CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 giugno 2015
471.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 25 giugno 2015. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE. — Interviene il sottosegretario per l'economia e le finanze Enrico Zanetti.

  La seduta comincia alle 13.35.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014.
C. 3123 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014.
Doc. LXXXVII, n. 3.

(Parere alla XIV Commissione).

(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento e conclusione – Relazione favorevole sul disegno di legge C. 3123 – Parere favorevole sul Doc. LXXXVII, n. 3 – Parere su emendamenti).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 16 giugno scorso.

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  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che, nella seduta odierna, la Commissione esaminerà e voterà gli emendamenti (vedi allegato 1), presentati direttamente presso la VI Commissione, riferiti alle parti di competenza della Commissione del disegno di legge C. 3123.
  Ricorda che gli emendamenti eventualmente approvati dalla VI Commissione saranno trasmessi alla XIV Commissione, che potrà respingerli solo per motivi di compatibilità con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale, mentre gli emendamenti respinti non potranno essere presentati presso la XIV Commissione, che li considererà irricevibili, e potranno invece essere ripresentati in Assemblea.
  Avverte inoltre che la Commissione, sempre nella seduta odierna, esprimerà il parere sugli emendamenti (vedi allegato 2) trasmessi dalla XIV Commissione, presentati direttamente in quella sede, attinenti alle parti di competenza della Commissione Finanze del disegno di legge.
  In merito ricorda che al parere espresso in questa sede si riconosce efficacia vincolante per la XIV Commissione. Gli emendamenti sui quali la VI Commissione dovesse esprimere parere favorevole potranno infatti essere respinti dalla XIV Commissione solo qualora siano considerati contrastanti con la normativa europea o per esigenze di coordinamento generale, mentre il parere contrario espresso dalla Commissione in sede consultiva su tali emendamenti avrà l'effetto di precludere l'ulteriore esame degli stessi presso la XIV Commissione.
  Avverte quindi che il relatore, Petrini, ha formulato una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3123 (vedi allegato 3), una proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014 (vedi allegato 4), e una proposta di parere contrario (vedi allegato 5) sugli emendamenti trasmessi dalla XIV Commissione, presentati direttamente in quella sede, attinenti alle parti di competenza della Commissione Finanze del disegno di legge C. 3123, le quali sono già state trasmesse informalmente via e-mail a tutti i componenti della Commissione nel pomeriggio di ieri.
  Informa altresì che il gruppo M5S ha formulato una proposta di relazione sul disegno di legge C. 3123 alternativa a quella del relatore (vedi allegato 6), la quale sarebbe posta in votazione qualora fosse respinta la proposta di relazione del relatore.

  Paolo PETRINI (PD), relatore, sottolinea come, a causa del ritardo con il quale il disegno di legge è stato trasmesso alla Camera, dopo l'esame in prima lettura al Senato, i tempi a disposizione per la definitiva approvazione del provvedimento siano ormai ridottissimi. In tale contesto il Governo ha ritenuto che sia prioritario perseguire l'obiettivo di giungere all'approvazione del provvedimento senza ulteriori modifiche, anche al fine di evitare l'apertura di procedure di infrazione nei confronti dell'Italia, per il mancato recepimento delle numerose direttive indicate nel testo.
  In tale contesto sottolinea come le discipline oggetto di attuazione da parte dell'intervento legislativo intervengano su aspetti molto importanti per gli ambiti di competenza della Commissione Finanze, in particolare per quanto riguarda l'Unione bancaria e la regolazione dei mercati finanziari. Considera dunque molto importante assicurare il tempestivo recepimento nell'ordinamento nazionale di tali misure, le quali perseguono l'obiettivo di assicurare una maggiore tutela dei risparmiatori, di incrementare la trasparenza e di assicurare la complessiva stabilità dei mercati finanziari.
  Alla luce di tali considerazioni ritiene di esprimere un invito al ritiro di tutte le proposte emendative presentate presso la Commissione Finanze, pur riconoscendo come alcune questioni da esse poste sarebbero meritevoli di trattazione. Reputa, peraltro, che un ulteriore approfondimento su tali temi possa essere realizzato sia in sede di predisposizione e successivo esame parlamentare degli schemi di decreto legislativo attuativi delle deleghe conferite dal disegno di legge, sia in sede Pag. 120di esame del disegno di legge di delegazione europea 2015, che sarà presentato dal Governo alle Camere nel prossimo mese di settembre. Suggerisce, quindi, di trasformare alcuni degli emendamenti in ordini del giorno da presentare nel corso della discussione in Assemblea sul provvedimento, al fine di impegnare il Governo su specifici aspetti.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI ritiene che il relatore abbia opportunamente inquadrato i termini nei quali si inquadra l'attuale fase di esame del provvedimento, sottolineando come alcune delle questioni poste possano essere affrontate nel quadro del prossimo disegno di legge di delegazione europea che sarà presentato dal Governo alle Camere. Dichiara quindi la disponibilità del Governo a valutare con attenzione gli ordini del giorno nei quali sarà trasfuso il contenuto delle proposte emendative presentate. Concorda pertanto con l'invito al ritiro delle proposte emendative formulato dal relatore.

