CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 4 agosto 2015
497.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 61

SEDE REFERENTE

  Martedì 4 agosto 2015. — Presidenza del vicepresidente Massimo ARTINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 13.40.

Sull'ordine dei lavori.

  Massimo ARTINI, presidente, propone di invertire l'ordine dei lavori, nel senso di cominciarli con le proposte di istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri.

  La Commissione concorda.

Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla morte del militare Emanuele Scieri.
Doc. XXII, n. 46 Amoddio e Doc. XXII, n. 51 Zappulla.
(Seguito dell'esame e rinvio – Adozione di un testo base).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 15 luglio 2015.

  Andrea CAUSIN (AP), relatore, presenta e illustra un testo unificato (vedi allegato 1) di cui propone l'adozione come testo base. Sottolinea che il testo da lui predisposto concentra l'inchiesta sulla sola vicenda della morte di Emanuele Scieri, mentre Pag. 62viene lasciata da parte, per le ragioni da lui evidenziate nel corso del dibattito, l'indagine sul fenomeno del nonnismo, che rischierebbe di disperdere l'attenzione della Commissione.
  Ciò premesso, precisa che le due proposte in titolo sono sostanzialmente convergenti, ma si discostano in alcuni punti, che non riguardano i compiti della Commissione di inchiesta, sui quali, in qualità di relatore, ha dovuto operare una scelta autonoma in sede di redazione di un testo unificato.
  Innanzitutto, le due proposte si differenziano nella previsione della durata della commissione: l'una propone che la Commissione abbia una durata di quindici mesi, l'altra propone invece che lavori fino alla fine della legislatura. Considerato che la legislatura è avviata da oltre due anni e che passerà ancora qualche tempo prima che la Commissione sia istituita, chiarisce di aver ritenuto preferibile proporre che lavori fino alla fine della legislatura.
  In secondo luogo, le due proposte si differenziano per il numero dei componenti: dieci in una proposta e ventuno nell'altra. Chiarisce di aver optato per la composizione a ventuno deputati perché entrambe le proposte prevedono che la composizione della Commissione rispecchi la proporzione dei componenti dei gruppi parlamentari e che sia assicurata la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo. Per assicurare il rispetto di entrambi i vincoli, una composizione di dieci deputati rischia di non essere sufficiente, anche se certo una composizione più ristretta garantirebbe un lavoro più spedito.
  Quanto al presidente della Commissione, una delle proposte prevede che questi sia eletto dalla commissione stessa, mentre l'altra prevede che sia scelto dalla Presidente della Camera. Chiarisce di aver optato per l'elezione da parte della commissione, anche in considerazione del fatto che nel dibattito fin qui svolto in sede referente non sono emerse divisioni tra i gruppi.
  Quanto al regolamento interno, una proposta prevede che questo sia adottato a maggioranza semplice, mentre l'altra prevede la maggioranza dei componenti la commissione. Chiarisce di aver optato per l'adozione a maggioranza semplice, anche perché è presumibile che in un'occasione così importante come l'adozione del regolamento siano presenti tutti o quasi i componenti.
  Evidenzia, ancora, che la proposta Amoddio specifica, a differenza della proposta Zappulla, che ai fini del coordinamento con le strutture giudiziarie, militari e di polizia, la Commissione deve avvalersi della collaborazione di un magistrato, designato dal Ministro della giustizia, previo consenso dell'interessato, e di un dirigente dell'Amministrazione dell'interno, designato dal Ministro dell'interno. Chiarisce di aver lasciato tale previsione, che ha un carattere organizzativo interno, fermo restando che in sede di esame degli emendamenti si potrà valutare se toglierla per rimettere la decisione su questo punto alla commissione di inchiesta e al suo regolamento interno.
  Infine dichiara che, per la copertura finanziaria, in linea con la scelta di una commissione istituita fino alla fine della legislatura, ha scelto la previsione della proposta Zappulla, che stanzia 40 mila euro per il 2015 e 100 mila euro per ciascuno degli anni successivi e che consente al Presidente della Camera di elevare il massimale annuo fino al 30 per cento su richiesta della commissione. La copertura per il 2015 potrà essere rimodulata, anche alla luce del parere della Commissione Bilancio, una volta che sarà chiaro quando la commissione comincerà a lavorare.

