CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 maggio 2015
439.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 172

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 6 maggio 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.

  La seduta comincia alle 14.10.

5-05019 Fedriga: Iniziative concernenti l'Ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti (ENPAF).

  Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Roberto SIMONETTI (LNA), cofirmatario dell'interrogazione, si dichiara insoddisfatto, stigmatizzando che il Governo non abbia prospettato soluzioni concrete, tese al superamento dell'iniquo obbligo dei farmacisti di versare contributi all'ENPAF per poter svolgere la loro professione, anche in caso di disoccupazione.

5-04677 Burtone: Erogazione di trattamenti di cassa integrazione guadagni a dipendenti della società Ferrosud.

  Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Giovanni Mario Salvino BURTONE (PD) si dichiara soddisfatto della risposta del rappresentante del Governo sottolineando che la soluzione prospettata dal Sottosegretario rappresenta un atto di giustizia nei confronti dei lavoratori interessati.

5-03713 Albanella: Licenziamenti collettivi di lavoratori della società Palma srl di Catania.

  Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Luisella ALBANELLA (PD) si dichiara insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, che, a suo avviso, non ha fornito adeguate rassicurazioni circa il futuro occupazionale dei lavoratori interessati. Sottolineato che da un'impresa pubblica si sarebbe aspettata un atteggiamento maggiormente attento alla tutela dell'occupazione, rileva, con rammarico, che nel caso della società Palma s.r.l. di Catania si è proceduto all'avvio di procedure di licenziamento collettivo di lavoratori che per anni avevano svolto un onorato servizio, per sostituirli con lavoratori assunti in modo clientelare. Fa notare, in conclusione, che la situazione occupazionale del meridione meriterebbe maggiore attenzione da parte dell'Esecutivo.

5-05225 Ferraresi: Autorizzazione della cassa integrazione guadagni ordinaria per i lavoratori della società J Colors.

  Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Vittorio FERRARESI (M5S) si dichiara assolutamente insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, che – a suo avviso – ha eluso tutti i quesiti da lui posti nell'interrogazione, limitandosi a una ricostruzione storica della vicenda, ben nota a tutti anche attraverso i mezzi di informazione. Si sarebbe piuttosto aspettato di conoscere la posizione del Governo in merito alla questione posta dall'interrogazione, al fine di superare le problematicità che impediscono alle imprese colpite da eventi sismici, come la J Colors, di fruire in concreto degli strumenti di sostegno al reddito.

5-05336 Dall'Osso: Delocalizzazione delle attività di imprese italiane in Paesi esteri.

  Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5).

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  Matteo DALL'OSSO (M5S), dichiarandosi totalmente insoddisfatto della risposta del rappresentante del Governo, che non ha fornito alcuna indicazione rispetto ai quesiti posti nella sua interrogazione. Si riserva, pertanto, di ripresentare in futuro un atto di sindacato ispettivo di analogo contenuto, auspicando che il Governo si pronunci chiaramente sul tema della tutela dei lavoratori nell'ambito dei processi di delocalizzazione.

  Cesare DAMIANO, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 14.45.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 6 maggio 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.

  La seduta comincia alle 14.45.

7-00600 Dall'Osso: Iniziative concernenti l'Ente nazionale di previdenza e assistenza farmacisti (ENPAF).
(Seguito della discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 21 aprile 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta ha avuto luogo l'illustrazione della risoluzione in titolo, mentre il Governo si è riservato di intervenire nel prosieguo della discussione.

  Matteo DALL'OSSO (M5S) osserva che il tema della doppia contribuzione a cui sono sottoposti i farmacisti appare di estrema importanza e attualità, manifestando apprezzamento per la sensibilità mostrata sull'argomento anche da altri deputati, testimoniata anche dall'atto di sindacato ispettivo appena svolto, che riprende quasi testualmente il contenuto della sua risoluzione. Giudica assurdo che i farmacisti, per poter svolgere la propria professione, siano essi occupati o disoccupati, oltre a versare i contributi all'INPS, debbano essere obbligatoriamente iscritti all'Ordine e quindi pagare una sorta di obolo all'ENPAF, considerato che quest'ultimo è un ente pensionistico integrativo e, a suo avviso, dovrebbe essere a contribuzione volontaria e non obbligatoria. Ritiene che il contributo che tali lavoratori devono versare all'ENPAF sia una sorta di tangente legalizzata, un obolo, che dovrebbe essere rimosso quanto prima.

