CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 luglio 2015
481.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 157

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 14 luglio 2015. — Presidenza della vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 14.10

Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2015.
Atto n. 186.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in oggetto.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Ilaria CAPUA (SCpI), relatrice, illustra lo schema di decreto recante la ripartizione 2015 del Fondo ordinario per gli enti di ricerca (FOE), nel quale dal 1o gennaio 1999 sono confluiti gli stanziamenti da destinare agli enti di ricerca vigilati dal MIUR. Ricorda che, da ultimo, l'articolo 4 del decreto legislativo n. 213 del 2009 – come modificato dall'articolo 23 del decreto-legge n. 104 del 2013 (legge n. 128 del 2013) – ha stabilito che la ripartizione del FOE è effettuata sulla base della programmazione strategica preventiva e, considerando la specifica missione dell'ente, nonché tenendo conto, per la ripartizione di una quota non inferiore al 7 per cento del Fondo, soggetta ad incrementi annuali, dei risultati della valutazione della qualità della ricerca scientifica condotta dall'ANVUR e di specifici programmi e progetti, anche congiunti, proposti dagli enti.
  Ricorda, altresì, che, in base ad altre disposizioni normative intervenute fra il 2010 e il 2014, risorse del FOE sono state destinate ad ANVUR, INDIRE e INVALSI Pag. 158e che sono intervenute – da ultimo, con la legge di stabilità 2015 – alcune riduzioni di risorse.
  Rammenta, infine, che, a conclusione dell'esame dello schema di decreto per il riparto 2014 era stato chiesto, fra le condizioni espresse nel parere reso il 29 ottobre 2014 dalla VII Commissione, che il Piano nazionale della ricerca (PNR) fosse reso disponibile prima del riparto dei fondi per l'esercizio 2015 (condizione n. 12) e che fossero reperite risorse aggiuntive rispetto al FOE per la quota premiale (condizione n. 3). Queste richieste – oltre alla condizione di cui al numero 7, che chiedeva che venissero resi pubblici, attraverso il sito del MIUR, gli elenchi degli assegnatari nonché le motivazioni a sostegno dell'assegnazione del 30 per cento della quota premiale e venisse chiarito quanti progetti ogni ente può presentare come capofila o come partner – non hanno trovato seguito. In particolare, la premessa dello schema fa presente, ancora una volta, che le disponibilità complessive del bilancio 2015 del MIUR non hanno consentito di tener conto dell'indicazione relativa al carattere aggiuntivo delle risorse premiali, mentre il Programma nazionale di riforma 2015, che costituisce la parte III del Documento di economia e finanza, evidenziava che il nuovo PNR sarebbe stato pubblicato entro il 2015. Osserva quindi, che nonostante la citata condizione numero 3 impegnasse il Governo a riportare il FOE all'importo assegnato nel 2012, risulta nello schema di decreto ministeriale oggi in esame un taglio di risorse di circa l'8 per cento rispetto a quell'importo. Rileva quindi che le altre condizioni di cui al predetto parere del 29 ottobre 2014 sono state ottemperate.
  Preso atto che non risultano allegati i Piani triennali di attività degli enti di ricerca sulla base dei quali il riparto risulta effettuato, ne illustra le principali caratteristiche, che sono le seguenti: a) le assegnazioni ordinarie per il 2015 non costituiscono – tranne che per il CNR – il 100 per cento delle assegnazione ordinarie 2014, ma, rispetto a queste, registrano riduzioni tra l'1,6 e il 7,9 per cento; b) la quota premiale continua ad essere calcolata – come lo scorso anno – solo con riferimento all'assegnazione ordinaria, rispetto alla quale costituisce il 7 per cento; c) viene disposto – senza che, al riguardo, vi sia una previsione normativa primaria – che parte del FOE sarà utilizzata, per il triennio 2016-2018, per cofinanziare la Scuola sperimentale di dottorato internazionale Gran Sasso Science Institute (senza peraltro che risulti un decreto di riconoscimento di questa scuola); d) inserisce fra i destinatari del FOE, per il 2015, in virtù di quanto previsto dalla legge di stabilità 2015, la società consortile a responsabilità limitata Centro Euro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC).
