CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 20 novembre 2014
340.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 20 novembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. — Interviene il Viceministro dell'economia e delle finanza Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 11.25.

Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
Nuovo testo C. 2660 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Cinzia Maria FONTANA (PD), relatore, fa presente che il provvedimento, già approvato dal Senato, reca una delega al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. Segnala che la Commissione bilancio ha esaminato il testo del provvedimento licenziato dal Senato, esprimendo il prescritto parere. Successivamente la Commissione di merito ha concluso l'esame del provvedimento, apportando modifiche al testo. Ricorda che il testo iniziale del provvedimento è corredato Pag. 10di relazione tecnica. Con riferimento alle modifiche approvate dalla Commissione di merito, avverte che non risultano trasmesse relazioni tecniche. Esaminando le disposizioni che presentano profili di carattere finanziario, osserva quanto segue.
  In merito all'articolo 1, commi 1 e 2, che prevede una delega al Governo in materia di ammortizzatori sociali, rileva, in via preliminare, anche con riferimento al testo in esame, analogamente a quanto già osservato in merito al testo licenziato dal Senato, che, qualora uno o più decreti attuativi dovessero determinare effetti onerosi privi di compensazione, tali decreti dovrebbero essere emanati solo successivamente o contestualmente all'entrata in vigore dei provvedimenti legislativi, inclusa la legge di stabilità, recanti lo stanziamento delle necessarie risorse finanziarie, come espressamente previsto dall'articolo 1, comma 12, del disegno di legge in esame. In merito ai profili di quantificazione, osserva che la previsione di meccanismi standardizzati nell'ambito della concessione di trattamenti di sostegno al reddito potrebbe comportare un aumento delle risorse erogate, essendo le stesse al momento legate a margini di discrezionalità in capo alle pubbliche amministrazioni coinvolte e alle risorse effettivamente stanziate. Rileva, altresì, che l'impossibilità di accedere ai meccanismi di integrazione salariale in caso di chiusura definitiva – definizione più circoscritta rispetto alla formulazione del testo originario, in cui si faceva riferimento alla chiusura dell'attività senza ulteriori specificazioni – potrebbe incidere sugli oneri relativi all'erogazione di dette integrazioni, in quanto si avrebbe una minore riduzione di oneri.
  In merito all'articolo 1, comma 7, recante delega al Governo in materia di riordino delle forme contrattuali, ritiene che andrebbero precisate le modalità di rafforzamento degli strumenti volti a favorire l'alternanza tra scuola e lavoro. Osserva che tale rafforzamento, infatti, potrebbe comportare l'impiego di maggiori risorse umane, strumentali o finanziarie, rispetto a quelle disponibili a legislazione vigente. Ciò premesso, ribadisce quanto già osservato con riferimento al meccanismo di compensazione di eventuali oneri derivanti dai decreti attuativi previsto dall'articolo 1, comma 12, del provvedimento in esame.
  Riguardo all'articolo 1, commi 8 e 9, che prevede una delega al Governo in materia di maternità e conciliazione dei tempi di vita e lavoro, rileva che l'introduzione di specifici congedi dedicati alle donne inserite nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere sembra configurare, rispetto al testo licenziato dal Senato, un ampliamento degli interventi di tutela. Considera opportuno escludere che da tale estensione possano derivare effetti apprezzabili per la finanza pubblica. Circa i meccanismi di compensazione finanziaria relativi alla fase attuativa della disciplina in esame, rinvia a quanto già osservato con riferimento a quanto disposto dall'articolo 1, comma 12, del disegno di legge in esame.
  Infine, riguardo all'articolo 1, commi 13 e 15, che disciplina il sistema di monitoraggio e l'entrata in vigore, non ha osservazioni da formulare per quanto attiene ai profili di quantificazione.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, nel concordare con le osservazioni testé svolte dal relatore, evidenzia come, in attuazione di quanto disposto dal comma 12 dell'articolo 1 del provvedimento in titolo, nel disegno di legge di stabilità attualmente in discussione presso la Camera dei deputati saranno stanziate le risorse necessarie per far fronte agli oneri eventualmente conseguenti ai decreti legislativi delegati.

  Cinzia Maria FONTANA (PD), relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:
  «La V Commissione,
   esaminato il nuovo testo del disegno di legge C. 2660 Governo, approvato dal Senato, recante Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino Pag. 11della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo, da cui si evince che, in ogni caso, in sede di attuazione dei principi e criteri direttivi previsti dal disegno di legge, anche come conseguenti alle modifiche introdotte dalla Commissione di merito, dovrà rispettarsi, come previsto per tutti i criteri di delega fissati dal disegno di legge, la cornice finanziaria e programmatoria di cui all'articolo 1, comma 12, del medesimo disegno di legge,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE».

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 11.30.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 20 novembre 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA, indi della vicepresidente Barbara SALTAMARTINI. – Interviene il Viceministro dell'economia e delle finanze Enrico Morando.

  La seduta comincia alle 11.45.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017.
C. 2680 Governo.

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 novembre 2014.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione tramite impianto audiovisivo a circuito chiuso. In assenza di obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Segnala quindi che l'onorevole Montroni sottoscrive gli emendamenti Piccione 44.91, Misiani 44.4, Ghizzoni 44.102, 44.104 e 44.105, Baruffi 44.101 e 44.103 e Fassina 44.10; l'onorevole Marco Meloni sottoscrive l'emendamento Peluffo 17.464; l'onorevole Bonifazi ritira la propria firma dall'emendamento Ermini 17.360; l'onorevole Sgambato sottoscrive l'emendamento Zan 21.215; l'onorevole Rubinato sottoscrive l'emendamento Gigli 17.172; gli onorevoli Lorefice, Giordano, Brugnerotto, Cariello, Caso, Castelli, Colonnese, Currò, D'Incà, Sorial sottoscrivono l'emendamento Lenzi 17.289; l'onorevole Latronico sottoscrive gli emendamenti Zampa 17.164 e Carfagna 17.475; l'onorevole Sgambato sottoscrive l'emendamento Zan 21.215; l'onorevole Iacono sottoscrive gli emendamenti Fassina 4.31, 13.70, 17.96, 11.58, 9.73, 5.89, 37.01 e 44.10; l'onorevole Ginato sottoscrive l'emendamento Gigli 17.172; l'onorevole Latronico sottoscrive l'emendamento Palmieri 17.274 (Nuova formulazione); l'onorevole Carnevali sottoscrive l'emendamento Benamati 17.41 (Nuova formulazione); l'onorevole Miotto sottoscrive l'emendamento Mognato 19.113; l'onorevole Ginato sottoscrive l'emendamento De Menech 19.118; gli onorevoli Latronico e Milanato sottoscrivono gli emendamenti Molteni 21.82, Lombardi 21.110, Palese 21.148 e Dambruoso 21.199; l'onorevole Catalano sottoscrive gli emendamenti Garofalo 19.77 e Saltamartini 19.78.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, passando all'esame delle proposte emendative segnalate riferite all'articolo 17 del provvedimento, Pag. 12con riferimento agli emendamenti Nicchi 17.114, Matarrese 17.142, Di Vita 17.148, Guidesi 17.154, Corsaro 17.21, Guidesi 17.155 e Saltamartini 17.144, volti a prevedere un ulteriore incremento dello stanziamento del Fondo per le non autosufficienze, esprime sugli stessi parere favorevole, a condizione che vengano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Esprime, inoltre, parere contrario sull'emendamento Scotto 17.52 e formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Tinagli 17.107. Esprime, inoltre, parere contrario sugli emendamenti Catalano 17.57, 17.58 e 17.59 nonché sull'emendamento Della Valle 17.73, mentre formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Cariello 17.75, atteso che sulla materia dallo stesso trattata risulta presentato una proposta di legge tuttora in corso di esame. Esprime parere contrario sull'emendamento De Lorenzis 17.70 e formula un invito al ritiro sugli emendamenti Prodani 17.72 e Marchetti 17.78, dal momento che sulle questioni da essi affrontate vi sarebbe un impegno da parte del Governo ad approfondire le relative tematiche nel corso del successivo esame del disegno di legge di stabilità presso il Senato. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Di Vita 17.137 e propone di accantonare gli emendamenti Santerini 17.104 e Fassina 17.96. Esprime parere contrario sugli emendamenti Dell'Orco 17.101, Silvia Giordano 17.118 e Piazzoni 17.105 e parere favorevole sugli identici emendamenti 17.4 della XII Commissione e Miotto 17.115. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli emendamenti Binetti 17.108 e Russo 17.129 ed esprime parere contrario sull'emendamento Corsaro 17.22. Esprime inoltre parere favorevole sull'emendamento Zampa 17.164, concernente l'integrazione delle risorse finanziarie da assegnare all'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, sugli identici emendamenti Cesaro Antimo 17.404 e Carfagna 17.475, e sull'articolo aggiuntivo Sorial 13.03, che assume la nuova numerazione 17.489, relativi alla medesima materia oggetto dell'emendamento Zampa 17.164, purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). A tale proposito, ricorda che su tale materia vi era anche l'emendamento Sorial 20.11 già accantonato nel corso della seduta del 18 novembre scorso proprio con l'impegno di essere trattato successivamente in sede di esame delle proposte emendative riferite all'articolo 17, in quanto vertente su analoga materia a quella di cui alle proposte emendative da ultimo richiamate. Precisa che, in caso di accoglimento della riformulazione da parte del presentatore, l'emendamento Sorial 13.03 andrebbe conseguentemente riferito all'articolo 17 del provvedimento, acquisendo la nuova numerazione 17.489. Deve, invece, intendersi assorbita da questa riformulazione la proposta emendativa 20.11 in precedenza accantonata.
  Esprime parere contrario sugli emendamenti D'Uva 17.207, Rubinato 17.28 e Marzana 17.185, mentre propone di accantonare l'emendamento Gigli 17.172, al fine di svolgere ulteriori approfondimenti anche nell'ottica di pervenire ad un eventuale accoglimento della citata proposta emendativa o perlomeno ad una proposta di riformulazione. Formula un invito al ritiro sull'emendamento Saltamartini 17.480, relativo al tema delle scuole paritarie, ed esprime parere contrario sull'emendamento Vacca 17.206. Propone, altresì, di accantonare l'emendamento Ghizzoni 17.227, sul quale peraltro vi sarebbe, allo stato, un orientamento di massima favorevole, poiché è in corso da parte del Governo una verifica circa la compatibilità di quanto previsto dalla citata proposta emendativa con la realizzazione delle attività già programmate a valere sulle risorse del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST). Formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, sull'emendamento Librandi 17.223. Con riferimento all'emendamento Silvia Giordano 17.219, che prevede l'introduzione di una tassazione IVA agevolata sugli e-book, ed alle ulteriori proposte emendative Palmieri 17.274 e Pag. 13Piccoli Nardelli 17.43, vertenti su analoga materia, esprime sugli stessi parere favorevole, purché riformulati nei medesimi termini di cui all'emendamento 17.487 del Governo, presentato nel corso della seduta di ieri (vedi allegato 1). Esprime, inoltre, parere contrario sugli emendamenti Cozzolino 17.230, Spadoni 17.232, Duranti 17.234, Matteo Bragantini 17.241, Rampelli 17.27 e Guidesi 17.251. Propone, inoltre, di accantonare l'emendamento Saltamartini 17.257, anche al fine di compiere una più attenta verifica in ordine alla sostenibilità delle risorse da esso destinate al finanziamento dei centri di accoglienza per i richiedenti asilo, in vista di un eventuale accoglimento della citata proposta emendativa. Esprime parere contrario sull'emendamento Dadone 17.267 e parere favorevole sull'emendamento Palmieri 17.274, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).
  Esprime parere contrario sugli emendamenti Lorefice 17.291 e Lenzi 17.289 e propone di accantonare gli emendamenti De Mita 17.17 e Lavagno 17.423, che vertono sul delicato tema del trattamento previdenziale dei lavoratori colpiti da patologie asbesto-correlate, al fine di compiere una verifica circa gli oneri effettivamente derivanti dall'attuazione della citate proposte emendative e valutare le eventuali possibilità di intervento. A tale proposito, anticipa che anche gli emendamenti Piras 11.20 e Tullo 11.28, per quanto riferiti all'articolo 11 del provvedimento non ancora esaminato, potranno anch'essi essere fatti oggetto di accantonamento, in quanto vertenti su analoga materia.
  Formula un invito al ritiro sugli identici emendamenti Saltamartini 17.307 e Paola Bragantini 17.335, esprime parere contrario sull'emendamento Prataviera 17.315 e formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Abrignani 17.302 e Giampaolo Galli 17.326. Formula altresì un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli identici emendamenti Giampaolo Galli 17.324 e Abrignani 17.304. Esprime parere favorevole sull'emendamento Benamati 17.365, concernente la partecipazione italiana ai programmi strategici spaziali europei, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), e parere contrario sugli identici emendamenti Fabbri 17.358 e 17.372. Formula, inoltre, un invito al ritiro sull'emendamento Causi 17.40, dal momento che vi sarebbe un impegno da parte del Governo ad approfondire la questione trattata dalla citata proposta emendativa nel corso del successivo esame del disegno di legge di stabilità presso il Senato.
  Propone di accantonare l'emendamento Marchi 17.381, in quanto la tematica da esso affrontata potrà essere più utilmente trattata nel corso dell'esame delle proposte emendative riferite agli articoli del disegno di legge di stabilità concernenti il concorso agli obiettivi della finanza pubblica da parte degli enti locali.
  Formula un invito al ritiro sugli identici emendamenti De Girolamo 17.348, Paola Bragantini 17.338, Rampi 17.353 e Simonetti 17.349, in considerazione del fatto che sul tema delle provvidenze all'editoria il Governo ha avviato gli opportuni approfondimenti, da perfezionare eventualmente nel corso del successivo esame del disegno di legge di stabilità presso il Senato, nonché sull'emendamento Marco Meloni 17.383, in quanto anche sulla materia da esso trattata il Governo si riserva di intervenire nel corso dell'esame al Senato.
  Propone, altresì, di accantonare l'emendamento Ermini 17.360, essendo ancora in corso le necessarie verifiche tecniche in ordine alla quantificazione degli oneri da esso recati ed alle modalità della relativa compensazione finanziaria.
  Propone di accantonare l'emendamento Benamati 17.41, concernente il rifinanziamento della cosiddetta legge Sabatini, in attesa della predisposizione di una specifica proposta di riformulazione che dovrebbe interessare anche ulteriori proposte emendative riferite, in particolare, all'articolo 7 del provvedimento, e vertenti su analoga materia. Propone, inoltre, di accantonare l'emendamento Arlotti 17.35, Pag. 14mentre formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sull'emendamento Malisani 17.355. Propone di accantonare l'emendamento Saltamartini 17.345, che potrebbe essere più utilmente trattato in sede di successivo esame delle proposte emendative riferite all'articolo 21 del provvedimento, nonché l'emendamento 17.38 della III Commissione, dal momento che lo stesso potrà in maniera più pertinente essere trattato in sede di esame delle proposte emendative riferite all'articolo 19 del provvedimento. Propone altresì l'accantonamento dell'emendamento Marchi 17.42 e invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Lavagno 17.425, esprimendo altrimenti parere contrario. Propone l'accantonamento dell'emendamento Paola Bragantini 17.437, in quanto è in corso una valutazione al riguardo da parte del Governo. Riguardo agli emendamenti Fratoianni 17.440, Peluffo 17.464, agli identici emendamenti Latronico 17.452, Losacco 17.36, Palese 17.454 e Di Gioia 17.470, agli identici emendamenti Palese 17.457, Losacco 17.35, Latronico 17.446 e Di Gioia 17.473, agli identici emendamenti Palese 17.458, Losacco 17.33, Latronico 17.447 e Di Gioia 17.471, che intervengono tutti in materia di emittenza televisiva locale, ne propone l'accantonamento. Al riguardo, evidenzia che il Governo intende adottare in questo o nell'altro ramo del Parlamento, misure strutturali volte a definire la questione del finanziamento delle emittenti televisive locali.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, nell'esprimere parere conforme a quello del relatore sugli emendamenti riferiti all'articolo 17, fa presente preliminarmente il Governo intende presentare, in questo ramo del Parlamento oppure al Senato, proposte emendative volte a risolvere tali questioni in modo strutturale. Ribadisce, quindi, che il parere contrario che il Governo ha espresso su alcuni emendamenti non è motivato da questioni di merito, ma è meramente tecnico. Al riguardo, segnala infatti che le proposte che il Governo avanzerà sui medesimi temi riprenderanno molti dei contenuti delle proposte emendative presentate. In particolare, riguardo alla questione dell'emittenza televisiva locale, fa presente che il Governo è pienamente consapevole della situazione di drammatica crisi in cui versano le aziende del settore, che si sono viste costrette ad utilizzare l'istituto della cassa integrazione per un gran numero di dipendenti ed anticipa l'intenzione di intervenire in modo strutturale sulla materia, anche attraverso una parallela riforma della disciplina del canone di abbonamento alla radiotelevisione. Concorda, pertanto, con la richiesta di accantonamento avanzata dal relatore degli emendamenti che hanno ad oggetto tale questione, auspicando che il Governo riesca a presentare una proposta organica prima della fine dell'esame del provvedimento da parte della Camera.

