiene preliminarmente necessaria la presenza del Ministro Padoan ai fini del prosieguo dei lavori della Commissione, affinché illustri l'attuale quadro economico del Paese, sostanzialmente mutato alla luce dei recenti dati diffusi dall'ISTAT. Evidenzia quindi che i valori di riferimento macroeconomici, sui quali si è costruita l'attuale legge di stabilità per il triennio Pag. 62016-2018, che consistono, in particolare, nel PIL reale del Paese e nel tasso di inflazione – i quali, sommati, danno luogo al PIL nominale – si discostano in maniera eclatante da quelli previsti. Ricorda quindi che i dati indicati a settembre, che prevedevano per il 2015 un incremento del PIL reale dello 0,9 per cento e un tasso di inflazione dello 0,3 per cento, si sono rivelati erronei, risultando molto probabile che il PIL reale sarà quest'anno solo dello 0,7-0,8 per cento, mentre il tasso di inflazione risulterà nullo, o, addirittura negativo, con un –0,1 per cento. Tali dati, che portano ad un incremento assai più limitato del PIL nominale, sul quale – ripete – si è costruita l'intera manovra finanziaria del Governo, probabilmente creeranno un effetto di trascinamento anche per l'intero anno 2016, anche in conseguenza dei probabili effetti negativi, in particolare sui consumi, dei recenti attentati di Parigi, ovviamente non ancora considerati nel momento della predisposizione del disegno di legge di stabilità. Ritiene quindi che, a fronte di una previsione, per il 2016, di un incremento del PIL reale dell'1,6 per cento e di un'inflazione dell'1 per cento per il medesimo periodo, vi sarà un PIL nominale per il prossimo anno probabilmente di solo l'1,2 per cento, invece del 2,6 per cento come originariamente previsto. Questi errori di previsione, in particolare con riferimento al tasso di inflazione, il quale al di sotto del 2 per cento annuo è considerato – in particolare dalla BCE – un fattore negativo, hanno spinto il proprio gruppo a predisporre una legge di stabilità alternativa a quella del Governo, che sarà a breve resa nota, che non presenta quegli errori sia scientifici sia in generale di valutazione che invece reca l'attuale testo in discussione. Evidenzia quindi che è tecnicamente sbagliato, come avviene con la legge di stabilità in esame, finanziare la diminuzione del carico fiscale in deficit, incrementando in tal modo il debito pubblico, in quanto è ovvio che ciò porterà nel medio periodo a dover incrementare di nuovo le tasse con rilevanti ripercussioni negative sulle entrate, sull'occupazione, sul welfare e sui medesimi deficit e debito. Ritiene invece che si debbano tagliare le tasse riducendo le tax expenditures ed effettuare le misure di spending review indicate dal commissario Cottarelli, per poter neutralizzare le clausole di salvaguardia, finanziare il taglio delle tasse, intervenire a favore del Mezzogiorno d'Italia e stanziare risorse per il rinnovo dei contratti collettivi del pubblico impiego, con particolare riferimento al settore della sicurezza pubblica. Dopo aver sottolineato che l'attuale legge di stabilità è improntata prevalentemente alla ricerca del facile consenso, con misure quali l'attribuzione di 500 euro ai giovani per spese relative alla cultura, ritiene necessaria una modifica radicale del presente testo che eviti la necessità di dover dar luogo, già nella prossima primavera, ad una manovra correttiva, in modo da evitare un secondo inabissamento del Paese, dopo quello già verificatosi dopo il 2008.

  Daniele CAPEZZONE (Misto-CR), nell'illustrare le finalità sottese alle proposte emendative presentate dal proprio gruppo al disegno di legge di stabilità in esame, sottolinea come, dal 2007 ad oggi, la situazione economica del Paese sia notevolmente peggiorata e come si debba registrare il fallimento di molte delle ricette economiche proposte negli anni dal centrodestra, dal centrosinistra e dai governi tecnici. In particolare, nel rilevare come le misure economiche adottate non siano mai state in grado di aggredire in maniera significativa la pressione fiscale, la spesa e il debito pubblico, ritiene necessario operare, anche da parte del centrodestra, un'autocritica sulle scelte di politica economica effettuate nel corso degli anni. Ricorda come nel 2015, nonostante il perdurare della crisi economica, si siano registrate condizioni eccezionali di segno positivo, quali il quantitative easing della BCE e la bassa quotazione del prezzo del petrolio, a cui tuttavia non si è associata una vera ripresa economica ed una riduzione del debito pubblico. Nel manifestare preoccupazione riguardo al fatto che l'Italia possa trovarsi nuovamente in balìa dei mercati finanziari, ritiene che una forte Pag. 7spinta all'economia, al fine di evitare scenari nefasti, possa derivare dall'attuazione di un vero e proprio shock fiscale, da cui conseguano tagli molto rilevanti alle tasse, accompagnati da seri interventi di riduzione della spesa pubblica.
  In particolare, evidenzia come le proposte emendative presentate dal proprio gruppo prevedano, tra le misure da attuare, un taglio radicale all'IRES, l'eliminazione dell'IMU e della TASI sui capannoni industriali, la compensazione tra crediti verso la pubblica amministrazione e debiti fiscali e l'inversione della logica delle clausole di salvaguardia, prevedendo, riguardo a quest'ultimo aspetto, diminuzioni della spesa anziché incrementi d'imposta. Osserva come le coperture finanziarie necessarie all'attuazione di tali misure siano reperite grazie a interventi sugli acquisti di beni e servizi della pubblica amministrazione, sulle aziende municipalizzate, sui costi standard e sulle spese sostenute da Stato e regioni. In conclusione, ribadisce come, a suo avviso, solo tramite ricette liberali classiche, quali i tagli sia alla pressione fiscale sia alla spesa pubblica, possa davvero derivare un miglioramento della situazione economica del Paese.

