CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 30 settembre 2015
513.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 30 settembre 2015. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 13.40.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2015.
Doc. LVII, n. 3-bis.

(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

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  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta di ieri.

  Luigi TARANTO (PD), relatore, presenta una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

  Marco DA VILLA (M5S) sottolinea che molti autorevoli soggetti e istituzioni hanno evidenziato le criticità della Nota in esame: l'Unione europea, la Corte dei Conti, l'Ufficio parlamentare di bilancio, i tecnici della Camera e del Senato, mentre la Banca d'Italia ha evidenziato carenze e problematicità in molte parti del documento. Ritiene che anche l'impostazione della proposta di parere del relatore dovrebbe indurre la maggioranza ad esprimere coerentemente un voto contrario. Osserva che l'azzeramento delle clausole di salvaguardia è riferito solo al 2016, mentre l'importo complessivo ammonta ad oltre 70 miliardi per il periodo 2016-2018. Il Consiglio dei ministri ha deciso ieri di prorogare il termine della voluntary disclosure dal 30 settembre al 30 novembre per evitare l'aumento delle accise sui carburanti. Sottolineato che le clausole di salvaguardia sono richieste dall'Unione europea quando le coperture non siano ritenute affidabili, osserva che il calcolo della riduzione della pressione fiscale, richiamato al primo punto della lettera a) del parere, non tiene conto delle medesime clausole e soprattutto di quelle riferite ai precedenti Governi. Ritiene che alla lettera a) delle osservazioni si perseguano due finalità contrastanti: da una parte, il blocco delle clausole di salvaguardia, dall'altra, ampie forme di deducibilità della tassazione.
  Rileva che l'Ufficio parlamentare di bilancio e la Banca d'Italia hanno definito eccessivamente ottimistiche le stime di crescita relative al 2017 e 2018.
  Con riferimento al primo punto della lettera b) della proposta di parere, in cui si chiede una più conseguente finalizzazione dell'attivazione delle clausole di flessibilità previste dall'ordinamento europeo per l'avanzamento delle riforme strutturali, rileva che non è chiaro a quali riforme si faccia riferimento. Per tutti questi motivi che emergono anche dalla proposta di parere a suo giudizio paradossalmente favorevole, dichiara il voto contrario del proprio gruppo.

  Ludovico VICO (PD), nel giudicare la Nota di aggiornamento al DEF 2015 un documento di assoluta rilevanza, si chiede se si sia giunti al termine del periodo di predominanza della cosiddetta troika ovvero se continueranno a sussistere le medesime problematiche per assenza di margini di flessibilità nel rispetto dei vincoli di bilancio.
  Ritiene che i margini di flessibilità possano e debbano essere utilizzati dal Governo per porre in essere le misure necessarie a garantire una rapida ripresa economica e si sofferma in particolare sulla questione relativa all'utilizzo dei fondi europei e delle risorse destinate all'Agenzia per la coesione territoriale. Ricorda, in proposito, la necessità, che tali risorse siano utilizzate a vantaggio delle regioni rientranti nel cosiddetto Obiettivo 1 e per le altre finalità quali, ad esempio, il MOSE. Sottolinea l'opportunità di un costante monitoraggio dei fondi strutturali al fine garantirne il pieno utilizzo. Esprime, nel complesso, un orientamento favorevole al parere elaborato dal relatore, ma ritiene siano necessarie iniziative legislative più stringenti rispetto agli annunciati obiettivi.

  Cristina BARGERO (PD) ringrazia, innanzitutto il relatore per l'approfondito lavoro svolto nella redazione del parere sulla Nota di aggiornamento al DEF 2015.
  Con particolare riguardo agli ambiti di competenza della X Commissione, ritiene che gli indicati margini di flessibilità debbano essere utilizzati a sostegno delle politiche industriali e a favore di interventi per la competitività delle imprese, con particolare attenzione al credito di imposta per la ricerca, rendendolo strutturale come nel modello francese, e ai contratti di rete.

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  Lorenzo BECATTINI (PD), nel sottolineare come dai dati forniti dal Governo nella Nota di aggiornamento è possibile riconoscere i primi segnali di una seppur debole ripresa economica, esprime apprezzamento per il lavoro svolto del relatore e sottolinea l'importanza del rifinanziamento del credito d'imposta per la ricerca e del finanziamento degli studi di politica industriale più in generale. Auspica infine la definizione di un disegno organico per la riduzione della tassazione a carico delle famiglie e delle imprese, con particolare riferimento alla deducibilità per la tassazione degli immobili strumentali delle imprese.

