CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 22 settembre 2015
508.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 22 settembre 2015. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Sesa Amici.

  La seduta comincia alle 9.40.

Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza.
Testo unificato C. 9 d'iniziativa popolare, C. 200 Di Lello, C. 250 Vendola, C. 273 Bressa, C. 274 Bressa, C. 349 Pes, C. 369 Zampa, C. 404 Caparini, C. 463 Bersani, C. 494 Vaccaro, C. 525 Marazziti, C. 604 Fedi, C. 606 La Marca, C. 647 Caruso, C. 707 Gozi, C. 794 Bueno, C. 836 Caruso, C. 886 Porta, C. 945 Polverini, C. 1204 Sorial, C. 1269 Merlo, C. 1443 Centemero, C. 2376 Bianconi, C. 2495 Dorina Bianchi e C. 2794 Fitzgerald Nissoli.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 17 settembre 2015.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, esprime i pareri sulle proposta emendative riferite all'articolo 1. Esprime parere contrario sugli emendamenti Invernizzi 1.5, 1.13, 1.12, 1.20, 1.19, 1.11, 1.23 e 1.22, La Russa 1.2, Invernizzi 1.21, Caparini 1.14, 1.15, e 1.16, Invernizzi 1.17, 1.18, 1.25, 1.24, 1.9, 1.27, 1.26, 1.7, 1.30, 1.29, 1.10, 1.34, 1.33, 1.35, 1.36, 1.38, sugli identici emendamenti Invernizzi 1.39 e Calabria 1.59, nonché sugli emendamenti Invernizzi 1.43, 1.40, 1.41, 1.44, 1.53, 1.52, 1.50, 1.51, 1.48, 1.49, 1.97, 1.45, 1.63, 1.62, 1.4, 1.64 e 1.60.
  Propone l'accantonamento degli emendamenti Dorina Bianchi 1.74, Marazziti 1.136, Costantino 1.77, degli identici emendamenti Plangger 1.141 e Invernizzi 1.61, degli emendamenti Invernizzi 1.65, Plangger 1.142, Zampa 1.56, Beni 1.55, Dorina Bianchi 1.75, Invernizzi 1.90, 1.46, 1.68, 1.67 e 1.66, Costantino 1.78, Zampa 1.57, degli identici emendamenti Plangger 1.144 e Invernizzi 1.70, nonché degli identici emendamenti Pinna 1.79 e Invernizzi 1.69 e dell'emendamento La Russa 1.3.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, invita al ritiro dell'emendamento Bueno 1.76, altrimenti esprime parere contrario. Esprime parere contrario sugli emendamenti Binetti 1.72, 1.71, 1.119 e 1.73. Invita al ritiro degli emendamenti Zampa 1.54 e La Marca 1.31, altrimenti esprime parere contrario. Esprime parere contrario sugli emendamenti Invernizzi 1.82, 1.81, 1.84 e 1.85.
  Propone l'accantonamento degli emendamenti Beni 1.101, Invernizzi 1.87, Pinna 1.131, 1.132 e 1.134, degli identici emendamenti Giuseppe Guerini 1.103 e Costantino 1.122, degli identici emendamenti Pinna 1.135 e Chaouki 1.58, degli emendamenti Invernizzi 1.96, Pinna 1.126, 1.127 e 1.129, Costantino 1.124, Invernizzi 1.88, 1.91, 1.94 e 1.86.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, invita al ritiro degli emendamenti Merlo 1.117, 1.115 e 1.113, altrimenti esprime parere contrario.
  Propone l'accantonamento degli emendamenti Marazziti 1.139, Santerini 1.148, Marazziti 1.138 e Roberta Agostini 1.99.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

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  Marilena FABBRI (PD), relatrice, esprime parere contrario sull'emendamento Invernizzi 1.100, nonché sugli identici emendamenti Invernizzi 1.102 e La Russa 1.104.
  Propone l'accantonamento degli emendamenti Calabria 1.116, Dorina Bianchi 1.123, Invernizzi 1.95, La Russa 1.114, Invernizzi 1.92 e 1.125, Chaouki 1.107, Invernizzi 1.133, 1.130, 1.134 e 1.140, Pinna 1.145, Calabria 1.110, Invernizzi 1.128, Sisto 1.108, Pinna 1.147, Invernizzi 1.93, Pinna 1.149, Calabria 1.109, Invernizzi 1.98, Carfagna 1.111 e Invernizzi 1.143.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, esprime parere contrario sugli emendamenti Costantino 1.152, Invernizzi 1.224, Di Lello 1.151 e 1.150.
  Propone l'accantonamento dell'emendamento Giuseppe Guerini 1.120.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, invita al ritiro dell'emendamento Marazziti 1.112, altrimenti esprime parere contrario. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Chaouki 1.118 e Costantino 1.173.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, esprime parere contrario sugli emendamenti Invernizzi 1.157 e 1.158, sugli identici emendamenti Calabria 1.153 e Invernizzi 1.159. Propone l'accantonamento degli emendamenti Carfagna 1.154, Invernizzi 1.164, Zampa 1.106, Invernizzi 1.165, Pinna 1.160, Dorina Bianchi 1.163, Invernizzi 1.156 e Sisto 1.155.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, invita al ritiro dell'emendamento Mattiello 1.172, altrimenti esprime parere contrario. Esprime parere contrario sugli emendamenti Invernizzi 1.225 e 1.161.
  Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Beni 1.176 e Costantino 1.203 e dell'emendamento Chaouki 1.162.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, invita al ritiro degli emendamenti Marazziti 1.169 e 1.171, altrimenti esprime parere contrario. Propone l'accantonamento dell'emendamento Cinzia Fontana 1.167.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, esprime parere favorevole sull'emendamento Piccione 1.166. Propone l'accantonamento dell'emendamento Chaouki 1.168.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, esprime parere contrario sull'emendamento Invernizzi 1.201.
  Propone l'accantonamento degli emendamenti Marazziti 1.212 e 1.178, Invernizzi 1.197, 1.198, 1.191, 1.195, 1.185, 1.199 e 1.186, Costantino 1.205, Giuseppe Guerini 1.177, Invernizzi 1.194, 1.190, 1.187. 1.193 e 1.188, Plangger 1.214, degli identici emendamenti Beni 1.206 e Costantino 1.207, degli identici emendamenti La Russa 1.182 e Invernizzi 1.189. nonché degli emendamenti Invernizzi 1.221, D'Ottavio 1.1, Invernizzi 1.210, Costantino 1.209, Invernizzi 1.222, Beni 1.215 e 1.80, Cinzia Fontana 1.174 e Beni 1.226.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, invita al ritiro degli emendamenti Fedi 1.181, Pag. 8Fitzgerald Nissoli 1.180 e Santerini 1.216, altrimenti esprime parere contrario. Esprime parere favorevole sull'emendamento Santerini 1.217, nonché sugli identici emendamenti Beni 1.175 e Costantino 1.204, qualora riformulati in modo identico all'emendamento Piccione 1.166. Invita al ritiro dell'emendamento Porta 1.211, altrimenti esprime parere contrario. Propone l'accantonamento dell'emendamento Costantino 1.213.

