CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 giugno 2015
457.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
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INTERROGAZIONI

  Giovedì 4 giugno 2015. — Presidenza della vicepresidente Ilaria CAPUA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione, l'università e la ricerca Gabriele Toccafondi.

  La seduta comincia alle 9.

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5-05236 Becattini: Sulla tutela dei giovani con autismo nelle scuole.
5-05355 Becattini: Sul sostegno qualificato e continuo a scuola dei bambini autistici.

  Ilaria CAPUA, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Lorenzo BECATTINI (PD), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta. Ricorda che la normativa a tutela dei soggetti disabili nelle scuole, e in particolare dei soggetti autistici, risale agli anni Settanta ed è stata successivamente aggiornata. Nonostante ciò, permangono difficoltà nell'inserimento degli studenti autistici nelle aule scolastiche, sia per l'insufficiente presenza di insegnanti di sostegno adeguatamente formati, sia per un approccio culturale sbagliato di taluni genitori dei compagni di classe degli studenti da sostenere, i quali si pongono in un atteggiamento di contrasto verso l'attività di piena integrazione scolastica che si intende svolgere. Osserva che il disegno di legge sulla cosiddetta «Buona scuola» già affronta il tema sotteso alle sue interrogazioni e che presso la XII Commissione Affari sociali della Camera sono in corso di esame in sede referente, in seconda lettura, le proposte di legge in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie. Assicura, infine, che continuerà a interessarsi dei casi di discriminazione e di pregiudizio in danno di alunni con problemi di autismo, come quelli verificatisi a Genova e Bergamo e oggetto dei presenti strumenti di sindacato ispettivo e si augura che essi siano superati come prospetta la risposta del Governo.

5-05184 Altieri: Sul finanziamento dell'Auditorium «Nino Rota» di Bari.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Trifone ALTIERI (FI-PdL), replicando, si dichiara soddisfatto della risposta resa dal sottosegretario Toccafondi. Apprezza, in particolare, l'impegno del MIUR ad attribuire all'Auditorium «Nino Rota» di Bari, per l'esercizio finanziario 2015, un ulteriore importo di 650.000 euro, auspicando che la somma sia effettivamente erogata nelle prossime settimane. Ritiene, infatti, inaccettabile che un'opera pronta da diversi mesi, destinata a diventare una «Casa della musica» a Bari, non possa iniziare a funzionare a causa del mancato pagamento dei lavori effettuati, creandosi in tal modo un aggravio di spesa e un depauperamento del bene realizzato.

5-05285 Luigi Gallo: Sulla struttura di supporto al direttore generale di progetto del Grande Progetto Pompei.

  Il sottosegretario Gabriele TOCCAFONDI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Luigi GALLO (M5S), replicando, si dichiara del tutto insoddisfatto della risposta. Ne emerge il rischio di perdere 105 milioni di euro – e successivi ulteriori finanziamenti – destinati al Grande Progetto Pompei, a causa della mancata nomina, da parte del Governo, degli esperti necessari per attuare questo progetto. Ritiene poi paradossale che il motivo della mancata nomina sia indicato nei limiti imposti dai processi di spending review, che rischiano di creare un nocumento, anche a livello finanziario, di enorme portata.

  Ilaria CAPUA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 9.20.

