CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 15 settembre 2015
504.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 101

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 15 settembre 2015. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 14.25.

Legge annuale per il mercato e la concorrenza.
Nuovo testo C. 3012 Governo.

(Parere alle Commissioni riunite VI e X).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Roberto RAMPI (PD), relatore, illustra il nuovo testo all'esame, elaborato in sede referente dalle Commissioni riunite VI e X che hanno modificato l'originario testo composto di 32 articoli, tra l'altro sopprimendo l'articolo 28 (che concerneva la semplificazione del passaggio di proprietà di beni immobili adibiti ad uso non abitativo) e introducendo diversi articoli aggiuntivi, due dei quali di interesse per la VII Commissione, come meglio si illustrerà di seguito.
  Ricorda preliminarmente che il presente disegno di legge è stato predisposto in attuazione dell'articolo 47 della legge n. 99 del 2009 (Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia), che prevede lo strumento della legge annuale per il mercato e la concorrenza al fine di rimuovere gli ostacoli regolatori, di carattere normativo o amministrativo, all'apertura dei mercati, di promuovere lo sviluppo della concorrenza e di garantire la tutela dei consumatori.
  Aggiunge che la relazione di accompagnamento al disegno di legge ci ricorda che lo stesso prende spunto dall'ultima segnalazione dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato (n. AS1137 del 4 luglio 2014), indirizzata ai Presidenti Pag. 102delle Camere, al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro per lo sviluppo economico, accogliendo la gran parte delle proposte di riforma concorrenziale ivi contenute, evidenziando i singoli settori di intervento che sono i seguenti: assicurazioni; banche; comunicazioni; distribuzione carburanti; energia elettrica e gas; servizio postale; servizi professionali (con riferimento all'attività forense e notarile); settore farmaceutico.
  Per quanto concerne la competenza della VII Commissione, evidenzia le disposizioni – che valuta positivamente – di cui agli articoli 16, 16-ter e 17-bis (questi ultimi due introdotti dalle Commissioni durante l'esame in sede referente).
  Ricorda quindi che l'articolo 16 dispone l'eliminazione di vincoli per il cambio di fornitore di servizi di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche: a tal fine, si novella l'articolo 1 del decreto-legge n. 7 del 2007 (convertito, con modificazioni, dalla legge n. 40 del 2007) e l'articolo 70, comma 1, lettera f), n. 3) del decreto legislativo n. 259 del 2003.
  Rileva poi che l'articolo 16-ter integra l'articolo 26 del decreto legislativo n. 28 del 2004, in materia di concorrenza nel settore della distribuzione cinematografica. Viene quindi previsto che l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, su segnalazione di chi vi abbia interesse o, periodicamente, d'ufficio, adotti i provvedimenti necessari per eliminare o impedire il formarsi di fenomeni distorsivi della concorrenza, nelle modalità previste dalla legge n. 287 del 1990 (che reca appunto le norme per la tutela della concorrenza e del mercato) qualora sul mercato di riferimento un unico soggetto, ivi comprese le agenzie territoriali mono o plurimandatarie, anche in una sola delle dodici città capozona (Roma, Milano, Torino, Genova, Padova, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Catania, Cagliari e Ancona) detenga, direttamente o indirettamente, una posizione dominante nel mercato della distribuzione cinematografica, con particolare riferimento ai soggetti che operano contestualmente anche in uno dei seguenti settori: a) produzione; b) programmazione; c) esercizio; d) edizione o distribuzione di servizi televisivi, on line o telefonici. Si prevede inoltre che l'Autorità antitrust rediga, a tal fine, una relazione annuale sullo stato della concorrenza nel settore della distribuzione cinematografica.