  Rocco PALESE (FI-PdL) stigmatizza il metodo con cui il Governo intende procedere nell'esame del disegno di legge di stabilità, in quanto su numerose questioni non vengono accolte le proposte delle opposizioni, rinviando ad un successivo ed ipotetico intervento organico che, di fatto, paralizza l'esame parlamentare. Nell'osservare che in tal modo il Governo effettua una sorta di commissariamento del Parlamento, rileva la necessità di affrontare le questioni nel momento in cui si presentano, senza ulteriori e ingiustificati rinvii.

  Francesco BOCCIA, presidente, nel dare conto delle sostituzioni, avverte che, per il gruppo Partito Democratico, i deputati Rosato, Berretta, Beni e Fregolent sostituiscono, rispettivamente, i deputati Censore, Fanucci, Melilli e Rubinato; per il gruppo MoVimento 5 stelle gli onorevoli Nesci e Dell'Orco sostituiscono, rispettivamente, gli onorevoli Colonnese e Currò; per il gruppo Lega Nord e Autonomie il deputato Simonetti sostituisce il deputato Giancarlo Giorgetti.

  Rocco PALESE (FI-PdL), intervenendo in merito alla riformulazione degli emendamenti Nicchi 17.114, Matarrese 17.142, Pag. 15Di Vita 17.48, Guidesi 17.154 e 17.155, Corsaro 17.21 e Saltamartini 17.144, proposta dal relatore, rileva la scarsa entità delle risorse stanziate per il Fondo per le non autosufficienze. Rileva inoltre che anche la copertura ivi proposta dalla riformulazione del relatore sia del tutto inadeguata, dal momento che si riducono le risorse stanziate per le politiche sociali.

  Silvia GIORDANO (M5S), in qualità di cofirmataria dell'emendamento Di Vita 17.148, non accoglie la riformulazione proposta dal relatore, facendo presente che 600 milioni di euro sono la quantità minima di risorse richiesta dalle associazioni per sopravvivere. Nel sottolineare le gravissime conseguenze, sia dal punto di vista economico che sociale, per le famiglie che hanno al loro interno un soggetto disabile, ritiene irrisorie le risorse originariamente stanziate dal Governo e inadeguato anche l'incremento del Fondo per le non autosufficienze previsto nella riformulazione proposta dal relatore. Stigmatizza, infatti, l'atteggiamento di chi paragona tale cifra a quella più ridotta stanziata negli anni precedenti, ritenendo che ciò non porti ad alcun significativo progresso.

  Paolo TANCREDI (NCD) nell'accogliere, in qualità di cofirmatario, la riformulazione proposta dal relatore dell'emendamento Saltamartini 17.144, osserva che il finanziamento del Fondo per le non autosufficienze è in linea con l'indirizzo politico annunciato dal Governo prima della predisposizione del disegno di legge di stabilità. Osserva che la cifra stanziata nella riformulazione proposta dal relatore è comunque superiore a quella prevista nelle proposte emendative di tutti i gruppi parlamentari, ad eccezione di quella presentata dal Gruppo MoVimento 5 Stelle. Nel fare presente che quello della non autosufficienza è una questione molto seria la cui soluzione non si esaurisce con l'aumento delle risorse del Fondo, dovendo invece trattata in modo strutturale, ritiene in ogni caso adeguata e positiva la risposta data dal Governo, anche rispetto all'andamento del Fondo negli anni precedenti. Per quanto concerne i profili di copertura finanziaria individuati dalla proposta di riformulazione del relatore, giudica coerente che le politiche sociali vadano considerate nel loro insieme, assegnando le giuste priorità alle differenti questioni da affrontare.

  Giulio MARCON (SEL) fa presente che non solo l'emendamento del gruppo MoVimento 5 Stelle, come testé rilevato dal collega Tancredi, ma anche l'emendamento Nicchi 17.144, presentato dalla sua parte politica, prevede risorse complessivamente superiori a quelle previste dalla proposta di riformulazione del relatore. Fa presente, in particolare, che l'emendamento Nicchi 17.144 incrementa di 150 milioni di euro il Fondo per le non autosufficienze e stanzia ulteriori 100 milioni per la cura della SLA, provvedendo ai relativi oneri attraverso la riduzione del Fondo per l'autotrasporto e riducendo di un quarto la deducibilità degli interessi passivi per banche e assicurazioni, senza intaccare le risorse destinate alle politiche per la famiglia.

  Anna Margherita MIOTTO (PD) concorda con la proposta di riformulazione del relatore, essendo stanziata una cifra pari a quella contenuta in un emendamento presentato dalla XII Commissione e poi ritenuto inammissibile. Osserva che una vera politica per le non autosufficienze necessiterebbe di risorse pari a 7 miliardi di euro, che potrebbero essere reperite, a suo giudizio, attraverso una tassa di scopo. Ricorda che in anni precedenti le risorse del Fondo sono state di gran lunga più ridotte e ritiene una cosa assai positiva che si sia reso strutturale lo stanziamento di 250 milioni, previsto originariamente dal disegno di legge di stabilità. Chiede pertanto al Governo uno sforzo volto a rendere strutturale anche lo stanziamento di 400 milioni di euro di cui alla proposta di riformulazione del relatore, al fine di dare una garanzia seppur minima alle famiglie che sono afflitte da tale gravissimo problema.

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  Rocco PALESE (FI-PdL), ribadisce l'esiguità delle risorse assegnate al Fondo per la non autosufficienza, stigmatizzando l'incoerenza della maggioranza, che intende provvedere ad un aumento di tali risorse rispetto allo stanziamento originario attraverso la riduzione di fondi stanziati per analoghe misure di politica sociale.

  Cosimo LATRONICO (FI-PdL) invita il relatore ad affrontare con serietà il grave tema posto dal comma 8 dell'articolo 17, relativo al Fondo per le non autosufficienze. Ricordando come lo stesso Presidente del Consiglio abbia esposto anche in maniera fortemente mediatica l'interesse nei confronti di tale tematica, infatti, ritiene che sia espressione di grande incoerenza da parte del Governo prevedere di aumentare il suddetto Fondo attraverso una riduzione degli stanziamenti previsti all'articolo 13 della legge di stabilità per misure a sostegno della famiglia.
  Reputa infatti che sarebbe maggiormente apprezzabile da parte del Governo, anziché questa operazione di spostamento di finanziamenti, l'ammissione della non disponibilità di risorse per aumentare il Fondo previsto per le non autosufficienze.

  Guido GUIDESI (LNA) dichiara di non accettare la riformulazione proposta dal relatore degli emendamenti presentati dal suo gruppo, ritenendo che, anche a fini di una maggiore chiarezza delle diverse posizioni politiche espresse nel dibattito, gli emendamenti stessi debbano essere votati nella loro originaria formulazione.
  Ritiene infatti che quello posto in essere dal Governo si sostanzi in un «giroconto» tra gli stanziamenti a sostegno della famiglia e il Fondo per le non autosufficienze, mentre gli emendamenti presentati dal suo gruppo, secondo un principio di equità e giustizia sociale, prevedono un aumento dello stanziamento del Fondo per le non autosufficienze attraverso l'azzeramento degli stanziamenti per il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo previsti dal comma 13 dell'articolo 17.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN) dichiara di non accettare la riformulazione proposta dal relatore del suo emendamento 17.21, in quanto, nonostante l'importo dello stanziamento per il Fondo per le non autosufficienze sia lo stesso proposto dal suo emendamento, non condivide i mezzi di copertura individuati dal Governo per finanziare tale misura.
  Nell'evidenziare come il tema di fondo sia estremamente serio, e meriti quindi un approccio non polemico né strumentale, ricorda tuttavia come, anche attraverso tale riformulazione del relatore, con la quale si aumenta il Fondo per non le autosufficienze a valere sulle misure a favore della famiglia, il Governo, dopo aver aumentato l'imposizione fiscale sulle abitazioni e la tassazione sulla quota di TFR da erogare in busta paga, stia continuando a penalizzare le fasce di popolazione che maggiormente avrebbero bisogno di aiuto sul piano sociale ed economico.

  Maino MARCHI (PD) sottolinea come vi sia un equivoco di fondo nell'ambito delle posizioni espresse dagli esponenti delle forze politiche di centrodestra. Ritiene infatti che non sia corretto parlare di diminuzione e decurtazione del Fondo a sostegno delle famiglie, posto che tale Fondo è stato introdotto dalla legge di stabilità in discussione, mentre in precedenti provvedimenti gli stanziamenti destinati a tali finalità erano stati progressivamente diminuiti. Ritiene quindi che sia condivisibile l'impostazione del Governo, il quale destina risorse ai soggetti più deboli e alle famiglie che devono farsene carico attraverso il cosiddetto bonus bebé e il Fondo per non le autosufficienze.
  In tale contesto ricorda infine come anche le Regioni possano intervenire, nell'ambito delle loro competenze, in tale direzione, adottando misure di politica sociale a favore delle fasce di popolazione più bisognose e cita, al riguardo, l'esempio della Regione Emilia-Romagna, la quale ha stanziato un Fondo per 400 milioni destinato alle suddette politiche.

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  Silvia GIORDANO (M5S) ricorda in primo luogo la drammatica situazione in cui vivono i malati affetti dalle patologie in questione, nonché le loro famiglie, le quali non ricevono alcun sostegno in termini di assistenza, sentendosi quindi completamente abbandonate nell'affrontare tali gravi malattie. Ritiene infatti che lo Stato, il quale avrebbe il compito di garantire, anche attraverso l'adozione di misure di carattere economico, un'adeguata tutela a questi cittadini in difficoltà, neghi i loro diritti e la loro dignità annullando ogni forma di sostegno in loro favore.
  Stigmatizza quindi l'atteggiamento del Governo il quale, dopo aver drasticamente ridotto il sostegno a tali soggetti e alle loro famiglie, concede, con lo stanziamento a favore del Fondo per le non autosufficienze, soltanto «briciole», peraltro prevedendo specificamente che parte degli stanziamenti siano destinati a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e, quindi, riconoscendo a tale patologia un rilievo diverso rispetto alle altre.

  Elena CARNEVALI (PD), con riferimento all'intervento del deputato Palese, ricorda che il Fondo nazionale per le politiche sociali è previsto dall'articolo 20 della legge n. 32 del 2000 e non viene in alcun modo diminuito dalle disposizioni contenute nella legge di stabilità in discussione. Rammenta inoltre che i Governi succedutisi negli ultimi anni hanno costantemente aumentato le risorse destinate al sostegno delle politiche sociali e come tale indirizzo sia mantenuto anche attraverso la proposta di stanziare 400 milioni per il Fondo per le non autosufficienze previsto dalla riformulazione degli emendamenti proposta dal relatore.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, prende atto che i presentatori degli emendamenti Nicchi 17.114, Di Vita 17.148, Guidesi 17.154 e 17.155, e Corsaro 17.21 non hanno accettato la proposta di riformulazione dei loro emendamenti, contrariamente ai presentatori degli emendamenti Saltamartini 17.144 e Matarrese 17.142. Con riferimento al complesso dei rilievi emersi nel corso della discussione, e nel rispetto delle diverse posizioni emerse, intende comunque precisare come le risorse finanziarie destinate al Fondo per le non autosufficienze, che rappresentano una quota degli stanziamenti destinati al sostegno delle famiglie, sono risorse aggiuntive, previste dalla legge di stabilità in discussione, e non sottratte ad altri Fondi.

  Il Viceministro Enrico MORANDO conferma il parere favorevole sulla proposta di riformulazione degli emendamenti Saltamartini 17.144 e Matarrese 17.142, accettata dai presentatori, esprimendo invece parere contrario sugli emendamenti Nicchi 17.114, Di Vita 17.148, Guidesi 17.154 e 17.155, e Corsaro 17.21, non avendo i presentatori accolto la riformulazione proposta dal relatore.

  La Commissione respinge l'emendamento Nicchi 17.114.

  Giulio MARCON (SEL) illustra l'emendamento Scotto 17.52, di cui è cofirmatario, raccomandandone l'approvazione. A tal fine, fa presente come esso preveda lo stanziamento di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, al fine di finanziare politiche di incentivazione della mobilità sostenibile attraverso il potenziamento del trasporto pubblico, delle piste ciclabili e di servizi come il car sharing, con l'intento di invertire il trend dell'utilizzo dei mezzi di trasporto privati, che sta determinando una situazione insostenibile della mobilità all'interno dei centri stessi.

  La Commissione respinge l'emendamento Scotto 17.52.

  Francesco BOCCIA, presidente, constatata l'assenza del presentatore, avverte che l'emendamento Tinagli 17.107 deve intendersi decaduto.

