CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 24 settembre 2015
510.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VII e IX)
COMUNICATO
Pag. 23

SEDE REFERENTE

  Giovedì 24 settembre 2015. — Presidenza della presidente della VII Commissione, Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico, Simona Vicari.

  La seduta comincia alle 15.15.

Riforma della RAI e del servizio pubblico radiotelevisivo.
C. 3272 Governo, approvato dal Senato, e abbinate.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 23 settembre 2015.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Andrea MAESTRI (Misto) espone che ha sottoscritto e depositato la proposta di legge n. 2931 insieme a Pippo Civati e Luca Pastorino. Essa contiene un'ipotesi di riforma della direzione e della gestione della RAI radicalmente alternativa al modello renziano. La proposta n. 3272, viceversa, configura un Consiglio di Amministrazione a trazione governativa, dotata di un Amministratore delegato che fa scivolare la RAI nell'indistinta galassia delle società statali o parastatali, controllate dal Governo, come una qualsiasi azienda a partecipazione pubblica, ma che pubblica non è più, giacché diviene governativa, ciò che è molto diverso. Si assiste, pertanto, a una strisciante privatizzazione e a un accentramento di potere che prelude a un corto circuito democratico. Si pretende di uscire dalla lottizzazione partitocratica per fare ingresso in un modello governo-centrico che cozza con i princìpi fondamentali della Costituzione e delle norme europee in materia di informazione e di media. La proposta di cui è sottoscrittore, invece, è articolata e strutturata nel senso di configurare un servizio pubblico come bene comune. I punti qualificanti della RAI ivi immaginata sono un Consiglio per le garanzie del servizio pubblico, composto da 21 membri, espressione del Parlamento, ma anche del sistema della rappresentanza delle autonomie locali, degli artisti, dei produttori, degli utenti e degli altri Pag. 24soggetti portatori di interessi diffusi; il diritto di accesso alla comunicazione del servizio pubblico; un canone collegato al reddito delle famiglie, secondo criteri di progressività; e la soppressione della Commissione di vigilanza sulla RAI. In definitiva, la proposta n. 2931 è intesa come ultimo appello anche agli amici del Partito democratico per riprendere una discussione vera per una RAI dei cittadini, come auspicato da Move-On Italia.

  Gianna MALISANI (PD) osserva che il disegno di legge in esame riguarda diversi aspetti di assoluta importanza, quali la modifica della procedura di definizione del contratto nazionale di servizio tra il Ministero dello sviluppo economico e la società concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo, rafforzando il ruolo del Consiglio dei ministri; la governance della RAI-Radiotelevisione italiana Spa e Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi; e l'attività gestionale della RAI-Radiotelevisione italiana Spa.
  Si tratta di temi la cui rilevanza sarebbe miope non cogliere. Tuttavia, intende porre un particolare accento sull'articolo 4, là dove si fa esplicito riferimento alla «diffusione di trasmissioni radiofoniche e televisive anche in lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la provincia autonoma di Trento, in lingua francese per la regione Valle d'Aosta e in lingua slovena per la regione Friuli Venezia Giulia». Quello della tutela e della promozione delle lingue minoritarie è un tema da tempo presente nel dibattito europeo tanto da portare nel 1992 alla emanazione della Carta europea delle lingue regionali e minoritarie, considerato che, si legge nel preambolo, «la protezione delle lingue regionali o minoritarie storiche dell'Europa, alcune delle quali rischiano di scomparire col passare del tempo, contribuisce a conservare e a sviluppare le tradizioni e la ricchezza culturali dell'Europa, e considerato che il diritto di usare una lingua regionale o minoritaria nella vita privata e pubblica costituisce un diritto imprescrittibile, conformemente ai principi contenuti nel Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici delle Nazioni Unite e conformemente allo spirito della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali del Consiglio d'Europa».
  La Carta non è stata ancora ratificata dall'Italia, malgrado già nel 2012 il Governo avesse presentato un disegno di legge poi arenatosi, ripresentato nel 2014. Tuttavia l'Italia dispone della legge n. 482 del 1999, che ha trovato un'interpretazione molto concreta e avanzata nel Regolamento di attuazione (decreto del Presidente della Repubblica 345/2001). La legge n. 482 comprende interventi in campo scolastico, uso orale e scritto delle lingue ammesse a tutela negli uffici delle pubbliche amministrazioni, uso della lingua delle minoranze da parte dei membri dei consigli comunali, comunità montane, province e regioni. In particolare, per quanto riguarda il tema in discussione, il Regolamento al suo articolo 11 prevede le convenzioni e i contratti di servizio tra il Ministero delle comunicazioni e la società concessionaria del servizio pubblico. La Regione Friuli Venezia-Giulia presenta una particolare situazione linguistica data dalla presenza di diverse minoranze. Nei confronti della minoranza slovena, come ho già detto, si applicano le norme già presenti nel Decreto legislativo n. 117 del 2005, confermate nel disegno di legge in discussione, per quella più numerosa, quella di lingua friulana (attualmente, nelle province di Udine, Gorizia e Pordenone, risiedono 600.000 persone che parlano in lingua friulana), si applicano le disposizioni previste dalla Legge 15 dicembre 1999, n. 482, stabilendo che «Nella convenzione tra il Ministero delle comunicazioni e la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo e nel conseguente contratto di servizio sono assicurate condizioni per la tutela delle minoranze linguistiche nelle zone di appartenenza».
  Le sembra che – anche se le norme presenti nel disegno di legge n. 3272 riguardano soltanto la «diffusione di trasmissioni Pag. 25radiofoniche e televisive anche in lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la provincia autonoma di Trento, in lingua francese per la regione Valle d'Aosta e in lingua slovena per la regione Friuli Venezia Giulia» – i 12 mesi di tempo stabiliti dall'articolo 4 c. 2 per l'assolvimento della delega da parte del Governo potrebbero essere utilizzati anche per studiare degli interventi che diano consistenza sul piano delle risorse e del coordinamento normativo alla materia, facendo sì che quanto stabilito dalla legge n. 482 del 1999 possa essere realizzato in modo pieno ed esplicito, in particolare nel nuovo contratto nazionale di servizio, dove, per esempio, a proposito del friulano, sono previste solo trasmissioni radiofoniche e non televisive.
  Conclude rilevando di essersi soffermata su un aspetto specifico del disegno di legge in discussione, ma evidenzia che particolare non vuol dire che sia marginale, almeno secondo la Carta europea più volte citata, quando afferma l'importanza di essere «coscienti del fatto che la tutela e il promovimento delle lingue regionali o minoritarie nei diversi Paesi e regioni d'Europa contribuiscano in modo considerevole a costruire un'Europa fondata sui principi della democrazia e della diversità culturale, nell'ambito della sovranità nazionale e dell'integrità territoriale».

