CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 ottobre 2014
311.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 279

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 8 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Michele BORDO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 14.10.

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Variazione nella composizione della Commissione.

  Michele BORDO, presidente, comunica che il deputato Giuseppe GUERINI ha cessato di far parte della Commissione.

DL 133/2014: Misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
C. 2629 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione. – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 ottobre 2014.

  Michele BORDO, presidente, ricorda che il relatore, on. Manfredi, ha trasmesso questa mattina via mail a tutti i componenti della Commissione una proposta di parere, che lo invita ad illustrare.

  Massimiliano MANFREDI (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).

  Paola PINNA (M5S) sottolinea come il provvedimento in esame privilegi il ricorso all'incenerimento nel trattamento dei rifiuti, in contrasto con l'impegno al riciclo indicato dalla normativa europea di riferimento.
  Ritiene inoltre che le opere pubbliche di interesse strategico nazionale oggetto del provvedimento dovrebbero essere oggetto di nuova valutazione. Rileva infatti come si tratti di opere autorizzate con norme risalenti al 2001, per le quali appare del tutto insufficiente la documentazione di supporto. Mancano infatti analisi comparative, né risulta alcuno studio che esprima giudizi critici, ciò che pone seri dubbi circa la terzietà delle valutazioni operate. Non vi è alcuna documentazione che provi l'efficienza e l'utilità di tali interventi. Ritiene che occorra maggiore impegno per definire adeguate strategie di programmazione e chiede che, almeno per il futuro, siano rese pubbliche le valutazioni relative a tali opere, così come un'analisi del rapporto tra costi e benefici.

  Elvira SAVINO (FI-PdL) condivide, a nome del suo gruppo, l'impianto del parere, ed in particolare le osservazioni formulate; ricorda di aver presentato sul tema pregiudiziali di costituzionalità. Preannuncia sul parere un voto favorevole nel caso in cui il relatore ritenga di esprimere tali rilievi nella forma di condizioni; in caso contrario il suo voto sarà di astensione.

  Massimiliano MANFREDI (PD), relatore, condivide l'esigenza manifestata dalla collega Pinna di una adeguata pubblicità della documentazione relativa alla realizzazione delle opere di interesse strategico; si tratta tuttavia di questione che occorre più propriamente porre presso la Commissione di merito. Osserva quindi, con riferimento al tema del trattamento dei rifiuti, di aver richiamato nel parere, anche su sollecitazione del deputato Vignaroli, la normativa europea di riferimento.
  Non ritiene infine opportuno formulare come condizioni le osservazioni proposte, in considerazione dell'ambito di competenza della XIV Commissione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazioni formulata dal relatore.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2014.
Doc. LVII, n. 2-bis Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Tea ALBINI (PD), relatore, illustra i contenuti del provvedimento, ricordando che la legge di contabilità pubblica n. 196/2009 dispone, in relazione al calendario previsto nell'ambito del cosiddetto Semestre europeo, che il processo di programmazione economica inizi il 10 aprile, data di presentazione alle Camere del Documento di Economia e Finanza (DEF), al fine di consentire al Parlamento di esprimersi sugli obiettivi programmatici in tempo utile per l'invio, entro il 30 aprile, al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea, del Programma di stabilità e del Programma nazionale di riforma (PNR) che sono contenuti nel DEF.
  Per quanto riguarda il PNR e il Patto di Stabilità contenuti nel DEF 2014, inviati agli organi dell'Unione europea il 22 maggio 2014, la Commissione Europea ha approvato il 2 giugno 2014 le raccomandazioni di politica economica e di bilancio per ciascun Paese dell'UE, che il successivo 8 luglio sono poi state approvate dal Consiglio ECOFIN, anche sulla base degli orientamenti espressi dal Consiglio Europeo del 26-27 giugno. Per l'Italia è intervenuta, sulla base della raccomandazione della Commissione COM (2014) 413 final, la raccomandazione 2014/C 247/11 da parte del Consiglio ECOFIN.
  Tale documento, rammenta, reca 8 Raccomandazioni, per un'analisi dettagliata delle quali rinvia al dossier predisposto dagli uffici, e che in questa sede si limita a richiamare brevemente:
   il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica previsti per il 2014 e di quelli attinenti al pareggio strutturale di bilancio per il 2015, garantendo nel contempo un incremento dell'efficienza e della qualità della spesa pubblica;
   il miglioramento dell'efficienza del sistema fiscale, con riguardo, tra l'altro, al trasferimento del carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, all'attuazione entro marzo 2015 della legge delega sulla riforma, al perseverare nella lotta all'evasione fiscale, anche con riguardo al contrasto all'economia sommersa ed al lavoro irregolare;
   in merito alla pubblica amministrazione ed al sistema giudiziario, un aumento dell'efficienza della giustizia civile, il potenziamento delle misure anticorruzione ed una più soddisfacente gestione dei fondi dell'UE, specialmente nelle regioni del Mezzogiorno;
   il rafforzamento del settore bancario, anche per ridare impulso all'erogazione di prestiti all'economia reale e un miglior funzionamento del mercato dei capitali per promuovere l'accesso delle imprese ai finanziamenti non bancari;
   la necessità di monitorare entro la fine del 2014 gli effetti delle riforme del mercato del lavoro, valutando necessità di ulteriori interventi, anche con riguardo alla tutela sociale dei disoccupati ed al coordinamento ed efficienza dei servizi pubblici per l'impiego. Va anche migliorata l'efficacia dei regimi di sostegno alla famiglia e la qualità dei servizi a favore dei nuclei familiari a basso reddito con figli;
   la riduzione dei tassi di abbandono scolastico, rendendo a tal fine operativo il sistema nazionale per la valutazione degli istituti scolastici, ed accrescere l'apprendimento basato sul lavoro, con riguardo alla formazione ed all'orientamento professionale;
   la rimozione degli ostacoli e delle restrizioni che ancora persistono alla concorrenza nei settori dei servizi professionali e dei servizi pubblici locali, delle assicurazioni, della distribuzione dei carburanti, del commercio al dettaglio e dei servizi postali, semplificando inoltre procedure degli appalti pubblici;
   la necessità di garantire, con riguardo alle industrie di rete, la piena operatività dell'Autorità di regolazione dei trasporti ed il potenziamento della gestione portuale.