  Ivan CATALANO (Misto), con riferimento al suo emendamento 17.57, fa presente Pag. 18come esso intenda innanzitutto trasformare il sistema dei sussidi al trasporto, ad oggi suddivisi in sussidi all'autotrasporto e al trasporto ferroviario, riunendoli in uno strumento unitario, attraverso l'istituzione di un Fondo per la logistica, con la dotazione di 450 milioni di euro, le cui risorse sarebbero destinate a creare incentivi per l'intera filiera logistica dei trasporti, in base a criteri che tengano conto dei costi sostenuti dallo Stato. Evidenzia, quindi, come un'ulteriore finalità del suo emendamento sia quella di prevedere che le imprese di trasporto possano accedere al Fondo di garanzia a favore delle piccole e medie imprese previsto dall'articolo 2 della legge n. 662 del 1996 per operazioni di acquisto di materiale rotabile ferroviario, in vista del completamento del piano di ammodernamento delle linee ferroviarie nazionali. Rileva, inoltre, come l'emendamento preveda la copertura finanziaria dell'intervento attraverso una rimodulazione, in termini molto contenuti, delle aliquote IRPEF per il solo anno 2015 secondo criteri di proporzionalità; ne chiede quindi l'accantonamento almeno parziale, al fine di una nuova valutazione su di esso in sede di esame degli emendamenti riferiti all'articolo 19 o di una sua trasformazione in un ordine del giorno.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, pur giudicando interessante quanto previsto dall'emendamento, ritiene opportuno mantenere la linea sinora seguita, secondo la quale si accantonano solo gli emendamenti che presentano possibilità di essere accolti, eventualmente anche con riformulazione. Segnala però che in questo caso, in considerazione della rilevante dimensione finanziaria, non si ravvisano gli estremi per un futuro accoglimento. D'altronde osserva che riformulare l'emendamento, privandolo della dimensione finanziaria, non avrebbe alcun senso.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, confermando l'intenzione di non voler procedere all'accantonamento, suggerisce la trasformazione dell'emendamento in un ordine del giorno, con esclusione della parte finanziaria.

  Ivan CATALANO (Misto) ritira gli emendamenti a sua prima firma 17.57, 17,58 e 17.59.

  Laura CASTELLI (M5S), sottolineando i tagli operati ai finanziamenti destinati alla linea ferroviaria Torino-Lione, osserva che la posizione del Governo nei confronti di questa infrastruttura non appare del tutto chiara e pertanto raccomanda l'approvazione dell'emendamento Della Valle 17.73, che propone di utilizzare parte del restante finanziamento, originariamente destinato alla TAV, per il completamento della metropolitana di Torino.

  Ivan DELLA VALLE (M5S) ricorda che l'articolo 3 del decreto-legge n. 133 del 2014, cosiddetto Sblocca-Italia, ha previsto il finanziamento della metropolitana di Torino e che, in seguito a tale provvedimento legislativo, agli amministratori locali delle zone interessate e ai parlamentari del Piemonte era stato annunciato che il completamento del finanziamento dell'opera sarebbe stato effettuato nell'ambito della legge di stabilità per il 2015. Con l'emendamento a sua prima firma 17.73 propone quindi di impiegare i finanziamenti inizialmente destinati alla linea ferroviaria Torino-Lione, che non verranno comunque utilizzati nel prossimo biennio, per la realizzazione della metropolitana di Torino. Segnala infine che alcuni giorni fa il consiglio regionale del Piemonte ha approvato un ordine del giorno volto ad assicurare che nel disegno di legge di stabilità 2015 siano assicurate le risorse per il completamento della linea 1 della metropolitana di Torino e l'avvio dei lavori della linea 2.

  Paola BRAGANTINI (PD) apprezza che esponenti del MoVimento 5 Stelle si siano pronunciati a favore della realizzazione della metropolitana di Torino, in quanto sinora non avevano manifestato tale volontà. Osserva però che si rischia di fare Pag. 19confusione tra la legittima battaglia del MoVimento 5 Stelle contro la TAV e la necessità di reperire i finanziamenti per la metropolitana in questione. Sottolinea, infine, che l'approvazione dell'emendamento Della Valle 17.73 rappresenterebbe un «gioco a somma zero», che non apporta alcun vantaggio alla regione Piemonte.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, conferma il parere contrario sull'emendamento Della Valle 17.73.

  La Commissione respinge l'emendamento Della Valle 17.73.

   Francesco CARIELLO (M5S), dichiarando di non accettare l'invito rivolto dal Governo per il ritiro dell'emendamento a sua prima firma 17.75, volto a rifinanziare con 154 milioni di euro per l'anno 2015 le risorse destinate allo Stato dell'otto per mille, chiede che lo stesso venga accantonato. Ricorda che il 16 ottobre scorso la Commissione bilancio ha approvato la risoluzione n. 8-00081, con la quale si impegna il Governo a non utilizzare le risorse dell'otto per mille a gestione statale per esigenze di coperture finanziarie diverse da quelle previste dalla normativa e a stanziare, in sede di sessione di bilancio per l'esame della legge di stabilità 2015, nel rispetto dei vincoli previsti dalla legislazione vigente, le risorse necessarie al ripristino integrale delle somme dell'otto per mille a gestione statale, a decorrere dal periodo di imposta in corso e per i successivi. In attuazione di tale risoluzione, si chiede ora al Governo di provvedere al rifinanziamento delle risorse dell'otto per mille destinate allo Stato.
  Segnala che il ripristino delle dotazioni finanziarie è volto in particolare al reperimento dei fondi per la messa in sicurezza e la ristrutturazione degli edifici scolastici pubblici, finalità recentemente inclusa fra gli interventi previsti dal decreto del Presidente della Repubblica n. 76 del 1998, proprio in seguito all'approvazione di una proposta emendativa del MoVimento 5 Stelle.

  Giulio MARCON (SEL) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Cariello 17.75, segnalando di aver presentato un emendamento analogo, che è stato dichiarato inammissibile. Ricorda inoltre che anche il precedente Governo aveva fornito assicurazioni in merito al ripristino delle somme dell'otto per mille a gestione statale.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, in relazione alla mancanza degli spazi finanziari che sarebbero necessari per l'approvazione dell'emendamento Cariello 17.75, ritiene inutile l'accantonamento dello stesso.

  Il Viceministro Enrico MORANDO si dichiara d'accordo con il relatore in merito all'inopportunità di accantonare l'emendamento Cariello 17.75, non ritenendo possibile apportare tagli lineari, indipendentemente dalla loro entità, alla Tabella C. Per quanto riguarda la questione dell'utilizzo delle somme dell'otto per mille a gestione statale per finalità diverse da quelle stabilite dalla legge, conviene senza alcun dubbio sulla necessità di evitare tale forma di copertura, per non vanificare le scelte effettuate dai cittadini. Suggerisce quindi la presentazione di un ordine del giorno.

  Francesco BOCCIA, presidente, ricorda che la Commissione bilancio ha avviato l'iter della proposta di legge C. 2468, che vieta l'utilizzo della quota dell'otto per mille a gestione statale per la copertura finanziaria di leggi di spesa, sottoscritta da rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari. Evidenzia però le difficoltà finanziarie di procedere al ripristino integrale delle risorse utilizzate in passato.

  Francesco CARIELLO (M5S) ribadisce che la risoluzione, votata a larga maggioranza dalla Commissione bilancio, prevedeva due obblighi, uno relativo al ripristino delle risorse utilizzate e l'altro relativo al divieto di nuovi utilizzi delle suddette risorse. Si chiede pertanto come sarà possibile per gli stessi deputati che hanno votato la risoluzione n. 8-00081 respingere Pag. 20ora l'emendamento a sua prima firma 17.75.

  Stefania PRESTIGIACOMO (FI-PdL) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Cariello 17.75 e ne chiede l'accantonamento.

  Giulio MARCON (SEL) ringrazia il rappresentante del Governo per il suggerimento di presentare un ordine del giorno e ricorda che ciò era già stato fatto lo scorso anno, purtroppo senza riuscire ad ottenere alcun risultato. Si associa quindi alla richiesta di accantonamento dell'emendamento Cariello 17.75.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, acconsente all'accantonamento dell'emendamento Cariello 17.75.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento Cariello 17.75 deve intendersi accantonato.

  Diego DE LORENZIS (M5S) illustra l'emendamento 17.70, a sua prima firma, volto a incrementare i fondi per la mobilità sostenibile. Tale misura è tanto più importante proprio in considerazione del fatto che il trasporto pubblico locale è stato oggetto di rilevanti tagli e le Regioni sono sempre di più in difficoltà le nell'assicurare la regolarità dei servizi. Auspica, quindi, che il suo emendamento possa essere accolto al fine di potenziare le piste ciclabili.

  La Commissione respinge l'emendamento De Lorenzis 17.70.

  Aris PRODANI (M5S) rileva che già in occasione del decreto-legge «Sblocca Italia» era stato approvato un ordine del giorno per rilanciare le imprese della filiera nautica. Manifesta, quindi, l'intenzione di accogliere l'invito al ritiro formulato in relazione all'emendamento 17.72, a sua prima firma, chiedendo un più chiaro pronunciamento del Governo sull'impegno ad affrontare il tema nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento.

  Il Viceministro Enrico MORANDO conferma che l'invito al ritiro è stato formulato in ragione della scelta di affrontare più approfonditamente la problematica posta dall'emendamento Prodani 17.72 durante l’iter del provvedimento al Senato, auspicando che tale impegno possa essere rispettato. Analoga considerazione svolge sull'emendamento Marchetti 17.78.

  Aris PRODANI (M5S) ritira l'emendamento 17.72, a sua prima firma, e sottoscrive l'emendamento Marchetti 17.78.

  Marco MARCHETTI (PD) ritira il proprio emendamento 17.78, sottolineando come le intenzioni del Governo vadano nella direzione auspicata.

  La Commissione approva, quindi, gli emendamenti Matarrese 17.142 e Saltamartini 17.144, come riformulati (vedi allegato 1).

  Silvia GIORDANO (M5S) illustra l'emendamento Di Vita 17.137, di cui è cofirmataria, evidenziando la finalità di dare finalmente attuazione al piano per sostenere le persone disabili, voluto dal Partito democratico e tuttavia ancora non avviato. Dichiara, quindi, di non comprendere le ragioni dell'invito al ritiro.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) conferma le considerazioni della collega Silvia Giordano.

  Il Viceministro Enrico MORANDO precisa che il Governo non è d'accordo sulla parte iniziale dell'emendamento riferita alla copertura finanziaria.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, concorda con il rappresentante del Governo.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) ritiene che non si tratti di un problema di carattere finanziario, ma di mancanza di Pag. 21volontà politica. Si dichiara, quindi, disponibile a discutere per giungere alle opportune riformulazioni che possano assicurare le necessarie risorse economiche.

  La Commissione respinge l'emendamento De Vita 17.137.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli emendamenti Santerini 17.104 e Fassina 17.96 devono intendersi accantonati.

  Michele DELL'ORCO (M5S) illustra l'emendamento 17.101, a sua prima firma, relativo alle decurtazioni dei fondi per il trasporto pubblico locale. Evidenzia come la situazione già critica del trasporto locale potrebbe aggravarsi e che l'unica soluzione per mantenere il livello di servizi attuale non potrà che essere quella di un aumento del prezzo dei biglietti.

  Mirella LIUZZI (M5S) sottolinea come l'emendamento Dell'Orco 17.101 riguardi la vita dei lavoratori e degli studenti e che il MoVimento 5 Stelle ha già da tempo presentato delle proposte per rivedere il trasporto pubblico locale. Manifesta quindi la disponibilità del proprio gruppo ad affrontare il tema ed invita il Governo ad incrementare i fondi per questo settore strategico attraversato da una grave crisi.

  Il Viceministro Enrico MORANDO comprende le problematiche del tema del trasporto locale evidenziate dai colleghi del MoVimento 5 Stelle, tuttavia osserva che la sessione di bilancio è la sede nella quale vengono effettuate scelte che allocano risorse scarse da destinare agli obiettivi secondo le priorità definite. Dichiara, quindi, di non condividere la scelta di effettuare un taglio lineare della Tabella C, ribadendo il parere contrario precedentemente espresso.

  La Commissione respinge l'emendamento Dell'Orco 17.101.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, manifesta perplessità in ordine al fatto che l'emendamento Fassina 17.96 sia stato accantonato sulla base di motivazioni, che hanno invece portato a dichiarare inammissibili molti emendamenti presentati dal proprio gruppo.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, osserva che l'accantonamento non significa condivisione della proposta emendativa, ma soltanto che il relatore ed il Governo intendono tenere aperta una riflessione sul tema posto.

  Rocco PALESE (FI-PdL) manifesta contrarietà in ordine all'avvenuto accantonamento degli emendamenti Santerini 17.104 e Fassina 17.96, dichiarandosi peraltro perplesso sulla loro ammissibilità.

  Laura CASTELLI (M5S) stigmatizza il fatto che siano stati accantonati alcuni emendamenti, come ad esempio il Santerini 17.104, che utilizzano le medesime coperture finanziarie previste dalle proposte emendative presentate dai deputati del suo gruppo, sui però il relatore ed il rappresentante del governo hanno espresso parere contrario.

  Bruno TABACCI (Misto-CD), intervenendo in merito alle osservazioni della collega Castelli, segnala che è consolidata la prassi, nel corso dell'esame dei provvedimenti in sede referente, di accantonare le proposte emendative sulle quali è necessario effettuare approfondimenti.

  Silvia GIORDANO (M5S) illustra l'emendamento 17.118, a sua prima firma, che richiede maggiori fondi per le politiche sociali, oggetto da anni di un continuo drenaggio di risorse.

  La Commissione respinge l'emendamento Giordano 17.118.

  Nazzareno PILOZZI (Misto-LED) ritira l'emendamento 17.105, a sua prima firma.

Pag. 22

  La Commissione approva, quindi, gli identici emendamenti 17.4 della XII Commissione e Miotto 17.115 (vedi allegato 1).

  Federico FAUTTILLI (PI) ritira l'emendamento Binetti 17.108.

  Rocco PALESE (FI-PdL) insiste per la votazione dell'emendamento Russo 17.129, del quale è cofirmatario.

  La Commissione respinge l'emendamento Russo 17.129.

  Francesco BOCCIA, presidente, dichiara quindi precluso l'emendamento Di Vita 17.148, a seguito dell'avvenuta approvazione degli identici emendamenti Matarrese 17.142 e Saltamartini 17.144, come riformulati.

  Francesco BOCCIA, presidente, constatata l'assenza del presentatore, avverte che l'emendamento Corsaro 17.22 deve intendersi decaduto.

  Giulio MARCON (SEL) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Zampa 17.164, così come riformulato.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) accetta la riformulazione proposta dal relatore del suo articolo aggiuntivo 13.03, che pertanto assume la nuova numerazione 14.489 (vedi allegato 1).

  Paolo TANCREDI (NCD) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Zampa 17.164, così come riformulato.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S), nel prendere atto che il Governo, per il tramite dell'emendamento Zampa 17.164, così come riformulato, prevede l'integrazione delle risorse stanziate a favore dell'Autorità garante per l'infanzia in una misura pari a 650 mila euro per ciascuno degli anni 2015, 2016 e 2017, rileva l'opportunità che il Governo chiarisca in maniera definitiva quale sia l'azione che intenda adottare in futuro con riguardo alla suddetta Autorità, che, nel corso degli anni, ha subito numerosi tagli alle dotazioni finanziarie ad essa destinate, con conseguente pregiudizio nello svolgimento della propria attività.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva gli identici emendamenti Zampa 17.164, Antimo Cesaro 17.404, Carfagna 17.475, Sorial 17.489 (ex Sorial 13.03), così come riformulati (vedi allegato 1).

