CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 novembre 2015
534.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 77

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 4 novembre 2015. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 14.50.

Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e la Santa Sede in materia fiscale, fatta a Roma il 1o aprile 2015.
C. 3329 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 28 ottobre scorso.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI, in risposta alle richieste di chiarimento Pag. 78formulate dal relatore nel corso della precedente seduta, osserva che la procedura di regolarizzazione attinente alla posizione tributaria relativa alle attività e ai proventi finanziari detenuti fino all'anno 2013, prevista dall'articolo 3 della Convenzione, non è suscettibile di incidere sulle previsioni di entrata iscritte in bilancio. Precisa, inoltre, che il regime tributario opzionale in favore di specifiche categorie di contribuenti, di cui all'articolo 2 della Convenzione, che consente ai soggetti interessati di esercitare l'opzione per l'applicazione di un regime tributario sostitutivo, non è suscettibile di determinare effetti di riduzione del gettito con riguardo ai contribuenti attualmente sottoposti al regime ordinario, in quanto in entrambi i regimi si applica la medesima aliquota del 26 per cento.

  Edoardo FANUCCI (PD), relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 3329 Governo, concernente Ratifica ed esecuzione della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e la Santa Sede in materia fiscale, fatta a Roma il 1o aprile 2015;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che:
    la procedura di regolarizzazione attinente alla posizione tributaria relativa alle attività e ai proventi finanziari detenuti fino all'anno 2013, prevista dall'articolo 3 della Convenzione, non è suscettibile di incidere sulle previsioni di entrata iscritte in bilancio;
    il regime tributario opzionale in favore di specifiche categorie di contribuenti, di cui all'articolo 2 della Convenzione, che consente ai soggetti interessati di esercitare l'opzione per l'applicazione di un regime tributario sostitutivo, non è suscettibile di determinare effetti di riduzione del gettito con riguardo ai contribuenti attualmente sottoposti al regime ordinario, in quanto in entrambi i regimi si applica la medesima aliquota del 26 per cento,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato di Monaco sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con Protocollo, fatto a Monaco il 2 marzo 2015.
C. 3330 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 28 ottobre scorso.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI, in risposta alle richieste di chiarimento formulate dal relatore nel corso della precedente seduta, fa presente che, con riferimento al riconoscimento, a condizioni di reciprocità, di un credito per le imposte pagate nel Principato di Monaco, di cui all'articolo 12 dell'Accordo, non si è in possesso di elementi che consentano una puntuale valutazione degli eventuali effetti di gettito, fermo restando che il provvedimento nel suo complesso determinerà una maggiore efficacia dell'attività di accertamento espletata dall'Amministrazione finanziaria che potrebbe condurre all'emersione di maggiore base imponibile, con conseguente potenziale recupero di gettito per l'erario prudenzialmente non stimato.

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  Edoardo FANUCCI (PD), relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il testo del disegno di legge C. 3330 Governo, recante Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Principato di Monaco sullo scambio di informazioni in materia fiscale, con Protocollo, fatto a Monaco il 2 marzo 2015;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che, con riferimento al riconoscimento, a condizioni di reciprocità, di un credito per le imposte pagate nel Principato di Monaco, di cui all'articolo 12 dell'Accordo, non si è in possesso di elementi che consentano una puntuale valutazione degli eventuali effetti di gettito, fermo restando che il provvedimento nel suo complesso determinerà una maggiore efficacia dell'attività di accertamento espletata dall'Amministrazione finanziaria che potrebbe condurre all'emersione di maggiore base imponibile, con conseguente potenziale recupero di gettito per l'erario prudenzialmente non stimato,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 4 novembre 2015. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Paola De Micheli.

  La seduta comincia alle 15.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2014 concernente gli interventi relativi alla fame nel mondo.
Atto n. 214.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2014 concernente gli interventi relativi alle calamità naturali.
Atto n. 215.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2014 concernente gli interventi relativi alla conservazione dei beni culturali.
Atto n. 216.
Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2014 concernente gli interventi relativi all'edilizia scolastica.
Atto n. 217.
(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame congiunto degli schemi di decreto in oggetto.

