CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 4 novembre 2015
534.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 50

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 4 novembre 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il Sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 8.35.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 25 luglio 2014.
C. 3239 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 settembre scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Difesa, Bilancio e Attività produttive.Pag. 51
  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato al relatore, onorevole Tacconi, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro in materia di cooperazione nel campo della difesa, fatto a Roma il 14 settembre 2011.
C. 3240 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 settembre scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Difesa, Bilancio e Attività produttive.

  Edmondo CIRIELLI (FdI-AN), nell'esprimere il convinto sostegno del suo gruppo al provvedimento in titolo, sottolinea l'importanza del mantenimento della presenza dell'Italia nei Balcani Occidentali in coerenza con una tradizionale direttrice della nostra politica estera e anche perché partnership con Paesi di area balcanica, non solo in riferimento al settore della difesa, sono essenziali per l'Italia al fin di mantenere una capacità positiva di influenza ed un modello di sviluppo in un'area strategica non solo per la vicinanza geografica, ma anche per le possibili implicazioni di sviluppo economico e commerciale.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice, onorevole Fitzgerald Nissoli, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 8.45.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 4 novembre 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il Sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 8.45.

7-00793 Quartapelle Procopio: Sui programmi multilaterali e bilaterali di protezione e di assistenza dei rifugiati in Libano.
(Discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00150).

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) illustra la risoluzione in titolo contestualmente a talune proposte di riformulazione. Evidenzia, pertanto, come la stessa sia finalizzata a chiedere al Governo che vi possa essere un sostegno più solido rispetto al tema dei rifugiati in Libano e non solo limitatamente a quelli di origine siriana. Richiamando l'imminente esame del decreto-legge in tema di missioni internazionali, in cui una parte delle risorse sono destinate alla cooperazione civile in Paesi in cui l'Italia è presente nell'ambito delle missioni internazionali, come il Libano, ricorda che è stato recentemente discusso in sede europea un pacchetto di misure di sostegno alla Turchia, pur contando tale Paese un numero di rifugiati in relazione alla crisi siriana molto inferiore a quello del Libano, che ha il più alto rapporto tra profughi siriani ed abitanti. Pone, altresì, in evidenza Pag. 52che il Libano, dato l'equilibrio tra le confessioni, risente particolarmente dell'afflusso di profughi.
  Richiama, quindi, gli impegni della risoluzione, rivolti, in primo luogo, a garantire un adeguato livello di finanziamento per i programmi multilaterali e bilaterali di assistenza a tutti i profughi in Libano, rilevando come sia prioritario aumentare le risorse che l'Italia sta destinando a tale tipo di emergenza; in secondo luogo, a valutare l'opportunità di promuovere la costituzione di un fondo internazionale per la scolarizzazione dei minori rifugiati, considerato l'alto numero di bambini siriani in Libano e l'elevato rapporto in relazione alla popolazione scolastica, con il rischio che non tutti i bambini rifugiati nel Paese ricevano una scolarizzazione, con gravi ricadute sul futuro delle loro comunità; in terzo luogo, a valutare l'opportunità di considerare iniziative simili a quelle già discusse per la Tunisia, ossia iniziative che al di là del tradizionale sostegno umanitario vadano a sostenere l'economia libanese o con lo strumento della conversione del debito o con strumenti di aiuto innovativi di tipo pubblico-privato. Richiama inoltre gli ulteriori impegni rivolti al Governo italiano affinché, all'interno delle scadenze previste dalla raccomandazione UE 2015/914, metta in pratica politiche di reinsediamento, prevedendo una collaborazione tra Ministro dell'interno e Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, nell'ottica del tema della coerenza delle politiche di cooperazione allo sviluppo, considerato che il tema del reinsediamento non può più considerarsi afferente al solo Ministero dell'interno, presentando aspetti di politica estera e di immigrazione, e affinché il Governo utilizzi ogni strumento utile per rafforzare il dialogo politico con le autorità libanesi, con l'obiettivo di identificare e registrare tutti i profughi, processo che è stato fermato alcuni mesi fa con effetti molto deleteri sui diritti dei profughi stessi in territorio libanese.
  Illustra, quindi, le preannunciate riformulazioni, che si riferiscono alle politiche del reinsediamento, in particolare alla data entro la quale si chiede che il Governo prenda iniziative in materia riferita non già alla fine del 2016 ma a due anni dalla data di adozione della raccomandazione, e ai ricordati programmi di scolarizzazione, in particolar modo impegnando il Governo italiano a valutare l'opportunità di promuovere la costituzione di un fondo internazionale proprio sul tema della scolarità rafforzando i finanziamenti per l'attivazione di borse di studio presso le università italiane in favore dei cittadini siriani.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA manifesta il consenso del Governo sulla risoluzione in titolo, come testé riformulata.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), nel ringraziare l'onorevole Quartapelle per la presentazione della risoluzione in titolo, che dichiara di volere sottoscrivere, manifesta pieno apprezzamento per gli impegni in essa contenuti. Esprime quindi alcune riflessioni, evidenziando come il maggior interesse della comunità internazionale verso la Turchia rispetto al Libano con riferimento al problema dei profughi siriani sia stato determinato soprattutto da motivi di convenienza elettorale, oltre che di rilevanza territoriale. Si dichiara totalmente d'accordo sulla necessità del ritorno alla registrazione dei profughi, finalizzata al pieno accesso ai diritti per i rifugiati, e sul sostegno alla scolarizzazione di tutti i bambini. Propone inoltre una riformulazione del terzo punto della parte dispositiva, finalizzata a citare la risoluzione delle Nazioni Unite n. 1325 del 2000 sul tema «Donne pace e sicurezza», in merito al ruolo delle donne nei processi di ricostruzione e riabilitazione e di capacity building, rilevando come sia particolarmente importante tale aspetto con riferimento al problema affrontato dalla risoluzione in titolo.