  La Commissione concorda con la proposta di accantonamento della relatrice.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, invita al ritiro dell'emendamento D'Ottavio 1.32, altrimenti esprime parere contrario. Anticipa che esprimerà parere favorevole sull'articolo aggiuntivo D'Ottavio 1.01, di cui proporrà una riformulazione.
  Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Binetti 1.02 e 1.03 e Invernizzi 1.04. Invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Bueno 1.05, altrimenti esprime parere contrario. Esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Caparini 1.06, 1.07 e 1.08, Invernizzi 1.09, Caparini 1.010, 1.011, 1.012, 1.013, 1.014, 1.015, 1.016 e 1.017.

  La sottosegretaria Sesa AMICI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Marco RONDINI (LNA), dichiara che gli emendamenti a prima firma Invernizzi sono sottoscritti da tutti i deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie – Lega dei Popoli – Noi con Salvini.
  Illustra l'emendamento Invernizzi 1.5, di cui è cofirmatario, volto a sopprimere l'articolo 1 del testo unificato in discussione, testo a suo avviso scellerato e pericoloso in quanto allarga le maglie della concessione della cittadinanza, anche se solo ai bambini.
  Il testo propone un percorso di integrazione di questi bambini, ma desidera sottolineare come molte comunità di immigrati, come quelle cinesi e di fede islamica, siano veri e propri ghetti, chiusi all'integrazione in una società come la nostra. Si tratta di zone dove non vengono rispettate le regole e i valori della nostra società e dove i bambini che dovrebbero diventare cittadini italiani passano gran parte della loro giornata.
  Sottolinea, quindi, come il vero fine del testo unificato in esame sia la disarticolazione dell'omogeneità etnica e culturale della nostra società, riproponendo modelli sperimentati in altri paesi occidentali con risultati disastrosi. Ricorda, in proposito, quanto avvenuto nel Regno Unito sia con cittadini inglesi di fede islamica che sono tornati nei paesi di origine per combattere l'Occidente sia con il riconoscimento dei tribunali islamici.
  A suo avviso, con questo testo unificato si vogliono usare i bambini per influenzare l'opinione pubblica riguardo all'ineluttabilità e anche alla bellezza di una società multietnica e multiculturale. Si dice che si tratta di tutelare i diritti di questi bambini che, in realtà, sono già tutelati.
  Un avvio di un percorso di cittadinanza avrebbe senso una volta verificata la compatibilità, a suo avviso impossibile, tra i centri di cultura islamica, radicati in molte moschee, e la nostra cultura. Con il percorso che si propone, affiancato all'invasione di migranti a cui non si fa fronte, si va a invece a minare l'omogeneità della nostra cultura e non si tutelano i bambini italiani, quelle generazioni future che chiederanno conto della trasformazione della loro società.
  Si chiede, infine, come possano essere favorevoli a questo testo unificato quei gruppi del centrodestra che in campagna elettorale hanno usato ben altri temi e che invece sono finiti per diventare la stampella prima del governo Letta e poi del governo Renzi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Invernizzi 1.5, 1.13, 1.12, 1.20, 1.19, 1.11, 1.23 e 1.22.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente constata l'assenza del presentatore dell'emendamento La Russa 1.2: s'intende che vi abbia rinunciato.

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  Cristian INVERNIZZI (LNA) illustra il suo emendamento 1.21, sottolineando come esso miri a precludere l'acquisto della cittadinanza in caso di nuovo matrimonio del cittadino straniero non comunitario che già aveva acquistato la cittadinanza ai sensi del comma 1 dell'articolo 5 della legge n. 91 del 1992. Rileva che tale proposta emendativa mira ad impedire i cosiddetti «matrimoni di comodo», tesi esclusivamente all'acquisto della cittadinanza.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Invernizzi 1.21, Caparini 1.14 e 1.15.

  Marco RONDINI (LNA) illustrando l'emendamento Caparini 1.16, di cui è cofirmatario, rileva che esso mira a precludere l'acquisto della cittadinanza da parte di soggetti che siano stati condannati per taluni specifici reati penali. Ritiene, infatti, che l'acquisto della cittadinanza debba essere subordinato alla realizzazione di uno specifico percorso di integrazione, al termine del quale risulti chiara l'accettazione da parte del richiedente delle regole della convivenza civile italiana.

