CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 2 luglio 2015
474.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 2 luglio 2015. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Vito De Filippo.

  La seduta comincia alle 13.20.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata anche tramite la trasmissione attraverso l'impianto televisivo a circuito chiuso. Dispone, pertanto, l'attivazione del circuito.

5-05953 Mariano: Tutela dei lavoratori dal rischio amianto nella regione Puglia.

  Elisa MARIANO (PD) rinuncia ad illustrare l'interrogazione in titolo.

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  Il sottosegretario Vito DE FILIPPO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Elisa MARIANO (PD), replicando, ringrazia il sottosegretario De Filippo per la risposta, che conferma le inadempienze della regione Puglia e l'utilità dell'atto di sindacato ispettivo in ragione dei dati che confermano una maggiore incidenza per alcuni tumori nelle province di Brindisi e Taranto, ed esprime soddisfazione per gli impegni assunti dal Governo.
  Sottolinea che occorre garantire una maggiore uniformità delle prestazioni a livello regionale ed una maggiore attenzione sulle azioni preventive.

5-05952 Borghese: Revisione degli standard fissati nell'accordo Stato-regioni del 2010 in relazione ai punti nascita nelle zone montane e disagiate.

  Mauro OTTOBRE (Misto-Min.Ling.), illustra l'interrogazione in titolo di cui è cofirmatario.

  Il sottosegretario Vito DE FILIPPO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Mauro OTTOBRE (Misto-Min.Ling.), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la precisione della risposta che, a suo avviso, può offrire un chiarimento definitivo sul tema oggetto dell'interrogazione.

5-05954 Ciracì: Finanziamento della ricerca sulla gangliosidosi GM1.

  Nicola CIRACÌ (FI-PdL) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Vito DE FILIPPO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Nicola CIRACÌ (FI-PdL), replicando, si dichiara soddisfatto della qualità della risposta, pur rammaricandosi dell'assenza di finanziamenti per la ricerca sulla gangliosidosi GM1.

5-05955 Calabrò: Situazione di emergenza nelle strutture di pronto soccorso della regione Campania.

  Raffaele CALABRÒ (AP) illustra l'interrogazione in titolo.

  Il sottosegretario Vito DE FILIPPO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Raffaele CALABRÒ (AP), replicando, rileva che dalla risposta emerge l'intenzione di effettuare un giusto approfondimento sui casi segnalati nell'interrogazione, pur osservando che la gravità della situazione appare già testimoniata dalle 30 aggressioni fisiche verificatisi dall'inizio dell'anno in Campania nelle strutture di pronto soccorso.
  Concorda sulla opportunità di migliorare la logistica, l'organizzazione e la formazione ma sottolinea che attualmente il personale è sottoposto ad un carico di lavoro troppo gravoso e che anche le deroghe al blocco del turnover appaiono insufficienti a causa dell'enorme numero di pensionamenti senza sostituzione nei decenni passati. Nel complesso si dichiara parzialmente soddisfatto della risposta.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 2 luglio 2015. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Vito De Filippo.

  La seduta comincia alle 14.

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5-03841 Lorefice: Disponibilità del vaccino tetravalente.

  Il sottosegretario Vito DE FILIPPO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

  Marialucia LOREFICE (M5S), replicando, si dichiara insoddisfatta del risposta, ribadendo che l'interrogazione non si prefigge lo scopo di mettere in discussione la validità dello strumento della vaccinazione ma solo quello di assicurare a tutti i cittadini la più ampia informazione per effettuare scelte consapevoli, tenendo conto che al momento è obbligatoria la vaccinazione solo per quattro delle sei malattie coperte dal vaccino esavalente. Ricorda in proposito che il vaccino tetravalente è disponibile solo su richiesta e deve essere importato dall'estero, con un inutile aggravio di costi.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.10.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 2 luglio 2015. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU. — Interviene il sottosegretario di Stato per la salute Vito De Filippo.

