CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 novembre 2014
329.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 5 novembre 2014. — Presidenza del presidente Pierpaolo VARGIU. — Intervengono i sottosegretari di Stato per la salute, Vito De Filippo e per il lavoro e le politiche sociali, Massimo Cassano.

  La seduta comincia alle 14.10.

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015).
C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
C. 2680 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 4: Stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero della salute per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito dell'esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo, rinviato nella seduta del 4 novembre 2014.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, ricorda che la Commissione, nella seduta odierna, proseguirà l'esame, per la relazione alla V Commissione (Bilancio), dei disegni di legge recanti «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)» (C. 2679-bis) e «Bilancio di previsione Pag. 104dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017» (C. 2680).
  Nella seduta di ieri, la relatrice, on. Miotto, ha svolto la relazione ed è iniziato il dibattito che proseguirà nella giornata odierna.
  Ricorda, infine, che oggi alle ore 17 è fissato il termine per la presentazione di emendamenti e ordini del giorno ai suddetti disegni di legge.
  Da, quindi, la parola all'on. Nicchi già iscritta a parlare nella giornata di ieri.

  Marisa NICCHI (SEL), nel preannunciare la presentazione di una relazione di minoranza che affronta il provvedimento in esame nel suo complesso, specifica che nel suo intervento si limiterà ad esaminare alcuni temi specifici. Osserva che non sarebbe stato necessario innalzare lo stanziamento per il Fondo per le non autosufficienze in risposta alla proteste che si sono svolte in questi giorni se si fossero previste sin dall'inizio risorse adeguate. I numerosi tagli alla spesa sociale recati dalla legge di stabilità non sono un assioma ma sono determinati da precise scelte politiche e comporteranno ricadute negative in quanto le risorse stanziate sono largamente insufficienti rispetto alla domanda sociale. Parimenti il contributo richiesto alle regioni, insieme al blocco del turn over, rischia di avere ripercussioni sul diritto alla salute dei cittadini.
  Manifesta preoccupazione per le numerosi voci di spesa che vengono ridotte, a cominciare da quella per la ricerca sanitaria, come evidenziato anche dalla relatrice. In relazione al «bonus bebè», di cui all'articolo 13, segnala che appare troppo elevato il limite reddituale di 90.000 euro e che sono in ogni caso preferibili interventi strutturali garantendo servizi migliori anche con la creazione di posti di lavoro. Occorre ripesare le politiche di settore per affrontare il problema dell'alto numero di minori che si trovano in situazione di povertà relativa o assoluta. Preannuncia la presentazione di emendamenti per il pieno utilizzo del Fondo delle politiche sociali, individuando una diversa copertura per i servizi alla prima infanzia.

  Marialucia LOREFICE (M5S), intervenendo sugli indennizzi per i soggetti danneggiati in ambito sanitario, precisa che si tratta di risorse destinate alle regioni che si trovano in difficoltà per avere anticipato delle somme che lo Stato avrebbe dovuto erogare e chiede chiarimenti rispetto alle situazioni che si determineranno in futuro. Preannuncia, in ogni caso, la presentazione di emendamento per un incremento delle risorse funzionale alle reali esigenze, interrogandosi su cosa accadrà rispetto a regioni come la Calabria che non hanno potuto effettuare tale anticipazione. In conclusione, auspica un'ampia convergenza su questi temi, sottolineando che si affrontano questioni delicate causate da negligenze dello Stato.

  Giulia GRILLO (M5S) concorda con la collega Nicchi sull'opportunità di adottare misure strutturali in luogo di interventi limitati come il «bonus bebè» e precisa che intende intervenire in particolare sulla parte del disegno di legge di stabilità che si riferisce all'attuazione del Patto per la salute 2014-2016, e quindi sull'articolo 39.
  Esprime quindi le sue perplessità sui commi da 4 a 6, relativi agli obiettivi perseguibili con le quote vincolate del Fondo sanitario nazionale e ai nuovi criteri di riparto delle quote. Fa presente infatti che il suo gruppo sarebbe favorevole in linea di principio all'introduzione dell'unico criterio di riparto rappresentato dal costo standard della malattia, come accade in molti paesi europei, poiché in tal modo si distribuirebbero meglio le risorse alle regioni.
  Solleva poi perplessità sul comma 30, che estende al 2020 i vigenti parametri di contenimento della spesa di personale degli enti del SSN, già previsti dalla legge di stabilità 2010, aggiungendo ulteriori condizioni perché una regione sia giudicata adempiente in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione di tale tipologia di spesa. Ritiene infatti che il Pag. 105contenimento dell'1,4 per cento della spesa per il personale non recherà vantaggi al servizio sanitario nazionale e in proposito chiede al rappresentante del governo se per il futuro si intende rivedere tale percentuale.
  In riferimento ai commi 13 e 14 relativi al conseguimento da parte del direttore generale delle Asl degli obiettivi di salute, il suo gruppo è senz'altro favorevole alla introduzione di misure volte a migliorare le prestazioni professionali e le attività dei direttori generali attraverso la verifica del Comitato permanente per la verifica dell'erogazione dei LEA, sebbene però andrebbe a suo meglio precisato il concetto di «obiettivi di salute» dal momento che non esistono strumenti idonei per la valutazione dei medesimi.
  Infine, ritiene che anche la norma sui collegi sindacali di cui al comma 20 possa essere riformulata in modo tale da chiarire quali siano effettivamente le funzioni che il collegio deve svolgere, considerato che il ruolo e le funzioni del medesimo non sono di immediata comprensione.