  Cristian INVERNIZZI (LNA), intervenendo per dichiarazione di voto, fa notare che gli emendamenti del suo gruppo non hanno natura ostruzionistica ma mirano esclusivamente a migliorare il testo. Fa presente che l'emendamento Caparini 1.16, di cui è cofirmatario, preclude l'acquisto della cittadinanza agli autori di reati penali, anche nel caso in cui la sentenza sia stata pronunciata da un'autorità straniera e sia stata riconosciuta in Italia. Preannuncia, infine, il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Caparini 1.16.

  Marilena FABBRI (PD), considerata l'attuale formulazione del testo unificato in esame, fa presente che sarebbe opportuno rinviare ad altre occasioni le questioni connesse all'acquisto della cittadinanza da parte degli adulti, sulle quali si dichiara comunque disponibile a confrontarsi in futuro. Fa notare, in ogni caso, che la normativa vigente già esclude l'acquisto della cittadinanza in presenza di determinate fattispecie penali, sottolineando come la legge in taluni casi è addirittura più restrittiva rispetto alle proposte emendative del gruppo della Lega Nord. Richiama, ad esempio, l'emendamento Invernizzi 1.17, che propone di ridurre – da cinque a due anni dall'emanazione del decreto di reiezione – il termine trascorso il quale sia possibile ripresentare l'istanza di cittadinanza precedentemente respinta in presenza di rischi per la sicurezza della Repubblica.

  La Commissione respinge l'emendamento Caparini 1.16.

  Davide CAPARINI (LNA) fa notare che l'emendamento Invernizzi 1.17, di cui è cofirmatario, mira ad escludere l'acquisto della cittadinanza da parte di soggetti ritenuti pericolosi per la sicurezza della Repubblica, attraverso l'intervento del Ministero dell'interno, al quale giudica essenziale attribuire forti poteri di indagine. Evidenzia come, in un Paese in cui i controlli preventivi sugli ingressi nel territorio risultano insufficienti, appare necessario intervenire ex post con misure rigorose ed efficaci.

  Cristian INVERNIZZI (LNA) fa presente che la scelta di occuparsi esclusivamente della cittadinanza dei minorenni extracomunitari appartiene alla maggioranza. Ritiene, inoltre, che sia questa la sede per affrontare eventuali ulteriori questioni relative alla cittadinanza sulle quali si potesse raggiungere un accordo tra maggioranza e opposizione.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 1.17.

  Nicola MOLTENI (LNA), intervenendo sull'emendamento Invernizzi 1.18, evidenzia che il provvedimento in esame interviene sulla legge n. 91 del 1992 che regolamenta in modo chiaro la cittadinanza, argomento particolarmente delicato se si Pag. 10considera che alla stessa è legato il diritto di voto. Nel fare presente che i diritti dei minori stranieri trovano oggi protezione nell'ordinamento in virtù della residenza di questi ultimi in Italia, sottolinea che la posizione del suo gruppo in materia di cittadinanza è dettata dalla necessità di salvaguardare la composizione e le caratteristiche proprie del tessuto sociale del nostro Paese. Rileva che la cittadinanza non può essere considerata come uno strumento di integrazione e ritiene che la concessione della cittadinanza debba essere preceduta da una consapevole dichiarazione di volontà il tal senso dall'interessato.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 1.18.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.50.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 22 settembre 2015. — Presidenza del presidente Alessandro NACCARATO.

  La seduta comincia alle 10.50.

Modifiche al codice penale e al codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi e per un maggiore contrasto del fenomeno corruttivo, oltre che all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena.
Emendamenti C. 2798-A Governo ed abb.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alessandro NACCARATO, presidente e relatore, rileva che gli emendamenti 27.600, 29.600 e 30.601 della Commissione nonché gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 5 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del Presidente.

  La seduta termina alle 10.55.

INCONTRI CON DELEGAZIONI DI PARLAMENTI STRANIERI

  Martedì 22 settembre 2015.

Incontro con una delegazione della Commissione degli affari legislativi del Parlamento del Montenegro.

  L'incontro informale si è svolto dalle 14.55 alle 15.15.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 22 settembre 2015. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Sesa Amici.

  La seduta comincia alle 15.15.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014.
C. 3304 Governo, approvato dal Senato.

Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015.
C. 3305 Governo, approvato dal Senato.

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Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2015.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che il termine per la presentazione di emendamenti al disegno di legge di assestamento, è scaduto oggi 22 settembre alle ore 11 e che non sono stati presentati emendamenti.

