CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 novembre 2014
330.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 6 novembre 2014. — Presidenza del presidente Fabrizio CICCHITTO. — Interviene il viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 8.35

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
C. 2680 Governo.

Tabella 6: Stato di previsione del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno 2015 e per il triennio 2015-2017.
Relazione previsionale e programmatica sulle attività di cooperazione allo sviluppo per l'anno 2015.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

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  Fabrizio CICCHITTO, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso, come convenuto in sede di Ufficio di Presidenza. Ricorda che il termine per la presentazione degli emendamenti è fissato previsto per le ore 11 di oggi.

  Francesco MONACO (PD), relatore, nell'illustrare i provvedimenti in titolo, rileva che, per quanto attiene al disegno di legge di bilancio, lo stato di previsione del Ministero degli affari esteri si articola in tre missioni: la n. 4, «L'Italia in Europa e nel mondo», largamente prevalente in termini percentuali, con uno stanziamento di competenza per il 2015 di 1.616,41 milioni di euro, la n. 32, «Servizi istituzionali e generali delle Amministrazioni pubbliche, 76,68 milioni» e la n. 33, «Fondi da ripartire», con 13,81 milioni. Per quanto attiene al coefficiente di realizzazione delle spese, volume della massa spendibile (residui+competenza), pari a 1.706,92 milioni di euro, risulta del 100 per cento dato da un ammontare delle autorizzazioni di cassa che coincide con quello della competenza, e dall'assenza di residui presunti.
  Richiama quindi brevemente i principali programmi di spesa che assorbono le maggiori risorse per oneri per funzionamento e per interventi: la cooperazione allo sviluppo (programma 4.2) con 29,24 milioni, per funzionamento e 193,98 per interventi; la promozione della pace e della sicurezza (programma 4.6), con 13,36 milioni, per funzionamento e 463,72 milioni, per interventi; gli italiani nel mondo e le politiche migratorie (programma 4.8), con 6.91 sul lato del funzionamento e 32,41 sul lato degli interventi; la promozione del sistema-Paese (programma 4.9), con 76.58 milioni, per funzionamento e 76,31 per interventi.
  Ricorda, altresì, che nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2) sono collocati alcuni stanziamenti per il 2015 relativi a materie di interesse della III Commissione: si tratta soprattutto dei fondi allocati sui capitoli del Programma 4.11, Politica economica e finanziaria in ambito internazionale, ricompreso nell'ambito della Missione 4 – L'Italia in Europa e nel mondo, al quale afferiscono per il 2015 806,45 milioni di euro, in larga misura riferibili al cap. 1647 – Applicazione degli Accordi UE-ACP (Convenzioni di Lomé-Accordo di Cotonou) ed alla Politica di vicinato della UE con 470 milioni di euro, al cap. 1649 – Oneri per la partecipazione all'IFFM (campagne vaccinali), con 27,50 milioni di euro ed al cap. 7175, Oneri per la partecipazione a banche, fondi e organismi internazionali, con 295 milioni di euro.
  Con riferimento alla partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace segnala poi il cap. 3004, Fondo per la proroga delle missioni internazionali di pace, sul quale sono appostati per il 2015 fondi pari a 49,92 milioni di euro. Anticipa a questo proposito che il disegno di legge di stabilità, all'articolo 17, comma 12, incrementa di 850 milioni di euro per il 2015 e il 2016 la dotazione del Fondo istituito originariamente dalla legge finanziaria per 2007.
  Rileva come rispetto alle previsioni assestate per il 2014, gli stanziamenti di competenza iscritti nello stato di previsione del MAECI per il 2015 fanno purtroppo registrare un decremento complessivo di 242,31 milioni di euro, risultanti dalla diminuzione di 268 milioni di parte corrente, cui corrisponde un incremento di 25,69 milioni nel conto capitale. Infatti gli stanziamenti di competenza nello stato di previsione del MAECI per il 2014 (previsioni assestate) erano pari a 1.949,23 milioni di euro, di cui 1.931,60 milioni di euro per la parte corrente e 17,62 milioni di euro per il conto capitale.
  Più specificatamente, gli stanziamenti destinati all'aiuto pubblico allo sviluppo, lo stanziamento ora previsto dal disegno di legge di bilancio per il 2015 per l'intero Programma 4.2, sono pari a 213,58 milioni di euro (di cui 150,46 milioni di euro riguardano i 16 capitoli della cooperazione a dono: rispetto a questi ultimi la tabella C del disegno di legge di stabilità opera un Pag. 42rifinanziamento di 30 milioni di euro per il 2015 – portandone lo stanziamento a 180,46 milioni).
  Con riferimento ai contenuti del disegno di legge di stabilità per il 2015 riguardanti i profili di competenza della Commissione, oltre al già menzionato rifinanziamento del Fondo per le missioni internazionali, evidenzia come siano inoltre previste alcune rilevanti misure di razionalizzazione e di contenimento delle spese per il personale pubblico operante a vario titolo all'estero.
  In particolare, sono previsti ulteriori interventi sul trattamento economico e normativo del personale dell'Amministrazione degli esteri in servizio all'estero, che si inseriscono nell'alveo di un percorso di riduzione dei trattamenti economici già parzialmente attuato con l'articolo 9-bis del decreto-legge n. 101/2013 in riferimento alle spese per i cambiamenti di sede nonché con i commi 1 e 2 dell'articolo 16-bis del decreto-legge n. 66/2014 per l'abolizione dell'assegno individuale di rappresentanza. Sempre in tale prospettiva di contenimento degli oneri per il personale, si provvede principalmente a rivedere i coefficienti per il calcolo dell'indennità di servizio all'estero, a ridurre la stessa indennità del 20 per cento e ad accrescere la base imponibile dei trattamenti economici all'estero (articolo 27, comma 2).
  Sono previste riduzioni degli stanziamenti per le indennità di servizio all'estero del personale docente delle scuole italiane all'estero. La norma prevede che l'autorizzazione di spesa relativa agli assegni previsti dal decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1967, n. 215, recante norme per il personale in servizio nelle istituzioni scolastiche e culturali all'estero, sia ridotta nella misura di 3,7 milioni per il 2015, e di 5,1 milioni a decorrere dal 2016 (articolo 27, comma 3).
  Tali previsioni si ricollegano a quelle che dispongono riduzioni del personale civile del Ministero della difesa operanti presso gli uffici degli addetti militari all'estero presso le rappresentanze diplomatiche e militari (articolo 31, comma 12).
