CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 ottobre 2015
517.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VII e IX)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 7 ottobre 2015. — Presidenza della presidente della VII Commissione Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico, Antonello Giacomelli.

  La seduta comincia alle 14.45.

Riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo.
C. 3272 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 settembre 2015.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente della VII Commissione, propone, se non vi sono obiezioni, che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso.
  Così rimane stabilito.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente della VII Commissione, comunica che sono pervenute circa 360 proposte emendative, tra le quali 8 emendamenti dei relatori, e che tutte, comprese quelle dei relatori, sono state pubblicate in un fascicolo che è già a disposizione dei deputati dallo scorso 3 ottobre (vedi allegato 1). Comunica che nel frattempo sono stati ritirati gli emendamenti Boccadutri 1.33 e Coppola 1.36 e 1.41. Ricorda che l'Ufficio di presidenza congiunto, riunitosi nella giornata di ieri, ha fissato il termine per la presentazione dei subemendamenti agli emendamenti dei relatori alle ore 11 della giornata odierna e che sono pervenuti alle Commissioni circa 40 subemendamenti, che sono a disposizione dei deputati in un apposito fascicolo (vedi allegato 2). Dà quindi la parola ai relatori per l'espressione del parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 1.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice per la VII Commissione, anche a nome del relatore per la IX Commissione, invita i presentatori al ritiro di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 1, esprimendo altrimenti parere contrario, ad eccezione Pag. 10degli emendamenti Vacca ed altri 1.37, Pannarale ed altri 1.31, Rampi 1.21 e 1.52, per i quali propone l'accantonamento.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI esprime parere conforme a quello dei relatori sulle proposte emendative riferite all'articolo 1. Fa presente che, in alcuni casi, gli emendamenti hanno un contenuto condivisibile che tuttavia estende l'ambito del provvedimento ad altri profili, sui quali il Governo sta lavorando. L'appoggio all'invito al ritiro formulato dai relatori è motivato da ragioni di metodo e non di merito.

  Annalisa PANNARALE (SEL), intervenendo sull'articolo aggiuntivo premesso all'articolo 1 a propria prima firma 01.1, osserva che le disposizioni in esso contenute sono presupposti essenziali all'approvazione di qualsiasi altra disposizione relativa alla società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo. Il provvedimento si occupa con solerzia degli assetti interni e della governance della concessionaria, senza tuttavia preoccuparsi di offrire una definizione di servizio pubblico e della funzione divulgativa e informativa che esso deve svolgere per ridare centralità alle fasce deboli della popolazione. Giudica fondamentale che, prima di intervenire sugli assetti della concessionaria, si introducano norme volte alla promozione della crescita culturale e alla valorizzazione di contenuti originali, sorgendo, in caso contrario, il sospetto che il Governo voglia occuparsi soltanto di questioni di potere.

  Giuseppe CIVATI (Misto), associandosi alle considerazioni della collega Pannarale, fa osservare al Governo che il provvedimento ha come titolo la riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo e che quindi la definizione del servizio pubblico e delle sue funzioni rientra pienamente all'interno del relativo perimetro. Giudica opportuno che qualsiasi riforma inerente alla società concessionaria venga inserita nel necessario quadro di pluralismo dell'informazione e invita pertanto le Commissioni ad approvare l'articolo aggiuntivo in esame, che si basa sul principio costituzionale dell'accesso all'informazione.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore per la IX Commissione, osserva che le considerazioni svolte dai colleghi che l'hanno preceduto ripercorrono argomenti già sviscerati nella discussione generale. Sottolinea, al pari di quanto già fatto dal rappresentante del Governo, che il provvedimento in esame è soltanto uno dei tasselli di un quadro più generale che comprende anche i temi del servizio pubblico e del suo finanziamento nonché il tema della concessione, anche in vista della scadenza ormai prossima. Fa presente, al riguardo, che è stato proposto l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo 1.31 Pannarale, nel quale si propone che, in occasione del rinnovo della concessione, si apra una consultazione pubblica inerente ai connotati funzionali del servizio pubblico radiotelevisivo.

  Davide CAPARINI (LNA) preannuncia il voto favorevole del proprio Gruppo sull'articolo aggiuntivo Pannarale 01.1, anticipando che il successivo articolo aggiuntivo a propria prima firma 01.2 è improntato allo stesso principio, volto a definire il servizio pubblico sulla base dei contenuti del contratto di servizio.