  Manlio DI STEFANO (M5S), pur manifestando condivisione in linea di massima Pag. 53verso la risoluzione in titolo anche alla luce degli incontri avuti a fine settembre a New York in occasione della missione presso le Nazioni Unite con esponenti dei vertici militari italiani operanti anche in Libano, e riconoscendo l'importante ruolo dell'Italia nell'area mediorientale, evidenzia alcune perplessità sul merito politico dell'atto di indirizzo in esame con riferimento al primo punto del dispositivo che richiama la raccomandazione UE 2015/914, e ciò in ragione dell'atteggiamento oppositivo assunto dai vari Stati membri dell'Unione europea rispetto all'emergenza profughi e alla loro redistribuzione all'interno dell'Unione stessa. Pone, pertanto l'interrogativo sull'opportunità di uno stringente impegno del Governo italiano per l'attuazione di raccomandazioni europee, a fronte della deliberata inadempienza di altri Stati, come la Francia o la Germania, e dell'assenza di un clima collaborativo all'interno dell'Unione europea. Propone, quindi, la votazione per parti separate della risoluzione in discussione limitatamente al punto qui sollevato, su cui il voto del suo gruppo sarebbe contrario, preannunziando un voto favorevole sulla restante parte del testo. Diversamente, preannunzia un voto di astensione da parte del suo gruppo sulla risoluzione presentata e come riformulata dalla collega Quartapelle.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA, ribadendo il parere favorevole del Governo sull'atto di indirizzo in titolo, sottolinea come anche la Giordania sia un Paese con intense problematiche connesse all'elevato numero di rifugiati presenti al suo interno e diverse da quelle registrate in Turchia, da dove i profughi partono alla volta dei Balcani Occidentali Richiama l'impegno di alcuni Paesi europei costruttivi riguardo alla questione dei rifugiati siriani, tra i quali rientra sicuramente la Germania, e sottolinea che i meccanismi di redistribuzione non funzionano a causa dell'ostruzionismo messo in atto da singoli Paesi e da singole forze politiche. Non ritiene, pertanto, opportuno creare in questa sede i presupposti per una sorta di braccio di ferro con gli interlocutori europei, considerando invece necessario manifestare la più ampia condivisione possibile all'interno del Parlamento italiano a sostegno della posizione italiana nel confronto con quei Paesi che attuano politiche ostruzionistiche sulla redistribuzione dei rifugiati in territorio europeo.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) accoglie la proposta di riformulazione avanzata dall'onorevole Locatelli riguardo alla richiamata risoluzione delle Nazioni Unite n. 1325 del 2000, proponendo di inserirne il riferimento nel terzo impegno dell'atto di indirizzo in titolo. Nel replicare alle osservazioni dell'onorevole Di Stefano, osserva che le politiche di reinsediamento sono le vere politiche che devono essere perseguite per evitare traffici, viaggi pericolosi e discrezionalità nell'accesso ai Paesi europei, contenendo la risoluzione il riferimento alle politiche di reinsediamento poiché esso è il futuro della legalità per i rifugiati. Ribadisce inoltre che le politiche di reinsediamento sono citate nella risoluzione perché attuate, fino ad oggi, dal Ministero dell'interno, mentre il tema dei rifugiati si può oggi considerare condiviso tra Ministero dell'interno e Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dovendosi assicurare una coerenza tra gli interventi dei due Ministeri, anche ai sensi della legge n. 125 del 2014, sulla cooperazione allo sviluppo, pur dovendosi riconoscere, come detto dall'onorevole Di Stefano, che effettivamente vi è una serie di limiti e di mancanze di altri Stati membri dell'Unione europea con riferimento all'attuazione della richiamata raccomandazione UE 2015/914. Concorda dunque con le affermazioni del sottosegretario Dalla Vedova, in merito alla necessità che l'Italia si presenti in Europa il più possibile unita sul tema, al fine di rafforzare la propria posizione negoziale in sede europea.