  Maino MARCHI (PD), relatore, in relazione agli schemi di decreto in titolo, fa presente che i criteri e le procedure per l'utilizzazione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale sono attualmente disciplinati dal decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76. Il regolamento – già in precedenza modificato dal decreto del Presidente della Repubblica 23 settembre 2002, n. 250 – è stato di recente pressoché interamente riformulato con il decreto del Presidente della Repubblica 26 aprile 2013, n. 82, il quale ha inciso profondamente Pag. 80sui criteri di riparto e sulle procedure per la utilizzazione delle risorse della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, ridisegnando sia la procedura di concessione e di monitoraggio dei contributi, esplicitando i criteri di distribuzione delle risorse secondo principi di certezza e trasparenza, sia il procedimento di valutazione degli interventi da finanziare e di assegnazione dei contributi medesimi, limitandolo ad un periodo massimo di 170 giorni, in luogo degli oltre otto mesi in precedenza necessari. Si è poi nuovamente intervenuti sulle disposizioni regolamentari con il decreto del Presidente della Repubblica 17 novembre 2014, n. 172, al fine di apportarvi le integrazioni atte a garantire l'utilizzo della quota dell'otto per mille IRPEF a diretta gestione statale anche per interventi relativi ad immobili scolastici.
  Il citato decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76, individua le tipologie di interventi ammessi alla ripartizione della quota dell'otto per mille di diretta gestione statale (articolo 2, comma 1), conformemente ai cinque settori previsti dall'articolo 48 della legge n. 222 del 1985, come modificato dalla legge di stabilità per il 2014, indicandole nei seguenti settori: fame nel mondo; calamità naturali; assistenza ai rifugiati; conservazione di beni culturali; ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico degli immobili adibiti all'istruzione scolastica di proprietà pubblica (ovvero Stato ed enti locali territoriali; sono esplicitamente ricompresi dalla norma anche gli immobili di proprietà del Fondo edifici di culto destinati ad uso scolastico, la cui gestione è affidata al Ministero dell'interno).
  I soggetti che possono accedere alla ripartizione (articolo 3) sono: pubbliche amministrazioni; persone giuridiche; enti pubblici e privati, mentre sono escluse le persone fisiche e, in ogni caso, i soggetti che operano per fine di lucro.
  Per gli interventi relativi ad immobili scolastici, i soggetti che possono accedere alla ripartizione sono le amministrazioni statali, il Fondo edifici di culto e gli enti locali territoriali, proprietari di immobili adibiti all'istruzione scolastica.
  L'articolo 2-bis del decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1998, n. 76 – introdotto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 82 del 2013 – definisce specifici criteri di ripartizione del beneficio dell'otto per mille, stabilendo, in particolare, che la quota dell'otto per mille di diretta gestione statale venga ripartita – di regola – in considerazione delle finalità perseguite dalla legge, in cinque quote uguali per le cinque tipologie di interventi ammesse a contributo (comma 1). Nell'ipotesi in cui gli interventi ammessi a contributo e valutati favorevolmente per una o più delle quattro tipologie di intervento non esauriscono la somma attribuita per l'anno all'otto per mille, la somma residua è distribuita in modo uguale a favore delle altre tipologie di intervento.
  Uno specifico criterio di riparto geografico è previsto per la quota dell'otto per mille destinata agli interventi straordinari di conservazione dei beni culturali, al fine di perseguire un'equa distribuzione territoriale delle risorse. Si prevede, pertanto, che la quota attribuita sia divisa per cinque in relazione alle aree geografiche del Nord Ovest, del Nord Est, Centro, Sud e Isole (per le regioni Sicilia, Sardegna) (comma 4).
  Qualora in sede di elaborazione del piano di riparto il Consiglio dei Ministri, su proposta del suo Presidente, intenda derogare ai suddetti criteri di ripartizione – nel caso in cui si voglia concentrare le risorse per specifici interventi, per questioni di eccezionalità, necessità ed urgenza dei medesimi, ovvero nel caso in cui l'importo delle risorse a disposizione sia inferiore o uguale a 1 milione di euro – il Governo è tenuto a trasmettere alla Camere una relazione che dia conto delle ragioni per cui ha derogato ai criteri suddetti (comma 5).
  Ciò premesso, si rileva, preliminarmente, che il piano di riparto delle risorse 2014 dell'otto per mille di competenza statale, contenuto negli schemi di decreto in esame, è il primo riparto elaborato sulla Pag. 81base della nuova disciplina di ripartizione dei contributi tra le categorie di interventi ammissibili, di cui all'attuale testo del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, vigente a decorrere dal 1o gennaio 2014, ai sensi di quanto disposto dall'articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica n. 82 del 2013.
