CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 21 novembre 2014
341.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 24 NOVEMBRE 2014

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SEDE REFERENTE

  Venerdì 21 novembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA, indi della vicepresidente Barbara SALTAMARTINI. – Intervengono il viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Morando e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Pier Paolo Baretta.

  La seduta comincia alle 13.15.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017.
C. 2680 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 20 novembre 2014.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione tramite impianto audiovisivo a circuito chiuso. In assenza di obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Segnala quindi che gli onorevoli Castelli, Sorial e Villarosa sottoscrivono gli emendamenti Tancredi 44.218 e 44.256, Leva 44.87, De Girolamo 44.240, Piso 44.314, Saltamartini 44.286, Rosato 44.329; l'onorevole Latronico sottoscrive l'emendamento Antezza 36.5; l'onorevole Plangger sottoscrive gli emendamenti Marchi 43.1 e 43.2 e Arlotti 17.351; l'onorevole Narduolo sottoscrive l'emendamento Di Salvo 28.04; gli onorevoli Castelli e Sorial sottoscrivono gli emendamenti Berretta 44.40, Pagano 44.290 e 44. 291, Pizzolante 44.277, Fassina 11.58, Gnecchi 11.16, Ginato 11.57, Paris 11. 20, Baruffi 12.11 e Zanin 13.10, l'onorevole Bergonzi sottoscrive l'emendamento Garavini 26.35; l'onorevole Miotto sottoscrive l'emendamento Giordano 28.111; l'onorevole Latronico Pag. 4sottoscrive l'emendamento Matarrese 28.100; l'onorevole Causi sottoscrive l'emendamento Dell'Aringa 12.43; l'onorevole Catalano sottoscrive l'articolo aggiuntivo Fassina 37.01.

  Comunica, altresì, che il relatore ha presentato l'emendamento 13.72 (vedi allegato 1), che risulta ammissibile, e che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti è fissato alle ore 17 di oggi. Avverte, inoltre, che sono stati presentati quattro subemendamenti all'articolo aggiuntivo 17.05 del Governo (vedi allegato 2), dei quali sono da ritenersi inammissibili per estraneità di materia i subemendamenti Ricciatti 0.17.05.4 e 0.17.05.
  Nel dare conto delle sostituzioni, avverte che, per il gruppo Partito Democratico, i deputati Rosato, Berretta, Garavini, Taranto, Iacono, Miotto e Fregolent sostituiscono, rispettivamente, i deputati Censore, Giulietti, Laforgia, Losacco, Melilli, Preziosi e Rubinato; per il gruppo MoVimento 5 stelle l'onorevole Villarosa sostituisce l'onorevole Colonnese; per il gruppo Lega Nord e Autonomie il deputato Simonetti sostituisce il deputato Giancarlo Giorgetti; per il gruppo Misto-Centro Democratico, l'onorevole Capelli sostituisce l'onorevole Tabacci.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime quindi parere favorevole sui subemendamenti Mongiello 0.17.05.2 e Garavini 0.17.05.1, nonché sull'articolo aggiuntivo 17.05 del Governo.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore, raccomandando l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 17.05 del Governo.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, lamenta il ritardo con il quale hanno avuto inizio i lavori odierni della Commissione, auspicando che tale posticipo non abbia a riflettersi negativamente sui tempi della discussione relativa alle proposte emendative riferite al disegno di legge di stabilità.

  Francesco BOCCIA, presidente, precisa che il ritardo nell'inizio della seduta odierna è stato determinato dalla necessità, da parte del relatore e del rappresentante del Governo, di approfondire talune disposizioni del disegno di legge di stabilità, oltre che dallo svolgimento dei lavori antimeridiani dell'Assemblea.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva i subemendamenti Mongiello 0.17.05.2 e Garavini 0.17.05.1 (vedi allegato 1).

  Paolo TANCREDI (NCD) preannunzia il voto favorevole sull'articolo aggiuntivo 17.05 del Governo, dal momento che esso corrisponde anche alle finalità di alcune proposte emendative presentate dal suo gruppo.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 17.05 del Governo (vedi allegato 1).

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel passare all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 44 del provvedimento, fa preliminarmente presente che sulle proposte emendative che insistono sui commi da 1 a 5 del citato articolo, relativi, tra l'altro, all'incremento dell'aliquota di tassazione sulle forme di previdenza complementare, è sua intenzione formulare un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario. Ciò, in ragione del fatto che il Governo, pur manifestando la volontà di porre in essere un intervento complessivo sulla questione concernente il livello di tassazione sui fondi pensione, si è tuttavia riservato, non avendo ancora concluso i necessari approfondimenti istruttori, di presentare specifiche proposte correttive durante il successivo esame del provvedimento presso l'altro ramo del Parlamento.

  Giovanni PAGLIA (SEL), pur comprendendo le motivazioni testé riferite Pag. 5dal relatore, ritiene comunque più opportuno procedere ad un accantonamento delle proposte emendative vertenti sulla materia.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Tancredi 44.81, Prataviera 44.71, sugli identici Tancredi 44.218 e Gelmini 44.228, nonché sugli emendamenti Librandi 44.305, Barbanti 44.166, Corsaro 44.372, Galati 44.246, sugli identici Abrignani 44.168 e Sottanelli 44.312, nonché sugli emendamenti Currò 44.110, Paglia 44.273 e 44.274, Fauttilli 44.331, Corsaro 44.373, Palese 44.249 e Galati 44.247. Esprime, inoltre, parere contrario sugli emendamenti Guidesi 44.56 e Barbanti 44.154, formulando un invito al ritiro sugli identici emendamenti Leva 44.87, De Girolamo 44.240 e Tancredi 44.256. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Schullian 44.70 e 44.67, Alfreider 44.365 e Gebhard 44.358, proponendo altresì di accantonare gli identici emendamenti Ginato 44.29 e Marchi 44.9, in attesa di una loro eventuale riformulazione. Formula un invito al ritiro sull'emendamento Paglia 44.311 e propone di accantonare gli identici emendamenti Librandi 44.307, Catanoso 44.152, Di Lello 44.324, Palese 44.233, Prataviera 44.58 e Palese 44.225, in attesa di verificare la possibilità di una loro eventuale riformulazione. Propone, altresì, di accantonare l'emendamento Pelillo 44.3 e formula un invito al ritiro sull'emendamento Taranto 44.38, nonché un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Piso 44.314, Palese 44.178 e sull'emendamento Capezzone 44.242. Formula inoltre un invito al ritiro sull'emendamento Fregolent 44.2 nonché un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario sugli identici emendamenti Rampelli 44.94, Marchetti 44.44 e Taranto 44.37 e sull'emendamento Schullian 44.69. Esprime parere contrario sull'emendamento Gianluca Pini 44.393 ed invita al ritiro il presentatore dell'emendamento Piccone 44.216, ai fini della successiva presentazione di un ordine del giorno in Assemblea sulla materia. Propone di accantonare l'emendamento Schullian 44.362 e formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Pizzolante 44.285 e sugli identici Causi 44.18 e Marchetti 44.48, esprimendo altresì parere contrario sull'emendamento Taglialatela 44.371 e sugli identici Schullian 44.349 e Catanoso 44.150. Formula un invito al ritiro sugli emendamenti Tancredi 44.243, Pizzolante 44.315 e Preziosi 44.90, proponendo altresì di accantonare l'emendamento Saltamartini 44.206, atteso che è tuttora in corso una verifica circa la possibilità di ricomprendere anche le finalità di tale proposta emendativa nell'ambito della riformulazione dell'emendamento Binetti 14.17, accantonato nella seduta del 18 novembre scorso assieme all'emendamento di analogo contenuto 14.1 della XII Commissione, che si riserva di presentare nel prosieguo dei lavori. Formula un invito al ritiro sull'emendamento Schullian 44.363, ai fini della successiva presentazione di un ordine del giorno in Assemblea, e sull'emendamento Rosato 44.329, nonché un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Bernardo 44.275 e sugli identici Andrea Romano 44.344 e Bernardo 44.276. Esprime parere contrario sugli emendamenti Corsaro 44.382 e 44.386 e propone di accantonare gli emendamenti Guidesi 44.73 e Piccione 44.91, formulando altresì un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Ottobre 44.360 e un invito al ritiro sull'emendamento Marguerettaz 44.59, ai fini della successiva presentazione di un ordine del giorno in Assemblea su una materia che sarà peraltro oggetto di attuazione della delega fiscale sui giochi. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Galati 44.248, il cui testo, a causa di un refuso materiale, deve intendersi corretto nel senso di sopprimere le parole da: «di parte corrente» fino a: «per opere di ri», invitando altresì Pag. 6i presentatori al ritiro degli identici emendamenti Sottanelli 44.316 e Tancredi 44.232. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Corsaro 44.380 e propone di accantonare l'emendamento Faenzi 44.121, che potrà essere esaminato in maniera più appropriata unitamente alle proposte emendative concernenti gli articoli del provvedimento contenenti disposizioni in materia di enti locali. Propone altresì di accantonare l'emendamento Berretta 44.40, gli identici Marchetti 44.21, Laffranco 44.112, Morani 44.341 e Pagano 44.291, nonché gli emendamenti Gianluca Pini 44.50, Corsaro 44.376, Pagano 44.290, Sottanelli 44.230 e Garofalo 44.241 aventi ad oggetto l'incremento degli oneri per il bollo delle auto storiche, tema sul quale è attualmente in corso uno specifico approfondimento. Formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sull'emendamento Pilozzi 44.323 ed esprime parere contrario sull'emendamento Colonnese 44.107, proponendo inoltre di accantonare l'emendamento Fassina 44.10. Esprime parere contrario sugli emendamenti Marcon 44.269, Villarosa 44.177, Taglialatela 44.391 e Brescia 44.156, formulando un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sull'emendamento Pesco 44.145, dal momento che il Governo ha preannunciato la predisposizione di un intervento specifico riguardante il tema della fiscalità degli enti locali, che potrà eventualmente essere presentato nel corso del successivo iter del provvedimento presso il Senato. Formula inoltre un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Alberti 44.146 e Cancelleri 44.135 nonché un invito al ritiro sugli emendamenti Tinagli 44.318 e Catalano 44.226. Propone di accantonare l'emendamento D'Incà 44.84, onde consentirne il successivo esame unitamente all'emendamento Marchi 38.3, vertente su analoga materia, invitando altresì i presentatori al ritiro degli emendamenti Pizzolante 44.277 e Marchetti 44.214. Esprime parere contrario sull'articolo aggiuntivo Sorial 44.015. Propone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Guidesi 44.016. Invita infine i proponenti al ritiro dell'articolo aggiuntivo Fauttilli 44.02.

  Il viceministro Enrico MORANDO, nel concordare con il relatore sui pareri resi sulle proposte emendative riferite all'articolo 44 e condividendo le proposte di accantonamento degli emendamenti relativi a quei temi che il Governo si rende disponibile ad affrontare prima del termine della discussione del provvedimento presso questo ramo del Parlamento, ribadisce che è intenzione del Governo, preso atto delle proposte emendative su alcuni temi di rilievo come i fondi pensione o la tassazione locale sugli immobili, è quella di verificare la possibilità di introdurre modificazioni significative al testo originario nel corso dell'esame del disegno di legge di bilancio.

  Paolo TANCREDI (NCD) ritira l'emendamento a propria firma 44.81, avente ad oggetto il tema dell'imposizione locale, confidando nella rassicurazione data dal Governo di trattare tale materia nel corso dell'esame del provvedimento.

  Il viceministro Enrico MORANDO ringrazia l'onorevole Tancredi e anticipa che le proposte che il Governo farà sulla materia oggetto del suo emendamento ne confermano gli orientamenti di fondo.

  Roberto SIMONETTI (LNA), intervenendo sull'emendamento Prataviera 44.71, fa presente che lo stesso è volto a riportare in equilibrio il patto istituzionale tra lo Stato e i cittadini. Ritiene, infatti, una forte scorrettezza istituzionale l'aumento retroattivo della tassazione su tali fondi dall'11 al 20 per cento, dal momento che vengono cambiate in corsa le regole del patto che lo Stato ha sottoscritto con i lavoratori. Osserva che l'impianto della legge di stabilità, motivato da esigenze di carattere elettorale e volto essenzialmente a stabilizzare il bonus di 80 euro in busta paga e la riduzione dell'IRAP per le imprese, prevede coperture che implicano tagli per cittadini e per le imprese, oltre che tagli indiretti per gli enti locali, producendo Pag. 7sostanzialmente danni superiori ai benefici attesi.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), nel condividere l'emendamento Prataviera 44.71, fa presente che lo Statuto del contribuente vieta la retroattività nell'applicazione delle norme fiscali e stigmatizza le misure adottate dal Governo, volte ad introdurre norme che violano palesemente tale divieto. Chiede al rappresentante del Governo chiarimenti in merito alla esatta quantificazione degli oneri recati dalle misure contenute nei commi da 1 a 5 dell'articolo 44 e auspica che non si debba far ricorso all'applicazione delle clausole di salvaguardia. Esprime, infatti, preoccupazione in ordine all'aumento dell'aliquota IVA ordinaria e sui beni di prima necessità, come anche in merito agli interventi volti al reperimento delle risorse attraverso la vendita di immobili di proprietà pubblica, che generano inquietudine per il sinistro parallelismo con l'avvio della crisi argentina.

  Giampaolo GALLI (PD), ferma restando l'intenzione del Governo di affrontare in modo sistematico tale materia, fa presente che l'incidenza finanziaria dei commi da 1 a 5 dell'articolo 44 è pari a 480 milioni di euro e quindi ad una cifra assai esigua rispetto al complessiva portata finanziaria del provvedimento.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), pur concordando con il collega Galli che tale misura comporta un onere finanziario non significativo, osserva tuttavia che non sono note le esatte quantificazioni finanziarie non solo delle misure in esame, ma anche di quelle recate dagli articoli 33 e 4, che comportano un impatto economico assai più rilevante.

  Paolo TANCREDI (NCD) preannuncia un voto contrario di carattere tecnico sull'emendamento Prataviera 44.71, del quale condivide il merito, avendo il proprio gruppo presentato l'emendamento 44.218 di analogo contenuto, che ritira, in quanto confida nell'impegno preso dal Governo ad affrontare la materia.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Prataviera 44.71 e Gelmini 44.228.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI), in qualità di cofirmatario, ritira l'emendamento Librandi 44.305.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), intervenendo sull'emendamento Barbanti 44.166, invita il Governo a ridurre a 40 euro il bonus attualmente fissato ad 80 euro e di destinare tale somma alle sole fasce più deboli. Nel fare presente infatti che, sulla base dell'indagine del Censis, dei 6 miliardi stanziati per l'attribuzione del precedente beneficio di 80 euro, soltanto 3 sono stati reimpiegati in consumi ed immessi nel circuito economico, osserva che l'attribuzione di tale beneficio a chi ne ha realmente bisogno aumenterebbe sensibilmente la possibilità di un loro reimpiego.

  Maino MARCHI (PD) segnala che anche che il gruppo del Partito democratico ha presentato un emendamento avente analogo contenuto, e precisamente l'emendamento Causi 17.40, ritenendo necessario che nel prosieguo dell'esame del provvedimento il Governo modifichi questa misura al fine di ridurne l'impatto.

  La Commissione respinge l'emendamento Barbanti 44.166.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN) insiste per la votazione del proprio emendamento 44.372. Sottolinea, infatti, la scorrettezza della misura predisposta dal Governo, volta all'aumento della tassazione dei fondi pensione, che smentisce l'idea che la sinistra difenda i lavoratori. Osserva che la creazione dei fondi pensione ha avuto, sin dall'origine, come requisito di fondo l'ottenimento di rendite di carattere finanziario su capitali che venivano affidati alla gestione pubblica, da un lato con l'obbligo per i lavoratori di tenere bloccate le loro risorse fino alla fine della Pag. 8loro vita lavorativa e dall'altra con la promessa, che oggi viene in parte disattesa, di vedere rivalutato il capitale. Sottolinea, inoltre, che l'intero disegno di legge di stabilità è coperto da entrate eventuali, che dovranno essere poi verificate nel tempo, come ad esempio il taglio di spese ai ministeri, e che soltanto poche sono le misure che con certezza produrranno entrate economiche, come quella in esame. Esprime preoccupazione al riguardo, ritenendo che l'unica reale forma di copertura delle misure contenute nel provvedimento siano le clausole di salvaguardia, la cui conseguenza sarà l'applicazione di misure di sfavore per i cittadini, quali l'aumento indifferenziato dell'IVA e l'aumento delle accise sui carburanti. Ritiene ormai obsoleto l'atteggiamento di una certa sinistra di Governo volto a considerare i redditi da capitale come un'onta, e quindi da tassare, e invita il Governo, invece di incidere sui fondi pensioni, a reperire risorse in altro modo, utilizzando ad esempio i fondi che entreranno nelle casse dello Stato a seguito del risarcimento di 2,1 miliardi richiesti dal tribunale alla conclusione del giudizio a carico di Francesca Mambro e Valerio Fioravanti. Ricorda ancora che potrebbe essere compiuta un'azione più incisiva rispetto al recupero dell'evasione fiscale, dal momento che lo stesso Ministro dell'economia, in risposta ad un question-time, ha recentemente dichiarato che si conta di recuperare 7,5 miliardi di euro dalle cartelle esattoriali emesse, ossia poco più dell'1 per cento del loro valore complessivo, pari a 530 miliardi di euro.