  Marco CAUSI (PD) sottolinea innanzitutto la necessità di ripensare complessivamente il processo di recepimento nell'ordinamento interno della normativa europea realizzato attraverso lo strumento del disegno di legge di delegazione europea. A tale proposito rileva come il ritardo con cui il provvedimento in esame è stato trasmesso alle Camere non sia imputabile al Governo, ma, piuttosto, alle difficoltà insorte nel corso dell'esame presso la Conferenza Stato-Regioni, la cui operatività deve probabilmente essere migliorata.
  In tale contesto, accogliendo la richiesta in tal senso avanzata dal relatore, dichiara che tutti gli emendamenti presentati da componenti del gruppo PD devono intendersi ritirati, chiedendo al tempo stesso al Governo di prestare massima attenzione a talune questioni. Richiama, in particolare, l'esigenza che, nell'ambito del recepimento della direttiva 2014/59/UE, cosiddetta direttiva BRRD, sul risanamento e la risoluzione degli enti creditizi, si affronti la tematica dei senior credits, che costituiscono una componente fondamentale dei patrimoni delle banche, indicando al riguardo con chiarezza la necessità di sfruttare tutte le opzioni consentite dalla stessa direttiva per rafforzare la stabilità del sistema bancario italiano.
  In considerazione della notevole rilevanza degli aspetti di competenza della VI Commissione affrontati dal disegno di legge, auspica quindi che la Commissione stessa sappia svolgere un ruolo attivo nel corso della discussione in Assemblea del provvedimento.

  Sebastiano BARBANTI (Misto-AL) accoglie innanzitutto con favore la disponibilità della maggioranza e dell'Esecutivo a svolgere un'ulteriore riflessione su alcune tematiche poste dagli emendamenti presentati, utilizzando il veicolo della legge di delegazione 2015 di prossima predisposizione da parte del Governo. Evidenzia tuttavia come alcune proposte emendative si riferiscano a previsioni che, una volta approvato il disegno di legge, non saranno più modificabili.
  Chiede quindi quale sia la posizione del Governo su tale problematica.

