CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 marzo 2015
412.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 25 marzo 2015. — Presidenza del presidente Elio VITO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Domenico Rossi.

  La seduta comincia alle 14.30.

Delega al Governo per la riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e per la disciplina del Servizio civile universale.
Nuovo testo C. 2617 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, introducendo l'esame del provvedimento, osserva che l'obiettivo di questa iniziativa legislativa è, da un lato, quello di introdurre misure per la costruzione di un rinnovato sistema che favorisca la partecipazione attiva e responsabile delle persone, singolarmente o in forma associata, per valorizzare il potenziale di crescita e di occupazione insito nell'economia a rilevanza sociale e nelle attività svolte dal settore, anche attraverso il riordino e l'armonizzazione di incentivi e strumenti di sostegno, dall'altro, quello di uniformare e coordinare la disciplina della materia caratterizzata da un quadro normativo non omogeneo e non più adeguato alle mutate esigenze della società civile.
  Passando al merito del testo trasmesso per il parere, rileva che l'articolo 1 individua e disciplina la finalità e le linee generali dell'intervento normativo, prevedendo che il Governo adotti, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della legge, decreti legislativi in materia di disciplina del Terzo settore. Quest'ultimo viene contestualmente definito come il complesso degli enti privati costituiti con finalità civiche e solidaristiche che, senza scopo di lucro, promuovono e realizzano attività d'interesse generale, anche mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale conseguiti anche attraverso forme di mutualità, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con le finalità stabilite nei rispettivi statuti o atti costitutivi.Pag. 28
  L'articolo 2 prevede, invece, i principi e criteri direttivi generali cui devono uniformarsi i decreti legislativi, compresi quelli relativi al riconoscimento ed alla garanzia del più ampio diritto di associazione, alla promozione dell'iniziativa economica privata svolta senza fini di lucro, alla garanzia della autonomia statutaria degli enti, alla semplificazione della normativa vigente.
  L'articolo 3 detta i princìpi e i criteri direttivi in tema di revisione della disciplina contenuta nel codice civile in materia di associazioni e fondazioni.
  L'articolo 4 disciplina i principi e criteri direttivi ai quali dovranno uniformarsi i decreti legislativi preordinati al riordino e alla revisione della disciplina vigente degli enti del Terzo settore mediante la redazione di un apposito codice in tale materia, con la quale si provvederà alla raccolta e al coordinamento delle disposizioni in materia ed alla indicazione espressa delle norme abrogate a seguito della sua entrata in vigore.
  L'articolo 5 prevede e disciplina la delega finalizzata al riordino ed alla revisione della disciplina in tema di attività di volontariato, di promozione sociale e di mutuo soccorso, conformemente a specifici criteri e principi direttivi.
  In tema di impresa sociale i decreti legislativi di cui all'articolo 6 dovranno, tra l'altro, procedere ad una precisa qualificazione dell'impresa sociale quale impresa privata con finalità di interesse generale avente come obiettivo primario la realizzazione di impatti sociali positivi conseguiti mediante la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale e che destina i propri utili prevalentemente al raggiungimento di obiettivi sociali.
  L'articolo 7 disciplina le funzioni di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti del terzo settore, prevedendo che queste, salvo quanto previsto all'articolo 4, siano esercitate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in collaborazione con i Ministeri interessati e con l'Agenzia delle entrate. Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali in particolare deve promuovere l'adozione di adeguate ed efficaci forme di autocontrollo da parte degli enti del Terzo settore specie per quelli di piccole dimensioni e predisporre linee guida in materia di impatto sociale e di sistemi di valutazione di impatto sociale delle attività svolte.
  La delega di cui all'articolo 8 è finalizzata a procedere al riordino ed alla revisione dell'attuale disciplina in materia di servizio civile nazionale.
  L'articolo 9 reca i principi e i criteri direttivi cui si deve uniformare il legislatore delegato al fine di introdurre misure agevolative e di sostegno economico in favore degli enti del Terzo settore e di procedere al riordino e all'armonizzazione della relativa disciplina tributaria e delle diverse forme di fiscalità di vantaggio.
  L'articolo 10, recante le disposizioni finanziarie e finali, dopo aver posto la clausola di invarianza degli oneri finanziari, stabilisce, al comma 2, una deroga alla stessa, autorizzando l'istituzione di un fondo rotativo destinato a finanziare a condizioni agevolate gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali degli enti del Terzo settore e delle imprese sociali con dotazione di 50 milioni di euro.
  Infine, l'articolo 11 prevede che entro il 30 giugno di ogni anno il Ministero del lavoro e delle politiche sociali trasmetta alle Camere una relazione sull'attività di vigilanza, monitoraggio e controllo sugli enti del terzo settore svolta ai sensi dell'articolo 7, nonché sull'attuazione della riorganizzazione del sistema di registrazione di cui all'articolo 4.
  In conclusione, per quanto riguarda i profili di competenza della Commissione difesa, rileva che il testo originario del Governo, all'articolo 3, nel prevedere la delega per il riordino e la revisione dell'attuale disciplina in materia di attività di volontariato e promozione sociale, prevedeva come criterio direttivo «la valorizzazione delle diverse esperienze di volontariato con l'ampliamento delle libertà di associazione e di partecipazione, nelle attività promozionali, delle organizzazioni di volontariato, incluse quelle che riuniscono militari». Quest'ultimo inciso – «incluse quelle che riuniscono militari» – è stato Pag. 29soppresso nel corso dell'esame in sede referente, con la conseguenza che il testo fa ora riferimento soltanto alle «organizzazioni di volontariato» in generale.
  Tutto ciò premesso, presenta e illustra una proposta di parere favorevole con un'osservazione (vedi allegato 1).