  Daniele PESCO (M5S) condivide le finalità dell'emendamento Corsaro 44.372, ritenendo non giusta la scelta operata dal disegno di legge di stabilità di aumentare l'aliquota della tassazione dei fondi pensione.
  Evidenzia come la copertura finanziaria potrebbe anche essere giudicata discutibile, ma che si potrebbe comunque, più opportunamente, procedere ad un accantonamento della proposta emendativa, al fine di individuare i settori dai quali prelevare le necessarie risorse. Cita, ad esempio, le spese per la difesa, la tassazione sui giochi e le lotterie o, ancora, i contributi all'editoria. Ribadisce, dunque, la condivisione dell'emendamento Corsaro 44.372 e preannuncia un voto favorevole da parte del proprio gruppo.

  Cosimo LATRONICO (FI-PdL) evidenzia come anche il gruppo Forza Italia ha espresso contrarietà all'aumento dell'aliquota sui fondi pensione. Sottolinea, quindi, come la misura introdotta incrini pericolosamente la fiducia dei lavoratori nei confronti delle forme di previdenza complementare, quella stessa fiducia che è proprio uno dei principi sui quali poter sviluppare la crescita. Al contrario, il disegno di legge di stabilità con tale norma va nella direzione di aumentare le tasse, scoraggiando invece la crescita e lo sviluppo economico.
  Auspica quindi che si possa riconsiderare tale scelta, a suo avviso deleteria, che penalizza i risparmi dei lavoratori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Corsaro 44.372, Galati 44.246 e gli identici emendamenti Abrignani 44.168 e Sottanelli 44.312.

  Tommaso CURRÒ (M5S) ritira l'emendamento 44.110, a sua prima firma, che prevede di mitigare la norma del disegno di legge di stabilità mantenendo l'aliquota ridotta dell'11 per cento soltanto per la quota parte di capitali gestita dai fondi pensione complementare inferiore ai novantamila euro. Chiede, tuttavia, al relatore ed al Governo se siano disponibili a individuare soluzioni condivise.

  Il viceministro Enrico MORANDO precisa che il Governo sul tema della tassazione dei fondi pensione non ritiene immodificabile il disegno di legge di stabilità, preannunciando l'intenzione di Governo intervenire sulla materia per mitigare la norma. Comprende, quindi, la ratio dell'emendamento, ribadendo tuttavia il parere contrario.

  Giovanni PAGLIA (SEL) manifesta l'intenzione di ritirare l'emendamento 44.273, Pag. 9a sua prima firma, qualora il Governo fornisse spiegazioni ragionevoli. Sottolinea, infatti, che gli oneri da esso derivanti verrebbero coperti riportando l'aliquota dell'imposta di bollo sui capitali scudati al 13,5 per mille.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) dichiara di essere disposto a sottoscrivere l'emendamento Paglia 44.273, qualora dovesse essere ritirato, ritenendo che la proposta emendativa sia più che ragionevole.

  Giovanni PAGLIA (SEL) insiste perché l'emendamento 44.273, a sua prima firma, sia posto in votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Paglia 44.273.

  Giovanni PAGLIA (SEL) illustra l'emendamento 44.274, a sua prima firma, volto a escludere dall'aumento dell'aliquota al 20 per cento i fondi pensione che destinino almeno il 2 per cento del valore del proprio patrimonio alla sottoscrizione di titoli di debito emessi da piccole o medie imprese.

  Il viceministro Enrico MORANDO ribadisce il parere contrario sull'emendamento Paglia 44.274, pur sottolineando che il Governo ha sempre operato nella direzione di fondo prospettata dall'emendamento, usando la leva fiscale per rendere il debito delle imprese meno dipendente dal sistema bancario.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) preannuncia che il MoVimento 5 Stelle voterà contro l'emendamento Paglia 44.274, ritenendo che occorra incentivare il mercato reale e non quello finanziario.

  Giampaolo GALLI (PD) chiede chiarimenti sulla durata della tassazione proposta.

  Giovanni PAGLIA (SEL) precisa che non si tratta di una misura una tantum, ma a carattere ordinario.

  La Commissione respinge l'emendamento Paglia 44.274.

  Francesco BOCCIA, presidente, constatata l'assenza del presentatore, dichiara decaduto l'emendamento Fauttilli 44.331.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN) osserva che l'accantonamento forzoso del trattamento di fine rapporto è stato previsto a vantaggio dei lavoratori non per finalità di speculazione, ma per assicurare una maggiore protezione anche delle loro famiglie in determinati periodi dell'attività lavorativa o per avviare con maggiore serenità la fase del collocamento in quiescenza.
  Rileva, quindi, che tali risparmi sono frutto del loro lavoro e non certo piovuti dal cielo e che le disposizioni in esame vessano in modo vergognoso il lavoratore. Auspica, quindi, che l'incremento dell'aliquota possa essere cancellato e che le risorse necessarie vengano reperite da altre fonti, come il già richiamato fondo «Mambro-Fioravanti».

  Daniele PESCO (M5S) concorda con le considerazioni del collega Corsaro, criticando l'atteggiamento dello Stato che preleva risorse dai soggetti più indifesi. Ribadisce, quindi, l'opportunità di reperire risorse in altri ambiti già richiamati ed evidenzia i benefici che deriverebbero dall'approvazione dell'emendamento, così come da altre misure proposte dal suo gruppo, sulla propensione al consumo. Critica, invece, le scelte operate dal Governo, che avvantaggiano solo i poteri forti, esprimendo contrarietà sull'impianto generale del disegno di legge di stabilità.

  Generoso MELILLA (SEL), nel preannunciare il voto contrario suo e del proprio gruppo sull'emendamento Corsaro 44.373, esprime contrarietà in ordine alle modalità di copertura finanziaria prevista da tale proposta emendativa, che dispone la riduzione di 150 milioni di euro della dotazione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo.

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  Maino MARCHI (PD), nel condividere le criticità emerse nel corso del dibattito in ordine alla copertura finanziaria prevista dall'emendamento Corsaro 44.373, evidenzia come, qualora il gruppo del Movimento 5 Stelle votasse a favore di tale proposta emendativa, dimostrerebbe il proprio apprezzamento non solo per la parte dispositiva dell'emendamento, volta a sopprimere l'aumento dall'11 al 17 per cento dell'aliquota sul trattamento di fine rapporto di cui al comma 3 dell'articolo 44, ma anche per la conseguente riduzione della dotazione del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) chiede che l'emendamento Corsaro 44.373 venga accantonato.

  Tommaso CURRÒ (M5S), nell'esprimere contrarietà in ordine alle modalità di copertura finanziaria previste dall'emendamento Corsaro 44.373, preannuncia il suo voto contrario su tale proposta emendativa.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione respinge l'emendamento Corsaro 44.373.

  Francesco BOCCIA, presidente, al fine di consentire un ordinato svolgimento dei lavori, chiede preliminarmente che gli interventi abbiano una durata limitata.
  Avverte che il Governo ha presentato gli emendamenti 11.59, 35.258, 36.27, 37.87, 37.88, 37.89, 38.166, 38.167, 38.168, 38.169, 38.170 e 38.171 (vedi allegato 1), che risultano ammissibili, e che il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 17 di oggi.
  Avverte, altresì, che l'emendamento 11.59 del Governo interviene in materia di ammortizzatori sociali, mentre tutte le altre proposte emendative prima richiamate recano modifiche agli articoli del disegno di legge di stabilità concernenti misure sugli enti locali.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD), nell'intervenire sull'articolo aggiuntivo 17.07 del Governo, presentato nella giornata di ieri e recante disposizioni sulla cosiddetta social card, esprime perplessità sia in ordine al metodo con cui è avvenuta tale presentazione, atteso che i membri della Commissione bilancio sono venuti a conoscenza della proposta emendativa grazie agli organi di stampa, sia al merito della stessa, che, a suo avviso, nella sua attuale formulazione, si presta a numerosi equivoci. Alla luce di tali considerazioni, chiede al Governo di ritirare il suddetto articolo aggiuntivo al fine di svolgere ulteriori approfondimenti che possano portare ad una eventuale riformulazione. Auspica, infine, una maggiore attenzione da parte del Governo e anche della Commissione sulla questione in esame.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) fa presente che la richiesta testé rivolta dal Presidente sull'opportunità di contenere gli interventi entro un tempo limitato non potrà essere soddisfatta dai membri della Commissione se il Governo continua a presentare nuove proposte emendative, che aggravano il prosieguo dei lavori.

   Francesco BOCCIA, presidente, in risposta all'intervento dell'onorevole Sorial, segnala che gli emendamenti appena presentati dal Governo, recanti disposizioni su argomenti di particolare rilevanza, come il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali e le misure concernenti gli enti locali, sono già stati annunciati da tempo. Evidenzia, in particolare, come i suddetti emendamenti rappresentino una sintesi delle numerose proposte emendative che, in sede parlamentare, sono state presentate da tutti i gruppi parlamentari su tali questioni.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) ribadisce la propria contrarietà in ordine alla presentazione di nuove proposte emendative da parte del Governo nel corso della discussione in atto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Palese 44.249 e Galati 44.247.

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  Roberto SIMONETTI (LNA) illustra l'emendamento Guidesi 44.56, volto a sopprimere i commi 5 e 13 dell'articolo 44 del disegno di legge di stabilità e a prevedere, per l'anno 2015, la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari per i territori della regione Emilia Romagna colpiti dal sisma del maggio 2012 e dai successivi eventi calamitosi, disponendo, a titolo di copertura finanziaria dei relativi oneri, la soppressione del comma 11 dell'articolo 38 del provvedimento in esame, che attribuisce un contributo di 110 milioni di euro al comune di Roma. Nel sottolineare la rilevanza delle finalità sottese alla suddetta proposta emendativa, chiede al relatore e al Governo di rivedere il parere precedentemente espresso su tale emendamento.

  Daniele PESCO (M5S), nel condividere la ratio sottesa all'emendamento Guidesi 44.56, sottolinea l'importanza di prevedere agevolazioni fiscali a favore dei cittadini della regione Emilia Romagna, il cui territorio è stato colpito da gravi eventi calamitosi e alluvionali.

  Maino MARCHI (PD), pur condividendo le ragioni sottese all'emendamento Guidesi 44.56, segnala che già diversi interventi sono stati predisposti dal Governo, anche nell'ambito di recenti provvedimenti legislativi, per far fronte alla situazione emergenziale conseguente al sisma e alle calamità naturali che hanno colpito i territori della regione Emilia Romagna a partire dal 2012. Nel rilevare che, nell'ambito del disegno di legge di stabilità in esame, potranno essere previste ulteriori misure fiscali a vantaggio di tali territori, esprime criticità in ordine alle modalità di copertura finanziaria previste dalla citata proposta emendativa, che prevede la soppressione dello stanziamento a favore di Roma capitale disposto dal comma 11 dell'articolo 38. Sottolinea, infatti, come, a suo avviso, non sia opportuno far fronte alla situazione emergenziale verificatasi in una determinata regione, sottraendo risorse finanziarie ad altri territori del Paese.

  Rocco PALESE (FI-PdL) esprime apprezzamento per le finalità perseguite dall'emendamento Guidesi 44.56.

  Carla RUOCCO (M5S), nel condividere le motivazioni dell'emendamento Guidesi 44.56, segnala che, a suo giudizio, sarebbe opportuno prevedere la sospensione dell'imposizione fiscale per tutti i territori colpiti da gravi calamità naturali e non solo per la regione Emilia Romagna, anche in considerazione del fatto che spesso lo Stato, non dando attuazione ad adeguate politiche di tutela ambientale, è da ritenersi, a suo avviso, corresponsabile del verificarsi di tali vicende.

  La Commissione respinge l'emendamento Guidesi 44.56.

  Francesco CARIELLO (M5S) ritira l'emendamento Barbanti 44.154, di cui è cofirmatario.

  Sergio BOCCADUTRI (PD) ritira l'emendamento Leva 44.37, di cui è cofirmatario.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD) ritira l'emendamento De Girolamo 44.240, di cui è cofirmataria.

  Paolo TANCREDI (NCD), nel ritirare l'emendamento a sua firma 44.256, volto a portare a regime il credito di imposta in favore degli enti previdenziali conseguente all'aumento dal 20 al 26 per cento delle imposte sostitutive e ritenute sui redditi di natura finanziaria, chiede una più approfondita riflessione da parte del Governo su tale questione, sottolineando la rilevanza della stessa.

  Il viceministro Enrico MORANDO, in risposta all'intervento dell'onorevole Tancredi, pur condividendo la rilevanza della questione affrontata dagli identici emendamenti Leva 44.87, De Girolamo 44.240 e Tancredi 44.256, segnala che tali proposte emendative, stabilizzando il credito di imposta in favore degli enti previdenziali, determinerebbero una riduzione di gettito Pag. 12con conseguenti effetti negativi a carico della finanza pubblica. Avverte, infine, che il tema dei fondi pensione integrativi sarà discusso nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità presso il Senato.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che i presentatori degli emendamenti Schullian 44.70 e 44.67, Alfreider 44.365, Gebhard 44.358 accedono all'invito al ritiro formulato dal relatore.

  Federico GINATO (PD) ritira l'emendamento a sua firma 44.29.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Marchi 44.9 si intende accantonato in attesa di una sua riformulazione.

  Generoso MELILLA (SEL), nell'illustrare l'emendamento Paglia 44.311, di cui è cofirmatario, evidenzia che lo stesso è volto a disciplinare l'acquisto di pubblicità on line, stabilendo, tra l'altro, che i soggetti passivi che intendano acquistare servizi di pubblicità e link sponsorizzati su internet siano obbligati a farlo da soggetti titolari di una partita IVA rilasciata dall'amministrazione finanziaria italiana. Nel rilevare l'urgenza di predisporre una adeguata disciplina delle transazioni on line, segnala che tale argomento debba essere, a suo avviso, affrontato a livello europeo entro breve tempo, comunque prima della scadenza del semestre italiano di presidenza dell'Unione europea.

  Ivan CATALANO (Misto), con riferimento all'emendamento Paglia 44.311, nel ricordare che esso riproduce l'impostazione di un emendamento sul tema della web tax presentato alla legge di stabilità per il 2014, sottolinea come il riferimento agli spazi pubblicitari on line e ai link sponsorizzati che appaiono nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca visualizzabili sul territorio italiano appaia privo di senso, posto che la rete internet non può essere definita attraverso il criterio di confini territoriali. Rileva, dunque, come la questione andrebbe affrontata diversamente, posto che le società pagano i motori di ricerca per pubblicizzare i propri prodotti su internet, mentre i soggetti che offrono gli spazi pubblicitari non vengono remunerati qualora non venga raggiunga una determinata soglia di visualizzazioni.

  Giampaolo GALLI (PD), nel rilevare come il Parlamento abbia ampiamente discusso, a decorrere dall'esame della legge di stabilità per il 2014, il problema della web tax, fa presente che un recente rapporto dell'OCSE suggerisce una soluzione del problema attraverso un elevato grado di cooperazione tra tutte le autorità nazionali. Condividendo le considerazioni svolte nei precedenti interventi sull'inopportunità di un riferimento alla visualizzazione degli spazi pubblicitari nel territorio nazionale, ritiene quindi che il problema vada affrontato a livello internazionale, o quantomeno europeo. Pur considerando, infatti, che tale impostazione comporterebbe l'accettazione di limitazioni della sovranità nazionale da parte degli Stati, ritiene che la questione vada affrontata in tal senso.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda in primo luogo che l'emendamento Paglia 44.311 rappresenta la seconda proposta presentata dal gruppo SEL in tema di web tax, essendo stato ieri discusso l'emendamento Zaccagnini 32.39, il quale era volto all'individuazione di una soluzione normativa per regolare le asimmetrie fiscali connesse allo sviluppo dell'economia digitale nel nostro Paese. Sottolinea, innanzitutto, come le proposte emendative in discussione non prevedano, come prospettato erroneamente dagli organi di stampa, una nuova forma di tassazione attraverso l'imposizione di ulteriori imposte indirette. Evidenzia, infatti, come le società multinazionali che svolgono attività connesse all'economia digitale, il cui giro di affari è di circa 25 miliardi di euro annui, eludano in Italia il pagamento delle imposte indirette. Nel ricordare come tali società stiano vivendo un periodo di grande crescita del proprio giro di affari e stiano soppiantando, in molti casi, le attività Pag. 13imprenditoriali di tipo tradizionale, ritiene che ciò determini un forte effetto distorsivo a danno del mercato. In tale contesto, sottolinea come l'intervento del Parlamento sia indispensabile e come ciò potrebbe realizzarsi, grazie ad un impegno del Governo in tal senso nel corso dell'ultimo periodo di Presidenza italiana dell'Unione europea. In tale quadro, cita infine l'esempio del dibattito in corso negli Stati Uniti d'America nei quali, dovendo far fronte a una perdita di gettito registratasi rispetto alle attività connesse all'economia digitale, viene ipotizzato lo spostamento di un maggior carico della tassazione sulle imposte indirette, anziché su quelle dirette.

  Il viceministro Enrico MORANDO ribadisce la propria posizione espressa nel corso della seduta di ieri, in particolare nel corso della discussione sull'emendamento Zaccagnini 32.39.