  Sul piano delle misure incidenti sulle strutture amministrative preposte all'azione internazionale del nostro Paese, segnala la previsione in base alla quale, a decorrere dal 2015, è disposto il trasferimento delle attività e delle relative risorse dedicate, presso il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, alla diffusione di notizie italiane mediante testate giornalistiche italiane e straniere, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con una contestuale riduzione dell'ordine di 3 milioni di euro (articolo 27, comma 4).
  Sul versante dell'azione multilaterale e della connessa attuazione degli impegni internazionali sottoscritti dall'Italia, vengono in rilievo le disposizioni volte a programmare la riduzione dei contributi ad organismi internazionali. In particolare, si prevede che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale provveda – ove necessario – alla rinegoziazione dei termini degli accordi internazionali che riguardano la quantificazione dei contributi volontari ed obbligatori dell'Italia alle organizzazioni internazionale di cui è parte il nostro Paese.
  Lo scopo di tali disposizioni sta nella riduzione delle relative previsioni di spesa nella misura assai rilevante di 25.24 milioni di euro per il 2015, e di 8,49 milioni di euro a decorrere dal 2016 (articolo 27, comma 1): l'elencazione figura in un apposito allegato, il n. 8, al disegno di legge di stabilità. Tra queste riduzioni spiccano l'OSCE, le Nazioni Unite ed alcuni organismi afferenti al Consiglio d'Europa.
  A tale proposito segnala l'esigenza di apportare un emendamento inteso a correggere un refuso di stampa riguardante la riduzione del finanziamento del BRESCE – vale a dire l'Ufficio regionale dell'UNESCO a Venezia – in quanto il contributo non è soppresso, ma solo ridotto di 650.000 euro annui.
  A tali disposizioni si affianca la riduzione di 1 milione di euro, a decorrere dal 2015, dell'autorizzazione di spesa disposta dall'articolo 3, comma 1, della legge 14 febbraio 1994, n. 124, per la ratifica e Pag. 43l'esecuzione della convenzione sulla biodiversità, fatta a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992 (articolo 29).
  Per quanto attiene alle politiche di cooperazione allo sviluppo, nelle more dell'entrata in vigore della nuova normativa di settore, definita dalla legge 11 agosto 2014, n. 125, la tabella E del disegno di legge di stabilità prevede un incremento di 30 milioni degli stanziamenti specificamente dedicati a tale settore, portando lo stanziamento complessivo per gli interventi di cooperazione allo sviluppo a 180,467 milioni di euro.
  Particolare rilievo assume, sotto questo profilo, la relazione previsionale sull'attività di cooperazione allo sviluppo per l'anno 2015, presentata dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale il 16 ottobre ed allegata quest'anno allo stato di previsione della spesa del Ministero che – oltre a fornire un primo inquadramento delle principali innovazioni introdotte dalla legge n. 125 del 2014 – contiene una dettagliata esposizione degli orientamenti programmatici, delle priorità settoriali e della priorità geografiche dell'aiuto pubblico allo sviluppo promosso dalla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo nel 2015, caratterizzato dall'adozione dell'Agenda di sviluppo Post-2015, dall'Expo internazionale di Milano e dall'Anno europeo dello sviluppo.
  Altre norme riguardano in via «orizzontale» più settori: quelle di impatto sul Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale riguardano principalmente gli istituti italiani di cultura all'estero.
  Il comma 1 dell'articolo 24 riduce inoltre le dotazioni di bilancio, in termini di competenza e di cassa, degli stati di previsione dei Ministeri, come da elenco dell'allegato 2 al disegno di legge di stabilità 2015.
  Per quanto concerne gli affari esteri si tratta della riduzione di 467.000 euro tanto per il 2016 quanto per il 2017 e successivi: le somme oggetto di riduzione non figurano tra quelle predeterminate per legge.
  Nelle tabelle del disegno di legge di stabilità compaiono una serie di interventi che incidono direttamente sullo stato di previsione degli esteri.
  In particolare, nella Tabella A compaiono con riferimento al MAECI accantonamenti di 52,38 milioni di euro per il 2015, nonché di 59,88 milioni per il 2016 e il 2017, che, come chiarisce la relazione introduttiva al ddl di stabilità, sono destinati a far fronte essenzialmente agli oneri derivanti dalla prevista approvazione di numerosi disegni di legge di autorizzazione alla ratifica di Accordi internazionali – molti dei quali vengono esplicitamente richiamati.
  Nella Tabella B compaiono con riferimento al MAECI accantonamenti di 42.949 euro per il 2015, nonché di 34,70 milioni per il 2016, che, giusta la relazione introduttiva al disegno di legge di stabilità, sono destinati a far fronte essenzialmente agli oneri derivanti dalla partecipazione alle spese per la ristrutturazione del Quartier generale dell'Alleanza atlantica.
  Nella Tabella C, come accennato, viene registrato per il triennio 2015-2017 – rispetto al ddl di bilancio – un incremento di 30 milioni per la cosiddetta cooperazione a dono, che passa da 150,46 a 180,46 milioni di euro nel 2015.
  Nella Tabella C si trovano poi le seguenti altre allocazioni, prive di variazioni rispetto al ddl di bilancio 2015-2017, relative al Ministero degli Affari esteri:
  La Tabella C reca, con riferimento al Ministero dell'economia e delle finanze, lo stanziamento triennale per il cap. 7256, limitatamente alla quota ascrivibile alle leggi n. 16 del 1980 e n. 137 del 2001, ovvero per indennizzi a cittadini e imprese italiane che hanno perduto beni o diritti all'estero, in territori – tra i quali aree della ex Jugoslavia – prima soggetti alla sovranità italiana: il ddl di stabilità non opera alcuna variazione rispetto alla previsione di bilancio, e dunque, per la parte ascrivibile alle leggi n. 16 del 1980 e n. 137 del 2001 il capitolo risulta dotato di 6,908 milioni per il 2015, di 7,055 milioni per il 2016 e di 7,893 milioni per il 2017.Pag. 44
  In Tabella D, si segnalano tre casi di definanziamento di interesse degli affari esteri:
   la legge n. 93 del 1997, articolo 9, recante norme di attuazione e modifiche della legge 18 novembre 1995, n. 496, di ratifica della Convenzione di Parigi del 1993 sulla proibizione dello sviluppo, produzione, immagazzinaggio ed uso di armi chimiche e sulla loro distruzione. La legge vede ridurre gli stanziamenti di 51.807 euro per ciascuna annualità del triennio 2015-2017;
   la legge n. 120 del 2002, articolo 3, recante ratifica ed esecuzione del Protocollo di Kyoto alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, fatto a Kyoto l'11 dicembre 1997. La legge vede ridurre gli stanziamenti di 4,81 milioni di euro per il 2015, di 7 milioni per il 2016 e di 6,50 milioni per il 2017;
   la legge n. 228 del 2012, articolo 1, comma 226, legge di stabilità 2013: accordi internazionali in materia di politiche per l'ambiente marino. Gli stanziamenti vengono ridotti di 5 milioni di euro per il 2015, e di 3 milioni per il 2016 e il 2017.