  Osserva inoltre che l'articolo 17-bis introduce misure per favorire i pagamenti digitali per la fruizione di servizi culturali e turistici. Si prevede infatti che, al fine di promuovere la massima diffusione dei pagamenti digitali ed elettronici, ivi inclusi i micropagamenti con credito telefonico, dando nuovo impulso allo sviluppo e alla fruizione dei servizi culturali e turistici, per l'acquisto di biglietti per l'accesso a istituti e luoghi di cultura o per manifestazioni culturali, di spettacolo ed intrattenimento, in deroga alle normative di settore, sono consentite le stesse modalità previste dall'articolo 8, comma 3, del decreto-legge n. 179 del 2012. Ricorda quindi che il citato articolo 8, comma, 3 del decreto-legge n. 179 del 2012 prevede che le aziende di trasporto e le amministrazioni interessate, anche in deroga alle normative di settore, consentano l'utilizzo della bigliettazione elettronica attraverso strumenti di pagamento in mobilità, anche attraverso l'addebito diretto su credito telefonico e nel rispetto del limite di spesa per ciascun biglietto acquistato, previsto dalle vigenti disposizioni, tramite qualsiasi dispositivo di telecomunicazione. Il titolo digitale del biglietto è consegnato sul dispositivo di comunicazione.
  Rileva poi, come evidenziato nella documentazione predisposta dagli uffici, alla cui lettura rimanda, che nella citata Segnalazione dell'Autorità della concorrenza e del mercato del 4 luglio 2014 vengono sollecitati ulteriori interventi per favorire la concorrenza in diversi settori che non stati ripresi nel provvedimento in esame. Per quanto concerne gli aspetti di competenza della VII Commissione si suggeriscono, in particolare, delle modificazioni in materia di diritti d'autore connessi alla copia privata e di rivendita di quotidiani e periodici.Pag. 103
  Precisa quindi che, in materia di compenso per la riproduzione privata ad uso personale di fonogrammi e videogrammi (cosiddetta «copia privata»), l’Antitrust, al fine di assicurare trasparenza nei confronti del consumatore, ha proposto di modificare la legge n. 663 del 1941, prevedendo che l'ammontare dell'equo compenso sia specificato nel prezzo corrisposto dai consumatori di apparecchi di registrazione e di supporti vergini.
  Al riguardo, ricorda che gli articoli da 71-sexies a 71-octies della predetta legge n. 633 del 1941 (recante norme in materia di protezione del diritto d'autore e di altri diritti connessi al suo esercizio), introdotti dal decreto legislativo n. 68 del 2003, attuativo della direttiva 2001/29/CE, riconoscono il diritto alla «copia privata» di fonogrammi e videogrammi protetti dal diritto d'autore come eccezione al diritto esclusivo di riproduzione spettante ad autori, artisti e produttori, a condizione che la stessa riproduzione sia effettuata da persone fisiche per uso esclusivamente personale, senza scopo di lucro e senza fini direttamente o indirettamente commerciali. A fronte del beneficio che il consumatore trae dalla facoltà di «copia privata», è quindi previsto un (equo) compenso a favore di autori, artisti e produttori, costituito da una quota del prezzo di apparecchi e supporti di registrazione acquistati. Il compenso è corrisposto alla SIAE, la quale provvede a ripartirlo ad autori e produttori, eventualmente anche tramite le loro associazioni di categoria. Precisa che la misura del compenso è stata, da ultimo, determinata con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo 20 giugno 2014.
  Aggiunge inoltre, con riferimento al campo dell'editoria, che l'Autorità antitrust – nella suddetta Segnalazione – rileva la necessità di superare ogni discriminazione non giustificata che sia idonea a tradursi in un ostacolo allo sviluppo dell'industria editoriale, come ad esempio le restrizioni non giustificate, tutt'ora previste a livello locale, all'apertura dei punti vendita di giornali e periodici.
  Il sistema della distribuzione della stampa quotidiana e periodica – rileva l’Antitrust – continua a essere disciplinato dal decreto legislativo n. 170 del 2001, che prevede un regime autorizzatorio per l'inizio dell'attività, e, per i punti vendita esclusivi, la predisposizione di piani comunali di localizzazione elaborati secondo criteri che prescindono dalle dinamiche di mercato. Tale normativa – secondo l’Antitrust – andrebbe modificata, abrogando le disposizioni del suddetto decreto legislativo che subordinano l'apertura di nuovi punti vendita al rilascio di autorizzazione. Al riguardo, ritiene che sia essenziale garantire un'adeguata rete di distribuzione di giornali e periodici su tutto il territorio.