  Generoso MELILLA (SEL) dichiara di non ritirare l'emendamento Paglia 44.311, di sui è cofirmatario, insistendo perché lo stesso sia posto in votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Paglia 44.311.

  Francesco BOCCIA, presidente avverte che, non essendovi obiezioni, gli identici emendamenti Librandi 44.307, Catanoso 44.152, Di Lello 44.324, Palese 44.233, Prataviera 44.58 e Palese 44.225, nonché l'emendamento Pelillo 44.3, si intendono accantonati. Fa presente inoltre che i presentatori ritirano gli emendamenti Taranto 44.38 e Piso 44.314.

  Paolo TANCREDI (NCD), con riferimento all'emendamento Piso 44.314, rileva come eventuali problemi relativi alla copertura finanziaria relativa all'intervento ivi previsto, potranno essere risolti attraverso un intervento del Governo sulla materia.

  La Commissione respinge l'emendamento Palese 44.178.

  Daniele PESCO (M5S), con riferimento all'emendamento Capezzone 44.242, segnala come esso si riferisca ad una questione oggetto di diverse proposte emendative presentate dal Movimento 5 Stelle. Con riferimento al tema in esame, ricorda in primo luogo che le accise sulla birra hanno subito negli ultimi anni continui e consistenti aumenti. Nell'evidenziare come il settore economico dei produttori di birra in Italia, il quale comprende un gran numero di aziende agricole e artigianali, stia vivendo un periodo di grande crescita, stigmatizza l'atteggiamento del Governo il quale, anziché adottare misure per sostenerne lo sviluppo, continua nel tentativo di ridurre i margini di guadagno degli operatori attraverso un aumento delle accise. Ribadisce, quindi, che tale settore andrebbe, al contrario, fortemente agevolato, anche in considerazione del suo potenziale di crescita in termini occupazionali. Nel ricordare infine la risoluzione presentata dal suo gruppo presso la VI Commissione Finanze, chiede che il Governo si impegni ad adottare provvedimento concreti in tal senso.

  Cosimo LATRONICO (FI-PdL), ricorda innanzitutto che, a copertura di molti interventi, il Governo ha previsto l'aumento delle accise a carico del settore della produzione di birra, le quali hanno subito un aumento del 3 per cento negli ultimi sette anni, con conseguente forte indebolimento di tale settore produttivo. Ricorda che il suddetto settore conta un giro d'affari di circa 3 miliardi di euro l'anno e ha visto un forte sviluppo in termini occupazionali. Ribadisce, quindi, l'esigenza di tutelare tale eccellenza del Made in Italy, anche al fine di evitare che numerose aziende italiane produttrici di birra trasferiscano la loro sede in altri Paesi.

  Massimiliano BERNINI (M5S) fa presente che i deputati del Movimento 5 Stelle membri della XIII Commissione Agricoltura, sottoscrivono l'emendamento Capezzone 44.242.

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  Guido GUIDESI (LNA) fa presente che i deputati del gruppo LNA sottoscrivono l'emendamento Capezzone 44.242.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) fa presente che i deputati del suo gruppo, membri della VI Commissione Finanze, sottoscrivono l'emendamento Capezzone 44.242.

  La Commissione respinge l'emendamento Capezzone 44.242.

  Francesco BOCCIA, presidente avverte che i presentatori ritirano gli emendamenti Fregolent 44.2, gli identici emendamenti Rampelli 44.964, Marchetti 44.44 e Taranto 44.37, nonché l'emendamento Schullian 44.69.

  La Commissione respinge l'emendamento Gianluca Pini 44.393.

  Francesco BOCCIA, presidente avverte che l'emendamento Piccone 44.216 è stato ritirato.

  Paolo TANCREDI (NCD), con riferimento all'emendamento Piccone 44.216, di cui è cofirmatario, segnala l'intenzione di trasformarlo in un ordine del giorno.

  Francesco BOCCIA, presidente avverte che l'emendamento Schullian 44.362 s'intende accantonato.

  La Commissione respinge l'emendamento Pizzolante 44.285.

  Francesco BOCCIA, presidente avverte che gli identici emendamenti Causi 44.18 e Marchetti 44.48 sono stati ritirati dai presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Taglialatela 44.371.

  Francesco BOCCIA, presidente avverte che l'emendamento Schullian 44.349 è stato ritirato dai presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Catanoso 44.150.

  Paolo TANCREDI (NCD) chiede l'accantonamento del suo emendamento 44.243 e dell'emendamento 44.315, di cui è cofirmatario.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ritiene che la richiesta di accantonamento formulata dal deputato Tancredi possa essere accolta.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Tancredi 44.243 e Pizzolante 44.315 si intendono accantonati. Avverte altresì che l'emendamento Preziosi 44.90 è stato ritirato dai presentatori, mentre l'emendamento Saltamartini 44.286 è stato accantonato. Fa presente, infine, che l'emendamento Schullian 44.363 è stato ritirato in vista di una sua trasformazione in ordine del giorno.

   Francesco BOCCIA, presidente fa presente che il deputato Rosato ha manifestato l'intenzione di ritirare il suo emendamento 44.329. Segnala peraltro che l'emendamento in esame è stato sottoscritto dai deputati del MoVimento 5 Stelle. Chiede quindi ai sottoscrittori se accedono alla richiesta di ritiro formulata dal relatore.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) con riferimento all'emendamento Rosato 44.329 dichiara di non accedere alla richiesta di ritiro dell'emendamento Rosato 44.329, chiedendo, quindi, che lo stesso sia posto in votazione.

  Massimo Enrico BARONI (M5S), richiama l'attenzione sull'importanza dell'adozione di misure che impediscano il fenomeno del riciclaggio di denaro sporco connesso al gioco d'azzardo. Ricorda infatti come, in particolare, nelle sale da gioco in cui sono situate apparecchiature che consentono l'utilizzo di banconote di importo pari a 100 euro, sia possibile sostanzialmente utilizzare dei «tagliandi», Pag. 15i quali vengono remunerati anche in assenza di una vincita al gioco.
  Nel rilevare come si tratti di un emendamento di buon senso, volto a far sì che i giocatori inseriscano il proprio codice fiscale nell'utilizzo di slot machine, videolottery e durante le attività di scommesse, così da essere facilmente identificabili, ricorda che il MoVimento 5 Stelle ha proposto l'introduzione di un «Tesserino unico elettronico del giocatore» il quale, potendo essere oggetto di più stringenti controlli, consentirebbe di combattere tale fenomeno, nel quale risultano notevoli infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Chiede quindi una riformulazione dell'emendamento da parte del Governo, ovvero la sua approvazione al fine di dare un concreto segnale al Paese.

  Vincenzo CASO (M5S) chiede al relatore e al Governo una risposta sulla questione chiaramente esposta dal collega Baroni e, stante la sua rilevanza, propone che l'emendamento 44.329 venga accantonato ai fini di un successivo approfondimento.

  Il viceministro Enrico MORANDO ricorda, come già ribadito nella seduta di ieri, che il Parlamento ha assegnato al Governo una delega, ispirata a principi chiaramente individuati, per il ridisegno complessivo della materia del gioco. Segnala che il Governo è in fase avanzata per la definizione dei decreti delegati e ritiene inopportuno e incoerente intervenire su singoli aspetti. Sulla base di queste motivazioni, conferma il parere contrario sull'emendamento Rosato 44.329.

  Guido GUIDESI (LNA), dichiarando di voler sottoscrivere l'emendamento Rosato 44.329 a nome dei deputati della Commissione appartenenti al proprio gruppo, ritiene che l'emendamento in esame tocchi una questione di particolare rilievo dal punto di vista sociale ed economico e giudica doveroso che la Commissione dia un contributo tempestivo e positivo, nelle more dell'emanazione dei decreti delegati.

  Maino MARCHI (PD) ritiene che il Parlamento debba assumere un atteggiamento coerente e non approvare singole misure che si sovrappongano all'intervento del Governo, che verrà attuato, auspicabilmente entro i termini prescritti non ancora scaduti, sulla base di un disegno di legge delega di iniziativa parlamentare.

  Laura CASTELLI (M5S) ritiene la questione oggetto dell'emendamento in esame assai grave e meritevole di essere risolta con assoluta urgenza. Sottolinea che non sono stati ancora espressi dal Governo gli indirizzi con i quali si procederà all'emanazione dei decreti delegati, che in ogni caso potranno intervenire sulle eventuali disposizioni che venissero approvate dal Parlamento nella legge di stabilità.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel condividere le considerazioni espresse dal collega Marchi, sottolinea la cattiva abitudine invalsa in anni recenti di intervenire su questioni importanti in modo non sistematico, anche in casi in cui non si ravvisi una reale urgenza e ci siano interventi organici in corso. Giudica la legge delega e i successivi decreti delegati la sede naturale per affrontare la questione e non accoglie quindi la richiesta di accantonamento avanzata nel corso del dibattito.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) insiste per l'accantonamento dell'emendamento in esame, ritenendo opportuno che il Parlamento dia un segnale di sensibilità e il Governo di coerenza rispetto alle dichiarazioni avanzate relativamente al contrasto del gioco d'azzardo.

  La Commissione respinge l'emendamento Rosato 44.329.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD) sottoscrive l'emendamento Bernardo 44.275 e lo ritira.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che sono stati ritirati gli identici emendamenti Pag. 16Andrea Romano 44.344 e Bernardo 44.276.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN) intervenendo sull'emendamento a propria firma 44.382, fa presente che, probabilmente per un errore di trascrizione, l'emendamento riporta la percentuale errata del 20 per cento, anziché del 25 come da lui originariamente proposto. Evidenzia che le dichiarazioni del rappresentante del Governo a proposito di un prossimo intervento organico volto a regolare la materia del gioco sono state precedentemente rese da numerosi altri esponenti di Governi di tutte le colorazioni politiche, senza che a queste dichiarazioni sia seguita l'emanazione concreta di alcun provvedimento. Pur comprendendo che le conseguenze finanziarie di un intervento su tale materia determinerebbero conseguenze finanziarie insostenibili per il Governo, stigmatizza l'atteggiamento dell'Esecutivo, in questa come in altre circostanze, volto a promuovere solo dal punto di vista teorico politiche sociali ed ambientali virtuose, senza tuttavia che a queste corrispondano misure reali all'interno dei provvedimenti in discussione. Ricorda, al riguardo, che sia le politiche che disincentivano l'uso dell'automobile privata sia quelle di contrasto del fumo e della ludopatia sono di fatto negate da una politica finanziaria volta a reperire risorse da tali settori, nascondendo un implicito assenso alla diffusione di pratiche che dovrebbero invece essere contrastate. Ribadisce con forza l'opportunità di intervenire già a partire dal provvedimento in esame, senza attendere l'emanazione dei decreti di attuazione della delega.

   Francesco BOCCIA, presidente, fa presente che, a seguito di una verifica fatta dagli uffici, la percentuale del 20 per cento, contenuta nel testo dell'emendamento pubblicato, corrisponde a quella posta nell'emendamento originale a firma dell'onorevole Corsaro.

  Marco CAUSI (PD) non concorda con le dichiarazioni del collega Corsaro riguardo all'atteggiamento del Governo in carica. Al riguardo, fa presente che per la prima volta si colpisce tutta l'area del gioco legale fuori concessione, ossia circa 5 mila esercizi di gioco legali che non sono legati ad una concessione pubblica, ma che afferiscono ad imprese estere sulla base della libertà di stabilimento, assoggettandoli a precise regole e ad un contributo reale. Pur non essendo ancora completato il lavoro istruttorio rispetto ad un intervento organico sul gioco, ritiene il passo compiuto dal Governo importante e coraggioso.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) giudica le affermazioni del collega Causi estremamente lacunose e stigmatizza la mancanza di informazioni in materia, evidenziata dal fatto che gli elementi sulla base dei quali vengono emanate le disposizioni governative sono ricavati da fonti di stampa e dalle dichiarazioni rese dalle associazioni. Esprime con forza disappunto rispetto all'omissione di informazioni che dovrebbero essere pubbliche, dal momento che l'Amministrazione autonoma dei monopoli di stato (AAMS), nata per regolamentare il gioco d'azzardo in Italia, non ha mai reso noti i dati relativi alle concessioni rese. Evidenzia infine l'esiguità dei controlli previsti dal cosiddetto «decreto-legge Balduzzi» effettuati sulle stazioni di gioco che, nel caso fossero stati operati nel modo corretto, avrebbero consentito allo Stato di incassare 1 miliardo di euro.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Corsaro 44.382 e 44.386.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Guidesi 44.73 e Piccione 44.91 sono da intendersi accantonati e che gli emendamenti Ottobre 44.360 e Marguerettaz 44.59 sono stati ritirati dai presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Galati 44.248.

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   Francesco BOCCIA, presidente, prende atto che gli identici emendamenti Sottanelli 44.316 e Tancredi 44.232 sono stati ritirati dai presentatori.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN) illustra le finalità dell'emendamento a sua firma 44.380, volto a sopprimere i commi 28 e 29 dell'articolo 44, che introducono la tassazione sui rendimenti delle polizze vita. Ritiene che tale misura, che si aggiunge agli incrementi di prelievo sui rendimenti dei fondi pensione e sulla rivalutazione del TFR, produce l'effetto di penalizzare in modo inaccettabile i cittadini comuni, e non certo i grandi investitori finanziari.

  Daniele PESCO (M5S) condivide le finalità dell'emendamento Corsaro 44.380, che risultano del resto in linea con gli orientamenti del MoVimento 5 Stelle in tema di tutela dei diritti sostanziali dei cittadini e di contrasto degli interessi del settore assicurativo o bancario. Ritiene pertanto inaccettabile che il Governo abbia deciso, attraverso le disposizioni di cui la proposta emendativa chiede la soppressione, di procedere alla tassazione dei rendimenti delle polizze vita, incidendo sulle legittime aspettative di famiglie già colpite dal lutto di una persona cara. In ragione di ciò, propone di accantonare l'emendamento Corsaro 44.380.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), associandosi alle valutazioni svolte dal collega Pesco, osserva come, nonostante gli annunci mediatici circa una presunta riduzione generalizzata del livello di prelievo fiscale, il Governo in realtà reperisca le risorse necessarie alla copertura finanziaria delle proprie iniziative sempre a scapito delle fasce di popolazione più deboli e meno protette. Ricorda di aver presentato sull'articolo in esame il successivo emendamento 44.177, volto a ridurre l'attuale aliquota IVA utilizzando i risparmi che possono essere conseguiti sul fronte delle spese delle pubbliche amministrazioni.
  Ricorda, altresì, come il Ministro dell'economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, abbia di recente assicurato la personale disponibilità a rivedere la nuova tassazione sui rendimenti delle forme di previdenza complementare, anche ai fini di una omogeneizzazione fiscale rispetto ai regimi vigenti nel resto dell'Europa, salvo essere clamorosamente smentito da misure quali quelle di cui ai commi 28 e 29 dell'articolo 44. A suo giudizio, i cittadini avranno tuttavia modo di verificare facilmente come, al di là degli annunci propagandistici, con le misure disposte dal presente Governo il livello della tassazione, diretta ed indiretta, sia inesorabilmente destinato ad aumentare.

  Roberto SIMONETTI (LNA) sottoscrive l'emendamento Corsaro 44.380, con il quale si intende impedire un'indebita penalizzazione delle legittime aspettative di famiglie già duramente colpite dalla perdita di una persona cara. Evidenzia, quindi, la sostanziale illogicità delle disposizioni in esame introdotte dal Governo con il disegno di legge di stabilità, incuranti della tutela dei fondamentali diritti dei cittadini.

  La Commissione respinge l'emendamento Corsaro 44.380.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Faenzi 44.121, Berretta 44.40, gli identici Marchetti 44.21, Laffranco 44.112, Morani 44.341 e Pagano 44.291, nonché gli emendamenti Gianluca Pini 44.50, Corsaro 44.376, Pagano 44.290, Sottanelli 44.230 e Garofalo 44.241 devono intendersi accantonati. Avverte, inoltre, che l'emendamento Pilozzi 44.323 è stato ritirato dai presentatori.

  La Commissione respinge l'emendamento Colonnese 44.107.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Fassina 44.10 deve intendersi accantonato.

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  Giulio MARCON (SEL) illustra le finalità del suo emendamento 44.269, che riproduce peraltro il contenuto di analoga proposta emendativa, a prima firma Luigi Bobba, presentata al disegno di legge di stabilità dello scorso anno, sulla quale si era realizzato il consenso dei diversi gruppi parlamentari e che era stata successivamente ritirata per consentire la presentazione di un ordine del giorno poi approvato dall'Assemblea della Camera, con il quale si impegnava il Governo italiano, anche in sede europea, ad adoperarsi per un adeguamento delle norme, in precedenza introdotte, concernenti la tassazione sulle transazioni finanziarie, a suo giudizio ritenute assolutamente inefficaci rispetto all'obiettivo di una reale politica di tassazione delle rendite finanziarie. Con riferimento all'esigenza, avvertita dalle forze politiche tanto di maggioranza quanto di opposizione, di procedere ad una correzione dell'attuale normativa della tassazione sulle rendite finanziarie, meglio nota come Tobin Tax, ricorda che su tale materia è stata presentata anche una specifica proposta di legge.