  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO, premesso che il Governo valuta nel complesso favorevolmente il testo base proposto dal relatore e formula le proprie osservazioni in spirito di collaborazione e nella consapevolezza che l'inchiesta parlamentare è un ambito di decisione riservato al Parlamento, rileva che l'articolo 1, comma 2, lettera c) del testo in questione – in quanto attribuisce alla commissione Pag. 63d'inchiesta il compito di effettuare un'indagine approfondita sulla gestione della caserma Gamerra, e in particolare di accertare l'eventuale esistenza di direttive diffuse da ufficiali, sottufficiali o graduati della caserma atte a rendere operanti comportamenti gravemente lesivi del codice penale militare e dei regolamenti militari – rischia di ampliare l'ambito dell'inchiesta al di là delle circostanze della morte di Emanuele Scieri e di chiamare la Commissione istituenda a svolgere indagini sul fenomeno del «nonnismo», in contrasto con l'orientamento condiviso dalla Commissione Difesa e dal relatore a circoscrivere l'inchiesta alla morte di Emanuele Scieri.
  Ritiene poi che sarebbe preferibile prevedere per i lavori della Commissione un termine di quindici mesi, come ipotizzato nella proposta Amoddio, considerato che, dopo la conclusione dei propri lavori, la Commissione necessita di altro tempo per predisporre la relazione conclusiva, la quale deve essere approvata entro la fine della legislatura.
  Quanto infine alla copertura finanziaria, premesso che l'onere della Commissione d'inchiesta è a carico del bilancio interno della Camera dei deputati, invita la Commissione Difesa a valutare se lo stanziamento previsto nella proposta di testo base del relatore sia congruo.

  Gian Piero SCANU (PD) apprezza il lavoro accurato svolto dal relatore, manifestando compiacimento per il clima di proficua collaborazione instaurato nella Commissione e con il Governo anche su questo provvedimento. Si augura quindi che si possa procedere senza indugio nelle ulteriori fasi procedurali, auspicando la conclusione dell’iter del provvedimento in tempi rapidi.

  Donatella DURANTI (SEL), riferendosi alla previsione di cui all'articolo 1, comma 3, della proposta di testo base del relatore – in base al quale la Commissione di inchiesta presenta una relazione alla Camera dei deputati non solo entro sessanta giorni dalla conclusione dei propri lavori ma anche ogni qualvolta vi siano casi di particolare gravità e urgenza che lo rendano necessario – chiede se tale disposizione debba intendersi nel senso che la Commissione possa riferire all'Assemblea anche nell'ipotesi che venga a conoscenza di casi di nonnismo diversi da quelli eventualmente riconducibili alla morte di Emanuele Scieri.

  Andrea CAUSIN (AP), relatore, chiarisce che nelle intenzioni del relatore l'articolato deve leggersi nel senso che l'oggetto dell'inchiesta è la morte di Emanuele Scieri e che quindi la Commissione è chiamata a riferire soltanto su fatti riguardanti tale morte.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione adotta come testo base per il seguito dell'esame il testo unificato predisposto dal relatore.

  Massimo ARTINI, presidente, avverte che il termine per la presentazione di emendamenti al testo base sarà stabilito dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 4 agosto. 2015 — Presidenza del vicepresidente Massimo ARTINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.

Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della protezione civile.
C. 2607 Braga e abbinate.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

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  Massimo ARTINI, presidente, ricorda che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Aula a partire da domani e che la Commissione Ambiente attende i pareri delle Commissioni in sede consultiva per concludere l'esame in sede referente entro oggi.