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  Edmondo CIRIELLI (FdI-AN), nell'apprezzare le considerazioni svolte dal rappresentante del Governo, ricorda come essendo il Libano un Paese tradizionalmente amico dell'Italia sia necessario manifestargli una vicinanza corale, anche al di là dei legittimi distinguo. Ritiene pertanto che sarebbe sbagliato confondere la situazione contingente, che registra un'incapacità del Governo italiano di farsi rispettare in sede di Unione europea, con i nostri tradizionali rapporti con il Libano. Ringraziando quindi l'onorevole Quartapelle per la presentazione dell'atto in discussione, rileva, che sarebbe interessante sapere da parte del Governo come sono stati impegnati in Libano i fondi della cooperazione, non solo per un'esigenza di trasparenza, ma anche per una forma di legittimo orgoglio di ciò che il nostro Paese sta facendo.

  Francesco MONACO (PD) propone, considerato il sostanziale consenso riguardo al merito della risoluzione da parte di tutti i presenti, una riformulazione dell'atto di indirizzo in titolo, nel senso di espungere dall'impegno relativo alla raccomandazione UE 2015/914 l'inciso che fa riferimento all'avvio delle iniziative coordinate al livello dell'Unione europea, che non considera decisivo nel contesto dell'atto di indirizzo in titolo.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) concorda con la proposta di riformulazione al fine di potere registrare un più ampio consenso.

  Manlio DI STEFANO (M5S) concorda a sua volta con la proposta di riformulazione avanzata dal collega Monaco, da cui deriva il superamento della proposta di voto per parti separate.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva quindi all'unanimità a risoluzione n. 7-00793, come riformulata, che assume il n. 8-00150 (vedi allegato 1).

7-00784 Spadoni: Sul rispetto dei diritti umani nell'estrazione e commercializzazione di minerali e metalli provenienti da zone di conflitto e ad alto rischio.
(Discussione e rinvio).

  Manlio DI STEFANO (M5S), cofirmatario della risoluzione in titolo, rinuncia ad illustrarla.