  Claudio COMINARDI (M5S) giudica necessario acquisire quanto prima l'orientamento del Governo sulla risoluzione in oggetto, che, a suo avviso, mette in luce l'esistenza di una e vera e propria tangente estorta ai lavoratori.

  Marialuisa GNECCHI (PD) ritiene opportuno svolgere un approfondimento serio sulla tematica in questione, attesa anche la discordanza tra i dati – riguardanti gli iscritti e l'importo dei versamenti – indicati nella risoluzione e quelli comunicati dal Governo nell'ambito della risposta fornita all'atto di sindacato ispettivo svolto nell'odierna giornata. Giudica, quindi necessario, fare chiarezza quanto prima su questi aspetti, poiché il tema della doppia contribuzione obbligatoria, cui sono sottoposte talune categorie di lavoratori, coinvolge anche altri enti di previdenza complementare, tra i quali cita, in particolare, l'ENASARCO.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si è convenuto sull'opportunità di organizzare un breve ciclo di audizioni informali proprio al fine di acquisire le necessarie informazioni in materia.

  Il sottosegretario Massimo CASSANO ritiene che la risposta fornita all'interrogazione svolta nella odierna giornata sia Pag. 174stata esauriente e abbia fornito i necessari chiarimenti. Giudica opportuno, in ogni caso, rivolgersi ai soggetti direttamente interessati e competenti, tra cui cita i vertici dell'istituto previdenziale in oggetto, che potranno fornire ulteriori delucidazioni.

  Matteo DALL'OSSO (M5S) sottolinea l'assoluta necessità di ascoltare i soggetti interessati, pur rilevando l'incongruità dei regolamenti parlamentari che impediscono alla Commissione di ascoltare direttamente i lavoratori coinvolti – speso costretti ad andare all'estero per sottrarsi a tale iniqua forma di tassazione – solo perché non organizzati e privi di un organismo di rappresentanza.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia, il seguito della discussione della risoluzione ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 6 maggio 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali Teresa Bellanova.

  La seduta comincia alle 14.55.

Schema di decreto legislativo recante misure per la conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
Atto n. 157.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 maggio 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, segnala alla rappresentante del Governo che nella seduta di ieri si è ravvisata unanimemente l'opportunità di posticipare alla prossima settimana la deliberazione di competenza, anche in considerazione del fatto che non sarà possibile esprimere il parere sull'atto n. 158 nel corso della presente settimana, non essendo pervenuto il prescritto parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Chiede, quindi, se il Governo sia disposto ad attendere l'espressione del parere fino all'inizio della prossima settimana.

  La sottosegretaria Teresa BELLANOVA dichiara la disponibilità del Governo ad attendere l'espressione del parere della Commissione.

  Tiziana CIPRINI (M5S) rileva, anzitutto, la necessità di rafforzare gli strumenti di welfare aziendale, ampliando la possibilità di sottoscrivere patti territoriali tra imprese e livelli istituzionali in tema di conciliazione tra esigenze di vita e di lavoro, al fine di garantire ai lavoratori e alle lavoratrici servizi che reputa essenziali. Ritiene, altresì, necessario intervenire sul tema dell'indennità di maternità per le lavoratrici del settore della navigazione aerea, elevandone l'importo in percentuale, al fine di garantirne l'allineamento rispetto a quanto previsto per le altre categorie. Ricorda, infatti, che nel settore della navigazione aerea vi sono parti rilevanti della retribuzione che, a beneficio delle aziende, sono considerate non pensionabili e, pertanto, il calcolo dell'indennità risulta estremamente penalizzante per le lavoratrici del settore. Sollecita, inoltre, un intervento in materia di lavoro notturno, al fine di estendere il regime di esenzione anche al caso di affidamento congiunto dei minori, facendo notare che, in tale campo, spesso i lavoratori sono costretti ad accettare nei contratti vere e proprie clausole vessatorie che li obbligano a rinunciare ai loro diritti. Rileva, in conclusione, l'opportunità di estendere le modalità flessibili di gestione dell'organizzazione del lavoro, valorizzando gli strumenti di smart working, precisandone i campi di applicazione rispetto al telelavoro.

