CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 dicembre 2015
551.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 2 dicembre 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 15.05.

Variazioni nella composizione della Commissione.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che a far data dal 23 novembre scorso ha cessato di far parte della Commissione l'onorevole Michaela BIANCOFIORE (FI-PdL).

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di livello universitario rilasciati nella Repubblica italiana e nella Repubblica popolare cinese, con Allegati, firmato a Pechino il 4 luglio 2005.
C. 3300 Governo, approvato dal Senato.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Maria Chiara CARROZZA (PD), relatrice, nell'introdurre il provvedimento rileva Pag. 65che la cooperazione culturale tra l'Italia e la Cina è disciplinata da un Accordo di cooperazione culturale firmato a Roma il 6 ottobre 1978, mentre la cooperazione nel campo scientifico e tecnologico è sancita da un Accordo firmato a Pechino il 9 giugno 1998. Osserva quindi che l'Accordo è teso a favorire ancora di più la collaborazione tra i due Paesi nel settore dell'istruzione.
  Rileva altresì che l'intesa tiene invece opportunamente conto dei cambiamenti verificatisi con la Convenzione di Lisbona dell'11 aprile 1997.
  Nota inoltre che sono state considerate le ultime riforme effettuate in Italia nel settore dei titoli di studio con particolare riferimento al regolamento di cui al decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 270 del 2004, che ha modificato il regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei, approvato con decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica.
  Osserva quindi che manca attualmente una disciplina del reciproco riconoscimento dei titoli di studio a livello universitario rilasciati dalle autorità competenti della Repubblica italiana e della Repubblica popolare cinese e che ciò comporta che i cittadini che intendono iscriversi presso le università dell'altro Stato contraente conseguono presso tali università diplomi di laurea privi di riconoscimento legale da parte delle autorità dei Paesi di origine, e che questo è oggettivamente un problema.
  Nel porre in rilievo che l'Accordo permetterà quindi agli studenti italiani e cinesi in possesso del titolo finale degli studi secondari superiori di essere ammessi nelle istituzioni universitarie dell'altro Stato contraente, osserva ancora che eventualmente potrà essere previsto un esame di idoneità al corso universitario prescelto o verifiche sulla conoscenza della lingua nazionale.
  Con riferimento all'elevato numero di studenti di lingua italiana nelle scuole superiori e nelle università cinesi e del crescente numero di studenti cinesi che s'iscrivono presso i nostri atenei (circa 8 mila), evidenzia che l'Accordo, favorendo l'inserimento di questi studenti nel sistema accademico italiano, contribuirà altresì all'aumento del tasso di internazionalizzazione dei nostri atenei nonché all'ulteriore diffusione della lingua italiana anche attraverso la rete dei tre istituti di cultura operanti a Pechino, Shangai ed Hong Kong.
  Osserva ancora che l'Accordo sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di livello universitario, rilasciati nella Repubblica italiana e nella Repubblica popolare cinese, sottoscritto Pechino il 4 luglio 2005, disciplina la corrispondenza di livello dei titoli accademici dei due Paesi secondo la tabella riportata all'articolo 2.
  Passando all'illustrazione dell'articolato evidenzia che l'Accordo si compone di un preambolo e di 9 articoli. L'articolo 1 ne individua l'ambito di validità, stabilendo che i destinatari siano le università, gli istituti universitari, i politecnici e le istituzioni di alta formazione artistica e musicale, statali e non, legalmente riconosciuti ed abilitati a rilasciare titoli aventi valore legale. Ricorda che in Cina l'accordo si applica alle istituzioni universitarie e agli istituti di ricerca abilitati ad emettere titoli accademici e certificati di livello corrispondente, in Italia, alla laurea breve, alla laurea specialistica e al dottorato di ricerca. Osserva ancora che l'elenco delle istituzioni accademiche coinvolte è espressamente indicato nei due Allegati, «A» e «B», costituenti parte integrante dell'Accordo stesso.
  Rileva inoltre che, ai sensi dell'articolo 3, gli studenti in possesso del titolo finale di studi secondari superiori possono essere ammessi presso un'istituzione universitaria di uno dei due Paesi, secondo le disposizioni vigenti nel Paese di accoglienza, previa verifica della conoscenza della lingua nazionale, della disponibilità dei posti riservati agli studenti stranieri e del superamento delle procedure di selezione per l'accesso ai corsi a numero chiuso. Il medesimo articolo prevede che Pag. 66siano esonerati dalle prove per l'accertamento della competenza linguistica, nonché dal contingentamento dei posti, i diplomati presso scuole secondarie nel cui programma di insegnamento sia stato inserito almeno per un triennio l'insegnamento della lingua del Paese ospite.
  Evidenzia altresì che gli articoli da 4 a 6 disciplinano il riconoscimento dei titoli rilasciati dalle istituzioni universitarie cinesi in Italia, disponendo che i certificati rilasciati dalle istituzioni universitarie riportate nell'allegato B consentano l'iscrizione ai corsi universitari di primo livello, dei livelli successivi ed al dottorato di ricerca presso gli atenei italiani.
  Per quanto riguarda l'articolo 7, osserva che esso riconosce ai possessori di un titolo universitario conseguito presso un'istituzione universitaria di uno dei due Paesi il diritto a fregiarsi di tale qualificazione nell'altro Paese. Il successivo articolo 8 prevede la creazione di una Commissione mista permanente per l'attuazione dell'intesa.
  Ricorda infine che il disegno di legge è già stato approvato dall'altro ramo del Parlamento il 10 settembre scorso e riproduce il contenuto di un analogo provvedimento, già presentato nel corso del 2012, ma il cui esame si è interrotto per lo scioglimento delle Camere nel 2013, e che gli oneri economici sono quantificati in 2.180 euro, ad anni alterni, a decorrere dal 2015.
  Nota, da ultimo, che è appena il caso di richiamare la rilevanza di questo Accordo, che è molto atteso sia dagli studenti cinesi, molto numerosi, che stanno studiando la lingua italiana in Italia sia dagli studenti italiani in Cina.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA si associa alle considerazioni svolte dalla relatrice.