  Aggiunge che, con il presente schema di atto normativo, vengono ripartiti euro 701.267.125, che corrispondono – a fronte di un importo complessivamente stanziato per il 2015 sul cap. 7236, pari a euro 1.721.267.125 – a quelli allocati sul piano di gestione 1 dello stesso capitolo. La differenza di 20 milioni di euro, allocata su diversi piani gestionali, riguarda le risorse destinate dalla legge di stabilità 2015 all'INVALSI, nonché all'INAF per il progetto SKA-Square Kilometer Array, afferente al campo della radioastronomia, e il progetto CTA-CherenKov Telescope Array, afferente al campo dell'astronomia a raggi gamma. Al riguardo, segnala che è necessario dare evidenza del piano di gestione cui si fa riferimento nella premessa dello schema di decreto e nella tabella 1.
  Evidenzia che le assegnazioni complessive ai 12 enti di ricerca vigilati dal MIUR – al netto degli importi destinati alla società Sincrotrone di Trieste, a INDIRE, INVALSI, ANVUR e CMCC, della quota premiale, delle risorse destinate alle assunzioni dirette per meriti eccezionali – ammontano a 1.567,1 milioni di euro: rispetto al 2014 (1.622,4 milioni di euro), si registra un decremento del 3,4 per cento.
  Rileva poi che l'importo che ha indicato è suddiviso fra assegnazioni ordinarie e straordinarie. In particolare, le assegnazioni Pag. 159ordinarie ammontano a 1.411,4 milioni di euro e costituiscono, complessivamente, il 90,1 per cento dell'importo destinato ai 12 enti nel 2015 e il 98,2 per cento del totale dell'assegnazione ordinaria 2014. Più nel dettaglio, tali importi corrispondono, per il CNR, al 101,1 per cento dell'assegnazione ordinaria 2014 mentre, per i restanti enti, a quote comprese tra il 92,1 per cento (INAF) e il 98,4 per cento (ASI), non essendo chiaro il criterio delle predette riduzioni che non sono effettuate in maniera lineare. I contributi straordinari, per un totale complessivo di 155,6 milioni di euro (pari al 9,9 per cento dell'importo destinato ai 12 enti nel 2015), sono costituiti: a) dalle somme per attività di ricerca a valenza internazionale, per un importo complessivo di 85,5 milioni di euro; b) dalle somme per il finanziamento di particolari progettualità di carattere straordinario, per un totale complessivo di 30,3 milioni di euro (segnala, peraltro, che nella tabella 3 occorre correggere l'importo dell'assegnazione 2015 in corrispondenza della riga «Totale INAF»); c) dalle somme per progetti bandiera e progetti di interesse, per un totale di 39,8 milioni di euro. (2,3 per cento dell'importo complessivo del Fondo).
  Precisa che, in particolare: 1) al CNR è destinata un'assegnazione totale di 563,2 milioni di euro, di cui 506 milioni di euro quale assegnazione ordinaria, che comprende 2,6 milioni di euro in favore dell'Istituto di biologia cellulare per attività internazionale afferente all'area di Monterotondo; 2) all'Agenzia spaziale italiana è destinata un'assegnazione totale di 526,6 milioni di euro, di cui 499,6 milioni di euro quale assegnazione ordinaria; 3) all'Istituto nazionale di fisica nucleare è destinata un'assegnazione totale di 264 milioni di euro, di cui 228,2 milioni di euro quale assegnazione ordinaria; 4) all'Istituto nazionale di astrofisica è destinata un'assegnazione totale di 82,2 milioni di euro, di cui 74,1 milioni di euro quale assegnazione ordinaria (precisa che tale assegnazione devono aggiungersi le risorse previste dalla legge di stabilità 2015 di cui è stato detto prima; 5) all'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia è destinata un'assegnazione totale di 51 milioni di euro, di cui 47,9 milioni di euro quale assegnazione ordinaria; 6) all'Istituto nazionale di ricerca metrologica è destinata un'assegnazione totale di 19,3 milioni di euro, di cui 18 milioni di euro quale assegnazione ordinaria; 7) all'Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale è destinata un'assegnazione totale di euro 17,1 milioni, di cui euro 13,1 milioni quale assegnazione ordinaria; 8) alla stazione zoologica «Anton