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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 4 giugno 2015. — Presidenza della vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 14.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di libero scambio tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Corea, dall'altra, con Allegati, fatto a Bruxelles il 6 ottobre 2010.
C. 3055 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Liliana VENTRICELLI (PD), relatrice, ricorda che la VII Commissione è chiamata a esprimere il proprio parere alla III Commissione sul disegno di legge recante ratifica ed esecuzione dell'Accordo di libero scambio tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Corea, dall'altra, con Allegati, fatto a Bruxelles il 6 ottobre 2010. Tale Accordo è stato approvato dal Senato il 15 aprile 2015 ed è stato appunto assegnato in sede referente alla III Commissione.
  Rileva, in via preliminare, che l'Accordo in esame, in linea con i principi dell'Organizzazione mondiale del commercio, prevede la creazione di una zona di libero scambio fra l'Unione europea, i suoi Stati membri e la Corea del Sud, da realizzarsi attraverso la rimozione della quasi totalità degli ostacoli tariffari e non tariffari fra le aree economiche, l'adeguamento di standard e la regolamentazione di importanti settori strategici, quali quelli farmaceutici, automobilistici e di elettronica di consumo. L'Accordo punta, altresì, a liberalizzare i rispettivi mercati nei settori dei servizi e degli investimenti, a stabilire un impegno delle parti per la tutela della proprietà intellettuale, per l'apertura del mercato degli appalti pubblici, la concorrenza e gli aiuti di Stato. L'Accordo, sottoscritto nell'ottobre del 2010, dopo un lungo negoziato, è già entrato in vigore in via provvisoria nel luglio del 2011 per i settori di esclusiva competenza dell'Unione europea, secondo le regole di quell'ordinamento.
  Aggiunge che l'Accordo si compone di quindici capi, ciascuno dei quali suddiviso in articoli, e di tre protocolli, dedicati alla definizione dei prodotti originari, alla cooperazione amministrativa e alla cooperazione culturale, nonché di numerosi allegati relativi ai singoli capitoli.
  Passando a una disamina sommaria del contenuto dell'Accordo, segnala che il Capo 1 reca gli obiettivi e le definizioni generali. In particolare, gli obiettivi consistono nella liberalizzazione del commercio delle merci e nella liberalizzazione del commercio di servizi e dei flussi di investimento. Il Capo 2 interviene nell'ambito delle norme sul trattamento nazionale e l'accesso al mercato delle merci: le disposizioni in esso contenute prevedono la liberalizzazione graduale e reciproca del commercio delle merci, secondo calendari diversi per le varie categorie merceologiche. Il Capo 3 reca misure di difesa commerciale; il Capo 4 riguarda la materia degli ostacoli tecnici al commercio; il Capo 5 reca misure sanitarie e fitosanitarie; il Capo 6 interviene nell'ambito del regime doganale e della facilitazione degli scambi commerciali; il Capo 7 riguarda la materia del commercio di servizi, dello stabilimento e del commercio elettronico; il Capo 8 riguarda i pagamenti e i movimenti di capitale; il Capo 9 è dedicato agli appalti pubblici; il Capo 10 reca misure in materia di proprietà intellettuale; il Capo 11 concerne la materia della concorrenza; il Capo 12 interviene in materia di trasparenza; il Capo 13 riguarda la materia del commercio e dello sviluppo sostenibile; Pag. 74il Capo 14 riguarda la risoluzione delle controversie; il Capo 15 reca disposizioni istituzionali, generali e finali.
  Osserva poi che il disegno di legge di autorizzazione alla ratifica dell'Accordo consta, invece, di quattro articoli, relativi all'autorizzazione alla ratifica, all'ordine di esecuzione, alla copertura finanziaria dei relativi oneri (valutati in circa 24.000 euro, a decorrere dal 2015) e all'entrata in vigore del testo.
  Segnala quindi che l'Accordo che viene recepito con tale disegno di legge reca alcune disposizioni di interesse per la VII Commissione.
  Rileva preliminarmente che, nell'ambito della sezione D del Capo 7, relativa alla presenza temporanea di persone fisiche per motivi professionali, all'articolo 7.17, paragrafo 1, si richiamano le misure adottate dalle parti in materia di ingresso e soggiorno temporaneo nel loro territorio, tra gli altri, di laureati in tirocinio, definiti al paragrafo 2 come «persone fisiche che sono alle dipendenze di una persona giuridica di una parte almeno da un anno, possiedono un titolo di studio universitario e sono temporaneamente trasferite presso uno stabilimento nel territorio dell'altra parte, ai fini dello sviluppo professionale o per acquisire una formazione in tecniche o metodi di impresa». L'articolo 7.18, paragrafo 1, riguarda nello specifico l'ingresso e il soggiorno temporanei, tra gli altri, dei laureati in tirocinio, limitati a un periodo massimo di tre anni nel caso del personale trasferito all'interno di una società, 90 giorni nell'arco di dodici mesi per i visitatori per motivi professionali e un anno per i laureati in tirocinio; al paragrafo 2 si prevede che le parti si astengono dal mantenere in vigore o adottare misure che limitano il numero totale di persone fisiche che un investitore può trasferire come laureati in tirocinio in un determinato settore, nonché misure che costituiscono limitazioni discriminatorie. Preciso che gli allegati 7-A-3 e 7-A-4 elencano gli impegni che, in base all'Accordo, sono assunti da entrambe le parti in conformità con i citati articoli 7.17 e 7.18. In tale ambito, il successivo allegato I specifica le caratteristiche dei seguenti servizi di istruzione superiore: Junior College, università, università industriali, istituti tecnici superiori e università interne alle imprese; l'allegato II, poi, elenca le tipologie di servizi di istruzione per gli adulti e le caratteristiche delle strutture per l'apprendimento permanente, che sono autorizzate e registrate presso il Ministero competente: si tratta di strutture destinate agli adulti, annesse al luogo di lavoro, a ONG, a scuole e a organizzazioni di mezzi di comunicazione oppure connesse allo sviluppo della conoscenza e alle risorse umane.
  Segnala, inoltre, come già anticipato, che il Capo 10 disciplina la proprietà intellettuale, ispirandosi al reciproco scambio di informazioni sulle politiche e sulle pratiche concernenti i diritti di proprietà intellettuale tra le parti. Ampia tutela è accordata al diritto d'autore e diritti connessi (articoli 10.5-10.14), ai marchi (articoli 10.15-10.17), alle indicazioni geografiche (articoli 10.18-10.26), a disegni e modelli (articoli 10.27-10.32) e ai brevetti (articoli 10.33-10.38). La tutela della proprietà intellettuale è garantita attraverso procedure e mezzi di ricorso previsti dal diritto civile delle Parti (articoli 10.43-10.53), nonché da alcune misure di natura penale (articoli 10.54-10.61), che, obbligatorie a tutela di marchi, diritto d'autore e diritti connessi, possono a discrezione delle parti essere estese anche a protezione di indicazioni geografiche, disegni e modelli.
  Segnala, infine, che il terzo Protocollo, dedicato, come già anticipato, alla cooperazione culturale, è finalizzato a potenziare le capacità e l'indipendenza delle industrie culturali delle parti, a promuovere i contenuti culturali a carattere regionale e locale, a riconoscere, tutelare e promuovere la diversità culturale come presupposto per un proficuo dialogo tra le culture e a riconoscere, tutelare il patrimonio culturale, promuoverne il riconoscimento da parte delle popolazioni come strumento di espressione delle identità culturali. A tal fine, l'articolo 3 del Protocollo dispone l'istituzione di un comitato Pag. 75per la cooperazione culturale, composto da alti funzionari delle amministrazioni di ciascuna delle parti, dotati di competenze ed esperienza in materie e pratiche culturali.
  Preso atto, quindi, del contenuto dell'Accordo, per quanto di competenza della VII Commissione, propone l'espressione di un parere favorevole sul provvedimento in esame.

  La Commissione approva la proposta della relatrice di esprimere parere favorevole sul provvedimento in esame.