  Dorina BIANCHI (AP), relatrice, in via preliminare si ricorda che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento attraverso il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica, adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria: l'esposizione dettagliata delle risultanze della gestione è fornita, su appositi stampati, dal conto del bilancio, che risulta costituito dal conto consuntivo dell'entrata e, per la parte di spesa, dal conto consuntivo relativo a ciascun Ministero.
  L'esame parlamentare del conto del bilancio costituisce la verifica, nella forma della legge di approvazione del rendiconto medesimo, che, in sede di gestione, il Governo abbia eseguito lo schema di previsione per l'entrata e di autorizzazione per la spesa nei termini preventivamente stabiliti con la legge di bilancio. In termini finanziari, viene in tal modo fissato – approvando con legge il risultato della gestione annuale del bilancio – il flusso della gestione dei conti statali, anche al fine di consentire il passaggio dalla precedente legge di bilancio al futuro bilancio previsionale.
  Il disegno di legge C. 3304, relativo al Rendiconto generale dello Stato per il 2014, già approvato dal Senato, espone i risultati complessivi relativi alle amministrazioni dello Stato per l'esercizio finanziario 2014.
  Per quanto concerne la sfera di competenze della I Commissione, segnalo che con la legge di assestamento 2014 (legge n. 3 ottobre 2014, n. 145) e le ulteriori variazioni per atto amministrativo intervenute nel corso dell'anno, le dotazioni iniziali di competenza e le autorizzazioni di cassa sono aumentate rispettivamente di 2.039,6 e di 5.353,1 milioni di euro.
  Il conto consuntivo del Ministero dell'interno per il 2014 reca, quindi, stanziamenti definitivi di competenza per complessivi 22.276,6 milioni, con una diminuzione di circa 3.941,8 milioni (-15 per cento) rispetto agli stanziamenti risultanti dal rendiconto 2013 (26.218,4 milioni). Il decremento ha riguardato le spese correnti, che sono diminuite passando da 25.759,6 milioni nel 2012 a 25.310,4 milioni nel 2013. Anche le spese in conto capitale subiscono un decremento, passando da 1.862,6 milioni a 783,2 milioni. L'incidenza percentuale delle risorse per il Ministero dell'interno sul bilancio dello Stato è stata nel 2014 del 3,6 per cento.
  A fronte dei citati stanziamenti definitivi di competenza pari a 22.276,6 milioni, e a residui pari a 4.374,4 milioni (e quindi ad un importo della massa spendibile – risultante dalla somma degli stanziamenti di competenza più i residui – pari a 26.651 milioni), il dato definitivo relativo alle autorizzazioni di cassa è di 25.707,1 milioni (+5.353,1 milioni rispetto alle previsioni iniziali di cassa, di cui 4.650,6 milioni di parte corrente e 698,6 milioni in conto capitale). Per quanto riguarda il coefficiente di realizzazione, cioè il rapporto tra autorizzazioni di cassa e massa spendibile, esso è pari a circa il 96,5 per cento, in aumento rispetto al 2013.
  I pagamenti eseguiti in totale nel 2014 sono stati pari a circa 24.857 milioni di euro; si tratta della somma dei pagamenti effettuati in base agli stanziamenti di competenza (22.276,6 milioni) e dei pagamenti effettuati per smaltimento residui (4.374,4 milioni). Tali pagamenti totali rappresentano Pag. 12il 96,7 per cento delle autorizzazioni di cassa (87,6 per cento era nel 2013), con un coefficiente di utilizzo della massa spendibile pari al 93,3 per cento (83,2 per cento era quello del 2013). Per quanto concerne i residui, che nelle previsioni al 1o gennaio 2014 erano pari a 4.361,3 milioni, al 31 dicembre 2014 ammontano a 1.394,5 milioni. Si registra, quindi, una diminuzione dei residui finali totali di 2.966,8 milioni, pari a circa il 68 per cento. Essi sono costituiti per 1.139,4 milioni da somme rimaste da pagare sul conto della competenza (residui di nuova formazione) e per 255,1 milioni da somme rimaste da pagare sul conto dei residui, provenienti dagli esercizi precedenti. I residui del Ministero dell'interno risultano più concentrati sulle spese di parte corrente (958,8 milioni rispetto ai 393,9 milioni in conto capitale). L'entità dei residui pagati nel corso del 2014 è risultato pari a 4.016,3 milioni.
  Per un'analisi approfondita delle finalizzazioni per Missioni e Programmi nonché, più in generale, per una globale verifica della gestione del bilancio 2014 del Ministero dell'interno, si rinvia alla Relazione della Corte dei Conti sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio finanziario 2014. Per quanto attiene alla dinamica di bilancio complessiva del Ministero, la Corte ha rilevato che: i decrementi percentuali delle singole missioni nel rapporto tra l'esercizio 2013 e quello 2014 non corrispondono a dati assoluti di particolare rilevanza; al netto dei trasferimenti alle autonomie territoriali, gli stanziamenti definitivi del 2014 registrano un aumento del 4,5 per cento rispetto agli stanziamenti del 2013, corrispondente a 540 milioni di euro. L'incremento ha riguardato, in particolare, il programma «Garanzia dei diritti e interventi per lo sviluppo della coesione sociale» nell'ambito della missione «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti»; si confermano le caratteristiche complessive di un bilancio che, anche nella sostanziale corrispondenza dei Centri di responsabilità con le missioni, genera residui abbastanza limitati. La notevole riduzione dei residui totali nel 2014 è dovuto allo smaltimento dei residui afferenti in particolare ai trasferimenti alle autonomie territoriali che passano dai 3.200 milioni nel 2013 ai 340 nel 2014.
  Con il disegno di legge di assestamento del bilancio dello Stato per l'anno 2014 (A.C. 3305), già approvato dal Senato, si correggono le previsioni già contenute nella legge di bilancio. Le variazioni proposte alle previsioni di competenza sono correlate alle effettive esigenze di gestione e tengono conto della situazione della finanza pubblica; l'adeguamento delle autorizzazioni di cassa consegue invece all'accertata effettiva consistenza dei residui nonché alla valutazione delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. Per quanto riguarda i residui, le modifiche introdotte trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti alla data del 1o gennaio 2014 con quelli effettivamente risultanti dal rendiconto del 2014.
  I dati degli stanziamenti del disegno di legge in oggetto che si riferiscono ad ambiti materiali di competenza della I Commissione sono contenuti nella Tabella n. 8, relativa allo stato di previsione del Ministero dell'interno, e in talune parti della Tabella n. 2, che reca lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Quanto allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, per quanto riguarda gli ambiti di interesse della I Commissione viene, in primo luogo, in evidenza la Missione n. 1 (Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri).
  Nel quadro di questa missione, rileva la spesa per gli Organi costituzionali, oggetto del programma 1.1, che corrisponde all'unità previsionale di base (u.p.b.) 21.1, sul quale non si registra alcuna variazione rispetto alle previsioni iniziali di competenza della legge di bilancio. Per quanto riguarda la spesa per il funzionamento degli Organi a rilevanza costituzionale, compresa nel programma 1.2 e riferita al funzionamento della Corte dei Conti, del Consiglio di Stato e dei T.A.R, del Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Siciliana, del C.N.E.L. e del C.S.M., Pag. 13il disegno di legge di assestamento propone un incremento degli stanziamenti di competenza pari a 6,5 milioni di euro. All'interno del programma, l'incremento riguarda in particolare il fondo per il funzionamento del Consiglio di Stato e dei T.A.R. (cap. 2170; + 7 milioni). Si segnala anche la riduzione, pari a 420 mila euro delle spese di natura obbligatoria della Corte dei Conti (cap. 2162), variazione apportata in dipendenza dell'articolo 1, comma 3, del decreto-legge n. 90 del 2014 (convertito nella legge n. 114 del 2014) sui trattenimenti in servizio dei magistrati.
  Le previsioni relative alla Presidenza del Consiglio dei Ministri sono oggetto del programma 1.3.