  Rocco BUTTIGLIONE (AP) con riferimento ai rilievi svolti dal relatore in merito alla Segnalazione dell'Autorità antitrust concernente il cosiddetto «equo compenso», rileva che un tema realmente da affrontare sia quello di chiarire quali sono i criteri di riparto dei diritti d'autore connessi alla copia privata. Osserva poi, con riferimento alla seconda osservazione dell’Antitrust relativa alla liberalizzazione dei punti vendita di quotidiani e periodici, che nel disciplinare questo settore vige la cosiddetta «eccezione culturale» – riconosciuta anche a livello comunitario – che permette di regolare gli aspetti che concernono la cultura non in base alle sole logiche di mercato, salvaguardando la qualità dei prodotti e delle attività culturali.

  Luigi GALLO (M5S) ricorda che il suo gruppo è contrario all'attuale disciplina del cosiddetto «equo compenso». Ritiene inoltre necessario che vi sia la massima trasparenza e la tracciabilità della quota di risorse ad esso destinate, le quali vengono in seguito ripartite tra gli artisti e gli altri soggetti beneficiari. Evidenzia quindi l'attuale normativa «ingessata» che legittima il monopolio della SIAE, nonostante i tentativi svolti dal Parlamento per cambiare tale situazione, anche mediante la discussione di una mozione concernente iniziative per la riforma della normativa in materia di diritti d'autore e per la disciplina Pag. 104del relativo mercato, incardinata alla Camera dei deputati, ma non conclusa dall'Assemblea. Auspica quindi che questo tema sia ripreso il prima possibile nelle aule parlamentari.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 15 settembre 2015. — Presidenza della presidente Flavia PICCOLI NARDELLI. — Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 14.45.

Proposte di nomina dei professori Daniele Checchi, Paolo Miccoli, Raffaella Rumiati e Susanna Terracini a componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR).
Nomine nn. 51-52-53-54.

(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame delle proposte di nomina all'ordine del giorno.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Manuela GHIZZONI (PD), relatrice, illustra le proposte di nomina in esame, giudicando di altissimo livello i curriculum professionali allegati.
  Ricorda quindi che ai sensi dell'articolo 8, comma 3 del regolamento concernente la struttura ed il funzionamento dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 2010), il Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti per il Parlamento, con lettere del 7 agosto 2015, ha trasmesso alla Presidenza della Camera le richieste di parere parlamentare sulle proposte di nomina a componenti del Consiglio direttivo dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) dei professori Daniele Checchi (nomina n. 51), Paolo Miccoli (nomina n. 52), Raffaella Rumiati (nomina n. 53) e Susanna Terracini (nomina n. 54).
  Evidenzia preliminarmente che l'ANVUR è stata istituita nel 2006 (ai sensi del comma 138 dell'articolo 2 del decreto-legge n. 262) al fine «di razionalizzare il sistema di valutazione della qualità delle attività delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici, nonché dell'efficienza ed efficacia dei programmi statali di finanziamento e di incentivazione delle attività di ricerca e di innovazione». Aggiunge che la stessa norma ne ha definito i compiti che sono i seguenti: valutazione esterna della qualità delle attività delle università e degli enti di ricerca pubblici e privati destinatari di finanziamenti pubblici, sulla base di un programma annuale approvato dal Ministro dell'università e della ricerca; indirizzo, coordinamento e vigilanza delle attività di valutazione demandate ai nuclei di valutazione interna degli atenei e degli enti di ricerca; valutazione dell'efficienza e dell'efficacia dei programmi statali di finanziamento e di incentivazione delle attività di ricerca e di innovazione. Rileva inoltre che il citato regolamento (all'articolo 3) ha successivamente articolato l'attività dell'Agenzia in specifici ambiti, di cui richiama sinteticamente i principali: definizione dei criteri e metodologie per la valutazione, in base a parametri oggettivi e certificabili, delle strutture delle università e degli enti di ricerca, e dei corsi di studio universitari, ivi compresi i dottorati di ricerca, i master universitari e le scuole di specializzazione, ai fini dell'accreditamento periodico degli stessi da parte del Ministro; esercizio delle funzioni di indirizzo delle attività di valutazione Pag. 105demandate ai nuclei di valutazione interna degli atenei e degli enti di ricerca; predisposizione di procedure uniformi per la rilevazione della valutazione dei corsi da parte degli studenti e determinazione dei requisiti minimi cui le Università si attengono per le procedure di valutazione dell'efficacia della didattica e dell'efficienza dei servizi effettuate dagli studenti; elaborazione, su richiesta del Ministro, dei parametri di riferimento per l'allocazione dei finanziamenti statali, ivi inclusa