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  Davide TRIPIEDI (M5S) auspica che i rilievi svolti dal suo gruppo sul provvedimento possano essere considerati dalla relatrice in vista della elaborazione della sua proposta di parere.

  Marialuisa GNECCHI (PD), rileva che il proprio gruppo è pienamente disponibile al confronto con le altre forze politiche, anche per le vie brevi o attraverso l'acquisizione di puntuali proposte che possano fornire spunti interessanti in vista dell'elaborazione della proposta di parere da parte della relatrice.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Schema di decreto legislativo recante il testo organico delle tipologie contrattuali e la revisione della disciplina delle mansioni.
Atto n. 158.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 5 maggio 2015.

  Tiziana CIPRINI (M5S) fa notare che l'intervento del Governo appare teso ad aumentare la precarietà del lavoro, apparendo a suo avviso un mero inganno la volontà dichiarata nel provvedimento di favorire forme di lavoro stabile. Osserva che il tanto sbandierato «disboscamento» delle forme contrattuali si è rivelato una finzione, giacché sono state soppresse solo due tipologie di contratto atipico, il job sharing e l'associazione in partecipazione dei lavoratori con apporto di lavoro, peraltro scarsamente utilizzate nella pratica. Giudica, inoltre, deludente anche la riforma delle collaborazioni, sottolineando come la sola eliminazione del vincolo del progetto rischia di estendere e non di limitare il ricorso alle collaborazioni precarie. Esprime forti perplessità poi sull'articolo 48 che formalmente incentiva la stabilizzazione dei collaboratori coordinati e continuativi, ma sostanzialmente dà luogo a una sanatoria che favorisce solo i datori di lavoro. Osserva, infatti, che questi ultimi, in caso di conversione della collaborazione in contratto a tempo indeterminato, vedranno estinguersi gli illeciti amministrativi, contributivi e fiscali a loro carico connessi all'erronea qualificazione del precedente rapporto di lavoro, mentre i lavoratori saranno sottoposti al regime fortemente precarizzante previsto per il nuovo contratto a tutele crescenti. Fa notare, peraltro, che la stabilizzazione sarà subordinata alla volontà del datore di lavoro di procedere in tal senso, previa conciliazione o previa la rinuncia da parte del lavoratore dei suoi diritti assistenziali e previdenziali connessi al precedente rapporto, con il rischio di perdere anche la contribuzione versata, per la quale, quantomeno sarebbe necessario contemplare forme di cumulo o di ricongiunzione. Rilevato che la clausola di salvaguardia recata all'articolo 56 appare fortemente penalizzante per i lavoratori autonomi, stigmatizza l'ampliamento del campi di applicazione del lavoro accessorio, interrogandosi sul destino di tali lavoratori precari, soprattutto in prospettiva dell'erogazione dei futuri trattamenti previdenziali. Giudica negativamente anche l'articolo 55, che legittima il demansionamento dei lavoratori in presenza di una semplice modifica degli assetti organizzativi dell'impresa, sottolineando come tale misura, abbinata alla prevista riforma della materia dei controlli a distanza, sancisca la legalizzazione del mobbing ai danni del lavoratore.