  Al riguardo, il disegno di legge di assestamento nella versione originaria propone una diminuzione delle previsioni iniziali di competenza, pari a 425,1 milioni di euro, di complessivi 4,3 milioni. Inoltre, nel corso dell'esame del provvedimento al Senato, è stata apportata una ulteriore variazione, di segno positivo (emendamento 1.Tab. 2.2.) che aumenta gli stanziamenti di competenza di 27,8 milioni di euro. All'esito di entrambe le modifiche, le previsioni assestate 2015 relative alla Presidenza del Consiglio risultano pari a 448,6 milioni di euro (+23,5 milioni rispetto alle previsioni al 1o gennaio 2015).
  Gli stanziamenti destinati al funzionamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri non si limitano alle risorse accantonate nel programma 21.3 dello stato di previsione del MEF, ma sono ripartiti tra diversi capitoli in ragione delle diverse missioni perseguite con gli stanziamenti. Tra questi si segnalano, in particolare: le somme da corrispondere alla Presidenza per le finalità del programma Promozione e garanzia dei diritti e delle pari opportunità (17.4), su cui non si registrano novità del disegno di legge di assestamento; gli interventi per il programma Protezione civile (6.2), per i quali si registra, nelle previsioni assestate, un aumento dei residui, pari a 57 milioni di euro e degli stanziamenti di competenza, pari a 625 mila euro.
  Tra gli altri stanziamenti della I Commissione si segnalano, infine, le seguenti proposte di variazione di stanziamenti: per le previsioni iniziali di competenza del programma Rapporti con le confessioni religiose (20.2), pari a 1.148,4 milioni, è proposta una riduzione pari a 98,8 milioni di euro, dipendente dall'andamento delle scelte dei contribuenti sulle dichiarazioni dei redditi; lo stanziamento per i Servizi di informazione per la sicurezza (Programma Sicurezza democratica 7.4 – cap. 1670) è allocato in una apposita u.p.b. (5.2) ed è pari, nelle previsioni assestate, di competenza e di cassa, a 605,4 milioni di euro, per effetto di un incremento pari a 3,5 milioni derivante da atti amministrativi già intervenuti e a 332 mila euro, come proposto dal disegno di legge di assestamento. Lo stesso prevede un aumento dei residui pari a 4,9 milioni di euro; nell'ambito del programma Servizi generali, formativi, assistenza legale ed approvvigionamenti per le amministrazioni pubbliche (24.4), le previsioni iniziali dei cap. 1680 e 1685, relativi alle spese di funzionamento e alle spese di natura obbligatoria dell'Istituto nazionale di statistica, sono aumentate, in termini di residui, rispettivamente di 33,7 e di 73,5 milioni di euro. All'interno dello stesso programma, il disegno di legge di assestamento propone una variazione in aumento degli stanziamenti di competenza dell'Autorità nazionale anticorruzione (cap. 2116), pari a circa 280 mila euro: tale variazione è proposta in relazione alle esigenze connesse alla partecipazione italiana al gruppo di Stati contro la corruzione. Non si registrano variazioni nelle previsioni relative alle spese della Scuola nazionale della amministrazione (cap. 5217 e 5218).
  Lo stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2015, approvato con la legge di bilancio (legge n. 191 del 2014), reca previsioni di competenza per complessivi 23.561,2 milioni di euro, di cui 20.805,5 milioni per la parte corrente, 2.712,4 milioni per la parte in conto capitale e 43,3 milioni per il rimborso passività finanziarie. Le previsioni relative alle autorizzazioni di cassa ammontano complessivamente a circa 23.587,9 milioni di euro, di cui 20.828,7 Pag. 14milioni di parte corrente, 2.715,9 milioni in conto capitale e 43,3 per il rimborso passività finanziarie. La consistenza presunta dei residui al 1o gennaio 2015 è valutata in circa 2.073,5 milioni di euro di cui 1.626,2 milioni per la parte corrente, 410,7 milioni per il conto capitale e 36,5 per il rimborso passività finanziarie. Conseguentemente, la massa spendibile (competenza + residui) risultava pari 25.634,7 milioni di euro ed il coefficiente di realizzazione (rapporto tra autorizzazione di cassa e massa spendibile) circa del 92 per cento. Tali previsioni iniziali subiscono variazioni nel corso dell'esercizio sia per l'incidenza di atti amministrativi intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2015, che hanno già prodotto i loro effetti sulle poste di bilancio, sia in conseguenza delle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento.
  Le variazioni già introdotte in bilancio, e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di circa 557,9 milioni di euro delle previsioni di competenza e un aumento di 723,8 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa.
  L'assestamento propone, per lo stato di previsione del Ministero dell'interno, un aumento di 453,8 milioni di euro delle previsioni di competenza ed un aumento di 577,4 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa. Per quanto riguarda la competenza, per effetto sia delle variazioni intervenute sia di quelle proposte con il disegno di legge in esame, le previsioni assestate per il bilancio 2015 del Ministero dell'interno risultano pari a 24.572,9 milioni di euro, di cui 21.654,9 di parte corrente, 2.874,7 milioni in conto capitale e 43,3 milioni di rimborso passività (+ 1.011,7 milioni rispetto alle previsioni iniziali). Le autorizzazioni di cassa assestate ammontano a 24.889,2 milioni di euro, ripartiti fra parte corrente e conto capitale in ragione, rispettivamente, di 21.945,4 e 2.881,2 milioni di euro (+ 1.301,2 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali). Inoltre, con il disegno di legge di assestamento è proposto una diminuzione dei residui pari complessivamente a 647,9 milioni di euro. Le variazioni trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti al 1o gennaio 2015 a quelli risultanti dal rendiconto 2014. Le previsioni assestate 2015 risultano pertanto pari a 1.425,5 milioni di euro ripartiti tra parte corrente, conto capitale e rimborso passività in ragione, rispettivamente, di 989,8 milioni, 393,9 milioni e 41,8 milioni di euro. Alla luce delle variazioni proposte, la massa spendibile nel 2015 assomma a 25.998,4 milioni di euro con una variazione in positivo del coefficiente di realizzazione (rapporto tra autorizzazione di cassa e massa spendibile) che sale al 95,7 per cento dopo l'assestamento rispetto al 92 per cento, risultante dalle previsioni al 1o gennaio 2015. Le variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame rilevano lievemente sull'incidenza percentuale delle risorse per il Ministero dell'interno sul bilancio dello Stato, che risulta pari al 4 per cento a fronte del 3,8 per cento registrato nelle previsioni iniziali del 2015.
  L'aumento delle dotazioni di competenza proposte con l'assestamento (+ 453,8 milioni) riguardano principalmente la Missione 5 (Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti), che registra un aumento pari a 372,6 milioni di euro. In particolare, nell'ambito del programma Flussi migratori, garanzia dei diritti e interventi per lo sviluppo della coesione sociale (5.1), il disegno di legge di assestamento propone: un incremento di 300 milioni di euro per le spese per i servizi di accoglienza in favore di stranieri (cap. 2351), che si aggiungono ai 192,3 milioni di euro stanziati con la legge di bilancio 2015 e i 30 milioni già introdotti in bilancio in dipendenza di atti amministrativi nel corso dell'anno. Le previsioni assestate per il 2015 risultano dunque pari a 522,3 milioni; un incremento di 25 milioni di euro per il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo (cap. 2352), che si aggiungono ai 245,2 milioni di euro stanziati con la legge di bilancio 2015. Le previsioni assestate per il 2015 risultano dunque pari a 270,2 milioni; un incremento di 47,5 milioni di euro per il Fondo per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (cap. 2353), che si aggiungono ai 32,5 Pag. 15milioni di euro stanziati con la legge di bilancio 2015. Le previsioni assestate per il 2015 risultano dunque pari a 80 milioni.
  Formula, quindi, una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2014 (vedi allegato 1).