  Paola BOLDRINI (PD), relatrice, riferisce che la Commissione Ambiente ha trasmesso, ai fini dell'espressione del parere, il testo unificato delle proposte di legge abbinate C. 2607 Braga, C. 2972 Segoni e C. 3099 Zaratti, recante «Delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della protezione civile», come risultante dagli emendamenti approvati.
  Evidenzia, quindi, che il provvedimento conferisce una delega al Governo per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale e coordinamento della protezione civile, con la finalità di effettuare una revisione complessiva della normativa di riferimento.
  Ricorda che il sistema nazionale di protezione civile è stato istituito dalla legge 24 febbraio 1992, n. 225, modificata nella XVI legislatura dal decreto-legge n. 225 del 2010 e successivamente dal decreto-legge n. 59 del 2012, il quale, operando un riordino della disciplina, ha ricondotto l'operatività della Protezione civile al nucleo originario di competenze attribuite dalla legge istitutiva del 1992, dirette prevalentemente a fronteggiare gli eventi calamitosi e a rendere più incisivi gli interventi nella gestione delle emergenze. Osserva, poi, che nell'attuale legislatura sono stati effettuati ulteriori interventi correttivi, in particolare con l'articolo 10 del decreto-legge n. 93 del 2013.
  Sottolinea che la stratificazione di norme ha reso necessario riordinare il quadro di riferimento, semplificandolo e rendendolo più chiaro ed efficace. Si tratta, in sostanza, di ricercare la maggior coerenza possibile tra gli strumenti nazionali e regionali, garantendo certezza e omogeneità nelle risposte concrete date alle comunità colpite, e di valorizzare l'apporto del volontariato organizzato e del sistema pubblico della protezione civile, mantenendo nel contempo lo standard di eccellenza riconosciuto al nostro Paese in questo campo in tutta Europa.
  Quanto al dispositivo del provvedimento segnala che il testo trasmesso, consistente in un solo articolo, stabilisce, al comma 1, che la delega deve essere esercitata entro nove mesi dalla data di entrata in vigore della legge, elencando un'ampia serie di ambiti materiali che devono essere oggetto di uno o più decreti legislativi di ricognizione, coordinamento, modifica e integrazione delle disposizioni legislative vigenti. In particolare, l'ambito di cui alla lettera b) del comma 1 riguarda l'organizzazione di un sistema policentrico che operi a livello centrale, regionale e locale e che preveda la possibilità di definire livelli di coordinamento intermedi tra la dimensione comunale e quella regionale. A questo proposito segnala che il testo unificato in esame non reca specificazioni, mentre le proposte di legge C. 2972 Segoni e C. 3099 Zaratti precisano – richiamando l'articolo 11 della legge n. 225 del 2010 – che le strutture operative essenziali del Servizio nazionale della protezione civile sono costituite, oltre che dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, che ne è componente fondamentale, anche dalle Forze Armate, dalle Forze di Polizia, dal Corpo Forestale dello Stato, dalla comunità scientifica, dalla Croce Rossa Italiana, dalle strutture del Servizio Sanitario Nazionale, dalle Organizzazioni di volontariato e dal Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico.
  Il comma 2 definisce i princìpi e i criteri direttivi cui dovranno attenersi i decreti legislativi delegati, i quali dovranno assicurare il coordinamento, nonché la coerenza terminologica delle normative provenienti dalle diverse fonti, mentre il comma 3 reca i princìpi e i criteri direttivi alla base dei decreti legislativi che dovranno provvedere alla semplificazione normativa delle materie che ne sono oggetto. Il comma 4 precisa che le iniziative necessarie per la ricognizione, la modifica e l'integrazione dei provvedimenti di attuazione Pag. 65dovranno essere prese entro due anni dalla data di entrata in vigore dei medesimi decreti legislativi.
  Quanto al comma 5, questo stabilisce che i decreti legislativi sono emanati dal Presidente del Consiglio dei ministri, che si avvale, a tal fine, del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione e con i Ministri interessati, nonché con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa da sancire in sede di Conferenza unificata e acquisizione dei pareri del Consiglio di Stato e delle Commissioni parlamentari competenti, da rendere entro sessanta giorni dal ricevimento della richiesta.
  Infine, il comma 6 prevede che, entro due anni dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei decreti legislativi, il Governo possa emanare disposizioni integrative o correttive dei medesimi decreti, sulla base di una relazione motivata presentata alle Camere dal Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del capo del Dipartimento della protezione civile, che individua le disposizioni dei decreti legislativi su cui si intende intervenire e le ragioni dell'intervento normativo proposto.
  Ciò premesso, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2), riservandosi di integrarla anche alla luce degli elementi di valutazione che dovessero emergere dal dibattito.