  Daniele MONTRONI (PD), nell'esprimere una valutazione favorevole sulla proposta di parere, riterrebbe opportuno prevedere un riferimento esplicito alla crisi del settore dell'edilizia che in questi anni ha perso oltre il 30 per cento della sua capacità produttiva e quasi un milione di posti di lavoro. Ritiene necessario rafforzare le misure utili a sostenere il settore: gli investimenti pubblici soprattutto per la realizzazione di piccole opere e la riqualificazione del patrimonio dell'edilizia privata residenziale e industriale sia attraverso le misure previste dalla legge di stabilità dello scorso anno, sia attraverso la stabilizzazione degli ecoincentivi. Auspica infine un allentamento dei vincoli previsti dal Patto di stabilità per conseguire gli obiettivi richiamati.

  Adriana GALGANO (SCpI), nel ringraziare il relatore per il prezioso lavoro svolto, sottolinea che i margini di flessibilità che il Governo è oggi in condizione di utilizzare sono, evidentemente, frutto dei sacrifici dei cittadini. Dichiara, altresì, di condividere le considerazioni svolte dal collega Vico circa l'opportunità che i fondi europei siano utilizzati al meglio, incrementando l'efficienza nella loro gestione finanziaria. Esprime infine perplessità sulla scelta del Governo di tagliare le imposte sulla casa ritenendo, al contrario, preferibile attuare interventi fiscali per ridurre il cuneo fiscale che rappresenta uno dei grandi ostacoli alla crescita del Paese, e che il Governo aveva indicato come priorità che fin dall'inizio del suo mandato.

  Lara RICCIATTI (SEL), pur ringraziando il relatore per l'approfondito e motivato parere proposto, dichiara tuttavia di non condividere l'impianto politico della Nota di aggiornamento. Dichiara pertanto il voto contrario del proprio gruppo.

  Davide CRIPPA (M5S), nell'associarsi alle osservazioni del collega Da Villa, ritiene – ad una prima lettura della proposta di parere – che nella parte degli impegni manchi un riferimento esplicito alla rivisitazione del sistema degli incentivi sull'efficientamento energetico. Riterrebbe opportuno prevedere nella proposta di parere anche un richiamo ai ritardi di pagamento della pubblica amministrazione che ancora esplicano, nonostante i recenti interventi legislativi, effetti dannosi sulle imprese.

  Gianluca BENAMATI (PD) dichiara il voto convintamente favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore che ringrazia per l'approfondito lavoro svolto. Ritiene che, diversamente da quanto evidenziato dal collega Crippa, nelle osservazioni sia richiamato anche il tema degli ecoincentivi. Non intende, tuttavia, entrare nel merito delle valutazioni espresse dai colleghi e, da un punto di vista generale, osserva che per la prima volta dopo un lungo periodo di crisi il PIL è in crescita in base ad una stima rivista al rialzo di poco inferiore all'1 per cento; si registrano dati positivi anche riguardo agli ordini industriali, ai mutui, alle acquisizioni immobiliari e alla crescita occupazionale; si registrano soprattutto dati positivi sulla crescita della fiducia degli italiani. Sottolinea che l'azione del Governo e della maggioranza, sia pure in una congiuntura economica internazionale più favorevole, sta producendo i suoi frutti e ciò rappresenta un elemento positivo sulla via delle riforme.