  La Commissione respinge l'emendamento Marcon 44.269.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 44.177, volto a prevedere la riduzione a decorrere dal 1o gennaio 2015 dell'aliquota IVA principale, nella misura dello 0,5 per cento, provvedendo alla copertura finanziaria dei relativi oneri attraverso la realizzazione di effettivi risparmi di spesa da parte delle pubbliche amministrazioni. Ricorda, infatti, come i precedenti aumenti della tassazione IVA introdotti dal Governo abbiano in realtà generato una cospicua riduzione di gettito, pari a circa 3,5 miliardi di euro, per effetto del naturale verificarsi di una minore propensione al consumo.
  A tale proposito, ritiene pertanto assolutamente necessario evitare l'attivazione della clausola di salvaguardia di cui all'articolo 45, comma 3, che avrebbe un impatto devastante sui consumi delle famiglie e sull'economia complessiva del nostro Paese, comportando contestualmente una riduzione del PIL e compromettendo di conseguenza anche il rispetto dei parametri imposti dall'Unione europea in rapporto al deficit. Rileva, inoltre, come gli oneri relativi all'introduzione nel nostro Paese di un reddito di cittadinanza, più volte auspicata dal MoVimento 5 Stelle, ammonterebbero a circa 17 miliardi di euro, una cifra inferiore a quella derivante dall'eventuale aumento della tassazione IVA di cui alla predetta clausola di salvaguardia. Osserva come, al fine di reperire le risorse necessarie, si potrebbe piuttosto intervenire sulle cosiddette pensioni d'oro, come proposto da un emendamento presentato dal MoVimento 5 Stelle al disegno di legge di stabilità. Nel contestare la complessiva politica economica del Governo, il quale intende finanziare l'erogazione del bonus di 80 euro attraverso l'innalzamento delle aliquote IVA, ricorda come l'emendamento a sua prima firma 2.11, respinto dalla Commissione nella seduta del 18 novembre scorso, fosse essenzialmente volto ad innalzare piuttosto l'assegno attuale delle pensioni minime, che non consentono minimamente a fasce consistenti della popolazione di condurre una esistenza dignitosa.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN), nel condividere lo spirito dell'emendamento Villarosa 44.177, rammenta come un'esponente di spicco del Partito Democratico, l'onorevole Pina Picierno, abbia di recente avuto modo di sostenere pubblicamente che con 80 euro una famiglia italiana è in grado di far fronte ai propri elementari bisogni per almeno due settimane.

  Carla RUOCCO (M5S) auspica che la Commissione possa approvare all'unanimità l'emendamento Villarosa 44.177, di cui condivide i contenuti, se non altro per coerenza rispetto a quanto deliberato dalla Camera medesima in occasione della recente approvazione di mozioni concernenti iniziative per la riduzione delle aliquote IVA.

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  La Commissione respinge l'emendamento Villarosa 44.177.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN) illustra l'emendamento Taglialatela 44.391, di cui è cofirmatario, essenzialmente volto a consentire che il soggetto che vanti un credito certificato nei confronti dello Stato, a seguito della prestazione di beni e servizi, nel caso in cui venga sollecitato dall'amministrazione finanziaria al pagamento di imposte dovute e non versate, relative ad un periodo successivo a quello nel quale egli ha maturato il credito nei confronti della pubblica amministrazione, possa beneficiare della compensazione tra crediti e debiti.

  La Commissione respinge l'emendamento Taglialatela 44.391.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) chiede al relatore il motivo per il quale è stato espresso parere contrario sull'emendamento a sua prima firma 44.156.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime netta contrarietà per la copertura effettuata a valere sulla riduzione del bonus IRPEF, evidenziando d'altronde come, allo stato, non siano disponibili, a suo parere, coperture alternative.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) ritiene che l'emendamento a sua prima firma 44.156 non necessiti in realtà di alcuna copertura, essendo semplicemente volto a consentire ai contribuenti di scegliere a quale delle cinque possibili sottocategorie di interventi destinare la quota dell'otto per mille a favore dello Stato. Solleva inoltre il problema dell'indebito utilizzo delle suddette somme per finalità di copertura finanziaria di autorizzazioni di spesa.

  Il viceministro Enrico MORANDO ricorda che si è discusso a lungo, nella seduta di ieri, della questione della destinazione delle somme di competenza statale dell'otto per mille per finalità diverse da quelle previste dal decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998 e che è in corso l’iter di un'apposita proposta di legge volta a vietare tale utilizzo. Per quanto riguarda la seconda parte dell'emendamento Brescia 44.156, sottolinea che, nella seduta del 19 novembre, si è svolta la discussione delle proposte emendative riferite all'articolo 4, relativo al bonus IRPEF, che ha confermato l'intervento proposto nel disegno di legge. Conferma infine il parere contrario sull'emendamento Brescia 44.156 per entrambe le ragioni testé indicate.

  La Commissione respinge l'emendamento Brescia 44.156.

  Daniele PESCO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 44.145, osservando che lo stesso, volto all'abolizione della TASI, è in linea con il programma del MoVimento 5 Stelle, che sin dall'inizio si è dichiarato a favore dell'abolizione delle imposte sull'abitazione principale. Preso atto della contrarietà del relatore e del rappresentante del Governo in ordine all'idoneità della copertura finanziaria specificamente utilizzata, propone di accantonare l'emendamento ai fini di una sua eventuale riformulazione.

  Il viceministro Enrico MORANDO riconosce la necessità di una razionalizzazione delle imposte immobiliari, in particolare dopo la convulsa situazione che ha caratterizzato il biennio 2013-2014, che ha creato problemi sia ai cittadini sia ai comuni, impossibilitati a sapere con certezza di quante risorse potessero disporre. Dichiara, pertanto, l'intenzione del Governo di procedere a una svolta radicale, fondata sull'autonomia effettiva dei comuni e basata sul principio del pareggio di bilancio. Ammette però che al momento non è compiutamente definita una proposta al riguardo e per questo motivo è stato chiesto il ritiro di tutte le proposte emendative relative a tale tipologia di imposte. Si augura di poter presentare proposte concrete già nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità presso il Senato.

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  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) nel ricordare gli atti di indirizzo citati dai colleghi testé intervenuti, sottolinea come gli stessi siano rimasti senza alcun esito. Osserva inoltre che, seppure il livello dell'imposizione immobiliare in Italia è pressoché simile a quello di altri paesi europei, la stessa cosa non possa dirsi del livello dei servizi pubblici.

  La Commissione respinge l'emendamento Pesco 44.145.

  Daniele PESCO (M5S) illustra l'emendamento Alberti 44.146, volto a riformare la tassazione dei rifiuti collegando l'importo dovuto alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti. Ricorda che la TARI non è dissimile dalle precedenti imposte TARES e TARSU e si basa su parametri, come i metri quadri dell'abitazione, ben diversi da quelli proposti dall'emendamento. Sottolinea che, per come è strutturata oggi la TARI, non vi è alcun incentivo per i cittadini a ridurre i rifiuti e a differenziarli.

  Carla RUOCCO (M5S) ribadisce la richiesta del collega Pesco di legare la tassazione sui rifiuti alla qualità e quantità dei rifiuti prodotti. Stigmatizza, inoltre, il fatto che gli enti locali reagiscono alla riduzione dei trasferimenti in loro favore, limitandosi ad incrementare le imposte locali.

  La Commissione respinge l'emendamento Alberti 44.146.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) chiede al relatore le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento Cancelleri 44.135.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, chiarisce che la contrarietà del parere è determinata dall'inidoneità della copertura finanziaria utilizzata, effettuata a valere sulla riduzione del bonus IRPEF.

  Daniele PESCO (M5S) evidenzia che l'emendamento Cancelleri 44.135 è diretto consentire la compensazione delle tasse automobilistiche riferite a periodi nei quali i contribuenti abbiano perso il possesso del veicolo.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) chiede di procedere all'accantonamento dell'emendamento Cancelleri 44.135, ai fini della eventuale riformulazione della parte relativa alla copertura finanziaria.

  Il viceministro Enrico MORANDO, osserva come, in un contesto di risorse scarse, è necessario procedere alla selezione degli obiettivi su cui concentrare gli interventi. Ribadisce, quindi, il parere contrario sull'emendamento Cancelleri 44.135.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) ritiene che la proposta emendativa risponda a criteri di buon senso. Chiede, quindi, al relatore ed al rappresentante del Governo di individuare una copertura finanziaria alternativa, ove ritenessero condivisibili le finalità dell'emendamento.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, alla luce del dibattito testé svoltosi, chiede che l'emendamento Cancelleri 44.135 venga accantonato, pur manifestando dubbi in ordine alla possibilità di individuare una diversa copertura finanziaria. Assume comunque l'impegno di esaminare la questione per valutare se sia possibile risolvere la problematica evidenziata con risorse finanziarie di minore entità.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che l'emendamento Cancelleri 44.135 deve intendersi accantonato.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, avverte che l'emendamento Tinagli 44. 318 è stato ritirato.

  Ivan CATALANO (Misto) domanda quali siano state le ragioni che hanno indotto il relatore ed il Governo a chiedere Pag. 21il ritiro del proprio emendamento 44.226, che anticipa dal 1o gennaio 2016 al 1o gennaio 2015 l'obbligo della pubblicazione telematica degli avvisi e dei bandi e dei contratti di lavoro pubblici al di sotto della soglia comunitaria, previsto dall'articolo 26, comma 1 bis, del decreto legge n. 66 del 2014.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, osserva che l'emendamento Catalano 44.226 interviene su una normativa già di per sé complessa e che pertanto, occorre prevedere i giusti tempi per consentire alle amministrazioni di adeguarsi alle nuove disposizioni.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) ritiene condivisibili le finalità dell'emendamento Catalano 44.226. Osserva, peraltro, che esso permetterebbe di recuperare risorse finanziarie pari a quelle che avrebbero consentito di approvare un emendamento del suo gruppo, volto a prevedere interventi in favore dei territori alluvionati e respinto dalla Commissione nella seduta di ieri.

  Ivan CATALANO (Misto) ritira il proprio emendamento 44.226, preannunciando la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, avverte quindi che l'emendamento D'Incà 44.84 è stato accantonato.

  Paolo TANCREDI (NCD) ritira l'emendamento Pizzolante 44.277, di cui è cofirmatario.

  Marco MARCHETTI (PD) ritira il proprio emendamento 44.214 e preannuncia la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) illustra la proposta emendativa 44.015, a sua prima firma, volta a scongiurare la possibilità di effettuare prelievi forzosi sui depositi bancari.

  Giampaolo GALLI (PD) ritiene che l'articolo aggiuntivo Sorial 44.015, prevedendo il divieto di introdurre imposte straordinarie sui depositi bancari, indirettamente prefiguri, di fatto, la legittimazione della tassazione straordinaria di altre tipologie di rendite finanziarie.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) precisa che la proposta emendativa del collega Social fa riferimento anche ai buoni fruttiferi e ad altre tipologie di rendite finanziarie.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Sorial 44.015.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, avverte quindi che l'articolo aggiuntivo Guidesi 44.016 è stato accantonato.

  Federico FAUTTILLI (PI) ritira l'emendamento 44.02, a sua prima firma.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel passare all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 45, formula parere contrario sugli emendamenti Palese 45.27, Capezzone 45.26, Brunetta 45.29, Guidesi 45.5, nonché sugli identici emendamenti Tripiedi 45.21 e 45.16. Formula, inoltre, un invito al ritiro sugli identici emendamenti Galli 45.1 e Binetti 45.36 ed esprime parere contrario sull'emendamento Sorial 45.10. Propone, quindi, di accantonare l'articolo aggiuntivo Catalano 45.01, anche in considerazione della presentazione dell'emendamento 8.01 del Governo, che incrementa il Fondo per le emergenze.

  Il viceministro Enrico MORANDO concorda con le valutazioni del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Palese 45.27, Capezzone 45.26, Brunetta 45.29 e Guidesi 45.5.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) illustra l'emendamento Tripiedi 45.21, di cui è Pag. 22cofirmatario, rilevando che la proposta emendativa riguarda un tema che è stato approfonditamente affrontato nella Commissione Lavoro con ampia condivisione.

  Davide TRIPIEDI (M5S) aggiunge che l'emendamento 45.21, a sua prima firma, intende evitare che dal fondo per i lavori usuranti siano sottratti 150 milioni di euro. Sottolinea che tali risorse sono state stanziate al fine di consentire la possibilità di anticipare il pensionamento ai lavoratori del comparto edile. Fa presente, quindi, che nella Commissione Lavoro è stata approvata, con ampia condivisione, una risoluzione che impegna il Governo in tal senso. Chiede, quindi, di accantonare l'emendamento al fine di svolgere ulteriori approfondimenti.

  Il viceministro Enrico MORANDO, pur ritenendo che l'argomento sia di tutto rilievo, conferma che non vi sono risorse finanziarie sufficienti all'attuazione della misura prevista dagli emendamento Tripiedi 45.21 e 45.16, anche in ragione del fatto che già sono stati presentati dal Governo ulteriori emendamenti che hanno modificato l'originario impianto del disegno di legge di stabilità. Per tale ragione, al di là delle considerazioni di carattere ostruzionistico, non ritiene utile procedere all'accantonamento, non potendo questo condurre a valutazioni di tipo differente.

  Giulio MARCON (SEL) sottoscrive gli identici emendamenti Tripiedi 45.16 e 45.21.

  Davide TRIPIEDI (M5S), nel rilevare che la sua richiesta non ha alcun carattere ostruzionistico, insiste per l'accantonamento.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) fa presente che il gruppo del MoVimento 5 Stelle ha posto l'accento esclusivamente su emendamenti particolarmente qualificanti e di particolare interesse per il gruppo stesso, senza alcun intento ostruzionistico.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte quindi che gli identici emendamenti Tripiedi 45.21 e Tripiedi 45.16, in assenza di obiezioni, devono intendersi accantonati.

  Giampaolo GALLI (PD) ritira l'emendamento 45.1, a sua prima firma, evidenziando che la proposta emendativa intende favorire la modernizzazione del mercato del lavoro. Auspica che vi siano altre occasioni per riproporre con maggior successo tale iniziativa.

  Federico FAUTTILLI (PI) ritira l'emendamento Binetti 45.36 e preannuncia la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, propone di accantonare l'emendamento 45.10 Sorial.

  Francesco BOCCIA, presidente, in assenza di obiezioni, avverte che l'emendamento 45.10 Sorial si intende accantonato. Avverte che è da intendersi altresì accantonato l'emendamento Catalano 45.01.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel passare all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 46, esprime parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Fauttilli 46.01, Pili 46.02 e 46.03 e Alfreider 46.04, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Il viceministro Enrico MORANDO concorda con le valutazioni del relatore.

  Federico FAUTTILLI (PI) accetta la riformulazione proposta dal relatore dell'articolo aggiuntivo a sua firma 46.01.

  Mauro PILI (Misto) accetta la riformulazione proposta dal relatore degli articoli aggiuntivi a sua firma 46.02 e 46.03.

  Manfred SCHULLIAN (Misto-Min.Ling.) accetta la riformulazione proposta dal relatore dell'emendamento 46.04, del quale è cofirmatario.

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  La Commissione approva gli emendamenti Fauttilli 46.01, Pili 46.03 e Alfreider 46.04, come riformulati (vedi allegato 1).

  Guido GUIDESI (LNA), intervenendo sull'ordine dei lavori chiede chiarimenti circa l'organizzazione del prosieguo dell'esame del provvedimento.

  Francesco BOCCIA, presidente, fa presente che la Commissione procederà ad esaminare le proposte emendative segnalate riferite all'articolo 28.

  Mauro GUERRA (PD), relatore, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Vezzali 28.97, mentre esprime parere contrario sull'emendamento Rampelli 28.127 e propone l'accantonamento dell'emendamento Giancarlo Giordano 28.111. Invita quindi al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Molea 28.98, D'Agostino 28.87 e propone l'accantonamento dell'emendamento Marzana 28.47. Invita quindi al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Vezzali 28.83. Esprime infine parere favorevole sull'emendamento Ghizzoni 28.38, mentre propone l'accantonamento delle proposte emendative Ghizzoni 28.33, Roccella 28.99, Centemero 28.44, Palese 28.63 e 28.55, Matarrese 28.100 e Di Salvo 28.04.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Rocco PALESE (FI-PdL) sottoscrive l'emendamento Matarrese 28.100.

  Giulio MARCON (SEL) ricorda che il suo gruppo ha presentato, con riferimento all'articolo 12 del provvedimento, un emendamento che interviene sulla stessa questione posta da altre proposte emendative riferite invece all'articolo 28. Chiede quindi con quali modalità si procederà all'esame dei suddetti emendamenti vertenti su identica materia.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, segnala che la questione verrà trattata unitariamente.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Vezzali 28.97 è stato ritirato dai presentatori.

  Simone VALENTE (M5S) sottoscrive l'emendamento Rampelli 28.127. Al riguardo, fa presente che tale proposta emendativa è volta al miglioramento dell'organizzazione e del coordinamento periferico del servizio di educazione fisica, sia a livello regionale sia provinciale. In tale ambito, ricorda come il Governo si sia impegnato ad affrontare tale problema in risposta a una risoluzione presentata presso la VII Commissione Cultura e come, quindi, risulti contraddittorio l'atteggiamento assunto nei confronti del suddetto emendamento. Segnala, quindi, che numerosi docenti hanno segnalato la necessità di un maggior coordinamento del servizio di educazione fisica ai diversi livelli territoriali, evidenziando altresì come il predetto servizio, gestito dallo Stato, potrebbe subire una rilevante contrazione, a danno della salute degli studenti italiani. Chiede, pertanto, che il Governo mantenga l'impegno assunto presso la VII Commissione Cultura nel senso di un intervento fattivo al fine di migliorare tale servizio.