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  Anche al fine di tener conto delle raccomandazioni formulate dalle autorità europee, la legge di contabilità prevede la presentazione, entro il 20 settembre di ogni anno, di una Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza.
  A seguito dell'adozione del nuovo Sistema europeo dei conti nazionali (SEC2010), la Nota di aggiornamento del DEF 2014 è stata presentata il 1o di ottobre, al fine di tener conto della revisione dei conti nazionali e del valore del prodotto interno lordo determinata dalle innovazioni metodologiche introdotte dal SEC2010, diffusa dall'ISTAT il 22 settembre 2014.
   Alla Nota di aggiornamento del DEF 2014 sono allegate:
   sulla base dell'articolo 10-bis della legge di contabilità, le relazioni programmatiche sulle spese di investimento per ciascuna missione di spesa del bilancio dello Stato e le relazioni sullo stato di attuazione delle relative leggi pluriennali (Doc. LVII, n. 2-bis – Allegato I);
   l'aggiornamento del Programma delle infrastrutture strategiche previsto dalla legge obiettivo – già presentato in allegato al Documento di economia e finanze di aprile 2013, come previsto dall'articolo 10 della legge di contabilità nazionale – predisposto dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (Doc. LVII, n. 2-bis – Allegato III).

  Unitamente alla Nota di aggiornamento è inoltre stato prodotto, in attuazione dell'articolo 6 del decreto-legge n. 66/2014, il Rapporto sulla realizzazione delle strategie di contrasto all'evasione fiscale, sui risultati conseguiti nel 2013 e nell'anno in corso, nonché su quelli attesi, con riferimento sia al recupero di gettito derivante da accertamento all'evasione che a quello attribuibile alla maggiore propensione all'adempimento da parte dei contribuenti. Tale documento sostituisce il Rapporto sui risultati conseguiti in materia di contrasto all'evasione fiscale previsto dell'articolo 2, comma 36, del decreto-legge n. 138/2011 (Doc. XXVII, n. 13).
  Alla Nota viene inoltre allegata la Relazione prescritta dall'articolo 6 della legge di attuazione del pareggio di bilancio n. 243 del 2012, prevista qualora il Governo proceda a scostamenti dall'obiettivo programmatico strutturale di bilancio (Doc. LVII, n. 2-bis- Allegato II).
  Nella Nota viene infatti esposto – in conseguenza dell'eccezionalità del prolungarsi del deterioramento delle previsioni di crescita per l'anno in corso e per gli anni successivi – di un percorso di risanamento e crescita più graduale di quello contenuto nella Documento di Economia e Finanza 2014, che si riflette necessariamente sul raggiungimento del pareggio di bilancio in termini strutturali, che viene ora previsto nel 2017, con un allungamento di un anno rispetto a quanto stabilito nel DEF 2014, ivi riferito all'anno 2016, ed anche in tal caso, si rammenta, con uno slittamento del conseguimento dell'obiettivo in questione, che la precedente Nota di aggiornamento (2013) aveva indicato per il 2015.
  Il posticipo dell'obiettivo del pareggio di bilancio si riflette tuttavia sulle regole di bilancio stabilite, in coerenza con i principi europei, dalla legge di attuazione del pareggio di bilancio n.243 del 2012, in cui si prevede (articolo 6) l'eventualità di scostamenti temporanei del saldo strutturale dagli obiettivi programmatici in presenza di eventi eccezionali, tra i quali sono contemplati anche i periodi di grave recessione economica. In tali circostanze la norma in commento dispone che il Governo – qualora come nel caso in esame ritenga necessario discostarsi da tali obiettivi – sentita la Commissione europea, presenti alle Camere, per le conseguenti deliberazioni parlamentari, una Relazione ed una specifica richiesta di autorizzazione in cui sia indicata l'entità e la durata dello scostamento e definisca un piano di rientro verso l'obiettivo programmatico. La deliberazione con la quale ciascuna Camera autorizza lo scostamento ed approva il piano di rientro deve essere approvata a maggioranza assoluta dei propri componenti.