  Rocco BUTTIGLIONE (AP) espone che l'articolo aggiuntivo in esame gli fa sovvenire le considerazioni del giurista John Austin, che reputava inutili tutte le statuizioni legislative prive di sanzione. La proposta emendativa gli pare dunque senza contenuto normativo e sottolinea il rischio che, al pari di altre disposizioni così congegnate, ci si debba affidare all'arbitrio dell'interprete. Auspica quindi che vengano evitate norme manifesto, al fine di non generare una quanto mai inopportuna confusione applicativa, che spetterebbe al solo potere giudiziario dirimere.

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  Roberto FICO (M5S) preannuncia il voto favorevole del proprio Gruppo sull'articolo aggiuntivo Pannarale 01.1, che sottolinea con forza la funzione del servizio pubblico di promozione di contenuti culturali. Osserva inoltre che, pur se le disposizioni dell'articolo aggiuntivo sono già contenute nel contratto di servizio, spesso questo non viene applicato ed è quindi opportuno che la legge precisi alcuni principi fondamentali, come ad esempio la piena indipendenza e autonomia editoriale, amministrativa e finanziaria.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL) preannuncia l'astensione del proprio Gruppo sull'articolo aggiuntivo Pannarale 01.1.

  Mirella LIUZZI (M5S) giudica l'articolo aggiuntivo in esame fondamentale in quanto richiama i principi del servizio pubblico, facendo riferimento alla Costituzione, alla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea e al Trattato di Lisbona e ritiene indispensabile che qualsiasi riforma che riguardi la concessionaria si inserisca nel quadro di questi principi.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI ritiene opportuno chiarire la posizione del Governo. Pur comprendendo le richieste dei colleghi di integrare il provvedimento con altri contenuti, esprime la preoccupazione che si estenda eccessivamente l'ambito del provvedimento, inserendovi elementi sui quali il Governo ha parallelamente avviato una riflessione. Cita a esempio la riforma del servizio pubblico e la disciplina dell'emittenza locale, la quale – pur non costituendo servizio pubblico – è portatrice di una funzione di interesse collettivo, e la riforma della disciplina del canone. Ritiene che la trasformazione della RAI stia già avvenendo e che all'interno di questo processo il Governo si possa muovere in modo costruttivo.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Pannarale 01.1.

  Davide CAPARINI (LNA), intervenendo sull'articolo aggiuntivo a propria prima firma 01.2, pur comprendendo l'esigenza del Governo di non ampliare il perimetro del provvedimento, ritiene, a differenza del collega Buttiglione, che sia importante specificare che cosa sia il servizio pubblico e quali siano i programmi e le rubriche da considerarsi di pubblico interesse.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL) preannuncia l'astensione del proprio Gruppo sull'articolo aggiuntivo Caparini 01.2.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Caparini 01.2.

  Davide CAPARINI (LNA), intervenendo sull'emendamento soppressivo Brunetta 1.4, sottolinea che esso viene incontro alle istanze di chiunque, avendo a cuore le sorti del servizio pubblico, è convinto che questo non debba essere appannaggio solo della RAI. Ricorda di aver proposto, nel corso degli anni, differenti modelli di servizio pubblico tutti basati sul presupposto che il concessionario non possa essere identificato una volta per tutte.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Brunetta 1.4.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) intervenendo in qualità di cofirmatario, raccomanda l'approvazione dell'emendamento Brunetta 1.5. Ritiene infatti che esso possa definirsi un emendamento «renziano», se è vero, come è vero, che vi si propone la privatizzazione della Rai-Radiotelevisione italiana Spa, sottraendola così all'ingerenza della politica, proprio come auspicato più volte dall'attuale Presidente del Consiglio.

  Davide CAPARINI (LNA) si dichiara favorevole all'emendamento Brunetta 1.5, chiedendosi però per quale motivo Forza Italia, quando era forza di governo, non abbia provveduto alla privatizzazione della RAI.

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  Roberto FICO (M5S) si dichiara contrario all'emendamento, in quanto è necessario preventivamente introdurre un'adeguata normativa antitrust e sul conflitto di interessi.

  Rocco BUTTIGLIONE (AP), pur essendo tentato di votare a favore dell'emendamento Brunetta 1.5, annuncia il suo voto contrario, in quanto non è la sede emendativa di un provvedimento sulla governance della RAI il luogo adatto in cui affrontare un tema così importante.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Brunetta 1.5 e 1.6.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) illustra il suo emendamento 1.7 che dispone anch'esso la privatizzazione della RAI, raccomandandone l'approvazione. Osserva che l'attuale riforma, che non espelle i partiti dalla RAI come invece annunciato dal Presidente del Consiglio Renzi, oltre a non affrontare i temi più importanti del servizio radiotelevisivo pubblico, appare solo una devoluzione di poteri ad un amministratore delegato.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Altieri 1.7 e Brunetta 1.8.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) illustra la ratio del suo emendamento 1.59 che è di rendere il sistema radiotelevisivo un mercato liberato dai tetti pubblicitari.