  La seduta, sospesa alle 14.15, è ripresa alle 14.35.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014.
C. 3123 Governo, approvato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014.
Doc. LXXXVII, n. 3.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 126-ter del Regolamento, e conclusione – Relazione favorevole sul disegno di legge C. 3123 – Parere favorevole sul Doc. LXXXVII, n. 3).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 3 giugno scorso.

  Milena SANTERINI (PI-CD), relatrice, rifacendosi a quanto esposto nella seduta di ieri, propone che la Commissione riferisca favorevolmente sul disegno di legge C. 3123, recante la legge di delegazione europea 2014 (vedi allegato 4) e illustra una proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014 (Doc. LXXXVII, n. 3) (vedi allegato 5).

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) osserva che dal testo della proposta di parere sul Doc. LXXXVII, n. 3, testé illustrata dalla relatrice, dovrebbe trarsi che quest'ultima si orienti criticamente nei confronti del Governo. Ritiene quindi che almeno gli ultimi tre enunciati delle premesse, debbano essere trasformati in condizioni, non potendo altrimenti votare in senso favorevole alla proposta di parere.

  Milena SANTERINI (PI-CD), relatrice, chiarisce che quanto riportato nelle premesse alla proposta di parere sul Doc. LXXXVII, n. 3, non costituisce una censura all'azione svolta dal Governo, bensì rappresenta una segnalazione dell'opportunità di disporre, in futuro, di dati ed elementi di maggior dettaglio, disaggregati e attenti al dato storico, al fine di poter meglio valutare la suddetta Relazione e comprendere appieno quanto accaduto nei diversi periodi di riferimento. Non ritiene quindi di accedere alla richiesta del collega Palmieri.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, pur condividendo l'esigenza espressa dai colleghi di disporre di elementi di maggior dettaglio, rileva che a un parere su una relazione consuntiva appare di dubbia opportunità l'apposizione di specifiche condizioni. Ricorda, inoltre, che al disegno di legge di delegazione europea 2014, sul quale la VII Commissione deve riferire alla Commissione di merito, non sono stati presentati emendamenti.

  La Commissione delibera di riferire favorevolmente sul disegno di legge C. 3123, recante «Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2014» (vedi allegato 4) e approva la proposta di parere favorevole sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014, presentata dalla relatrice (vedi allegato 5). Nomina quindi la deputata Santerini quale relatrice presso la XIV Commissione.

  La seduta termina alle 14.45.

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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 4 giugno 2015. — Presidenza della vicepresidente Flavia PICCOLI NARDELLI.

  La seduta comincia alle 14.20.

Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio (COM(2014)910 final).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015) (10948/1/14).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015 Doc. LXXXVII-bis, n. 3.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, poiché non vi sono obiezioni, accoglie la richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.

  Roberto RAMPI (PD), relatore, premette che si deve rendere il parere alla Commissione per le politiche dell'Unione europea sul Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015, sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per il medesimo anno, e sul Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014 – 31 dicembre 2015).
  Rileva che si tratta di un passaggio che offre un'occasione d'intervento del Parlamento nella definizione della politica europea dell'Italia. Osserva, inoltre, come si potrà notare di seguito, che i tre documenti espongono le medesime questioni d'interesse per l'Unione europea, secondo le diverse prospettive, rispettivamente, della Commissione europea, del Governo italiano e del trio di presidenze del Consiglio dell'Unione europea (in questo caso italiana, lettone e lussemburghese).
  Venendo a esaminare il primo di questi documenti, il Programma di lavoro della Commissione per il 2015, ricorda che questo intende, secondo quanto dichiarato dalla stessa Commissione, dare risposta concreta alle aspettative dei cittadini europei che chiedono all'Unione una soluzione ai grandi problemi legati all'attuale congiuntura socioeconomica, quali la forte disoccupazione, l'elevato debito pubblico, la scarsa crescita e la carenza di investimenti e di competitività a livello mondiale, auspicando, al tempo stesso, una minore ingerenza dell'Unione nelle questioni quotidiane, nelle quali gli Stati membri possono intervenire più efficacemente. Viene, in particolare, richiamato il nuovo piano della Commissione europea (cosiddetto Piano Junker) volto a mobilitare circa 315 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi nei settori strategici durante i primi tre anni. Viene altresì richiamato il mercato unico digitale, quale «una delle leve principali per innescare una nuova dinamica nell'intera economia europea».
  Aggiunge che il predetto Programma è accompagnato da 4 allegati, cui si rimanda, tenendo conto del fatto che la Commissione segue il metodo comunitario e non quello intergovernativo.
  Rileva poi che la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per il 2015 è stata predisposta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, che prevede che il Governo presenti ogni anno, entro il 31 dicembre, una relazione recante indicazione di obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo e, entro il 28 febbraio, una relazione consuntiva, recante indicazione delle attività svolte dal Governo a livello europeo nell'anno precedente.
  Osserva quindi che la Relazione programmatica 2015, che è stata trasmessa dal Governo alle Camere l'11 marzo scorso, viene esaminata congiuntamente con gli strumenti di programmazione politica Pag. 77e legislativa dell'Unione europea: tutte le Commissioni permanenti – come ricordato – esprimono un parere alla XIV Commissione, che svolge l'esame generale, presentando poi una relazione all'Assemblea.
  Con riferimento specifico alla competenza della VII Commissione, rileva che le parti della Relazione programmatica per l'anno 2015, di diretto interesse per la stessa, sono le seguenti:
   a) quelle contenute nei paragrafi 1.3 (proprietà intellettuale), 4.1 (ricerca e sviluppo tecnologico) e 9.4 (agenda digitale) del capitolo 2 sulle politiche per il mercato e la competitività;
   b) quelle contenute nei paragrafi 5 (istruzione e formazione), 6.1 (sport) e 7.1 (cultura) del capitolo 3 concernente le politiche sociali.