  Claudio COMINARDI (M5S) sottolinea anzitutto un vizio di costituzionalità del provvedimento, al momento che esso è stato adottato in mancanza di criteri direttivi certi e non rispettando i pochi criteri indicati nella legge n. 183 del 2014, in spregio del ruolo del Parlamento. Osserva che le norme recate dall'articolo 55 in materia di demansionamento legalizzino il mobbing ai danni del lavoratore, da Pag. 176un lato favorendo la regressione della carriera del lavoratore, dall'altro disincentivandone la progressione, atteso che il termine per il passaggio al livello di inquadramento superiore passa da tre a sei mesi e si specifica che tale periodo deve avere carattere continuativo. Osserva che il preannunciato «disboscamento» delle forme contrattuali atipiche non c’è stato, dal momento che sono state soppresse solo talune tipologie residuali, mentre l'intervento in materia di collaborazioni appare insufficiente a contrastare il fenomeno del lavoro precario, soprattutto nell'ambito di settori come quello dei call center, per i quali l'articolo 47 prevede, di fatto, un'eccezione alla nuova normativa introdotta dal provvedimento. Rileva, inoltre, che l'articolo 48 reca una sorta di condono delle false partite IVA e delle false collaborazioni, sottraendo il datore di lavoro ad ogni tipo di sanzione, peraltro relegando il lavoratore nel regime del contratto a tutele crescenti che non garantisce alcuna certezza. Esprime forti dubbi anche sulla parte del provvedimento relativa all'apprendistato che ritiene non adeguata a favorire la realizzazione di un efficace sistema di alternanza scuola-lavoro, manifestando poi perplessità sugli articoli da 28 a 38, in materia di somministrazione, nonché sugli articoli da 51 a 54 in materia di lavoro accessorio, che, a suo avviso, determinano una estrema flessibilizzazione dei rapporti di lavoro, oltre che di un abbassamento dei salari e delle tutele. Rilevate pesanti criticità nell'ambito dell'articolo 56, in ragione della presenza di una clausola di salvaguardia fortemente penalizzante nei confronti dei lavoratori autonomi, osserva gli interventi realizzati negli anni dai diversi Governi che si sono succeduti non hanno fatto altro che aumentare la disoccupazione e la precarietà, come testimoniato dai dati diffusi da organismi internazionali, tra i quali cita l'OCSE e il Fondo monetario internazionale. Auspica, in conclusione, che la maggioranza, analogamente a quanto avvenuto in occasione dell'espressione del parere sullo schema di decreto legislativo relativo all'introduzione del contratto a tutele crescenti, possa confrontarsi con i gruppi di minoranza, in vista dell'elaborazione di una proposta di parere che segnali l'esigenza di un drastico miglioramento del provvedimento in esame.

  Davide BARUFFI (PD), relatore, fatto presente di aver seguito con attenzione tutti gli interventi svolti finora, che, a suo avviso, hanno fornito interessanti spunti al dibattuto, si dichiara disponibile a confrontarsi con tutti i gruppi, in vista dell'elaborazione di una proposta di parere che sia, pur nel rispetto delle diversità delle rispettive posizioni, il più possibile efficace e condivisa.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.35.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 maggio 2015. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 15.35.

Legge-quadro sulle missioni internazionali.
Testo unificato C. 45 e abb.

(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 5 maggio 2015.

  Antonio BOCCUZZI (PD), relatore, fa presente di avere elaborato una proposta di parere con una osservazione (vedi allegato 6), che illustra sinteticamente e di cui raccomanda l'approvazione.Pag. 177
  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti.
C. 2994 Governo e abb.

(Parere alla VII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 28 aprile 2015.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta si è svolto un intervento introduttivo della relatrice e si è evidenziata l'opportunità di attendere l'esito dell'esame delle proposte emendative presentate presso la VII Commissione. Al riguardo, fa presente che, sulla base delle informazioni acquisite, l'esame delle proposte emendative presso la Commissione di merito potrebbe concludersi nella giornata di lunedì 11 maggio. Ritiene, pertanto, che si possa prevedere una seduta nella giornata di martedì ai fini dell'espressione del parere sul nuovo testo risultante dagli emendamenti approvati, per consentire alla Commissione di merito di terminare i propri lavori con la votazione del mandato alla relatrice nella giornata di mercoledì 13 maggio.

  Silvia CHIMIENTI (M5S) stigmatizza le modalità con cui si stanno svolgendo i lavori parlamentari sul provvedimento in esame, facendo notare che l'esame in sede referente, dopo essere proceduto a rilento per giorni, rischia ora di subire una improvvisa accelerazione determinando, a suo avviso, una esagerata compressione della discussione. Fa notare che restano ancora da affrontare nodi fondamentali, come quelli connessi al piano straordinario di assunzione dei lavoratori precari della scuola, rispetto ai quali sarebbe opportuna la massima apertura al dialogo, considerato che è in gioco l'avvio dei nuovi corsi scolastici. Rileva l'impossibilità per la stessa Commissione XI di svolgere il proprio ruolo in sede consultiva, dal momento che essa sarà chiamata a pronunciarsi su nuovo testo nell'imminenza della deliberazione del mandato in sede referente, senza la possibilità di un effettivo approfondimento delle delicate tematiche in gioco.