  Giulio MARCON (SI-SEL), nell'illustrare il complesso delle proposte emendative presentate dal proprio gruppo al disegno di stabilità per il 2016, manifesta preliminarmente preoccupazione sul peggioramento dei dati relativi alla crescita economica, osservando come si tratti di una tendenza di lungo periodo da non addebitarsi agli ultimi e noti avvenimenti terroristici che hanno interessato la città di Parigi. Fa presente come, a suo avviso, di fronte a un costante indebolimento dei valori macroeconomici, emerga la debolezza delle scelte di politica economica assunte in sede europea e attuate dal Governo in carica anche nei provvedimenti economici in esame, quali gli sgravi fiscali alle imprese, gli interventi di precarizzazione del mercato del lavoro, gli investimenti privati e la riduzione della tassazione. Ritiene invece necessario incentivare investimenti pubblici e porre in essere interventi sul mercato del lavoro. Osserva come, in considerazione dell'attuale situazione economica, non sia in generale inopportuno predisporre un disegno di legge di stabilità in deficit, ma contesta invece le scelte del Governo che destina le risorse così reperite agli incentivi alle imprese private anziché a misure veramente in grado di far ripartire la domanda interna attraverso la previsione di investimenti pubblici.
  Illustra quindi nel dettaglio le misure economiche previste dagli emendamenti proposti, tra le quali, lo stanziamento di maggiori risorse per investimenti pubblici; la cosiddetta «clausola Ciampi», che prevede la realizzazione almeno del 45 per cento degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno; un piano del lavoro; un masterplan per il Sud del Paese; la rimodulazione del taglio della TASI, destinando le relative risorse a interventi sulla povertà; misure sulla fiscalità, volte in particolare alla modifica della Tobin tax, all'istituzione di una web tax, come previsto in un emendamento a firma Fanucci, già proposto nel corso dell'esame della legge di stabilità per il 2015, a cui poi il Governo non ha dato seguito; da ultimo, interventi a difesa del suolo e a tutela del diritto allo studio, tematiche che, a suo avviso, risentono da anni del mancato stanziamento delle risorse necessarie. Sottolinea come siano proposti anche tagli ad alcune spese pubbliche, quali le grandi opere come la TAV e le spese militari che, a suo avviso, rappresentano un notevole spreco di denaro pubblico.

  La Commissione respinge l'emendamento Segoni 3.1.

  Daniele CAPEZZONE (Misto-CR) sottolinea la rilevanza dell'emendamento Altieri 3.31, di cui è cofirmatario, volto a invertire la logica in cui attualmente operano le clausole di salvaguardia, prevedendo che esse siano improntate non più su aumenti della pressione fiscale bensì su risparmi di spesa mediante interventi di razionalizzazione e revisione della spesa pubblica.

Pag. 8

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Altieri 3.31 e Pastorelli 3.28.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL), nell'intervenire con riguardo all'emendamento Brunetta 3.9, ne sottolinea l'importanza, evidenziando l'opportunità di neutralizzare le clausole di salvaguardia operando il taglio delle tax expenditures, al fine di non ricorrere a coperture finanziarie in deficit che in futuro comporteranno inevitabilmente un aumento della pressione fiscale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Brunetta 3.9 e Rampelli 3.21.

  Guido GUIDESI (LNA) illustra l'emendamento Grimoldi 3.7, di cui è cofirmatario, volto a prevedere l'esenzione dall'accisa del gasolio per coloro che operano nel settore della navigazione interna e della pesca, che risente particolarmente della grave crisi economica in atto.

  La Commissione respinge l'emendamento Grimoldi 3.7.

  Giulio MARCON (SI-SEL), nell'illustrare l'emendamento Airaudo 3-bis.8, di cui è cofirmatario, volto a estendere la platea dei beneficiari del cosiddetto bonus 80 euro anche ai pensionati, rileva come si tratti di un impegno preso ma in realtà mai assolto dal Governo. Evidenzia come la relativa copertura finanziaria sia reperita, tra l'altro, attraverso l'istituzione di una web tax, con risorse derivanti dalla tassa sulle successioni e altre misure volte a realizzare maggiore giustizia sociale.

  La Commissione respinge l'emendamento Airaudo 3-bis.8.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Alberto Giorgetti 4.100, volto a prevedere che l'esenzione dall'IMU si applichi a tutti i terreni agricoli.

  La Commissione respinge l'emendamento Alberto Giorgetti 4.100.

  Monica GREGORI (SI-SEL) illustra l'emendamento Fassina 4.163, di cui è cofirmataria, volto a eliminare l'abolizione indiscriminata di IMU e TASI al fine di destinare le relative risorse alla realizzazione di misure per il contrasto alla povertà.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fassina 4.163 e Gigli 4.145.

  Dino ALBERTI (M5S) illustra il proprio emendamento 4.178, volto a prevedere una sospensione di tre anni dal pagamento dell'IMU per i fabbricati costruiti e destinati alla vendita, qualora l'attestato di prestazione energetica degli stessi certifichi il rispetto dei limiti di legge decurtati del 50 per cento, a condizione che si proceda alla vendita entro il triennio. Sottolinea la rilevanza di tale proposta emendativa, la cui finalità è quella di correggere storture create in passato con interventi ingiustificati in favore dei costruttori. Sottolinea, peraltro, che l'emendamento interviene sulla medesima materia affrontata dall'emendamento Alberti 4.179, che è stato accantonato.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, conferma il parere contrario espresso sull'emendamento Alberti 4.178, evidenziando che invece l'emendamento Alberti 4.179, che reca una più chiara formulazione, è stato accantonato in vista degli opportuni approfondimenti.

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con quanto rilevato dal relatore Melilli, facendo presente che l'emendamento Alberti 4.178 prevede che l'esenzione si applichi qualora l'attestato di prestazione energetica dell'immobile certifichi il rispetto dei limiti di legge decurtati del 50 per cento. Si tratta, evidentemente, di un errore materiale di formulazione, né peraltro è accettabile la previsione di una sovratassa pari al 30 per Pag. 9cento nel caso di invenduto alla fine del triennio.

  La Commissione respinge l'emendamento Alberti 4.178.

  Simonetta RUBINATO (PD) ritira, in qualità di cofirmataria, l'emendamento Gigli 4.146, pur invitando il Governo a svolgere un supplemento di riflessione riguardo alla necessità di risolvere in via definitiva il problema di incertezza normativa relativo all'esenzione dall'imposta municipale per gli immobili destinati all'attività di scuola paritaria, richiamando al riguardo la recente giurisprudenza della Corte di Cassazione. Ricorda, al riguardo, le dichiarazioni del direttore dell'osservatorio delle politiche fiscali dell'Eurispes, riportate da ultimo sulla stampa.

  Il Viceministro Enrico MORANDO fa presente che il Governo è disponibile a discutere proposte equilibrate riguardanti l'incremento di fondi destinati alle scuole paritarie, sottolineando che l'invito al ritiro della proposta emendativa in esame è motivato dalla circostanza che interventi settoriali sull'imposizione immobiliare sollevano problematiche non tanto in rapporto alla giurisdizione nazionale, quanto in rapporto alla giurisdizione europea.

  La Commissione respinge l'emendamento Guidesi 4.77.

  Raffaello VIGNALI (NC-UDC) sottoscrive l'emendamento Pagano 4.81 e lo ritira.

  Guido GUIDESI (LNA) raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 4.73, che prevede la sospensione del pagamento dell'IMU sui terreni agricoli in caso di calamità naturali.

  La Commissione respinge l'emendamento Guidesi 4.73.

  Roberto SIMONETTI (LNA) chiede, in qualità di cofirmatario, al Governo e ai relatori di svolgere un'ulteriore riflessione in merito all'emendamento Busin 4.51, del quale richiama le finalità, sottolineando che il comparto relativo agli impianti a fune in servizio pubblico rappresenta un settore trainante per l'economia dei territori appenninici e dell'arco alpino e dovrebbe godere dei medesimi vantaggi previsti per i cosiddetti «imbullonati».