  La Commissione approva la proposta di relazione e nomina la deputata Dorina Bianchi relatrice, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, affinché possa partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione Bilancio.

  Dorina BIANCHI (AP), relatrice, formula una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2015 (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di relazione e nomina la deputata Dorina Bianchi relatrice, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, affinché possa partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 15.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 22 settembre 2015.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 20 alle 20.10.

SEDE REFERENTE

  Martedì 22 settembre 2015. — Presidenza del presidente Andrea MAZZIOTTI DI CELSO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Sesa Amici.

  La seduta comincia alle 20.10.

Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza.
Testo unificato C. 9 d'iniziativa popolare, C. 200 Di Lello, C. 250 Vendola, C. 273 Bressa, C. 274 Bressa, C. 349 Pes, C. 369 Zampa, C. 404 Caparini, C. 463 Bersani, C. 494 Vaccaro, C. 525 Marazziti, C. 604 Fedi, C. 606 La Marca, C. 647 Caruso, C. 707 Gozi, C. 794 Bueno, C. 836 Caruso, C. 886 Porta, C. 945 Polverini, C. 1204 Sorial, C. 1269 Merlo, C. 1443 Centemero, C. 2376 Bianconi, C. 2495 Dorina Bianchi e C. 2794 Fitzgerald Nissoli.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta pomeridiana odierna.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Invernizzi 1.25, 1.24, 1.9, 1.27, 1.26, 1.7, 1.30, 1.29, 1.10, 1.34, 1.33, 1.35, 1.36 e 1.38, nonché gli identici emendamenti Invernizzi 1.39 e Calabria 1.59. Respinge inoltre gli emendamenti Invernizzi 1.43, 1.40, 1.41, 1.44, 1.53, 1.52, 1.50, 1.51, 1.48, 1.49, 1.97, 1.45 e 1.63.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD) non comprende il motivo dei pareri contrari del relatore e del Governo sull'emendamento Invernizzi 1.62, atteso che esso mira a subordinare l'acquisto della cittadinanza del minore ad una verifica della effettiva integrazione dei suoi genitori. Auspica, quindi, che il relatore e il Governo possano modificare il proprio parere.