  Il sottosegretario Benedetto DELLA VEDOVA rileva come il tema oggetto della risoluzione in titolo sia delicato sotto diversi profili e coinvolga competenze condivise con il Ministero dello sviluppo economico. Formula pertanto, a nome del Governo una proposta di riformulazione volta a ribadire la posizione del Governo italiano, favorevole all'obbligatorietà della tracciabilità, anche in ossequio alla normativa del Parlamento europeo in materia, a condizione che l'obbligo di tracciabilità ricada sulle imprese che importano i minerali e non sulle piccole e medie imprese, utilizzatrici finali, rischiando altrimenti di introdurre un onere burocratico e finanziario difficilmente sostenibile da queste ultime (vedi allegato 2).

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nell'osservare che la complessità delle proposte di riformulazione del Governo necessiterebbe un esame approfondito, propone di rinviare la discussione della risoluzione in titolo ad altra seduta, affinché i presentatori dell'atto di indirizzo possano svolgere gli opportuni approfondimenti in tempi congrui.

  Manlio DI STEFANO (M5S), nel dichiarare di non cogliere il senso della proposta di riformulazione del Governo, e portando la propria testimonianza personale come cooperante nella Repubblica Democratica del Congo, rileva come, in ragione della complessa filiera che coinvolge sempre profili di violazione di diritti umani nella estrazione di materiali quali i diamanti o del coltan – e di cui le grandi multinazionali non si fanno carico per ragioni di mero profitto –, vi è la concreta possibilità Pag. 55che gli importatori degli stessi materiali riescano a certificarne la provenienza da aziende situate in zone apparentemente fuori dalle problematiche richiamate nell'atto di indirizzo in titolo, risultando pertanto del tutto inefficace la limitazione dell'obbligo di tracciabilità alle sole imprese che importano i minerali. Dunque, concordando con la proposta di rinvio della risoluzione in titolo, avanzata dal presidente Cicchitto, invita ad una riflessione approfondita della questione anche alla luce delle considerazioni esposte.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), concordando con la proposta di rinvio, ricorda che l'11 novembre 2015 si terrà a Bruxelles una riunione in cui sarà richiesto al nostro Paese di esprimere la propria posizione sull'obbligatorietà o sulla volontarietà del regolamento destinato a disciplinare la materia. Rilevando, quindi, che il punto cruciale della risoluzione in titolo è l'impegno rivolto al Governo prima dello svolgimento di tale riunione e, dando atto ai colleghi del M5S di essere stati tempestivi nel presentare l'atto di indirizzo in discussione, anche in ragione dell'opportunità che l'Italia si presenti – a differenza di quanto sta avvenendo per altri Paesi dell'Unione europea in ritardo sulla questione – con un forte mandato, auspica che la conclusione dell'esame della risoluzione in titolo avvenga in ogni caso prima della data richiamata.

  La Commissione concorda.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.25.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Mercoledì 4 novembre 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO.

  La seduta comincia alle 9.25.

Sulla costituzione dei Comitati permanenti.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, comunica che l'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato all'unanimità sull'opportunità di istituire, ai sensi dell'articolo 22, comma 4, del regolamento, cinque Comitati permanenti, rispettivamente sui diritti umani; sugli italiani nel mondo e la promozione del Sistema Paese; sulla riforma delle strutture istituzionali della politica estera dell'Italia; sull'attuazione dell'Agenda 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile; infine, sulla politica estera e sulle relazioni esterne dell'Unione europea. Ricordando che la composizione dei Comitati deve garantire congiuntamente il rispetto dei principi di rappresentatività e di proporzionalità, comunica la composizione dei Comitati predetti sulla base dell'unanime intesa raggiunta tra i gruppi parlamentari.