  Fabio MELILLI (PD), relatore, fa presente che il parere contrario espresso sull'emendamento Busin 4.51, così come su altre proposte emendative che analogamente estendono le esenzioni già previste per gli «imbullonati» ad altri macchinari, è motivato dall'eccessiva onerosità delle proposte in essi formulate.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Busin 4.51, Andrea Maestri 4.16, Paglia 4.165, Fitzgerald Nissoli 4.216, Borghese 4.236 nonché gli identici emendamenti Alberto Giorgetti 4.64, Pagano 4.98 e Guidesi 4.72.

  Daniele CAPEZZONE (Misto-CR) illustra le finalità del proprio emendamento 4.226, che intende eliminare l'IMU e la TASI sugli immobili strumentali delle imprese, al fine di far ripartire il sistema produttivo del Paese.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, nel giudicare in termini generali interessante la proposta definita negli identici emendamenti Altieri 4.225 e Capezzone 4.226, trattandosi di proposte di riduzione della pressione fiscale, fa presente che le proposte di riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sull'impresa, che hanno già caratterizzato l'attività dell'Esecutivo per l'anno in corso e verranno seguite dal Governo nel triennio successivo, prendono a riferimento l'obiettivo della total tax rate non dal lato patrimoniale, ma dal lato del reddito e dell'imposizione IRAP, sottolineando che si è scelto di agire, quindi, sul versante del reddito e della riduzione dei costi relativi al lavoro e di non agire sul lato patrimoniale.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) dichiara il proprio voto favorevole sugli identici emendamenti in esame.

Pag. 10

  Andrea CECCONI (M5S) esprime perplessità sulle dichiarazioni testé formulate dal Viceministro Morando, manifestando il proprio orientamento favorevole sugli identici emendamenti in esame.

  Daniele CAPEZZONE (Misto-CR), pur ringraziando il Viceministro per la risposta, ritiene un errore pensare di risolvere il problema nell'arco di un triennio, giudicando necessario intervenire tempestivamente.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Altieri 4.225 e Capezzone 4.226.

  Guido GUIDESI (LNA), nell'illustrare l'emendamento Caparini 4.48, di cui è cofirmatario, ne raccomanda l'approvazione, giudicando opportuna una riflessione generale sul regime degli «imbullonati». Fa notare che l'emendamento in questione, intervenendo sugli impianti relativi alle concessioni di grande derivazione d'acqua ad uso idroelettrico, mira a salvaguardare il gettito fiscale dei comuni.

  Federico D'INCÀ (M5S) preannuncia il suo proprio favorevole sull'emendamento Caparini 4.48.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, osserva che i comuni non perderanno gettito, dal momento che sono stati interamente rimborsati.

  Guido GUIDESI (LNA), intervenendo per una precisazione, rileva che ai comuni è stata rimborsata solo una parte del gettito.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Caparini 4.48 e Roccella 4.233. Approva quindi l'emendamento Fragomeli 4.132 (vedi allegato).

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL), nell'intervenire sull'emendamento Centemero 4.66, fa notare che esso è volto a rimuovere le disparità di trattamento tra scuole pubbliche e scuole paritarie relativamente al pagamento della tassa dei rifiuti. Invita pertanto i relatori a rivedere il loro parere.

  Dino ALBERTI (M5S) preannuncia il voto contrario del proprio gruppo sull'emendamento Centemero 4.66, non per ragioni di ostilità nei confronti delle scuole paritarie, ma in quanto complessivamente contrario alle modalità di calcolo della TARI che, a suo avviso, dovrebbe avere come riferimento la produzione dei rifiuti e non la dimensione degli immobili.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, conferma il proprio parere contrario sull'emendamento Centemero 4.66, attese le conseguenze finanziarie negative che esso produrrebbe a danno dei comuni. Fa comunque notare che vi è la disponibilità del Governo a valutare in termini più generali la questione, eventualmente in altre occasioni.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL), in qualità di cofirmataria, chiede l'accantonamento dell'emendamento Centemero 4.66.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, ribadisce il proprio parere contrario sull'emendamento Centemero 4.66, anche in ragione della copertura finanziaria prevista che inciderebbe in maniera significativa sulle risorse stanziata in tabella C. Ricorda che vi è comunque la disponibilità della maggioranza ad affrontare la questione nel suo complesso incidendo sul Fondo destinato alle scuole paritarie.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, nel confermare il parere contrario del Governo sull'emendamento Centemero 4.66, ribadendo la contrarietà ad interventi settoriali, si dichiara disponibile a valutare eventuali proposte di carattere generale di sostegno alle scuole paritarie, incidendo sul relativo Fondo e non attraverso misure di carattere settoriale, come quella oggetto dell'emendamento, che potrebbe determinare problemi di compatibilità con la Pag. 11disciplina europea in materia di aiuti di Stato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Centemero 4.66 e Francesco Saverio Romano 4.144.

  Giovanni MONCHIERO (SCpI) ritira l'emendamento Molea 4.113, di cui è cofirmatario.

  Guido GUIDESI (LNA), illustrando l'emendamento a sua prima firma 4-quater.2, rileva che esso mira a rimuovere i costi per il cliente affinché l'utilizzo della moneta elettronica non si riveli vantaggioso per le sole banche.

  Daniele PESCO (M5S) preannuncia il suo voto a favore sull'emendamento Guidesi 4-quater.2.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Guidesi 4-quater.2 e gli identici emendamenti Alberto Giorgetti 4-sexies.3, Greco 4-sexies.18 e 4-sexies.19 della II Commissione.