  La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie.
C. 2985, approvata, in un testo unificato, dalla 12a Commissione permanente del Senato, C. 143 Biondelli, C. 1167 Faraone, C. 2288 Argentin e C. 2819 Calabrò.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 24 giugno 2015.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che il nuovo testo della proposta di legge, risultante dagli emendamenti approvati, è stato trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva per l'espressione del parere e che sono pervenuti i seguenti pareri: parere favorevole della I Commissione, nulla osta della II Commissione, parere favorevole della V Commissione, nulla osta della VII Commissione, parere favorevole della XI Commissione, nulla osta della XIV Commissione e parere favorevole con condizione della Commissione per le questioni regionali.
  Ricorda, poi, che il provvedimento è iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea a partire da lunedì 6 luglio; pertanto nella seduta odierna la Commissione dovrà concludere l'esame in sede referente.

  Paola BINETTI (AP), relatrice, prende atto della condizione posta dalla Commissione per le questioni regionali, che richiede di dotare le regioni di risorse adeguate, giudicandola non recepibile, e segnala che in caso di recepimento potrebbe venir meno il parere favorevole della Commissione bilancio. Ricorda che l'impostazione del provvedimento è quella di assicurare una risposta più organica sulla base delle risorse già esistenti.
  Sia augura che in Assemblea possa svolgersi un confronto sereno e positivo che risponda alle attese di numerose famiglie ed offra loro una sorta di solidarietà istituzionale.

  Silvia GIORDANO (M5S) sottolinea che la Commissione affari sociali dovrebbe assumersi le proprie responsabilità e recepire il parere della Commissione per le questioni regionali, lasciando alla Commissione competente la valutazione sulle possibili ripercussioni sul bilancio statale.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che la relatrice Binetti ha già espresso la Pag. 173sua valutazione sulla non opportunità di recepire la condizione posta dalla Commissione per le questioni regionali.

  Donata LENZI (PD), nel ringraziare la relatrice per il lavoro svolto e ricordando le difficoltà connesse alla complessità del tema e al dover esaminare un testo già approvato nell'altro ramo del Parlamento, ricorda che la Commissione per le questioni regionali invita ad assicurare risorse adeguate per le nuove funzioni attribuite alle regione in materia di autismo. Ritiene che tale richieste non tenga conto del fatto che il testo approvato dalla Commissione lega il miglioramento dei servizi offerti alle persone autistiche all'introduzione dei nuovi LEA e alle risorse previste dal Patto per la salute. In tal modo si potrà conseguire l'obiettivo prefissato senza la previsione di risorse aggiuntive.

  Marisa NICCHI (SEL) rileva che dall'intervento della collega Lenzi appare che la Commissione per le questioni regionali non ha valutato correttamente il testo in esame.

  Paola BINETTI (AP), relatrice, ribadisce che con l'approvazione dei nuovi LEA saranno garantite le risorse per un miglioramento qualitativo e quantitativo delle prestazioni offerte.

  La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, on. Paola Binetti, di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Norme per la limitazione degli sprechi, l'uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale.
C. 3057 Gadda.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che la Commissione inizia oggi l'esame, in sede referente, della proposta di legge sulle Norme per la limitazione degli sprechi, l'uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale (C. 3057 Gadda).

  Marisa NICCHI (SEL) preannuncia la presentazione di una proposta di legge vertente sulla stessa materia da parte del suo gruppo.