  Davide CAPARINI (LNA) è contrario, perché approvare l'emendamento 1.59, per l'intero sistema, equivarrebbe al suicidio.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Altieri 1.59 e 1.56.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che il successivo emendamento Altieri 1.60 risulta precluso dalla reiezione dell'emendamento Altieri 1.59.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Vacca 1.3 e Brunetta 1.9.

  Davide CAPARINI (LNA) interviene a favore dell'emendamento 1.14, segnalando che questa è l'ultima occasione per far sì che il matrimonio tra lo Stato e la RAI non sia un vincolo perpetuo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Brunetta 1.14.

  Roberto FICO (M5S) illustra il suo emendamento 1.16, raccomandandone l'approvazione ed evidenziando come un periodo più lungo di cinque anni (anziché di tre) permetta una migliore programmazione degli investimenti.

  Davide CAPARINI (LNA) è contrario all'emendamento Fico 1.16.

  Giorgio LAINATI (FI-PdL) è anch'egli contrario perché l'emendamento 1.16, anziché accelerare il rinnovamento, lo differisce nel tempo.

  Rocco BUTTIGLIONE (AP) si dichiara favorevole all'emendamento Fico 1.16, che impedisce l'allineamento dei tempi della politica con quelli della gestione interna della RAI.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fico 1.16.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, avverte che l'emendamento Fico 1.15 risulta precluso dalla reiezione dell'emendamento Fico 1.16.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Brunetta 1.17.

  Annalisa PANNARALE (SEL) illustra, in qualità di cofirmataria, l'emendamento Fratoianni 1.18, raccomandandone l'approvazione. Sottolinea, in particolare, che la proposta emendativa intende impedire che il Governo controlli la RAI, dando al Parlamento Pag. 13un forte controllo di garanzia, in un'ottica di equilibrio tra i poteri.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fratoianni 1.18.

  Annalisa PANNARALE (SEL) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.19, il quale differisce dal precedente emendamento Fratoianni 1.18 per la circostanza che il parere vincolante ivi previsto è successivo anziché preventivo.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice per la VII Commissione, osserva che a oggi la Commissione parlamentare di vigilanza sul sistema radiotelevisivo già esprime un parere obbligatorio sul contratto di servizio.

  Giuseppe CIVATI (Misto), definendosi un deputato «mistico», come tale privo di definite garanzie di tempi a disposizione, rileva di avere una propria idea del ruolo svolto dalla Commissione di vigilanza e dal Parlamento nel settore radiotelevisivo.

  Mirella LIUZZI (M5S) paventa che non siano prese in considerazione le osservazioni sul contratto di servizio che sono state espresse in vista del prossimo rinnovo.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI rivendica la correttezza della procedura seguita sinora. Rileva, quindi, che il contratto di servizio è stipulato tra due soggetti e che la Commissione di vigilanza può arricchirne il contenuto, pur generando in tal modo nuovi impegni per la RAI. Confida quindi nella collaborazione del nuovo direttore generale della RAI, in continuità con quanto già avvenuto con il precedente direttore generale Luigi Gubitosi, per il recepimento delle osservazioni che pervengono dalla Commissione parlamentare di vigilanza.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Pannarale 1.19 e Brunetta 1.20, 1.22, 1.23, 1.24, 1.26 e 1.25.

  Roberto FICO (M5S) illustra il suo emendamento 1.27, che intende rendere decennale e non più perpetua la concessione alla RAI.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO, relatore per la IX Commissione, rileva che anche la documentazione predisposta dagli uffici evidenzia che, ove si fosse voluto attribuire la concessione a tempo indeterminato alla RAI, ciò avrebbe richiesto una esplicitazione testuale.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI, comprende il senso della posizione del collega Fico. Coglie quindi l'occasione per precisare che nelle intenzioni del Governo alla RAI la concessione dovrebbe essere rinnovata, senza passare necessariamente per una procedura selettiva di evidenza pubblica, per periodi non già di venti ma di dieci anni. Una simile determinazione, tuttavia potrà essere assunta, solo dopo che sarà maturata una riflessione conclusiva sulla mission della RAI. Domanda quindi all'onorevole Fico se non intenda riconsiderare il suo diniego all'invito che già i relatori gli hanno rivolto di ritirare il suo emendamento.

  Roberto FICO (M5S) insiste per la votazione.