  Francesco D'UVA (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 17.207 che, nel prevedere la soppressione del comma 9 dell'articolo 17, è volto a destinare le risorse stanziate da tale comma, pari a 200 milioni di euro a decorrere dal 2015, al fine di garantire a tutti gli aventi diritto l'accesso alle scuole di specializzazione di area medica. Ritiene, infatti, che, contrariamente a quanto previsto dall'attuale testo del citato comma 9, sia preferibile stanziare risorse pubbliche per realizzare interventi in materia di formazione medica specialistica, anziché per il sostegno a favore di scuole non statali. Chiede, quindi, al relatore e al rappresentante del Governo di riconsiderare il parere precedentemente espresso su tale proposta emendativa.

  Rocco PALESE (FI-PdL) dichiara di condividere la ratio sottesa all'emendamento D'Uva 17.207, sottolineando come tale proposta emendativa, pur prevedendo modalità di copertura finanziaria, a suo avviso, discutibili, in quanto volte a intaccare le risorse destinate per interventi a sostegno delle scuole non statali, affronta un tema di particolare rilevanza e attualità, qual è quello dell'accesso alle scuole di specializzazione di area medica. Nel rilevare l'esigenza che il Governo intervenga entro breve termine per risolvere gli aspetti problematici connessi alla formazione medico specialistica, ricorda che, in diversi atenei, nel corso dello svolgimento delle procedure concorsuali per l'accesso alla facoltà di medicina e chirurgia nell'anno accademico in corso, sono state registrate significative anomalie, che Pag. 23hanno portato all'accoglimento di numerosi ricorsi giurisdizionali promossi dai partecipanti a tali procedure. Segnala, altresì, che verosimilmente saranno accolti anche tutti gli altri ricorsi di analogo contenuto che risultano attualmente pendenti davanti ai competenti organi giurisdizionali. Alla luce di tali considerazioni, ritiene che il Governo debba predisporre adeguate misure per risolvere la situazione verificatasi, prevedendo interventi analoghi a quello in virtù del quale è stata ridotta la durata dei corsi di specializzazione medica, che ha consentito di perseguire la duplice finalità di introdurre in ambito sanitario nuovi medici specialisti, di cui si registra una notevole carenza, e, allo stesso tempo, di ridurre le spese connesse alla gestione di tali corsi. Nel ribadire la rilevanza delle finalità perseguite dall'emendamento D'Uva 17.207, chiede al relatore e al Governo di accantonare tale proposta emendativa al fine di svolgere ulteriori approfondimenti sulla questione.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, dichiara la propria disponibilità ad accantonare l'emendamento D'Uva 17.207, in attesa di effettuare una più approfondita riflessione sulla questione affrontata da tale proposta emendativa.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, nel concordare con la proposta del relatore di accantonare l'emendamento D'Uva 17.207, evidenzia come tale proposta emendativa, pur condivisibile nel merito, preveda, a suo avviso, modalità di copertura finanziaria inidonee, in quanto volte a intaccare sia le risorse stanziate dal comma 9 dell'articolo 17 a favore delle scuole non statali sia le dotazioni di parte corrente relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla Tabella C allegata al disegno di legge di stabilità.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, avverte che l'emendamento D'Uva si intende accantonato. Avverte, altresì, che l'emendamento Rubinato 17.28 è da intendersi respinto per l'Aula.

  Maria MARZANA (M5S) nell'illustrare l'emendamento a sua prima firma 17.185, volto a prevedere che le risorse stanziate dal comma 9 dell'articolo 17 siano destinate prioritariamente a misure educative e didattiche di supporto in materia di disturbi specifici di apprendimento, rileva, a suo avviso, la sussistenza di contraddittorietà tra quanto previsto dal testo del citato comma 9, il quale autorizza, a decorrere dal 2015, la spesa di 200 milioni di euro per le finalità di cui al comma 47 dell'articolo 2 della legge n. 203 del 2008, che prevede genericamente la realizzazione di misure relative al programma di interventi in materia di istruzione, e quanto invece disposto nella relazione tecnica allegata al disegno di legge di stabilità, ove si dispone che le suddette risorse siano specificamente destinate per interventi di sostegno a favore di scuole non statali. Nel ritenere che la destinazione di risorse pubbliche a favore di scuole paritarie private non costituisca in alcun modo una priorità nell'attuale momento storico, anche alla luce dei tagli previsti nei confronti degli stanziamenti rivolti alla scuola pubblica, segnala che, a suo avviso, tale disposizione violi il dettato di cui all'articolo 33 della Costituzione.

  Cosimo LATRONICO (FI-PdL), nel segnalare che l'esercizio di funzioni pubbliche compete, nel nostro ordinamento, a organismi tanto di natura pubblica quanto di natura privata, fa presente che le scuole paritarie private svolgono un ruolo di primaria rilevanza in ambito scolastico, rivolto all'intera collettività, e, per tale ragione, necessitano di un sostegno pubblico.

  Gianluca VACCA (M5S), in risposta all'intervento dell'onorevole Latronico, ricorda che, secondo quanto disposto dall'articolo 33 della Costituzione, enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, ma senza oneri per lo Stato. Nel ritenere prioritario predisporre interventi a sostegno della scuola pubblica, stigmatizza il fatto che il Governo, a suo avviso, prevede misure finanziarie Pag. 24a favore delle scuole paritarie private, sottraendo in tal modo risorse pubbliche che andrebbero invece destinate ad altre finalità sociali.

  Rocco PALESE (FI-PdL), nel condividere le considerazioni svolte dall'onorevole Latronico, osserva che il sistema scolastico italiano, così come quello sanitario, è un sistema integrato, le cui risorse finanziarie provengono non solo dalla fiscalità generale, ma anche dalla compartecipazione dei privati, e in cui l'esercizio delle relative funzioni è assicurato tanto da strutture pubbliche quanto da organismi privati. Pur sottolineando che l'intenzione non è quella di favorire le scuole private a scapito di quelle pubbliche, segnala che spesso gli istituti scolastici paritari sopperiscono a carenze ravvisabili in ambito pubblico e che, al fine di garantire l'erogazione di prestazioni essenziali alla collettività, è opportuno, a suo avviso, prevedere un contributo statale anche nei confronti di tali istituti.

  Maria MARZANA (M5S), nel ribadire che il testo del comma 9 dell'articolo 17, riferendosi alle finalità di cui al comma 47 dell'articolo 2 della legge n. 203 del 2008, autorizza la spesa di 200 milioni di euro per la realizzazione di generiche misure relative al programma di interventi in materia di istruzione, segnala come questa non sia la sede opportuna in cui discutere in ordine alla destinazione di tali risorse a favore delle scuole non statali, atteso che i criteri per la distribuzione alle regioni di tali risorse, sempre secondo quanto previsto dal citato comma 47, saranno stabiliti con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, conferma il parere contrario sull'emendamento Marzana 17.185, sottolineando come tale proposta emendativa indichi in maniera dettagliata le finalità a cui destinare le risorse stanziate dal comma 9 dell'articolo 17, mentre la norma, richiamando le finalità di cui al comma 47 dell'articolo 2 della legge n. 203 del 2008, che parla in maniera generica di realizzazione di misure relative al programma di interventi in materia di istruzione, rimette la definizione dei criteri per la destinazione di tali risorse a un decreto del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.

  La Commissione respinge l'emendamento Marzana 17.185.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, in assenza di obiezioni, sospende la seduta.

  La seduta, sospesa alle 14.30, è ripresa alle 16.

  Francesco BOCCIA, presidente, dando conto delle sostituzioni, fa presente che per il gruppo Partito Democratico gli onorevoli Fregolent, Taranto, Rosato e Ghizzoni sostituiscono, rispettivamente, gli onorevoli Rubinato, Censore, Giampaolo Galli e Misiani; per il gruppo MoVimento 5 stelle l'onorevole Dell'Orco sostituisce l'onorevole Colonnese; per il gruppo Lega Nord e Autonomie l'onorevole Simonetti sostituisce l'onorevole Giancarlo Giorgetti; per il gruppo Per l'Italia l'onorevole Gigli sostituisce l'onorevole De Mita.
  Avverte che sono stati presentati dal Governo le proposte emendative 8.046, 17.05, 17.07, 27.03, 32.54 e 38.043 al disegno di legge di stabilità (vedi allegato 2). Avverte, inoltre, che sono stati presentati dal relatore gli articoli aggiuntivi 17.08 e 38.044 (vedi allegato 2). Segnala che il termine per la presentazione dei subemendamenti a tali proposte emendative è fissato alle ore 19 della giornata odierna.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD) ritira il proprio emendamento 17.480.

  Gianluca VACCA (M5S) domanda quali siano le ragioni che hanno indotto a formulare un parere contrario sull'emendamento 17.206, a sua prima firma. Osserva, Pag. 25infatti, che sia il Ministro Giannini, sia la VII Commissione della Camera avevano manifestato un orientamento favorevole in merito alla riforma della contribuzione studentesca. Esprime preoccupazione per il fatto che le tasse universitarie in Italia siano tra le più alte d'Europa e chiede se vi sia la possibilità di accantonare la proposta emendativa per un'ulteriore riflessione.

  Il Viceministro Enrico MORANDO precisa che la ragione del parere contrario risiede nel fatto che l'emendamento Vacca 17.206 destina ad un'unica finalità l'incremento del fondo in questione, mentre le finalità previste dal Governo sono molteplici. Ribadisce, quindi, il parere contrario.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, concorda con le considerazioni del Governo.

  Gianluca VACCA (M5S) ritiene che un eventuale accantonamento possa rappresentare un segnale positivo della volontà del Governo di volere in futuro intervenire.

  La Commissione respinge l'emendamento Vacca 17.206.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, segnala che dalle verifiche effettuate risulta che vi siano le risorse necessarie per sostenere gli oneri derivanti dall'emendamento Ghizzoni 17.227. Formula, quindi, un parere favorevole.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione approva l'emendamento Ghizzoni 17.227 (vedi allegato 1).

  Gianfranco LIBRANDI (SCpI) ritira l'emendamento a sua prima firma 17.223.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, osserva che l'emendamento del Governo 17.487 affronta lo stesso tema della riduzione dell'IVA al 4 per cento sull’e-book, analogamente agli emendamenti Giordano 17.219, Palmieri 17.274, Piccoli Nardelli 17.43 e Librandi 17.495. Chiede, quindi, ai presentatori se intendano riformulare i rispettivi emendamenti nell'identico tenore dell'emendamento del Governo.

  Generoso MELILLA (SEL), in qualità di cofirmatario dell'emendamento Giancarlo Giordano 17.219, accetta la riformulazione proposta dal relatore, sottolineando che il Ministro Franceschini poteva avere la premura di far riferimento nelle dichiarazioni stampa anche alle numerose proposte emendative dei gruppi parlamentari.

  Flavia PICCOLI NARDELLI (PD) accetta la riformulazione dell'emendamento 17.43, a sua prima firma.

  Rocco PALESE (FI-PdL), in qualità di cofirmatario dell'emendamento Palmieri 17.274, accetta la riformulazione proposta dal relatore.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, precisa di aver concordato con il Ministro Franceschini la richiesta di riformulazione degli emendamenti in modo da dare risalto anche all'iniziativa parlamentare.

  La Commissione approva l'emendamento del Governo 17.487, identico agli emendamenti Giordano 17.219, Palmieri 17.274, Piccoli Nardelli 17.43 e Librandi 17.495, così come riformulati (vedi allegato 1).

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) illustra l'emendamento Cozzolino 17.230, di cui è cofirmatario, il cui scopo è quello di ammodernare l'equipaggiamento e le strutture del Corpo dei vigili del fuoco. Ritenendo che l'emendamento sua di buon senso, ne raccomanda l'approvazione.

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  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cozzolino 17.230, Spadoni 17.232 e Duranti 17.234.

  Roberto SIMONETTI (LNA) sottoscrive l'emendamento Matteo Bragantini 17.241, la cui visione rispetto alla politica per l'immigrazione è opposta a quella del Governo. Sottolinea, quindi, come la proposta emendativa intenda favorire delle forze dell'ordine e di sicurezza e ritiene importante dare un messaggio a questo comparto, soprattutto alla luce del mancato sblocco degli automatismi stipendiali che pure era stato preannunciato dal Ministro Alfano.

  La Commissione respinge l'emendamento Matteo Bragantini 17.241.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN) illustra l'emendamento Rampelli 17.27, di cui è cofirmatario, ed evidenzia che esso affronta un tema già trattato in occasione del dibattito sulla istituzione della Commissione d'inchiesta sui CIE. Sottolinea, quindi, lo strabismo del Governo riguardo al problema del controllo dei flussi di immigrazione lamentando la mancanza dell'attuazione della sanzione del rimpatrio forzoso.

  La Commissione respinge l'emendamento Rampelli 17.27.

  Roberto SIMONETTI (LNA) illustra l'emendamento Guidesi 17.251, che affronta l'analoga questione sollevata dall'emendamento Rampelli 17.27, ampliandone tuttavia la portata anche alla prevenzione del rischio sanitario. Evidenzia quindi la posizione del proprio gruppo diametralmente opposta a quella del Governo e favorevole alla difesa dei confini nazionali attraverso un loro adeguato presidio che freni l'afflusso di immigrati.

  La Commissione respinge l'emendamento Guidesi 17.251.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, propone l'accantonamento dell'emendamento Saltamartini 17.257.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento Saltamartini 17.257 deve intendersi accantonato.

  La Commissione respinge l'emendamento Dadone 17.267.

  Marialucia LOREFICE (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 17.291, evidenzia che lo stesso è diretto a ricomprendere nell'ambito di applicazione del comma 17 dell'articolo 17 anche i soggetti, danneggiati da emotrasfusioni, che non abbiano ancora ricevuto dalla regione di appartenenza l'indennizzo loro spettante. L'emendamento si riferisce alle regioni, come la Calabria, che non hanno potuto provvedere all'erogazione degli indennizzi per mancanza di fondi.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, evidenzia che il parere contrario è stato espresso, in quanto appare complesso quantificare il numero di soggetti che si trovano nella situazione descritta dall'onorevole Lorefice.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, osservando che l'articolo 17, comma 17, intende far fronte agli oneri finanziari per le regioni derivanti dalla corresponsione degli indennizzi ai soggetti danneggiati da emotrasfusioni, evidenzia che il problema segnalato dall'onorevole Lorefice non può essere risolto, a suo parere, mediante l'approvazione dell'emendamento 17.291, in considerazione del fatto che il contributo previsto dalla citata disposizione dovrà essere ripartito fra le regioni in proporzione al numero di indennizzi effettivamente corrisposti.

  Marialucia LOREFICE (M5S), pur dichiarando di comprendere quanto evidenziato dal rappresentante del Governo, osserva che non sia giusto che i soggetti danneggiati da emotrasfusioni debbano rinunciare Pag. 27all'indennizzo loro spettante a causa della catastrofica situazione economica della regione Calabria. Chiede pertanto al rappresentante del Governo di rivedere il proprio giudizio sull'emendamento a sua prima firma 17.291.