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  Luigi TARANTO (PD), relatore, con riferimento alle osservazioni del collega Da Villa in merito alle presunte «bocciature» della Nota in esame, precisa che, per quanto riguarda la Banca d'Italia e la Corte dei conti, si possono considerare i loro rilievi legittimi. Tuttavia la redazione della Nota non dipende dal loro giudizio. Aggiunge di non essere a conoscenza della bocciatura da parte della Commissione europea, mentre per quanto riguarda l'Ufficio parlamentare di bilancio segnala al collega Da Villa il focus sulla validazione delle previsioni macroeconomiche riportato a pag. 28 del documento in esame che recita testualmente: «In ottemperanza alla normativa italiana ed europea sulla validazione delle previsioni macroeconomiche ai fini della predisposizione dei documenti programmatici, la valutazione del quadro macroeconomico tendenziale sottostante la presente Nota di aggiornamento ha avuto esito positivo. Il processo di validazione è disciplinato da Protocollo d'intesa siglato tra il Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) e l'Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) il 15 settembre 2014. Il MEF ha rispettato tutte le regole previste in merito allo scambio di informazioni tra i due soggetti istituzionali. Una versione preliminare delle previsioni è stata trasmessa dal MEF all'UPB il 4 settembre, su cui l'UPB ha successivamente espresso dei rilievi. Nell'elaborare il quadro macroeconomico tendenziale definitivo il MEF ha tenuto conto delle osservazioni pervenute e ha proceduto alla trasmissione del quadro definitivo in data 11 settembre. La trasmissione della validazione è avvenuta in data 16 settembre».
  Con riferimento al rapporto tra riduzione della pressione fiscale e clausole di salvaguardia, osserva che come in ogni Nota di aggiornamento si ragiona, da una parte, sulla valutazione degli scenari tendenziali e, dall'altra, sugli scenari programmatici. È evidente che su questo ultimo versante si è operata la scelta di procedere al blocco dell'attivazione delle clausole di salvaguardia. Riguardo alle riforme strutturali che il Governo intende realizzare con l'attivazione delle clausole di flessibilità, segnala il Capitolo IV, paragrafo 4.1 della stessa Nota di aggiornamento ove è definita la strategia e il cronoprogramma per le riforme a fronte delle quali il Governo ritiene che ricorrano le condizioni per realizzare gli interventi necessari.

  La Commissione approva quindi la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione culturale, scientifica, tecnologica e nel campo dell'istruzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro, con Allegato, fatto a Nicosia il 6 giugno 2005, e dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica di Cipro sul reciproco riconoscimento dei titoli attestanti studi universitari o di livello universitario rilasciati in Italia e a Cipro, con Allegati, fatto a Roma il 9 gennaio 2009.
C. 2711 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 23 settembre 2015.

  Adriana GALGANO (SCpI), relatrice, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Nessuno chiedendo di parlare, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo quadro tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo degli Stati Uniti d'America per la cooperazione nell'esplorazione ed utilizzazione dello spazio extra-atmosferico per scopi pacifici, fatto a Washington il 19 marzo 2013.
C. 3242 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 23 settembre 2015.

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  Daniele MONTRONI (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Nessuno chiedendo di parlare, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.30.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 30 settembre 2015. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.30.

Disposizioni per l'introduzione di un sistema di tracciabilità dei prodotti finalizzato alla tutela del consumatore.
C. 1454 Senaldi.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 2868 – Adozione di un nuovo testo unificato).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 22 gennaio 2015.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, avverte in data 20 marzo 2015, è stata assegnata alla Commissione, in sede referente, la proposta di legge C. 2868, d'iniziativa del deputato Allasia «Agevolazioni in favore delle piccole e medie imprese e dei distretti produttivi che adottino sistemi di tracciabilità attestati da codici a barre per consentire ai consumatori l'identificazione dei prodotti di origine italiana e di quelli interamente realizzati in Italia». Poiché la suddetta proposta di legge reca materia identica a quella della proposta di legge C. 1454 Senaldi, ne dispongo l'abbinamento ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.
  Ricorda che la scorsa settimana il Comitato ristretto ha concluso il lavoro di approfondimento sulle criticità emerse relativamente al testo precedentemente adottato e che la relatrice Bini aveva preannunciato la predisposizione di un nuovo testo. Invito quindi la relatrice Bini a intervenire.

