CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 14 aprile 2015
424.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 78

SEDE REFERENTE

  Martedì 14 aprile 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.

Sull'ordine dei lavori.

  Elio VITO, presidente, propone di invertire l'ordine dei lavori, iniziando dall'esame in sede referente della proposta di legge C. 2741 Scanu, per poi proseguire con gli altri punti all'ordine del giorno.

  La Commissione concorda.

Disposizioni concernenti i militari italiani ai quali è stata irrogata la pena capitale durante la prima Guerra mondiale.
C. 2741 Scanu.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

Pag. 79

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, introducendo l'esame della proposta di legge a prima firma del deputato Scanu, rileva che questa reca disposizioni volte ad attivare il procedimento per la riabilitazione del personale militare italiano condannato nel corso della prima guerra mondiale alla pena capitale per la violazione di disposizioni previste dall'allora codice penale militare, nonché per restituire l'onore militare e riconoscere la dignità di vittime di guerra a quanti furono passati per le armi senza processo con la brutale pratica della decimazione o per esecuzione immediata e diretta da parte dei superiori.
  Evidenzia, quindi, come siano per tutti chiari l'alto valore morale e l'importanza di questa iniziativa legislativa, volta non solo a mantenere vivo il ricordo di quei fatti, ma anche a riabilitare e a onorare i militari italiani vittime dei metodi repressivi con i quali si voleva mantenere la disciplina nei ranghi dell'esercito durante il primo conflitto mondiale. Proprio in considerazione di ciò, nei giorni scorsi, in qualità di relatore, ha contattato direttamente i componenti della Commissione appartenenti ai gruppi diversi dal suo, invitandoli a sottoscrivere la proposta di legge in esame, nell'intento di creare le condizioni per giungere a una rapida conclusione dell'iter in sede referente, con l'obiettivo di ottenere l'iscrizione del provvedimento nel calendario dei lavori dell'Assemblea nel mese di maggio, in modo da poterlo auspicabilmente approvare entro o addirittura in coincidenza con la data simbolo del 24 maggio 2015, per dare così testimonianza della partecipazione attiva del Parlamento alle celebrazioni previste in occasione del centenario della prima Guerra mondiale.
  Riferisce, quindi, che la proposta di legge in esame, composta da due soli articoli, oltre a disporre, all'articolo 1, la riabilitazione dei militari delle Forze armate italiane che nel corso della prima Guerra mondiale abbiano riportato condanna alla pena capitale per i reati previsti nei capi III, IV e V del titolo II del libro primo del codice penale per l'Esercito, approvato con il regio decreto 28 novembre 1869, prevede anche, all'articolo 2, misure per restituire l'onore militare a quanti furono passati per le armi, nonché una serie di iniziative volte a mantenere vivo il ricordo dei fatti oggetto della proposta di legge: tra tali iniziative merita di essere sottolineata quella rivolta agli studenti delle scuole medie superiori, che vengono coinvolti in vista della selezione del testo da incidere sulla targa che dovrà essere affissa in un'ala del Vittoriano, a Roma, con quale la Repubblica dovrà rendere evidente la sua volontà di chiedere il perdono dei caduti che saranno stati riabilitati.
  Nel ribadire l'importanza e la necessità di dare corso a questa iniziativa legislativa di indubbio valore morale, auspica che il sentimento che ha animato i proponenti – che si sono sentiti in dovere di fare i conti con il passato, anche per ribadire la dignità e sacralità della vita umana – possa essere quanto più ampiamente condiviso e che si creino quindi le condizioni per una rapida approvazione della proposta di legge.

  Elio VITO, presidente, dopo aver ricordato che nell'ultima riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il gruppo del Movimento 5 Stelle ha sollecitato la discussione della risoluzione Basilio 7-00620, vertente sulla stessa materia della proposta di legge in esame, in quanto tendente a impegnare il Governo alla promulgazione di atti di clemenza e di riabilitazione nei confronti del soldati che persero la vita per decimazioni o esecuzioni sommarie nel corso della I Guerra mondiale, esprime l'avviso che la Commissione dovrebbe valutare se gli obiettivi perseguiti dai due atti, e certamente da tutti condivisi, possano essere raggiunti più agevolmente mediante una legge ovvero mediante un atto di indirizzo nei confronti del Governo. Ricorda infatti che il Ministero della difesa non è indifferente alla questione e che anzi nel dicembre 2014 la ministra Pinotti ha nominato un apposito comitato tecnico-scientifico con il compito di promuovere Pag. 80iniziative di studio e di ricerca sul tema del «fattore umano» nella I Guerra mondiale. Per inciso, ritiene che la Commissione potrebbe utilmente svolgere un'audizione del professor Arturo Parisi, presidente del predetto comitato.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI, nel confermare l'avvenuta costituzione del comitato tecnico-scientifico presieduto dal presidente Parisi, manifesta l'orientamento favorevole del Dicastero allo svolgimento delle audizioni prospettate, che potrebbero aiutare, come già accaduto in passato, a creare importanti sinergie tra Parlamento e Governo anche su questa materia.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, ritiene importante che il Parlamento proceda anche in modo autonomo rispetto al Governo, approvando una legge che vada nella direzione che ha già illustrato. Quanto all'audizione del professor Parisi, premesso di concordare sulla sua utilità, suggerisce che si potrebbe prevedere anche l'audizione di qualche esperto della materia, a condizione che le audizioni si svolgano in tempi brevi e non pregiudichino l'obiettivo di approvare la legge, almeno in questo ramo del Parlamento, entro il 24 maggio prossimo.