  La Commissione respinge l'emendamento Rampelli 28.127.

  Il viceministro Enrico MORANDO con riferimento all'emendamento Giancarlo Giordano 28.111, precisa di essere favorevole al suo accantonamento in considerazione del fatto che, in base a quanto previsto in materia nel decreto-legge n. 66 del 2014, esso non comporterebbe maggiori oneri per l'Erario.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Giordano 28.111 deve intendersi accantonato. Fa presente, inoltre, che gli emendamenti Molea 28.98 e D'Agostino 28.87 sono stati ritirati dai Pag. 24presentatori. Avverte infine che, non essendovi obiezioni al riguardo, l'emendamento Marzana 28.47 si intende accantonato e che l'emendamento Vezzali 28.83 è stato ritirato.

  La Commissione approva l'emendamento Ghizzoni 28.38 (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente avverte che, non essendovi obiezioni, gli emendamenti Ghizzoni 28.33, Roccella 28.99, Centemero 28.44, Palese 28.63 e 28.55, Matarrese 28.100 e Di Salvo 28.04 s'intendono accantonati.

  Rocco PALESE (FI-PdL), illustra i suoi emendamenti 28.63 e 28.55, testé accantonati, i quali propongono una riforma del sistema di composizione delle commissioni dell'esame finale delle scuole secondarie di secondo grado, nel senso che esse siano composte esclusivamente da membri interni della scuola, oltre al il presidente, in qualità di componente esterno. Rileva come tale ipotesi fosse stata prospettata, in base a quanto riportato dagli organi di stampa, già nel corso della predisposizione della legge di stabilità in discussione ed evidenzia come essa potrebbe comportare ottimi risultati, in analogia a quanto avvenuto in occasione della riforma relativa alla composizione delle commissioni d'esame della scuola media inferiore. Nell'evidenziare come tale riforma possa comportare anche notevoli risparmi, nella misura di circa 85 milioni di euro, rispetto ai 147 milioni di euro spesi annualmente per i compensi ai commissari delle commissioni d'esame, ricorda che i suoi emendamenti propongono l'assegnazione di tali risparmi, alternativamente, all'incremento del Fondo per le non autosufficienze o del Fondo di ammortamento titoli del debito pubblico. Dichiara, peraltro, la propria disponibilità ad eventuale diversa destinazione dei risparmi stessi.

  Gianluca VACCA (M5S), nell'accogliere con favore l'attenzione dimostrata dal gruppo di Forza Italia nei confronti di misure per la riduzione del debito pubblico e a sostegno del Fondo per le non autosufficienze, ricorda l'impegno dei deputati del Movimento 5 Stelle nel devolvere parte della loro indennità da parlamentari al Fondo a sostegno delle microimprese.
  Si dichiara, tuttavia, completamente in disaccordo rispetto a quanto proposto dagli emendamenti Palese 28.63 e 28.55. In primo luogo rileva infatti come, sul piano del metodo, una riforma degli esami di maturità richieda un esame approfondito rispetto ai suoi aspetti didattici e pedagogici e non possa essere svolta nell'ambito dell'esame della legge di stabilità. Sul piano del merito, inoltre, dichiara la propria contrarietà rispetto a una riforma delle commissioni d'esame la quale, privilegiando la presenza di membri interni all'interno delle suddette commissioni, ed escludendo invece la presenza di membri esterni, presenta rischi in termini di minore trasparenza e rigore nell'ambito dello svolgimento degli esami.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, prima di rendere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 5, ricorda che esso riguarda l'eliminazione, dalla base imponibile dell'IRAP, della componente legata al costo del lavoro e che il Governo ha preannunciato l'intenzione di intervenire a modificare tale disposizione nel corso dell'esame del provvedimento al Senato.
  Invita quindi i presentatori al ritiro degli emendamenti Zaratti 5.61 e Airaudo 5.83. Fa presente che l'emendamento Paglia 5.71 è stato erroneamente segnalato dal gruppo Sinistra Ecologia e Libertà e che in suo luogo verrà esaminato l'emendamento Giancarlo Giordano 5.91 (vedi allegato 3), sul quale formula un invito al ritiro. Invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Taranto 5.88, Airaudo 5.72, Palese 5.64, degli identici emendamenti Fauttilli 5.86, Vignali 5.75 e Giampaolo Galli 5.82, nonché degli identici emendamenti Petitti 5.14, Milanato 5.26 e Latronico 5.31. Propone l'accantonamento dell'emendamento Castricone 5.25, mentre invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Pag. 25Russo 5.32. Propone che l'emendamento 5.10 della XIII Commissione si intenda respinto per l'Assemblea. Invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Guidesi 5.29, Vitelli 5.80, Palese 5.66, Librandi 5.81, Capezzone 5.62, Rampelli 5.67, degli identici emendamenti Locatelli 5.85, Vignali 5.13, Marchetti 5.55, Causin 5.78, Saltamartini 5.57, Gelmini 5.35, De Menech 5.5 e Basso 5.8, e dell'emendamento Palazzotto 5.44. Propone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Della Valle 5.03 e 5.04. Invita, infine, i presentatori al ritiro degli articoli aggiuntivi Fantinati 5.08 e Della Valle 5.01.

  Il viceministro Enrico MORANDO nel sottolineare che la disposizione in esame costituisce uno degli elementi portanti del disegno di legge di stabilità, in quanto dà una risposta strutturale ad un problema evidenziato negli ultimi anni da tutte le forze politiche, ossia l'aumento del carico fiscale per le imprese che decidano di assumere nuovi lavoratori, prende atto dei problemi applicativi emersi e segnalati dalle proposte emendative presentate. Osserva, infatti, che tale misura, di tipo strutturale, assorbe tutte le precedenti misure specifiche che erano state predisposte nel corso degli anni e di cui si erano avvantaggiate tutte le imprese, ma risulta applicabile soltanto alle imprese che abbiano al loro interno rapporti di lavoro dipendente stabili. Rileva, quindi, che non si potranno avvantaggiare della disposizione quelle imprese che non abbiano al loro interno lavoratori dipendenti e che negli anni scorsi avevano però tratto vantaggio dalle misure predisposte dai precedenti governi, assorbite e quindi di fatto annullate dalla misura in esame contenuta nel disegno di legge di stabilità. Esprimendo un'opinione di carattere personale, ritiene che l'intervento proposto dagli emendamenti su una franchigia all'IRAP potrebbe costituire un'opportuna compensazione dello svantaggio cui faceva prima riferimento, ma si riserva di approfondire la questione e presentare una proposta di modifica della disposizione nel corso dell'esame del provvedimento al Senato.
  Esprime quindi parere conforme a quello del relatore sulle proposte emendative riferite all'articolo 5 e in particolare sugli inviti al ritiro delle proposte emendative, pur se in larga parte condivise nel merito, al fine di poter trattare in modo più approfondito la questione nell'altro ramo del Parlamento.

  Arturo SCOTTO (SEL), intervenendo sull'emendamento Zaratti 5.61, esprime la propria contrarietà sullo spirito della disposizione recata dall'articolo 5, avendo preferito che si fossero selezionate le imprese a cui assegnare dei benefici in termini di IRAP e in particolare che si fosse attribuito tale beneficio alle aziende che avessero scelto di non procedere ai licenziamenti. Nell'illustrare l'emendamento Zaratti 5.61, che destina le somme ad investimenti per l'adattamento dei territori ai cambiamenti climatici, la loro messa in sicurezza e il contrasto al dissesto idrogeologico, sottolinea la situazione di emergenza che al riguardo si trova a vivere il nostro Paese, come evidenziano le cronache degli ultimi giorni. Insiste quindi sulla votazione dell'emendamento.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), nel fare presente preliminarmente di essere favorevole alla riduzione delle aliquote IRAP, osserva che tale imposta, istituita durante il Governo Prodi, è l'unica imposta proporzionale al fatturato e a volte risulta antieconomica per l'imprenditore. Al riguardo, fa presente che le aziende in fase di start-up hanno un valore di produzione in larga parte assorbito dai costi, i quali sono a loro volta in massima parte assorbiti dal costo del lavoro, determinando un utile che risulta, dopo l'applicazione dell'IRAP, pari a zero. Concorda con la necessità di privilegiare i rapporti a tempo indeterminato rispetto a quelli a tempo determinato, ma ritiene opportuno che vengano apportate modificazioni alla disposizione che a suo giudizio è iniqua, in quanto prevede deduzioni diverse per la componente femminile e più giovane e per quella maschile e con età superiore a 35 anni. Ribadisce in ultimo la richiesta al Pag. 26Governo di avere una risposta precisa in ordine alle quantificazioni finanziarie, sulle quali gli uffici della Camera hanno evidenziato numerose problematiche e preannuncia il voto contrario sull'emendamento Zaratti 5.61.

  Il viceministro Enrico MORANDO fa presente all'onorevole Villarosa che i rilievi mossi dal Servizio Bilancio della Camera sulle quantificazioni recate nel disegno di legge finanziaria sono state prese in considerazione dal Governo e ad esse è stata data risposta attraverso un documento scritto, al quale lui stesso ha fatto riferimento durante la replica in sede di discussione generale, che si riserva di fare avere ai commissari che ne facciano richiesta.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 5.61.

  Arturo SCOTTO (SEL), intervenendo sull'emendamento Airaudo 5.83, sottolinea che esso esprime l'idea del proprio Gruppo di quella che dovrebbe essere una politica economica e del lavoro di un Paese. Sottolinea infatti che in esso viene previsto un piano triennale straordinario per il lavoro, che costituisce una proposta cogente e congrua alla fase drammatica che sta vivendo il Paese al riguardo. Osserva che la proposta in esso contenuta è un vero e proprio jobs act di tipo americano, in quanto prevede interventi infrastrutturali, in una logica analoga a quella che ha mosso il Presidente americano dopo la drammatica crisi «Lehman Brothers». Sottolinea che il piano prevede anche l'istituzione di una agenzia per lo sviluppo e l'occupazione, volta alla realizzazione del programma di interventi urgenti di carattere ambientale e sociale, al pari di quella istituita in Germania per le politiche industriali. In ultimo, giudica necessaria una riarticolazione della curva dell'IRPEF e una riflessione non più procrastinabile sull'imposta patrimoniale, che costituisce a suo giudizio uno strumento necessario di riequilibrio sociale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Airaudo 5.83 e Giancarlo Giordano 5.91.

  Luigi TARANTO (PD) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 5.88, volto a sanare, attraverso una diversa modulazione delle franchigie, taluni effetti discorsivi derivanti dall'applicazione delle disposizioni di cui all'articolo 5 del provvedimento. Accede tuttavia all'invito al ritiro dell'emendamento, in considerazione anche dell'impegno assunto dal Governo ad affrontare nuovamente tale materia nel corso del successivo iter presso il Senato.

  Arturo SCOTTO (SEL), nell'illustrare le finalità dell'emendamento Airaudo 5.72, volto ad escludere dal campo di applicazione della deducibilità del costo del lavoro dall'imponibile IRAP, le imprese che nell'ultimo triennio abbiano avviato procedure di licenziamento o di delocalizzazione, auspicando che sul medesimo possa realizzarsi un ampio consenso da parte degli altri gruppi parlamentari.

  Giampaolo GALLI (PD) osserva che, qualora l'emendamento Airaudo 5.72 dovesse essere approvato, le imprese attualmente in difficoltà a causa delle difficili condizioni economiche del Paese risulterebbero ulteriormente penalizzate.

  Giulio MARCON (SEL) richiama l'attenzione sulla necessità di evitare il verificarsi di condotte non corrette da parte di quelle imprese che, al fine di beneficiare delle previste agevolazioni fiscali, potrebbero essere indotte a procedere a dismissioni o licenziamenti, ciò anche in considerazione del fatto che le norme di cui all'articolo 5 del provvedimento debbono essere effettivamente orientate al sostegno delle imprese che realizzano nuova, stabile occupazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Airaudo 5.72 e Palese 5.74.

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  Paolo TANCREDI (NCD) accede all'invito al ritiro dell'emendamento Vignali 5.75, di cui è cofirmatario, atteso l'impegno assunto dal Governo a riconsiderare la tematica da esso affrontata nel corso del successivo esame presso il Senato.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Fauttilli 5.86 e Giampaolo Galli 5.82, identici all'emendamento Vignali 5.75, sono ritirati dai presentatori. Avverte, altresì, che gli emendamenti Milanato 5.26 e Latronico 5.31 sono da intendersi decaduti per assenza dei presentatori e che l'emendamento Petitti 5.14, ad essi identico, è stato ritirato. Ricorda, infine, che l'emendamento Castricone 5.25 è stato accantonato.

  La Commissione respinge l'emendamento Russo 5.32.

   Francesco BOCCIA, presidente, fa presente che l'emendamento 5.10 della XIII Commissione è da intendersi respinto per l'Aula.

  La Commissione respinge l'emendamento Guidesi 5.29.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI), pur apprezzando l'impegno del Governo in merito ad un successivo approfondimento della materia da esso recata nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità al Senato, rileva come l'emendamento Vitelli 5.80, di cui è cofirmatario, miri essenzialmente a scongiurare il ripristino delle precedenti aliquote IRAP e a tutelare così il principio della non retroattività nell'applicazione delle norme fiscali, provvedendo alla copertura finanziaria dei relativi oneri attraverso tagli selettivi ad una serie di incentivi, di dubbia efficacia sulla base dell'esperienza pregressa, previsti dalla legislazione vigente in favore delle imprese.

  Giampaolo GALLI (PD) auspica che il Governo possa prendere in attenta considerazione i contenuti dell'emendamento Vitelli 5.80, di cui è cofirmatario, preannunziando tuttavia che in sede di votazione si uniformerà alle decisioni assunte dal suo gruppo parlamentare.

  Federico FAUTTILLI (PI) sottoscrive l'emendamento Vitelli 5.80.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Vitelli 5.80 e Palese 5.66.

  Francesco BOCCIA, presidente, prende atto che l'emendamento Librandi 5.81 viene ritirato dai presentatori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Capezzone 5.62 e Rampelli 5.67.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli identici emendamenti Vignali 5.13, Marchetti 5.55, Causin 5.78, Vignali 5.39, Saltamartini 5.57, De Menech 5.5 e Basso 5.8 sono ritirati dai presentatori e che l'emendamento Locatelli 5.85, ad esso identici, risulta decaduto per assenza del presentatore. Avverte, infine, che si procederà ora alla votazione dell'emendamento Gelmini 5.35, identico alle proposte emendative da ultimo richiamate.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Gelmini 5.35 e Palazzotto 5.44.

   Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che gli articoli aggiuntivi Della Valle 5.03 e 5.04 sono stati accantonati.

  Marco DA VILLA (M5S) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Fantinati 5.08, di cui è cofirmatario, volto ad escludere dall'ambito di applicazione dell'IRAP, a decorrere dal 2015, le piccole o micro imprese.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Fantinati 5.08, ricorda come all'atto istitutivo dell'IRAP si era previsto che il gettito derivante da tale imposta fosse destinato, nella misura del 90 per cento, al finanziamento Pag. 28del Servizio sanitario nazionale, cosa che però non si è poi verificata se non in minima parte. Anche in ragione di tale ultima circostanza, invita il relatore a chiarire le ragioni dell'invito al ritiro.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, precisa che la materia trattata dall'articolo aggiuntivo Fantinati 5.08 è in realtà oggetto di una riflessione ancora in corso, che non sarà possibile concludere se non dopo il passaggio del provvedimento all'altro ramo del Parlamento.

  Daniele PESCO (M5S) chiede di accantonare l'articolo aggiuntivo Fantinati 5.08.

   Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che il Viceministro Morando ha reso noto che è intenzione del Governo trattare la materia in sede di esame del provvedimento al Senato.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) rinnova la proposta di procedere ad un accantonamento dell'articolo aggiuntivo Fantinati 5.08, anche in vista di una eventuale successiva riformulazione da parte del relatore, rispetto alla quale il MoVimento 5 Stelle è pronto a suggerire una pluralità di soluzioni sul fronte della copertura finanziaria degli oneri.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Fantinati 5.08.

  Marco DA VILLA (M5S) illustra le finalità dell'articolo aggiuntivo Della Valle 5.01, di cui è cofirmatario, volto a rendere deducibili, per le imprese fornitrici di soggetti residenti in territori colpiti da eventi calamitosi, le perdite dovute al mancato pagamento delle forniture medesime. Invita pertanto il relatore a riconsiderare il parere in precedenza espresso.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, precisa che, al di là degli aspetti di natura finanziaria recati dalla proposta emendativa, con il Governo è in corso un'interlocuzione volta a prevedere una serie di interventi in favore dei territori colpiti da eventi calamitosi, prevedendo, da un lato, l'incremento nella misura di 60 milioni di euro del Fondo nazionale per le emergenze, dall'altro, introducendo disposizioni relative ad un alleggerimento dei vincoli del patto di stabilità interno per gli enti locali interessati da eventi calamitosi. Ciò premesso, conferma l'invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sull'articolo aggiuntivo Della Valle 5.01.