  Caterina BINI (PD), relatrice, illustra il nuovo testo unificato predisposto in sede di Comitato ristretto (vedi allegato 4). Sottolinea che il Comitato ristretto ha concluso la scorsa settimana i lavori di approfondimento delle problematiche emerse in seguito all'adozione – nella seduta del 15 ottobre 2014 – del testo elaborato dalla relatrice che riguardavano prioritariamente profili di compatibilità con la disciplina europea in materia di made in Italy.
  In seguito agli approfondimenti svolti è emersa l'esigenza di apportare una serie di modifiche al testo già assunto dalla Commissione quale testo base. In particolare, le obiezioni sollevate dal Governo si possono sintetizzare nei seguenti punti: la volontarietà aiuta il sistema produttivo se non è basata unicamente sull'origine del prodotto; vi è il rischio di generare confusione perché il sistema di tracciabilità previsto si aggiungerebbe ad altri analoghi già esistenti per finalità soltanto parzialmente corrispondenti; le disposizioni delle leggi n. 350/2003 e n. 135/2009 richiamate nel testo precedentemente adottato non sono state notificate alle istituzioni europee per cui la notifica, che sarebbe necessaria, del provvedimento in esame esporrebbe il Paese ad una sanzione certa; alcune disposizioni risulterebbero in contrasto con la normativa comunitaria in materia di libera circolazione, oltre che della disciplina WTO.
  In linea generale, ritiene che molte delle obiezioni – specie quelle riguardanti i profili di compatibilità con la disciplina europea – potrebbero essere superate qualora il testo fosse interamente finalizzato all'obiettivo di garantire la massima informazione sull'origine dei prodotti (dei loro componenti, del loro assemblaggio e della loro lavorazione), a tutela dei consumatori, piuttosto che del made in Italy. Sottolinea che una disciplina coerentemente ispirata a questo obiettivo non Pag. 155potrebbe incorrere in alcuna sanzione da parte delle istituzioni europee. Ritiene invece che si debbano evitare i richiami all'origine italiana dei prodotti e/o ad eventuali registri nazionali. È altamente probabile infatti che le agevolazioni previste nel testo adottato come testo base – peraltro fissate in misura proporzionale al grado di italianità del prodotto – possano ricadere tra gli aiuti di Stato non compatibili con il mercato interno, intesi come misure che favoriscono talune imprese o produzioni, e che possano falsare la concorrenza, a discapito della libera circolazione delle merci. In ogni caso, qualunque misura andrà notificata ex articolo 108 TFUE prima di procedere alla definitiva adozione dell'aiuto. Infine, ritiene che eliminando i riferimenti all'italianità dei prodotti, non verrebbe meno l'effetto/obiettivo del provvedimento volto ad incentivare e a sostenere le produzioni nazionali, soprattutto in considerazione che le imprese italiane saranno quelle maggiormente interessate ad aderire (volontariamente) ad un sistema di agevolazioni che assicuri la massima informazione sui loro prodotti. La previsione di agevolazioni volte a garantire la massima trasparenza e la piena informazione sui prodotti (e non specificamente sull'origine italiana) va a favore dei consumatori e può essere ricondotta agli obiettivi più generali di tutela dei consumatori che la disciplina europea persegue e garantisce.
  Sul sistema di tracciabilità e gli strumenti previsti nel testo, invita i colleghi a confrontarsi senza preclusioni avendo chiaro l'obiettivo che deve essere quello di garantire la completezza delle informazioni essenziali e la loro accessibilità. Ritiene inoltre che un'adesione di tipo volontario al sistema di incentivi finalizzati al sostegno della tracciabilità dei prodotti sia coerente con alcuni principi di derivazione europea, ovvero il c.d. gold plating, che prescrive di evitare che la normativa nazionale adotti regole e standard più stringenti di quanto venga richiesto a livello di normativa europea, nonché il principio di riduzione degli oneri amministrativi a carico delle imprese, che sarebbero gravate da un sistema obbligatorio di tracciabilità dei prodotti.
  A seguito degli approfondimenti svolti, ha ritenuto di predisporre un nuovo testo che ritiene possa superare le criticità precedentemente emerse e rappresentare un utile strumento per la massima tutela dell'informazione dei consumatori volto ad un livello elevato di protezione, anche a garanzia della salute e della sicurezza. Il provvedimento reca, come recitano le finalità dell'articolo 1, disposizioni per migliorare l'accesso alle informazioni che consentano la tracciabilità dei prodotti, nel pieno rispetto dei regimi europei di qualità dei prodotti.

  Marco DA VILLA (M5S) ricorda come il testo delle proposte di legge in titolo sia all'esame della Commissione fin dal dicembre 2013. Già da tempo si era a conoscenza dei rilievi critici formulati dal Governo, sollevati peraltro in un'interlocuzione che – ci tiene a sottolineare – si è svolta in sedi del tutto informali, estranee anche al Comitato ristretto.
  Ritiene, che in questa fase sia quanto mai necessario che il Governo venga innanzi alla Commissione plenaria e si pronunci sul nuovo testo presentato dalla relatrice, argomentando le ragioni le criticità rilevate. Osserva altresì che il nuovo testo risulta assai debole rispetto al precedente essendo del tutto sparito il riferimento alla tutela del made in. Ribadisce quindi la necessità che si apra un confronto trasparente con il Governo nella sede propria della Commissione.

  Caterina BINI (PD), relatrice, sottolinea come il dialogo con il Governo si sia svolto in sede di Comitato ristretto a seguito della presentazione delle proposte emendative al testo adottato dalla Commissione come testo base.