  Per quanto concerne l'indicazione dei disegni di legge collegati, a completamento Pag. 283della manovra di bilancio 2015-2017, il Governo considera collegati alla decisione di bilancio:
   il disegno di legge recante misure in tema di riorganizzazione della pubblica amministrazione (A.S.1577);
   il disegno di legge recante misure in tema di revisione della spesa e per la promozione dell'occupazione e degli investimenti nei settori del cinema e dello spettacolo dal vivo, nonché il disegno di legge delega in tema di revisione dell'ordinamento degli enti locali. Entrambi tali due disegni di legge non risultano ancora presentati alle Camere.

  Ricorda che in attuazione del Regolamento UE n. 473/2013, gli Stati membri sono tenuti a trasmettere entro il 15 ottobre alla Commissione Europea e all'Eurogruppo un progetto di Documento Programmatico di Bilancio (DPB) per l'anno successivo. Il DPB riprende gli obiettivi programmatici contenuti nella Nota di aggiornamento al DEF ed illustra le misure inserite nella manovra di bilancio.
  Svolge quindi alcune considerazioni di più diretto interesse per la XIV Commissione. Richiama innanzitutto la scelta operata dalla Francia, che ha deciso di non rispettare il tetto del 3 per cento nel rapporto deficit/PIL, contestando di fatto il fiscal compact e andando incontro probabilmente ad un significativo contenzioso in sede europea.
  L'Italia ha operato una scelta diversa: per il 2015 l'indebitamento previsto è al 2,9 per cento del PIL. Con la legge di stabilità la manovra sarà compiuta e si potrà valutare se e quanto effettivamente il Paese si discosterà dalle prescrizioni del fiscal compact; in ogni caso l'Italia ha scelto di rispettare il vincolo relativo al rapporto deficit/PIL e di allontanare di due anni il pareggio di bilancio.
  È evidente che siamo in presenza di un debito pubblico, che pur scontando positivamente la riduzione degli interessi passivi, è comunque destinato a crescere, almeno nei prossimi anni, e occorrerà comprendere come questa complessa manovra sarà accolta in sede europea.
  Ritiene personalmente che la strategia scelta dal Governo possa certamente presentare alcune criticità, ma il fatto stesso che il saldo di bilancio ormai da tempo non superi il 3 per cento fa ragionevolmente ritenere che la finanza pubblica non sia il principale problema dell'Italia, essendo invece il tema della crescita e della piena occupazione il reale scoglio alla ripresa. In questo senso la Commissione dovrebbe ritenere l'azione del Governo incisiva, se accompagnata dalla fiducia dell'Europa.
  Se tuttavia questi impegni non fossero ritenuti sufficientemente significativi in sede europea, le conseguenze per il nostro Paese sarebbero particolarmente pesanti. Ritiene tuttavia che conservando il valore dell'indebitamento sotto la soglia del 3 per cento l'Italia possa avere le carte in regola per ottenere la fiducia richiesta. Il rispetto di tale soglia è una scelta difficile, ma nella condizione data è una strada credibile e percorribile.
  Alla luce di tali considerazioni, formula quindi fin d'ora sul documento in esame una proposta di parere favorevole, rilevando la complessità della manovra e sottolineando la necessità che il Governo riesca a mantenere gli impegni assunti e possa sostenere con forza le proprie posizioni in tema di crescita, sviluppo e occupazione.

  Nessuno chiedendo di intervenire la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dalla relatrice.