  Massimo Enrico BARONI (M5S) si dichiara esterrefatto dal contenuto dell'articolo 14 a cominciare dalla scelta lessicale di utilizzare il termine «ludopatia» in luogo del più corretto «gioco d'azzardo patologico», oltretutto trascurando completamente i risultati del faticoso lavoro svolto dalla XII Commissione nel corso dell'esame delle proposte di legge sulla materia. Giudica, inoltre, offensivo che i 50 milioni da utilizzare per la cura del gioco d'azzardo patologico siano a carico del Servizio sanitario nazionale quando le norme recate dall'articolo 44 prevedono una sanatoria per gli operatori del settore che dovrebbe portare un gettito di 600 milioni di euro annui a cui si aggiungono 300 milioni derivanti da sanzioni per il gioco illegale.
  Ribadisce la scarsa trasparenza che caratterizza il settore del gioco di azzardo, con un ruolo preponderante del MEF e dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, a partire dai controlli permessi solo alla Guardia di finanza, una scarsa attenzione verso le norme anticorruzione e una diffusione di comportamenti illegali.
  In relazione alle disposizioni recate dal comma 20 dell'articolo 44, ribadisce che si tratta di una sanatoria inopportuna rilevando, inoltre, che le scommesse sportive godono di un trattamento fiscale privilegiato. Osserva che l'innalzamento del prelievo su VLT e Slot, previsto dal successivo comma 21, viene introdotto a carico di settori ormai maturi, come se vi fosse una sorta di protezione da parte dello Stato per i filoni del gioco di azzardo in espansione. In conclusione, invita i colleghi a manifestare sensibilità verso il contrasto a questa patologia, rimarcandone le implicazioni sociali, in particolare per i giovani disoccupati e gli anziani.

  Silvia GIORDANO (M5S) dichiara che concentrerà il suo intervento sul tema delle non autosufficienze, auspicando un confronto proficuo con la relatrice di cui riconosce l'onestà politica.
  Richiama, quindi, con sincerità e passione, la propria difficile esperienza familiare in relazione ad una persona malata di SLA, ripercorrendo le tappe della malattia e sottolineando le difficoltà incontrate, a partire da un difficile rapporto con il servizio sanitario della regione Campania, molto spesso non in grado di fornire le risposte adeguate.
  Chiarisce di aver voluto fare questa dettagliata premessa basata sulla propria esperienza per far meglio comprendere a tutti i colleghi la necessità di risorse congrue per garantire un'assistenza, a prescindere dal tipo di patologia, che possa garantire le funzioni vitali in maniera dignitosa a tutte le persone non autosufficienti. Ritiene pertanto insufficiente anche la cifra di 400 milioni prospettata in recenti dichiarazioni del Governo, mentre uno stanziamento di 600 milioni potrebbe essere più adeguato soprattutto in ragione del fatto che molti malati si trovano privi del reddito sufficiente in quanto troppo giovani per avere maturato il diritto alla pensione.

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  Matteo DALL'OSSO (M5S) sulla base di una recente esperienza in una struttura ospedaliera della capitale in cui ha potuto constatare la non disponibilità di strutture adeguate per soggetti affetti da SLA e da altre gravi patologie, a causa del non completamento delle stesse per problemi di bilancio, invita ad agire con più efficacia su questi temi ed a reperire le risorse necessarie, giudicando largamente insufficienti quelle prospettate dal Governo.

  Elena CARNEVALI (PD) chiede al collega Dall'Osso di comprendere lo sforzo effettuato con il prospettato stanziamento di 400 milioni di euro per il Fondo per le non autosufficienze, richiamando la non semplice situazione finanziaria e l'assenza di risorse dedicate in passati esercizi finanziari. Sottolinea in ogni caso, andando oltre il tema delle risorse, la necessità di evitare interventi frammentari, di riconvertire strutture destinate alla cura di patologie con una diffusione ormai ridotta e di mettere in rete i sistemi sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale, tenendo conto del diverso decorso delle singole malattie.