  Davide CRIPPA (M5S) evidenzia come la relatrice abbia trasferito alla Commissione i rilievi espressi dal Governo. Ribadisce quanto già affermato dal collega Da Villa, circa l'opportunità che il Governo sia Pag. 156presente in Commissione perché si svolga un confronto aperto sul nuovo testo presentato.

  Gianluca BENAMATI (PD), intervenendo sul metodo seguito dalla Commissione e in sede di Comitato ristretto, non ritiene vi sia stata mancanza di trasparenza. Invita pertanto i colleghi a confrontarsi sul merito del testo unificato proposto dalla relatrice che potrà essere ampiamente emendato in sede plenaria.

  Edoardo NESI (Misto) ringrazia la relatrice per il lavoro di approfondimento svolto e ritiene che, date le difficoltà efficacemente esplicitate in merito ai profili di compatibilità comunitaria, quello presentato oggi sia un buon compresso – probabilmente l'unico possibile – per tutelare sia pure indirettamente il made in Italy attraverso sistemi di tracciabilità dei prodotti di cui le imprese possono volontariamente dotarsi.

  Marco DA VILLA (M5S) sottolinea come non via sia, da parte del proprio gruppo, alcuna preclusione a confrontarsi nel merito del nuovo testo presentato, sul quale non vi è nessun atteggiamento pregiudiziale. Intende tuttavia ribadire la necessità che il Governo chiarisca in Commissione quali siano i profili di criticità rilevati, manifestando quindi la sua posizione sul nuovo testo prima di passare alla fase emendativa per il rispetto che si deve al lavoro della Commissione.

  Angelo SENALDI (PD), intervenendo in qualità di primo firmatario di una delle due proposte di legge in discussione, sottolinea di aver dovuto accettare anche con difficoltà i rilievi tecnici sollevati dal Governo, che certamente hanno determinato una profonda riscrittura del testo che connetteva in maniera proporzionale l'origine italiana dei prodotti made in Italy e il sistema delle agevolazioni previste. Sottolinea l'opportunità di finalizzare il provvedimento in esame alla tutela dei consumatori piuttosto che alla difesa di made in Italy o marchi di origine dei prodotti.
  Ritiene il testo proposto oggi dalla relatrice rappresenti un buon compresso per superare le criticità evidenziate, che nel passato hanno causato l'inapplicabilità di leggi quali la cosiddetta Reguzzoni-Versace (legge n. 55 del 2010), ed invita i colleghi ad un leale confronto nel merito.

  Gianluca BENAMATI (PD), nel ritenere fondata la richiesta di un aperto e trasparente confronto con il Governo sul nuovo testo elaborato dalla relatrice, chiede che prima di passare alla votazione delle proposte emendative, si svolga una seduta con la presenza di un rappresentante del Governo.

  Ludovico VICO (PD), pur esprimendo apprezzamento per il nuovo testo elaborato dalla relatrice, sottolinea il fatto che le perplessità del Governo fossero note fin dall'inizio. In particolare esprime perplessità sulla riscrittura dell'articolo 3 in materia di incentivi.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, nell'assicurare informerà il Governo della richiesta della presenza di un suo rappresentante prima di passare alla fase emendativa, propone che il nuovo testo unificato elaborato dalla relatrice sia adottato quale testo base per il seguito dell'esame.

  La Commissione delibera di adottare come testo base il testo unificato predisposto dalla relatrice (vedi allegato 4).

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 30 settembre 2015. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.50.

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Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative al decreto legislativo 4 luglio 2014, n. 102, di attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE.
Atto n. 201.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello Schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 23 settembre 2015.

  Gianluca BENAMATI (PD), relatore, nel ricordare alla Commissione che il termine per l'espressione del parere sul provvedimento in titolo è fissato il prossimo 18 ottobre, propone di svolgere un breve ciclo di audizioni, limitato ad alcuni selezionati soggetti, al fine di approfondire alcune problematiche derivanti dall'attuazione della direttiva sull'efficienza energetica.

  Davide CRIPPA (M5S) chiede alla presidenza se sia possibile svolgere tale attività conoscitiva in congiunta con l'altro ramo del Parlamento che sta esaminando il medesimo provvedimento.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, si riserva di verificare la possibilità di svolgere le audizioni in una sede congiunta con l'omologa Commissione del Senato. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.05.

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