  Rocco PALESE (FI-PdL) segnala che il problema evidenziato dall'onorevole Lorefice è molto serio e affonda le proprie radici nel trasferimento alle regioni delle competenze statali in materia di invalidità civile, che a suo tempo comportò notevolissimi ritardi. Osserva poi che frequentemente i danneggiati, esasperati da tali ritardi, si rivolgono alla magistratura, riuscendo ad ottenere indennizzi più elevati di quelli previsti dalla legge n. 210 del 1992, con danni per l'erario. Ricorda infine che le regioni erano state invitate a trasmettere al Ministero della salute l'elenco dei nominativi dei soggetti aventi diritto all'indennizzo e chiede alla collega Lorefice se la Regione Calabria abbia adempiuto a tale invito.

  Marialucia LOREFICE (M5S) dichiara di non essere a conoscenza di questo aspetto del problema. Osserva comunque che non vi sono problemi di ritardo per il pagamento degli indennizzi corrisposti direttamente dallo Stato.

  La Commissione respinge l'emendamento Lorefice 17.291.

  Donata LENZI (PD), pur apprezzando lo stanziamento previsto dall'articolo 17, comma 17, in favore dei danneggiati da emotrasfusioni, osserva che lo stanziamento appare, a suo giudizio, insufficiente. Accetta comunque l'invito al ritiro dell'emendamento a sua prima firma 17.289.

  Marialucia LOREFICE (M5S) segnala di aver sottoscritto, insieme alla collega Silvia Giordano, l'emendamento Lenzi 17.289 e ne chiede la votazione.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) chiede al rappresentante del Governo, che ha espresso parere contrario su entrambi gli emendamenti, Lorefice 17.291 e Lenzi 17.289, riferiti al comma 17 dell'articolo 17, di proporre una soluzione per il problema evidenziato dalla collega Lorefice.

  Silvia GIORDANO (M5S) appoggia la richiesta formulata al rappresentante del Governo dal collega Villarosa.

  Rocco PALESE (FI-PdL) chiede che l'emendamento Lenzi 17.289 venga accantonato, ritenendo che si tratti di un problema serio. Ribadisce inoltre che i danneggiati che si rivolgono alla magistratura ottengono indennizzi più elevati di quelli riconosciuti dalla legge e ciò costituisce un problema finanziario per lo Stato.

  Il Viceministro Enrico MORANDO chiarisce che gli interventi proposti dai due emendamenti Lorefice 17.291 e Lenzi 17.289 sono ben diversi. Il primo si riferisce a soggetti che non riescono ad avere l'indennizzo spettante dalla regione competente, a causa di problemi finanziari di questa. Il secondo è diretto a incrementare il contributo riconosciuto alle regioni per far fronte agli oneri finanziari derivanti dalla corresponsione degli indennizzi. A quest'ultimo proposito, prendendo atto di quanto evidenziato in ordine alla scarsa appetibilità degli indennizzi riconosciuti dalla legge rispetto a quelli che si riescono ad ottenere in sede giudiziale, osserva che potrebbe essere opportuno un aumento del contributo, ma non ritiene possibile, come già osservato più volte, coprire il relativo onere con un taglio in Tabella C.

  Francesco BOCCIA, presidente, in relazione alle richieste di intervento pervenute alla presidenza, invita i colleghi a non prendere più volte la parola sullo stesso emendamento.

  Alessio Mattia VILLAROSA (M5S) reitera la richiesta al Governo di provvedere alla formulazione di un emendamento finalizzato alla soluzione del problema degli indennizzi per i danneggiati da emotrasfusioni.

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  Anna Margherita MIOTTO (PD) riconosce che il Governo ha concesso un importante contributo per i danneggiati da emotrasfusioni, ne contesta però la scansione temporale, ritenendo in particolare insufficienti i 100 milioni di euro previsti per l'anno 2015.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, riconoscendo la gravità del problema e affermando che comunque il contributo previsto sia di notevole entità, segnala che valuterà la possibilità di aumentare il contributo stesso, formulando, se ce ne saranno i presupposti, una proposta in tal senso nel corso del successivo esame del provvedimento presso il Senato.

  La Commissione respinge l'emendamento Lenzi 17.289.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento De Mita 17.17 deve intendersi accantonato.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD) ritira l'emendamento a sua prima firma 17.307.

  Paola BRAGANTINI (PD) ritira l'emendamento a sua prima firma 17.335.

  La Commissione respinge l'emendamento Prataviera 17.315.

  Giampaolo GALLI (PD) illustra l'emendamento a sua prima firma 17.326, volto ad estendere la garanzia del Fondo di garanzia a favore delle piccole e medie imprese alle imprese con un numero di dipendenti non superiore a 1.500, e ne chiede l'accantonamento.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime il timore che l'estensione della garanzia del Fondo a questa tipologia di imprese possa assorbire gran parte delle risorse del Fondo stesso, lasciando prive di copertura le imprese di dimensioni minori. Prosegue proponendo di superare tale inconveniente mediante la fissazione delle quote di risorse da destinare in favore dei diversi soggetti e acconsente all'accantonamento.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, pur manifestando lo stesso timore del relatore, acconsente all'accantonamento.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, accantona gli identici emendamenti Abrignani 17.302 e Giampaolo Galli 17.326.

  Giampaolo GALLI (PD) accetta l'invito a ritirare l'emendamento a sua prima firma 17.324, anch'esso relativo all'estensione degli interventi del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

  Luigi TARANTO (PD) ritiene che non sia opportuno ampliare eccessivamente le categorie di soggetti che possono accedere alla garanzia prestata dal Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, per evitare il rapido esaurirsi delle risorse dello stesso.

  Rocco PALESE (FI-PdL) insiste per la votazione dell'emendamento Abrignani 17.304.

  La Commissione respinge l'emendamento Abrignani 17.304.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ribadisce i contenuti della proposta di riformulazione, in precedenza distribuita, dell'emendamento Benamati 17.365, la cui copertura finanziaria, rispetto al testo originario del testo, ai sensi della predetta riformulazione viene ora prevista a valere sulla tabella B relativa all'accantonamento del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e non più dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con la proposta di riformulazione dell'emendamento Benamati 17.365.

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  La Commissione approva l'emendamento Benamati 17.365, così come riformulato (vedi allegato 1).

  Roberto SIMONETTI (LNA) intervenendo sugli identici emendamenti Fabbri 17.358 e 17.372, ne illustra le finalità volte a trasferire direttamente in capo al Ministero della giustizia, a partire già dal 1o gennaio 2015, e non dal 1o settembre 2015 come attualmente previsto dall'articolo 38, comma 6, del disegno di legge di stabilità, le spese di funzionamento degli uffici giudiziari attualmente sostenute dai comuni che siano sede di tribunale.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, propone di accantonare gli identici emendamenti Fabbri 17.358 e 17.372, che potranno essere più utilmente trattati in un momento successivo unitamente alle proposte emendative riferite agli articoli 35 e seguenti del provvedimento, concernenti il concorso degli enti territoriali agli obiettivi della finanza pubblica, tanto più tenuto conto del fatto che il Governo ha preannunciato la presentazione di un emendamento a seguito del confronto avviato, anche su tale tema, con l'ANCI.

  Il Viceministro Enrico MORANDO conferma che la questione posta dagli identici emendamenti Fabbri 17.358 e 17.372 è stata oggetto di un ampio confronto tra il Governo e l'ANCI. Concorda con la proposta del relatore di procedere ad un loro accantonamento, preannunciando per i prossimi giorni un'iniziativa del Governo volta ad affrontare il tema delle spese di giustizia attualmente sostenute dagli enti locali.

  Marco CAUSI (PD) segnala che l'emendamento a sua prima firma 17.40 rappresenta la prima di una serie di proposte emendative avanzate dal gruppo Partito Democratico, i cui contenuti risultano peraltro coerenti con il parere reso dalla VI Commissione finanze della Camera, per le parti di propria competenza, sui provvedimenti in titolo. Nell'accogliere l'invito al ritiro formulato dal relatore e dal rappresentante del Governo, manifesta tuttavia insoddisfazione per la decisione di aumentare la tassazione sulle forme di previdenza complementare, rilevando come tale specifica disposizione contenuta all'articolo 44 del disegno di legge di stabilità debba necessariamente essere modificata. Chiede pertanto al Viceministro Morando di assumere un impegno certo in tal senso, al fine di pervenire ad una soluzione migliorativa rispetto alla questione della tassazione delle forme di previdenza complementare, perlomeno nel corso del successivo esame del testo presso l'altro ramo del Parlamento.

  Generoso MELILLA (SEL) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Causi 17.40.

  Lello DI GIOIA (Misto-PSI-PLI), nel sottoscrivere l'emendamento Causi 17.40, invita il Governo ad intervenire nuovamente sul tema dell'eccessiva tassazione delle forme di previdenza complementare, così come introdotta dal provvedimento in esame.

  Rocco PALESE (FI-PdL), nel censurare anch'egli l'inopinato aumento della tassazione sulle forme di previdenza complementare, auspica che il Governo possa porre nuovamente mano alle disposizioni di cui all'articolo 44 del disegno di legge di stabilità.

  Daniele PESCO (M5S) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Causi 17.40.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, osserva anzitutto che l'emendamento Causi 17.40 risulta collocato all'articolo 17 in ragione del fatto che in tale ambito esso trova la propria compensazione finanziaria, tuttavia ritiene che le materie da esso trattate siano tali da poter essere esaminate anche nel contesto delle proposte emendative riferite all'articolo 44 del provvedimento. In secondo luogo, accoglie l'esigenza ampiamente rappresentata da parte dei diversi gruppi parlamentari circa la necessità Pag. 30di svolgere un supplemento di riflessione in merito ad un eventuale alleggerimento dell'incremento della tassazione sulle forme di previdenza complementare. Ricorda che l'invito al ritiro formulato sull'emendamento Causi 17.40, sul quale ha concordato anche il rappresentante del Governo, deriva esclusivamente dalla considerazione del fatto che il Governo ha fatto presente di necessitare di maggior tempo prima di giungere alla individuazione delle eventuali soluzioni alternative e delle relative forme di copertura finanziaria, peraltro tutt'altro che irrilevanti.

  Il Viceministro Enrico MORANDO evidenzia come il tema di cui all'emendamento Causi 17.40 sia senz'altro molto rilevante. Precisa che l'intervento deciso dal Governo ha riguardato solo la tassazione sui capital gain realizzati dai fondi pensionistici integrativi e non si configura, come pure lascerebbero intendere i titoli in prima pagina di taluni quotidiani nazionali, come un attacco diretto alle pensioni dei lavoratori. Osserva come il Governo abbia concordato sull'invito al ritiro dell'emendamento formulato dal relatore non perché intenda difendere strenuamente la norma inserita all'interno del disegno di legge di stabilità nella sua stesura attuale, bensì perché eventuali correzioni, che non siano puramente marginali, comportano comunque un rilevante impegno anche sotto il profilo finanziario e come tali richiedono un supplemento di approfondimento che auspica potrà avere luogo nel corso del successivo esame del provvedimento presso il Senato.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN), nel replicare alle dichiarazioni da ultimo formulate dal Viceministro Morando, ricorda come le forme di previdenza complementare siano state istituite nel corso degli anni passati e quindi supportate e rese accattivanti per i lavoratori, che hanno conferito loro le quote del TFR maturando, in ragione della loro capacità di assicurare rendimenti mediamente più elevati rispetto a quelli garantiti dagli istituti di previdenza pubblica. Ritiene che un tale ingiustificato aumento della tassazione sui rendimenti dei fondi pensionistici integrativi rappresenti un attacco diretto ai risparmi ed alle pensioni dei cittadini.

  Lello DI GIOIA (Misto-PSI-PLI) invita il Viceministro ad affrontare con maggiore serietà il tema trattato dall'emendamento Causi 17.40. A suo avviso, quando si discute delle forme di previdenza complementare occorre tenere ben presente il panorama europeo, caratterizzato da un sistema di tassazione «EET», a differenza di quanto avviene in Italia. Rammenta che gli iscritti alle forme di previdenza complementare sono nel nostro Paese circa 6 milioni e che, a seguito della introduzione del nuovo sistema di calcolo contributivo, i futuri assegni pensionistici saranno pari all'incirca al 65-70 per cento dell'ultima retribuzione. Osserva, infine, che un aumento così indiscriminato della tassazione sui rendimenti delle forme di previdenza complementare conseguirà il solo effetto, a suo giudizio negativo, di scoraggiarne la diffusione.

  Marco CAUSI (PD), nel ritirare l'emendamento a sua prima firma 17.40, ringrazia il relatore per l'attenzione dimostrata nonché il Viceministro per l'apertura manifestata circa l'intenzione di affrontare la questione nel corso del successivo esame al Senato, anche per la parte relativa all'impegno finanziario, certo non trascurabile. Richiama, altresì, l'attenzione sul ruolo di operatori finanziari svolto dalle forme di previdenza complementare che, come tali, non avendo ancora raggiunto nel nostro Paese il necessario grado di maturità, andrebbero piuttosto supportate dal Governo, anche nell'ottica di assicurare una maggiore stabilità dell'intera struttura finanziaria, privilegiando in particolare forme di investimento a scarsa incidenza di rischio.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Causi 17.40 si intende pertanto ritirato dai presentatori.

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  Daniele PESCO (M5S), auspicando nel ripensamento del Governo rispetto alle disposizioni di cui all'articolo 44 volte ad introdurre un aumento della tassazione sui rendimenti delle forme di previdenza complementare, chiede che l'emendamento Causi 17.40, in precedenza sottoscritto, venga comunque posto in votazione.

  Francesco BOCCIA, presidente, fa presente che l'emendamento Causi 17.40 è stato ritirato dai presentatori.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) rileva come l'emendamento Causi 17.40, essendo stato sottoscritto dai deputati dei gruppi M5S e SEL, come tale deve essere, qualora richiesto, posto in votazione.

  Generoso MELILLA (SEL) si associa alla richiesta di porre in votazione l'emendamento Causi 17.40, in precedenza sottoscritto.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, rileva che, qualora si insistesse per la votazione dell'emendamento Causi 17.40, ne proporrebbe in tal caso l'accantonamento, per trattarlo in un successivo momento unitamente alle proposte emendative riferite all'articolo 44.

  Francesco BOCCIA, presidente, fa presente che, a norma di Regolamento, essendo stato sottoscritto, l'emendamento Causi 17.40, qualora richiesto, dovrebbe essere posto in votazione. Tuttavia, prendendo atto della proposta di accantonamento testé formulata dal relatore, sulla quale concorda anche il Viceministro Morando, avverte che l'emendamento Causi 17.40 si intende accantonato.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che l'emendamento Marchi 17.381 è da intendersi accantonato per essere affrontato unitamente alle proposte emendative riferite agli articoli 35 e seguenti del disegno di legge di stabilità, concernenti, tra l'altro, il contributo degli enti locali al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica.

  Paola BRAGANTINI (PD) chiede chiarimenti al Governo in ordine alle ragioni dell'invito al ritiro in precedenza formulata sul suo emendamento 17.338.