  Pietro LAFFRANCO (FI-PdL), nel condividere le considerazioni del deputato Barbanti, prende atto dell'esigenza, prospettata dal relatore e dal Governo, di approvare il provvedimento in esame in tempi molto stretti e senza ulteriori modifiche, sottolineando tuttavia come al Parlamento vengano imposte, ancora una volta, decisioni vincolate su temi molto rilevanti per il Paese.
  Con riferimento alle sue proposte emendative riferite all'articolo 8, il quale delega il Governo a recepire la direttiva 2014/59/UE sul sistema di risoluzione degli istituti creditizi, chiede quindi al Governo quale sia la sua posizione sui temi da esse affrontati e se sia intenzionato a valutarle più approfonditamente già in sede di predisposizione dei provvedimenti di attuazione, dichiarandosi, in tal caso, disponibile a ritirarle in vista della presentazione di ordini del giorno in Assemblea. Rileva, infatti, come tali questioni Pag. 121non potranno essere risolte nell'ambito del prossimo disegno di legge di delegazione europea.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) esprime innanzitutto la ferma contrarietà rispetto alle modalità di esame del provvedimento, che inibiscono totalmente al suo gruppo di migliorare il testo. A tale proposito sottolinea come la motivazione addotta dal Governo per giustificare l'assoluta chiusura rispetto ad ogni modifica del disegno di legge sia già stata utilizzata innumerevoli volte, in particolare in tutti i casi in cui l'Esecutivo ha fatto un uso improprio dei decreti-legge, che spesso è stato sanzionato dalla Corte costituzionale.
  Passando ad alcuni aspetti di merito, sottolinea il pieno disaccordo del suo gruppo rispetto allo strumento dei bail-in previsto dalla direttiva 2014/59/UE nel quadro dei meccanismi di risoluzione delle crisi bancarie, la quale è oggetto dell'articolo 8 del provvedimento. Ritiene infatti che l'introduzione di uno strumento tanto invasivo e controverso dovrebbe essere oggetto di un adeguato approfondimento, in quanto esso tocca questioni fondamentali che coinvolgono i diritti dei risparmiatori e dei depositanti. Considera pertanto inaccettabile precludere ogni correzione a tale normativa, che dovrebbe invece essere adattata alle peculiari esigenze della realtà italiana. In particolare, appare del tutto sbagliato che i depositanti siano chiamati a far fronte alle crisi degli enti creditizi, rispetto alle quali non hanno evidentemente nessuna responsabilità, addossando ai risparmiatori un rischio del tutto improprio, sia in quanto non possono in alcun modo incidere sulla gestione degli intermediari creditizi, sia in quanto sono ormai costretti a dotarsi di un deposito bancario, ai sensi delle disposizioni in materia di tracciabilità dei pagamenti, che coinvolgono anche i lavoratori dipendenti e i pensionati per quanto riguarda la corresponsione degli emolumenti in loro favore.
  In proposito, nonché in riferimento alle previsioni dell'articolo 7 in materia di recepimento della direttiva 2014/49/UE, rileva, come, in altri Paesi dell'UE, l'ammontare dei depositi protetti dai sistemi di garanzia dei depositi risulti più basso di quello stabilito in Italia, determinando il rischio che nei prossimi anni si possa realizzare una progressiva riduzione della tutela prestata ai depositanti italiani.
  Evidenzia, quindi come, anche al fine di segnalare tale problematica, il gruppo M5S abbia presentato una proposta di relazione alternativa, nella quale si sottolinea, tra l'altro, l'esigenza di istituire in ambito nazionale un'agenzia preposta alla risoluzione delle crisi e alla vigilanza degli enti creditizi che sia totalmente italiana, superando la totale delega in materia conferita alla Banca centrale europea ai sensi dell'articolo 4 dello stesso disegno di legge.
  In via più generale sottolinea come tali previsioni appaiono tanto più inaccettabili ove si consideri come la crisi che ha minato la stabilità degli intermediari finanziari e creditizi non sia derivata dall'economia reale, ma dagli eccessi speculativi e dagli eclatanti esempi di cattiva gestione che hanno caratterizzato molti operatori. A fronte di tale drammatica realtà le uniche misure che le autorità europee e nazionali sono state in grado di porre in essere hanno riguardato l'incremento della liquidità disponibile per le banche, ad esempio attraverso la rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale della Banca d'Italia, che hanno evidentemente avvantaggiato le banche stesse, senza peraltro costringere queste ultime a impiegare le nuove risorse finanziarie in favore delle famiglie e delle imprese. Considera pertanto inaccettabile che il Governo prosegua in tale politica in favore del mondo creditizio, confermata del resto dai preannunciati interventi di deducibilità delle perdite su crediti, invece di adottare interventi incisivi in favore dei cittadini e delle imprese.
  Ritiene, quindi, che la tematica della risoluzione delle crisi bancarie debba essere affrontata in termini totalmente differenti, rifiutando sia il meccanismo del bail-in, che rischia di provocare una vera e propria ondata di panico presso i risparmiatori, sia quello del salvataggio pubblico Pag. 122attraverso il cosiddetto bail-out, e prevedendo invece meccanismi preventivi che impediscano a priori il verificarsi delle crisi bancarie, in particolare risolvendo i conflitti di interesse che caratterizzano il settore finanziario.

