CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 aprile 2015
433.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 28 aprile 2015. — Presidenza della vicepresidente Roberta AGOSTINI. — Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Gianpiero Bocci.

  La seduta comincia alle 14.40.

DL 27/2015: Disposizioni urgenti per lo svolgimento contemporaneo delle elezioni regionali ed amministrative.
C. 3059 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Dorina BIANCHI (AP), relatrice, ricorda che il decreto-legge n. 27 del 2015, di cui la Commissione avvia oggi l'esame, si compone di un solo articolo – escluso l'articolo 2, contenente la consueta formula della immediata entrata in vigore – che integra l'articolo 5, comma 1, della legge n. 165 del 2004 (recante i principi fondamentali per le elezioni regionali) al fine di prevedere che le elezioni dei nuovi Consigli hanno luogo non oltre i sessanta giorni successivi al termine del quinquennio «o nella domenica compresa nei sei giorni ulteriori».
  Il provvedimento in oggetto introduce dunque, a regime, la possibilità di indire le elezioni regionali anche oltre il termine di sessanta giorni dalla scadenza dei consigli regionali – termine introdotto dalla legge di stabilità 2015 –, prevedendo che, se tale termine coincide con un giorno infrasettimanale, è possibile convocare i comizi elettorali anche nella domenica compresa nei sei giorni successivi.
  Fa presente che il decreto-legge è già stato approvato, senza modificazioni, dal Senato.
  La disposizione di cui all'articolo 1 esplicherà i suoi effetti già dalle prossime consultazioni elettorali, consentendo lo svolgimento delle elezioni regionali nella giornata del 31 maggio, con abbinamento alle elezioni amministrative.
  Al riguardo, ricorda che nella prossima primavera si svolgeranno sia le elezioni per il rinnovo dei presidenti e dei consigli di sette regioni a statuto ordinario (Veneto, Liguria, Toscana, Marche, Umbria, Pag. 120Campania e Puglia), sia il turno annuale di elezioni amministrative, che nelle regioni a statuto ordinario interesserà 515 comuni. Le elezioni amministrative, ai sensi dell'articolo 1 della legge n. 182 del 1991, devono tenersi in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno.
  Al fine di consentire lo svolgimento di tutte le consultazioni elettorali in un'unica data (cosiddetto election day, ai sensi dell'articolo 7 del decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2011), l'articolo 1, comma 501, della legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità 2015) ha disposto che le elezioni dei nuovi organi elettivi regionali abbiano luogo «non oltre i sessanta giorni successivi al termine del quinquennio», integrando l'articolo 5, comma 1, della legge n. 165 del 2004.
  Considerato che le elezioni degli organi elettivi regionali si sono svolte domenica 28 marzo 2010 (con scadenza del mandato 27 marzo 2015), la suddetta norma ne consente il rinnovo elettivo entro il 27 maggio 2015.
  Tuttavia, come riportato nella relazione illustrativa del disegno di legge presentato dal Governo al Senato, nel periodo considerato non risulta possibile individuare una data di votazione idonea, in considerazione della coincidenza del primo o secondo turno con festività religiose cristiane o ebraiche (Pasqua, Pentecoste), con festività civili (Anniversario della Liberazione, Festa del Lavoro) o con altre ricorrenze rilevanti ai fini dell'affluenza al voto (Adunata annuale degli alpini). La prima domenica utile, ossia non interessata da tali concomitanze, coincide con il 31 maggio 2015, data che, tuttavia, si colloca oltre il termine di sessanta giorni di cui al citato articolo 5 della legge n. 165 del 2004.
  Evidenzia che l'intervento in esame, pertanto, si rende necessario e urgente al fine di rendere effettiva la possibilità di celebrare in un solo giorno le elezioni regionali e amministrative del 2015; esso è, pertanto, suscettibile di produrre una riduzione complessiva delle spese elettorali, in coerenza con le finalità di risparmio delle disposizioni sull’election day.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) ricorda che questo decreto-legge introduce di fatto una deroga di sei giorni per il voto delle prossime elezioni regionali, circostanza che non considera affatto un attentato alla democrazia. Ciò detto, però, il suo giudizio personale è profondamente negativo nei confronti di questo provvedimento perché rappresenta l'ultimo tassello di un pessimo modo di legiferare.