  Donatella DURANTI (SEL), nel ringraziare sia il primo firmatario della proposta di legge, deputato Scanu, sia il relatore Zanin per aver portato all'attenzione della Commissione un'iniziativa legislativa così meritevole di considerazione, ne preannuncia la sottoscrizione anche da parte del collega del gruppo di SEL, deputato Piras. Dichiara quindi di condividere l'esigenza di un rapido iter, evidenziando la necessità che il Paese si assuma la responsabilità delle condanne inflitte ai soldati durante i terribili anni della I Guerra mondiale e auspicando che ciò possa costituire uno stimolo affinché l'abolizione della pena di morte si affermi come valore universale. Ritiene, infine, utile lo svolgimento dell'audizione del presidente Parisi, purché si svolga in tempi ravvicinati, in modo da consentire alla Commissione di procedere secondo i tempi auspicati dal relatore.

  Gianluca RIZZO (M5S) annuncia che il gruppo del Movimento 5 Stelle ha depositato oggi una proposta di legge sulla materia, della quale chiede l'abbinamento alla proposta di legge in titolo.

   Elio VITO, presidente, assicura che, non appena assegnata, la proposta di legge del gruppo del Movimento 5 Stelle sarà abbinata alla proposta in titolo.

  Giovanna PETRENGA (FI-PdL) manifesta, anche a nome del proprio gruppo, apprezzamento per la proposta di legge C. 2741, che dichiara di voler sottoscrivere.

  Gian Piero SCANU (PD) evidenzia come le atrocità e le sofferenze di cui la I Guerra mondiale fu occasione siano oggetto di dibattito da lungo tempo, anche se, a suo parere, l'averne discusso senza la dovuta «laicità» non ha permesso fino ad oggi di ristabilire la buona memoria dei soldati italiani che furono ingiustamente condannati. Inoltre, rileva con favore il fatto che il rappresentante del Governo abbia auspicato una sinergia tra Governo e Parlamento e si augura che ciò possa tradursi nel sostegno, da parte del Governo, all'iniziativa di legge e ai suoi obiettivi. Auspica, quindi, che si possa convergere sulla proposta del relatore di procedere in maniera condivisa e in tempi rapidi sulla proposta di legge in esame ed invita i colleghi a affrontare i temi sollevati in essa con sguardo non rivolto soltanto al passato, ma anche al bene che deriverebbe in futuro per il Paese dalla approvazione della legge.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.20.

Pag. 81

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 14 aprile 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.20.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2014.
C. 2977 Governo.

(Relazione alla XIV Commissione).
Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea per l'anno 2013.
Doc. LXXXVII, n. 2.
(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazione favorevole e Nulla osta).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviati nella seduta del 9 aprile 2015.

  Antonino MOSCATT (PD), relatore, presenta e illustra una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 2977 Governo (vedi allegato 1), nonché una proposta di nulla osta sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2013 (vedi allegato 2).

  Donatella DURANTI (SEL) preannuncia il voto favorevole del gruppo di SEL sulla proposta di relazione del relatore sulla legge europea per il 2014, mentre, per quanto riguarda la Relazione consuntiva riferita al 2013, deplora che il Parlamento debba esaminare nel 2015 la relazione relativa al 2013 e stigmatizza il comportamento del Governo, che, nonostante il termine prescritto dalla legge sia scaduto lo scorso 28 febbraio, non ha ancora presentato la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2014. Auspica, quindi, che la relazione relativa al 2014 possa essere trasmessa al più presto ed invita il relatore a valutare l'opportunità di richiamare tale esigenza nella sua proposta di parere, inserendovi un'apposita osservazione.