la determinazione dei livelli essenziali di prestazione e dei costi unitari riferiti a specifiche tipologie di servizi; valutazione dei risultati degli accordi di programma e del loro contributo al miglioramento della qualità complessiva del sistema universitario e della ricerca; valutazione dell'efficienza e dell'efficacia dei programmi pubblici di finanziamento e di incentivazione delle attività didattiche, di ricerca e di innovazione; valutazione della qualità dei processi, dei risultati e dei prodotti delle attività di gestione, formazione, ricerca, e trasferimento tecnologico delle università e degli enti di ricerca. Osserva, in particolare, rispetto a quest'ultimo ambito, che costituiscono oggetto della valutazione: l'efficienza e l'efficacia dell'attività didattica; la qualità dei prodotti della ricerca, valutati principalmente tramite procedimenti di valutazione tra pari; l'acquisizione di finanziamenti esterni, l'attivazione di rapporti di collaborazione e lo scambio di ricercatori con soggetti pubblici e privati; la presenza di studenti in possesso di un curriculum degli studi altamente meritevole e di docenti stranieri di elevata qualificazione; l'efficienza e la sostenibilità delle strutture e dei processi di governo e di gestione; la completezza e correttezza della comunicazione pubblica, soprattutto in materia di offerta formativa e di ricerche, di servizi e strutture per gli studenti, di risultati dell'autovalutazione, di valutazioni da parte degli studenti, di efficienza ed efficacia dei servizi di orientamento al lavoro, di valutazioni di organismi internazionali e comunitari anche in riferimento all'assegnazione di finanziamenti e alla partecipazione a progetti di ricerca. Sottolinea che le citate disposizioni di legge rendono evidente il ruolo cruciale che l'ANVUR è chiamata a svolgere (e peraltro ha già svolto dal 2011 nel primo periodo della sua attività) nella politica universitaria nazionale, fornendo al decisore politico dati e analisi significativi, utili a determinare a priori le caratteristiche delle decisioni e a stimarne gli effetti, nonché per valutare, a posteriori, il loro impatto e la loro efficacia. Analogo ruolo cruciale, a livello di politiche di singolo ateneo, deriva dalle funzioni di indirizzo rispetto ai nuclei di valutazione interna delle università.
  Osserva quindi che, se questo è il ruolo cruciale dell'ANVUR, la sua particolare struttura di governance derivante dal citato regolamento che ne disciplina il funzionamento (decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 2010) fa sì che le medesime delicate responsabilità sulla politica universitaria nazionale e dei singoli atenei vengano a ricadere sul suo Consiglio direttivo. Quindi la nomina governativa dei suoi componenti – giustamente sottoposta al parere delle Commissioni parlamentari di merito – riveste significativa importanza strategica, sia tecnica che politica. Precisa quindi che l'atto all'esame della Commissione è appunto un rinnovo parziale del Consiglio direttivo dell'ANVUR, per l'esattezza di quattro nuovi membri sui sette che lo compongono.
  Rispetto alla composizione del Consiglio direttivo, ricorda che devono essere presenti almeno «due uomini e almeno due donne» (articolo 8, comma 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 2010) su sette componenti, scelti tra «personalità, anche straniere, di alta e riconosciuta qualificazione ed esperienza nel campo dell'istruzione superiore e della ricerca, nonché della valutazione di tali attività, provenienti da una pluralità di ambiti professionali e disciplinari» (articolo 8, comma 1 del medesimo regolamento).
  Aggiunge che i sette membri sono nominati con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, Pag. 106sentite le competenti Commissioni parlamentari. Ai fini della proposta, il Ministro sceglie i componenti «in un elenco composto da non meno di dieci e non più di quindici persone definito da un comitato di selezione appositamente costituito con decreto del Ministro. Il comitato di selezione è composto da cinque membri di alta qualificazione, designati, uno ciascuno, dal Ministro, dal Segretario generale dell'OCSE e dai Presidenti dell'Accademia dei Lincei, dell’European research council e del Consiglio nazionale degli studenti» (in base al citato articolo 8, comma 3). Precisa, a tale proposito, che con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca n. 205 del 3 aprile 2015 – modificato dal decreto del medesimo Ministro n. 328 del 3 giugno 2015, che ne ha sostituito un componente – è stato nominato il citato comitato di selezione, composto da Roberto Antonelli (professore di filologia romanza presso l'Università «La Sapienza di Roma»); Claudio Bordignon (professore di ematologia presso l'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano); Giuseppe Caputo (ricercatore di impianti chimici presso l'Università di Salerno); Piero Cipollone (Capo del servizio pianificazione e controllo della Banca d'Italia); Romina Boarini (economista designata dall'OCSE).