  Monica GREGORI (PD), intervenendo sull'emendamento Paglia 4-sexies.13, auspica che i relatori rivedano il loro parere, in quanto esso reca una misura volta ad affrontare l'emergenza abitativa.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Paglia 4-sexies.13, Lombardi 4-sexies.14 e Zaratti 4-sexies.15.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, con riferimento agli emendamenti relativi alle sezioni da 5 a 10-bis, anche a nome del collega Tancredi, esprime parere contrario sugli identici emendamenti Altieri 5.38 e Capezzone 5.39. Propone l'accantonamento degli emendamenti Guidesi 5.9 e 5.10, Losacco 5.55, Pagano 5.7, Arlotti 5.14, Borghi 6.77, Librandi 6.54, Baldelli 6.19, Russo 6.36, Zaratti 6.75, Simonetti 6.31, Baldelli 6.20 e Allasia 6.29. Esprime parere contrario sugli emendamenti Alberto Giorgetti 6.122 e 6.14. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Vignali 6.56 e Petrini 6.57, dell'emendamento Da Villa 6.85 e De Girolamo 6.111. Esprime parere contrario sugli emendamenti Terzoni 6.97 e Allasia 6.38. Dopo aver proposto l'accantonamento dell'emendamento Fregolent 6.113, esprime parere contrario sugli emendamenti Zolezzi 6.92, De Rosa 6.96 e Pisano 6.86. Dopo aver proposto l'accantonamento dell'emendamento Zanin 6.66, esprime parere contrario sugli emendamenti Alberti 6-bis.5 e Ruocco 7.27. Propone, quindi, l'accantonamento dell'emendamento Galgano 7.17 e degli identici emendamenti Abrignani 7.2 e Garofalo 7.14. Esprime parere contrario sugli emendamenti Alberto Giorgetti 7.38 e 7.8 e propone l'accantonamento degli emendamenti Pagano 7.16 e Sammarco 7.19. Esprime parere contrario sull'emendamento Molteni 7.6 e propone l'accantonamento dell'emendamento Saltamartini 7.9. Esprime parere contrario sugli emendamenti Locatelli 8.44 e Ruocco 8.35 e propone l'accantonamento dell'emendamento Laffranco 8.3. Esprime parere contrario sull'emendamento Mucci 8.8 e propone l'accantonamento dell'emendamento Fantinati 8.30. Esprime parere contrario sull'emendamento Capelli 8.40 e propone l'accantonamento degli emendamenti Marco Di Maio 8.45 e Sanga 9.44. Esprime parere contrario sugli emendamenti Villarosa 9.106, 9.105 e Baradello 9.119 e propone l'accantonamento dell'emendamento Scanu 9.126. Esprime parere contrario sull'emendamento Guidesi 9.60 e propone l'accantonamento degli identici emendamenti Palese 9.91 e Vico 9.93, nonché degli emendamenti Monchiero 9.77, Latronico 9.151, Alberto Giorgetti 9.150, Rabino 9.70, Vecchio 9.73, 9.74, 9.76 e 9.75. Esprime parere contrario sull'emendamento Fantinati 9.103 e propone l'accantonamento dell'emendamento Francesco Sanna 9.108. Esprime parere contrario sull'emendamento Alberto Giorgetti 9.41 e propone l'accantonamento degli identici emendamenti Vignali 9.54 e Taranto 9.83 e degli emendamenti Francesco Sanna 9.47 e Vecchio 9-bis.7. Esprime parere contrario sull'emendamento Pag. 12Altieri 9-bis.10, sugli identici emendamenti Brunetta 10.29 e Fico 10.55, sugli emendamenti Caparini 10.13 e Luigi Gallo 10.53 e propone l'accantonamento degli identici emendamenti Pagano 10.39, Benamati 10.45 e Anzaldi 10.78, nonché dell'emendamento Castricone 10.98. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Alberto Giorgetti 10.8, Pagano 10.37 e Massa 10.64, nonché sugli emendamenti Matteo Bragantini 10.70 e Brunetta 10.32. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Peluffo 10.43 e 10.93 della VII Commissione, nonché dell'emendamento Sammarco 10.44. Esprime parere contrario sull'emendamento Fico 10.58 e propone l'accantonamento degli emendamenti Fregolent 10.3, Laforgia 10.67, degli identici emendamenti Peluffo 10.92 e Pagano 10.97, nonché degli emendamenti Altieri 10.81, Caparini 10.15, Alberto Giorgetti 10-bis.1, degli identici emendamenti Pagano 10-bis.6, Meta 10-bis.17 e Boccadutri 10-bis.19, nonché degli identici emendamenti Pagano 10-bis.7 e Peluffo 10-bis.18.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello dei relatori, anche con riferimento alle proposte di accantonamento.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento delle proposte emendative testé indicate dai relatori.

  Daniele CAPEZZONE (Misto-CR) illustra il suo emendamento 5.39, identico all'emendamento Altieri 5.38, il cui obiettivo è, come nei precedenti emendamenti illustrati, di imprimere una forte spinta all'economia del Paese, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Altieri 5.38 e Capezzone 5.39. Respinge altresì, con distinte votazioni, gli emendamenti Alberto Giorgetti 6.122 e 6.14.

  Claudia MANNINO (M5S) illustra l'emendamento Terzoni 6.97, di cui è cofirmataria, che promuove una migliore politica di efficientamento energetico.

  Andrea CECCONI (M5S) interviene a favore dell'emendamento Terzoni 6.97, sottolineando come lo stesso persegua importanti finalità, a fronte di un onere finanziario di soli cinque milioni di euro per ciascuno degli anni 2016, 2017 e 2018.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, si dichiara disponibile ad accantonare l'emendamento Terzoni 6.97, al fine di ulteriori approfondimenti.

  Claudia MANNINO (M5S) osserva che l'accantonamento dell'emendamento Terzoni 6.97 seguirebbe la stessa ratio dell'accantonamento già disposto dell'emendamento De Girolamo 6.111.

  Maino MARCHI (PD) si dichiara a favore dell'accantonamento dell'emendamento Terzoni 6.97, sottolineando comunque che, a partire dal Governo Prodi, le politiche in questo settore sono state attivamente intraprese e che possono quindi solo essere migliorate, mentre non sarebbe opportuno modificare il loro impianto.

  Davide CRIPPA (M5S) interviene, con alcune specificazioni tecniche, a favore dell'accantonamento dell'emendamento Terzoni 6.97.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Terzoni 6.97.

  Roberto SIMONETTI (LNA) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Allasia 6.38. Chiede inoltre l'accantonamento dello stesso, nel caso in cui sussistano delle problematiche riferibili alla copertura finanziaria ivi indicata.

  La Commissione respinge l'emendamento Allasia 6.38.

  Claudia MANNINO (M5S) illustra l'emendamento Zolezzi 6.92, di cui è cofirmataria, raccomandandone l'approvazione. Pag. 13Chiede, quindi, al rappresentante del Governo e ai relatori di modificare il loro parere contrario sul medesimo emendamento.

  Davide CRIPPA (M5S) interviene a favore dell'emendamento Zolezzi 6.92, sottolineando come esso promuova i lavori di bonifica dall'amianto degli edifici.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, intervenendo in relazione all'emendamento Zolezzi 6.92, chiarisce che sia i relatori sia il Governo hanno a cuore i lavori di bonifica dall'amianto degli edifici. Sottolinea però che già sussiste un'agevolazione fiscale sia per le aziende sia per i soggetti privati che danno luogo ad un efficientamento energetico degli edifici, bonificando le strutture in cui è presente l'amianto.

  La Commissione respinge l'emendamento Zolezzi 6.92.

  Claudia MANNINO (M5S) illustra l'emendamento De Rosa 6.96, di cui è cofirmataria, raccomandandone l'approvazione.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL), sottoscrivendo l'emendamento De Rosa 6.96, rileva che esso interviene per eliminare un assurdo balzello – che peraltro comporta un irrisorio gettito tributario – imposto agli esercenti dei pubblici esercizi, nel caso in cui questi intendano abbellire con aree verdi gli spazi adiacenti alla propria attività.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti De Rosa 6.96 e Pisano 6.86.