  Il Viceministro Enrico MORANDO ricorda di aver concordato con l'invito al ritiro, proposto dal relatore, sugli identici emendamenti De Girolamo 17.348, Paola Bragantini 17.338, Rampi 17.353 e Simonetti 17.349 in quanto, attesa la rilevanza finanziaria degli impegni da essi recati, il Governo necessità di tempo ulteriore prima di addivenire alla definizione di eventuali soluzioni alternative, possibilmente già nel corso del successivo esame presso l'altro ramo del Parlamento.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che gli identici emendamenti De Girolamo 17.348, Paola Bragantini 17.338 e Rampi 17.353 sono stati ritirati dai presentatori.

  Roberto SIMONETTI (LNA) ritira l'emendamento 17.349, riservandosi di presentare al Senato una proposta emendativa di analogo contenuto.

  MARCO MELONI (PD) illustra le finalità dell'emendamento a sua prima firma 17.383, finalizzata a consentire la coerente attuazione delle zone franche urbane, istituite dalla legge finanziaria per il 2007 ma successivamente oggetto di una progressiva decurtazione delle risorse finanziarie destinate alla loro effettiva realizzazione. Premesso che tali forme di incentivazione fiscale hanno lo scopo di favorire il sistema delle piccole e micro imprese, ritiene che occorra porre in essere meccanismi correttivi rispetto alla norma attualmente contenuta nel disegno di legge di stabilità. Nell'auspicio pertanto che il Governo possa nuovamente intervenire su tale delicata problematica, ritira l'emendamento a sua prima firma 17.383.

  Cosimo LATRONICO (FI-PdL), nel sottoscrivere l'emendamento Marco Meloni Pag. 3217.383, segnala che da più parti si evidenzia il problema del definanziamento di risorse destinate a promuovere politiche fiscali a favore di alcune aree del Paese. Ritiene che a volte disposizioni che recano misure di sviluppo per il Paese trovino una difficile applicazione pratica che non consente di raggiungere pienamente i risultati sperati.

  Il Viceministro Enrico MORANDO ritiene condivisibili le critiche verso il Governo per il suo atteggiamento contraddittorio riguardo al tema delle zone franche urbane, dal momento che è stato accettato, nel corso dell'esame del decreto-legge n. 66 del 2014, di introdurre una importante accelerazione rispetto a tale disciplina, che viene, anche se parzialmente, sconfessata nel disegno di legge di stabilità in esame. Giudica opportuno, dal momento che sarà possibile effettuare un esame approfondito del provvedimento anche presso l'altro ramo del Parlamento, rimandare a quella fase dell'esame l'intervento su tale disciplina. Nel condividere le considerazioni del deputato Latronico, ritiene opportuno che si approfitti di questo tempo per fare una riflessione sulla procedura applicativa della disciplina, affinché il risultato sia più soddisfacente di quello avuto finora, ritenendo che il parziale fallimento delle misure non sia dovuto solo alla incoerenza nella destinazione di risorse da parte del Governo.

  Marco MELONI (PD), a seguito dell'impegno del Governo di affrontare la questione nel corso dell'esame parlamentare del provvedimento al Senato, ritira il suo emendamento 17.383.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che l'emendamento Ermini 17.360 risulta accantonato. Esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Benamati 17.41, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Fa presente che la riformulazione cerca di dare una risposta positiva ad una esigenza, a suo giudizio fondata, messa in rilievo all'inizio della discussione del disegno di legge di stabilità.

  Luigi TARANTO (PD), in qualità di cofirmatario, accoglie la riformulazione proposta dal relatore, rispetto alla quale esprime soddisfazione, ponendosi con tale riformulazione soluzione ad una questione posta già nella discussione presso la Commissione Attività produttive al fine di predisporre una misura che accompagni la crescita degli investimenti in beni strumentali nel mercato interno.

  Paolo TANCREDI (NCD) esprime soddisfazione per la riformulazione proposta dal relatore, sottolineando i risultati positivi conseguenti alla legge Sabatini.

  Il Viceministro Enrico MORANDO sottolinea che la riformulazione proposta dal relatore fornisce una risposta alle critiche che erano state mosse all'inizio della discussione del disegno di legge di stabilità, rispetto alla mancanza di risorse per la piena operatività della legge Sabatini, che a proprio giudizio non solo potrà aiutare le imprese a sviluppare gli investimenti in beni strumentali ma costituirà un elemento di crescita macroeconomica.

  Giulio MARCON (SEL) sottoscrive l'emendamento Benamati 17.41, come riformulato.

  Rocco PALESE (FI-PdL) sottoscrive anch'egli l'emendamento Benamati 17.41, come riformulato, preannunciando su di esso il voto favorevole del proprio gruppo.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che tutti i componenti della Commissione Finanze appartenenti al gruppo M5S sottoscrivono l'emendamento Benamati 17.41, come riformulato.

  Lello DI GIOIA (Misto-PSI-PLI) e Gianfranco LIBRANDI (SCpI) sottoscrivono l'emendamento Benamati 17.41, come riformulato.

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  La Commissione approva l'emendamento Benamati 17.41, come riformulato (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Arlotti 17.351, in assenza di obiezioni, deve intendersi accantonato.

  Gianna MALISANI (PD) ritira il proprio emendamento 17.355.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che l'emendamento Saltamartini 17.345 è stato accantonato ai fini di una successiva discussione insieme agli emendamenti presentati all'articolo 21. Riguardo invece all'emendamento 17.38 della III Commissione, al pari di altri emendamenti di analogo contenuto, ricorda che sarà possibile procedere alla sua votazione alla scadenza del termine per i subemendamenti all'emendamento del relatore, fissato alle ore 19.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Marchi 17.42, in assenza di obiezioni, deve intendersi accantonato.

  Nazzareno PILOZZI (Misto-LED), in qualità di cofirmatario, ritira l'emendamento Lavagno 17.425.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime parere favorevole sull'emendamento Paola Bragantini 17.437, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con la riformulazione del relatore.

  Paola BRAGANTINI (PD) accoglie la riformulazione proposta dal relatore del proprio emendamento 17.437.

  La Commissione approva l'emendamento Paola Bragantini 17.437, come riformulato (vedi allegato 1).

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che sono state accantonate tutte le proposte emendative relative alla emittenza televisiva locale.

  Rocco PALESE (FI-PdL) chiede chiarimenti sull'accantonamento di tali proposte, intendendo conoscere le intenzioni del Governo al riguardo.

  Il Viceministro Enrico MORANDO ribadisce che il Governo sta predisponendo una proposta organica che auspica di poter presentare prima della conclusione dei lavori presso questo ramo del Parlamento.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nell'esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 19, esprime parere contrario sugli emendamenti Faenzi 19.63 e Bergamini 19.86. Propone l'accantonamento degli identici emendamenti Andrea Romano 19.1 e Causin 19.90. Esprime parere contrario sull'emendamento Biasotti 19.48. Chiede l'accantonamento dell'emendamento Bruno Bossio 19.9. Esprime parere favorevole sull'emendamento Mognato 19.113, a condizione che venga riformulato sostituendo la parola: «vaporetti» con la parola: «natanti». Esprime parere favorevole sull'emendamento Cristian Iannuzzi 19.54. Esprime parere contrario sugli emendamenti Spessotto 19.55, Liuzzi 19.57, De Lorenzis 19.58, Pili 19.71. Esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Bruno Bossio 19.24 e Spessotto 19.61. Chiede l'accantonamento degli emendamenti D'Incà 19.134, degli identici emendamenti Senaldi 19.132, Mura 19.3, Palese 19.89, Vignali 19.101 e Melilla 19.102, nonché degli emendamenti Caparini 19.38 e De Menech 19.118, che intervengono sulle accise per il GPL e il gasolio impiegati per il riscaldamento in aree geograficamente o climaticamente svantaggiate, intendendo proporre al riguardo una risposta organica. Chiede l'accantonamento degli emendamenti De Girolamo 19.66 e degli identici emendamenti Garofalo Pag. 3419.77 e Saltamartini 19.78. Esprime parere contrario sull'emendamento Palese 19.98. Riguardo ai successivi emendamenti Mazziotti Di Celso 19.87 e Taranto 19.91, che hanno per oggetto il finanziamento della promozione del «Made in Italy», ne chiede l'accantonamento fino allo scadere dei termini dei subemendamenti all'emendamento del Governo che tratta analoga materia. Invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Benamati 19.92. Chiede l'accantonamento degli identici emendamenti Saltamartini 19.95 e Paola Bragantini 19.34, nonché dell'emendamento 19.6 della XIII Commissione e dell'emendamento Capozzolo 19.109. Esprime parere contrario sugli emendamenti Caon 19.15 e 19.11, nonché sull'emendamento Cariello 19.27. Invita il presentatore al ritiro dell'emendamento Braga 19.117, esprimendo altrimenti parere contrario. Chiede l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Piso 19.020 e Castricone 19.06. Invita i presentatori al ritiro degli identici articoli aggiuntivi Rampelli 19.031 e Marchetti 19.010, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Faenzi 19.63 e Bergamini 19.86.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, gli identici emendamenti Andrea Romano 19.1 e Causin 19.90 devono intendersi accantonati.

  La Commissione respinge l'emendamento Biasotti 19.48.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento Bruno Bossio 19.9 deve intendersi accantonato.

  La Commissione approva gli emendamenti Mognato 19.113, come riformulato (vedi allegato 1) e Cristian Iannuzzi 19.54 (vedi allegato 1). Respinge quindi gli emendamenti Spessotto 19.55, Liuzzi 19.57 e De Lorenzis 19.58.

  Mauro PILI (Misto) intervenendo sul suo emendamento 19.71, invita il Governo e il relatore a cambiare il parere espresso, sottolineando che la sua proposta intende addivenire ad un riequilibrio infrastrutturale e funzionale della rete ferroviaria e al raggiungimento di una coesione nazionale, facendo presente al riguardo che, fatta 100 la media nazionale, l'indice infrastrutturale ferroviario della Sardegna è pari a 15.

  Diego DE LORENZIS (M5S) sottolinea l'importanza del tema della dotazione infrastrutturale del Paese e del riequilibrio delle modalità di trasporto a favore della modalità ferroviaria per i rilevanti benefici che questo potrebbe avere in termini ambientali. Sottolinea che gli ultimi interventi infrastrutturali dei Governi che si sono succeduti hanno avuto ad oggetto il finanziamento di opere a suo giudizio inutili come la Torino-Lione, la Orte-Mestre, o la linea ad alta velocità Napoli-Bari e che non sono state adottate misure che sarebbero state realmente utili per lo sviluppo del Paese.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, conferma il parere contrario sull'emendamento Pili 19.71, rilevando che non si tratta di una misura programmatica.

  Il Viceministro Enrico MORANDO conferma anch'egli il parere contrario sull'emendamento Pili 19.71.

  La Commissione respinge l'emendamento Pili 19.71.
  La Commissione approva gli identici emendamenti Bruno Bossio 19.24 e Spessotto 19.61 (vedi allegato 1).

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento D'Incà 19.134, nonché gli identici emendamenti Senaldi 19.132, Mura 19.3, Palese 19.89, Vignali 19.101 e Pag. 35Melilla 19.102 si intendono accantonati, così come gli emendamenti Caparini 19.38, De Menech 19.118, De Girolamo 19.66, gli identici Garofalo 19.77 e Saltamartini 19.78.

  La Commissione respinge l'emendamento Palese 19.98.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, gli emendamenti Mazziotti Di Celso 19.87 e Taranto 19.91 si intendono accantonati.

  Luigi TARANTO (PD), con riferimento all'emendamento Benamati 19.92, di cui è cofirmatario, rileva come esso coinvolga le scelte del Governo, impegnandolo a continuità e coerenza. Ritiene infatti che, come per il tema relativo alle zone franche urbane, tale emendamento, il quale mira al finanziamento del voucher per la digitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane, imponga al Governo l'adozione di una linea politica chiara. Ritiene che la digitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane costituisce un aspetto rilevante per la competitività dell'intero Paese e chiede quindi al Governo se intenda puntare, attraverso misure concrete, a una politica pubblica a favore della competitività del sistema imprenditoriale.
  Chiede quindi che l'emendamento Benamati 19.92 venga accantonato.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, si rimette alle valutazioni del Governo circa l'opportunità dell'accantonamento dell'emendamento Benamati 19.92.

  Il Viceministro Enrico MORANDO ritiene che la prima parte dell'emendamento contenga elementi di ragionevolezza, che impongono al Governo una riflessione circa la coerenza delle sue scelte politiche. Rileva tuttavia come la parte relativa alla copertura finanziaria dell'intervento, il quale verrebbe finanziato con corrispondenti riduzioni della voce Ministero dell'economia e delle finanze, della Tabella A, allegata alla legge di stabilità in discussione, non sia assentibile.
  Esprime peraltro la disponibilità del Governo ad avviare una riflessione per individuare una diversa copertura finanziaria della misura proposta dall'emendamento.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ribadisce la sua richiesta dell'invito al ritiro dell'emendamento Benamati 19.92.

  Luigi TARANTO (PD) ritira l'emendamento Benamati 19.92, di cui è cofirmatario, accogliendo con favore la disponibilità espressa dal rappresentante del Governo a riesaminare il tema posto dall'emendamento nel prosieguo dell'esame della legge di stabilità.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che si intendono accantonati gli identici emendamenti Saltamartini 19.95 e Paola Bragantini 19.34, l'emendamento della XIII Commissione 19.6, nonché l'emendamento Capozzolo 19.109.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Caon 19.15 e 19.11.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, in assenza di obiezioni, l'emendamento Cariello 19.27 deve intendersi accantonato.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, con riferimento all'emendamento Cariello 19.27, fa presente che è in corso con il Governo una riflessione se sia più opportuna una sua riformulazione, ovvero se chiedere ai presentatori di ritirarlo al fine di una sua trasformazione in ordine del giorno.

  Francesco CARIELLO (M5S) dichiara di non ritirare il suo emendamento 19.27, in attesa dell'eventuale riformulazione dello stesso da parte del Governo e del relatore.

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  Sergio BOCCADUTRI (PD) illustra l'emendamento Braga 19.117, di cui è cofirmatario, il quale è volto a ripristinare una misura relativa al regime IVA delle cessioni di navi, anche con la formula di noleggio a caldo, vigente fino all'anno 2011. Evidenzia infatti come il regime IVA in questione sia stato oggetto di un'interpretazione molto restrittiva di una direttiva dell'Unione europea da parte dell'Agenzia delle entrate. Nell'esprimere la propria disponibilità all'individuazione di una diversa misura di copertura finanziaria per l'emendamento, ne raccomanda quindi l'approvazione.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ribadisce l'invito al ritiro dell'emendamento Braga 19.117 proponendo ai presentatori una sua trasformazione in ordine del giorno, che impegni il Governo ad una diversa interpretazione della normativa comunitaria richiamata.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Braga 19.117 è stato ritirato dai presentatori. Fa presente altresì che gli identici articoli aggiuntivi Piso 19.020 e Castricone 19.06, in assenza di obiezioni, si intendono accantonati.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, con riferimento agli identici articoli aggiuntivi Rampelli 19.031 e Marchetti 19.010, i quali intervengono sul tema della tariffa sui rifiuti, ricorda come essa sia stata oggetto di recenti numerose modifiche, e come, in vista di ulteriori interventi del Governo al fine dell'istituzione della cosiddetta Local Tax, non ritenga opportuno che si intervenga sull'argomento in questa sede.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'articolo aggiuntivo Marchetti 19.010 è stato ritirato dal presentatore.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN), con riferimento alla proposta emendativa Rampelli 19.031, evidenzia come sul tema della tariffa sui rifiuti ci sia stata una vera e propria involuzione normativa la quale rende necessario la fissazione di criteri chiari e precisi per la quantificazione della suddetta imposta. Nel sottolineare come l'articolo aggiuntivo in esame fornisca l'occasione per l'adozione di una norma di indirizzo a guida delle future modifiche del sistema di tassazione dei beni immobiliari, ed evidenziando che l'emendamento non comporta maggiori oneri per l'erario, ne raccomanda l'approvazione.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Rampelli 19.031.