  Antonino MOSCATT (PD), relatore, ritenendo che la richiesta formulata dall'onorevole Duranti possa essere in parte accolta, riformula la sua proposta di parere (vedi allegato 3), inserendo una nuova premessa, con la quale si formula l'auspicio che la Relazione consuntiva sia trasmessa nel rispetto dei termini previsti dalla legge.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI dichiara che il Governo condivide l'auspicio, anche se ricorda che il termine del 28 febbraio è soltanto ordinatorio.

  Elio Massimo PALMIZIO (FI-PdL) condivide le considerazioni della collega Duranti e preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di relazione sulla legge europea per il 2014, mentre, per quanto riguarda la Relazione consuntiva, rileva che correttamente il relatore ha sottolineato che quella in esame è ormai superata e pertanto ritiene che la Commissione non possa che esprimere un nulla osta, auspicando che la Relazione per il 2014 sia trasmessa in tempo per essere esaminata dal Parlamento prima che diventi anch'essa superata.

  Luca FRUSONE (M5S) concorda con le considerazioni svolte dai suoi colleghi, sottolineando l'importanza che il Parlamento possa discutere quanto prima la Relazione relativa al 2014, anche in considerazione del fatto che essa riguarderà anche il semestre di presidenza dell'Italia.

  Rosanna SCOPELLITI (AP) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo sia sulla relazione riferita alla legge europea per il 2014, sia sulla proposta di parere relativa alla relazione consuntiva, fermo restando che condivide l'auspicio Pag. 82degli altri gruppi che la Relazione consuntiva relativa al 2014 sia trasmessa quanto prima.

  Gian Piero SCANU (PD) ringrazia il relatore per il lavoro svolto e preannuncia il voto favorevole del Partito democratico su entrambe le proposte presentate dal relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva la proposta di relazione del relatore sul disegno di legge C. 2977 Governo, nonché la proposta di parere del relatore, come riformulata, sulla Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2013.

  La seduta termina alle 14.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 14 aprile 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.35.

Programma di lavoro della Commissione per il 2015 – Un nuovo inizio.
(COM(2014)910 final) e relativi allegati.

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015.
(Doc. LXXXVII-bis, n. 3).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015).
(10948/1/14 REV 1).

(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto degli atti in titolo.