  Conclusivamente rinnova il senso di profondo disagio – già espresso l'anno scorso dal collega relatore Amendola – per l'ulteriore contrazione delle risorse a disposizione della politica estera italiana, secondo una prassi che si reitera da lunghi anni e che ha portato l'incidenza delle spese del MAECI allo 0,28 per cento su quelle complessive finali dello Stato, malgrado tali decurtazioni siano parzialmente riequilibrate dalla previsione di risorse aggiuntive per la cooperazione allo sviluppo. Preannuncia pertanto la presentazione di una proposta di relazione che registra tali questioni, oltre ad ulteriori contributi potranno derivare dal dibattito odierno.

  Il viceministro Lapo PISTELLI segnala come i provvedimenti oggi all'esame contengano misure di particolare rilevanza per l'attività della Farnesina. Esse sono finalizzate, innanzitutto, a conseguire l'obiettivo di risparmio assegnato dal Governo alle Amministrazioni centrali pari al 3 per cento del bilancio attraverso riforme strutturali e «tagli» mirati, che non incidano sulla funzionalità dell'azione del Ministero, messa a dura prova da una costante riduzione degli stanziamenti negli ultimi anni.
  In coerenza con le indicazioni enunciate nella Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza pubblica, secondo le quali la manovra di bilancio 2015-2017 deve tendere a limitare gli effetti depressivi sulla crescita e sull'occupazione del processo di risanamento, le misure di revisione della spesa inserite nel disegno di legge di stabilità non incidono invece sull'acquisto di beni e servizi, settore in cui negli ultimi anni è stata realizzata una forte razionalizzazione.
  Fa presente che in valori assoluti gli importi relativi ai risparmi devono tenere conto del complessivo relativo al bilancio della Farnesina, che ammonta ad un 1,8 miliardi di euro, a differenza di altre Amministrazioni pubbliche che dispongono di bilanci assai più cospicui.
  Il MAECI ha individuato misure di riduzione di diversi aggregati di spesa, attraverso la riforma dell'indennità di servizio all'estero e la contrazione degli stanziamenti per gli assegni di sede del personale docente e dei contributi ad alcuni organismi internazionali.
  Nell'entrare nel dettaglio, occorre ricordare che, ancor prima dell'adozione di tali misure, il bilancio del MAECI è destinato a scendere nel 2015 alla soglia di 1,7 miliardi rispetto ad un livello che nel 2008 era pari a circa 2,5 miliardi di euro. Si tratta di una quota decisamente più bassa rispetta a quella a cui si situano i bilanci, seppure valutati al netto dell'APS, di Germania (3,4 miliardi), Francia (3,2) e Regno Unito (2,1 miliardi, ma il Foreign Office non svolge tutte le funzioni attribuite nel nostro ordinamento alla Farnesina).
  Per quanto riguarda, in particolare, la legge di stabilità, sottolinea gli interventi Pag. 45definiti dal MAECI come contributo alla nuova fase della revisione della spesa, richiamando innanzitutto la riforma del trattamento economico del personale in servizio all'estero (ISE), che, come già evidenziato nella Relazione illustrativa, è volta a garantire maggiore trasparenza al trattamento economico del personale in servizio all'estero, consentendo al contempo significativi risparmi per l'erario. Essa si inserisce in un più ampio percorso di riforma avviato dalla Farnesina fin dall'inizio della legislatura e che ha già portato ad intervenire, in accordo con il Ministero dell'economia e delle finanze, (con significative riduzioni dei benefici individuali e risparmi per le casse dello Stato) su due elementi del trattamento del personale in servizio all'estero: il rimborso delle spese di trasloco e l'abolizione dell'assegno individuale di rappresentanza, con l'attribuzione delle risorse ad un fondo istituzionale per la promozione dell'Italia.
  Il progetto così come riflesso nel testo normativo costituisce il frutto di un negoziando, non corrispondendo alle intenzioni iniziali della Farnesina. Il Ministero avrebbe preferito l'adozione di un sistema di trattamento economico per il servizio all'estero più vicino a quello in vigore in altri Paesi dell'Unione europea, la Germania in primis, o a quello adottato dal Servizio di Azione Esterna Europeo (SEAE), che si basano sul rimborso delle spese sostenute, ma che, all'esito delle proiezioni effettuate, sono risultati più onerosi per l'erario anche rispetto al sistema vigente.
  La riforma dell'ISE consentirà di ottenere effetti di miglioramento dei saldi di bilancio per circa 16 milioni di euro nel 2015 e 32 milioni a decorrere dal 2016, ma certo non è possibile conseguire ulteriori risparmi dal provvedimento, se non a prezzo di una ulteriore e stavolta insostenibile contrazione della quota di personale in servizio all'estero con conseguente soppressione di altre strutture della rete diplomatico-consolare e degli Istituti di cultura. Si tratterebbe peraltro di una contrazione in termini di risorse umane e finanziarie in contraddizione con gli obiettivi assegnati alla rete diplomatica del nostro Paese.
  Per quanto concerne poi il personale insegnante in servizio all'estero, sottolinea come quest'ultimo sia stato interessato da una recente norma di contenimento dei trasferimenti all'estero con il decreto-legge n. 95 del 2012. La norma ha imposto un limite massimo di 624 unità entro l'anno scolastico 2016-2017 al contingente di ruolo MIUR all'estero, determinando una riduzione dei relativi stanziamenti già nella legge di bilancio per il 2014. Tale riduzione non scontava completamente gli effetti del contenimento dei trasferimenti e quindi, a causa degli automatismi inseriti nella stessa norma nonché di un certo numero di rientri anticipati, è possibile ridurre l'autorizzazione di spesa relativa agli assegni previsti per gli insegnanti all'estero di 3,7 milioni di euro per l'anno 2015 e di 5,1 milioni di euro degli anni 2016 e 2017.
  Venendo poi alla riduzione dei contributi agli Organismi internazionali, che costituiscono una componente obbligatoria ragguardevole del bilancio del MAECI, unitamente agli oneri di spesa di personale, conferendo notevole rigidità al bilancio del Ministero, rileva come, nel pieno rispetto degli obblighi internazionalmente assunti dall'Italia, l'Amministrazione sia riuscita ad individuare margini di riduzione degli stanziamenti, limitatamente al prossimo triennio, in virtù dell'andamento del tasso di cambio con il dollaro e della revisione delle chiavi di contribuzione. Il margine di risparmio assicurato è di circa 25,7 milioni di euro per l'anno 2015 e di circa 8,95 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016.
  Tutte le misure sopra elencate comporteranno un'ulteriore complessiva diminuzione del bilancio MAECI, pari a 45,5 milioni di euro nel 2015 e a 46,3 milioni di euro a decorrere dal 2016.
  Ad esse si aggiungono alcune riduzioni di stanziamenti, inserite nel disegno di legge senza la previa consultazione del MAECI, prima fra tutte la riduzione dei contributi per la diffusione di notizie italiane Pag. 46all'estero e il trasferimento di competenze dal MAECI alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
  Il provvedimento prevede infatti il trasferimento delle competenze sui contributi per la diffusione di notizie italiane attraverso testate giornalistiche italiane (con una rete di servizi all'estero) e straniere dal MAECI alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e una riduzione di 3 milioni di euro, a decorrere dal 2015, rispetto ai circa 7 milioni attualmente stanziati. Si tratta di una norma proposta da Palazzo Chigi, in forza della quale la Farnesina si vedrebbe sottratto uno strumento di promozione dell'immagine del Paese tramite i media internazionali e di informazione dell'opinione pubblica italiana su quanto avviene nel mondo. In particolare, la rete estera delle agenzie di stampa italiane non potrà non subire gli effetti di una misura che recide il suo tradizionale rapporto diretto con la Farnesina e riduce i finanziamenti a suo favore.
  In relazione alla riduzione degli stanziamenti destinati agli Istituti italiani di cultura all'estero, rileva che, ai sensi dell'articolo 21, comma 1, del disegno di legge, lo stanziamento viene ridotto di 400 mila euro a decorrere dal 2015. La norma include erroneamente gli Istituti di Cultura tra gli enti e gli organismi pubblici, mentre essi sono veri e propri uffici del MAECI, così come le Rappresentanze diplomatiche e gli Uffici consolari. Il taglio si traduce, pertanto, in un'ulteriore contrazione delle spese di funzionamento del Ministero e si aggiunge ai numerosi interventi riduttivi disposti dalle manovre finanziarie degli ultimi anni, trattandosi di stanziamenti rimodulabili soggetti ai ripetuti tagli lineari.
  Sono quindi state operate ulteriori riduzioni ad enti ed organismi, tra cui la la riduzione dei contributi al Collegio del Mondo Unito, all'Istituto Italo-Latino americano e all'Istituto Agronomico per l'Oltremare per un ammontare complessivo pari a circa 83.000 euro.