  Antonella INCERTI (PD), relatrice, pur comprendendo la legittima opposizione al contenuto del provvedimento manifestata dalla collega Chimienti, osserva preliminarmente come sia estremamente riduttivo ricondurre la portata del provvedimento al piano straordinario di assunzioni in esso previsto, rimarcando in particolare la presenza di disposizioni volte a rafforzare l'autonomia degli istituti scolastici. Quanto all'andamento dei lavori presso la Commissione di merito, osserva come esso tenga conto anche dell'esigenza di discutere i numerosi temi affrontati dal provvedimento valutando con attenzione le molteplici richieste di modifica formulate nel dibattito interno ed esterno alle aule parlamentari. Rileva, in proposito, che già sono intervenuti nel corso dell'esame in sede referente importanti modifiche, che incidono anche sulle materie di competenza della Commissione, richiamando in particolare il recupero delle funzioni attribuite agli organi collegiali in sede di programmazione scolastica, nonché le innovazioni tese a rafforzare l'autonomia scolastica. Segnala, inoltre, come anche nel campo dell'alternanza tra scuola e lavoro siano stati compiuti passi importanti, ricordando la soppressione delle disposizioni dell'articolo 4, comma 6, in materia di apprendistato, anche in considerazione della presenza di specifiche disposizioni nell'ambito dello schema di decreto legislativo recante il testo organico dei contratti di lavoro, attualmente all'esame della Commissione. Osserva, peraltro, che su altri punti particolarmente rilevanti sono in corso i necessari approfondimenti, in vista della elaborazione di ulteriori modifiche, evidenziando che i lavori presso la Commissione cultura si stanno caratterizzando per una particolare Pag. 178attenzione alle istanze di modifica provenienti anche dai gruppi dell'opposizione.

  Titti DI SALVO (PD) fa notare che le questioni poste dal provvedimento sono complesse investendo il sistema scolastico nel suo complesso e non potendo ridursi alla semplice programmazione del piano di assunzione dei docenti precari. Rileva, peraltro, che l'ipotesi prospettata in queste ore nell'ambito della stessa sede referente relativa alla possibile adozione di un decreto-legge per l'attuazione di tale piano straordinario di assunzioni appare pericolosa, dal momento che imporrebbe di frammentare gli interventi, vanificando l'impianto generale della riforma, che prevede un potenziamento complessivo dell'organico dell'autonomia per l'attuazione dei piani triennali dell'offerta formativa. Fa notare, quindi, che il provvedimento si pone in controtendenza rispetto alle misure adottate nel corso degli ultimi anni, che hanno portato a riduzioni di risorse e di personale, mentre ora, finalmente, si destinano nuove risorse al mondo della scuola. Ritiene, comunque, legittimo che il Parlamento, nell'esercizio del proprio ruolo, intervenga per modificare in senso migliorativo il testo, anche tenendo conto delle istanze provenienti dal mondo della scuola, che sono state espresse in questi giorni nell'ambito di importanti manifestazioni di piazza.

  Emanuele PRATAVIERA (Misto) dichiara di condividere le critiche della collega Chimienti riferite all'accelerazione impressa ai tempi di esame del provvedimento, osservando come essa assuma caratteri paradossali se si considera che il Governo già molti mesi or sono, all'inizio dell'anno scolastico, aveva annunciato la prossima adozione della riforma della scuola, ritardando poi in modo abnorme la sua approvazione. Rileva, peraltro, che nell'elaborazione del provvedimento il Governo è venuto meno a molte delle sue promesse, disattendendo in particolare l'impegno a una costruzione «dal basso» del suo contenuto. Quanto al merito del provvedimento, segnala che il risultato raggiunto è molto deludente e consente di misurare in modo preciso la distanza tra le mirabolanti assicurazioni dell'Esecutivo e la realtà dei fatti. In particolare, ritiene che le disposizioni in materia di edilizia scolastica non assicureranno risultati tangibili e che il sistema in via di definizione sia tutt'altro che meritocratico e sicuramente non assicurerà una scuola più efficiente e vicina ai bisogni dei cittadini.