  Evidenzia che il predetto Comitato ha esaminato il curriculum e l'elaborato (previsto dall'articolo 4 del Bando di selezione: «elaborato che illustri sinteticamente le principali linee d'intervento, indirizzi di gestione, strategie di sviluppo, criteri e metodi di valutazione dell'Agenzia in base ai quali il candidato intenda orientare la propria funzione, nel caso in cui assuma il ruolo di componente del Consiglio direttivo dell'ANVUR») presentati da 121 candidati e, al termine dei lavori, ne ha selezionato 15. Aggiunge che in tale rosa di nomi, il Ministro ha individuato i quattro nominativi da proporre a componenti del Consiglio direttivo, oggetto del parere che la Commissione è chiamata ad esprimere.
  Ricorda poi che l'attuale Consiglio direttivo dell'ANVUR è stato nominato con decreto del Presidente della Repubblica del 22 febbraio 2011 e che nella seduta del 3 maggio 2011 il Consiglio ha eletto, nel proprio ambito, il professor Stefano Fantoni a presidente dell'Agenzia. Precisa che i componenti del consiglio direttivo restano in carica quattro anni (tale durata vale anche per coloro che sono stati eventualmente nominati in sostituzione di componenti cessati dalla carica) e non possono essere nuovamente nominati (articolo 6, comma 2 del regolamento). Aggiunge altresì che è stato disposto che in sede di prima applicazione, previo sorteggio, vengono individuati due componenti che durano in carica tre anni, tre che durano in carica quattro anni e altri due, tra cui il presidente, che durano in carica cinque anni(articolo 6, comma 4 del regolamento).
  Rileva quindi che, in virtù di queste scadenze «sfalsate» nella carica, tenendo conto che in sostituzione del professor Giuseppe Novelli – dimissionario – il 4 novembre 2013 è stato nominato, con un mandato di 4 anni, il professor Andrea Graziosi, si è determinata attualmente l'esigenza di sostituire 4 componenti del consiglio direttivo dell'Agenzia: si tratta, in particolare, della professoressa Luisa Ribolzi (la cui carica è scaduta nel 2014), nonché del professor Andrea Bonaccorsi, del professor Massimo Castagnaro e della professoressa Fiorella Kostoris (scaduti nel 2015). Restano quindi in carica, oltre al citato professor Graziosi, il presidente Stefano Fantoni e il professor Sergio Benedetto (questi due ultimi membri del consiglio direttivo cessano dalla carica nel corso del prossimo anno).
  Illustra, di seguito, una sintesi dei curriculum vitae dei quattro professori proposti dal Governo quali nuovi membri del consiglio direttivo dell'ANVUR: rimanda comunque alla documentazione trasmessa dall'Esecutivo per la visione completa dei suddetti curriculum.
  Ricorda quindi che il professor Daniele Checchi (nomina n. 51) è professore universitario di prima fascia presso la Facoltà di scienze politiche dell'Università degli studi di Milano. Si è laureato in discipline economiche e sociali nel 1982 presso l'Università Pag. 107«L. Bocconi» di Milano, con il voto di 110/110 e lode. Ha conseguito nel 1985 un Master of Science in Economics a Londra e, nel 1987, il dottorato di ricerca in economia. Ha ricevuto diversi riconoscimenti accademici e svolto svariate attività di ricerca, oltre ad aver partecipato a convegni e seminari, come riportato analiticamente nella documentazione allegata all'atto di nomina. Ha collaborato e collabora con diverse riviste italiane e straniere. È stato membro del GEV-13 (Gruppo di esperti della valutazione di Scienze economiche e statistiche) per la Valutazione della qualità della ricerca (VQR-ANVUR) 2004-2010 ed stato valutatore di progetti per Egyptian Economic Research Forum (2009 e 2014), Danish Council for Strategic Research (2009 e 2010), Portuguese Foundation for Science and Technology (2009), US-Israel Binational Science Foundation (2009), ESRC-Economic and Social Research Council (2007, 2009, 2011), CERGE-EI (2008, 2009, 2011), Nordforsk (2011), EC-FP7(people)(2010), FNR Luxemburg (2013), Agence Nationale del. Recherche (ANR-2014), Swiss National Science Foundation (2014).