  Maria Chiara GADDA (PD) fa presente che la Commissione è chiamata ad esaminare il testo del progetto di legge recante norme per la limitazione degli sprechi, l'uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale.
  Expo Milano 2015 e il Protocollo «Carta di Milano» rappresentano una occasione irripetibile per sensibilizzare l'opinione pubblica su temi così rilevanti, che mirano a favorire lo sviluppo sostenibile e la coesione sociale del nostro Paese.
  Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito lo spreco «un insulto alla società e al bene comune».
  Lo sperpero, che diventa rifiuto e che ha un costo per l'intera collettività, comporta a sua volta un dispendio di risorse naturali e idriche utilizzate per la produzione, consumo di concimi e fertilizzanti, e soprattutto emissioni di anidride carbonica ad ogni livello della filiera, dalla produzione, fino alla distribuzione e al consumo.
  Allo stesso tempo, i dati preoccupanti che riguardano l'aumento della povertà e la cattiva alimentazione, invitano a riconsiderare i modelli di consumo e facilitare la transizione verso una «economia circolare»: un modello che pone al centro la sostenibilità del sistema.
  Per queste ragioni è fondamentale che si assumano impegni concreti anche a livello legislativo.
  La scelta di avviare in tempi rapidi la discussione in Commissione della presente proposta di legge, è segnale importante di Pag. 174una politica che decide di porsi all'ascolto delle esigenze dei cittadini e che è in grado di interpretare le sfide del nostro tempo.
  Le norme, che saranno oggetto del nostro dibattito, si pongono l'obiettivo ambizioso di dare centralità al tema della sostenibilità, da un lato contribuendo alla riduzione degli impatti negativi sull'ambiente riducendo la quantità dei rifiuti con attività di prevenzione ed estensione del ciclo di vita dei prodotti, e dall'altro favorendo il recupero e la donazione delle eccedenze – in particolare alimentari – ai fini di solidarietà sociale.
  Il testo, a partire dall'analisi delle innumerevoli buone pratiche già diffuse sul territorio nazionale, raccoglie l'esigenza di offrire strumenti nuovi per monitorare gli sprechi, facilitare la cessione delle eccedenze, promuovere processi produttivi innovativi a minore impatto ambientale, semplificare le procedure burocratiche ed incentivare economicamente la cessione dell'invenduto.
  Il progetto di legge è composto da 15 articoli ed è suddiviso in 5 capi.
  Il Capo I «Finalità», che comprende il solo articolo 1, illustra le finalità del provvedimento, tra le quali dare piena attuazione alla direttiva 2008/98/CE, al Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e al Piano nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare. Inoltre, al fine di promuovere una transizione verso un'economia circolare, il provvedimento persegue i seguenti obiettivi:
   a) contribuire alla riduzione degli impatti negativi sull'ambiente e sulle risorse naturali, riducendo la quantità di rifiuti;
   b) incentivare cambiamenti nei modelli di produzione industriale mediante l'adozione di nuove modalità organizzative e produttive e le innovazioni nel design dei prodotti;
   c) favorire il recupero e la donazione dei prodotti invenduti a fini di solidarietà sociale;
   d) contribuire al raggiungimento degli obiettivi generali stabiliti dal Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti e dal Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare e degli obiettivi di riduzione dello smaltimento in discarica dei rifiuti biodegradabili;
   e) contribuire ad attività di ricerca, informazione e sensibilizzazione dei cittadini e delle istituzioni sulla limitazione degli sprechi e l'uso consapevole delle risorse.

  Per quanto riguarda l'attuazione della direttiva quadro sui rifiuti (direttiva 2008/98/CE), che ha dettato una serie di rilevanti disposizioni in materia di prevenzione e gestione dei rifiuti, si ricorda che è stata recepita attraverso modifiche al Codice dell'ambiente (D.Lgs. 152/2006). In attuazione dell'articolo 29 di tale direttiva, è stato emanato il decreto 7 ottobre 2013 di approvazione del Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti (PNPR), che fissa gli obiettivi di prevenzione al 2020 rispetto ai valori registrati nel 2010.
  Il Capo II «Misure di semplificazione e di implementazione per la limitazione degli sprechi», artt. 2-9, prevede alcune norme di semplificazione della cessione, a fini di beneficenza, dei prodotti non più adatti alla vendita o rimasti invenduti e detta disposizioni per definire in maniera univoca gli standard e le condizioni utili a consentire l'ulteriore trasformazione dei prodotti alimentari ad alta deperibilità ritirati dal mercato o invendibili per destinarli al consumo umano o animale.
  In particolare, l'articolo 2, recante modifiche alla legge 25 giugno 2003, n. 155, cosiddetto «del buon samaritano», innanzitutto amplia la platea dei soggetti autorizzati a effettuare le distribuzioni gratuite e le categorie dei prodotti che possono essere cedute gratuitamente agli indigenti. Oltre alle Onlus, divengono soggetti autorizzati alla distribuzione gratuita equiparandoli, nei limiti del servizio prestato, ai consumatori finali, ai fini del corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli stessi:
   1. le farmacie e le parafarmacie;Pag. 175
   2. gli esercizi commerciali di cui all'articolo 5, co. 1, del decreto-legge n. 223 del 2006 e le grandi strutture di vendita (GDO);
   3. i negozi di vendita al dettaglio;
   4. gli esercizi di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande;
   5. i comitati di soccorso o di beneficenza e i comitati promotori di opere pubbliche;
   6. i comuni.