  Tra le disposizioni di rilievo che interessano il MAECI si sofferma sul Fondo per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace. All'articolo 17, comma 12, si prevede infatti uno stanziamento di 850 milioni di euro per gli anni 2015 e 2016 del Fondo per il finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali di pace. Allocato sul bilancio del Ministero dell'economia e finanze, il Fondo, come noto, viene ripartito in corso d'anno tra il Ministero della difesa ed il MAECI all'atto dell'emanazione dei decreti legge di proroga degli interventi. Quello previsto dalla norma è un incremento degli stanziamenti rispetto all'esercizio finanziario corrente che è da accogliere positivamente, perché stabilisce, sin dall'inizio dell'anno, una capienza più vicina alle reali esigenze di finanziamento delle missioni internazionali di pace.
  Relativamente alla Tabella A – fondo speciale di parte corrente, che individua le somme da destinare alla ratifica di trattati ed accordi internazionali, rileva che per il prossimo triennio sono stanziati 52.383.999 euro con riferimento al 2015 e 59.888.999 euro per il 2016 ed il 2017. Da questi fondi vanno detratti gli importi relativi ad oneri derivanti da leggi di ratifica attualmente in Parlamento ed il cui iter di approvazione terminerà verosimilmente nel 2015, pari a circa 12 milioni nel 2015, 16 milioni nel 2016 e 20 milioni nel 2017. Ritiene di fondamentale importanza assicurare almeno l'invarianza degli importi assegnati, se non il loro futuro incremento, per non pregiudicare l'affidamento che i Paesi contraenti hanno assicurato alla pronta esecutività nel nostro Paese delle norme concordate.
  Riguardo all'importo complessivo iscritto in Tabella C per la parte corrente (inclusi i 60 milioni da destinare a programmi di cooperazione allo sviluppo cofinanziati con l'Unione Europea prelevabili dal fondo di rotazione per le politiche europee, c.d. «Fondo La Pergola» ex articolo 1, comma 249, legge n. 147 del 2013, non prorogato fino al 2017), questo è pari a 245.203.599 euro per il 2015, 240.319.294 euro per il 2016 e 179.871.769 euro per il 2017.Pag. 47
  Rispetto al disegno di legge di bilancio a legislazione vigente (includendo nel calcolo anche la somma di 60 milioni stanziati dalla legge di stabilità dello scorso anno dal «fondo La Pergola»), si registra un incremento complessivo delle dotazioni finanziarie sulla Tabella C per il 2015 di circa 30 milioni di euro, che rappresentano un incremento netto rispetto alle dotazioni finanziarie che sarebbero state concesse in bilancio.
  Di tali importi, i fondi destinati alla Cooperazione allo Sviluppo, sempre comprensivi dei 60 milioni prelevabili dal «Fondo La Pergola», ammontano ad euro 240.467.050 per il 2015, ad euro 235.663.052 per il 2016 e ad euro 175.228.586 per il 2017. Gli stanziamenti così determinati mostrano quindi un segnale di incremento delle risorse destinate all'Aiuto pubblico allo Sviluppo (APS) rispetto allo scorso anno (un incremento del 4,33 per cento rispetto ai circa 230 milioni di euro stanziati per il 2014), consolidando il processo di progressivo riallineamento del nostro Paese agli obiettivi di contribuzione concordati a livello internazionale e accompagnando l'applicazione della riforma della cooperazione allo sviluppo, sancita dalla legge n. 125 del 2014.
  Per quanto riguarda invece la Legge di bilancio per il triennio 2015-2017, sottolinea come il provvedimento attribuisca al Ministero degli affari esteri, nella Tabella 6, l'ammontare complessivo di 1.707 milioni di euro per il 2015, 1.658 milioni di euro per il 2016 e 1.650 milioni di euro per il 2017, con una riduzione, rispetto allo stanziamento iniziale 2014, pari a circa 108 milioni di euro nel 2015, 157 milioni di euro nel 2016 e 164 milioni di euro nel 2017. Tale contrazione è giustificata, in parte, dal venir meno del finanziamento previsto per il semestre di Presidenza italiana dell'Unione Europea, che nel 2014 era pari a circa 56 milioni di euro. Le ulteriori riduzioni sono determinate prevalentemente dagli effetti dei provvedimenti di contenimento della spesa intervenuti nel corso del 2014 e che producono i loro effetti anche negli esercizi finanziari successivi. Altra importante ragione alla base della diminuzione degli stanziamenti complessivi è il turn-over negativo del personale, che impatta sugli stanziamenti complessivi destinati agli stipendi.
  Per quanto riguarda la riassegnazione delle entrate derivanti dalla vendita degli immobili dismessi all'estero, come previsto dall'articolo 1, comma 1314, della legge n. 296 del 2006 (legge finanziaria per il 2007), l'Amministrazione degli Affari esteri ha richiesto ed ottenuto la riassegnazione dei suddetti proventi derivanti dalla vendita degli immobili all'estero, effettuata a seguito delle operazioni di dismissione previste dal comma 1312 dello stesso articolo, per il rifinanziamento, come previsto dalla citata norma, della legge 31.12.1998, n. 477, finalizzata alla ristrutturazione, il restauro e la manutenzione straordinaria delle sedi dei nostri uffici all'estero. L'importo che è stato versato e di cui si è richiesta la riassegnazione è pari a 2.864.400 euro che verranno integralmente attribuiti in tre anni (euro 954.800 euro per ciascuno degli esercizi del triennio 2015-2017) ed ha riguardato l'alienazione di cespiti immobiliari a Dakar, Londra e Windoek.
  In relazione agli accantonamenti sui capitoli delle spese rimodulabili anni per gli anni 2015-2017, lo stanziamento delle risorse nello stato di previsione della spesa del MAECI deve tenere conto delle riduzioni previste da alcuni provvedimenti che hanno disposto riduzioni lineari di spesa a valere sul triennio 2015-2017. In attuazione di tali misure, il bilancio del Ministero subisce riduzioni per circa 32,7 milioni di euro nell'anno 2015, 38,1 milioni di euro nel 2016 e 38,8 milioni di euro nel 2017.
  Commentando tali riduzioni, sottolinea che il Ministero degli affari esteri si adopererà affinché in futuro sia invece possibile intervenire mediante l'adozione preventiva di tutte quelle misure che potranno condurre ad un contenimento delle restanti spese, anche non rimodulabili, proseguendo nel proprio percorso di razionalizzazione nell'utilizzo delle risorse. Ulteriori interventi sulle sole spese rimodulabili e, in particolare, sulla spesa per acquisto di beni e servizi potrebbero infatti Pag. 48generare nuove situazioni debitorie nei confronti dei fornitori, tenuto conto delle misure di razionalizzazione già adottate in passato e dei ristretti margini ancora disponibili su tale categoria di spesa.
  Soffermandosi poi sulla Relazione previsionale e programmatica sull'attività di cooperazione allo sviluppo allegata alla Tabella 6 della legge di bilancio, sottolinea innanzitutto come si confermi che, anche alla luce della rapidità e dell'ampio consenso che ha portato all'approvazione della legge di riforma della cooperazione, vi sia un'accresciuta consapevolezza sul fatto che l'Aiuto Pubblico allo Sviluppo rappresenti uno degli strumenti di maggior rilievo per la proiezione internazionale di un Paese industrializzato, nonché una componente essenziale di una strategia di crescita globale e di stabilità del sistema internazionale. Certamente, la disponibilità di risorse adeguate è la premessa indispensabile per potere realizzare gli obiettivi che il nostro Paese si propone di conseguire nel corso del 2015. Da ciò dipenderà peraltro la credibilità dell'Italia quale donatore tradizionale, come sottolineato anche dall'OCSE-DAC in occasione della peer review conclusasi nel marzo scorso.
  Auspica quindi che gli impegni indicati nel DEF 2014 trovino piena attuazione nella legge di stabilità e di bilancio, non solo a garanzia dell'operatività della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo, ma anche per mantenere gli impegni assunti ai fini del riallineamento dell'APS italiano agli standard internazionali.
  Rimarca come l'azione del MAECI continuerà ad essere ispirata alla piena realizzazione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDGs), assicurando al contempo il proprio contributo alla definizione dell'Agenda Post 2015, che rappresenta il primo tentativo di definire un nuovo modello di sviluppo su cui far convergere tutti gli attori della comunità internazionale, statuali e non, pubblici e privati.
  Ritiene che un altro appuntamento fondamentale nel settore della cooperazione allo sviluppo nel 2015 sarà l'EXPO di Milano, il cui tema («Nutrire il pianeta, energia per la vita») è di per sé un tema di cooperazione e consentirà di portare al centro dell'attenzione globale i temi dell'agricoltura sostenibile, della sicurezza alimentare, dello sviluppo rurale, dell'agro-industria e della nutrizione, tutti aspetti focali per la Cooperazione Italiana allo Sviluppo.
  Sul piano, poi, delle priorità geografiche, si conferma l'impegno a concentrare l'azione del MAECI su un numero ristretto di Paesi, al fine di evitare la frammentazione della attività della Farnesina ed ottenere un maggiore impatto, in linea con i principi dell'efficacia dell'aiuto e dello sviluppo. Ritiene inoltre che, al numero più selezionato di Paesi prioritari e a un uso differenziato di strumenti di finanziamento corrisponderà anche un approccio regionale per tre aree regionali – Nord Africa/Medio Oriente, Africa orientale, Sahel – da considerare prioritarie per l'Italia, in ragione di motivi storici, politici, di spessore delle relazioni bilaterali nonché di rilevanza per le tematiche dello sviluppo.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, esprime convinto apprezzamento per le esposizioni del relatore e del rappresentante del Governo.