  Antonino MOSCATT (PD), relatore, osserva che la Commissione è chiamata a esaminare congiuntamente – con riguardo alle parti di propria competenza – il Programma di lavoro della Commissione per il 2015 e i relativi allegati, la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2015, e il Programma di 18 mesi del Consiglio (1o luglio 2014 – 31 dicembre 2015), nel quale si alternano alla Presidenza l'Italia, per il semestre già passato, la Lettonia, per il semestre in corso e il Lussemburgo per il prossimo semestre.
  Ricorda, quindi, che l'esame della Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea – che si svolge in base alla legge 24 dicembre 2012, n. 234 – rappresenta una vera e propria sessione europea di fase ascendente, interamente dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità delle Istituzioni europee e quelle del Governo per l'anno in corso, in esito alla quale la Camera può definire indirizzi generali per l'azione dell'Italia a livello europeo.
  In particolare, tale documento viene presentato entro il 31 dicembre di ogni anno (articolo 13 legge n. 234 del 2012) e contiene le indicazioni di obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno successivo.
  Quanto, invece, al Programma di lavoro della Commissione ed al Programma di diciotto mesi del Consiglio, il loro esame avviene congiuntamente alla Relazione in ossequio al parere della Giunta per il regolamento del 14 luglio 2010.
  Prima di passare ad illustrare le parti della Relazione programmatica per l'anno 2015 di competenza della Commissione difesa, segnala che tale Documento arriva al termine del semestre di presidenza italiana del Consiglio e dopo il rinnovo delle Istituzioni europee e, pertanto, ritengo doveroso richiamare i risultati del semestre di presidenza italiano che si è da poco concluso.
  Come noto, durante il semestre di presidenza l'Italia ha lavorato per promuovere un graduale mutamento dell'indirizzo politico dell'Unione europea, affiancando gli obiettivi della crescita e dell'occupazione Pag. 83alle esigenze di consolidamento fiscale. È stata altresì promossa una riflessione di ampio respiro sul funzionamento dell'Europa e gli Stati membri si sono impegnati ad affrontare, su base annuale, un dibattito sui temi della legalità e dei diritti fondamentali all'interno dell'Unione.
  È inoltre proseguito l'impegno nel campo del rafforzamento del ruolo dell'Unione nella gestione integrata delle frontiere esterne e nella lotta contro l'immigrazione clandestina e il traffico di esseri umani, ambito nel quale è stato affermato il principio secondo cui le frontiere a 30 miglia delle coste italiane sono a tutti gli effetti frontiere europee e si è dato avvio all'operazione di sorveglianza congiunta «Tritone», coinvolgendo gli altri Paesi dell'Unione nel comune obiettivo del controllo delle frontiere meridionali del Mediterraneo.
  Infine, un altro tema centrale è stato quello della sicurezza. Gli eventi drammatici delle ultime settimane confermano come questo tema dovrà essere centrale anche nel corso del 2015, sia per l'Unione, sia per l'Italia, che sarà chiamata a promuovere il ruolo internazionale dell'Unione negli scenari di crisi e nel suo vicinato, a cominciare dalla Libia e dal Mediterraneo.
  Tali richiami appaiono opportuni anche alla luce del fatto che nelle premesse alla Relazione programmatica per il 2015 si afferma, tra l'altro, che «i risultati delle iniziative intraprese, congiuntamente al programma di lavoro della Commissione, continueranno a dispiegare i loro effetti nel 2015, quando l'Italia lavorerà – insieme ai partner della Presidenza, Lettonia e Lussemburgo, a tutti gli altri Stati membri ed alle Istituzioni europee –, per costruire un'Europa migliore, più competitiva a livello mondiale e più vicina alle istanze dei cittadini, in cui crescita, competitività ed occupazione siano nuovamente poste al centro di ogni politica».
  Passando ora all'esame dei contenuti della Relazione programmatica 2015, segnala che questa si compone di sei capitoli e due appendici.
  I temi di interesse della Commissione difesa sono contenuti nel capitolo V, che riguarda la dimensione estera dell'Unione e, in particolare, nelle sezioni I e II, che riguardano la politica estera di sicurezza comune (PESC) e la politica estera di sicurezza e difesa (PESD).
  Con riguardo alla PESC la Relazione precisa che il Governo intende sia fornire ogni opportuno sostegno all'azione dell'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza nello svolgimento dei suoi compiti, sia con riguardo alla lotta al terrorismo, appoggiare tutte le iniziative che l'Alto Rappresentante vorrà adottare per aggiornare la strategia di sicurezza dell'Unione, ormai risalente al 2003.
  Quanto alla PESD, la Relazione sottolinea come l'approfondimento della dimensione europea della sicurezza e della difesa, sia considerata dal Governo completamento necessario e imprescindibile del processo di integrazione continentale. Alla luce di quanto evidenziato, si conferma dunque che l'azione del Governo in vista del Consiglio europeo del 2015 si incentrerà sul perseguimento degli obiettivi, già identificati durante il semestre di Presidenza italiano dello scorso anno. Si prevedono, infatti, il rafforzamento del partenariato strategico NATO-UE ed il potenziamento delle capacità di pianificazione e condotta delle operazioni e missioni nel contesto della PSDC. Si inseriscono in tale quadro anche la promozione dell'iniziativa nazionale volta al rafforzamento delle capacità di intervento rapido e di risposta alle crisi dell'UE (con particolare riferimento all'impiegabilità e all'efficacia dei gruppi di reazione rapida – Battlegroup), e il pieno sostegno alle politiche europee di difesa cibernetica. Infine, particolare attenzione viene dedicata anche ai profili di natura industriale ed economica ed ai progetti relativi ai velivoli a pilotaggio remoto che impiegano il centro d'eccellenza di Amendola, valorizzando, in questo modo, le eccellenze maturate in ambito nazionale.