  Andando nello specifico, osserva che il citato paragrafo 1.3 della Relazione in tema di proprietà intellettuale (e industriale) afferma che tra le linee politiche del nuovo esecutivo dell'Unione europea sono previsti «passi legislativi» ambiziosi per un mercato unico digitale interconnesso, anche attraverso la modernizzazione delle regole del diritto d'autore. A partire dal 2015, infatti – prosegue la relazione – alla luce della rivoluzione di Internet e del cambiamento del comportamento dei consumatori, risulta prioritario per la Commissione prevedere iniziative volte ad instaurare un mercato unico del digitale connesso e generare una crescita in Europa che potrà raggiungere i 250 miliardi di euro, creando molti nuovi posti di lavoro, in particolare, per i giovani in cerca di occupazione e una società dinamica, basata sulla conoscenza e la diversità culturale. La realtà di Internet, infatti, ha cambiato il mondo e fatto nascere una terza rivoluzione industriale, ma ha anche offerto ampi spazi allo sfruttamento abusivo delle opere dell'ingegno, per cui risulta necessario contemperare esigenze legittime, ma inevitabilmente divergenti, in un quadro generale che vede mutamenti radicali dei meccanismi di circolazione dei prodotti culturali e innovativi.
  Aggiunge che la tutela del diritto d'autore, all'interno del mercato unico digitale, è collegata anche a un approccio alle politiche fiscali che riconosca la specificità dell'opera. Sotto questo aspetto, sarebbe utile che l'Italia continuasse a sostenere l'equiparazione dell'aliquota IVA tra testi cartacei e testi in formato elettronico. Da un lato, dunque, la normativa europea è chiamata a sostenere la creatività e l'innovazione e promuovere un giusto riconoscimento ai creatori di opere e, dall'altra, a incoraggiare il più ampio accesso legale possibile, da parte dei cittadini, a beni e servizi, tutelati dai diritti d'autore. Sotto questo profilo, nelle sedi europee sarebbe utile che il Governo insistesse per il mantenimento dell'esonero delle edicole dei periodici dalle regole commerciali sulla concorrenza, in ragione della specificità del prodotto venduto.
  Ricorda, al riguardo, che l'Italia monitorerà con attenzione le attività della Commissione europea nel corso del 2015 e che è pronta a sostenere un processo di riforma non affrettato, per evitare di creare incertezza per gli investimenti e conseguenze negative per il consolidamento di un mercato unico digitale e per i settori creativi, nel rispetto della diversità culturale. In quest'ambito, nel corso del 2015 procederanno i lavori di recepimento della direttiva 26/2014/UE sulla gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multi-territoriali per i diritti su opere musicali per l'uso on line nel mercato interno che dovrà essere trasposta nell'ordinamento interno entro il 10 aprile 2016.
  Con riferimento poi al paragrafo 4.1 del capitolo 2, concernente la ricerca e lo sviluppo tecnologico, osserva che l'Italia contribuisce a perseguire i seguenti obiettivi:
   1) creazione di una governance multilivello volta a sostenere una programmazione sinergica dei finanziamenti in materia di ricerca e innovazione;Pag. 78
   2) politiche di investimento attivo sul capitale umano, per garantire sviluppo e attrazione di professionalità di elevato profilo;
   3) semplificazione e accelerazione della mobilità dei servizi professionali e alla realizzazione di progetti tematici di forte impatto su temi strategici e tecnologie abilitanti (KETs ovvero Key Enabling Technologies);
   4) sviluppo e consolidamento delle infrastrutture di ricerca secondo il modello europeo dell'European Strategy Forum on Research Infrastructure (ESFRI);
   5) attivazione di meccanismi premiali di partecipazione a gruppi di ricerca;
   6) semplificazione e trasparenza nelle modalità di gestione dei finanziamenti nazionali e comunitari e all'apertura dei dati (Open Data);
   7) sviluppo del programma di navigazione satellitare «Galileo» e del programma «Copernicus» per l'osservazione della terra al fine di rafforzare l'indipendenza tecnologica europea.