  In proposito, si osserva che tali schemi di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di riparto risultano presentati tardivamente rispetto alla tempistica indicata nel decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, che ne prevede la trasmissione al Parlamento entro il 28 gennaio di ogni anno e l'adozione entro il 4 marzo. Tale circostanza, peraltro, è in parte da ricondursi al fatto che il termine del 30 settembre, ordinariamente previsto per la presentazione delle istanze di ammissione al beneficio, è stato posticipato al 15 dicembre 2014, con riferimento alle domande relative agli interventi di edilizia scolastica – domande che inoltre sono state numerosissime, in numero di 1.978 – ai sensi dell'articolo 8 del decreto del Presidente della Repubblica 17 novembre 2014, n. 172.
  Si osserva inoltre che, diversamente dal passato, in luogo di un unico schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, il Governo ha presentato distinti schemi di decreti di riparto delle risorse dell'otto per mille IRPEF di competenza statale per ognuna delle categorie di interventi ammessi a finanziamento, con l'eccezione della quota assegnata per l'assistenza ai rifugiati, per la quale il Governo ha trasmesso la relazione prevista dall'articolo 2-bis, comma 5, del decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998. Secondo quanto esposto nella relazione illustrativa, la scelta di adottare distinti schemi di decreti di ripartizione per ognuna delle categorie di intervento è stata ritenuta la più idonea a contemperare le esigenze di unitarietà con quelle della chiarezza e semplificazione procedimentale, considerate le specifiche e differenti modalità di ripartizione riferite alle categorie d'intervento e rilevato, altresì, l'elevato numero di istanze in particolare per la categoria dell'edilizia scolastica.
  Con gli schemi in esame si provvede al riparto della quota dell'otto per mille IRPEF, di pertinenza statale per il 2014, nell'importo di complessivi 33.581.397 euro. Si tratta di un importo notevolmente inferiore rispetto a quanto teoricamente spettante allo Stato. Sulla base delle scelte dei contribuenti, infatti, la quota dell'otto per mille di pertinenza statale risulta pari a 170.347.958 euro. Tale differenza deriva dalla circostanza che il suddetto importo risulta decurtato ai sensi di diverse disposizioni legislative intercorse, che ne hanno disposto la destinazione ad altre finalità. Ricordo che tale problematica è ben nota alla Commissione bilancio, che ha da tempo avviato l'esame di una proposta di legge volta ad introdurre il divieto di utilizzare come forma di copertura finanziaria le risorse derivanti dalla quota dell'otto per mille del gettito dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale e ne ha richiesto all'unanimità il trasferimento alla sede legislativa (C. 2648).
  In particolare, la somma complessiva da ripartire per l'anno 2014 è pari a 33.581.397 euro, corrispondente allo stanziamento definitivo di competenza relativo alla quota dell'otto per mille di pertinenza statale, iscritto sul capitolo 2780 dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (nell'ambito della Missione «Fondi da ripartire»), risultante nel Rendiconto generale dello Stato dell'esercizio finanziario 2014, cui si aggiunge l'ulteriore importo di 347.076 euro già disponibile sul relativo capitolo di spesa della Presidenza del Consiglio dei Ministri, quale esito del recupero di somme delle annualità precedenti già pagate dell'otto per mille (rimborsi e restituzioni) (capitolo 224 «Contributi ad enti e associazioni diverse per assegnazione di quota parte dell'otto per mille IRPEF di pertinenza dello Stato»). Pertanto, la somma complessiva a disposizione per l'otto per mille IRPEF di competenza statale, pari a 33.581.397 euro, è stata suddivisa in parti uguali tra le cinque categorie di intervento, per un importo unitario di 6.716.279 euro. Pag. 82Per la categoria dei beni culturali la singola quota è stata ulteriormente suddivisa per ognuna delle cinque aree geografiche sopra richiamate al fine di perseguire una equa distribuzione delle risorse, ai sensi del comma 4 dell'articolo 2-bis del regolamento, per un importo unitario pari a 1.343.255 euro.