Dohrn» è destinata un'assegnazione totale di euro 14,6 milioni, di cui euro 12,1 milioni quale assegnazione ordinaria; 9) al Consorzio per l'area di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste è destinata un'assegnazione totale di 23,6 milioni di euro, di cui 7,4 milioni di euro quale assegnazione ordinaria; 10) all'Istituto nazionale di alta matematica «Francesco Severi» è destinata un'assegnazione totale di 2,6 milioni di euro, di cui 2,1 milioni di euro quale assegnazione ordinaria; 11) al Museo storico della fisica e Centro di studi e ricerche «Enrico Fermi» sono destinati 1,8 milioni di euro quale assegnazione ordinaria; 12) all'Istituto italiano di studi germanici sono destinati 1,1 milioni di euro quale assegnazione ordinaria.
  Rileva, quindi, che a tali assegnazioni si affiancano, per gli stessi enti, anzitutto, due quote, rispettivamente di 1,1 milioni di euro e di 1 milione di euro, da destinare alle assunzioni per chiamata diretta di ricercatori e tecnologi italiani o stranieri di altissima qualificazione scientifica. Osserva quindi che, non essendo ancora stati definiti, da parte del Ministero, i criteri per l'assunzione delle predette professionalità, tali risorse non possono essere utilizzate. Invita quindi il Governo a procedere tempestivamente all'adozione dei predetti criteri. Precisa quindi che, in particolare, la predetta quota di 1,1 milioni di euro deve essere corrisposta agli enti interessati a conclusione delle procedure di assunzione avviate in base al decreto ministeriale n. 851 del 2014 e che, la quota di 1 milione di euro – per il momento accantonata – è destinata alla Pag. 160medesima tipologia di assunzioni, da effettuare nel 2015. Al riguardo specifica che, qualora nel corso dell'esercizio 2015 l'accantonamento non sia utilizzato, totalmente o parzialmente, la residua somma – anziché essere accantonata per la medesima finalità nell'anno successivo – deve essere (direttamente) destinata in proporzione agli enti con provvedimento del Direttore generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca.
  Descrive, poi, il finanziamento premiale, pari a 98.799.582 euro che, come già anticipato, corrisponde al 7 per cento delle (sole) assegnazioni ordinarie 2015. Come nel riparto 2014, lo schema individua i primi criteri da utilizzare per il riparto della quota premiale. In particolare, dispone che il 70 per cento della quota sarà ripartito in base ai risultati della VQR 2004-2010, prendendo a riferimento prodotti attesi, indicatori di qualità della ricerca di area e di struttura e valutazione complessiva di ogni ente. Evidenzia, inoltre, che, nella predisposizione della graduatoria, si terrà conto della confrontabilità dei parametri dimensionali di ogni ente, e che con decreto del Ministro – da emanare entro la fine del 2015 – saranno definiti i criteri per il riparto tra gli enti per i quali non sono disponibili i risultati della VQR. I criteri per il riparto del 70 per cento della quota premiale sono identici a quelli fissati dall'articolo 3 del decreto ministeriale n. 851 del 2014, per il riparto della medesima percentuale della quota premiale 2014 che, tuttavia, ricorda, sono stati modificati con lo schema di decreto Atto n. 180, sul quale la VII Commissione ha espresso il parere di competenza lo scorso 9 luglio.
  Alla luce di ciò, indica l'opportunità di riflettere sull'effettiva volontà di indicare per il 2015 i medesimi parametri originariamente previsti per il riparto del 70 per cento relativamente al 2014, che, successivamente, si è inteso modificare: il restante 30 per cento della quota premiale sarà ripartito in base a specifici programmi e progetti proposti anche in collaborazione fra gli enti. Rileva poi, al riguardo, la previsione che l'assegnazione – i cui criteri saranno definiti, assieme ai termini e alle modalità della procedura, con il medesimo decreto ministeriale che individuerà i criteri per il riparto tra gli enti per i quali non sono disponibili i risultati della VQR – sarà disposta all'esito della valutazione di un apposito Comitato, nominato con decreto del Ministro. L'assegnazione della quota premiale sarà disposta con successivi decreti del Ministro.