  Il viceministro Enrico MORANDO concorda con l'orientamento testé espresso dal relatore.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) evidenzia come non tutte le imprese interessate dalla proposta emendativa in esame siano fisicamente collocate nei territori colpiti da eventi calamitosi.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Della Valle 5.01.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che la Commissione passa ora all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 38.

  Guido GUIDESI (LNA), intervenendo sull'ordine dei lavori, ricorda che l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, aveva convenuto di fissare il termine dei lavori della giornata odierna entro le ore 19.

  Francesco BOCCIA, presidente, sottolineando che sia il relatore, sia il Governo sono pronti ad esprimere il parere sulle rimanenti proposte emendative, propone di esaurire comunque l'esame degli emendamenti in modo da poter convocare la Commissione la prossima settimana per l'esame delle sole proposte accantonate. In caso contrario, occorrerebbe prevedere un'ulteriore seduta durante il fine settimana.

  Guido GUIDESI (LNA) ribadisce che gli accordi intercorsi erano precisi e che ci si Pag. 29trova, adesso, di fronte ad una nuova proposta. Se dunque i gruppi converranno su tale proposta non potrà che prenderne atto.

  Francesco BOCCIA, presidente, evidenzia che l'ipotesi prospettata viene incontro alle esigenze di tutti.

  Rocco PALESE (FI-PdL) ritiene fondate le ragioni del collega Guidesi che poggiano su di un accordo preciso. Osserva tuttavia che, essendo cambiato il quadro di riferimento dell'accordo raggiunto in sede ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, sarebbe preferibile andare avanti nell'esame degli emendamenti, limitandosi così la prossima settimana ad esaminare le proposte emendative accantonate.

  Francesco BOCCIA, presidente, fa presente che le modifiche al calendario sono state dettate dall'esigenza di doversi adeguare alle decisioni della Conferenza dei capigruppo, che ha previsto votazioni in Assemblea nelle giornate di lunedì e martedì.

  Giulio MARCON (SEL) concorda sulla proposta di proseguire i lavori.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) ritiene che l'alternativa prospettata dal presidente non dia scelta e sottolinea come l'ulteriore prosecuzione dei lavori sia imputabile al ritardo con il quale il relatore e il Governo hanno fornito i pareri nella seduta antimeridiana. Osserva, quindi, che molti colleghi presentatori di emendamenti sarebbero impossibilitati ad intervenire, non avendo notizia della prosecuzione dell'esame.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che tutti i gruppi erano stati informati degli articoli che sarebbero stati esaminati nella giornata odierna.

  Rocco PALESE (FI-PdL) concorda sulla proposta di proseguire i lavori, evidenziando che la situazione non lascia alternativa.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, formula parere contrario sui subemendamenti Simonetti 0.38.166.1 e 0.38.166.3 e un parere favorevole sull'emendamento 38.166 del Governo. Formula, quindi, un invito al ritiro sugli emendamenti Nardi 38.13 e Capelli 38.8, nonché sui subemendamenti Tancredi 0.38.167.1, 0.38.167.2 e Agostinelli 0.38.167.3. Esprime parere favorevole sull'emendamento 38.167 del Governo.
  Formula, quindi, un invito al ritiro sugli emendamenti Tancredi 38.24, Russo 38.39 e 38.40, Verini 38.15 e Misuraca 38.28. Esprime un parere contrario sull'emendamento Brugnerotto 38.49 e un parere favorevole sull'emendamento Marchi 38.2.
  Formula un invito al ritiro sul subemendamento Simonetti 0.38.169.1, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento 38.169 del Governo.
  Formula un invito al ritiro sul subemendamento Latronico 0.38.168.1, parere contrario sul subemendamento Castelli 0.38.168.2 e parere favorevole sugli emendamenti del Governo 38.168, 38.170 e 38.171. Propone l'accantonamento dell'emendamento Marchi 38.3.
  Formula un invito al ritiro sugli emendamenti Fregolent 38.5 e Pastorino 38.96, propone l'accantonamento dell'emendamento Martella 38.105, mentre esprime parere favorevole sugli emendamenti Marchi 38.108 e 38.110. Propone l'accantonamento degli emendamenti Marchi 38.114 e Fragomeli 38.115. Formula un invito al ritiro sugli emendamenti Melilli 38.119 e 38.120 e sull'articolo aggiuntivo Tancredi 38.04.
  Esprime, infine, parere contrario sugli articoli aggiuntivi Palese 38.09 e 38.010, Riccardo Gallo 38.018 e Attaguile 38.022, mentre esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 38.043 del Governo, un invito al ritiro sui subemendamenti Manfredi 0.38.044.3, Zaratti 0.38.044.2 e Pag. 300.38.044.1 e Parrini 0.38.044.4 e raccomanda l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 38.044.

  Il viceministro Enrico MORANDO concorda con il relatore, esprimendo parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 38.044 del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Simonetti 0.38.166.1 e 0.38.166.3 ed approva l'emendamento 38.166 del Governo (vedi allegato 1).

  Nazzareno PILOZZI (Misto-LED), con riferimento all'emendamento Nardi 38.13, fa presente di essere disposto al ritiro, pur evidenziando come lo stesso non comporti maggiori oneri per l'Erario prevedendo esclusivamente la possibilità per i comuni rivieraschi di aumentare i canoni demaniali, avendo riguardo alle singole specificità territoriali.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, segnala come non sia possibile esprimere parere favorevole sull'emendamento Nardi 38.13, in mancanza di norme attuative che fissino puntuali limiti alle possibilità di aumento di canoni demaniali da parte dei comuni, al fine di quantificare eventuali oneri aggiuntivi.

  Il viceministro Enrico MORANDO, con riferimento al tema posto dall'emendamento Nardi 38.13, preannuncia che il Governo si accinge a presentare nel corso delle prossime settimane un disegno di legge relativo al riordino delle concessione del demanio marittimo.

  Nazzareno PILOZZI (Misto-LED) ritira l'emendamento Nardi 38.13, di cui è cofirmatario.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Capelli 38.8 nonché i subemendamenti Tancredi 0.38.167.1 e 0.38.167.2 all'emendamento del Governo 38.167 sono ritirati dai presentatori.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) illustra il subemendamento Agostinelli 0.38.167.3, di cui è cofirmatario, rispetto al quale chiede chiarimenti al Governo circa le motivazioni del parere contrario espresso su di esso.

  Pier Paolo BARETTA (PD) evidenzia come la questione della gestione delle sedi di uffici giudiziari debba essere regolamentata attraverso un processo di riallocazione e sotto la visione dell'Agenzia per il demanio.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Agostinelli 0.38.167.3 e approva l'emendamento 38.167 del Governo (vedi allegato 1), risultando pertanto assorbiti gli emendamenti Tancredi 38.24, Russo 38.39 e 38.40, Verini 38.15 e Misuraca 38.28.

  Francesco BOCCIA, presidente avverte che, non essendovi obiezioni, l'emendamento Lenzi 38.64 si intende accantonato.

  Marco BRUGNEROTTO (M5S) illustra il suo emendamento 38.49, evidenziando come esso abbia valore simbolico delle denunce più volte sollevate dal MoVimento 5 Stelle rispetto all'impiego di risorse pubbliche molto ingenti a favore delle infrastrutture per la realizzazione di Expo 2015, rileva quindi come, anziché destinare ulteriori finanziamenti a tale evento, l'emendamento proponga di allocarle a sostegno del Fondo per il finanziamento di un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive. Chiede pertanto al Governo di valutare attentamente l'opportunità di sostenere il suddetto emendamento.

  Vincenzo CASO (M5S) evidenzia come l'emendamento Brugnerotto 34.49 sia volto ad evitare che ulteriori ingenti finanziamenti siano destinati all'evento Expo 2015, ricordando altresì come, rispetto ad altri emendamenti che prevedevano l'allocazione delle risorse per eventi meritevoli di essere sostenuti quali, ad esempio, misure di contrasto al rischio di dissesto idrogeologico, Pag. 31il Governo abbia espresso parere contrario per contrarietà alle relative coperture finanziarie. Soffermandosi quindi sulla vicenda legata all'acquisizione, da parte dello Stato, dei terreni destinati ad Expo 2015, ricorda che per l'attività di bonifica di tali terreni è richiesto, rispetto allo stanziamento iniziale, un extra costo di 30 milioni di euro. A fronte di ciò, ritiene grave che il Governo destini ulteriori 50 milioni di euro per infrastrutture dell'Expo, continuando ad attuare una politica di allocazione delle risorse che non va a sostegno delle vere esigenze del Paese.

  Daniele PESCO (M5S) evidenzia come i 50 milioni di euro stanziati per l'Expo costituiscano il costo relativo al cantiere per la costruzione delle vie d'acqua per l'Expo stesso. Ricordando come il MoVimento 5 Stelle sia sempre stato contrario rispetto a quest'opera, la quale arreca un grave danno ambientale alla città di Milano, segnala che sarebbe stato necessario concepire l'Expo 2015 come un evento a struttura «diffusa» e finalizzato alla valorizzazione dell'intera regione Lombardia, senza ulteriori opere di cementificazione. Ricorda infatti come la regione presenti già importanti problematiche in relazione ai bacini idrici e come quindi sarebbe stato necessario utilizzare lo stanziamento di 50 milioni per iniziare un'opera di contrasto ai problemi di dissesto idrogeologico alla regione stessa. Stigmatizza quindi tale scelta del Governo a favore del cantiere per la costruzione delle vie d'acqua e ricorda che contro tale opera avrà luogo nella giornata di domani una manifestazione alla quale parteciperà il MoVimento 5 Stelle.

  Silvia GIORDANO (M5S) chiede al Governo quale sia la ratio in base alla quale ha assunto la decisione di destinare alla predetta finalità 50 milioni di euro, anziché al fine di sostenere le fasce socialmente ed economicamente più bisognose della popolazione. Ricorda, al riguardo, il suo emendamento discusso nella seduta di ieri che prevedeva la destinazione di 50 milioni di euro al Piano per il sostegno delle persone disabili. Nel rilevare come tale emendamento, rispetto al quale il Governo ha dichiarato che non vi erano sufficienti risorse finanziarie, avrebbe avuto il merito di sostenere le persone disabili, pone all'attenzione del Governo la destinazione di 50 milioni di euro, prevista dall'emendamento Brugnerotto 38.49, a favore del Fondo per la bonifica delle discariche abusive, che rappresentano un grave problema del Paese.

  Davide TRIPIEDI (M5S), nel condividere le considerazioni espresse dai deputati Caso e Pesco, sottolinea l'urgenza con cui andrebbero affrontati i gravi problemi che affliggono il territorio. Ricorda a tale proposito che i cittadini dei territori su cui si stanno costruendo le infrastrutture di Expo 2015 hanno lamentato come esse contribuiscano a danneggiare un territorio già fortemente penalizzato. Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento Brugnerotto 38.49, chiedendo su di esso una nuova valutazione da parte del Governo.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) ricorda in primo luogo gli arresti, effettuati dal reparto dei Ros di Milano, di numerosi esponenti della criminalità organizzata che operava in Lombardia, in particolare nell'ambito degli appalti connessi all'organizzazione di Expo 2015, evidenziando come, dalle inchieste svolte dalla magistratura, sia emerso un diffuso fenomeno di infiltrazione della criminalità nel sistema che gestisce le opere connesse all'evento Expo 2015. In considerazione di ciò, e del fatto che tale manifestazione non presenta vantaggi in termini di maggiore occupazione, ma appare esclusivamente a vantaggio delle organizzazioni criminose fortemente attive nel cuore della Lombardia, raccomanda l'approvazione dell'emendamento in esame.

  Pier Paolo BARETTA (PD), nel confermare il parere contrario del Governo sull'emendamento Brugnerotto 38.49, ribadisce la diversa opinione del Governo rispetto all'evento Expo 2015, che ritiene Pag. 32essere utile e significativo per lo sviluppo delle prospettive economiche del Paese, al di là dei fatti accertati a livello giudiziario, rispetto alle quali tutte le forze politiche esprimono la loro condanna.

  La Commissione respinge l'emendamento Brugnerotto 38.49.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) preannuncia l'astensione del proprio gruppo sull'emendamento Marchi 38.2.

  La Commissione approva l'emendamento Marchi 38.2 (vedi allegato 1).

  Paolo TANCREDI (NCD) fa presente che l'emendamento Misuraca 38.28 non risulta assorbito dall'emendamento 38.167 del Governo, come precedentemente dichiarato, e ne chiede pertanto l'accantonamento.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, acconsente alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Misuraca 38.28 formulata dall'onorevole Tancredi.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Misuraca 38.28 deve intendersi accantonato.

  Roberto SIMONETTI (LNA) intervenendo sul subemendamento a sua firma 0.38.169.1, osserva che l'emendamento del Governo 38.169, teso a dare una maggiore flessibilità ai comuni nella gestione dei mutui al fine di liberare risorse di parte corrente, potrebbe avere ostacoli nella sua applicazione, in quanto l'aumento delle spese da parte dell'ente locale potrebbe avere come conseguenza un controllo della Corte dei Conti e dissuadere pertanto l'ente dall'utilizzo di questa misura.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA sottolinea che il testo proposto dal Governo costituisce un punto di equilibrio e di convergenza con le esigenze rappresentate dai comuni. Riguardo al contenuto del subemendamento Simonetti 0.38.169.1, come anche del successivo subemendamento Latronico 0.38.168.1 che affronta un'analoga tematica, fa presente che il Governo terrà in considerazione le istanze in essi poste in una successiva proposta che intende presentare nel corso dell'esame del provvedimento al Senato e invita pertanto i presentatori al ritiro delle proposte e alla predisposizione di un ordine del giorno.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ritiene anch'egli opportuno un approfondimento sulla questione posta dal collega Simonetti, facendo presente che le sezioni regionali della Corte dei Conti forniscono interpretazioni diverse e sottolineando pertanto la necessità di individuare una modalità per uniformare tali orientamenti.

  Paola BRAGANTINI (PD) fa presente che nella sua regione, il Piemonte, si sono posti i problemi segnalati dal relatore e che costituiscono oggetto del contenuto del subemendamento 0.38.169.1, che condivide.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA ribadisce che la questione è all'attenzione del Governo e si impegna ad accelerare la presentazione di una proposta di modifica e a cercare una soluzione coerente e organica prima della conclusione dell'esame del provvedimento presso questo ramo del Parlamento.

  Roberto SIMONETTI (LNA) ritira il proprio subemendamento 0.38.169.1.

  La Commissione approva l'emendamento 38.169 del Governo (vedi allegato 1).

  Paolo TANCREDI (NCD) sottoscrive il subemendamento Latronico 0.38.168.1 e lo ritira.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S), intervenendo sul subemendamento Castelli 0.38.168.2, invita il relatore ed il rappresentante del Governo ad un'ulteriore riflessione, sottolineando che con esso si Pag. 33chiede il parere della Corte dei Conti su una questione a suo giudizio estremamente delicata.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Castelli 0.38.168.2 e approva gli emendamenti 38.168, 38.170 e 38.171 del Governo (vedi allegato 1).

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Marchi 38.3 deve intendersi accantonato.

  Marco CAUSI (PD) sottoscrive l'emendamento Fregolent 38.5 e lo ritira.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Pastorino 38.96 è stato ritirato e che l'emendamento Marchi 38.3 deve intendersi accantonato.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Marchi 38.108 e 38.110 (vedi allegato 1).

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Marchi 38.114 e Fragomeli 38.115 devono intendersi accantonati. Avverte altresì che sono stati ritirati gli emendamenti Melilli 38.119 e 38.120 e l'articolo aggiuntivo Tancredi 38.04.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Palese 38.09 e 38.010, Riccardo Gallo 38.018 e Attaguile 38.022, ed approva l'articolo aggiuntivo 38.043 del Governo (vedi allegato 1).

  Maino MARCHI (PD) sottoscrive il subemendamento Manfredi 0.38.044.3 e lo ritira.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Zaratti 0.38.044.2 e 0.38.044.1.

  Maino MARCHI (PD) sottoscrive il subemendamento Parrini 0.38.044.4 e lo ritira.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 38.044 del relatore (vedi allegato 1).

  La Commissione passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 37.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel raccomandare l'approvazione del suo subemendamento 0.37.87.1, esprime parere favorevole sull'emendamento 37.87 del Governo. Invita al ritiro i presentatori degli emendamenti Coscia 37.40 e Piazzoni 37.80. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, il presentatore dell'emendamento Guidesi 37.23. Invita al ritiro i presentatori degli identici emendamenti Marchi 37.1, Borghi 37.8, Gasparini 37.29, Cenni 37.36, Squeri 37.55, Centemero 37.62, Paglia 37.70 e Misiani 37.84. Esprime parere favorevole sul subemendamento Marchetti 0.37.88.1 e parere contrario sul subemendamento Castelli 0.37.88.2. Esprime parere favorevole sull'emendamento 37.88 del Governo. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, il presentatore dell'emendamento Invernizzi 37.12. Invita al ritiro il presentatore dell'articolo aggiuntivo Borghi 37.022 e i presentatori degli identici articoli aggiuntivi Marchi 37.023, Guidesi 37.024 e 37.025, Martella 37.026, 37.027 e 37.028 e Gasparini 37.029 e 37.030. Invita altresì al ritiro i presentatori degli identici articoli aggiuntivi Latronico 37.05 e Palese 37.06 e i presentatori degli articoli aggiuntivi Fauttilli 37.012, Fassina 37.01 e Brunetta 37.09.