  Quanto alle missioni condotte nell'ambito della politica di sicurezza e difesa europea, per il 2015, la Relazione sottolinea Pag. 84come il Governo si proponga di sostenere gli sforzi per aumentarne efficacia, flessibilità e rapidità d'impiego, valorizzando un approccio maggiormente bilanciato nelle risposte alle crisi nei Paesi del primo vicinato dell'Unione europea (Balcani occidentali, Medio oriente, Africa settentrionale) rispetto a quelle esistenti in Paesi appartenenti a una fascia di vicinato più lontana. Per quanto concerne invece le singole missioni civili e il personale distaccato, si precisa che l'Esecutivo intende mantenere gli standard di partecipazione del nostro Paese che lo collocano, con 61 unità, all'ottavo posto tra gli Stati membri.
  Un altro aspetto di interesse della Commissione si rinviene nella sezione IV, relativa alla politica di vicinato. La Relazione, infatti, nel segnalare l'attenzione posta dal Governo al consolidamento della democrazia ai confini meridionali dell'Europa e, con particolare riferimento alla crisi libica, precisa che l'Italia continuerà nell'impegno di arginare e contrastare la crisi, all'origine anche degli incontrollati flussi migratori provenienti dal nord Africa, assicurando il suo pieno appoggio alla mediazione condotta dall'ONU.
  Infine, nella sezione IV del capitolo II, dedicato alla ricerca e allo sviluppo tecnologico, con riferimento al settore aerospaziale, è posto l'accento sulla partecipazione al programma di navigazione satellitare Galileo e al programma Copernicus per l'osservazione della terra, anche in relazione al miglioramento delle strumentazioni satellitari esistenti, quali Cosmo SkyMed (che ha rilevanza per la Difesa), prestando particolare attenzione anche allo sviluppo di nuove tecnologie d'integrazione basate su droni senza pilota (esempio di tecnologia «duale», in grado di assolvere compiti sia civili che militari).
  Quanto al programma di lavoro della Commissione per il 2015 – che si intitola «Un nuovo inizio» ed evidenzia la discontinuità necessaria per affrontare le grandi sfide socioeconomiche puntando su grandi temi come l'occupazione e la crescita – segnala che questo intende, secondo quanto dichiarato dalla Commissione, dare risposta concreta alle aspettative dei cittadini europei che chiedono all'Unione una soluzione ai grandi problemi legati all'attuale congiuntura socioeconomica, quali la forte disoccupazione, l'elevato debito pubblico, la scarsa crescita e la carenza di investimenti e di competitività a livello mondiale, auspicando al tempo stesso una minore ingerenza dell'Unione nelle questioni quotidiane, nelle quali gli Stati membri possono intervenire più efficacemente.
  Sul piano del metodo, sottolinea che – dopo aver riaffermato che la Commissione è fermamente decisa a guidare questo cambiamento e a collaborare con il Parlamento europeo e con il Consiglio alla sua realizzazione – per la prima volta la Commissione ha accettato di discutere con il Consiglio il proprio programma prima della sua formale presentazione al Parlamento europeo, dando seguito alle indicazioni emerse dalla riflessione sul funzionamento delle Istituzioni UE promossa dalla Presidenza italiana e, inoltre, intende collaborare maggiormente con gli Stati membri, con i Parlamenti nazionali, con le regioni e con le città per garantire una migliore attuazione delle politiche esistenti.
  Infine, con riguardo alle priorità del programma della Commissione, un forte rilievo viene posto sui temi legati a una nuova politica della migrazione, per la quale si prevede l'elaborazione di un'agenda europea sulla migrazione che concilierà la necessità di seguire un approccio più equo e responsabile alla migrazione legale e quella di adottare misure energiche contro l'immigrazione irregolare e la tratta e il traffico di esseri umani, nonché al ruolo più incisivo della Commissione a livello mondiale per dotarsi di una vera politica estera comune e per promuovere la stabilità lungo i confini dell'Unione.
  Rammenta, da ultimo, che il programma di diciotto mesi del Consiglio europeo, è stato elaborato nei primi mesi del 2014 ed è già in fase di attuazione, essendo riferito al periodo nel quale si alternano alla presidenza Italia, Lettonia e Lussemburgo. Esso si articola in due Pag. 85parti: la prima parte contiene il quadro strategico del programma, inserito in un contesto più ampio e specificamente nella prospettiva degli obiettivi a più lungo termine perseguiti durante le tre presidenze successive; la seconda parte costituisce il programma operativo, che stabilisce le questioni che si prevede di trattare durante il periodo di 18 mesi.
  In particolare, per quanto riguarda le priorità del semestre di Presidenza dalla Lettonia, segnala che nell'ambito della politica estera e di sicurezza comune, la Presidenza lettone intende: dare impulso soprattutto alla politica europea di vicinato, nelle sue dimensioni orientale e meridionale, concludendo, tra le altre cose, gli accordi di libero scambio con Georgia, la Moldova e l'Ucraina; procedere nei negoziati sul partenariato in materia di commercio e investimenti tra gli Stati Uniti e l'Unione europea (Transatlantic Trade and Investment Partnership – TTIP), con l'obiettivo di concluderli entro la fine del 2015.
  In conclusione, ritenendo che non vi siano profili di particolare problematicità per la Commissione, si riserva di presentare una proposta di parere in una successiva seduta, anche alla luce del dibattito che eventualmente si svolgerà sugli atti in esame.

  Elio VITO, presidente, nessuno chiedendo intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.45 alle 15.

Pag. 86