CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 23 febbraio 2015
393.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e X)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Lunedì 23 febbraio 2015. — Presidenza del presidente della VIII Commissione Ermete REALACCI. — Interviene il viceministro dello sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

  La seduta comincia alle 12.10.

DL 1/2015: Disposizioni urgenti per l'esercizio di imprese di interesse strategico nazionale in crisi e per lo sviluppo della città e dell'area di Taranto.
C. 2894 Governo, approvato dal Senato.

(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 20 febbraio scorso.

  Alessandro BRATTI (PD) sottolinea l'importanza del provvedimento d'urgenza in esame, che affronta la complessità delle problematiche relative all'ILVA S.p.A. prevedendo l'ammissione dello stabilimento di Taranto alla procedura di amministrazione straordinaria, scelta che, a suo giudizio, avrebbe dovuto essere effettuata da tempo. Esprimendo inoltre apprezzamento per le modifiche introdotte nel corso dell’iter al Senato, in particolare per quanto attiene le agevolazioni di natura fiscale e finanziaria, richiama più dettagliatamente alcune disposizioni contenute nel decreto-legge in esame, delle quali sottolinea la rilevanza, quali l'articolo 3, comma 1, che consente all'amministrazione straordinaria di ILVA di utilizzare le somme già sequestrate dall'autorità giudiziaria per emettere obbligazioni e l'articolo 2, comma 2, che disciplina i rapporti intercorrenti tra la valutazione del danno sanitario e le prescrizioni contenute nell'autorizzazione integrata ambientale. Richiamata altresì l'attenzione sulla disposizione di cui all'articolo 2, comma 6, che prevede l'introduzione di una presunzione di liceità delle condotte del commissario straordinario e dei funzionari da lui delegati, sottolinea la rilevanza del comma 5-bis dell'articolo 3, inserito nel corso dell'esame al Senato, che destina fino a 10 milioni di euro alla messa in sicurezza e alla gestione dei rifiuti radioattivi in deposito nell'area «ex Cemerad» ubicata nel comune di Statte, in provincia di Taranto. Per quanto attiene alle modalità di gestione delle discariche e lo smaltimento dei rifiuti del ciclo produttivo, sottolinea la necessità di fare in Pag. 3modo che ogni impianto gestisca autonomamente i rifiuti, impedendo pertanto il più possibile la loro fuoriuscita. Nell'auspicare inoltre che il Tavolo istituzionale permanente per l'area di Taranto, cui è demandata dall'articolo 5 del decreto-legge in esame la sottoscrizione del contratto istituzionale di sviluppo per l'area di Taranto, sia sostitutivo di tutti i tavoli già esistenti volti a definire gli interventi per far fronte alle situazioni di grande criticità riguardanti l'area in questione, preannuncia la presentazione di ordini del giorno volti, in particolare, ad impegnare il Governo a prevedere un coordinamento necessario tra i tre Commissari e ad assicurare l'espletamento dei controlli da parte dell'ARPA, giudicando fondamentale che la stessa sia dotata di un personale adeguato al fine di esercitare le proprie funzioni. Esprime infine apprezzamento per la previsione, introdotta nel corso dell’iter del provvedimento al Senato, della presentazione alle Camere di una relazione semestrale del Commissario straordinario sull'utilizzo delle risorse disponibili, ritenendo necessaria una gestione il più possibile improntata a criteri di trasparenza.

  Marco DA VILLA (M5S) esprime la totale contrarietà del suo gruppo sul provvedimento all'attenzione delle Commissioni denunciando al contempo le modalità concitate del suo esame. Fa notare la scarsa presenza di commissari delle due Commissioni e critica anche l'eccessiva ristrettezza del termine entro il quale sarà consentita la presentazione delle proposte emendative: questi elementi oltretutto segnalano con chiarezza che il decreto è bloccato e su di esso non potranno essere apportate ulteriori modificazioni. Pur esprimendo apprezzamento per l'articolato intervento del collega Bratti, che ha anche segnalato alcune criticità del decreto in esame, ritiene che non possa essere taciuto che l'esame in corso è una sorta di rappresentazione, un «teatrino» dato che in pratica si potranno approvare soltanto ordini del giorno. Stigmatizza il fatto che, ormai regolarmente, un ramo del Parlamento non sia messo in condizione di lavorare adeguatamente, i tempi e le modalità dell'esame sono esecrabili e di questo deve essere resa partecipe l'opinione pubblica.