  Il sottosegretario Pier Paolo BARETTA esprime parere favorevole sul subemendamento 0.37.87.1 del relatore e parere conforme a quello del relatore su tutte le altre proposte emendative riferite all'articolo 37.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva il subemendamento 0.37.87.1 del relatore e l'emendamento 37.87 del Governo (vedi allegato 1).

Pag. 34

  Maino MARCHI (PD) sottoscrive l'emendamento Coscia 37.40 e lo ritira.

  Nazzareno PILOZZI (Misto-LED) chiede che l'emendamento Piazzoni 37.80, di cui è cofirmatario, confluisca nel pacchetto che il Governo prevede di presentare al Senato, evidenziando la pesante situazione dei lavoratori degli uffici di piano.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, osserva che il proprio subemendamento 0.37.87.1, testé approvato dalla Commissione, va nella direzione indicata dall'onorevole Pilozzi.

  Pier Paolo BARETTA (PD) conferma quanto evidenziato dal relatore e annuncia che il problema sollevato dall'onorevole Pilozzi verrà approfondito in occasione dell'esame presso il Senato.

  Nazzareno PILOZZI (Misto-LED) ringrazia il rappresentante del Governo e ritira l'emendamento Piazzoni 37.80.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, evidenzia che l'emendamento del Governo 37.87 costituisce un primo passo nella direzione indicata dall'emendamento Guidesi 37.23.

  Guido GUIDESI (LNA) chiede che l'emendamento a sua prima firma 37.23 sia posto comunque in votazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Guidesi 37.23.

  Maino MARCHI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 37.1 e sottoscrive gli identici emendamenti Borghi 37.8, Gasparini 37.29, Cenni 37.36 e Misiani 37.84, provvedendo al loro ritiro.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Squeri 37.55, Centemero 37.62 e Paglia 37.70.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva il subemendamento Marchetti 0.37.88.1 (vedi allegato 1) e respinge il subemendamento Castelli 0.37.88.2. Approva quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti 37.88 e 37.89 del Governo (vedi allegato 1) e respinge l'emendamento Invernizzi 37.12.

  Maino MARCHI (PD) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Borghi 37.022 e lo ritira. Sottoscrive inoltre gli identici articoli aggiuntivi Martella 37.026, 37.027 e 37.028 e Gasparini 37.029 e 37.030 e li ritira assieme all'articolo aggiuntivo a sua prima firma 37.023, identico ai precedenti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici articoli aggiuntivi Guidesi 37.024 e 37.025 e gli identici articoli aggiuntivi Latronico 37.05 e Palese 37.06.

   Francesco BOCCIA, presidente, constatata l'assenza dei presentatori, dichiara decaduto l'articolo aggiuntivo Fauttilli 37.012.

  Stefano FASSINA (PD) non accetta l'invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 37.01 formulato dal relatore. Evidenzia che l'articolo aggiuntivo prevede la costituzione di un Fondo per la messa in sicurezza del territorio, alimentato, per il triennio 2015-2017, con i proventi relativi alla vendita di partecipazioni dello Stato in attuazione del programmato piano di privatizzazioni. Sottolinea pertanto che, per il suddetto triennio, le risorse delle privatizzazioni non verranno destinate al Fondo ammortamento titoli di Stato. Ritiene che ciò non altererà i meccanismi strutturali di finanza pubblica e non invertirà la dinamica del debito pubblico, mentre contribuirà in misura notevole alla lotta contro il dissesto idrogeologico.

  Giulio MARCON (SEL) dichiara, a nome del gruppo SEL, di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Fassina 37.01, condividendone le finalità e la copertura.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) annuncia, a nome del gruppo MoVimento 5 Stelle, la Pag. 35sottoscrizione dell'articolo aggiuntivo Fassina 37.01.

  Guido GUIDESI (LNA) ritiene l'articolo aggiuntivo Fassina 37.01 un sistema intelligente e razionale per la soluzione del problema del dissesto idrogeologico in Italia e annuncia di sottoscriverlo.

  Giampaolo GALLI (PD), pur condividendo la finalità dell'articolo aggiuntivo Fassina 37.01, ritiene che la copertura proposta potrebbe portare l'indebitamento netto italiano oltre la soglia del 3 per cento.

  Guido GUIDESI (LNA) invita a non introdurre nella discussione, in maniera capziosa, considerazioni di carattere macroeconomico. Ritiene quindi che l'intervento vada sostenuto al di là delle considerazioni dell'Unione europea.

  Il viceministro Enrico MORANDO condivide la necessità di intervento nei confronti di un problema grave come il dissesto idrogeologico e dichiara di essere consapevole che la prevenzione ridurrebbe in misura notevolissima le conseguenze delle comunque inevitabili calamità naturali. Ritiene però che non debba essere dimenticata l'entità del nostro debito pubblico e teme che l'utilizzo della copertura proposta possa pregiudicare la nostra reputazione in materia di solvibilità, necessaria per il mantenimento di bassi tassi di interesse sui titoli di Stato.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Fassina 37.01, ai fini di un supplemento d'indagine.

  Il viceministro Enrico MORANDO afferma di non avere nulla in contrario alla proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Fassina 37.01.

  Stefano FASSINA (PD) accoglie la proposta di accantonamento dell'articolo aggiuntivo 37.01 a sua prima firma.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Fassina 37.01 deve considerarsi accantonato.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Brunetta 37.09.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 35 del provvedimento, fa preliminarmente presente che è sua intenzione, per le ragioni già esposte nel corso del dibattito, formulare un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sulle proposte emendative concernenti materie che interessano direttamente le regioni o le province. Ciò premesso, formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sulle seguenti proposte emendative: gli identici Marchi 35.2 e Palese 35.34, Guidesi 35.133 e 35.125, gli identici Dorina Bianchi 35.214, Palese 35.173 e Matarrese 35.220, Marchi 35.3, gli identici Guidesi 35.112, Palese 35.36 e Tancredi 35.207, Pili 35.206. Esprime, inoltre, parere favorevole sull'emendamento 35.258 del Governo. Formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sulle seguenti proposte emendative: gli identici emendamenti Galati 35.174, Borghi 35.25, Gasparini 35.94, Cenni 35.95, Simonetti 35.50, Squeri 35.161, Centemero 35.166, Paglia 35.204, Misiani 35.239 e Cirielli 35.243; gli identici emendamenti Galati 35.78, Centemero 35.162, Squeri 35.154, Simonetti 35.43, Borghi 35.31, Gasparini 35.83, Cenni 35.100, Paglia 35.197, Misiani 35.232 e Cirielli 35.245; gli identici emendamenti Squeri 35.150, Simonetti 35.44, Centemero 35.167, Misiani 35.227, Squeri 35.82 e Cenni 35.104. Formula, inoltre, un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sulle seguenti proposte emendative: Borghi 35.32 e 35.9, gli identici Marchi 35.8, Borghi 35.30, Gasparini 35.85, Squeri 35.155, Centemero 35.163, Paglia 35.198, Misiani 35.233 e Cenni 35.101. Formula, inoltre, un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sulle seguenti proposte emendative: Misiani 35.15, gli identici Gasparini 35.91, Simonetti 35.48, Borghi Pag. 3635.27, Cenni 35.97, Squeri 35.159, Centemero 35.181, Paglia 35.202 e Misiani 35.237; gli identici Squeri 35.160, Simonetti 35.49, Borghi 35.26, Gasparini 35.93, Cenni 35.96, Centemero 35.182, Paglia 35.203 e Misiani 35.238. Formula, inoltre, un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sulle seguenti proposte emendative: Marchi 35.5, gli identici Misiani 35.228, Squeri 35.140, Borghi 35.17, Gasparini 35.80, Centemero 35.168, Cenni 35.108 e Paglia 35.192, nonché gli identici Lodolini 35.126 e 35.14 e Giulietti 35.13. Formula, inoltre, un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sulle seguenti proposte emendative: Laffranco 35.135, gli identici Marchi 35.7, Gasparini 35.87, Borghi 35.28, Misiani 35.235, Paglia 35.200, Simonetti 35.46, Squeri 35.157, Centemero 35.165 e Cenni 35.98. Formula, inoltre, un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Paola Bragantini 35.251 e Censore 35.52. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Marchi 35.1, Fauttilli 35.241 e Palese 35.177. Propone di accantonare l'emendamento Pastorino 35.24, sul quale sono in corso approfondimenti, gli identici Marchi 35.11, Palese 35.175 e Busin 35.54, che riguardano i territori colpiti da eventi calamitosi, e gli identici Marchi 35.10, Palese 35.176 e Busin 35.53, in vista di una loro eventuale riformulazione. Formula, inoltre, un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sull'emendamento Simonetti 35.115, mentre propone di accantonare l'emendamento Marchi 35.12. Formula, inoltre, un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sull'emendamento Pastorelli 35.56, propone di accantonare l'emendamento Guidesi 35.77 e gli identici D'Incà 35.131 e Guidesi 35.62, ed esprime parere contrario sugli identici emendamenti Rampelli 35.253 e Palese 35.145. Formula, infine, un invito al ritiro sull'articolo aggiuntivo Vignali 35.01.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore, confermando che, come peraltro da lui più volte ribadito nel corso del dibattito, è in atto il tentativo di trovare un'intesa con le regioni al fine di superare la situazione di aspro contrasto che con le stesse si è determinato a seguito della presentazione del disegno di legge di stabilità. Precisa che il Governo, in particolare, è al lavoro per verificare l'opportunità di adottare specifiche norme che accompagnino la mobilità del personale delle province verso il sistema delle regioni e dei comuni. Essendo ancora in corso l'interlocuzione con i soggetti interessati, dichiara che all'esito del confronto in atto il Governo si riserva di presentare specifiche proposte correttive tali da essere recepite all'interno del disegno di legge di stabilità, o direttamente alla Camera, qualora fosse possibile individuare una soluzione in tempi ravvicinati, ovvero, come appare allo stato più verosimile, nel corso del successivo esame del provvedimento presso il Senato.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte, prima di procedere alla votazione delle proposte emendative riferite all'articolo 35 del provvedimento, che il gruppo Partito Democratico ha comunicato di ritirare tutte le proposte emendative dallo stesso presentate al medesimo articolo, sulle quali il relatore e il rappresentante del Governo hanno testé formulato un invito al ritiro. Avverte, altresì, che l'emendamento Palese 35.34 è da intendersi decaduto per assenza dei proponenti.

  Guido GUIDESI (LNA), intervenendo sugli emendamenti 35.133 e 35.125 a sua prima firma, lamenta i tagli eccessivi compiuti dalle disposizioni del disegno di legge di stabilità a carico delle regioni.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Guidesi 35.133 e 35.125 nonché gli identici emendamenti Dorina Bianchi 35.114, Palese 35.173 e Matarrese 35.220.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Guidesi 35.112, Palese 35.36 e Tancredi 35.207 nonché l'emendamento Pili 35.206, approva l'emendamento 35.258 del Governo Pag. 37 (vedi allegato 1), e respinge gli identici emendamenti Galati 35.174, Simonetti 35.50, Squeri 35.161, Centemero 35.166, Paglia 35.204 e Cirielli 35.243.

  Roberto SIMONETTI (LNA) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 35.43, evidenziando come la questione presenti risvolti di natura non tanto finanziaria quanto istituzionale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Galati 35.78, Centemero 35.162, Squeri 35.154, Simonetti 35.43, Paglia 35.197 e Cirielli 35.245, gli identici emendamenti Squeri 35.150, Simonetti 35.44, Centemero 35.167 e Squeri 35.82, gli identici emendamenti Squeri 35.155, Centemero 35.163 e Paglia 35.198, gli identici emendamenti Simonetti 35.48, Squeri 35.159, Centemero 35.181 e Paglia 35.202, gli identici emendamenti Squeri 35.160, Simonetti 35.49, Centemero 35.182 e Paglia 35.203, gli identici emendamenti Squeri 35.140, Centemero 35.168, e Paglia 35.192, l'emendamento Laffranco 35.135 nonché gli identici Paglia 35.200, Simonetti 35.46, Squeri 35.157 e Centemero 35.165.

  La Commissione approva quindi gli identici emendamenti Marchi 35.1, Fauttilli 35.241 e Palese 35.177 (vedi allegato 1).

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Pastorino 35.24, gli identici emendamenti Marchi 35.11, Palese 35.175 e Busin 35.54 nonché gli identici emendamenti Marchi 35.10, Palese 35.176 e Busin 35.53 sono da intendersi accantonati.

  La Commissione respinge l'emendamento Simonetti 35.115.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Marchi 35.12, Guidesi 35.77 nonché gli identici emendamenti D'Incà 35.131 e Guidesi 35.62 sono da intendersi accantonati, mentre l'emendamento Pastorelli 35.56 si intende decaduto per assenza dei presentatori.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Rampelli 35.253 e Palese 35.145.

   Francesco BOCCIA, presidente, prende atto che l'articolo aggiuntivo Vignali 35.01 viene ritirato dai presentatori.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 36 del provvedimento, esprime parere favorevole sull'emendamento 36.27 del Governo e formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Guidesi 36.11, Benedetti 36.19 e Guidesi 36.14. Propone, infine, di accantonare l'emendamento Antezza 36.5.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento 36.27 del Governo (vedi allegato 1) e respinge gli emendamenti Guidesi 36.11, Benedetti 36.19 e Guidesi 36.14.

   Francesco BOCCIA, presidente, dopo aver ricordato che l'emendamento Antezza 36.5 si intende accantonato, sospende brevemente la seduta.

  La seduta sospesa alle 21.30, è ripresa alle 22.

  Francesco BOCCIA, presidente, nel dare conto delle sostituzioni, avverte che, per il gruppo Partito Democratico, i deputati Rosato, Garavini, Lenzi, Mongiello, Taranto, Castricone, Miotto, Gnecchi e Anzaldi sostituiscono, rispettivamente, i deputati Rubinato, Laforgia, Ginato, Censore, Fanucci, Cinzia Maria Fontana, Preziosi, Misiani e Parrini, per il gruppo MoVimento 5 stelle i deputati Rostellato, Silvia Giordano, Tripiedi e Mantero sostituiscono rispettivamente l'onorevole Cariello, D'Incà, Colonnese e Castelli; per il gruppo Lega Nord e Autonomie il deputato Simonetti sostituisce il deputato Giancarlo Pag. 38Giorgetti; per il gruppo Misto-Centro democratico, l'onorevole Plangger sostituisce l'onorevole Tabacci.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 11 del provvedimento, formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Fassina 11.58 e Di Salvo 11.50, nonché sui subemendamenti Melilla 0.11.59.1, per la parte ammissibile, Airaudo 0.11.59.2, Melilla 0.11.59.3, ed esprime parere favorevole sull'emendamento 11.59 del Governo. Formula, quindi, un invito al ritiro sugli emendamenti Gigli 11.25, Tullo 11.53 e sull'articolo aggiuntivo Valente 11.016 – sul quale esprime il dubbio che parte della copertura finanziaria sia già impegnata per il fondo a favore della famiglia –, sugli identici articoli aggiuntivi Lavagno 11.013, Gelmini 11.012, Gadda 11.015, Allasia 11.017, Gasparini 11.018 e Marchetti 11.019, nonché sugli articoli aggiuntivi Nicchi 11.08 e Rizzetto 11.014.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme al relatore.

  Stefano FASSINA (PD) conferma l'emendamento 11.58 a sua prima firma, sottolineando la necessità di risorse adeguate per far funzionare l'impianto della legge delega sul lavoro.
  Evidenzia, quindi, che le risorse finanziarie sono recuperate attraverso un meccanismo che fa sì che la decontribuzione sociale vada solo per i contratti a tempo indeterminato aggiuntivi rispetto al periodo precedente. Rileva, peraltro, che si tratta dello stesso criterio previsto da un emendamento del presidente della Commissione lavoro per raggiungere la medesima finalità. Raccomanda, quindi, l'approvazione dell'emendamento.

  Giulio MARCON (SEL), intervenendo in qualità di cofirmatario, aggiunge che le risorse individuate nel disegno di legge di stabilità sono insufficienti rispetto alle esigenze della legge delega sul lavoro. Manifesta, quindi, preoccupazione per quello che potrà succedere in futuro e per le risposte che si potranno dare a chi si troverà in condizione di dover perdere il posto di lavoro. Preannuncia quindi il voto favorevole del gruppo SEL su questo emendamento e su tutti i subemendamenti all'emendamento del 11.59 del Governo.

  Vincenzo CASO (M5S) preannuncia il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle sull'emendamento Fassina 11.58.

  Marco CAUSI (PD) esprime una posizione diversa rispetto a quella dei colleghi prima intervenuti, segnalando che le misure sul lavoro previste nel disegno di legge di stabilità vanno nella direzione della riduzione del costo del lavoro e costituiscono un forte incentivo a trasformare i contratti di lavoro a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) esprime apprezzamento per l'emendamento Fassina 11.58, evidenziando che tale proposta emendativa potrebbe fornire una spinta al mercato del lavoro e che i relativi oneri sarebbero in parte ricompensati da minori spese che dovrà sostenere lo Stato per gli ammortizzatori sociali. Chiede, quindi, di una riflessione supplementare al riguardo da parte del relatore e del rappresentante del Governo.