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD), relatore, scusandosi preliminarmente anche a nome della collega Bonaccorsi per l'assenza alla seduta di ieri dovuta ad un impegno presso la Commissione di vigilanza, nella quale, in concomitanza con la seduta delle Commissioni riunite, si svolgeva un'audizione assai delicata, ringrazia i colleghi intervenuti per gli spunti di riflessione offerti nel corso del dibattito, rispetto ai quali ritiene opportuno fare alcune considerazioni. Riguardo al tema della tutela delle minoranze linguistiche oggetto dell'intervento delle colleghe Blazina e Malisani, che ritiene senz'altro meritevoli di riflessione, osserva che al Senato è stata già svolta un'approfondita discussione al riguardo. In merito alla questione posta dal collega Palmieri, sulla possibilità di modificare i progetti in esame, ritiene che la risposta dipenderà dall'andamento del dibattito e dal percorso emendativo che verrà proposto, stante la massima disponibilità ad un confronto costruttivo che tuttavia non perda di vista l'obiettivo di giungere rapidamente all'approvazione definitiva del provvedimento. Riguardo ai profili di criticità sollevati dal presidente Fico, nell'auspicare che non vengano posti in atto comportamenti meramente ostruzionistici, sottolinea in primo luogo che è obiettivo di tutti i Gruppi, e non solo del Gruppo del Movimento 5 Stelle, di arrivare a definire un servizio pubblico realmente indipendente. In secondo luogo, riguardo alla procedura di nomina dell'amministratore delegato della Rai delineata dal disegno di legge approvato dal Senato, sottolinea che essa avvicina la Rai alle procedure definite dal codice civile per aziende di pari rilevanza. In ultimo, non concorda con la preoccupazione che la procedura di nomina dei membri del consiglio di amministrazione della Rai eletti dal Parlamento li renderebbe appannaggio della maggioranza, osservando invece che la procedura del voto limitato prevista per i quattro componenti di nomina parlamentare costringerebbe tutti i Gruppi a scegliere candidati di alto profilo ai fini di una più sicura convergenza in Assemblea. Pur apprezzando le riflessioni svolte dal collega Lainati, portatrici della sua grande e lunga esperienza in materia, osserva che la questione da lui posta relativa alla privatizzazione non è oggetto del disegno di legge in esame e al riguardo ricorda che la disciplina attuale ha carattere transitorio e si applicherà fino a quando non sarà alienato almeno il 10 per cento del capitale della società concessionaria. Relativamente alla questione della concessione posta dal collega D'Ottavio, osserva che questa sarà oggetto di un altro passaggio parlamentare, che avrà luogo al momento della scadenza dell'attuale concessione. Quanto alla trasparenza dei contratti, oggetto dell'intervento della collega Liuzzi, rammenta le numerose occasioni nelle Pag. 26quali presso la Commissione di vigilanza si è dibattuto tale delicato e importante tema, da ultimo anche in occasione del parere reso sul contratto di servizio e sottolinea che il provvedimento reca una deroga al riguardo che investe prodotti e servizi televisivi per i quali sarebbe difficile immaginare l'applicazione del codice degli appalti. Quanto, in ultimo, alle considerazioni svolte dal collega Maestri, osserva che, pur essendo possibili modelli alternativi di governance dell'azienda, il provvedimento ne delinea uno che a suo giudizio è efficace e in linea con quanto previsto dal codice civile per le aziende di pari importanza e con gestione analoga.

  Lorenza BONACCORSI (PD), relatrice, crede che la RAI abbia bisogno di un modello societario snello ed efficace che finalmente abbandoni l'ipocrisia di una partitocrazia spacciata per pluralismo. Il modello cui il disegno di legge governativo si ispira è quello della BBC, per perseguire un servizio di pubblico di qualità. Si associa nel resto a quanto ha ascoltato dal collega Peluffo.

  La sottosegretaria Simona VICARI si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara chiuso l'esame preliminare e rinvia il seguito dell'esame alla seduta che verrà decisa nel corso della riunione dell'ufficio di presidenza congiunto che è immediatamente convocato.

  La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza delle Commissioni riunite VII e IX si è tenuto dalle 15.40 alle 16.10.