  Luca FRUSONE (M5S), sebbene il provvedimento riguardi solo marginalmente le competenze della Commissione Difesa, preannuncia l'astensione del Movimento 5 Stelle dalla votazione, in considerazione del fatto che il proprio gruppo guarda con diffidenza ai provvedimenti di delega. Infatti, è già successo in passato che le indicazioni date dal Parlamento siano state completamente stravolte dal Governo in sede di esercizio di una delega. Ad esempio cita il caso della delega riguardante la riorganizzazione della Croce Rossa Italiana, lamentando i danni provocati da un tentativo non riuscito di incrementare l'efficienza dell'ente attraverso la sua privatizzazione e sottolineando che non solo non si è riusciti ad avere cognizione di quale sia il patrimonio immobiliare della stessa Croce Rossa, ma ci si ritrova a non beneficiare più di quanto l'ente pubblico aveva finora assicurato.

  Gian Piero SCANU (PD) ringrazia la relatrice per il lavoro svolto e il collega Frusone per aver evidenziato delle legittime perplessità, che condivide. Infatti non sempre il Governo esercita le deleghe legislative nel pieno rispetto delle indicazioni date dal Parlamento. Si dice a sua volta convinto che si debba pervenire a un definitivo chiarimento circa il regime normativo e l'organizzazione della Croce rossa, verificando nel contempo l'effettiva necessità di un Corpo militare della Croce rossa. Affida, quindi, tali preoccupazioni al rappresentante del Governo e preannuncia il voto favorevole del gruppo del Partito democratico sulla proposta di parere della relatrice.

  Donatella DURANTI (SEL) preannuncia il voto favorevole del gruppo di SEL sulla proposta di parere della relatrice, rilevando che il riordino della protezione civile appare necessario affinché si possa giungere all'obiettivo di determinare un coordinamento condiviso del servizio nazionale.
  Si associa, quindi, alle preoccupazioni espresse dai colleghi Frusone e Scanu riguardo alle modalità di esercizio delle deleghe legislative e auspica che il Governo voglia attenersi scrupolosamente all'oggetto e ai principi e criteri direttivi stabiliti dal Parlamento.
  Conclude, richiamando, a sua volta, l'esigenza di affrontare definitivamente la questione del riordino della Croce Rossa.
  Il sottosegretario Gioacchino ALFANO assicura che le preoccupazioni espresse dai commissari saranno tenute dal Governo nella massima considerazione. Sottolinea inoltre l'importanza del ruolo svolto dalle Forze armate anche nel campo Pag. 66della protezione civile: un ruolo riconosciuto anche dal Libro bianco per la sicurezza internazionale e la difesa.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 14.10.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Martedì 4 agosto 2015. — Presidenza del vicepresidente Massimo ARTINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Gioacchino Alfano.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sulla missione svolta a Milano il 27 e 28 luglio 2015 per verificare le modalità di impiego e le condizioni di alloggiamento dei militari ivi dislocati per la sicurezza di Expo 2015.

  Massimo ARTINI, presidente, ricorda che il 27 e 28 luglio 2015 una delegazione della Commissione, di cui hanno fatto parte i deputati Basilio, Scopelliti e Vito, ha svolto una missione a Milano per verificare le modalità di impiego e le condizioni di alloggiamento dei militari ivi dislocati per la sicurezza di Expo 2015. Chiede quindi al deputato Vito, che ha guidato la delegazione, di riferire sulla missione.

  Elio VITO (FI-PdL) riferisce nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Aggiunge che il giudizio sull'impiego dei militari per compiti di sorveglianza sul territorio nazionale è favorevole, ma occorre che il Governo risolva al più presto le criticità che ancora si riscontrano nella sistemazione alloggiativa dei militari a Milano. Più in generale, il Governo deve assicurare che il trattamento dei militari impiegati in operazioni di controllo del territorio in Italia sia dello stesso livello di quello previsto per le altre Forze di Polizia incaricate di compiti analoghi.

  Massimo ARTINI, presidente, si associa alle raccomandazioni del deputato Vito al Governo.