  Guido GUIDESI (LNA), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che le nuove proposte emendative presentate dal Governo vengano ritirate, in quanto ripropongono temi e contenuti che sono stati precedentemente stralciati dal disegno di legge di stabilità. Nel rilevare come alcuni di essi siano inammissibili, chiede quindi formalmente al Governo una nuova valutazione degli stessi, o altrimenti una valutazione da parte della presidenza.

  Francesco BOCCIA, presidente, nel dichiararsi disponibile a rispondere al quesito posto dal deputato Guidesi, fa presente che la discussione sui nuovi emendamenti presentati dal Governo potrà essere svolta dopo la scadenza del termine per la presentazione dei subemendamenti, fissata alle ore 19 della giornata odierna.

  La Commissione passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 21.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime parere contrario sull'emendamento Nesci 21.271, sugli identici emendamenti Dambruoso 21.192, Molteni 21.74 e Placido 21.200, nonché sugli identici emendamenti Dambruoso 21.193, Molteni 21.75 e Polverini 21.259. Esprime quindi parere contrario sugli emendamenti Causin 21.178 e Palese 21.153, mentre invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Saltamartini 21.144, Fauttilli 21.232 Pag. 37e 21.231, D'Arienzo 21.236, Giorgis 21.57, Luigi Di Maio 21.118, Lombardi 21.108 e Brunetta 21.147. Propone quindi l'accantonamento dell'emendamento Brunetta 21.142, mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Palazzotto 21.210 e Artini 21.140; invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Causin 21.180 ed esprime parere contrario sugli emendamenti Cirielli 21.243 e 21.246, Duranti 21.204 e Guidesi 21.49. Invita quindi al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti Lauricella 21.47 e Fassina 21.19, mentre propone l'accantonamento degli identici emendamenti 21.1 della I Commissione e Lauricella 21.53, nonché degli identici emendamenti Zan 21.215 e Cirielli 21.250. Propone altresì l'accantonamento degli identici emendamenti Cirielli 21.252 e Zan 21.213, nonché degli identici emendamenti Cirielli 21.254 e Zan 211. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti Cirielli 21.249 e Scanu 21.234, mentre esprime parere favorevole sugli identici emendamenti 21.2 della I Commissione, Molteni 21.82, Lombardi 21.110, Palese 21.148 e Dambruoso 21.199. Esprime inoltre parere contrario sull'emendamento Lombardi 21.119, mentre invita al ritiro degli identici emendamenti Cirielli 21.256, Borghi 21.21, Gasparini 21.38, Cenni 21.39, Squeri 21.134, Centemero 21.156, Paglia 21.165 e Misiani 21.218. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Oliaro 21.161 e De Mita 21.228, nonché degli identici emendamenti Petitti 21.207, Giulietti 21.8, Lodolini 21.71, Cenni 21.41 e Manzi 21.223. Invita altresì al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Pili 21.159, mentre propone l'accantonamento dell'emendamento Capodicasa 21.64.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore. Con particolare riferimento alle proposte emendative riferite al personale dipendente delle province, informa che è attualmente in corso da parte del Governo un tentativo di stabilire un'intesa tra province, regioni e comuni, per un'idonea riallocazione del suddetto personale. Nel rilevare come vi sia la possibilità che tale questione venga risolta già nell'ambito dell'esame della legge di stabilità in discussione, esprime quindi l'impegno del Governo affinché venga trovata una soluzione in tal senso.

  Dalila NESCI (M5S), nel preannunciare il voto favorevole del suo gruppo sugli emendamenti che prevedono lo scorrimento delle graduatorie di concorso, ricorda innanzitutto che tale questione è stata in precedenza oggetto di dibattiti nel corso dell'esame delle precedenti leggi di stabilità. Nel rilevare altresì come la questione sia stata risolta in via generale dalla cosiddetta legge D'Alia, la quale ha stabilito l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di utilizzare lo strumento dello scorrimento delle graduatorie in vigore prima di bandire nuovi concorsi, evidenzia come il suo emendamento 21.271 sia volto a estendere tale obbligo di scorrimento anche ai Corpi di polizia, al Corpo nazionale dei vigili del fuoco e al Comparto scuola. Chiede quindi l'accantonamento del suo emendamento 21.271.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) evidenzia l'importanza del tema posto dall'emendamento Nesci 21.271, di cui è cofirmatario, e si associa quindi alla richiesta di un suo accantonamento avanzata dal deputato Nesci.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, pur dichiarandosi favorevole, in linea di principio, all'accantonamento dell'emendamento Nesci 21.271, sottolinea come sul tema posto da tale proposta emendativa il Governo abbia già espresso una posizione molto ferma e di segno contrario. Ritiene quindi sia preferibile non accantonarlo.

  Francesco BOCCIA, presidente, fa presente come il Governo si sia impegnato a dare una soluzione alla questione in esame Pag. 38attraverso la presentazione di un proprio emendamento.

  Laura CASTELLI (M5S) illustra l'emendamento Nesci 21.271, chiedendone l'accantonamento. In relazione all'andamento dei lavori, evidenzia che il rilevante numero di emendamenti accantonati non è un problema causato dai deputati del MoVimento 5 Stelle e che gli accantonamenti andrebbero consentiti in ragione della loro opportunità e senza privilegiare i gruppi di maggioranza.

   Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'accantonamento dell'emendamento Nesci 21.271, avvertendo che, in occasione dell'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 21, consentirà orientativamente l'accantonamento di un emendamento per ciascun gruppo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Dambruoso 21.192, Molteni 21.74 e Placido 21.200 e gli identici emendamenti Dambruoso 21.193, Molteni 21.75 e Polverini 21.259. Respinge inoltre, con distinte votazioni, gli emendamenti Causin 21.178 e Palese 21.153.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD) ritira l'emendamento a sua prima firma 21.144.

  Federico FAUTTILLI (PI) ritira l'emendamento a sua prima firma 21.232 e illustra l'emendamento a sua prima firma 21.231, specificando che lo stesso è diretto a consentire, anche per il 2015, l'applicazione dei meccanismi di adeguamento retributivo al personale del comparto difesa, sicurezza e soccorso. Chiede l'accantonamento di tale secondo emendamento, allo scopo di prevederne una diversa copertura.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, in relazione al principio di accantonamento di un emendamento per gruppo, acconsente all'accantonamento dell'emendamento Fauttilli 21.231.

   Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'accantonamento dell'emendamento Fauttilli 21.231.

  Maino MARCHI (PD), dopo averli sottoscritti, ritira gli emendamenti D'Arienzo 21.236 e Giorgis 21.57.

  Roberta LOMBARDI (M5S), illustrando l'emendamento Luigi Di Maio 21.118, evidenzia che lo stesso è finalizzato ad incrementare le risorse del Fondo per il finanziamento di misure perequative per il personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, depauperatosi nel corso degli anni, provvedendo alla relativa copertura a valere sulla tassazione del gioco d'azzardo.

  La Commissione respinge l'emendamento Luigi Di Maio 21.118.

  Roberta LOMBARDI (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 21.108, osserva che esso è diretto a rimuovere, a decorrere dal 2015, il blocco del trattamento economico complessivo e dei meccanismi di adeguamento retributivo relativi al personale del comparto sicurezza e difesa, provvedendo alla relativa copertura sul Fondo unico di giustizia.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Lombardi 21.108 e Brunetta 21.147.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'accantonamento dell'emendamento Brunetta 21.142.

  Giulio MARCON (SEL), illustrando l'emendamento Palazzotto 21.210, segnala che lo stesso è diretto ad evitare la soppressione degli assegni in favore degli istituti italiani di cultura all'estero.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, ricorda che Pag. 39nella seduta del 18 novembre è stato approvato l'emendamento a sua firma 20.23, relativo al finanziamento dei suddetti istituti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Palazzotto 21.210 e Artini 21.140.

  Gianfranco LIBRANDI (SCpI) chiede l'accantonamento dell'emendamento Causin 21.180.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'accantonamento dell'emendamento Causin 21.180.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cirielli 21.243 e 21.246 e Duranti 21.204.

  Guido GUIDESI (LNA) chiede al rappresentante del Governo se nel presente disegno di legge sia prevista, come dichiarato dal Ministro dell'interno Alfano, l'abolizione del blocco delle retribuzioni del personale delle Forze dell'ordine, disposto dal decreto-legge n. 78 del 2010, e, in caso affermativo, quali risorse siano state utilizzate per la relativa copertura.

  Il Viceministro Enrico MORANDO osserva che l'emendamento Guidesi 21.49, volto a sopprimere il comma 11 dell'articolo 21, non riguarda la questione evidenziata dall'onorevole Guidesi.

  Guido GUIDESI (LNA) chiarisce che la propria domanda non è riferita all'emendamento a sua prima firma 21.49.

  Il Viceministro Enrico MORANDO chiederà conferma al Ministro Alfano in ordine a queste dichiarazioni.

  Roberta LOMBARDI (M5S) conferma di aver appreso la notizia riportata dall'onorevole Guidesi tramite fonti giornalistiche e specifica che il 7 ottobre scorso il Presidente del Consiglio Renzi ha preso un impegno con i rappresentanti sindacali delle Forze dell'ordine per la rimozione del blocco delle retribuzioni. Si associa alla richiesta dell'onorevole Guidesi in merito alle risorse utilizzate per le relative coperture.

  La Commissione respinge l'emendamento Guidesi 21.49.

  Stefano FASSINA (PD) chiede al rappresentante del Governo le motivazioni del parere contrario espresso sull'emendamento a sua prima firma 21.19, che consente alla Guardia di Finanza di effettuare assunzioni a tempo indeterminato, nel limite di 10 milioni di euro a decorrere dal 2015, facendo ricorso allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi indetti negli anni 2012-2013.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, chiarisce che il parere contrario è stato motivato sia in relazione alla copertura sia all'utilizzo dello strumento dello scorrimento delle graduatorie.

   Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Lauricella 21.47 e Fassina 21.19.

  Gianni MELILLA (SEL) e Giulio MARCON (SEL) sottoscrivono gli identici emendamenti Lauricella 21.47 e Fassina 21.19.

   Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti 21.1 della I Commissione e Lauricella 21.53.

  Guido GUIDESI (LNA) e Stefano FASSINA (PD) sottoscrivono gli identici emendamenti Zan 21.215 e Cirielli 21.250.

   Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Zan 21.215 e Cirielli 21.250, degli identici emendamenti Cirielli 21.252 e Zan 21.213 degli identici emendamenti Cirielli 21.254 e Zan 21.211, nonché degli identici emendamenti Cirielli 21.249 e Scanu 21.234.

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  Rocco PALESE (FI-PdL) dichiara, a nome del proprio gruppo, di sottoscrivere tutti gli emendamenti testé accantonati dal presidente.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) evidenzia che gli emendamenti accantonati sono molti di più di uno per ciascun gruppo.

   Francesco BOCCIA, presidente, segnala che si tratta di emendamenti in molti casi identici tra di loro e comunque aventi tutti ad oggetto la medesima questione dello scorrimento delle graduatorie.

  Dalila NESCI (M5S), in relazione alla questione dello scorrimento delle graduatorie, osserva che non si possono costringere le forze politiche a scegliere ogni anno un numero limitato di deroghe, privilegiando una categoria di lavoratori a scapito delle altre. Evidenzia al riguardo che sarebbe più opportuno approvare l'emendamento a sua prima firma 21.271, che prevede lo scorrimento di tutte le graduatorie per le quali ancora non è consentita l'applicazione di questo meccanismo.

  La Commissione approva gli identici emendamenti 21.2 della I Commissione, Molteni 21.82, Lombardi 21.110, Palese 21.148 e Dambruoso 21.199 (vedi allegato 1).

  Roberta LOMBARDI (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 21.119, segnala che esso prevede che il Ministero dell'interno svolga una ricognizione dei contratti di locazione inerenti a immobili in uso alle forze del comparto della pubblica sicurezza, allo scopo di evitare che vengano stipulati contratti di locazione quando sono disponibili beni demaniali o confiscati alla criminalità organizzata. Si augura che il Viceministro Morando non sia insensibile a questo tema.

  La Commissione respinge l'emendamento Lombardi 21.119.

  Paolo TANCREDI (NCD), in seguito a colloqui intercorsi con il Ministero dell'interno, risponde ai quesiti precedentemente posti dall'onorevole Guidesi, relativamente ai blocchi disposti dal decreto-legge n. 78 del 2010. Evidenzia al riguardo che i blocchi cessano il loro effetto, per naturale scadenza, al termine dell'anno 2014 e che le relative risorse sono già appostate nel bilancio a legislazione vigente. Segnala infine che l'unico blocco che viene confermato, ad opera del comma 3 dell'articolo 21 del provvedimento in esame, è quello relativo ai meccanismi di adeguamento retributivo del personale non contrattualizzato in regime di diritto pubblico.

  Il Viceministro Enrico MORANDO ringrazia l'onorevole Tancredi per gli elementi di conoscenza, assai documentati, testé resi.
  Inoltre, con riferimento agli identici emendamenti Cirielli 21.256, Borghi 21.21, Gasparini 21.38, Cenni 21.39, Squeri 21.134, Centemero 21.156, Paglia 21.165 e Misiani 21.218, sui quali in precedenza è stato formulato un invito al ritiro, comunica che è allo stato in corso un confronto tra le amministrazioni centrali, le regioni, le province e i comuni, al fine di individuare una possibile soluzione rispetto al tema della ricollocazione del personale dipendente dalle province. Al riguardo, non essendo ancora giunto ad un esito positivo il predetto confronto, auspica tuttavia che ad una intesa possa addivenirsi prima della conclusione dell'esame parlamentare del disegno di legge di stabilità, in modo da consentire già all'interno di tale provvedimento il recepimento delle misure eventualmente individuate. Precisa che, qualora ad una positiva soluzione dovesse pervenirsi in tempi ragionevolmente ravvicinati, sarà cura del Governo intervenire attraverso la presentazione di specifiche proposte emendative già nel corso dell'esame del provvedimento presso la Camera; diversamente, si riserverà di presentarle nel corso del successivo iter presso il Senato. In ragione di tali considerazioni, si dichiara favorevole ad un accantonamento degli identici emendamenti Pag. 41Cirielli 21.256, Borghi 21.21, Gasparini 21.38, Cenni 21.39, Squeri 21.134, Centemero 21.156, Paglia 21.165 e Misiani 21.218.