  Cristian INVERNIZZI (LNA) raccomanda l'approvazione del suo emendamento, giudicando necessario intendere la cittadinanza, non solo nei suoi risvolti economici, ma nelle sue implicazioni culturali, ovvero come effettiva comunanza di valori. Ritiene ragionevole elevare a 8 anni il periodo di residenza legale dei genitori del minore ai fini dell'acquisto della cittadinanza da parte di quest'ultimo.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) condivide il contenuto dell'emendamento Invernizzi 1.62, atteso che esso mira a rafforzare Pag. 16quei requisiti temporali in presenza dei quali si garantirebbe una maggiore certezza circa l'effettivo radicamento dei genitori del minore nella società.
  Auspica un ripensamento del relatore e del Governo in ordine a tale proposta emendativa, sulla quale preannuncia il voto favorevole del suo gruppo.

  Khalid CHAOUKI (PD), dopo aver fatto notare che la Commissione dovrebbe concentrarsi esclusivamente sul tema dell'acquisto della cittadinanza dei minori, evidenzia che, già in base alla normativa vigente, cinque anni di residenza legale sono considerati un periodo di tempo congruo nell'ottica di una piena integrazione nella società dello straniero, atteso che al decorso di tale termine è subordinato il rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL), intervenendo per una precisazione, fa notare che, se cinque anni di residenza legale sono sufficienti ai fini del rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo, a maggior ragione se ne dovrebbero richiedere di più per il riconoscimento della cittadinanza.

  La sottosegretaria Sesa AMICI fa notare che il dibattito dovrebbe concentrarsi sull'oggetto specifico del testo in esame, che fa riferimento all'acquisto della cittadinanza da parte dei minori nati nel territorio della Repubblica. Fa notare che, se in base alla normativa vigente cinque anni di residenza legale sono considerati congrui ai fini del godimento di determinati diritti, derivanti dal rilascio del permesso di soggiorno di lungo periodo, non si può prevedere un regime giuridico differenziato per i minori, alla cui tutela mira il testo in oggetto.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD), intervenendo per una precisazione, fa notare che l'emendamento in esame mira necessariamente a verificare una effettiva integrazione dei genitori del minore, atteso che quest'ultimo non vanta ancora una propria autonomia di scelta.

  Andrea GIORGIS (PD) ritiene che in una società pluralistica moderna sia superflua la preoccupazione di verificare le origini etniche e culturali dei cittadini, considerato che, in base al principio di eguaglianza, chiunque risieda stabilmente in un territorio e sia sottoposto alla sovranità di uno Stato deve godere dello status giuridico. Rileva, peraltro, che il testo in esame non affronta la questione della cittadinanza nel suo complesso, limitandosi ad affrontare la questione dei minori, nel tentativo di realizzare un compromesso efficace ed equilibrato. Ritiene, in conclusione, che il concetto di cittadinanza – che deve rimanere distinto da quello di Nazione – sia correttamente inteso nel testo nella sua accezione di comunanza di valori valevole per il futuro, che prescinde dalle origini storiche, etniche e religiose di una comunità.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Invernizzi 1.62 e 1.4.

  Barbara SALTAMARTINI (LNA) illustra l'emendamento Invernizzi 1.64, di cui è cofirmataria. Sottolinea che l'intervento del collega Giorgis ha stimolato una riflessione di alto respiro. Proprio partendo dalle affermazioni del collega Giorgis, non comprende perché non debbano essere sottoposti allo stesso stato giuridico entrambi i genitori del bambino che diventerà cittadino italiano. Ritiene, quindi, opportuno l'emendamento 1.64 che stabilisce che tutte e due i genitori debbano essere residenti legalmente in Italia. Sottolinea, inoltre, come gli stranieri residenti in Italia già usufruiscano dei diritti sociali ed economici e la cittadinanza accrescerebbe solo i diritti politici. Ritiene che la concessione della cittadinanza sia la fine di un percorso di integrazione e non comprende quindi le affermazioni del collega Giorgis, alla luce anche di valori e di pratiche – seguiti da parte di molti stranieri – alcuni dei quali non accettabili per la nostra Pag. 17civiltà come, ad esempio, l'infibulazione e la poligamia. Ritiene, infine, che la volontà di entrambi i genitori possa garantire una serietà maggiore al bambino.

  Andrea GIORGIS (PD) fa osservare alla collega Saltamartini che, ad esempio, le violenze commesse da un genitore o comportamenti come quelli da lei ricordati ovviamente non consoni a una società civile, non possono far perdere il diritto di cittadinanza ad un figlio. Osserva che il testo in esame disciplina solo il diritto alla cittadinanza a favore di coloro che nascono in Italia e che il riconoscimento di tale diritto può contribuire al contrasto efficace delle pratiche a cui faceva riferimento la collega Saltamartini e favorire un processo di integrazione. Riguardo all'emendamento 1.64, rileva che il requisito della residenza legale per entrambi i genitori consegue solo lo scopo di rendere più difficile l'acquisto del diritto alla cittadinanza. Non capisce infine l'ossessione da parte di molti per la concessione dei diritti politici che, invece, a suo avviso rappresentano un altro fondamentale veicolo di integrazione.