  Il sottosegretario Domenico ROSSI dichiara di condividere la proposta di parere del relatore, auspicando che la Commissione di merito possa chiarire se la modifica apportata al testo è finalizzata ad escludere le associazioni che riuniscono militari oppure è dovuta al fatto che queste sono già comprese nella categoria più generale delle organizzazioni di volontariato.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, ringrazia il rappresentante del Governo per aver chiarito che l'osservazione formulata nella proposta di parere non intende tanto chiedere alla Commissione di merito di ripristinare l'originaria formulazione del testo governativo, quanto di esplicitare che la soppressione dell'inciso non è finalizzata ad escludere le organizzazioni di volontariato che riuniscono militari, in quanto queste rientrano nell'ambito più generale della organizzazioni di volontariato tout-court.

  Gian Piero SCANU (PD) ringrazia il relatore per aver svolto un lavoro approfondito. Quanto alle problematiche interpretative sollevate nell'osservazione, premesso che auspica che la Commissione di merito voglia esplicitamente menzionare le associazioni di volontariato che riuniscono i militari, rileva che, trattandosi di un provvedimento di delega legislativa, ulteriori e più approfondite valutazioni sul punto potranno comunque essere operate dal Governo in sede di attuazione della delega stessa.

  Tatiana BASILIO (M5S), intervenendo sui lavori della Commissione, manifesta perplessità sulle modalità di calendarizzazione del provvedimento, ricordando che nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di ieri era stato previsto che il testo fosse esaminato in sede consultiva la prossima settimana, mentre questa mattina, con improvvisa urgenza, la presidenza ha comunicato che l'esame era anticipato ad oggi stesso. Nel lamentarsi di non aver potuto disporre di sufficiente tempo per documentarsi in modo adeguato, preannuncia che il proprio gruppo non parteciperà al voto.

  Elio VITO, presidente, invita la collega Basilio a rivedere la propria posizione, precisando di aver voluto tutelare la Commissione consentendole di esprimersi su un provvedimento la cui discussione in Assemblea potrebbe, a quanto risulta, essere fissata già alla prossima settimana dalla Conferenza dei presidenti di gruppo che si riunirà domani. Aggiunge che le parti di competenza della Commissione riguardano disposizioni assai limitate.

  Gian Piero SCANU (PD) si unisce all'appello del presidente, segnalando di aver personalmente sollecitato l'anticipazione ad oggi dell'esame del provvedimento, e questo proprio al fine di evitare che la Commissione fosse privata della possibilità di esprimere il proprio parere alla Commissione di merito a causa di una eventuale, improvvisa calendarizzazione dello stesso provvedimento in Aula fin dalla prossima settimana.

  Tatiana BASILIO (M5S) chiede alla presidenza se sia possibile una breve sospensione dei lavori per consentire al suo gruppo di svolgere i necessari approfondimenti sul testo in esame.

  Massimo ARTINI (Misto-AL) appoggia la richiesta della collega Basilio, ritenendola ragionevole.

  Elio VITO, presidente, non essendovi impedimenti, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.45, riprende alle 15.

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  Elio VITO, presidente, avverte che durante la sospensione il relatore ed il governo hanno lavorato al fine di precisare ulteriormente la proposta di parere.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, segnala di aver riformulato la sua proposta di parere (vedi allegato 2), integrandola con una ulteriore premessa che, riprendendo quanto emerso nel dibattito, chiarisce meglio le intenzioni della proposta di parere.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI dichiara di condividere la riformulazione proposta dal relatore.

  Gian Piero SCANU (PD), Donatella DURANTI (SEL), Gianluca RIZZO (M5S), Rosanna SCOPELLITI (AP), Giovanna PETRENGA (FI-PdL) e Massimo ARTINI (Misto-AL) preannunciano il voto favorevole dei rispettivi gruppi.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore come riformulata (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 15.05.

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