  Tatiana BASILIO (M5S) dichiara di condividere interamente la relazione del deputato Vito, che giudica corretta ed esauriente. Si associa alle raccomandazioni rivolte al Governo affinché dia rapida soluzione alle criticità che ancora persistono nella sistemazione alloggiativa dei militari impiegati a Milano. Sottolinea che non deve succedere che, per un evento programmato da anni, come l'Expo 2015, ci si ritrovi a prendere la decisione di dispiegare 1.255 militari appena tre giorni prima dell'inizio dell'evento stesso, con le conseguenti, ovvie difficoltà organizzative. Quanto all'impiego dei militari a Milano, rimarca che la delegazione ha avuto modo di constatare in modo diretto come le Forze armate svolgano un ruolo insostituibile, effettuando accurati e severi controlli di sicurezza su tutte le persone e i mezzi che entrano nel sito di Expo 2015.

  Rosanna SCOPELLITI (AP) si associa alle parole di lode pronunciate nei confronti delle Forze armate, che a Milano come altrove in Italia e all'estero svolgono con dedizione e spirito di sacrificio, in condizioni spesso disagevoli, un lavoro egregio nell'interesse della collettività e del Paese. Per quanto riguarda le attività svolte dai militari a Milano, ricorda che, oltre alla sicurezza di Expo 2015, questi contribuiscono con le Forze di Polizia alla sicurezza del territorio cittadino nell'ambito dell'operazione «Strade sicure» e sottolinea come, a riprova del carattere profondamente democratico delle Forze armate italiane, i militari nelle strade delle città – a Milano come altrove – sono percepiti dai cittadini come una presenza rassicurante, e non come una militarizzazione degli spazi della vita civile o come una minaccia. Quanto al fatto evidenziato dal deputato Vito che la delegazione non è stata accompagnata dal Capo di Stato maggiore dell'Esercito, ritiene che la cosa più corretta sia di chiedere un chiarimento, alla prima occasione utile, direttamente all'interessato.

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  Gian Piero SCANU (PD) esprime apprezzamento per il lavoro svolto dalla delegazione e dichiara di condividere le valutazioni svolte dal deputato Vito in merito alle criticità della situazione alloggiativa dei militari. Auspica quindi che il Governo si attivi fin da subito per mettere i comandi militari nelle condizioni di risolvere quanto prima anche le criticità ancora esistenti e si ripropone di porre all'attenzione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione la questione della sistemazione alloggiativa dei militari affinché la Commissione possa, alla ripresa dei lavori, chiedere al Governo di rendere conto dei progressi che saranno stati fatti nel mese di agosto.

  Massimo ARTINI, presidente, si riserva di proporre all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di fissare alla ripresa dei lavori della Commissione una seduta di interrogazioni a risposta immediata per dare modo ai gruppi di chiedere conto al Governo di quanto fatto per risolvere i problemi alloggiativi ancora esistenti a Milano.

Sui lavori della Commissione.

  Elio VITO (FI-PdL) ricorda che il Consiglio dei ministri del 31 luglio 2015 ha approvato in esame preliminare il decreto del Presidente della Repubblica recante il regolamento in materia di parametri fisici per l'ammissione ai concorsi per il reclutamento nelle Forze armate, nelle Forze di polizia a ordinamento militare e civile e nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco, previsto dall'articolo 1 della legge 12 gennaio 2015, n. 2. Ricorda che la legge citata prevede che sullo schema di regolamento sia acquisito il parere delle Commissioni parlamentari competenti. Ritiene che la Commissione debba esprimere il proprio parere, una volta che lo schema di regolamento sarà stato inviato, nei tempi più rapidi possibile, in modo da favorire l'entrata in vigore del regolamento e l'attuazione della legge.

  Massimo ARTINI, presidente, chiarisce che lo schema di regolamento di cui parla il deputato Vito non è stato ancora trasmesso dal Governo alle Camere e che, a quanto risulta al momento alla presidenza, la sua trasmissione non è prevista nell'immediato, in quanto sullo schema il Governo deve ancora acquisire il parere del Consiglio di Stato. Fa presente, poi, che prevedibilmente lo schema di regolamento sarà assegnato alle Commissioni riunite I e IV e che per l'organizzazione dei tempi di esame occorrerà pertanto procedere d'intesa con la Commissione affari costituzionali.

  La seduta termina alle 14.35.

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