  Ferdinando ALBERTI (M5S) illustra il proprio emendamento 6-bis.5, e ne chiede l'accantonamento ai fini di una possibile valutazione positiva.

  Andrea CECCONI (M5S) ritiene che la riduzione al 5 per cento dell'IVA sulle ristrutturazioni potrebbe incrementare l'attività delle imprese edilizie e migliorare l'efficienza energetica degli edifici, sia pubblici che privati. Invita inoltre a considerare che le minori entrate derivanti dalla riduzione dell'IVA potrebbero essere compensate dall'aumento delle entrate derivante dall'incremento delle attività economiche.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, sottolineando l'attenzione con la quale è trattato nella manovra il tema delle agevolazioni fiscali per l'edilizia e per il risparmio energetico, ritiene che la misura prevista dall'emendamento Alberti 6-bis.5 non sia necessaria, in quanto si andrebbe a sommare alle agevolazioni fiscali già previste, e potrebbe creare problemi di compatibilità con il diritto europeo. Conferma pertanto il parere contrario precedentemente espresso.

  Davide CRIPPA (M5S) ricorda che un emendamento di contenuto analogo fu approvato dalle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive nel corso dell'esame del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 91 del 2014 e che successivamente, sullo stesso emendamento, fu espresso parere contrario da parte della Commissione Bilancio, per motivi di carattere finanziario. Ritiene che il problema potrebbe ora essere superato essendo attualmente prevista, a differenza che in passato, un'aliquota IVA al 5 per cento, seppur limitatamente a talune fattispecie.

  Maino MARCHI (PD), pur confermando il proprio apprezzamento per le finalità della proposta emendativa, osserva che il conseguente onere, quantificato in 350 milioni di euro, non appare sostenibile, anche in considerazione del fatto che un taglio in Tabella C comporterebbe una riduzione di spese in tutti i settori di intervento pubblico.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Alberti 6-bis.5 e Ruocco 7.27.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) illustra l'emendamento Alberto Giorgetti Pag. 147.38, volto ad aumentare la maggiorazione del 40 per cento prevista ai fini dell'ammortamento dei beni materiali strumentali nuovi. Pur ritenendo apprezzabile la misura introdotta dal disegno di legge di stabilità, ritiene che una misura maggiore potrebbe rappresentare un incentivo veramente determinante.

  La Commissione respinge l'emendamento Alberto Giorgetti 7.38.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) evidenzia che l'emendamento Alberto Giorgetti 7.8 prevede un incentivo analogo a quello dell'emendamento 7.38 dello stesso proponente, ma di maggiore importo e limitato alle aree dell'obiettivo convergenza. Al riguardo, segnalando che il proprio Gruppo ha presentato una serie di proposte emendative che prevedono misure di favore per il Mezzogiorno, lamenta l'assenza, nella manovra, di una politica dedicata alle regioni meridionali. Propone pertanto di raggruppare tutte le proposte emendative riferite alle suddette regioni, indipendentemente dal gruppo proponente, accantonarle ed esaminarle in un'ottica complessiva. Evidenzia peraltro come nessuna delle proposte emendative presentate dal proprio gruppo, peraltro in numero assai limitato, abbia avuto una valutazione positiva da parte dei relatori e del Governo e auspica che i pareri espressi non derivino da un atteggiamento pregiudiziale nei confronti del proprio gruppo.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, assicura che il tema concernente le politiche di sviluppo in favore del Mezzogiorno rappresenta una questione all'attenzione dei relatori, sulla quale è in corso un'ampia ed approfondita riflessione circa l'individuazione degli strumenti che meglio possano concorrere al raggiungimento dell'obiettivo prefissato. Conferma, tuttavia, la contrarietà in precedenza già espressa in ordine ad eventuali modifiche delle norme relative al «super ammortamento» contenute nel disegno di legge di stabilità in esame.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, nel concordare circa la rilevanza del tema in discussione, ricorda che già in sede di replica nell'ambito dell'esame preliminare dei provvedimenti in titolo aveva avuto modo di dichiarare, a nome dell'intero Governo, la ferma intenzione, peraltro già ampiamente manifestata anche nel corso dell'esame presso il Senato, di intervenire attivamente sulla questione relativa alle politiche di sviluppo in favore del Mezzogiorno, agendo in modo particolare attraverso lo strumento del credito d'imposta automatico a beneficio degli investimenti realizzati nelle regioni meridionali del nostro Paese, che a suo giudizio potrebbe rappresentare un elemento a carattere universale di indubbia efficacia. Osserva come l'adozione di tale ultima misura non necessiterebbe peraltro, a differenza di eventuali modifiche nelle percentuali del «super ammortamento», di una specifica comunicazione da indirizzare alla Commissione europea. Evidenzia, altresì, che il Governo, prendendo in ciò spunto da una serie di emendamenti sottoscritti tanto dalle forze di maggioranza quanto da quelle di opposizione, è fermamente intenzionato a presentare nel corso del prosieguo dell'esame un intervento aggiuntivo sul versante della decontribuzione per le nuove assunzioni a tempo indeterminato in favore delle imprese operanti nel Mezzogiorno, volto ad estenderne l'ambito temporale di applicazione. Nel ribadire la propria contrarietà in merito ad eventuali modifiche dell'attuale formulazione delle misure in materia di «super ammortamento» contenute nel disegno di legge di stabilità per il 2016, la cui efficacia peraltro riguarda anche investimenti in beni strumentali già realizzati a partire dal 15 ottobre scorso, formula quindi un invito al ritiro di tutte le proposte emendative concernenti tale specifica questione.

  Laura CASTELLI (M5S) rammenta come il tema in discussione sia caratterizzato da una indubbia rilevanza, come testimoniato anche dalla pluralità di atti di indirizzo e di sindacato ispettivo in proposito presentati presso i due rami del Parlamento dalle diverse forze politiche. Nel sottolineare l'assenza di una reale Pag. 15volontà politica ed amministrativa di pervenire nel nostro Paese ad un migliore utilizzo dei fondi europei destinati ai progetti di sviluppo delle regioni meridionali, richiama l'attenzione sulla scarsa rappresentatività degli attuali indici economici, quali ad esempio quelli relativi al PIL o quelli periodicamente forniti dall'ISTAT, che non appaiono in grado di fornire una fotografia sufficientemente adeguata della reale situazione economica delle varie aree del Paese.

  Francesco BOCCIA, presidente, rileva che l'invito al ritiro del Governo su tutti gli emendamenti riferiti al «super ammortamento» è motivato dalla decisione di quest'ultimo di non modificarne la quota.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) insiste per la votazione dell'emendamento Alberto Giorgetti 7.8.

  La Commissione respinge l'emendamento Alberto Giorgetti 7.8.

  Guido GUIDESI (LNA) chiede l'accantonamento dell'emendamento Molteni 7.6, di cui è cofirmatario, essendo in corso un'interlocuzione tra il Governo e la regione Lombardia sulla questione oggetto dell'emendamento stesso.