  Giovanni PAGLIA (SEL) sottolinea in primo luogo come il suo gruppo abbia scelto di non presentare proposte emendative alla legge di delegazione europea non perché ne condivida i contenuti o perché non ne abbia rilevato le lacune, bensì in considerazione del fatto che, in questa fase, non è possibile per il Parlamento incidere realmente sui contenuti del provvedimento.
  Nel ritenere quindi che ricadano interamente sull'Esecutivo l'onere e la responsabilità di tali misure, evidenzia come questa situazione segnali, più in generale, l'impossibilità per il Parlamento di svolgere un ruolo attivo nella fase ascendente di formazione della normativa europea, relegandolo in una posizione in cui, ex post, non può, in sostanza, svolgere alcun ruolo incisivo in tale processo.
  Ritiene quindi prioritario affrontare seriamente tale problematica, rivedendo profondamente i meccanismi di produzione normativa a livello europeo, consentendo una maggiore partecipazione del Parlamento alla fase ascendente per salvaguardare meglio gli interessi dell'Italia.
  Passando a talune questioni di merito, considera positivamente, in linea di principio, il fatto che la vigilanza sulle banche di rilievo sistemico sia affidata alla Banca centrale europea, ma sottolinea come tale vigilanza unica debba essere attuata con modalità corrette e condivise dai diversi Stati, così da non comportare posizioni di vantaggio concorrenziale delle banche residenti in taluni Paesi europei rispetto ad altri.
  Con riferimento all'introduzione del meccanismo del cosiddetto bail-in previsto dall'articolo 8 nell'ambito dei nuovi strumenti di risoluzione delle crisi bancarie, in base al quale le autorità competenti potranno disporre la riduzione forzosa del valore delle azioni, degli altri strumenti di capitale e delle passività delle banche in crisi, ritiene che, qualora si dovesse nuovamente verificare la crisi di grandi istituti bancari, tale meccanismo non sarebbe attuato, dovendosi comunque fare ricorso ai tradizionali strumenti di salvataggio pubblico attraverso il meccanismo del bail-out. In tale contesto evidenzia come l'errore compiuto finora sia stato quello che gli Stati si sono fatti carico delle crisi degli istituti di credito, senza tuttavia avere il coraggio di assumere il controllo delle stesse banche oggetto di salvataggio.

  Daniele PESCO (M5S) ricorda che l'articolo 47 della Costituzione stabilisce che la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme, evidenziando quindi come le norme contenute nella direttiva 2014/59/UE in materia di bail-in risultino in palese contrasto con tale previsione costituzionale.
  Ritiene dunque che tale direttiva, per come attualmente formulata, non debba essere recepita, anche a costo di incorrere in una procedura di infrazione, e che occorra avvalersi di tutte le opzioni lasciate agli Stati membri dalla direttiva stessa, nell'ottica di assicurare la massima tutela ai risparmiatori e ai depositanti.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, comprende le ragioni che inducono la maggioranza e il Governo a chiedere l'approvazione, senza ulteriori modifiche, del disegno di legge, ma invita tutti a rifuggire dall'errore di fornire risposte meramente burocratiche a problemi molto rilevanti, che investono i diritti dei cittadini e su cui l'Unione europea ha compiuto scelte non democratiche. Nel rilevare di non apprezzare né la configurazione attuale dell'Unione bancaria, né il meccanismo del bail-in, né la prospettiva di generalizzati salvataggi pubblici delle banche, ritiene comunque possibile migliorare i meccanismi previsti dalla direttiva 2014/59/UE, ad esempio stabilendo, come previsto dal suo emendamento 8.21, di realizzare una capillare campagna di informazione sui mezzi di comunicazione radiotelevisiva pubblici che coinvolga i cittadini circa le novità introdotte dal nuovo sistema del Pag. 123bail-in, nonché prevedendo, come proposto dal suo emendamento 8.4, che la Banca d'Italia sia chiamata ad operare un monitoraggio costante delle situazioni a rischio, trasmettendo alle Camere una relazione annuale circa i provvedimenti adottati nell'ambito delle attività del risanamento e risoluzione delle crisi, nonché circa gli eventuali impatti sui depositanti, sui piccoli azionisti e sugli obbligazionisti.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Prodani 6.1 e 6.2.

  Alessandro PAGANO (AP) ritira il proprio emendamento 8.1.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sugli emendamenti Capezzone 8.3 e 8.4.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Capezzone 8.3 e 8.4, nonché gli identici emendamenti Sberna 8.6 e Barbanti 8.7.

  Pietro LAFFRANCO (FI-PdL) ritira i propri emendamenti 8.8 e 8.12.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Sberna 8.10 e Barbanti 8.11, nonché gli identici Sberna 8.14 e Barbanti 8.15.

  Pietro LAFFRANCO (FI-PdL) ribadisce al Sottosegretario la richiesta di indicare la posizione del Governo rispetto alle tematiche affrontate dalle proposte emendative.

  Il Sottosegretario Enrico ZANETTI, con riferimento alla sollecitazione avanzata dal deputato Laffranco, sottolinea come alcune delle problematiche poste dagli emendamenti potranno essere affrontate in sede di predisposizione e di esame parlamentare degli schemi di decreto legislativo che saranno predisposti ai sensi delle deleghe conferite dal disegno di legge. In tale prospettiva suggerisce di trasformare alcuni degli emendamenti in ordini del giorno, invitando a tal fine i presentatori a realizzare un'interlocuzione con l'Esecutivo che consenta di approfondire previamente il contenuto di tali atti di indirizzo e di assumere quindi un impegno politico realmente concreto.