  Laura GARAVINI (PD), nell'associarsi agli apprezzamenti per il lavoro svolto dal collega Monaco, esprime amarezza per i tagli apportati alle risorse destinate alla Farnesina e, in particolare, al settore dell'insegnamento della lingua italiana all'estero, sottolineando come il disegno di legge di stabilità preveda una riduzione del 22,22 per cento delle risorse per la promozione della lingua e della cultura italiana all'estero. Pur non trattandosi di tagli lineari in senso stretto, le riduzioni apportate colpiscono significativamente gli insegnanti di ruolo all'estero, oltre che gli enti gestori e gli istituti italiani di cultura. Auspica che, nel rispetto dei vincoli dei Pag. 49saldi di bilancio, vi sia uno sforzo specifico da parte del Governo per scongiurare una perdita di funzionalità in questo ambito, e ciò anche alla luce dell'enfasi che lo stesso esecutivo ha usato in occasione dell'evento svoltosi nel mese di ottobre a Firenze sugli Stati generali della lingua italiana nel mondo. Manifesta apprensione per i tagli apportati sui capitoli relativi alla rete dei patronati all'estero, pur trattandosi di questione di competenza della Commissione Lavoro. Al riguardo, sottolinea che i tagli colpirebbero la rete dei circa 600 uffici presenti in tutto il mondo, pregiudicando l'attività di assistenza in ambito amministrativo e previdenziale rese alle nostre comunità di connazionali, soprattutto laddove le sedi consolari sono state chiuse. Segnala, infine, che, secondo quanto riferisce l'INPS, le ricadute derivanti dalla chiusura dei patronati si tradurrebbero in un incremento di costi per la pubblica amministrazione superiore di un terzo alle risorse ridotte.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) evidenzia il disequilibrio insostenibile tra le risorse a disposizione della Farnesina e gli obiettivi di politica estera che il nostro Paese intende conseguire. Nel ricordare che gli ultimi anni si sono caratterizzati per un impatto di segno negativo sul bilancio del Ministero degli affari esteri, con l'unica eccezione del 2013, considera non soddisfacente lo stanziamento di risorse a favore della cooperazione allo sviluppo in ragione dell'importante riforma da poco approvata. Ritenendo che il viceministro Pistelli possa condividere queste considerazioni, apprezza la decisione relativa alla selezione di specifici settori di intervento e alla non dispersione delle risorse tra un numero troppo elevato di Paesi destinatari. Chiede, infine, chiarimenti sui reali margini di manovra rispetto alla modifica dei provvedimenti in titolo, ritenendo diversamente superfluo procedere alla presentazione di emendamenti.