  Paolo TANCREDI (AP) e Fabio MELILLI (PD), relatori, concordano sull'accantonamento dell'emendamento Molteni 7.6.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Molteni 7.6.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Locatelli 8.44, Ruocco 8.35, Mucci 8.8 e Capelli 8.40.

  Vincenza BRUNO BOSSIO (PD) non condivide la filosofia con la quale il Viceministro invita i proponenti al ritiro degli emendamenti sul «super ammortamento», ritenendo invece opportuno che siano distinti quelli che vanno nella direzione di «Industria 4.0».

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Villarosa 9.106 e 9.105, Baradello 9.119 e Guidesi 9.60.

  Mattia FANTINATI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 9.103, facendo presente che esso intende riproporre una misura prevista per gli anni 2014 e 2015, che peraltro non necessita di alcuna copertura finanziaria.

  Paolo TANCREDI (AP) e Fabio MELILLI (PD), relatori, concordano sull'accantonamento dell'emendamento Fantinati 9.103.

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con la richiesta di accantonamento.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Fantinati 9.103.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL) chiede l'accantonamento dell'emendamento Alberto Giorgetti 9.41, volto ad escludere gli immobili strumentali dal patrimonio dell'impresa individuale per assoggettarli all'imposta sostitutiva.

  Il Viceministro Enrico MORANDO osserva che la copertura dell'emendamento è effettuata attraverso un taglio lineare di grande rilievo sulla tabella C, che ritiene insostenibile finanziariamente.

  Laura CASTELLI (M5S) invita il Governo a suggerire una copertura idonea, giudicando la questione di grande rilievo e ritenendo politicamente non giustificabile respingere una misura, qualora essa sia condivisa, per sole ragioni di copertura.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL) concorda con la collega Castelli e sottolinea che la copertura finanziaria è tecnicamente idonea e quindi compatibile. Chiede in ogni caso al Governo di formulare le proprie osservazioni di merito sull'emendamento Pag. 16in esame, valutando la possibilità di un accantonamento finalizzato a riformulare la sola copertura.

  Il Viceministro Enrico MORANDO fa presente che le leggi di stabilità e di bilancio rappresentano il quadro complessivo delle scelte allocative operate dal Governo e considera incompatibile una rimodulazione del 30 per cento delle risorse allocate nella tabella C.

  La Commissione respinge l'emendamento Alberto Giorgetti 9.41.

  Dino ALBERTI (M5S) manifesta la propria contrarietà all'inserimento delle disposizioni contenute nel decreto-legge 183 del 2015 all'interno del disegno di legge di stabilità.

  Daniele CAPEZZONE (Misto-CR) illustra l'emendamento Altieri 9-bis.10, di cui è cofirmatario, e chiede al Governo di effettuare un'ulteriore riflessione, non comprendendo le ragioni della contrarietà su una misura che propone la compensazione dei crediti maturati verso la pubblica amministrazione con i debiti fiscali, che non necessita peraltro di alcuna copertura, se non di cassa.

  Mattia FANTINATI (M5S) ricorda che l'Italia è un pessimo pagatore e che tale comportamento genera una situazione di forte crisi per le imprese. Nel condividere l'emendamento, chiede al Governo che tale misura sia resa strutturale.

  La Commissione respinge l'emendamento Altieri 9-bis.10.

  Dalila NESCI (M5S), intervenendo sugli identici emendamenti Brunetta 10.29 e Fico 10.55, esprime una forte contrarietà per l'inserimento, all'interno del disegno di legge di stabilità, di disposizioni che prevedono che il pagamento del canone di abbonamento per il servizio pubblico radiotelevisivo avvenga attraverso un addebito nella bolletta elettrica. Nel sottolinearle criticità evidenziate in proposito dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas, fa presente che tali disposizioni accentuano la contrarietà dei cittadini nei confronti di questa tassa. Condividendo la strategia volta a migliorare il servizio pubblico radiotelevisivo, giudica essenziale che la questione del canone sia analizzata compiutamente e chiede pertanto al Governo di delineare le linee di fondo della revisione del servizio pubblico radiotelevisivo.

  Davide CRIPPA (M5S) dà conto compiutamente di alcune criticità contenute nella memoria inviata qualche giorno fa dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas alla X Commissione Attività produttive della Camera su questo tema, con particolare riguardo alle difficoltà che potrebbero derivare dalla scelta del criterio della residenza e dall'obbligo di pagamento con rate mensili in caso di cambio del fornitore di energia elettrica. Nel ricordare che l'Autorità ha evidenziato anche la possibilità che nel periodo di prima applicazione della disposizione possano generarsi dei costi incrementali che sarebbero in prima battuta sostenuti dai distributori di energia elettrica, che poi in un secondo momento li imputerebbero agli utenti, chiede al Governo di esprimersi sulle criticità evidenziate, auspicando più in generale che vengano proposte disposizioni che possano trovare una reale e concreta applicazione.

  Guido GUIDESI (LNA) sottoscrive, anche a nome dei colleghi Saltamartini e Simonetti, l'emendamento Brunetta 10.29. Chiede al Governo una posizione chiara riguardo agli obiettivi del servizio pubblico radiotelevisivo, anche in ragione della recente proposta di riforma della concessionaria. Giudica il servizio pubblico radiotelevisivo non comparabile con altri tipi di servizio pubblico, come quello sanitario o scolastico, e ritiene pertanto che debba esserci la possibilità per il cittadino di non partecipare economicamente all'erogazione di quel servizio nel caso in cui voglia rinunciare alla sua fruizione. Non condividendo le ragioni espresse dal Presidente Pag. 17del Consiglio volte a far pagare tutti i cittadini per ridurre l'onere del canone RAI, auspica che questa tassa venga definitivamente abolita, anche come conseguenza di una privatizzazione della concessionaria.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, nel confermare il parere contrario espresso sugli identici emendamenti Brunetta 10.29 e Fico 10.55, soppressivi dei commi da 71 a 79, manifesta la disponibilità del Governo a discutere nel merito la questione relativa al canone RAI, al fine di risolvere tutte le problematiche ad essa connesse, in particolare quelle segnalate dall'Autorità per l'energia.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Brunetta 10.29 e Fico 10.55 e l'emendamento Caparini 10.13.

  Luigi GALLO (M5S) chiede che venga accantonato l'emendamento a sua prima firma 10.53, del quale richiama le finalità.

  Paolo TANCREDI (AP) e Fabio MELILLI (PD), relatori, concordano sull'accantonamento dell'emendamento Luigi Gallo 10.53.

  Il Viceministro Enrico MORANDO manifesta il suo orientamento favorevole ad accantonare l'emendamento Luigi Gallo 10.53.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Luigi Gallo 10.53.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Alberto Giorgetti 10.8, Pagano 10.37 e Massa 10.64 e l'emendamento Matteo Bragantini 10.70.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL), nel richiamare le finalità dell'emendamento Brunetta 10.32, esprime perplessità sul mancato chiarimento, da parte del rappresentante del Governo, delle questioni evidenziate riguardo alle difficoltà applicative delle disposizioni relative al canone RAI.