  Alberto ZOLEZZI (M5S) osserva preliminarmente come il provvedimento in titolo non consenta di superare integralmente i rilevi formulati dalla Commissione europea, che ha contestato, in particolare, la mancata adozione del piano industriale, propedeutico all'attuazione, in ottemperanza a quanto disposto dal decreto-legge n. 61 del 2013, del piano ambientale. Nel ritenere inoltre che nel decreto-legge in esame non siano stati adeguatamente affrontati gli aspetti di impatto sanitario connessi alla vicenda, non essendo chiara la destinazione delle risorse finanziarie all'uopo stanziate, osserva inoltre come avrebbe dovuto essere oggetto di specifica valutazione la questione relativa alla presenza di amianto negli stabilimenti della società ILVA, attraverso la previsione di un piano di smaltimento. Concordando con il collega Bratti in merito all'esigenza di implementare le dotazioni organiche dell'ARPA, in modo da consentire l'espletamento di un'attività di controllo più incisiva ed efficace, reputa infine, carente il piano di sviluppo per l'area di Taranto, previsto dall'articolo 8 del provvedimento in esame.

  Claudia MANNINO (M5S), nel ritenere che il decreto-legge in titolo non consenta di risolvere definitivamente la questione dell'ILVA di Taranto, osserva come tale questione avrebbe richiesto l'assunzione di misure molto più drastiche, tali da consentire al Governo italiano di recuperare credibilità nei confronti delle istituzioni dell'Unione europea. Auspica quindi che sul tema sia realizzata una più stretta interlocuzione tra Governo e Parlamento.

  Ermete REALACCI (PD), presidente, fa presente che, prima della pausa estiva dei lavori parlamentari, le Commissioni riunite potrebbero effettuare una accurato monitoraggio degli adempimenti previsti relativamente all'ILVA di Taranto.

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  Alberto ZOLEZZI (M5S) invita la presidenza a valutare l'opportunità di differire il termine per la presentazione di emendamenti, già fissato per le ore 16 di oggi.

  Ermete REALACCI, presidente, di concerto con il presidente Epifani, propone che il termine di presentazione degli emendamenti sia prorogato alle ore 17 della giornata odierna.

  Le Commissioni consentono.

  Stella BIANCHI (PD) sottolinea la rilevanza delle disposizioni contenute nel provvedimento in esame, con le quali si effettua una scelta coraggiosa, quale l'ammissione della società ILVA alla procedura di amministrazione straordinaria, garantendo peraltro i necessari interventi di risanamento ambientale. Auspica pertanto che le misure contenute nel provvedimento in esame garantiscano la ripresa della produttività dello stabilimento industriale, nel rispetto dei vincoli dettati dalla normativa europea. Richiama, infine, l'attenzione sull'importanza della disposizione di cui all'articolo 5, comma 2, che prevede che il piano ambientale si intenda attuato, se entro il 31 luglio 2015 siano realizzate, almeno nella misura dell'80 per cento, le prescrizioni che siano in scadenza entro quella data.

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI ribadisce le finalità per le quali il Governo ha ritenuto di intervenire con il decreto-legge in esame che contiene una serie di misure volte, da un lato a convogliare le risorse finanziare necessarie per garantire il risanamento ambientale dell'area di Taranto e dall'altro la continuità produttiva, i livelli occupazionali e infine il rilancio del polo siderurgico.
  Con particolare riguardo alla questione del Tavolo istituzionale posta dal deputato Bratti, conferma che l'intenzione del Governo è quella di creare un tavolo sostitutivo di tutti i tavoli attualmente aperti presso l'area di Taranto, come peraltro previsto dalle disposizioni contenute all'articolo 5, con funzione di coordinamento generale.
  Con riferimento alle osservazioni svolte da altri deputati intervenuti circa l'ennesimo decreto-legge che interviene sulla questione Ilva, sottolinea come questa volta si tratti di una sfida inedita sia per l'Italia che per l'Europa. Si tratta infatti del più avanzato piano di risanamento ambientale mai previsto in Europa, che anticipa una disciplina che a livello continentale entrerà in vigore tra 4 anni, e che prevede altresì un notevole Piano di investimenti, riuscendo a combinare in modo egregio sviluppo tecnologico e risanamento ambientale.
  Certamente occorreranno ulteriori aggiustamenti successivi, ma occorre imprimere una svolta decisiva alla vicenda dell'Ilva; riconosce comunque che probabilmente si sarebbe potuto decidere prima di prevedere la procedura concorsuale dell'amministrazione straordinaria.
  Per quanto riguarda, in particolare, la questione del risanamento ambientale, segnala alcune migliorie apportate a seguito delle modificazioni introdotte durante l'esame al Senato: ritiene che la norma sulle norme sequestrate alla famiglia Riva ora risponda correttamente all'esigenza del risanamento; del tutto condivisibile è quindi la disposizione relativa al prestito ponte fino all'importo di 400 milioni di euro, prevista all'articolo 3, che prevede la garanzia dello Stato sempre finalizzata al risanamento ambientale; segnala inoltre la norma relativa alla liquidazione del vincolo contrattuale tra Ilva e Fintecna che assegna all'Ilva un'ulteriore importo di 156 milioni di euro, nonché ulteriori norme che hanno sbloccato ulteriori linee di finanziamento.
  Ulteriori modifiche affrontano il tema dell'indotto: in particolare segnala l'articolo 2-bis che riserva la somma pari a 35 milioni di euro delle risorse del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese a sostegno dell'accesso al credito delle imprese che risultino fornitrici di beni e servizi ovvero creditrici connessi al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell'attività industriale; la sospensione del pagamento di tributi erariali a favore di imprese di autotrasporto nonché Pag. 5la norma sulla prededucibilità dei crediti, disposizioni volte a salvaguardare le prospettive di tenuta delle imprese dell'indotto dell'Area di Taranto.
  In conclusione ritiene di ribadire in questa sede come il punto chiave del provvedimento sia rappresentato dalla forte spinta verso il risanamento ambientale che il Governo ha voluto imprimere con le misure previste, nonché la previsione di adeguate risorse finanziarie e la fissazione della data finale per l'adempimento delle prescrizioni previste dall'AIA.
  Nel raccomandare la conversione del decreto-legge nei tempi stabiliti dalla legge dichiara l'ampia disponibilità del Governo a voler considerare i contributi e gli apporti costruttivi che tutti i gruppi parlamentari vorranno sottoporre all'attenzione dell'Esecutivo.