  Manlio DI STEFANO (M5S), nella consapevolezza circa la immodificabilità del quadro finanziario descritto dai provvedimenti in titolo, esprime a nome del Movimento 5 Stelle la non contrarietà rispetto ai tagli apportati, insieme alla preoccupazione per gli aumenti registrati rispetto al trattamento economico del personale diplomatico e alle missioni, a fronte delle riduzioni nei settori della cultura e della cooperazione allo sviluppo. Pone, quindi, specifici quesiti in tema di rendicontazione, di rimodulazione dell'ISE, nonché delle spese per viaggi di servizio, ai fini di una maggiore trasparenza e di una coerenza di tali interventi con l'obiettivo complessivo di riduzione della spesa pubblica. Chiede, altresì, chiarimenti sulla norma che pone l'editoria per gli italiani all'estero nell'ambito della Presidenza del Consiglio dei ministri in luogo della Farnesina, esprimendo complessivamente una valutazione critica sull'intero segmento dell'informazione italiana. Auspica, infine, che la maggioranza parlamentare manifesti indignazione per l'incremento di risorse a favore delle missioni internazionali a scapito della cooperazione allo sviluppo e del raggiungimento dell'obiettivo del 10 per cento.

  Maria Edera SPADONI (M5S) interviene al fine di esprimere perplessità sulla gestione della Agenda post-2015 e dell'Expo 2015 in relazione all'istanza di trasparenza che dovrebbe governare simili progetti, soprattutto in tempo di crisi, quando cioè è più arduo far comprendere ai cittadini la doverosità di taluni impegni finanziari rivolti all'estero. Quanto all'Agenda post-2015 esprime soddisfazione per l'istituzione di una task force da parte del Governo, auspicando che il Parlamento possa avervi un ruolo. Quanto all'Expo 2015, ritiene essenziale che il Governo chiarisca la questione dei costi in considerazione dei gravi casi di corruzione che hanno segnato il percorso preordinato a questo appuntamento. Manifestando un complessivo apprezzamento per l'accento posto dal Governo ai temi della trasparenza, della comunicazione e della valutazione, chiede chiarimenti in merito alla gestione delle piattaforme informatiche Pag. 50che faranno capo alla Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, come pure in merito all'iniziativa rivolta alle scuole, riguardante la settimana dedicata alla cooperazione allo sviluppo, soprattutto in vista della intitolazione del 2015 ad anno europeo dello sviluppo.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) esprime a nome del suo gruppo soddisfazione per la logica coerente che, per la prima volta, interviene nella definizione del trattamento economico del personale in servizio all'estero, come pure per le risorse destinate alla cooperazione allo sviluppo a livello bilaterale, che restano impregiudicate. Ritiene che i due profili siano prova di una seria volontà politica, volta al rafforzamento della nostra presenza internazionale. Preannuncia quindi la presentazione di proposte emendative volte ad incrementare le risorse destinate al cosiddetto «Fondo La Pergola» ed auspica che la prossima Relazione previsionale e programmatica sulle attività di cooperazione allo sviluppo possa essere maggiormente particolareggiata, in linea con il dettato della legge n. 125 del 2014.