  In merito all'agenda digitale (paragrafo 9.4 del capitolo 2 della Relazione programmatica) rileva che il Governo sostiene l'impegno della Presidenza lettone ai fini dell'adozione del pacchetto sul mercato unico digitale e considera necessario, per la sua attuazione, e in particolare per l'innovazione digitale e la copertura della banda larga, mettere a disposizione nuove risorse, avvalendosi di quelle previste nel citato piano europeo per gli investimenti del Presidente Junker.
  Passando quindi ai temi dell'istruzione e della formazione, ricorda che la Relazione programmatica espone che l'Italia contribuirà a diversi obiettivi tra cui il contrasto all'abbandono e alla dispersione scolastica e il miglioramento della qualità del sistema di istruzione e formazione. Per il raggiungimento degli obiettivi in materia di istruzione e formazione, la Relazione espone altresì che vi sarà un impegno sulla scuola, ciò che peraltro è stato fatto con l'esame alla Camera dell'A.C. 2994 e al Senato dell'A.S. 1934.
  Osserva inoltre che sarà anche proseguito il programma Erasmus+, che, avviato nel 2014, si focalizzerà, nella prossima annualità, sulla mobilità extra europea nell'ambito dell'istruzione terziaria, sul potenziamento di misure che agevolino l'accesso a opportunità per la formazione di eccellenza e sulle azioni informative e formative a livello regionale per un'approfondita conoscenza del Programma. Sarà altresì proseguito il Quadro europeo delle qualifiche mediante l'ultimazione di modelli di Europass Certificate Supplement per ciascuno degli indirizzi di studio dell'istruzione secondaria superiore con l'obiettivo di utilizzarli a corredo dei diplomi di licei, istituti tecnici e professionali fino dal corrente anno scolastico 2014-2015 e in modo tale da rendere più trasparenti i titoli di studio, evidenziandone le caratteristiche formative, gli ambiti di spendibilità lavorativa, il grado di competenze raggiunto.
  In materia di sport (paragrafo 6.1 del capitolo 3 della Relazione programmatica), ricorda che le politiche che il Governo intende perseguire, nel corso del 2015, tendono a consolidare e sviluppare le attività avviate nell'ambito del Semestre di Presidenza italiana, tenendo conto, oltre che delle finalità della Strategia Europa 2020, degli obiettivi del nuovo «Piano di lavoro per lo Sport (2014-2017) dell'Unione europea», approvato dal Consiglio il 21 maggio 2014. Nei temi menzionati l'Italia fornirà il proprio contributo in stretto raccordo con la Commissione europea e con gli altri Stati membri del Trio di Presidenza italiana, lettone e lussemburghese, rinnovando il proprio impegno anche nell'ambito dei gruppi di esperti previsti nel «Piano di lavoro per lo Sport (2014-2017) dell'Unione europea» già costituiti, attraverso una partecipazione fattiva e sempre più mirata. Il Governo si impegna poi a disegnare una politica dello sport a livello europeo che sia in linea con il principio di sussidiarietà, ma che sappia riconoscere la specificità di tale settore, Pag. 79con particolare riguardo ai giovani atleti, non potendo questi essere semplicemente assimilati a lavoratori tout court. Sarà quindi incoraggiata la ricerca delle soluzioni più idonee a garantire il rispetto del principio della libera circolazione contemperandolo con le esigenze di promozione e sostegno dei centri sportivi per giovani atleti, cosiddetti «vivai».
  In tema di cultura e turismo, ricorda che l'Italia promuove le iniziative volte a rafforzare e integrare la dimensione culturale delle politiche dell'Unione europea e il ruolo leader dell'Italia nel creare nuove sinergie tra il turismo e il patrimonio culturale, con particolare riferimento a Expo 2015. In particolare, per quanto concerne il settore culturale, la Relazione programmatica ci ricorda che il Governo darà continuità all'azione tesa al rafforzamento dell'integrazione della dimensione culturale nelle politiche dell'Unione, già intrapresa e finalizzata nello specifico contributo reso nell'ambito del processo di revisione della Strategia Europa 2020 e promossa attraverso le iniziative poste in essere nel quadro del Semestre di Presidenza.
  L'impegno prioritario – prosegue la Relazione – sarà declinare in modo concreto e operativo questioni e indirizzi strategici definiti in questi contesti e ben rappresentati nella riunione informale dei Ministri della cultura dell'Unione europea (Torino, settembre 2014) che ha dato efficace rilievo alle ragioni che sostengono la necessità di portare la cultura e il patrimonio culturale al centro della strategia europea. Si ricorda quindi l'importanza di sollecitare e sostenere un approccio alle politiche inclusivo della dimensione culturale, in ragione del valore aggiunto che deriva dalla valorizzazione delle connessioni intersettoriali, con particolare riferimento agli ambiti dell'istruzione e della ricerca, delle tecnologie dell'informazione e comunicazione, dell'occupazione e coesione sociale, dello sviluppo territoriale e urbano, della cooperazione internazionale. La valorizzazione del ruolo trasversale della cultura e delle sue implicazioni intersettoriali «scardina» i tradizionali schemi di governance delle politiche di settore richiedendo, di contro, la definizione e l'applicazione di nuovi modelli multilivello di cooperazione e coordinamento, che riconoscano il ruolo di tutti gli attori pubblici e privati all'interno di una nuova prospettiva del patrimonio, inteso come bene comune che tenga insieme tutte le categorie, materiale, immateriale e digitale. In questo quadro saranno promosse azioni a sostegno dei settori culturale e creativo che si alimentano di tradizioni e saperi radicati nei territori, riusando e innovando i contenuti culturali, e favorendo crescita economica e occupazione giovanile qualificata. Un'attenzione particolare sarà posta alle sinergie tra patrimonio e attività culturali e politiche di sviluppo urbano con riguardo alle opportunità derivanti dalla costruzione dei modelli di «città intelligente» europea.
  Aggiunge che, in questo contesto, la dimensione digitale del patrimonio assume un rilievo particolare, poiché apre il ruolo della cultura ai settori dell'economia digitale e dello sviluppo tecnologico, offrendo nuove prospettive alle politiche europee del settore.