  Giorgio PICCOLO (PD), alla luce delle recenti manifestazioni che hanno visto coinvolto il mondo della scuola nelle sue varie componenti, ritiene opportuno che il Governo lanci un segnale di apertura, ascoltando le ragioni di chi è sceso in piazza in questi giorni, avviando un confronto democratico e costruttivo teso alla realizzazione di un intervento efficace per il sistema dell'istruzione.

  Silvia CHIMIENTI (M5S), intervenendo per una precisazione, osserva che, pur accelerando i tempi di esame, il Governo non riuscirà a risolvere la questione delle assunzioni del personale in tempo per l'avvio del nuovo anno scolastico e sarà obbligato ad adottare comunque un decreto-legge. Invita i gruppi della maggioranza presenti in Commissione a sensibilizzare i propri colleghi membri della VII Commissione al fine di avviare un confronto serio e costruttivo sul provvedimento, evitando una compressione dei tempi di esame che potrebbe essere foriera di grossolani errori legislativi.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2014.
Emendamento C. 2977 Governo.

(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dell'articolo aggiuntivo 15.01, riferito al disegno di legge europea 2014.

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  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che la XIV Commissione ha trasmesso, per l'espressione del prescritto parere, l'articolo aggiuntivo 15.01, presentato dal relatore presso tale Commissione. In proposito, ricorda che, investendo tale proposta emendativa gli ambiti di competenza della Commissione, al parere della Commissione stessa è riconosciuta, in questa fase, una particolare efficacia vincolante. Nello specifico, segnala che, qualora la Commissione esprima parere favorevole sull'articolo aggiuntivo, la XIV Commissione è tenuta ad adeguarsi al parere e potrà respingerlo solo per motivi attinenti alla compatibilità con la normativa comunitaria o per esigenze di coordinamento generale. Qualora la Commissione esprima parere contrario, la XIV Commissione non potrà procedere oltre nell'esame dell'emendamento medesimo.