  Alessandro DI BATTISTA (M5S) ringrazia a sua volta il relatore e il viceministro Pistelli per l'esaustiva e competente esposizione svolta. Si associa alle preoccupazioni espresse dalla collega Spadoni per le infiltrazioni della ’ndrangheta nell'Expo 2015, facendo presente che la stessa deputata ha subito minacce a seguito di sue dichiarazioni pubbliche che stigmatizzavano tale fenomeno. Chiede inoltre se corrisponda al vero che il nostro Paese sosterrà i costi del padiglione dell'Iraq per un importo pari a 2,5 milioni di euro, ritenendo che il disegno di legge di stabilità non sia particolarmente trasparente al riguardo. Segnala inoltre che l'evento Expo 2015 si è già rivelato al di sotto delle aspettative alla luce dei mediocri risultati derivanti dalle aste finalizzate alla riassegnazione dei terreni. Conclude evidenziando il nesso che sussiste, a suo giudizio, tra i tagli alla cultura e alla cooperazione allo sviluppo e la corruzione quale fenomeno che sottrae risorse all'intera collettività e che produce danni gravi all'intero sistema-Paese.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, esprime a nome della Commissione piena solidarietà alla collega Spadoni per le intimidazioni ricevute e che impongono una reazione coesa da parte di tutte le forze politiche.

  Alessio TACCONI (M5S) esprime rammarico per le decurtazioni operate al bilancio del Ministero ed in particolare a carico degli Istituti italiani di cultura all'estero. Sottolinea l'esigenza – già richiamata dalla collega Garavini – di ripensare le riduzioni a carico dei patronati disposte dall'articolo 26, comma 10, del disegno di legge di stabilità. Ritiene, altresì, necessario rivedere complessivamente le misure riguardanti l'ISE, con particolare riguardo alle modalità di calcolo per il personale con famiglie a carico. Richiama infine la necessità di riconsiderare la questione delle imminenti consultazioni elettorali dei COMITES, soprattutto per quelle realtà che – a causa della ristrettezza dei tempi di presentazione delle liste – risultano attualmente privi di candidature auspicando, un intervento di proroga in questo senso.

  Carlo SIBILIA (M5S), nell'associarsi alle considerazioni svolte dai colleghi del suo gruppo, ripercorre l'andamento storico della spesa del Ministero degli affari esteri, rilevando come non vi sia stato nessun effettivo incremento percentuale dal 1999 ad oggi. Ciò è a suo parere da ricollegarsi all'ingresso del nostro Paese nell'area dell'euro che ha comportato la perdita della sovranità monetaria nazionale. Richiama a tale proposito la progressiva capacità programmatoria del nostro Governo, sintetizzata nel passaggio dal «Documento di programmazione economico-finanziaria» (DPEF) al «Documento di economia e finanza» (DEF). Chiede infine chiarimenti circa la portata dell'articolo 27, comma 1, del disegno di legge di stabilità constatando che – come Pag. 51più volte auspicato dal gruppo del Movimento 5 Stelle – si è finalmente pervenuti ad una riduzione dei contributi italiani a taluni organismi internazionali.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, non essendovi altri interventi, propone che la successiva seduta destinata all'esame degli emendamenti possa essere anticipata alle ore 14.

  Carlo SIBILIA (M5S), intervenendo sui lavori della Commissione, ritiene che in tal modo siano significativamente ridotti i tempi per l'approfondimento sulle proposte emendative presentate e riterrebbe pertanto auspicabile il mantenimento dell'orario già previsto.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, segnala che la proposta deriva dalla richiesta di taluni gruppi.

  La Commissione conviene.

  Fabrizio CICCHITTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.15.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 6 novembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Andrea MANCIULLI. — Interviene il viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Lapo Pistelli.

  La seduta comincia alle 14.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
C. 2680 Governo.

Tabella 6: Stato di previsione del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale per l'anno 2015 e per il triennio 2015-2017.
Relazione previsionale e programmatica sulle attività di cooperazione allo sviluppo per l'anno 2015.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e conclusione – Relazione favorevole con osservazioni).

  Andrea MANCIULLI, presidente, comunica che sono stati presentati 19 emendamenti al disegno di legge di stabilità (vedi allegato 1) e 2 al disegno di legge di bilancio (vedi allegato 2).

  Francesco MONACO (PD), relatore, esprime parere favorevole sugli emendamenti Fedi 2769/bis/III/17.1, Cimbro 2769-bis/III/17.2, sugli identici emendamenti Nissoli 2769-bis/III/27.3 e 2769-bis/III/27.4, nonché sugli ulteriori identici emendamenti Nissoli 2769-bis/III/27.6 e 2769-bis/III/27.8, Quartapelle Procopio 2769-bis/III/27.7, Bueno 2769-bis/III/27.12, La Marca 2769-bis/III/39.1 e 2769-bis/III/39.2, Quartapelle Procopio 2769-bis/III/Tab. C. 3, 2769-bis/III/Tab. C. 1 e 2769-bis/III/Tab. C. 2, Porta 2769-bis/III/Tab. C. 4. Invita quindi al ritiro degli ulteriori emendamenti presentati, dovendo diversamente esprimere parere contrario. Auspica infine l'approvazione dei propri emendamenti 2769-bis/III/20.100 e 2769-bis/III/27.100.

  Il viceministro Lapo PISTELLI esprime parere conforme a quello del relatore, prospettando la possibilità di riconsiderare tale orientamento rispetto a talune proposte emendative nelle successive fasi di esame se riformulate rispetto alle coperture.

  Laura GARAVINI (PD) auspica una rivalutazione del parere contrario sull'emendamento 2680/III/Tab. 6.2, la cui copertura potrebbe essere riformulata.

  Fabio PORTA sottoscrive l'emendamento Bueno 2679-bis/III/27.12.

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  Alessandro DI BATTISTA (M5S) prospetta la possibilità che il suo gruppo sottoscriva ed approvi l'emendamento Fedi 2679-bis/III/17.1 qualora il presentatore ne volesse chiarire la portata.

  Marco FEDI (PD), nell'illustrare l'emendamento 2679-bis/III/17.1, di cui è primo firmatario, rileva come, a fronte dei crescenti compiti svolti all'estero dalle strutture del MAECI sia sempre più necessario accrescere il ruolo degli apparati di promozione del made in Italy, valorizzando in particolare le funzioni delle Camere di commercio.