  Rileva poi che, in coerenza e in continuità con gli obiettivi tematici perseguiti nel Semestre europeo di Presidenza, tra i settori maggiormente al centro di interesse per il 2015 figura l'audiovisivo, con riferimento all'aggiornamento del quadro normativo regolamentare europeo applicato al nuovo scenario dei media – puntando in particolare al mantenimento dell'esclusione del settore audiovisivo dai negoziati del partenariato trans-atlantico per il commercio e gli investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership – TTIP) in omaggio al principio dell'eccezione culturale – all'impiego di contenuti creativi on-line nel mercato unico digitale, nonché alle implicazioni e connessioni più specificamente legate allo sviluppo di norme sui diritti di proprietà intellettuale, e sul diritto d'autore; un punto di attenzione particolare riguarda l'allineamento dei prodotti editoriali elettronici a quelli tradizionali, con riferimento specifico alle aliquote IVA.Pag. 80
  Per quanto concerne, infine, il Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015), elaborato il 17 giugno 2014 dalle future presidenze italiana, lettone e lussemburghese, e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri», ricorda che questo si compone di due parti: la prima contiene il quadro strategico del programma, nella prospettiva di obiettivi a più lungo termine, mentre la seconda parte costituisce il programma operativo, che stabilisce le questioni che si prevede di trattare durante il suddetto periodo di 18 mesi.
  Con riferimento alla competenza propria della VII Commissione, ricorda i richiami fatti nel suddetto quadro strategico alla realizzazione dell'Agenda digitale europea, nell'ambito del completamento del mercato unico e del potenziamento della competitività europea. Vengono altresì richiamate la ricerca e l'innovazione quali fattori di importanza strategica per la crescita economica, la competitività e l'occupazione. Si evidenzia quindi la necessità di incoraggiare gli investimenti in questo settore cruciale nonché di sviluppare ulteriormente lo Spazio europeo della ricerca: la corretta ed efficace attuazione, così come il pieno utilizzo del potenziale del Programma quadro di ricerca – Orizzonte 2020, dovranno contribuire in maniera significativa agli sforzi profusi in questo settore.
  In relazione, poi, al programma operativo indicato nel Programma di 18 mesi del Consiglio dell'Unione europea, ricorda che questo fa riferimento, per quanto di particolare interesse per la VII Commissione, alla proprietà intellettuale e alla citata ricerca e innovazione, nell'ambito del capitolo dedicato alla competitività. Di precipuo interesse risultano poi i paragrafi dedicati, rispettivamente, a istruzione e formazione, cultura, audiovisivi e sport.
  Andando nel dettaglio dei citati paragrafi del Programma di 18 mesi, ricorda che in essi si afferma – intanto – che le tre presidenze porteranno avanti gli sforzi in corso concernenti la proprietà intellettuale, tesi a rafforzare l’acquis comunitario in questo settore, allo scopo di raggiungere un alto livello di protezione, promuovendo, al contempo, il corretto funzionamento del mercato unico. Nel settore del diritto d'autore e dei diritti connessi, in particolare, a seguito dell'adozione della direttiva sulle opere orfane e della direttiva sulla gestione collettiva dei diritti, le tre presidenze valuteranno le proposte legislative eventualmente presentate dalla Commissione, in seguito ai risultati del riesame del quadro giuridico dell'Unione europea sul diritto d'autore, che potrebbe portare a una revisione di taluni aspetti dell’acquis sul diritto d'autore nell'era digitale. Con riferimento, poi, ai settori della ricerca e dell'innovazione, si ribadisce l'importanza capitale della ricerca e dell'innovazione per la competitività, l'occupazione e il progresso sociale in Europa: ricerca e innovazione forniscono infatti nuove fonti di crescita nell'ambito della strategia Europa 2020, dell'iniziativa faro «Unione dell'innovazione» e del quadro per lo Spazio europeo della ricerca. Si precisa quindi che per ottimizzare il loro contributo e per fornire un contributo concreto alla strategia Europa 2020, la ricerca e l'innovazione devono basarsi su reti prive di barriere, sfruttando appieno il potenziale dei sistemi nazionali per la ricerca e l'innovazione. A tal proposito, le tre presidenze intendono promuovere legami tra la ricerca, l'innovazione e la crescita (in termini di competitività e occupazione) vagliando ogni possibile misura volta a stimolare gli investimenti in questi settori strategici. Le tre presidenze si concentreranno dunque sul miglioramento dello Spazio europeo della ricerca, considerato di importanza fondamentale per garantire la libera circolazione dei ricercatori e delle conoscenze scientifiche. In particolare, verrà posto l'accento su aspetti relativi all'attuazione e sul valore aggiunto dell'Unione europea, come pure su un migliore allineamento delle politiche nazionali in materia di ricerca e innovazione, sull'uso efficiente dei Fondi strutturali e d'investimento europei nonché sull'integrazione Pag. 81delle infrastrutture per la ricerca. Sono inoltre considerate delle priorità l'emancipazione dei giovani ricercatori attraverso un'adeguata copertura di sicurezza sociale, percorsi professionali accattivanti e maggiori competenze imprenditoriali.
  Evidenzia poi che le tre presidenze sono convinte che l'attuazione dei progetti figuranti nella tabella di marcia dell'ESFRI (European Strategy Forum on Research Infrastructures) migliorerà significativamente le capacità dell'Europa di generare nuove idee, contribuendo altresì a colmare i divari in tema di innovazione e a creare posti di lavoro: le tre presidenze si occuperanno di questioni quali l'attuazione della tabella di marcia dell'ESFRI e lo sviluppo dello strumento ERIC (European Research Infrastructure Consortium), coerentemente con le strategie intelligenti di specializzazione e le politiche regionali e macroregionali. Le tre presidenze intendono progredire ulteriormente sui fascicoli relativi alla ricerca scientifica e tecnologica in regioni specifiche, segnatamente nelle zone del Mediterraneo e del Mar Baltico, ponendo l'accento sui programmi di ricerca comuni avviati in tal senso da vari Stati membri. Le medesime presidenze faciliteranno i lavori sulla valutazione finale del settimo programma quadro. Inoltre osserveranno e analizzeranno i risultati della fase iniziale del programma quadro Orizzonte 2020 per garantire il pieno sfruttamento del potenziale del programma in termini di crescita scientifica, industriale e sociale dell'Unione europea.