  Anna GIACOBBE (PD), relatrice, osserva che l'articolo aggiuntivo 15.01 del relatore, trasmesso dalla XIV Commissione, è finalizzata a ottenere la chiusura della procedura di infrazione n. 2014/4168 concernente l'applicazione della cosiddetta sentenza «Gardella», emessa dalla Corte di Giustizia dell'Unione europea in data 4 luglio, 2013 nella causa C-233/12 e relativa al riconoscimento, ai fini contributivi, dei periodi di lavoro effettuati presso un'Organizzazione internazionale. Con nota di costituzione in mora pervenuta il 9 marzo 2015, la Commissione europea ha, infatti, aperto la procedura di infrazione relativa alla mancata applicazione della predetta sentenza. È stato quindi approntato il testo della disposizione che dovrebbe consentire di pervenire alla chiusura della procedura. Passando a esaminare nel dettaglio il contenuto dell'intervento normativo in oggetto, fa notare che il comma 1 della disposizione prevede che, a decorrere dal 1o gennaio 2016, ai cittadini dell'Unione europea, di Paesi terzi regolarmente soggiornanti nell'Unione europea e ai beneficiari di protezione internazionale che hanno lavorato nel territorio dell'Unione europea o della Confederazione elvetica alle dipendenze di Organizzazioni internazionali, iscritti o che siano stati iscritti all'assicurazione generale obbligatoria per invalidità, vecchiaia e superstiti dei lavoratori dipendenti, nelle gestioni speciali di detta assicurazione per i lavoratori autonomi e nella gestione separata di cui all'articolo 2, comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, nonché nei regimi speciali sostitutivi ed esclusivi della citata assicurazione generale obbligatoria e nelle forme obbligatorie di previdenza dei liberi professionisti gestite da persone giuridiche private, è data facoltà di cumulare i periodi assicurativi maturati presso le citate assicurazioni con quelli maturati presso dette Organizzazioni internazionali. Precisa, in proposito, che attualmente non risulta in vigore alcun accordo tra l'Italia e le Organizzazioni internazionali che preveda tale facoltà. Rileva, quindi, che il comma 2 prevede che il cumulo di cui al precedente comma possa essere richiesto purché la durata totale dei periodi di assicurazione maturati ai sensi della legislazione italiana sia di almeno cinquantadue settimane e a condizione che non ci sia la sovrapposizione dei periodi da cumulare. Precisa, a tale riguardo, che resta salva la facoltà del nostro Paese di stipulare accordi con le Organizzazioni internazionali recanti disposizioni più favorevoli, con riferimento sia al requisito di minimo di contribuzione previsto dal comma in esame, sia ad altri profili della disciplina introdotta dal presente articolo. Osserva che il comma 3 stabilisce che il cumulo dei periodi di assicurazione è conseguibile a domanda dell'interessato da presentarsi all'istituzione previdenziale italiana presso la quale lo stesso ha maturato periodi assicurativi, precisandosi altresì che laddove un ex dipendente di un'Organizzazione internazionale acquisisca il diritto alle prestazioni previste dalla normativa italiana senza che sia necessario cumulare i periodi di assicurazione maturati presso l'Organizzazione internazionale, l'istituzione previdenziale italiana calcola la pensione esclusivamente in base ai periodi assicurativi maturati nel sistema pensionistico italiano, mentre nell'ipotesi in cui il Pag. 180diritto alle prestazioni previste dalla normativa italiana possa essere acquisito solo tramite il cumulo dei periodi assicurativi maturati presso un'Organizzazione internazionale, l'istituzione previdenziale italiana prende in considerazione i periodi assicurativi compiuti nel regime pensionistico dell'Organizzazione internazionale e calcola l'ammontare della prestazione esclusivamente in base ai periodi assicurativi compiuti ai sensi della legislazione italiana. Fa, poi, notare che il comma 4 precisa che le prestazioni pensionistiche liquidate ai sensi della disposizione in esame sono da considerare pensioni ai fini dall'applicazione della legislazione italiana. Rileva, quindi, che il comma 5 prevede che i periodi di lavoro presso l'Organizzazione internazionale, in quanto non possono dare diritto ad una prestazione pensionistica a carico del fondo pensionistico della medesima Organizzazione internazionale, possono essere riscattati, anche dai superstiti del diretto interessato, nel sistema pensionistico italiano secondo la normativa relativa al riscatto dei periodi di lavoro svolti all'estero. Segnala che il comma 6 stabilisce la decorrenza dei trattamenti pensionistici derivanti dal cumulo e che il comma 7 precisa che lo scambio di informazioni e notizie con le Organizzazioni internazionali, finalizzato all'espletamento delle procedure previste dalla disposizione, potrà avvenire anche attraverso modalità informatiche. Rileva, inoltre, che il comma 8 reca la disciplina concernente il trattamento dei dati personali precisando che gli stessi saranno tenuti riservati e potranno essere utilizzati esclusivamente al fine di applicare la norma in riferimento, nel rispetto della normativa in vigore sulla protezione dei dati. Fa presente, infine, che il comma 9 reca la copertura finanziaria degli oneri derivanti dalla disposizione, che assumono un importo crescente nel tempo, passando da 340 mila euro nell'anno 2016 a 4,07 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2026. Segnala, altresì, che la disposizione reca una clausola di salvaguardia per i casi in cui si verifichino o siano in procinto di verificarsi scostamenti rispetto alle previsioni di spesa, che prevede la riduzione in via prioritaria del Fondo nazionale per le politiche sociali e, in via eventuale, del Fondo sociale per occupazione e formazione. Conclusivamente, rileva come la proposta emendativa non sembra soddisfare pienamente le istanze che erano alla base della decisione assunta dalla Corte di giustizia dell'Unione europea nella cosiddetta sentenza «Gardella», sollecitando quindi un approfondimento al riguardo.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame dell'articolo aggiuntivo ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.

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