  Il sottosegretario Vito DE FILIPPO osserva che le difficili e dolorose esperienze richiamate in relazione all'assistenza delle persone non autosufficienti mostrano come, accanto al problema delle risorse stanziate, vi sia quello di un loro uso efficiente, eliminando gli sprechi ed utilizzando modelli organizzativi avanzati. Sottolinea in ogni caso l'importanza del prospettato adeguamento del Fondo per le non autosufficienze annunciato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e della sua migliore perimetrazione rispetto a particolari patologie, invitando a valorizzare le positive esperienze adottate da alcune regioni in tema di assistenza domiciliare. Evidenzia che, in ogni caso, il Ministero della salute si sente in sintonia con la Commissione nel mostrare sensibilità su questi temi.
  Riconosce che lo Stato ha lasciato sole le regioni nell'adempimento delle disposizioni relative all'indennizzo per i soggetti danneggiati in ambito sanitario e ritiene che lo stanziamento di 735 milioni di euro, seppure suddiviso su più annualità, possa rappresentare una risposta concreta. Ricorda che tale misura si accompagna alla disposizione sulle transazioni introdotta recentemente dal DL n. 90 del 2014.
  Fornisce, per quanto concerne il Ministero della salute, alcuni chiarimenti sulle voci di spesa oggetto della riduzione di cui all'articolo 24, a partire dal decremento di 17 milioni per la ricerca in ambito sanitario di cui riconosce la problematicità. Conferma che lo stanziamento in Tabella A è da intendersi collegato agli sviluppi dell'emergenza dell'ebola e chiarisce quello in Tabella B rappresenta una riserva in conto capitale del ministero per altre eventuali situazioni emergenziali.
  Ricorda che il Patto per la Salute necessita di molti adempimenti e che l'articolo 39 contiene solo quelli che necessitano di norme di rango legislativo. Rileva l'importanza di avere stabilito risorse certe ed adeguate al SSN nel prossimo triennio, osservando che la loro possibile rideterminazione, in connessione con il contributo richiesto alle regioni dall'articolo 35 della legge di stabilità, presento solo carattere eventuale. Richiama l'attenzione della Commissione su altre norme introdotte dall'articolo 39, come il conseguimento degli obiettivi di salute, la previsione di commissari ad acta di natura tecnica e con esperienze di risanamento e il riordino degli istituti zooprofilattici. In relazione ai rilevi della collega Grillo osserva che la riduzione del numero dei componenti dei collegi sindacali non dovrebbero comprometterne la possibilità di svolgere il proprio ruolo in ragione degli alti standard richiesti per la loro nomina. Comprende le preoccupazioni espresse dalla relatrice sulla necessità di un rapido aggiornamento del prontuario farmaceutico.

  Anna Margherita MIOTTO (PD), relatore, ringrazia tutti i colleghi per l'apporto dato ai lavori della Commissione e all'analisi del provvedimento in esame effettuato anche con un ampia partecipazione emotiva. Pag. 107Ringrazia anche il sottosegretario De Filippo per la puntualità delle sue risposte e chiarimenti, cosa che non sempre si verifica nel confronto con il Governo in sede parlamentare.
  Dichiara di condividere molte delle proposte dei colleghi tendenti a reperire maggiori risorse per i singoli interventi ma osserva in proposito che eventuali proposte emendative devono individuare adeguate forme di copertura. In relazione ai rilevi avanzati sui limiti reddituali per il «bonus bebè», osserva che solitamente il sostegno alla maternità presenta carattere universale e che in ogni caso la soglia individuata appare in linea con la normativa vigente sugli assegni familiari. Per quanto riguarda eventuali proposte emendative in relazione all'indennizzo per i soggetti danneggiati in ambito sanitario ritiene che ci dovrebbe essere preliminarmente un confronto con le regioni. Analogamente, ricorda che l'articolo 39 traspone sul piano normativo il Patto per la salute e che pertanto il Parlamento dovrebbe essere estremamente cauto rispetto ad apportare eventuali modifiche. Dichiara di comprendere alcuni aspetti del ragionamento svolto dal collega Baroni sul reperimento di risorse per contrastare la dipendenza da gioco d'azzardo. Manifesta profonda solidarietà alla collega Giordano in relazione all'esperienza da lei richiamata e ricorda che in alcuni casi le regioni sono intervenute con efficacia sulla non autosufficienza attraverso una programmazione basata sui casi individuali. Ricordando che in altre situazioni non si è riusciti a creare percorsi adeguati, invita tutti i colleghi ad una azione di stimolo in tal senso utilizzando gli strumenti propri dell'attività parlamentare. In conclusione, manifesta sorpresa per quanto riferito dal collega Dall'Osso in quanto per i malati di SLA gli istituti ospedalieri dovrebbero seguire protocolli assistenziali che prevedono un monitoraggio costante.

  Pierpaolo VARGIU, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.05.