  La Commissione approva quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Fedi 2679-bis/III/17.1, Cimbro 2679-bis/III/17.2, nonché gli emendamenti del relatore 2679-bis/III/20.100 e 2679-bis/III/27.100.

  Alessio TACCONI (Misto) interviene sul proprio emendamento 2679-bis/III/27.1 precisando che esso è finalizzato a recepire il superamento del criterio dell'obbligo di residenza al fine di facilitare l'accesso ai concorsi ad una platea più ampia di soggetti meritevoli. Ritira quindi la proposta emendativa, preannunciandone la trasformazione in ordine del giorno. Preannuncia il ritiro del successivo emendamento a sua prima firma 2679-bis/III/27.2, finalizzato a recepire il criterio della composizione del nucleo familiare, qualora potesse essere riconsiderato il parere contrario già espresso.

  Francesco MONACO (PD), relatore, precisa che il parere contrario sull'emendamento Tacconi 2679-bis/III/27.2 è correlato alla disciplina vigente in materia, in cui il criterio della composizione familiare è già contemplato.

  Il viceministro Lapo PISTELLI, in linea con quanto testé segnalato dal relatore, precisa che in occasione della revisione dell'ISE sono stati rimodulati i criteri di ripartizione degli importi, in accordo con i sindacati, in modo tale da privilegiare l'assegno per i figli rispetto al contributo per il coniuge.

  Alessio TACCONI (Misto) ritira quindi il proprio emendamento 2679-bis/III/27.2.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Fitzgerald Nissoli 2679-bis/III/27.3 e 2679-bis/III/27.4 e respinge l'emendamento Fitzgerald Nissoli 2679-bis/III/27.9.

  Manlio DI STEFANO (M5S) preannuncia l'astensione del suo gruppo sugli identici emendamenti Fitzgerald Nissoli 2679-bis/III/27.6 e 2679-bis/III/27.8 in quanto finalizzati a sostenere il Museo dell'emigrazione italiana e dunque a realizzare in un intervento di carattere localistico. Inoltre, non comprende per quale motivo non debbano essere parimenti finanziati ulteriori musei ed istituzioni culturali di analogo valore.

  Mario MARAZZITI (SCpI) preannuncia il voto favorevole sugli identici emendamenti Fitzgerald Nissoli 2679-bis/III/27.6 e 2679-bis/III/27.8 sottolineando che il Museo dell'emigrazione italiana rappresenta un'istituzione culturale cui questa Commissione doverosamente presta attenzione.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli identici emendamenti Fitzgerald Nissoli 2679-bis/III/27.6 e 2679-bis/III/27.8.

  Francesca LA MARCA (PD) ritira il proprio emendamento 2679-bis/III/27.10, il cui contenuto costituirà oggetto di un ordine del giorno.

  Maria Edera SPADONI (M5S) chiede chiarimenti in merito all'emendamento Quartapelle Procopio 2679-bis/III/27.7.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) ribadisce che la proposta emendativa è finalizzata a rafforzare la consistenza del cosiddetto «Fondo La Pergola», da cui derivano risorse per la cooperazione allo sviluppo, veicolate dall'Unione europea.

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  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI), Laura GARAVINI (PD) e Mario MARAZZITI (PI) sottoscrivono l'emendamento Quartapelle Procopio 2679-bis/III/27.7.

  Francesco MONACO (PD), relatore, richiama a sua volta le modalità di funzionamento del Fondo La Pergola di cui ha già riferito la consistenza in occasione dell'illustrazione del provvedimento.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Quartapelle Procopio 2679-bis/III/27.7.

  Fabio PORTA (PD) interviene sull'emendamento Bueno 2679-bis/III/27.12, di cui è cofirmatario, al fine di precisare che il fondo speciale che viene istituito deriva dai diritti consolari versati dai cittadini italiani oriundi, che doverosamente devono essere integrati per esigenze connesse alla rete diplomatico-consolare.

  Pia Elda LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) sottoscrive l'emendamento Bueno 2679-bis/III/27.12.

  La Commissione approva gli emendamenti 2679-bis/III/27.12, La Marca 2679-bis/III/39.1 e 2679-bis/III/39.2.

  Maria Edera SPADONI (M5S) chiede chiarimenti sull'emendamento Quartapelle Procopio 2679-bis/III/Tab. C. 3.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD) chiarisce che, come già segnalato nella seduta precedente, occorre tradurre in iniziative concrete l'impegno parlamentare a sostegno della cooperazione allo sviluppo e del raggiungimento dell'obiettivo del 10 per cento ed è in tale direzione che procede la proposta emendativa, anche in attuazione della legge n. 125 del 2014. Auspica pertanto che anche l'opposizione voglia approvare l'emendamento in questione.

  Mario MARAZZITI (PI) sottoscrive l'emendamento Quartapelle Procopio 2679-bis/III/Tab. C. 3.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Quartapelle Procopio 2679-bis/III/Tab. C. 3.

  Andrea MANCIULLI, presidente, avverte che sono conseguentemente preclusi gli emendamenti Quartapelle Procopio 2679-bis/III/Tab. C. 1 e 2679-bis/III/Tab. C. 2.

  La Commissione approva l'emendamento Porta 2679-bis/III/Tab. C. 4.

  Francesco MONACO (PD), relatore, propone una riformulazione dell'emendamento Garavini 2680/III/Tab. 6. 2, nel senso di modificarne la copertura con riferimento alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze.

  Laura GARAVINI (PD) accoglie la proposta di riformulazione testé avanzata dal relatore.

  Il viceministro Lapo PISTELLI si rimette alla Commissione in merito alla riformulazione della proposta emendativa a prima firma Garavini.

  La Commissione approva quindi l'emendamento Garavini 2680/III/Tab. 6. 2, come riformulato.

  Francesco MONACO (PD), relatore, essendo concluso l'esame degli emendamenti presentati, formula una proposta di relazione favorevole con osservazioni, di cui dà lettura (vedi allegato 3).

  La Commissione approva quindi la proposta di relazione favorevole con osservazioni come formulata dal relatore. Nomina infine l'onorevole Francesco Monaco relatore presso la Commissione Bilancio.

  La seduta termina alle 14.50.

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