  È altresì valutatore di progetti di ricerca per il MIUR e per le Università di Padova, di Siena, di Bari, Università Cattolica. Regione Valle D'Aosta e provincia di Trento. Consulente INVALSI per la predisposizione di un piano per la valutazione degli apprendimenti e per la stesura di un modello di valutazione delle scuole. Membro del Comitato di coordinamento della peer review della produzione scientifica interna a Isfol (2009-2012). Membro del Comitato tecnico-scientifico del progetto VALES avviato da Invalsi per la valutazione delle scuole italiane (giugno 2012-marzo 2014). Esperto in «education and training for the European Commission – DG Education and Culture (subcontract with ICF Consulting Service) (2015). Per quanto attiene all'attività didattica, nell'anno accademico 2014/2015 ha insegnato – presso l'Università di Milano – economia del lavoro (corso triennale), Advanced labour economics (corso magistrale) e Labour economics (dottorato). Tra gli incarichi istituzionali ricoperti dal professor Checchi ricorda i seguenti: consulente della Commissione europea; preside della facoltà di Scienze politiche dell'Università degli studi di Milano (2005-2012); consulente di alcuni dicasteri su temi concernenti scuola, università, competenze degli adulti; consulente della Commissione per il controllo della spesa pubblica.
  Rinvia quindi al curriculum vitae del professor Checchi per l'elenco dettagliato delle molte pubblicazioni realizzate e per ulteriori informazioni sull'attività professionale da lui svolta.
  Con riferimento poi al professor Paolo Miccoli (nomina n. 52) ricorda che lo stesso è professore ordinario di chirurgia generale presso l'Università di Pisa e che ricopre i seguenti incarichi: direttore del Dipartimento universitario di patologia clinica, medica, molecolare ed area critica; direttore dell'unità operativa di chirurgia endocrina dell'Azienda ospedaliero universitaria di Pisa (AOUP); direttore del centro clinico di endocrinologia ed endocrinochirurgia della AOUP. È stato Pro Rettore alle politiche comunitarie dell'Università di Pisa dal 2006 al 2010 e, tra gli altri incarichi, membro fondatore e primo presidente della European Society of Endocrine Surgeons (ESES). Attualmente è coordinatore del corso di chirurgia generale per il corso di laurea in medicina e chirurgia dell'Università di Pisa. Ricopre e ha ricoperto altri incarichi, in particolare quale direttore di scuole di specializzazione. Ha partecipato e coordinato diversi progetti di ricerca a livello italiano e internazionale, il cui dettaglio è indicato nel curriculum vitae allegato alla proposta di nomina, cui rimanda. È autore di oltre 600 pubblicazioni di chirurgia nel trattamento delle patologie endocrine. Ha fatto parte, tra l'altro – come esperto valutatore – del GEV-6 (Scienze mediche) per la Valutazione della qualità della ricerca (VQR-ANVUR) 2004-2010. È membro del Gruppo di lavoro del Consiglio superiore Pag. 108di sanità per l'accreditamento delle strutture sanitarie per la diagnosi e il trattamento delle patologie endocrine.