  La seduta termina alle 14.30.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 8 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Michele BORDO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 14.30.

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Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2009/13/CE recante attuazione dell'accordo concluso dall'Associazione armatori della Comunità europea (ECSA) e dalla Federazione europea dei lavoratori dei trasporti (ETF) sulla convenzione sul lavoro marittimo del 2006 e modifica della direttiva 1999/63/CE.
Atto n. 104
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 24 settembre 2014.

  Vanessa CAMANI (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazione (vedi allegato 2).

  Gea SCHIRÒ (PD) chiede alla relatrice la possibilità di esprimere nella forma della condizione l'osservazione formulata, anche in considerazione della delicatezza del tema affrontato.

  Vanessa CAMANI (PD), relatore, condivide l'opportunità della massima tutela in tema di lavoro dei minori; precisa tuttavia di aver formulato una osservazione in considerazione delle competenze della XIV Commissione.

  Rocco BUTTIGLIONE (PI) osserva come la direttiva oggetto di recepimento non preveda specificamente sanzioni e, più in generale, affronti la materia del lavoro marittimo in un'ottica non sanzionatoria. Sottolinea peraltro come già vi siano nell'ordinamento norme che sanzionano il lavoro minorile.

  Michele BORDO, presidente, pur condividendo le valutazioni della collega Schirò ritiene opportuno attenersi alle competenze della XIV Commissione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole con osservazione formulata dalla relatrice.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante modifiche al regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 aprile 1999, n. 162, per chiudere la procedura d'infrazione 2011/4064 ai fini della corretta applicazione della direttiva 95/16/CE relativa agli ascensori e di semplificazione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascensori e montacarichi, nonché della relativa licenza d'esercizio.
Atto n. 111
(Esame, ai sensi dell'articolo 126, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatore, ricorda che lo schema di decreto del Presidente della Repubblica in esame contiene disposizioni che modificano ed integrano la normativa nazionale relativa agli ascensori e ai montacarichi. L'intervento normativo è finalizzato principalmente a risolvere una procedura di infrazione.
  Contestualmente a tale modifica, il Governo ha ritenuto opportuno apportare al quadro normativo alcuni ulteriori aggiustamenti, che intervengono in termini di aggiornamento e semplificazione su aspetti non vincolati dalle direttive europee o su aspetti di migliore attuazione procedimentale di prescrizioni delle direttive già recepite.
  Più nel dettaglio, l'ordinamento italiano reca una distinzione tra ascensori in servizio pubblico e privato. Infatti, l'applicazione del Capo II del Regolamento n. 162/1999, contenente norme di semplificazione dei procedimenti per la concessione del nulla osta per ascensori e montacarichi, è limitata dall'articolo 11, comma 1, agli ascensori e ai montacarichi in servizio privato; per gli ascensori e montacarichi in servizio pubblico vige attualmente la disciplina del Regolamento n. 753/1980, contenente «Nuove norme in materia di polizia, sicurezza e regolarità dell'esercizio Pag. 285delle ferrovie e di altri servizi di trasporto». Nel gennaio del 2010 è stato emanato un decreto direttoriale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – in applicazione del citato decreto del Presidente della Repubblica n.753/1980, contenente norme relative all'esercizio degli ascensori in servizio pubblico destinati al trasporto di persone.
  Nel 2011 la Commissione europea ha emesso nei confronti dell'Italia una lettera di costituzione in mora, contestando il non corretto recepimento della direttiva n. 95/16/CE, con riferimento al citato decreto direttoriale del gennaio 2010. Secondo la Commissione, le disposizioni regolamentari che recepiscono le due direttive comunitarie si riferiscono ai soli ascensori in servizio privato, mentre nelle direttive stesse non si rinviene tale distinzione. Inoltre, la disciplina relativa alla messa in esercizio degli ascensori in servizio pubblico, di cui al citato decreto del Presidente della Repubblica 753/1980, contiene talune disposizioni a carico delle imprese costruttrici più restrittive rispetto a quanto previsto dalla direttive 95/16/CE e 2006/42/CE.
  Al fine di evitare la procedura d'infrazione, il Governo ha ritenuto di adottare un nuovo schema di regolamento che modifica il precedente decreto del Presidente della Repubblica n. 162/1999, per estenderne le disposizioni agli ascensori in servizio pubblico, in modo da eliminare la distinzione tra ascensori privati e ascensori in servizio pubblico, non contemplata dalla direttiva comunitaria.
  Il testo dello schema di decreto del Presidente della Repubblica si compone di tre articoli.
  Con l'articolo 1 si modificano gli articoli 11, 12 e 13 del Regolamento n. 162/1999. In particolare, con le modifiche agli articoli 11 e 12 (operate con le lettere a) e b)) si sopprime il riferimento dell'ambito di applicazione delle disposizioni attuative delle direttive in questione ai soli ascensori in servizio privato, estendendolo in tal modo anche agli ascensori e montacarichi in servizio pubblico. In tal modo si elimina la differenza, prevista dalla normativa vigente, che prevede una disciplina maggiormente semplificata per la messa in esercizio degli ascensori in servizio privato.
  A causa della suddetta differenza, il Governo stima un aggravio a carico delle imprese di costruzione e vendita degli ascensori e montacarichi in servizio pubblico sia in termini di spesa economica (di circa duemila euro), che in termini procedurali (obbligo di presentare documentazione aggiuntiva), che di tempo (ritardo medio di circa un mese e mezzo rispetto all'immissione in esercizio degli ascensori privati).
  Con l'integrazione all'articolo 13 operata dalla lettera c) si individua nella direzione generale del trasporto pubblico locale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la competenza a svolgere le verifiche periodiche prescritte dalle norme regolamentari in questione, ai fini del mantenimento in esercizio degli ascensori destinati ai servizi di pubblico trasporto terrestre; si introduce la possibilità di effettuare le verifiche periodiche anche agli organismi di verifica ispettiva accreditati, ai sensi della normativa tecnica, e non più solo agli organismi di certificazione notificati.
  La lettera d) inserisce un articolo aggiuntivo (il 17-bis) all'interno del Regolamento n. 162/1999. Tale norma è finalizzata ad apportare semplificazioni nei casi di installazione di impianti di ascensori in deroga.
  Con l'articolo 2 si rinvia ad un decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti l'individuazione delle procedure inerenti alle verifiche e prove periodiche per il funzionamento in sicurezza degli ascensori in servizio pubblico.
  Infine, l'articolo 3 contiene la clausola di invarianza della spesa.
  Alla luce del contenuto del provvedimento, formula fin d'ora una proposta di parere favorevole.