  Anche le categorie di prodotti che possono essere distribuiti vengono ampliate, prevedendo che insieme ai prodotti alimentari, possano essere distribuiti: i prodotti per l'igiene o la pulizia della casa o della persona; i prodotti di abbigliamento; i giocattoli; i farmaci; i prodotti destinati all'alimentazione e all'igiene degli animali.
  L'articolo 3 legittima, per soli fini benefici, la cessione di prodotti il cui termine minimo di conservazione sia superato da un tempo non superiore a trenta giorni, purché sia indicato il tempo utile di consumo. Si sottolinea che il tempo utile di consumo è una dicitura non prevista dal D. Lgs. 109/1992 e che attualmente non appare quindi sulle etichette dei prodotti alimentari. Il contenuto dell'articolo potrebbe pertanto essere approfondito nel corso del dibattito in commissione.
  Con riferimento alla cessione dei prodotti alimentari invenduti, l'articolo 4 prevede che i prodotti alimentari (prodotti ortofrutticoli, frutta secca e funghi secchi; carni; salumi, latticini, prodotti di gastronomia anche in atmosfera protetta nonché pane e prodotti di pasticceria, ad esclusione per il momento di quelli contenenti panna o creme, da approfondire in sede di dibattito) che costituiscono rimanenze di attività promozionali, stagionali, con data di scadenza prossima, alimentari invenduti, il cui termine minimo di conservazione sia stato superato da non più di trenta giorni, e per i quali sia indicato il tempo utile di consumo; rimanenze di test e lanci di nuovi prodotti; prodotti invenduti a causa di eventi meteorologici imprevisti e sfavorevoli. Sono esclusi i superalcolici e i prodotti di pescheria freschi. I prodotti alimentari ritirati dalla vendita in quanto non più conformi ai requisiti aziendali, ma ancora idonei all'alimentazione umana e animale dal punto di vista igienico-sanitario possono essere ceduti ad associazioni senza fini di lucro e ai comitati di cui all'articolo 39 del codice civile che effettuano la raccolta di alimenti per soli fini benefici o per il sostegno vitale di animali a titolo gratuito.
  L'articolo 5 disciplina le modalità con cui i prodotti vengono ritirati dalla vendita e successivamente selezionati come prodotti ancora idonei al consumo umano o come prodotti non più idonei al consumo umano, e quindi utilizzabili per l'alimentazione degli animali, o da destinare alla restituzione o allo smaltimento. Ogni esercizio commerciale o ogni reparto della grande distribuzione deve prevedere, laddove non già previsto nelle procedure aziendali, e attraverso personale appositamente formato, alla selezione e opportuno immagazzinamento dei prodotti invenduti, immediatamente dopo il loro ritiro dalla vendita. I prodotti selezionati sono subito depositati in un'area apposita del magazzino o in una cella frigorifera identificata con la dicitura «prodotti destinati al progetto alimentare invenduti».
  In base al successivo articolo 6 i soggetti donatori individuano il personale da formare sugli adempimenti e sulle procedure da seguire per il recupero dei prodotti alimentari invenduti. Nello specifico, ogni punto vendita deve presentare al comune un piano di autocontrollo redatto secondo i requisiti di cui alla tabella A allegata al provvedimento in esame. La tabella A indica per i diversi reparti i requisiti di etichettatura dei prodotti, le modalità con cui questi devono essere confezionati e come devono presentarsi.
  L'articolo 7 demanda al Ministero della salute, che vi provvede con regolamento entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento, la definizione univoca degli standard e delle condizioni migliori per trasformare i prodotti alimentari ad alta deperibilità ritirati dal mercato Pag. 176o invendibili in prodotti destinati all'alimentazione umana o animale, mentre entro 60 giorni il medesimo Ministero, in base all'articolo 8, dovrà stabilire le linee guida nazionali sui requisiti minimi igienico-sanitari necessari per la cessione gratuita dei prodotti di cui alla legge 155/2003, dei prodotti ancora edibili e dei prodotti invenduti.
  Inoltre sempre nel capo II occorre segnalare l'articolo 9, che istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente, il Fondo nazionale per la ricerca scientifica finalizzata alla limitazione degli sprechi di risorse naturali, con una dotazione iniziale pari a 10 milioni di euro per l'anno 2016. Per gli anni successivi al 2016 la dotazione del Fondo è demandata alla legge di stabilità.