  Per il riparto delle risorse relative all'anno 2014 sono stati presentati quattro distinti schemi di decreto, riferiti a ciascuna delle tipologie di interventi ammessi alla ripartizione della quota dell'otto per mille di diretta gestione statale, concernenti rispettivamente gli interventi relativi alla fame nel mondo (Atto n. 214), gli interventi relativi alle calamità naturali (Atto n. 215), gli interventi relativi alla conservazione dei beni culturali (Atto n. 216), gli interventi relativi all'edilizia scolastica (Atto n. 217). Per quanto riguarda la quinta categoria, relativa all'assistenza ai rifugiati, il Governo ha trasmesso una specifica relazione, in quanto ha inteso destinare – con apposita deliberazione del Consiglio de Ministri in data 27 agosto 2015, ai sensi dell'articolo 2-bis, comma 5, del regolamento n. 76 – l'intera quota parte delle risorse otto per mille della categoria ad un'unica finalità, e precisamente al finanziamento del Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati. In particolare, nella relazione si sottolinea che si è ritenuto opportuno assegnare la quota complessivamente spettante alla categoria al Ministero dell'interno per il Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati – anziché procedere all'assegnazione delle risorse ai relativi progetti risultati finanziabili, derogando pertanto ai criteri di ripartizione ordinariamente previsti – in ragione della particolare situazione di eccezionalità e urgenza derivante dalla perdurante instabilità politica dell'area del Mediterraneo e dalla presenza di zone di conflitto armato che hanno accresciuto i flussi migratori provenienti dall'Africa subsahariana e dal Medio Oriente verso lo Stato italiano. La concentrazione delle risorse al Ministero dell'interno per il Sistema di protezione dei richiedenti asilo e rifugiati risponderebbe, infatti, «in modo più efficace e tempestivo alle necessità di intervento», consentendo di far fronte alla situazione di emergenza per i rifugiati richiedenti protezione internazionale mediante il rafforzamento operativo, strumentale e finanziario dei centri di accoglienza.
  Come indicato nel preambolo degli schemi di decreto in oggetto e nella relazione illustrativa, ai fini dell'ammissione alla ripartizione della quota dell'otto per mille IRPEF di pertinenza statale per il 2014, sono pervenute 3.172 domande, di cui: 100 per la fame nel mondo (89 ammesse alla valutazione tecnica), 232 per calamità naturali (109 ammesse alla valutazione tecnica), 48 per assistenza ai rifugiati (45 ammesse alla valutazione tecnica), 814 per conservazione beni culturali (430 ammesse alla valutazione tecnica) e 1.978 per l'edilizia scolastica (1.837 ammesse alla valutazione tecnica). Delle istanze pervenute, 661 sono state escluse per mancanza dei requisiti soggettivi ed oggettivi e 3 istanze sono state dichiarate improcedibili. Sono stati ammessi alla valutazione delle Commissioni tecniche 2.510 progetti, compresi quelli relativi all'assistenza ai rifugiati. Ai fini della ripartizione, sono state ammesse a finanziamento le istanze che hanno conseguito il punteggio più alto, fino a concorrenza della somma disponibile per ogni categoria. Nel complesso, le istanze ammesse al finanziamento con gli schemi di decreto in titolo sono risultate pari a 70, di cui 40 riferite alla fame nel mondo, 7 alle calamità naturali, 17 alla conservazione dei beni culturali, 6 all'edilizia scolastica.
  Nella relazione si specifica che, nella formulazione del piano di ripartizione, si è ritenuto opportuno, al fine di non eccedere rispetto alle quote massime stabilite, procedere ad una riduzione percentuale per le somme concorrenti riferite ad ognuna delle categorie e delle aree geografiche nel caso degli interventi per i beni culturali.
  La maggior parte dei progetti presentati riguarda la finalità «Edilizia scolastica» (62,4 per cento delle domande presentate), ed oltre un quarto delle istanze riguarda Pag. 83la conservazione dei beni culturali (25,7 per cento delle domande presentate). La finalità riguardante le calamità naturali totalizza il 7,3 per cento dei progetti pervenuti, la «fame nel mondo» il 3,2 per cento, e il restante 1,5 per cento riguarda l'assistenza ai rifugiati.
  I singoli progetti ammessi a contributo della quota dell'otto per mille dell'IRPEF a diretta gestione statale delle singole categorie sono elencati in allegato ai singoli schemi di riparto.
  A quanto sin qui esposto, aggiunge una considerazione concernente, in particolare, la specifica finalità degli interventi nel campo dell'edilizia scolastica, con riferimento alla quale è dato riscontrare una assai rilevante disparità tra il numero delle richieste di accesso al contributo pervenute e le domande che hanno ottenuto esito positivo. Al riguardo, evidenzia come, anche nel caso che in cui il plafond delle risorse disponibili per il 2014 fosse stato per intero quello dei circa 170 milioni teoricamente spettanti allo Stato in conformità alle scelte effettuate dai contribuenti, difficilmente si sarebbe potuto soddisfare oltre un certo limite le richieste di ammissione al finanziamento presentate. Ritiene che tale situazione debba essere rapidamente affrontata, pena anche il rischio di arrecare un notevole aggravio di lavoro alle amministrazioni direttamente interessate dalle procedure per il riparto della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla gestione statale senza che ad esso consegua poi il raggiungimento di adeguati risultati positivi.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI non ha osservazioni da formulare rispetto ai contenuti della relazione svolta dal deputato Marchi.