  Filiberto ZARATTI (SEL) chiede se vi sia l'effettiva disponibilità del Governo ad una eventuale modifica delle disposizioni del provvedimento in titolo, che presentano rilevanti profili di criticità. Ritiene, infatti, che l'unica novità positiva introdotta dal decreto legge in esame sia la scelta di sottoporre la società Ilva alla procedura di amministrazione straordinaria, mentre giudica negativamente che non sia stata individuata una idonea copertura finanziaria per incrementare i controlli da parte dell'ARPA. Reputa, altresì, molto grave che sia specificamente prevista, all'articolo 2, comma 6, la non sanzionabilità, sul piano penale ed amministrativo, delle condotte poste in essere dal commissario straordinario, e dai soggetti da questo funzionalmente delegati, in attuazione del piano industriale, ritenendo che si tratti di una disposizione manifestamente incostituzionale.

  Il Viceministro Claudio DE VINCENTI, nel ringraziare il deputato Zaratti per il contributo al dibattito, ribadisce come il Governo è forse costretto a ripetersi e a dilungarsi quando i problemi sono seri e quando le situazioni si complicano.
  Con particolare riferimento alle parti problematiche indicate dal collega Zaratti e che potrebbero tradursi in emendamenti, anticipa un giudizio contrario del Governo che non ha la stessa opinione sulle questioni poste, ad eccezione di quella collegata all'organico dell'ARPA Puglia, questione che il Governo è intenzionato a risolvere in un provvedimento diverso, eventualmente il collegato ambientale all'esame del Senato.
  Più in generale sulla questione della possibilità di poter modificare il provvedimento in esame chiarisce che realisticamente non ci sono i tempi necessari per poter poi rinviare al Senato il provvedimento prima della scadenza prevista per il 6 marzo. Al contempo, dichiara di non condividere le considerazioni svolte circa l'inutilità degli ordini del giorno rivolti al Governo che, al contrario, aldilà del contenuto normativo del decreto-legge, possono prevedere modalità e tempi di attuazione amministrativa di quanto previsto nel provvedimento e costituiscono, ove accolti o approvati, impegni vincolanti e concreti a carico del Governo.
  Su tale ultimo profilo dichiara la massima disponibilità del Governo a valutare il contenuto di ordini del giorno che affrontino questioni di carattere rilevante.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che, nel corso della discussione del precedente decreto-legge sull'ILVA, si era riscontrata una forte contrarietà da parte del mondo industriale in merito alle procedure da adottare nei confronti della società ILVA. Ricorda altresì che, in quella sede, è stato introdotto il vincolo di destinazione delle risorse sequestrate alla famiglia Riva ad interventi di risanamento ambientale. In merito alla necessità di garantire l'adeguato espletamento dei controlli affidati all'ARPA, osserva come sia necessario individuare uno specifico strumento normativo dove inserire una disposizione in tal senso, che potrebbe essere rappresentato dal cosiddetto «collegato ambientale» all'esame del Senato.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.25.