  Aggiunge che, durante il periodo di 18 mesi, le priorità di lavoro del Consiglio nei settori dell'istruzione, della cultura e dello sport saranno strettamente collegate alle più ampie sfide economiche e sociali affrontate dall'Unione europea, in particolare la strategia per la crescita e l'occupazione. In quest'ottica, le tre presidenze lavoreranno al monitoraggio della garanzia per i giovani in Europa e all'attuazione dell'iniziativa a favore dell'occupazione giovanile. Viene rilevato infatti che la crisi economica ha prodotto gravi conseguenze sociali, con le comunità locali europee in difficoltà dinanzi all'elevato numero di giovani disoccupati e all'incremento dei migranti, in un momento in cui i finanziamenti pubblici per le infrastrutture sociali sono stati sottoposti a grandi pressioni per realizzare risparmi. Per le politiche in materia d'istruzione, gioventù, sport e cultura è quindi ora vitale – prosegue il Programma di 18 mesi – concentrarsi sulla necessità di rafforzare le comunità a livello di base. Nei 18 mesi del trio di presidenza in questione, l'impatto delle nuove tecnologie rappresenterà un tema importante in tutti questi settori, ma in particolare nell'istruzione – in cui il potenziale delle risorse didattiche aperte e dei corsi on line già incide in modo significativo sul settore dell'istruzione superiore – e nella politica audiovisiva, nell'ambito della quale si attende una proposta della Commissione per adeguare il quadro normativo sulla fornitura di servizi audiovisivi al panorama mediatico convergente.
  Con riferimento, in particolare, ai temi dell'istruzione e della formazione, aggiunge che il Programma di 18 mesi rileva che i posti di lavoro di domani richiedono competenze più elevate e maggiormente adeguate al mercato del lavoro, nonché maggiore flessibilità. Le tre presidenze lavoreranno quindi a un nuovo programma europeo per l'istruzione, al fine di dare nuovo slancio al contributo dell'istruzione all'intera strategia Europa 2020 e al relativo riesame, con particolare attenzione alla lotta contro la disoccupazione giovanile. Per concludere l'ultimo ciclo di lavoro triennale nell'ambito del quadro strategico «Istruzione e formazione 2020» (ET 2020) per la cooperazione europea nel settore dell'istruzione e della formazione, è in corso di elaborazione una relazione comune del Consiglio e della Commissione. La relazione valuterà i progressi complessivi verso gli obiettivi convenuti per tale periodo. La relazione comune del 2015 offrirà un'opportunità per esaminare la valutazione intermedia del quadro strategico «ET2020» – istituito nel 2009 per il periodo fino al 2020 – e per concordare modifiche volte a migliorare i metodi di Pag. 82governance e il funzionamento di diversi aspetti del metodo di coordinamento aperto (MCA).
  Le tre presidenze – continua il Programma di 18 mesi – si impegnano poi a rafforzare la cooperazione internazionale tra le università e gli istituti di istruzione superiore e a sostenere il nuovo programma Erasmus+ per conseguire uno scambio significativo e continuo di studenti.
  Osserva poi che, al fine di ampliare il dibattito sulle risorse didattiche aperte e sull'insegnamento/apprendimento digitale, che consentono di elaborare modelli didattici più flessibili, sarà quindi organizzato un vertice dell'Unione europea sull'istruzione digitale e aperta, finalizzato a garantire che l'Europa sfrutti le opportunità offerte dagli sviluppi tecnologici. Per quanto riguarda l'istruzione professionale, sulla base della prevista comunicazione della Commissione relativa ai progressi nell'ambito del processo di Copenaghen, le tre presidenze inviteranno il Consiglio ad adottare conclusioni che definiscono risultati sul breve termine per il prossimo periodo di lavori, 2015-2018.
  Il Consiglio sarà inoltre invitato ad adottare conclusioni sulle politiche inerenti all'istruzione formale e non formale volte a ridurre il tasso di abbandono scolastico prematuro, uno dei cinque obiettivi fondamentali della strategia Europa 2020, considerando specialmente i ragazzi provenienti da un contesto migratorio che affrontano diversità linguistiche e culturali. Le tre presidenze rivolgeranno altresì particolare attenzione al tema dell'integrazione tra i sistemi di istruzione e formazione e il mercato del lavoro tramite il miglioramento dei percorsi di apprendimento basati sul lavoro (quali apprendistati, tirocini, e così via). Per sostenere l'integrazione le tre presidenze si occuperanno, in particolare, dei seguenti settori: mobilità a livello nazionale e transnazionale a fini di istruzione e maggiori opportunità di lavoro; impiego razionale e ottimizzazione dei diversi strumenti di trasparenza dell'Unione europea, ad esempio, Europass (un insieme di documenti per far capire chiaramente e facilmente le competenze e qualifiche di ciascuno in Europa), ECVET (European credit system for vocational education and training), EQF (European Qualifications Framework), EQAVET (European quality assurance in vocational education and training): ciò al fine di ottenere la convalida e il riconoscimento delle abilità e competenze acquisite in diversi ambiti di apprendimento.