  In relazione poi alla professoressa Raffaella Rumiati (nomina n. 53) evidenzia che la stessa è professore ordinario per l'area di neuroscienze presso la Scuola internazionale superiore di studi avanzati (SISSA) di Trieste. Laureata in filosofia (indirizzo psicologico) presso l'Università di Bologna con una tesi di psicologia sperimentale sulla memoria dei luoghi (110/110 e lode), ha conseguito nel 1995 il dottorato di ricerca in psicologia presso la medesima università. I suoi interessi di ricerca sono lo studio delle basi neurali delle funzioni cognitive nell'uomo, con particolare attenzione a quelle implicate nelle scelte alimentari e in quelle economiche. Aggiunge che le sue ricerche condotte nel laboratorio «Neuroscienze e società» si avvalgono di varie tecniche neuroscientifiche e che le popolazioni prese in esame includono, oltre a individui sani, pazienti affetti da malattie neurodegenerative. Rileva inoltre che la stessa ha ottenuto i seguenti premi e riconoscimenti: Bessel Prize della von Humboldt Foundation (nel 2003); Women in Cognitive Science Mentorship Award (nel 2006). Ha avuto esperienza di valutazione della ricerca presso le Università di Trento, di Trieste e di Padova e per la VQR 2004-2010. Ha inoltre avuto esperienza di valutazione della ricerca presso diverse agenzie, fondazioni e istituzioni straniere. Rimanda quindi alla documentazione trasmessa in allegato alla proposta di nomina per l'esame dettagliato della sua attività di revisione ed editoriale; per l'elenco dei finanziamenti ottenuti negli ultimi 5 anni come principal investigator; per i suoi ruoli organizzativi (in particolare, dal 2013 è membro del Consiglio di amministrazione del SISSA); per la sua appartenenza a diverse società scientifiche e per l'indicazione di periodi di ricerca svolti all'estero. Rimanda inoltre alla lettura del curriculum per le altre informazioni sulla sua carriera professionale, con particolare riferimento a 128 pubblicazioni che vengono analiticamente indicate.
  Relativamente poi alla professoressa Susanna Terracini (nomina n. 54) osserva che la stessa è professore ordinario di analisi matematica presso l'Università di Torino e che ha conseguito il Ph.D in Matematica (Analisi Funzionale e Applicazioni) alla SISSA (Trieste) nel 1990. I suoi interessi di ricerca concernono l'analisi non lineare, dall'approccio variazionale alla ricerca di moti periodici e caotici per sistemi lagrangiani (in particolare della meccanica celeste), ai meccanismi della pattern formation per sistemi di reazione-diffusione e di equazioni di Schrödinger. È autrice di circa 100 articoli scientifici pubblicati sulle maggiori riviste matematiche internazionali e editor di numerose riviste matematiche internazionali. È stata invitata a tenere conferenze in molte Università italiane e straniere; è stata altresì oratrice plenaria in diversi convegni internazionali e responsabile di alcuni progetti di ricerca: per i dettagli su queste esperienze professionali rinvia alla lettura del curriculum allegato alla proposta di nomina. Aggiunge che la professoressa Terracini è vicepresidente del Consiglio dei corsi di laurea integrato in Matematica e presidente della Commissione paritetica e del riesame dello stesso Consiglio. Fa inoltre parte dell'Osservatorio per la ricerca dell'Università di Torino. Nel 2009 ha fatto parte del comitato di valutazione del Laboratoire LAMA delle Università Paris Cretèil-Marne-la-Vallé in Francia. Nel 2011 ha partecipato al comitato di valutazione della sezione di Matematica e Information Technology dell'Università di Uppsala (Svezia). Nel 2014 ha fatto parte del comitato di valutazione dell’Institute Camille Jordan, che raggruppa i Dipartimenti di Matematica delle principali Università di Lione. Ha fatto altresì parte del comitato di valutazione ai fini della ripartizione della quota premiale del FOE (Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca) per l'anno 2014. Fa inoltre parte del Consiglio scientifico della Fondation Science Mathématiques de Paris. È presidente dell'associazione scientifica European Women in Matematics dal 2013. È stata valutatrice di progetti di ricerca per Pag. 109diverse agenzie di finanziamento alla ricerca scientifica in Francia, Spagna, Portogallo, Cile, Messico, Cina, Danimarca e Romania. È stata membro della Commissione di abilitazione nazionale del macrosettore 01/A3, Analisi Matematica, Probabilità e Statistica matematica. Per ulteriori informazioni rinvia alla lettura del curriculum allegato alla proposta di nomina.
  Alla luce di alcuni precedenti verificatisi in questa legislatura, suffragati dal parere della Giunta per il regolamento del 26 giugno 2013, propone l'audizione informale dei suddetti quattro professori presso la Commissione cultura, al fine di poter approfondire i loro profili professionali.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che i pareri sulle proposte di nomina all'ordine del giorno devono essere espressi entro il prossimo 28 settembre, per cui sembrano esservi i tempi tecnici per poter procedere ad audizioni informali dei professori designati. Dopo aver ricordato di essere personalmente a favore dello svolgimento di tali audizioni, che permette di approfondire le professionalità con le quali si vuole dotare l'ANVUR, osserva che la questione sarà affrontata nel corso dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, previsto per la giornata di domani.