  Il Capo III Semplificazioni in materia fiscale, con l'articolo 10 apporta alcune modifiche alla disciplina degli adempimenti connessi alla cessione dei prodotti a fini benefici, affinché si possa godere delle agevolazioni fiscali relative ad IVA e imposte dirette, e ne coordina l'applicazione con le modifiche introdotte alla legge 155/2003. Per quanto riguarda l'IVA, è elevata a 15.000 euro la soglia di valore oltre la quale vige l'obbligo di alcuni adempimenti di documentazione e comunicazione, peraltro semplificati, relativi alla cessione agevolata di prodotti a fini benefici e alle ONLUS. Il comma 4 interviene sulla disciplina delle cessioni gratuite di beni alle ONLUS ai fini delle imposte dirette, prevedendo un trattamento fiscale vantaggioso, subordinato al rispetto di adempimenti formali; in altre parole, il valore normale dei beni così ceduti non viene considerato tra i ricavi dell'impresa stessa e dunque non è tassato come tale.
  Il Capo IV Incentivi fiscali, artt. 11-14, prevede incentivi fiscali per sostenere e promuovere la limitazione degli sprechi favorendo l'uso consapevole delle risorse e la sostenibilità ambientale. Più in particolare, l'articolo 11 interviene in materia di tassazione sui rifiuti, introducendo un nuovo coefficiente di riduzione della TARES per le utenze non domestiche, secondo un coefficiente determinato dall'ente locale senza oneri per la finanza pubblica, proporzionale alla quantità di prodotti alimentari che si dimostri di aver ceduto allo scopo di distribuzione a fini di solidarietà sociale.
  L'articolo 12 riconosce un credito d'imposta per le piccole e medie imprese del settore alimentare e delle bevande che effettuano investimenti ambientali e ad alto contenuto innovativo nel territorio dello Stato, mentre l'articolo 13 prevede incentivi per l'acquisto di beni mobili strumentali da parte delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale.
  L'articolo 14 istituisce nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico apposito Fondo, con una dotazione di 10 milioni di euro per l'anno 2016 e di 20 milioni di euro per l'anno 2017, per provvedere all'erogazione dei contributi per l'acquisto di beni mobili da parte delle ONLUS che distribuiscono prodotti alimentari a fini di solidarietà sociale.
  Il Capo V Misure in materia di appalti, con l'articolo 15, introduce nel Codice dei contratti pubblici il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa prevedendo la cessione a titolo gratuito, a fini di beneficenza, delle rimanenze. Al disegno di legge è allegata la Tabella A che definisce i requisiti dei prodotti alimentari cedibili a titolo gratuito per finalità non lucrativa.
  Tanto premesso, ringrazio i colleghi per l'attenzione e auspico che le osservazioni e i rilievi che dovessero eventualmente essere formulati nel corso del dibattito e del ciclo delle audizioni che propongo alla Commissione di svolgere, possano contribuire ad un miglioramento nei contenuti del testo oggi illustrato.

  Matteo MANTERO (M5S) rimarca l'importanza del tema oggetto del provvedimento alla luce dei dati inquietanti sulle dimensioni dello spreco alimentare, che rappresenta circa il 3 per cento del PIL italiano, con un notevole impatto anche sulla problematica dei rifiuti, osservando che la proposta in esame costituisce un ottimo punto di partenza. Sottolinea la Pag. 177necessità di ampliare l'oggetto dell'esame anche ad aspetti connessi, come lo spreco che avviene all'interno delle singole famiglie, spesso legato a politiche sbagliate portate avanti dall'industria alimentare, e l'ingiusta distribuzione di cibo a livello planetario, con la conseguente compresenza di centinaia di milioni di persone denutrite accanto a cifre altrettanto consistenti di soggetti obesi. Occorre a suo avviso anche una revisione in fase di produzione, puntando maggiormente sulla qualità del cibo e sui prodotti a chilometro zero.
  Nel preannunciare la presentazione di una proposta di legge anche da parte del suo gruppo, si associa alle richieste della relatrice in merito allo svolgimento di un ciclo di audizioni.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

RISOLUZIONI

7-00636 Lenzi: Applicazione delle linee guida in materia di certificati medici per l'attività sportiva non agonistica.

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