  Aggiunge che ulteriori assegnazioni riguardano la società Sincrotrone di Trieste (14 milioni di euro); l'INDIRE (8,5 milioni di euro); l'INVALSI (5,4 milioni di euro, cui devono aggiungersi le previste dalla legge di stabilità 2015); l'ANVUR (1,5 milioni di euro); nonché, per la prima volta, come prima ricordato, sempre in base a quanto previsto dalla legge di stabilità 2015, il Centro euro mediterraneo sui cambiamenti climatici (4 milioni di euro). Inoltre, lo schema prevede che, con i decreti di riparto del FOE relativi agli anni dal 2016 al 2018, all'Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) saranno destinati 2 milioni di euro annui, al fine di assicurare parte del finanziamento della Scuola sperimentale di dottorato internazionale Gran Sasso Science Institute (GSSI). Il finanziamento sarà disposto, in base al testo, nelle more dell'adozione del decreto di riconoscimento.
  Al riguardo, ricorda che l'articolo 31-bis del decreto-legge n. 5 del 2012 ha istituito sperimentalmente, per un triennio, a decorrere dall'anno accademico 2013-2014, la Scuola sperimentale, attivata dall'INFN, prevedendo che, allo scadere del triennio di sperimentazione, la Scuola poteva assumere carattere di stabilità, previo reperimento delle adeguate risorse finanziarie, con apposito provvedimento legislativo; a tal fine, ha indicato quali elementi necessari la valutazione, operata dall'ANVUR, dei risultati conseguiti, e un decreto di riconoscimento e approvazione da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. Osserva quindi che, come accennato, rispetto a quanto previsto dalla norma primaria, il finanziamento per un ulteriore triennio viene Pag. 161individuato con atto secondario e prima che sia intervenuto il decreto di riconoscimento.
  Rileva dunque che, sul punto, sembrerebbe opportuno un chiarimento da parte del Governo. Un ulteriore chiarimento sarebbe necessario con riferimento alla previsione di assegnazione finanziaria di 18 milioni di euro a valere sui fondi per la ricostruzione post-terremoto dell'Abruzzo di cui all'articolo 14, comma 1, del decreto-legge n. 39 del 2009 (dei quali i 2 milioni costituirebbero quota di cofinanziamento). Infatti, allo stato, non risulterebbe una delibera CIPE volta a finanziare il GSSI per l'ulteriore triennio.
  Per quanto concerne le indicazioni per gli anni 2016 e il 2017, ricorda che lo schema prevede che gli enti, ai fini dell'elaborazione dei bilanci di previsione, potranno considerare come riferimento il 100 per cento dell'assegnazione ordinaria stabilita per il 2015 indicata nella tabella n. 1, fatte però salve eventuali riduzioni derivanti da disposizioni di contenimento della spesa pubblica. Al riguardo, segnala che gli importi delle assegnazioni ordinarie indicati nella tabella n. 1 non comprendono le somme da corrispondere agli enti per assunzioni per chiamata diretta che rientrano comunque in tali assegnazioni.
  Viene inoltre disposto – come già il decreto ministeriale n. 851 del 2014 con riferimento al 2015, a seguito del parere reso dalla VII Commissione – che lo schema di decreto di riparto per il 2016 sarà trasmesso alle Camere entro il 30 aprile 2016 e che una ulteriore quota, non superiore all'8 per cento del Fondo, potrà essere destinata ai progetti bandiera e ai progetti di interesse inseriti nel PNR, nonché ai progetti di ricerca di particolare interesse nell'ambito delle scelte strategiche del MIUR.
  Ricorda che, infine, viene disposto che le assegnazioni (e le correlate motivazioni) saranno pubblicate sul sito del MIUR, mentre all'assunzione dei relativi impegni di spesa si provvederà con decreti dirigenziali.
  Per ulteriori approfondimenti, rinvia alla documentazione predisposta dagli uffici, nella quale è anche presente una tabella di raffronto fra il 2014 e il 2015.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, ricorda che è pervenuta una segnalazione, da parte dell'Istituto nazionale di astrofisica, che evidenzia la riduzione di circa 6 milioni di euro degli stanziamenti previsti per questo ente per il 2015 e che viene rappresentato che questa riduzione comporterebbe l'impossibilità di far fronte all'attività ordinaria dell'ente.