  Cosimo PETRAROLI (M5S) riterrebbe utile un ulteriore approfondimento e chiede pertanto che si possa procedere alla votazione del parere in una prossima seduta.

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  Michele BORDO, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere scade il prossimo 24 ottobre e che la Commissione può quindi proseguire l'esame del provvedimento in una successiva seduta.

  Paola PINNA (M5S) chiede alcuni chiarimenti in ordine agli effetti che la nuova normativa avrebbe rispetto alla attuale disciplina del settore pubblico.

  Marina BERLINGHIERI (PD), relatore, precisa che il pieno recepimento della normativa europea colmerà la differenza di disciplina attualmente applicabile agli ascensori in servizio pubblico e a quelli in servizio privato, con la conseguente semplificazione degli oneri a carico del settore pubblico.

  Rocco BUTTIGLIONE (PI) osserva – pur nella consapevolezza che lo schema di decreto in esame interviene nella fase di recepimento della normativa europea, per risolvere una procedura di infrazione – che nel corso della fase «ascendente», ovvero nel momento in cui si esaminava la proposta di direttiva che oggi l'Italia è chiamata a recepire, sarebbe stato opportuno chiedersi se un intervento europeo in materia di ascensori e montacarichi doveva ritenersi giustificato sotto il profilo del rispetto del principio di sussidiarietà.

  Michele BORDO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 8 ottobre 2014. — Presidenza del presidente Michele BORDO. – Interviene il sottosegretario di Stato per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Ivan Scalfarotto.

  La seduta comincia alle 14.50.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013 bis.
C. 1864-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 ottobre 2014.

  Michele BORDO, presidente e relatore, segnala che sul provvedimento sono state trasmesse da tutte le Commissioni competenti in sede consultiva relazioni favorevoli, senza alcun emendamento. La Commissione Agricoltura ha inoltre provveduto a trasmettere una proposta alternativa di relazione presentata dal M5S, favorevole con una osservazione.
  Avverte inoltre che la Commissione Giustizia ha espresso parere contrario sull'articolo aggiuntivo 24.01 Pini e sull'emendamento 32.1 Borghesi, che non saranno quindi oggetto di esame da parte della XIV Commissione.
  Pone quindi in votazione il mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul testo del disegno di legge europea 2013 bis, nel testo approvato dal Senato.

  La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Michele BORDO, presidente e relatore, ricorda che l'onorevole Borghesi ha manifestato la sua intenzione di svolgere le funzioni di relatore di minoranza.
  Si riserva infine di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 14.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.55 alle 15.05.

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