  Carlo SIBILIA (M5S), nel ricordare che il MoVimento 5 Stelle è favorevole alla ratifica di accordi di scambio culturale quali quello in titolo, lamenta, tuttavia, la contraddizione relativa all'introduzione di una sorta di «dazio» a carico degli studenti, ossia di un visto oneroso per soggiorno di studio dal 2016 in poi, operata dal disegno di legge di stabilità in corso di esame presso questo ramo del Parlamento. Si tratta di una misura in distonia con gli impegni di natura bilaterale assunti dall'Italia in campo culturale e che ricadono sugli studenti italiani in Cina e cinesi in Italia.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che è concluso l'esame preliminare del provvedimento, che sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e la Santa Sede in materia fiscale, fatta a Roma il 1o aprile 2015.
C. 3329 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 ottobre scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio e Finanze. Avverte anche che il relatore, onorevole Monaco ha presentato un emendamento di carattere formale.

  Francesco MONACO (PD), relatore, illustra l'emendamento Tit. 1 (vedi allegato).

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Tit. 1 del relatore.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato al relatore, onorevole Monaco, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

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  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato di Monaco sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con Protocollo, fatto a Monaco il 2 marzo 2015.
C. 3330 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 ottobre scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio e Finanze.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato al relatore, onorevole Rabino, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato del Liechtenstein sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con Protocollo e Protocollo aggiuntivo, fatto a Roma il 26 febbraio 2015.
C. 3332 Governo.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 21 ottobre scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio e Finanze.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato al relatore, onorevole Nicoletti, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è svolto dalle 15.20 alle 15.30.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 548 del 26 novembre 2015, a pagina 77, prima colonna, diciannovesima riga, sostituire la parola: «essendo» con le seguenti: «avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Bilancio, Finanze e Politiche dell'Unione europea, mentre le Commissioni Giustizia e Attività produttive hanno preannunciato di non procedere all'espressione del previsto parere. Essendo».

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