  Maino MARCHI (PD), in considerazione di quanto testé dichiarato dal Viceministro Morando, rileva l'opportunità di procedere ad un accantonamento delle citate proposte emendative, auspicando che sulla complessiva questione della ricollocazione del personale delle province possa intervenire un'intesa in tempi brevi.

  Gianni MELILLA (SEL) ricorda che le citate proposte emendative sono il frutto anche del confronto intercorso con le regioni, l'ANCI, l'UPI e l'UNCEM. Fa presente, altresì, che la preoccupazione concernente il futuro del personale dipendente dalle province rappresenta un'istanza ampliamente condivisa dal complesso delle forze politiche, apparendo in proposito prioritaria la corretta gestione della mobilità del suddetto personale, anche al fine di evitare che nel frattempo si proceda ad indebite assunzioni da parte delle amministrazioni interessate, con conseguente verificarsi di costi aggiuntivi a carico dell'erario. Ciò premesso, condivide la proposta di procedere all'accantonamento delle predette proposte emendative.

  Rocco PALESE (FI-PdL), nel ricordare come la situazione attuale rappresenti la diretta conseguenza delle disposizioni contenute nella cosiddetta legge Delrio recante, tra l'altro, la riforma delle funzioni delle province, sul quale il proprio gruppo parlamentare si espresse con un voto contrario, che ha generato solo incertezza e confusione, ritiene opportuno intervenire con urgenza sul tema attraverso l'adozione di norme chiare ed univoche che impediscano, come purtroppo sta invece già accadendo, il verificarsi di assunzioni di personale, anche attraverso forme contrattuali atipiche, da parte delle amministrazioni ancora in carica, con conseguenti negativi effetti finanziari. Auspica, pertanto, che possa rapidamente pervenirsi alla definizione di una intesa tra i diversi soggetti coinvolti.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, preso atto delle dichiarazioni del Viceministro Morando, che non escludono in via teorica la possibilità di giungere ad una soluzione del tema relativo al personale delle province già nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità presso la Camera, ritiene opportuno procedere all'accantonamento degli identici emendamenti Cirielli 21.256, Borghi 21.21, Gasparini 21.38, Cenni 21.39, Squeri 21.134, Centemero 21.156, Paglia 21.165 e Misiani 21.218.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte pertanto che gli identici emendamenti Cirielli 21.256, Borghi 21.21, Gasparini 21.38, Cenni 21.39, Squeri 21.134, Centemero 21.156, Paglia 21.165 e Misiani 21.218 sono da intendersi accantonati. Avverte, altresì, che l'emendamento Oliaro 21.161 è stato ritirato dai presentatori.

  Federico FAUTTILLI (PI) chiede l'accantonamento dell'emendamento De Mita 21.228.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, acquisito l'assenso del relatore e del Viceministro Morando, sono da intendersi accantonati l'emendamento De Mita 21.228, nonché gli identici emendamenti Petitti 21.207, Giulietti 21.8, Lodolini 21.71, Cenni 21.41 e Manzi 21.223.

  Mauro PILI (Misto) illustra le finalità del suo emendamento 21.159, richiamando l'attenzione sullo stato di precarietà in cui versano i circa 30 mila volontari dei Vigili del fuoco che vengono generalmente impiegati nelle situazioni di gravi calamità naturali. A riguardo, propone di assicurare una maggiore certezza al predetto personale volontario, anche attraverso l'attivazione di una procedura di stabilizzazione che preveda un'unica graduatoria ad esaurimento.

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  Guido GUIDESI (LNA) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Pili 21.159.

  La Commissione respinge l'emendamento Pili 21.159.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che l'emendamento Capodicasa 21.64 è da intendersi accantonato.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 30, accantonate nella seduta del 18 novembre scorso, esprime parere favorevole sull'emendamento Fauttilli 30.29, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Il Viceministro Enrico MORANDO concorda con la proposta di riformulazione dell'emendamento Fauttilli 30.29.

  Federico FAUTTILLI (PI) chiede spiegazioni circa l'ambito temporale richiamato dalla proposta di riformulazione, che limita solo fino al 2017, e non anche al 2020, le implicazioni finanziarie derivanti dalla soppressione del comma 3 dell'articolo 30.

  Il Viceministro Enrico MORANDO ribadisce che la proposta di riformulazione, nei termini illustrati dal relatore, è quella sulla quale anche il Governo concorda.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, precisa come la proposta di riformulazione intervenga nell'ambito dell'orizzonte temporale della programmazione triennale di bilancio, ferma restando la vigenza, anche oltre il 2017, della norma recante la relativa autorizzazione di spesa.

  Federico FAUTTILLI (PI) accetta la riformulazione del suo emendamento 30.29, proposta dal relatore e condivisa dal rappresentante del Governo.

  La Commissione approva l'emendamento Fauttilli 30.29, così come riformulato (vedi allegato 1).

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, esprime parere contrario sull'emendamento Melilla 30.23, accantonato nella seduta del 18 novembre scorso.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Gianni MELILLA (SEL) precisa che, a seguito di puntuale verifica, è in grado di assicurare che il suo emendamento 30.23 non cela alcuna intenzione di determinare situazioni di vantaggio a favore dei concessionari autostradali, bensì ha la finalità di quella di impedire che, a seguito del dimezzamento delle risorse derivanti dal pagamento del canone annuo da corrispondere direttamente ad ANAS SpA, si producano conseguenze negative in ordine al livello di manutenzione della rete autostradale. A tale proposito, osserva come le attività di manutenzione della predetta rete possano piuttosto costituire proficue occasioni per la realizzazione di investimenti, come tali suscettibili di determinare effetti positivi anche in termini occupazionali. Ricorda, infine, la condizione particolarmente degradata in cui versa la rete autostradale italiana, come puntualmente evidenziato al verificarsi delle ricorrenti situazioni di calamità naturale.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, nel confermare il parere contrario, riconosce che la finalità dell'emendamento Melilla 30.23 non è in alcun modo quella di creare situazioni di vantaggio a favore dei concessionari autostradali.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, nel confermare anch'egli il parere contrario sull'emendamento Melilla 30.23 e nell'associarsi alle valutazioni testé espresse dal Viceministro Morando, rivolge un invito al Governo affinché in sede di predisposizione del Pag. 43contratto di programma tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e l'Anas Spa possano essere tenute in debita considerazione le esigenze relative alla manutenzione della rete autostradale.

  La Commissione respinge l'emendamento Melilla 30.23.

   Francesco BOCCIA, presidente, avverte che sono stati presentati cinque subemendamenti all'emendamento 31.42 del Governo al disegno di legge di stabilità (vedi allegato 3) e che i subemendamenti Pesco 0.31.42.2 e 0.31.42.3 sono da ritenersi inammissibili per carenza di compensazione. Comunica inoltre che sono stati presentati tre subemendamenti all'emendamento 31.44 del Governo (vedi allegato 3), tutti da ritenersi ammissibili e il subemendamento Duranti 0.31.43.1 all'emendamento 31.43 del Governo (vedi allegato 3), da ritenersi inammissibile per carenza di compensazione.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, riguardo alle proposte emendative riferite all'articolo 31, esprime parere contrario sugli emendamenti La Russa 31.37 e Marcon 31.25 e propone l'accantonamento dell'emendamento Tullo 31.26. Esprime parere contrario sui subemendamenti Basilio 0.31.42.1, Pesco 0.31.42.4 e 0.31.42.5 e parere favorevole sull'emendamento 31.42 del Governo. Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Fauttilli 31.29, esprimendo altrimenti parere contrario. Esprime parere contrario sull'emendamento Petrenga 31.1. Invita i presentatori al ritiro dell'emendamento Causin 31.22, esprimendo altrimenti parere contrario. Esprime parere favorevole sull'emendamento 31.43 del Governo, parere contrario sui subemendamenti Pili 0.31.44.1, 0.31.44.2 e 0.31.44.3 e parere favorevole sull'emendamento 31.44 del Governo.

  Massimo Enrico CORSARO (FdI-AN), intervenendo sull'emendamento La Russa 31.37, fa presente che gli articoli da 24 a 32 corrispondono alla richiesta fatta dal Governo ai Ministeri di procedere ad alcuni tagli di spesa. In particolare, relativamente alle misure contenute nell'articolo 31, osserva che sono state predisposte riduzioni a suo avviso insufficienti se non ridicole, come nel caso della disposizione che prevede che la medaglia mauriziana, che si conferisce dopo cinquant'anni di servizio e quindi ad una platea estremamente ridotta di soggetti, non debba essere coniata in oro. Osserva che lo spirito dell'articolo richiama una vecchia e stantia ideologia di sinistra come rivela anche il comma 3, che l'emendamento La Russa intende sopprimere, relativo alla abolizione della «mini naja». Osserva al riguardo che tale addestramento, su base volontaria, prepara i giovani alle attività di protezione civile, primo soccorso e messa in sicurezza dei territori e richiama il giudizio favorevole su di esso espresso dal Ministro Pinotti, la cui valutazione dovrebbe a suo giudizio essere tenuta in considerazione dal Governo nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità.

  La Commissione respinge l'emendamento La Russa 31.37.

  Giulio MARCON (SEL), intervenendo sul proprio emendamento 31.25, fa presente che esso è stato predisposto in coerenza con una mozione parlamentare presentata da un esponente del Partito Democratico e sottoscritta da altri gruppi, con la quale si impegnava il Governo a dimezzare le disponibilità assegnate al programma F-35. Ricorda che, in sede di discussione del disegno di legge di Bilancio, il Viceministro Morando ha dichiarato di non poter procedere a tale dimezzamento in ragione di impegni contrattuali già assunti e chiede pertanto di conoscere il contenuto di tali impegni, dal momento che da fonti in suo possesso le risorse stanziate soddisfano impegni non ancora contrattualizzati.

  Vincenzo CASO (M5S) ricorda di aver presentato analogo emendamento riferito al disegno di legge di bilancio e dichiara di sottoscrivere l'emendamento a nome di Pag. 44tutti i componenti della Commissione Bilancio appartenenti al proprio gruppo.

  La Commissione respinge l'emendamento Marcon 31.25.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'emendamento Tullo 31.26 deve intendersi accantonato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Basilio 0.31.42.1 e Pesco 0.31.42.4 e 0.31.42.5. Approva quindi l'emendamento 31.42 del Governo (vedi allegato 1).

  Federico FAUTTILLI (PI) ritira l'emendamento a sua prima firma 31.29.

  La Commissione respinge l'emendamento Petrenga 31.1.

  Gianfranco LIBRANDI (SCpI), in qualità di cofirmatario, ritira l'emendamento Causin 31.22.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento 31.43 del Governo (vedi allegato 1) e respinge i subemendamenti Pili 0.31.44.1, 0.31.44.2 e 0.31.44.3.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, propone una riformulazione dell'emendamento 31.44 del Governo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Il Viceministro Enrico MORANDO accoglie la riformulazione proposta dal relatore.

  La Commissione approva l'emendamento 31.44 del Governo, come riformulato (vedi allegato 1).

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, in riferimento alle proposte emendative segnalate all'articolo 32, esprime parere contrario sull'emendamento Lupo 32.24. Propone l'accantonamento degli emendamenti Saltamartini 32.34 e 32.1 della XIII Commissione. Invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Catania 32.36, Franco Bordo 32.37 e Massimiliano Bernini 32.22, esprimendo altrimenti parere contrario. Esprime parere contrario sugli emendamenti Sorial 32.9 per la parte ammissibile e Lupo 32.17. Invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Guidesi 32.6, Zaccagnini 32.39, Gallinella 32.25 e Russo 32.28, esprimendo altrimenti parere contrario. Propone, salvo che il Governo non sia di diverso avviso, l'accantonamento dell'emendamento 32.2 della XIII Commissione.

  Il Viceministro Enrico MORANDO esprime parere conforme a quello del relatore sulle proposte emendative riferite all'articolo 32, concordando sull'opportunità di accantonare l'emendamento 32.2 della XIII Commissione.

  La Commissione respinge l'emendamento Lupo 32.24.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, gli emendamenti Saltamartini 32.34 e 32.1 della XIII Commissione devono intendersi accantonati.

  Gianfranco LIBRANDI (SCpI), in qualità di cofirmatario, ritira l'emendamento Catania 32.36.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Franco Bordo 32.37 e Massimiliano Bernini 32.22.

  Girgis Giorgio SORIAL (M5S) ritira il suo emendamento 32.9, auspicando che possa essere svolto un ragionamento più approfondito sul successivo emendamento Gallinella 32.25.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Lupo 32.17 e Guidesi 32.6.

  Generoso MELILLA (SEL), nell'illustrare l'emendamento Zaccagnini 32.39, fa Pag. 45presente che esso obbliga chi intenda acquistare pubblicità e link sponsorizzati online a farlo da soggetti titolari di partita IVA rilasciata dall'amministrazione finanziaria italiana, e che questo costituisce una misura che sostiene la lotta all'evasione.

  Il Viceministro Enrico MORANDO, nel ricordare l'intervento condiviso riguardo all'editoria elettronica, ritiene che il tema oggetto dell'emendamento debba essere trattato in modo approfondito e generale e non attraverso azioni settoriali trattandosi, in questo come nel caso dell'editoria elettronica, della necessità di affrontare in modo sistematico il contrasto all'elusione fiscale.

  Francesco BOCCIA, presidente, accoglie con favore l'emendamento Zaccagnini 32.39, il quale ripropone il tema, ampiamente dibattuto dal Parlamento, della necessità di trovare una soluzione normativa per regolare le asimmetrie fiscali connesse allo sviluppo dell'economia digitale nel nostro Paese.
  Ricorda come tale questione sia stata oggetto di una sua proposta emendativa presentata alla legge di stabilità per il 2014, in un primo tempo approvata, ma rispetto alla quale, poi, il Governo ha espresso un indirizzo contrario, per cui è stata soppressa. In tale quadro, auspica che l'apertura emersa dalle parole del rappresentante del Governo nel senso di una possibile soluzione del problema da parte dell'Esecutivo si traduca nell'adozione di concreti interventi e misure, già nel corso dell'ultimo periodo di Presidenza italiana dell'Unione europea. Chiede pertanto ai presentatori di ritirare l'emendamento Zaccagnini 32.39.

  Generoso MELILLA (SEL) dichiara che il suo gruppo non ritira l'emendamento Zaccagnini 32.39, ritenendo che una votazione su di esso possa contribuire a chiarire le posizioni di tutte le forze politiche sul tema in discussione.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaccagnini 32.39.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'emendamento Gallinella 32.25 deve intendersi accantonato.

  La Commissione respinge l'emendamento Russo 32.28.

  Francesco BOCCIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'emendamento 32.2 della XIII Commissione si intende accantonato.

  Mauro GUERRA (PD), relatore per il disegno di legge di stabilità, con riferimento all'emendamento 32.2 della XIII Commissione, fa presente come su di esso sia in corso un confronto con il Governo ai fini di una sua positiva valutazione.

  Francesco BOCCIA, presidente, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

  La seduta termina alle 20.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 20.10 alle 20.25.

ERRATA CORRIGE

  Nell'Allegato del Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 338, del 18 novembre 2014, a pagina 136, seconda colonna, sesta riga, sostituire la cifra «7» con la seguente «17».

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