  Davide CRIPPA (M5S) chiede chiarimenti al Governo sulle modalità applicative delle disposizioni in discussione, con particolare riferimento ai casi di esonero dal pagamento del canone RAI, attualmente disposte in relazione all'età del titolare dell'abbonamento. Pur concordando con la necessità di introdurre misure di contrasto all'evasione del canone RAI, non condivide che il pagamento avvenga tramite le bollette dell'energia elettrica, costituendo questo un fattore di ulteriore complicazione e di minore trasparenza per gli utenti.
  Nel ritenere, peraltro, che la procedura di segnalazione delle proposte emendative peggiori la qualità legislativa delle norme, lamenta, altresì, l'elevata quantità di proposte emendative accantonate, come richiesto dai relatori e dal Governo, che non consente di svolgere un discorso organico sulle delicate questioni da affrontare.

  La Commissione respinge l'emendamento Brunetta 10.32.

  Dalila NESCI (M5S), intervenendo sull'emendamento Fico 10.58, lamenta la mancata risposta del rappresentante del Governo in relazione ai quesiti formulati dal collega Crippa ed evidenzia che l'inserimento in bolletta del canone RAI sottende all'esigenza di finanziamento del servizio pubblico televisivo, ad evidente danno dei cittadini, senza peraltro risolvere il problema del contrasto all'evasione del pagamento del canone.

  Maino MARCHI (PD), ribadisce l'opportunità di introdurre un sistema volto a prevedere l'inserimento in bolletta del canone RAI, al fine di contrastare l'evasione dal pagamento del canone stesso.

  La Commissione respinge l'emendamento Fico 10.58.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che si passa ora all'esame delle proposte emendative riferite alle sezioni da 11 a 16.

Pag. 18

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, anche a nome del relatore Melilli, con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione 11, chiede l'accantonamento dell'esame degli emendamenti D'Attorre 11.50, Sammarco 11.27, Prestigiacomo 11.20, Carfagna 11.21, Valeria Valente 11.38, Tino Iannuzzi 11.72, Covello 11.34, Della Valle 11.57 e Castricone 11.61, esprimendo parere contrario sulle restanti proposte emendative presentate. Con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione 12, chiede l'accantonamento dell'esame degli emendamenti Pizzolante 12.20, Zoggia 12.56, degli identici emendamenti Simonetti 12.19, Di Salvo 12.57 e 12.112 della XI Commissione, nonché degli emendamenti Carfagna 12.25 e Prestigiacomo 12.26 e 12.27, esprimendo parere contrario sulle restanti proposte emendative presentate. Con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione 13, chiede l'accantonamento dell'esame dell'emendamento Ferranti 13.3, esprimendo parere contrario sull'emendamento Cristian Iannuzzi 13.8. Con riferimento alla proposta emendativa riferita alla sezione 13-bis, esprime parere contrario sull'emendamento Da Villa 13-bis.14. Con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione n. 14, chiede l'accantonamento dell'esame dell'emendamento Barbanti 14.32, esprimendo parere contrario sull'emendamento Cominardi 14.27. Con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione 14-bis, chiede l'accantonamento dell'emendamento Di Salvo 14-bis.8, esprimendo parere contrario sull'emendamento Locatelli 14-bis.13. Con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione 15, invita al ritiro dell'emendamento Vico 15.18, chiede l'accantonamento dell'esame degli emendamenti Ghizzoni 15.10, Santerini 15.16, Laforgia 15.38, Capua 15.8, Dambruoso 15.9 e Marchi 15.11, ed esprime parere contrario sulle restanti proposte emendative presentate. Con riferimento alle proposte emendative riferite alla sezione 16, esprime parere favorevole sull'emendamento Guerra 16.60, invita al ritiro dell'emendamento Giancarlo Giordano 16.176 e chiede l'accantonamento dell'esame dell'emendamento Rocchi 16.117, nonché degli identici emendamenti Ferrari 16.99 e 16.289 della I Commissione, degli identici emendamenti Dellai 16.214 e Alfreider 16.240, degli identici emendamenti Dellai 16.216 e Alfreider 16.239, degli identici emendamenti Dellai 16.213 e Alfreider 16.238, dell'emendamento Carocci 16.115, degli identici emendamenti 16.290 della III Commissione e Quartapelle Procopio 16.245, degli emendamenti Pes 16.102, Marchi 16.2, Campana 16.65, Marchi 16.3, Misiani 16.4, Causi 16.95, Abrignani 16.76, degli identici emendamenti Scanu 16.64 e Pili 16.225, degli identici emendamenti Mazziotti Di Celso 16.68 e 16.291 della I Commissione, degli identici emendamenti Palazzotto 16.145 e Fassina 16.280, dell'emendamento Piccione 16.93, nonché degli emendamenti Capelli 16.215 e Incerti 16.56.

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con il parere espresso dai relatori, anche con riferimento alle proposte di accantonamento. Sottolinea, inoltre, con particolare riferimento alla sezione 11, che la richiesta di accantonamento si riferisce a proposte emendative presentate da tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento delle proposte emendative testé indicate dai relatori.

  Andrea CECCONI (M5S), intervenendo sull'emendamento Rampelli 11.37, ne auspica l'approvazione, dal momento che ritiene che introduca un principio di buon senso. Fa notare infatti che la decontribuzione prevista dal comma in esame non ha generato nuova occupazione, sottolineando l'esigenza di misure decontributive di carattere generale.

  Carlo DELL'ARINGA (PD) manifesta soddisfazione per la scelta del Governo di accantonare le proposte emendative tese a Pag. 19favorire una fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno, auspicando che una ulteriore riflessione sul tema – che si augura possa avere ad oggetto anche i profili di compatibilità con la normativa europea – conduce all'individuazione di misure volte a rilanciare il mercato del lavoro al Sud. Quanto alla decontribuzione prevista dal comma in esame rileva che essa ha funzionato, in quanto ha generato un forte aumento di nuova occupazione, anche nel Meridione.

  La Commissione respinge l'emendamento Rampelli 11.37.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL) illustra l'emendamento Prestigiacomo 11.18, di cui è cofirmatario, rilevando che esso mira all'istituzione di zone economiche speciali nelle regioni del Mezzogiorno, in piena armonia con le norme europee. Chiede, quindi, di accantonare l'emendamento in questione, con l'impegno di riformularlo nella parte relativa alla copertura.

  Fabio MELILLI (PD), relatore, concorda con la proposta di accantonamento testé formulata, dichiarandosi disponibile a discutere sul tema, a condizione che si evitino interventi di natura settoriale.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, concordando con la proposta di accantonamento, invita a formulare proposte emendative che siano rispettose della normativa europea, soprattutto per quanto concerne l'IVA.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Prestigiacomo 11.18.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Garnero Santanchè 11.7, Zaccagnini 11.79 e Della Valle 11.54.