  Questo decreto nasce, infatti, per porre rimedio ad una norma inserita solo pochi mesi fa in sede di legge di stabilità. In quella sede si è stabilito che le elezioni regionali potessero essere svolte entro i 60 giorni seguenti al termine della consiliatura. E si è operato in tal senso per rendere più agevole l'adempimento di un altro disposto normativo che prevede il così detto election day in tutti i casi in cui sia possibile.
  Fa presente, al riguardo, che il primo errore normativo è stato commesso in sede di legge di stabilità. L'estensore di quella norma, come spesso purtroppo capita al Governo, non si è posto il problema di compiere un esercizio molto semplice, quasi banale, ma indispensabile quando si deve svolgere un turno elettorale e cioè di sfogliare il calendario per sincerarsi se, nella nuova finestra elettorale in cui si andavano a collocare le elezioni regionali, non cadessero per caso importanti festività nazionali religiose o civili, come ad esempio la Pasqua, la Pasqua ebraica, oppure altre ricorrenze di natura civile che potessero in qualche modo rendere difficoltose le elezioni amministrative e regionali.
  Tale mancanza ha puntualmente fatto esplodere il problema per il quale è stato varato questo decreto. Anche se, a suo avviso, con tutto il rispetto per gli Alpini, se si considera anche il loro raduno nazionale come un ostacolo allo svolgimento di un turno elettorale, vuol dire che di questi decreti se ne dovranno fare molti in futuro.Pag. 121
  Un altro rilievo che si sente di avanzare riguarda la normativa che, dopo questo decreto, regolamenterà lo svolgimento di elezioni regionali. Rimane in vigore, infatti, la normativa del 1968 che stabilisce che le elezioni si debbono svolgere prima della scadenza naturale della legislatura, a partire dalla quarta domenica antecedente a tale scadenza. Vi è poi la norma novellata dall'ultima legge di stabilità che stabilisce che le elezioni regionali si possano svolgere anche nei sessanta giorni successivi alla scadenza della legislatura. Ed infine con la novella recata da questo decreto vi sarà un'ulteriore deroga di altri sei giorni.
  Si tratta, a suo avviso, di una normativa a dir poco schizoide e che, anche volendo ovviare al problema delle prossime elezioni regionali, si poteva e si doveva scrivere in modo migliore prevedendo, ad esempio, che si potesse andare a votare nei sessantasei giorni successivi e basta oppure stabilendo che la deroga al termine dei sessanta giorni avesse validità esclusivamente per le elezioni amministrative del 2015.
  Fa, inoltre, presente che, come già avvenuto al Senato, la posizione del suo gruppo su questo provvedimento sarà di dissenso. Preannuncia, oltre al suo voto contrario sul decreto in discussione, l'intenzione di presentare alcuni emendamenti, quanto meno per provare a ridurre il danno prodotto dal provvedimento alla razionalità e alla logicità della normativa.

  Roberta AGOSTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 28 aprile 2015. — Presidenza del presidente Alessandro NACCARATO.

  La seduta comincia alle 14.45.

Disposizioni in materia di delitti contro l'ambiente.
Emendamenti C. 342-957-1814-B, approvata dalla Camera e modificata dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere).

  Il Comitato inizia l'esame degli emendamenti.

  Alessandro NACCARATO, presidente e relatore, rileva che gli emendamenti contenuti nel fascicolo n. 1 non presentano profili critici per quanto attiene al rispetto del riparto di competenze legislative di cui all'articolo 117 della Costituzione e propone pertanto di esprimere su di essi il parere di nulla osta.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere del presidente.

  La seduta termina alle 14.50.