  Davide CAPARINI (LNA) voterà a favore dell'emendamento 1.27, poiché reputa davvero singolare che nel testo proposta dalla maggioranza la RAI sia già indicata quale destinataria della concessione a prescindere dal meccanismo con cui avverrà l'assegnazione del provvedimento concessorio. Crede necessario quanto meno che siano evitati i problemi interpretativi mediante l'inserimento di una nota transitoria.

  Dopo ulteriori interventi di Roberto FICO (M5S), Giuseppe CIVATI (Misto), Rocco BUTTIGLIONE (AP) e Davide CAPARINI (LNA), e del sottosegretario Antonello GIACOMELLI, Simone VALENTE (M5S) dichiara in definitiva il voto favorevole Pag. 14suo gruppo sull'emendamento Fico 1.27, che le Commissioni respingono.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Giancarlo Giordano 1.28.

  Davide CAPARINI (LNA), intervenendo sull'emendamento Borghesi 1.29, fa presente che l'identità di questo con l'emendamento Altieri 1.30 è dovuta al fatto che entrambi riprendono i contenuti del contratto di servizio laddove questo dà la definizione di servizio pubblico radiotelevisivo. Nel richiamare le argomentazioni precedentemente esposte, auspica che venga specificato nel anche testo di legge che cosa sia il servizio pubblico, non ritenendo opportuno rimandare tale riflessione ad un successivo provvedimento.

  Rocco BUTTIGLIONE (AP) esprime la propria contrarietà sugli identici emendamenti in esame, ritenendo inopportuno inserire in un testo di legge elementi che fanno parte del contratto di servizio e che potrebbero essere oggetto di modifica in occasione dei rinnovi.

  Roberto FICO (M5S) condivide.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Borghesi 1.29 e Altieri 1.30. Indi, accantonano l'emendamento Vacca 1.37. Con distinte votazioni respingono poi gli emendamenti Caparini 1.10, 1.11, 1.12 e 1.13. Accantonano infine l'emendamento Pannarale 1.31.

  Roberto RAMPI (PD) ritira il proprio emendamento 1.32.

  Ivan CATALANO (SCpI) ritira l'emendamento Pinna 1.34 e tutti gli emendamenti presentati dal proprio Gruppo, riferiti all'articolo 1.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente della VII Commissione, ricorda che l'emendamento Boccadutri 1.33 è stato ritirato e che sono stati da ultimo ritirati gli emendamenti Vargiu 1.45, Pinna 1.38 e 1.35 e Coppola 1.36.

  Cristian IANNUZZI (Misto), intervenendo in qualità di cofirmatario sull'emendamento 1.36, ritiene di non insistere per la sua votazione nel caso in cui il Governo manifesti la propria disponibilità ad accogliere un ordine del giorno con i medesimi contenuti.

  Il sottosegretario Antonello GIACOMELLI, nel ribadire la condivisione del Governo sul merito dell'emendamento Coppola 1.36, dichiara la disponibilità ad accogliere un ordine del giorno che abbia le medesime finalità.

  Le Commissioni accantonano l'emendamento Rampi 1.21.

  Gianluca VACCA (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 1.47, fa presente che esso è volto a fare in modo che i programmi a rilevanza culturale siano trasmessi anche dai canali di maggiore ascolto e in tutte le fasce orarie.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice per la VII Commissione, ritiene che si tratti di disposizioni da inserire all'interno del contratto di servizio piuttosto che in un provvedimento di legge.

  Davide CAPARINI (LNA), nel dissentire con la relatrice, osserva che la questione posta dall'emendamento Vacca 1.47 travalica il confine del contratto di servizio e che il rango di legge possa superare la resistenza storica opposta dalla RAI al riguardo, argomentata con motivazioni di natura commerciale. Nel ricordare che spesso le disposizioni contenute all'interno del contratto di servizio non trovano una compiuta applicazione, ritiene che nel caso specifico si tratti di una richiesta legittima, dal momento che la scelta dei programmi da inserire in prima serata nei canali a maggiore ascolto non sia operata dai direttori di testata bensì dagli inserzionisti pubblicitari.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Vacca 1.47.

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  Maria MARZANA (M5S) chiede la ripetizione della votazione dell'emendamento Vacca 1.47, avvenuta a suo giudizio in modo troppo frettoloso.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente della VII Commissione, pur essendo il risultato della votazione assolutamente chiaro, a titolo di cortesia, accoglie la richiesta della deputata Marzana.

  Le Commissioni, ripetendo la votazione, respingono l'emendamento Vacca 1.47, con 31 voti contrari.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente della VII Commissione, in ragione dell'imminenza delle votazioni in Assemblea, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per la giornata di domani.

  La seduta termina alle 16.15.

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