  Giulio MARCON (SEL) ricorda come, già in occasione dell'esame ad inizio legislatura di uno schema di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, il Governo si fosse formalmente impegnato, anche dietro sollecitazione dei gruppi parlamentari, ad escludere per il futuro il ricorso alle risorse riconducibili alla predetta quota di pertinenza statale a fini di copertura finanziaria di provvedimenti legislativi in corso di esercizio, afferenti ad interventi peraltro estranei rispetto al campo di applicazione delineato dalla disciplina vigente. Al riguardo, pur prendendo atto di un lieve miglioramento della situazione complessiva rispetto al passato recente, osserva tuttavia come gli impegni allora assunti in tal senso dal Governo risultino sostanzialmente ancora inattuati. Ritiene, altresì, doveroso procedere quanto prima ad una revisione generale della normativa vigente in materia di utilizzazione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale, allo scopo in particolare di porre rimedio alla previsione in base alla quale, attualmente, la quota relativa alle scelte non espresse in sede di dichiarazione dei redditi viene comunque ripartita anche tra le diverse confessioni religiose, in ciò vanificando le opzioni concretamente effettuate dal contribuente.

  Gianni MELILLA (SEL) reputa opportuno svolgere quanto prima una complessiva riflessione sul tema testé richiamato dal deputato Marcon concernente la devoluzione anche alle confessioni religiose, ed in misura preponderante alla Chiesa cattolica, della quota dell'otto per mille dell'IRPEF relativa alle scelte non espresse, in considerazione sia della cospicua rilevanza delle somme comunque già assegnate alle diverse confessioni religiose in conformità alle scelte espresse dai contribuenti, pari ad un ammontare superiore al miliardo di euro, sia delle opzioni effettivamente compiute in sede di dichiarazione dei redditi da parte dei cittadini, che rischierebbero altrimenti di essere nel concreto eluse. Nell'evidenziare come l'esigenza di pervenire ad una riforma della disciplina vigente sia stata di recente evidenziata anche dalla Corte dei conti, ritiene che il meccanismo sopra descritto risulti ancor più insostenibile alla luce delle attuali condizioni economico-sociali in cui versa il nostro Paese. Al fine di superare l'attuale stato di cose, invita Pag. 84pertanto il Governo a valutare l'opportunità di avviare una campagna di sensibilizzazione e di promozione volta a fornire una adeguata ed ampia informazione ai cittadini circa la facoltà, ad essi riconosciuta dalla legislazione vigente, di destinare allo Stato la quota dell'otto per mille dell'IRPEF.

  Maino MARCHI (PD), relatore, nel ribadire le considerazioni già svolte nel corso della sua relazione, evidenzia altresì come l'utilizzo improprio, con finalità di copertura, di una parte della quota dell'otto per mille di pertinenza statale abbia spesso riguardato anche il finanziamento di interventi di carattere pluriennale. Formula, quindi, una proposta di parere favorevole su ciascuno dei quattro schemi di decreto di ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2014 all'esame odierno della Commissione.

  La sottosegretaria Paola DE MICHELI concorda con le proposte di parere del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva le proposte di parere favorevole formulate dal relatore sugli schemi di decreto in titolo, concernenti la ripartizione della quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2014.

  La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.25 alle 15.30.