  Gianluca VACCA (M5S) ringrazia la relatrice per l'esauriente relazione. Evidenzia che le due condizioni più importanti poste nel citato parere della VII Commissione sullo schema di decreto ministeriale di riparto del fondo ordinario per gli enti di ricerca per l'anno 2014 non sono state attuate dal Governo. Si riferisce, in particolare, alla necessità di incrementare le risorse per la ricerca nel nostro Paese, disponendo, tra l'altro, che la quota premiale del FOE sia aggiuntiva rispetto alle risorse della quota ordinaria. Ricorda, inoltre, che non è stata attuata la condizione che il Governo rendesse disponibile il Piano nazionale della ricerca (PNR) 2014-2016 prima dell'adozione dello schema di decreto per il riparto del FOE per l'anno 2015. Rileva, quindi, che, a fronte della proclamata strategicità del settore della ricerca per la crescita dell'economia nazionale, il Governo risulta latitante anche in questo ambito. Pur essendo il suo gruppo a favore del finanziamento degli enti e degli istituti di ricerca, per le motivazioni sopra esposte, annuncia l'avviso contrario del Movimento 5 Stelle sul presente schema di decreto ministeriale.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

Pag. 162

SEDE REFERENTE

  Martedì 14 luglio 2015. — Presidenza della vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca, Angela D'Onghia.

  La seduta comincia alle 14.35.

Disciplina delle professioni di educatore e di pedagogista.
C. 2656 Iori.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 luglio 2015.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) ribadisce la disponibilità del suo gruppo a dialogare sulla presente proposta di legge, che vede l'apprezzamento del Movimento 5 Stelle. Ritiene poi che il testo all'esame possa essere migliorato in modo da prevedere una disciplina per un'area professionale, quella degli educatori, non adeguatamente regolamentata per ciò che concerne i titoli. Dopo aver ricordato la complessità della formazione professionale degli educatori, i quali si trovano a contatto con persone spesso con significativi problemi a livello sociale o personale, osserva che questi operano sia nell'ambito della cosiddetta educazione formale, ossia quella impartita nelle scuole, sia in quelli dell'educazione non formale e informale. Precisa che il suo gruppo intende proporre la presenza di un educatore e di un pedagogista in ciascun istituto scolastico. Osserva infatti che, nonostante tale innovazione comporterebbe necessariamente dei consistenti oneri finanziari aggiuntivi, la presenza di queste figure professionali completa l’equipe educativa all'interno delle scuole, giovandosi della maggior libertà di movimento che gli educatori hanno nei confronti del gruppo classe e delle altre componenti scolastiche.

  Umberto D'OTTAVIO (PD) pensa che occorra un ciclo di audizioni informali.

  Maria COSCIA (PD) concorda con il collega D'Ottavio sull'opportunità di svolgere alcune audizioni informali al fine di acquisire utili elementi per l'istruttoria legislativa. Ritiene però che occorre programmare bene i lavori per comprendere se tali elementi debbano essere acquisiti prima o dopo l'adozione di un testo base.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

COMITATO RISTRETTO

  Martedì 14 luglio 2015.

Abolizione del finanziamento pubblico all'editoria.
C. 1990 Brescia.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 14.50 alle 15.05.

AVVERTENZA

  I seguenti punti all'ordine del giorno non sono stati trattati:

SEDE REFERENTE

Disposizioni per il riconoscimento e la promozione della funzione sociale dello sport nonché delega al Governo per la redazione di un testo unico delle disposizioni in materia di attività sportiva.
C. 1680 Fossati e C. 1425 Di Lello.

Disposizioni per la diffusione del libro su qualsiasi supporto e per la promozione della lettura.
C. 1504 Giancarlo Giordano e C. 2267 Zampa.