  Maino MARCHI (PD) rileva positivamente che lo stanziamento per gli ammortizzatori sociali e per le esigenza della legge delega sul lavoro viene rafforzato dal disegno di legge di stabilità. Ritiene, inoltre, che, con lo sgravio contributivo previsto dall'articolo 12 e la riduzione dell'IRAP prevista all'articolo 5, gli interventi messi in campo vadano nella direzione di rendere più conveniente per le imprese le assunzioni a tempo indeterminato rispetto al lavoro flessibile.

  La Commissione respinge l'emendamento Fassina 11.58.

Pag. 39

  Nazzareno PILOZZI (Misto-LED) ritira l'emendamento Di Salvo 11.50.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge quindi i subemendamenti Melilla 0.11.59.1, per la parte ammissibile, Airaudo 0.11.59.2 e Melilla 0.11.59.3 e approva l'emendamento 11.59 del Governo (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Tullo 11.28, Gnecchi 11.16 e Ginato 11.57 devono intendersi accantonati.

  Federico FAUTTILLI (PI) sottoscrive l'emendamento Gigli 11.25 e lo ritira.

  Antonio CASTRICONE (PD) evidenzia che gli oneri derivanti dall'emendamento 11.4, a sua prima firma, sono molto inferiori a quelli stimati nella copertura finanziaria, dovendo attestarsi intorno ai 2 milioni di euro. Invita, quindi, a riflettere sull'emendamento, sottolineandone le finalità di giustizia nei confronti delle persone esposte ai rischi dell'amianto.

  Giulio MARCON (SEL) sottoscrive, a nome del proprio gruppo, l'emendamento Castricone 11.4 ed auspica la sua approvazione anche in ragione dell'esiguità del costo.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) dichiara che anche il gruppo del MoVimento 5 Stelle sottoscrive l'emendamento Castricone 11.4.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD), considerata l'importanza dell'emendamento in esame, lo sottoscrive anche a nome del suo gruppo.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Castricone 11.4 e Paris 11.20 si intendono accantonati.

  La Commissione approva l'emendamento Tullo 11.53 (vedi allegato 1).

  Maino MARCHI (PD) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Valeria Valente 11.016, relativo all'importante tematica dell'occupazione femminile delle regioni del Mezzogiorno e, accedendo alla proposta del relatore, lo ritira. Sottoscrive inoltre gli articoli aggiuntivi Lavagno 11.013, Gasparini 11.018 e Marchetti 11.019 e li ritira.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Gelmini 11.012, Gadda 11.015 e Allasia 11.017.

  Giulio MARCON (SEL) illustra l'articolo aggiuntivo Nicchi 11.08, relativo al regime previdenziale «opzione donna», che consente alle donne di andare in pensione con 57 anni di età, 58 per le lavoratrici autonome, e 35 anni di contributi. Evidenzia che tale opzione può essere esercitata per legge sino al 31 dicembre 2015, ma la circolare dell'INPS n. 35 del 2012 impedisce di fatto tale esercizio, includendo i periodi di incremento previsti dalle finestre e dall'aumento dell'aspettativa di vita. Rileva quindi che l'emendamento si propone di consentire alle donne di esercitare l'opzione fino alla fine del periodo previsto dalla legge.

  Marialuisa GNECCHI (PD) chiede al Governo di intervenire su quanto previsto dalla circolare INPS citata dal collega Marcon, che di fatto riduce il periodo durante il quale è possibile l'esercizio dell'opzione. Evidenzia che in caso contrario le donne interessate non possono andare in pensione prima dei 66 anni di età. Segnala infine che sulla problematica in questione esiste un pieno accordo tra le Commissioni lavoro di Camera e Senato.

  Davide TRIPIEDI (M5S) sottolinea la gravità della questione, già oggetto di attenzione da parte della XI Commissione della Camera. Nell'evidenziare che le donne si fanno carico sia dell'attività lavorativa sia delle incombenze familiari, rileva infine che la proposta emendativa, ove approvata, sortirebbe positivi effetti anche in termini di ricambio generazionale.

Pag. 40

  Giulio MARCON (SEL) chiede al rappresentante del Governo se ritiene possibile intervenire sul problema segnalato.

  Il viceministro Enrico MORANDO dichiara di non avere la competenza necessaria per fare osservazioni sul merito del problema e si limita ad evidenziare la criticità finanziaria dell'intervento.

  Giulio MARCON (SEL) insiste perché sia posto in votazione l'articolo aggiuntivo Nicchi 11.08, auspicando comunque che il Governo possa presto intervenire per risolvere la situazione evidenziata.

  Davide TRIPIEDI (M5S) sottoscrive l'emendamento Nicchi 11.08.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Nicchi 11.08 e Rizzetto 11.014.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel passare all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 12, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori dell'emendamento Dell'Aringa 12.44. Esprime parere contrario sugli emendamenti Corsaro 12.2 e Prataviera 12.8, mentre propone l'accantonamento dell'emendamento Dell'Aringa 12.43. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, i presentatori degli emendamenti Baruffi 12.11, Mucci 12.16, Pilozzi 12.42 e Scotto 12.41. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Palese 12.33 e Galati 12.10. Propone l'accantonamento dell'emendamento Occhiuto 12.15 e dell'articolo aggiuntivo Pannarale 12.03 e invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, il presentatore dell'articolo aggiuntivo Airaudo 12.06.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Marco CAUSI (PD) ritira l'emendamento Dell'Aringa 12.44, di cui è cofirmatario.

  Francesco BOCCIA, presidente, constatata l'assenza del presentatore, dichiara decaduto l'emendamento Corsaro 12.2.

  La Commissione respinge l'emendamento Prataviera 12.8.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che l'emendamento Dell'Aringa 12.43 si intende accantonato.

  Marialuisa GNECCHI (PD) ritira l'emendamento Baruffi 12.11.

  La Commissione respinge l'emendamento Mucci 12.16.

  Nazzareno PILOZZI (Misto-LED) illustra l'emendamento a sua prima firma 12.42, in favore dei lavoratori nelle aree di crisi industriale e di crisi industriale complessa come, ad esempio, Piombino. Accetta la proposta di ritiro formulata dal relatore, augurandosi che la problematica evidenziata possa comunque trovare soluzione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Scotto 12.41 e gli identici emendamenti Palese 12.33 e Galati 12.10.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che l'emendamento Occhiuto 12.15 e l'articolo aggiuntivo Pannarale 12.03 si intendono accantonati.

  Giulio MARCON (SEL) illustra l'articolo aggiuntivo Airaudo 12.06, volto a correggere un errore della legge Fornero, relativo all'accesso al pensionamento dei macchinisti ferroviari, attualmente fissato a 67 anni di età. Ritiene che tale previsione, oltre a penalizzare i lavoratori interessati, renda anche poco sicura la circolazione dei treni. Evidenzia, infine, che la disposizione comporta un onere annuo di circa 4 milioni di euro.

Pag. 41

  Stefano FASSINA (PD) invita il relatore ed il Governo ad accantonare l'articolo aggiuntivo Airaudo 12.06, per verificarne l'onere attraverso un'apposita relazione tecnica.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ricorda che l'anno scorso il Governo accolse un ordine del giorno relativo alla soluzione del problema evidenziato dall'onorevole Marcon. Evidenzia che i macchinisti ferroviari hanno un'aspettativa di vita di 65 anni e possono andare in pensione solo a 67, mentre in Francia e in Belgio l'età per accedere al pensionamento è fissata a 58 anni. Raccomanda, pertanto, l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Airaudo 12.06 o, quantomeno, di procedere al suo accantonamento.

  Rocco PALESE (FI-PdL) si associa alle richieste di accantonamento dell'articolo aggiuntivo Airaudo 12.06, chiedendo al Governo una stima dei relativi oneri.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, chiede di accantonare l'articolo aggiuntivo Airaudo 12.06, per verificarne i relativi oneri con l'ausilio della Ragioneria generale dello Stato.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che l'articolo aggiuntivo Airaudo 12.06 deve intendersi accantonato.

   Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel passare all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 13, segnala di aver presentato l'emendamento 13.72, con il quale si è cercato di raccogliere alcune delle sollecitazioni emerse nel corso del dibattito in relazione all'assegno per i nuovi nati. Al riguardo, evidenzia che la finalità dell'intervento è stata mantenuta, ma si è cercato di potenziarne i profili di equità e contrasto alla povertà, determinando il reddito familiare attraverso il nuovo indicatore ISEE, anziché attraverso la mera somma dei redditi individuali. Segnala, in particolare, che l'emendamento fissa la soglia per poter conseguire il beneficio a una condizione economica corrispondente ad un valore ISEE non superiore a 25 mila euro annui e che, qualora tale valore non sia superiore a 7 mila euro annui, l'importo dell'assegno è raddoppiato.
  Formula quindi un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Nicchi 13.36, Sberna 13.58, Giuseppe Guerini 13.5, Rondini 13.14, Matteo Bragantini 13.13 e Costantino 13.45. Formula, altresì, un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sul subemendamento Giuseppe Guerini 0.13.72.1, si rimette al Governo sul subemendamento Carnevali 0.13.72.2, esprime parere contrario sui subemendamenti Guidesi 0.13.72.3, Simonetti 0.13.72.4, Guidesi 0.13.72.5 e Simonetti 0.13.72.6 e raccomanda l'approvazione del suo emendamento 13.72. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Fassina 13.70 e Zanin 13.10, proponendo che l'emendamento 13.6 della XII Commissione, che non può essere fatto oggetto di un invito al ritiro, si debba intendere respinto per l'Aula. Propone di accantonare l'emendamento De Girolamo 13.26, esprime parere contrario sull'emendamento Quaranta 13.46 e formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Piazzoni 13.48. Propone di accantonare gli identici emendamenti 13.8 della XII Commissione e Lenzi 13.27, e formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Patriarca 13.24. Propone di accantonare l'emendamento Gigli 13.60, formula un invito al ritiro sull'emendamento Labriola 13.50 ed esprime parere contrario sugli emendamenti Palese 13.32 e 13.31. Formula un invito al ritiro sugli emendamenti Sberna 13.53 e 13.55 e Gigli 13.59, nonché sull'articolo aggiuntivo Nicchi 13.08. Ricorda, infine, che l'articolo aggiuntivo Sorial 13.03 è stato già approvato, con la nuova numerazione 17.489, nella seduta del 20 novembre scorso.

Pag. 42

  Il viceministro Enrico MORANDO concorda con le valutazioni del relatore. Esprime, inoltre, parere favorevole sul subemendamento Carnevali 0.13.72.2, sul quale il relatore si è rimesso al Governo, nonché sull'emendamento 13.72 del relatore.

  Giulio MARCON (SEL), nell'illustrare le finalità dell'emendamento Nicchi 13.36, di cui è cofirmatario, fa presente che tale proposta emendativa intende proporre un approccio diverso rispetto alle finalità complessivamente perseguite dalle disposizioni di cui all'articolo 13 del provvedimento, destinando le risorse stanziate dal predetto articolo al sostegno di una rete di servizi permanenti per l'infanzia, anche attraverso l'adozione di un apposito Piano straordinario.

  La Commissione respinge l'emendamento Nicchi 13.36.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Sberna 13.58 e Giuseppe Guerini 13.5 sono stati ritirati dai presentatori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Rondini 13.14, Matteo Bragantini 13.13 e Costantino 13.45.

  Francesco BOCCIA, presidente, prende atto che il subemendamento Giuseppe Guerini 0.13.72.1 viene ritirato dal presentatore.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), dopo aver illustrato le finalità del subemendamento Carnevali 0.13.72.2, di cui è cofirmataria, prende positivamente atto del fatto che le medesime risultano complessivamente soddisfatte, con particolare riferimento all'indicazione di un valore dell'ISEE non superiore a 25 mila euro annui, dalla formulazione dell'emendamento 13.72 del relatore. Alla luce di ciò, ritira il subemendamento Carnevali 0.13.72.2.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Guidesi 0.13.72.3, Simonetti 0.13.72.4, Guidesi 0.13.72.5 e Simonetti 0.13.72.6.

  Stefano FASSINA (PD) ringrazia il Governo ed il relatore per aver complessivamente raccolto lo spirito dell'emendamento a sua firma 13.70. Sebbene ritenesse preferibile l'indicazione di un diverso importo annuo in riferimento all'ISEE, osserva tuttavia come la soluzione individuata con l'emendamento 13.72 del relatore sia sostanzialmente condivisibile. Accede pertanto all'invito al ritiro del suo emendamento 13.70.

  La Commissione approva l'emendamento 13.72 del relatore (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, fa dunque presente che, oltre all'emendamento Fassina 13.70, è stato ritirato dai presentatori anche l'emendamento Zanin 13.10, mentre l'emendamento 13.6 della XII Commissione si intende respinto per l'Aula. Avverte, altresì, che l'emendamento De Girolamo 13.26 risulta accantonato.

  La Commissione respinge quindi l'emendamento Quaranta 13.46.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Piazzoni 13.48 è stato ritirato dai presentatori.

  Donata LENZI (PD) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 13.27, richiamando in particolare l'attenzione sulla necessità di procedere alla soppressione del secondo periodo del comma 7 dell'articolo 17, il quale prevede un vincolo di destinazione di una parte delle risorse del Fondo sociale per l'utilizzo in favore degli asili nido, dal momento che tale previsione appare, come già ha lasciato intendere con precedenti pronunce la Corte Costituzionale, di dubbia costituzionalità.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli identici emendamenti 13.8 della XII Pag. 43Commissione e Lenzi 13.27 si intendono accantonati, così come l'emendamento Gigli 13.60, e che l'emendamento Patriarca 13.24 è stato ritirato dai presentatori.

  Silvia GIORDANO (M5S) sottoscrive l'emendamento Labriola 13.50.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Labriola 13.50, Palese 13.32 e 13.31.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Sberna 13.53 e 13.55 e Gigli 13.59 sono stati ritirati dai presentatori.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Nicchi 13.08.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, invita il presidente a riflettere sull'opportunità di rinviare l'esame delle ulteriori proposte emendative, attesa la necessità di valutare con particolare attenzione le questioni ancora da affrontare, alcune delle quali rivestono particolare delicatezza, come, a titolo esemplificativo, quella relativa agli esodati del comparto della scuola, meglio noti come «quota 96».

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che la Commissione procederà ora all'esame dell'articolo aggiuntivo 17.08 del relatore, dell'articolo aggiuntivo 27.03 del Governo, con la relativa proposta subemendativa e dell'articolo aggiuntivo 8.046 del Governo, con le relative proposte subemendative (vedi allegato 2).

  Rocco PALESE (FI-PdL) fa presente che l'articolo aggiuntivo 17.08 del relatore in distribuzione contiene un errore materiale relativo ai riferimenti normativi citati.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel fare presente che nell'allegato al Bollettino delle Giunte e delle Commissioni della seduta di ieri è presente la versione corretta dell'emendamento, precisa che il riferimento citato nella proposta emendativa è l'articolo 6-bis del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013 n. 119.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) chiede precisazioni riguardo al momento in cui è stato presentato l'articolo aggiuntivo 17.08 del relatore e se siano già scaduti i termini per i subemendamenti.

   Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che l'articolo aggiuntivo 17.08 è stato presentato dal relatore nella giornata di ieri e che sono scaduti i termini per la presentazione dei subemendamenti.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, raccomanda l'approvazione del suo articolo aggiuntivo 17.08.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 17.08 del relatore.

  La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 17.08 del relatore (vedi allegato 1).

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, invita i presentatori al ritiro del subemendamento Sibilia 0.27.03.1, esprimendo altrimenti parere contrario, ed esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 27.03 del Governo.

  Il viceministro Enrico MORANDO, nel concordare con le valutazioni del relatore, raccomanda l'approvazione del proprio articolo aggiuntivo 27.03.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge il subemendamento Sibilia 0.27.03.1 ed approva l'articolo aggiuntivo 27.03 del Governo (vedi allegato 1).

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, invita i presentatori al ritiro dei subemendamenti Guidesi 0.8.046.6, Faenzi 0.8.046.1, Palese Pag. 440.8.046.2, Pili 0.8.046.4 e 0.8.046.5. Esprime quindi parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 8.046 del Governo.

  Il viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Guidesi 0.8.046.6, Faenzi 0.8.046.1, Palese 0.8.046.2, Pili 0.8.046.4 e 0.8.046.5 e approva l'articolo aggiuntivo 8.046 del Governo (vedi allegato 1).

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che al termine della seduta sarà convocato l'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, per definire le modalità di programmazione dei lavori. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 23.30.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 340 del 20 novembre 2014, a pagina 49, prima colonna, trentesima riga, dopo le parole: 17. 41. aggiungere le seguenti: (Nuova formulazione); a pagina 49, prima colonna, ventinovesima riga, la parola «2012» è sostituita dalla seguente: «2021»; a pagina 55, seconda colonna, undicesima riga, dopo la parola «sicurezza» sono inserite le seguenti: «e di bonifica, possono essere realizzati interventi e opere richiesti dalla normativa sulla sicurezza».

  Nell'Allegato del Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 338 del 18 novembre 2014, a pagina 136, seconda colonna, sesta riga, sostituire la cifra: «7» con la seguente «17» e a pagina 295, seconda colonna, quarantesima riga, sopprimere le parole da «di parte» fino a «per opere di ri».

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