  Le tre presidenze si adopereranno per il riconoscimento, all'interno dei programmi di istruzione e degli strumenti europei di valutazione e trasferibilità delle competenze, delle organizzazioni senza scopo di lucro come fornitori naturali di istruzione non formale e informale, nel quadro dell'apprendimento permanente, nonché delle certificazioni di abilità civiche e tecniche acquisite tramite il volontariato e il coinvolgimento in organizzazioni e iniziative senza scopo di lucro. Esse favoriranno inoltre la partecipazione delle organizzazioni del terzo settore ai programmi di sostegno all'apprendimento, di prevenzione dell'abbandono scolastico e volti ad ampliare l'accesso all'istruzione superiore tecnica e accademica. A tal fine le tre presidenze appoggeranno l'adozione di disposizioni adeguate all'interno del bilancio dell'Unione europea per il volontariato dei giovani e i programmi di formazione all'estero, in collaborazione con le organizzazioni del terzo settore. Con riferimento, poi, al settore della cultura, l'obiettivo delle tre presidenze sarà garantire che il ruolo della cultura, come valore e vettore, si rispecchi adeguatamente nel contributo alla strategia Europa 2020, facendo sì che i settori culturale e creativo siano opportunamente affrontati nell'attuazione dell'intero spettro di programmi e strumenti dell'Unione europea rientranti nel quadro finanziario pluriennale 2014-2020. Proseguiranno inoltre i lavori su un approccio strategico alla cultura, nell'ambito delle relazioni esterne dell'Unione, ponendo l'accento sulla cooperazione allo sviluppo.
  Sotto questo aspetto, crede che il Governo debba anche perseguire nelle debite sedi internazionali la costituzione dei Caschi Pag. 83Blu per la protezione dei beni storici e archeologici, che corrono il rischio della distruzione da parte dell'ISIS, così come previsto in un ordine del giorno approvato dalla Camera (il n. 9/2893/2) e in una risoluzione approvata dalla Commissione istruzione del Senato in data 19 maggio 2015.
  Con riferimento, inoltre, al settore degli audiovisivi, il Programma di 18 mesi ci ricorda che il crescente utilizzo di Internet e dei dispositivi mobili come strumento preferito per la visualizzazione di contenuti audiovisivi solleva questioni significative riguardo alla regolamentazione del settore degli audiovisivi, tradizionalmente basato su un modello di comunicazione unidirezionale (modello broadcast). Se, da un lato, la direttiva sui servizi di media audiovisivi del 2007 costituisce il quadro normativo dell'Unione europea, dall'altro, i rapidi sviluppi tecnologici e di mercato successivi potrebbero richiedere adeguamenti specifici. Non appena la proposta di modifica della suddetta direttiva sarà presentata dalla Commissione, le tre presidenze daranno priorità a questo fascicolo fondamentale. Aggiunge che altri temi essenziali nel settore audiovisivo comprendono la disponibilità di accesso transfrontaliero e l'impiego di contenuti creativi on line all'interno del mercato unico digitale, che dovrà essere predisposto entro il 2015. La messa a disposizione di contenuti digitali nel mercato unico si collega direttamente alla modernizzazione del regime europeo di proprietà intellettuale, come stabilito nelle conclusioni del Consiglio europeo dell'ottobre 2013. Le tre presidenze garantiranno la promozione della diversità culturale anche nell'ambiente digitale. Saranno inoltre affrontate le questioni legate alla digitalizzazione dei cinema europei e del patrimonio audiovisivo europeo, al fine di assicurare una transizione positiva del cinema europeo verso l'era digitale.
  In relazione, infine, al tema dello sport, rileva che il Programma di 18 mesi ci ricorda che nel maggio 2014 è stato convenuto dal Consiglio un nuovo piano di lavoro dell'Unione europea per lo sport, il quale stabilisce le priorità per la cooperazione tra Stati membri e Commissione nel settore sportivo, per i prossimi tre anni. In considerazione del suo chiaro legame con l'agenda Europa 2020 sarà evidenziato il ruolo dello sport, in particolare dello sport di base, quale strumento per mantenere le comunità locali coese dal punto di vista sociale, come ambiente in cui i giovani possono acquisire competenze «trasversali» per potenziare la propria occupabilità. Altri importanti temi saranno il ruolo degli investimenti nelle strutture sportive, il contributo del volontariato, le necessità delle persone disabili e l'esigenza di un approccio orientato alle pari opportunità. Sarà prioritario incoraggiare la pratica sportiva dalla prima infanzia, non solo per lo sviluppo corporeo, ma anche per scopi didattici e per formare attitudini e valori, al fine di sviluppare il «concetto globale dello sport». Particolare attenzione sarà destinata alle professioni nell'ambito sportivo per aumentare e facilitare il potenziale occupazionale del settore. Le tre presidenze assegneranno inoltre priorità alla promozione dell'attività fisica, al fine di rafforzare la salute e di incoraggiare stili di vita sani a tutti i livelli e a tutte le età, con particolare riferimento all'attuazione della raccomandazione del Consiglio sull'attività fisica a vantaggio della salute (HEPA) per gruppi di destinatari e alla promozione di un'educazione fisica di qualità nelle scuole. Probabilmente – prosegue il Programma di 18 mesi del Consiglio – le partite truccate continueranno a essere una questione di primo piano: sarà quindi importante garantire che l'Unione europea rimanga in prima linea negli sforzi internazionali volti a individuare mezzi pratici ed efficaci per contrastare questa minaccia all'integrità sportiva. In quest'ambito, risulterà probabilmente prioritaria la ratifica, da parte dell'Unione europea, della citata convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione di competizioni sportive. Nel settore dell'antidoping – anche nell'attività sportiva a livello amatoriale – le tre presidenze continueranno a garantire che l'Unione europea e i suoi Stati membri Pag. 84collaborino e si coordinino in modo efficace, in modo da rimanere una voce forte nell'ambito dell'Agenzia mondiale antidoping.
  Alla luce di quanto sinora esposto, illustra una proposta di parere favorevole sui provvedimenti in esame (vedi allegato 6).

  Flavia PICCOLI NARDELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame congiunto dei provvedimenti in titolo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.35.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.

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