  Gianluca VACCA (M5S) è d'accordo con la proposta di svolgere le audizioni informali dei quattro professori designati quali membri del consiglio direttivo dell'ANVUR avanzata dalla collega Ghizzoni. Reputa poi opportuno ascoltare anche lo stesso Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per poter avere contezza delle motivazioni che hanno portato a scegliere queste personalità a fronte di 121 candidati. In alternativa, chiede che sia almeno trasmessa alla Commissione una relazione che illustri tali criteri.

  Rocco BUTTIGLIONE (AP) concorda anch'egli sull'opportunità di audire i quattro professori designati dal Governo. Reputa inoltre opportuno audire anche il Ministro, in quanto è necessario valutare anche l'equilibrio complessivo delle competenze presenti nella futura composizione del consiglio direttivo dell'ANVUR.

  Milena SANTERINI (PI-CD) è d'accordo nell'audire i soggetti designati. Osserva comunque che, da una prima lettura dei curriculum allegati alle proposte di nomina, gli stessi appaiono adeguati all'incarico che si intende conferire.

  Trifone ALTIERI (FI-PdL) reputa necessario audire, oltre ai professori designati, anche il Ministro competente, che deve chiarire quali sono stati i criteri adottati nella scelta delle designazioni. Osserva quindi che nelle proposte di nomina a membro del consiglio direttivo dell'ANVUR bisogna tener conto anche di un certo equilibrio territoriale, rilevando che i quattro professori indicati come futuri componenti di questo organo appartengono ad aree del Paese che vanno da Pisa al nord dell'Italia. Reputa ciò importante anche alla luce della provenienza di coloro che permangono nel consiglio direttivo. Precisa inoltre che gli atenei del sud hanno ricevuto meno fondi anche in base alle valutazioni dell'ANVUR, per cui non vorrebbe che sorgesse in futuro il sospetto che talune valutazioni sulle università italiane siano state condizionate dalla prevalente provenienza geografica dei componenti del consiglio direttivo dell'ANVUR.
  Rileva infine, da una prima lettura dei curriculum trasmessi, che uno dei professori indicati quale membro del consiglio direttivo dell'ANVUR è divenuto professore ordinario da soli nove mesi.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che nel citato parere della Giunta per il regolamento del 23 giugno 2013 si è deliberato di consentire l'audizione informale dei soli soggetti designati, finalizzata esclusivamente all'accertamento dei requisiti posseduti e senza possibilità di incidere sugli indirizzi gestionali degli enti ed organismi interessati. Non è quindi prevista la possibilità di audire il Ministro Pag. 110informalmente in tale occasione. Riservandosi comunque di approfondire tale questione, rimanda la stessa all'esame dell'Ufficio di presidenza che si terrà nella giornata di domani.

  Manuela GHIZZONI (PD), relatrice, ricorda al collega Vacca che il decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 2010 prevede che la designazione finale sia preceduta dall'attività di un qualificato comitato di selezione che indica una ristretta rosa di nomi, nell'ambito della quale il Ministro sceglie i soggetti da designare. Segnala, pertanto, che questa procedura è garanzia di terzietà e imparzialità nell'individuazione delle designazioni per il consiglio direttivo. In merito poi alla questione del divario nord-sud e delle risorse assegnate agli atenei meridionali, ritiene che la responsabilità sia da riferire ai criteri di riparto del fondo di finanziamento ordinario delle università, che è un atto ministeriale, piuttosto che alla presenza o assenza di docenti meridionali. Ricorda infine che essere professori universitari di prima fascia non è requisito essenziale, ex lege, per ricoprire il ruolo di componente del Consiglio direttivo dell'ANVUR.

  Gianluca VACCA (M5S) chiarisce di non aver voluto criticare il metodo, che comunque giudica migliorato rispetto al passato. Rileva in ogni caso la necessità di assicurare la massima trasparenza in ordine ai criteri adottati per la scelta delle designazioni. A tal fine, ribadisce la necessità di audire sia il Ministro sia i quattro professori designati.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.