  Il Comitato permanente sui diritti umani risulta così composto: per il gruppo Area Popolare il deputato Paolo Alli; per il gruppo Forza Italia – Popolo della Libertà le deputate Michaela Biancofiore e Maria Rosaria Carfagna; per il gruppo Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale il deputato Cirielli; per il gruppo Lega Nord e Autonomie il deputato Gianluca Pini; per il gruppo Misto la deputata Pia Elda Locatelli; per il gruppo Movimento 5 Stelle i deputati Marta Grande, Emanuele Scagliusi, Carlo Sibilia e Maria Edera Spadoni; per il gruppo Partito Democratico i deputati Vicenzo Amendola, Franco Cassano, Khalid Chaouki, Francesco Monaco, Michele Nicoletti, Lia Quartapelle Procopio, Fausto Raciti e Sandra Zampa; per il gruppo Per l'Italia – Centro Democratico la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli; per il gruppo Scelta Civica per l'Italia il deputato Mariano Rabino; per il gruppo Sinistra, Ecologia e Libertà il deputato Erasmo Palazzotto.

  Il Comitato permanente sugli italiani nel mondo e la promozione del Sistema Paese risulta così composto: per il gruppo Area Popolare il deputato Paolo Alli; per il gruppo Forza Italia – Popolo della Libertà Pag. 56i deputati Bruno Archi e Guglielmo Picchi; per il gruppo Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale il deputato Cirielli; per il gruppo Lega Nord e Autonomie il deputato Gianluca Pini; per il gruppo Misto la deputata Renata Bueno; per il gruppo Movimento 5 Stelle i deputati Daniele Del Grosso, Alessandro Di Battista e Carlo Sibilia; per il gruppo Partito Democratico i deputati Vincenzo Amendola, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Fausto Raciti, Marina Sereni, Roberto Speranza e Alessio Tacconi; per il gruppo Per l'Italia – Centro Democratico la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli; per il gruppo Scelta Civica per l'Italia il deputato Giuseppe Stefano Quintarelli; per il gruppo Sinistra, Ecologia e Libertà il deputato Arturo Scotto.

  Il Comitato permanente sulla riforma delle strutture istituzionali della politica estera dell'Italia risulta così composto: per il gruppo Area Popolare il deputato Paolo Alli; per il gruppo Forza Italia – Popolo della Libertà i deputati Bruno Archi e Valentino Valentini; per il gruppo Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale il deputato Cirielli; per il gruppo Lega Nord e Autonomie il deputato Gianluca Pini; per il gruppo Misto Claudio Fava; per il gruppo Movimento 5 Stelle i deputati Emanuele Scagliusi, Alessandro Di Battista, Manlio Di Stefano e Maria Edera Spadoni; per il gruppo Partito Democratico i deputati Vincenzo Amendola, Bruno Censore, Marco Fedi, Laura Garavini, Francesca La Marca, Francesco Monaco, Andrea Rigoni e Alessio Tacconi; per il gruppo Per l'Italia – Centro Democratico la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli; per il gruppo Scelta Civica per l'Italia il deputato Giuseppe Mariano Rabino; per il gruppo Sinistra, Ecologia e Libertà il deputato Erasmo Palazzotto.

  Il Comitato permanente sull'attuazione dell'Agenda 2030 e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile risulta così composto: per il gruppo Area Popolare il deputato Paolo Alli; per il gruppo Forza Italia – Popolo della Libertà i deputati Maria Rosaria Carfagna e Valentino Valentini; per il gruppo Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale il deputato Cirielli; per il gruppo Lega Nord e Autonomie il deputato Gianluca Pini; per il gruppo Misto la deputata Pia Elda Locatelli; per il gruppo Movimento 5 Stelle i deputati Daniele Del Grosso, Manlio Di Stefano, Marta Grande e Maria Edera Spadoni; per il gruppo Partito Democratico i deputati Vincenzo Amendola, Maria Chiara Carrozza, Franco Cassano, Gianni Farina, Marco Fedi, Andrea Manciulli, Francesco Monaco, Lia Quartapelle Procopio e Sandra Zampa; per il gruppo Per l'Italia – Centro Democratico la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli; per il gruppo Scelta Civica per l'Italia il deputato Giuseppe Stefano Quintarelli; per il gruppo Sinistra, Ecologia e Libertà il deputato Arturo Scotto.