  Pietro LAFFRANCO (FI-PdL), alla luce delle dichiarazioni rese dal Sottosegretario, ritira i propri emendamenti 8.16 e 8.20.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Sberna 8.18 e Barbanti 8.19.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) dichiara il voto favorevole del proprio gruppo sull'emendamento Capezzone 8.21.

  La Commissione respinge l'emendamento Capezzone 8.21.
  La Commissione approva la proposta di parere formulata al relatore sugli emendamenti al disegno di legge C. 3123 trasmessi dalla XIV Commissione.

  Marco CAUSI (PD) condivide le considerazioni espresse in precedenza dal deputato Paglia, sottolineando la necessità che la Commissione Finanze utilizzi ogni spazio di intervento nella fase ascendente di elaborazione degli atti normativi europei. In tale prospettiva sottolinea l'esigenza di intervenire sulle prossime iniziative normative concernenti il mercato dei capitali e propone a tal fine di esaminare il Libro Verde elaborato in materia dalla Commissione europea.
  Condivide quindi il contenuto dell'emendamento Capezzone 8.21, il quale, in consonanza con le indicazioni espresse al riguardo dal Governatore della Banca d'Italia, segnala l'esigenza di compiere interventi in materia di informazione finanziaria dei risparmiatori, preannunciando l'appoggio del gruppo PD rispetto ad un eventuale ordine del giorno che dovesse essere presentato in materia.

  Daniele PESCO (M5S), con riferimento all'articolo 7 della legge di delegazione ribadisce come, sebbene in base alla direttiva 2014/49/UE relativa ai sistemi di Pag. 124garanzia dei depositi sussistesse la possibilità utilizzare alcuni margini di manovra concessi dalla direttiva stessa alle normative nazionali, il Governo abbia ritenuto, in modo del tutto inaccettabile, di adottare misure ancora più stringenti a danno dei cittadini.
  In particolare stigmatizza come il disegno di legge di delegazione abbia ulteriormente ristretto il termine entro il quale i risparmiatori potranno ottenere il rimborso dei propri depositi bancari, nonché la scelta, effettuata dal Governo nell'ambito dello stesso disegno di legge, di prevedere che i depositi su conti cointestati debbano essere cumulati e trattati come se fossero effettuati da un unico depositante ai fini del calcolo del limite di 100.0000 euro previsto dalla direttiva per l'intervento del sistema di garanzia dei depositi.
  Ribadisce quindi il giudizio fortemente critico del suo gruppo sul provvedimento in esame, il quale ha ulteriormente peggiorato, a danno dei cittadini, quanto previsto dalla normativa europea.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) coglie l'occasione per evidenziare una grave problematica nel funzionamento del meccanismo unico di risoluzione, evidenziando al riguardo come le banche potranno opporsi al pagamento del contributo ex ante previsto a loro carico.
  Sottolinea quindi l'esigenza di chiarire che i cosiddetti «Monti bond» emessi per il salvataggio del gruppo bancario Monte dei Paschi di Siena siano esclusi dal meccanismo di svalutazione previsto dal bail-in.

  La Commissione approva la proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 3123, approvato dal Senato – Legge di delegazione europea 2014 e la proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014 formulate dal relatore.
  La Commissione nomina quindi il deputato Petrini quale relatore presso la XIV Commissione.

  La seduta termina alle 14.20.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Giovedì 25 giugno 2015. — Presidenza del presidente Daniele CAPEZZONE.

  La seduta comincia alle 14.20.

Indagine conoscitiva sulle tematiche relative agli strumenti finanziari derivati.
Audizione del Direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via.
(Svolgimento e conclusione).

  Daniele CAPEZZONE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Vincenzo LA VIA, Direttore generale del Tesoro, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Svolgono considerazioni e pongono quesiti i deputati Carla RUOCCO (M5S), Marco CAUSI (PD), Daniele PESCO (M5S), Giovanni PAGLIA (SEL), Sebastiano BARBANTI (Misto-AL) e Daniele CAPEZZONE, presidente, cui risponde Vincenzo LA VIA, Direttore generale del Tesoro.

  Pone un ulteriore quesito Daniele PESCO (M5S), cui replica Vincenzo LA VIA, Direttore generale del Tesoro.

  Daniele CAPEZZONE, presidente, ringrazia il Direttore generale del Tesoro e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.25.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

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