  Simonetta RUBINATO (PD) chiede che l'emendamento Sanga 11.70, di cui è cofirmataria, venga accantonato.

  Il Viceministro Enrico MORANDO ritiene che la strada delineata dall'emendamento Sanga 11.70 non sia percorribile, facendo notare che la rendita INAIL ha carattere indennitario e non risarcitorio.

  Simonetta RUBINATO (PD), in qualità di cofirmataria, ritira l'emendamento Sanga 11.70.

  Salvatore MATARRESE (SCpI) ritira il proprio emendamento 12.34.

  Giulio MARCON (SEL), illustrando l'emendamento Airaudo 12.75, di cui è cofirmatario, ne raccomanda l'approvazione, in quanto volto a restituire centralità al contratto collettivo nazionale di lavoro.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Airaudo 12.75 e Sammarco 12.46.

  Roberto OCCHIUTO (FI-PdL), intervenendo sull'emendamento Brunetta 12.31, fa notare che esso mira alla determinazione dell'imposta attraverso il sistema quoziente familiare, individuando una copertura sulla base delle risorse derivanti dalla spending review.

  Renato BRUNETTA (FI-PdL), illustrando il suo emendamento 12.31, ritiene un titolo d'onore che la maggioranza e il Governo siano contrari alle proposte emendative del proprio gruppo, perché ciò dimostra, a suo avviso, la loro ostilità alla politica di buon senso del suo schieramento, che è realmente volta alla riduzione della pressione fiscale e al sostegno dei gruppi sociali svantaggiati. Dichiara di non condividere l'impianto dell'attuale legge di stabilità che, a suo avviso, mira a ridurre la pressione fiscale ricorrendo al deficit e al debito.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Brunetta 12.31, Cristian Iannuzzi 13.8, Da Villa 13-bis.14, Cominardi 14.27, Locatelli 14-bis.13 e Carlo Galli 15.23.

Pag. 20

  Colomba MONGIELLO (PD) chiede di accantonare l'emendamento Vico 15.18, di cui è cofirmataria.

  Paolo TANCREDI (AP), relatore, concorda con la proposta di accantonamento dell'emendamento Vico 15.18.

  Francesco BOCCIA, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Vico 15.18.

  Gianluca VACCA (M5S) illustra il suo emendamento 15.29, raccomandandone l'approvazione.

  Francesco D'UVA (M5S) auspica l'approvazione dell'emendamento Vacca 15.29, chiedendo che i relatori rivedano i propri pareri.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vacca 15.29, Gelmini 15.37, Fabrizio Di Stefano 16.25 e Baradello 16.124.

  Giulio MARCON (SI-SEL) illustra l'emendamento Giancarlo Giordano 16.176, sottolineando come la finalità di estendere le disposizioni della legge sulla «buona scuola» relative al piano straordinario di assunzioni anche al personale ATA rappresenti una proposta ragionevole e di equità. Per tale ragione, non accogliendo l'invito al ritiro, auspica per lo stesso un voto favorevole.

  Silvia CHIMIENTI (M5S), condividendo le considerazioni del collega Marcon, annuncia il voto favorevole dei deputati del gruppo Movimento 5 Stelle sull'emendamento Giancarlo Giordano 16.176.

  La Commissione respinge l'emendamento Giancarlo Giordano 16.176.

  Silvia CHIMIENTI (M5S), nell'illustrare l'emendamento Ciprini 16.186, chiede al rappresentante del Governo per quali ragioni non abbia ritenuto utile effettuare un'approfondita riflessione sulle finalità dell'emendamento stesso.

  La Commissione respinge l'emendamento Ciprini 16.186.

  Maino MARCHI (PD) sottoscrive l'emendamento Miccoli 16.241 e lo ritira.

  Silvia CHIMIENTI (M5S), intervenendo sull'emendamento Ciprini 16.188, di cui è cofirmataria, ne auspica l'approvazione sottolineando come le finalità dello stesso sono state condivise anche dai colleghi della maggioranza che hanno presentato l'identico emendamento Miccoli 16.241.

  Il Viceministro Enrico MORANDO conferma il parere contrario sull'emendamento Ciprini 16.188.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Ciprini 16.188, nonché gli emendamenti Rampelli 16.120 e 16.119.

  Lello DI GIOIA (Misto-PSI-PLI), in qualità di cofirmatario, ritira l'emendamento Di Lello 16.251.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Nesci 16.200, Roccella 16.237, Taglialatela 16.1, Cancelleri 16.180 e Santelli 16.51.

  Giulio MARCON (SI-SEL) illustra l'emendamento Melilla 16.246, volto a vietare installazioni fisse e mobili per la prospezione, la ricerca e la coltivazione di idrocarburi nelle zone antistanti il perimetro esterno delle aree marine e costiere protette. Ritiene che, a suo avviso, la trivellazione in mare rappresenti una scelta errata sia dal punto di vista ambientale, sia da quello della politica energetica, come dimostrato anche dalla circostanza che altre nazioni, che si affacciano sul Mar Adriatico, abbiano rinunciato a proseguire in tale direzione. Nel ricordare che, su tale materia, sono pendenti diverse richieste di referendum, auspica il voto favorevole sull'emendamento in esame.

Pag. 21

  Giuseppe BRESCIA (M5S), concordando con le osservazioni testé espresse dal collega Marcon, annuncia il voto favorevole dei deputati del gruppo Movimento 5 Stelle sull'emendamento Melilla 16.246.

  Maino MARCHI (PD) rileva che la tematica oggetto dell'emendamento Melilla 16.246 riguarda esclusivamente un problema ambientale e non ha alcuna implicazione sotto il profilo economico. Pertanto, ritiene che la legge di stabilità non è la sede più opportuna per esaminare tale argomento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Melilla 16.246, indi approva l'emendamento Guerra 16.60 (vedi allegato). Infine, respinge le proposte emendative Fabrizio Di Stefano 16.27 e Manlio Di Stefano 16.193.

  Francesco BOCCIA, presidente, comunica che il Ministro Padoan ha manifestato la propria disponibilità a intervenire nel corso dei lavori della Commissione, allorquando riprenderà l'esame dell'emendamento 42.73 del Governo in materia di banche e dei relativi subemendanti.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

   La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.20.

ERRATA CORRIGE

  Nell'Allegato 1 Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 554 del 6 dicembre 2015:
   a pagina 29, seconda colonna, ventisettesima riga, la parola: «Giancarlo» è sostituita dalla seguente «Alberto»;
   a pagina 114, prima colonna, diciottesima riga, la parola: «Carlo» è sostituita dalla seguente «Giampaolo»;
   a pagina 116, prima colonna, sesta e ventinovesima riga, la parola: «Carlo» è sostituita dalla seguente «Giampaolo».

Pag. 22