  Cristian INVERNIZZI (LNA) fa osservare al collega Giorgis che non si tratta di far ricadere su un figlio le colpe del padre ma di concezioni culturali del tutto inconciliabili tra di loro. È giusto, invece, che la cittadinanza possa essere concessa al compimento dei 18 anni a chi si riconosce nei valori della nostra Costituzione, perché la cittadinanza rappresenta un istituto giuridico in cui si rispecchia un'entità storica e culturale ben identificata. In questo senso non condivide quanto detto dal collega Giorgis e ritiene che sul tema della cittadinanza si debba guardare al passato e non al futuro. Invita poi a guardare all'esempio della Svizzera dove un quarto della popolazione è straniera e vive bene anche senza avere la cittadinanza. Ribadisce, infatti, che anche in Italia la tutela dei diritti economici e sociali vale per tutti, anche e specialmente per i bambini che usufruiscono degli stessi diritti dei bambini italiani. Sulla base di quanto detto, non comprende l'istituto della revoca previsto dal testo unificato che conferma, a suo avviso, come sia più giusto far conseguire l'acquisto della cittadinanza da una scelta da compiere al raggiungimento della maggiore età. Dichiara il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 1.64 perché evita situazioni ambigue con conseguenze non del tutto chiare.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) fa osservare al collega Giorgis che sussiste una differenza tra l'ideologia, le fonti e il lessico e che, quindi, le parole vanno usate con riguardo a questo contesto. Nel caso della cittadinanza il contesto è la Costituzione che parla di cittadino, popolo e Nazione, o, ad esempio, di parlamentare o funzionario pubblico che rappresentano al Nazione. Non è quindi al futuro che bisogna guardare. In quest'ottica costituzionale fa inoltre osservare al collega Giorgis che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge, non tutti coloro che sono nati in Italia. Condivide in questo senso in linea di principio la previsione del testo unificato di stabilire dei requisiti, ma condivide anche quanto previsto dall'emendamento 1.64 sul quale dichiara il voto favorevole del suo gruppo. Invita infine i colleghi della maggioranza a riflettere sui temi degli ultimi emendamenti discussi sul quale è possibile trovare a suo avviso una mediazione che favorisca il buon esito del provvedimento in esame.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Invernizzi 1.64 e 1.60.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Bueno 1.76, Binetti 1.72, 1.71, 1.119 e 1.73; s'intende che vi abbiano rinunciato.

  Roberta AGOSTINI (PD) sottoscrive l'emendamento Zampa 1.54 e lo ritira.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza dei presentatori Pag. 18dell'emendamento La Marca 1.31; s'intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Invernizzi 1.82, 1.81, 1.84 e 1.85.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Merlo 1.117, 1.115 e 1.113; s'intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Invernizzi 1.100.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento La Russa 1.104; s'intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Invernizzi 1.102, Costantino 1.152 e Invernizzi 1.224.

  Celeste COSTANTINO (SEL) sottoscrive l'emendamento Di Lello 1.151.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Lello 1.151.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Di Lello 1.150 e Marazziti 1.112; s'intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Invernizzi 1.157 e 1.158.

  Francesco Paolo SISTO (FI-PdL) sottoscrive l'emendamento Calabria 1.153.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Calabria 1.153 e Invernizzi 1.159.

  Roberta AGOSTINI (PD) sottoscrive l'emendamento Mattiello 1.172 e lo ritira.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Invernizzi 1.225 e 1.161.

  Roberta AGOSTINI (PD) sottoscrive gli emendamenti Marazziti 1.169 e 1.171 e li ritira.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, propone ai presentatori di riformulare gli emendamenti Piccione 1.166, Santerini 1.217 e gli identici Beni 1.175 e Costantino 1.204, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Teresa PICCIONE (PD) riformula il proprio emendamento 1.166 nei termini proposti dalla relatrice.

  Roberta AGOSTINI (PD) sottoscrive l'emendamento Santerini 1.217 e lo riformula nei termini proposti dalla relatrice.

  Daniela Matilde Maria GASPARINI (PD) sottoscrive l'emendamento Beni 1.175 e lo riformula nei termini proposti dalla relatrice.

  Celeste COSTANTINO (SEL) riformula il proprio emendamento 1.204, nei termini proposti dalla relatrice.

  La sottosegretaria Sesa AMICI esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Piccione 1.166, Santerini 1.217, Beni 1.175 e Costantino 1.204, come riformulati dalla relatrice.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Piccione 1.166 (nuova formulazione), Santerini 1.217 (nuova formulazione), Beni 1.175 (nuova formulazione) e Costantino 1.204 (nuova formulazione) (vedi allegato 3) e respinge l'emendamento Invernizzi 1.201.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Fedi 1.181: s'intende che vi abbiano rinunciato.

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  Celeste COSTANTINO (SEL) sottoscrive l'emendamento Fitzgerald Nissoli 1.180.

  La Commissione respinge l'emendamento Fitzgerald Nissoli 1.180.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Santerini 1.216 e Porta 1.211: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  Teresa PICCIONE (PD) ritira l'emendamento 1.32 di cui è cofirmataria.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, propone ai presentatori di riformulare l'articolo aggiuntivo D'Ottavio 1.01, come emendamento volto ad introdurre una novella alla legge n. 91 del 1992.

  Teresa PICCIONE (PD) riformula come emendamento l'articolo aggiuntivo 1.01, di cui è cofirmataria, nei termini proposti dalla relatrice.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, avverte che, a seguito della riformulazione come emendamento, l'articolo aggiuntivo 1.01 assume la numerazione 1.227.

  La sottosegretaria Sesa AMICI esprime parere favorevole sull'emendamento D'Ottavio 1.227, (ex articolo aggiuntivo 1.01) come riformulato dalla relatrice.

  La Commissione approva l'emendamento D'Ottavio 1.227 (ex articolo aggiuntivo 1.01) (vedi allegato 3).

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza della presentatrice degli articoli aggiuntivi Binetti 1.02 e 1.03; s'intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Invernizzi 1.04.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo Bueno 1.05; s'intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Caparini 1.06, 1.07, 1.08, 1.09, 1.010, 1.011, 1.012, 1.013, 1.014, 1.015, 1.016 e 1.017.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire rinvia, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 21.30.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 22 settembre 2015. — Presidenza del presidente Alessandro NACCARATO.

  La seduta comincia alle 21.30.

Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della protezione civile.
Emendamenti C. 2607-A Braga ed abb.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Marilena FABBRI (PD), relatrice, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 3 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 21.35.

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