  Il Comitato permanente sulla politica estera e relazioni esterne dell'Unione europea risulta così composto: per il gruppo Area Popolare il deputato Paolo Alli; per il gruppo Forza Italia – Popolo della Libertà i deputati Michaela Biancofiore e Guglielmo Picchi; per il gruppo Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale il deputato Cirielli; per il gruppo Lega Nord e Autonomie il deputato Gianluca Pini; per il gruppo Misto la deputata Pia Elda Locatelli; per il gruppo Movimento 5 Stelle i deputati Marta Grande, Emanuele Scagliusi e Carlo Sibilia; per il gruppo Partito democratico Vincenzo Amendola, Eleonora Cimbro, Khalid Chaouki, Gianni Farina, Francesco Monaco, Michele Nicoletti, Andrea Rigoni, Andrea Romano e Alessio Tacconi; per il gruppo Per l'Italia – Centro Democratico la deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli; per il gruppo Scelta Civica per l'Italia il deputato Mariano Rabino; per il gruppo Sinistra, Ecologia e Libertà il deputato Erasmo Palazzotto.

  Comunica, altresì, che l'Ufficio di presidenza della Commissione, integrato dai rappresentanti dei gruppi, ha concordato, all'unanimità, la seguente composizione degli Uffici di presidenza dei predetti Comitati permanenti:

  Comitato permanente Diritti umani
  Pia Elda Locatelli (Misto), presidente;
  Gianni Farina (PD), vicepresidente;
  Marta Grande (M5S), segretario.Pag. 57
  Comitato permanente Italiani nel mondo e promozione del Sistema Paese
  Fabio Porta (PD), presidente;
  Edmondo Cirielli (FDI-AN), vicepresidente;
  Fucsia Fitzgerald Nissoli (PI-CD), segretario.

  Comitato permanente Riforma delle strutture istituzionali della politica estera dell'Italia
  Mariano Rabino (SCpI), presidente;
  Emanuele Scagliusi (M5S), vicepresidente;
  Andrea Romano (PD), segretario.

  Comitato permanente Attuazione dell'Agenda 2030 e Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
  Maria Edera Spadoni (M5S), presidente;
  Maria Chiara Carrozza (PD), vicepresidente;
  Valentino Valentini (FI-PdL), segretario.

  Comitato permanente Politica estera e relazioni esterne dell'Unione europea
  Guglielmo Picchi (FI-PdL), presidente;
  Eleonora Cimbro (PD), vicepresidente;
  Gianluca Pini (LNA), segretario.

  Avverte, che il Comitato permanente sulla Politica estera e relazioni esterne dell'Unione europea potrà procedere, nei limiti di cui all'articolo 22, comma 4 del regolamento, all'esame delle risoluzioni del Parlamento europeo e delle Assemblee internazionali, di cui all'articolo 125, comma 1, del regolamento, nonché degli atti dell'Unione europea di cui all'articolo 127, comma 1, del regolamento.
  Formula, infine, i migliori auguri di buon lavoro ai colleghi chiamati ai suddetti incarichi.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 9.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 4 novembre 2015. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO.

  La seduta comincia alle 15.

Ratifica ed esecuzione del Memorandum d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei Ministri della Bosnia ed Erzegovina sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 30 gennaio 2013.
C. 3241 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 settembre scorso.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni Affari costituzionali, Giustizia, Bilancio e Finanze.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione delibera, quindi, di conferire il mandato al relatore, onorevole Raciti, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.05.

AVVERTENZA

  Il seguente punte all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Ratifica ed esecuzione del Memorandum d'intesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Consiglio dei Ministri della Bosnia ed Erzegovina sulla cooperazione nel settore della difesa, fatto a Roma il 30 gennaio 2013.
C. 3241 Governo, approvato dal Senato.

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