CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 7 ottobre 2014
310.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 7 ottobre 2014. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO. — Interviene il viceministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

  La seduta comincia alle 13.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013 bis.
C. 1864-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.

(Relazione alla XIV Commissione).
(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 126-ter del regolamento, e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 30 settembre.

  Massimo FIORIO, presidente, ricorda che nella seduta del 30 settembre scorso la relatrice ha svolto la relazione ed è iniziata la discussione generale. Ricorda altresì che non sono stati presentati emendamenti.Pag. 195
  Avverte che la relatrice ha trasmesso la proposta di relazione favorevole (vedi allegato 1) che è stata già trasmessa ai componenti la Commissione.

  Chiara GAGNARLI (M5S) nell'illustrare una proposta di relazione alternativa presentata dal suo gruppo (vedi allegato 2) ricorda che il provvedimento nella sua interezza è già stato oggetto in prima lettura di critiche della sua parte politica, e ad esse rinvia. Fa inoltre presente che le nuove disposizioni introdotte dal Senato risultano essere anche più restrittive rispetto alle iniziali previsioni. Ritiene invece che esse dovrebbero essere modificate al fine di risolvere i rilievi mossi dalla Commissione europea attraverso la procedura Eu Pilot, individuando iniziative diverse da quella di limitare alle sole produzioni destinate alla commercializzazione interna l'obbligo del 20 per cento di contenuto minimo di succo naturale, posto che una simile previsione appare impraticabile, nonché antieconomica, per le aziende di produzione.
  Osserva infatti che la disciplina proposta introduce una significativa innovazione disponendo che le bibite analcoliche prodotte in Italia e vendute con il nome dell'arancia a succo, o recanti denominazioni alla stessa riferibili, debbano avere un contenuto di succo di arancia non inferiore a 20 grammi per 100 centimetri cubi dell'equivalente quantità di succo di arancia concentrato o disidratato in polvere. Ritiene inoltre che, di fronte al rischio di non risolvere il problema dell'infrazione poiché alla loro base non vi sono comprovate esigenze di ordine scientifico o di salute si sarebbero dovute individuare misure ragionevoli, evitando le misure spot, visto anche che la possibilità di aumentare dell'8 per cento il contenuto di arance non garantisce di per sé un aumento del consumo di arance italiane e quindi un aumento del reddito degli agricoltori.

  Colomba MONGIELLO (PD), relatore, nell'illustrare la sua proposta di relazione favorevole (vedi allegato 1) ricorda che essa è riferita solo alla parte del provvedimento effettivamente modificato dall'altro ramo del Parlamento, di competenza della Commissione Agricoltura e, in particolare, a talune modifiche all'articolo 17, introdotto originariamente nel corso dell'esame presso la Camera, intese a ridefinire, in relazione ai rilievi espressi dalla Commissione europea, l'intervento normativo disposto con i commi 16, 16-bis e 16-ter dell'articolo 8 del decreto-legge n. 158 del 2012, che ha previsto un contenuto minimo di succo naturale non inferiore al 20 per cento per la preparazione delle bevande analcoliche commercializzate con il nome di uno o più frutti.
  Ricorda, infatti, a tale proposito che nel testo trasmesso alla Camera è stata sostituita l'unità di misura, calcolando la quantità di succo di arancia non in percentuale ma con riferimento al rapporto tra grammi e centimetri cubi e che è stato precisato che l'obbligo non si applichi, tra l'altro, anche alle bevande destinate alla commercializzazione verso Paesi terzi. È stato previsto inoltre che l'obbligo relativo al contenuto minimo trovi applicazione a decorrere dal dodicesimo mese successivo al perfezionamento, con esito positivo, della procedura di notifica alla Commissione europea e, infine è stato stabilito che le bevande prive del contenuto minimo obbligatorio, prodotte anteriormente alla data di inizio dell'efficacia delle disposizioni, possano essere commercializzate fino all'esaurimento delle scorte.
  Ritiene quindi di rivolgere un apprezzamento per il lavoro svolto in sede parlamentare al fine di far fronte ai rilievi sollevati dalla Commissione europea nei confronti di una norma rappresentativa di un modello di sviluppo che tenesse in debito conto il benessere e la salute dell'uomo attraverso la buona alimentazione e l'adozione di stili di vita corretti e basati sui cardini della dieta mediterranea. Osserva quindi che l'introduzione di un periodo di un anno dal perfezionamento della procedura di notifica alla Commissione europea, potrà essere utilmente utilizzata dalle aziende per l'adeguamento alle nuove disposizioni; ricorda infine la Pag. 196soppressione dell'articolo 20, che prevedeva un rinvio alle condizioni e alle modalità della caccia in deroga per la definizione dell'autorizzazione alla gestione impianti per la cattura ai fini dell'inanellamento degli uccelli, già introdotta nell'ordinamento con l'articolo 16 del decreto-legge n. 91 del 2014.
  Invita pertanto la Commissione ad esprimersi in senso favorevole sulla sua proposta di relazione.

  Il viceministro Andrea OLIVERO esprime parere favorevole sulla proposta di relazione della relatrice Mongiello e contrario sulla relazione alternativa del gruppo del MoVimento 5 Stelle ritenendo inopportuno in questa fase riaprire un dibattito in entrambi i rami del Parlamento dopo aver raggiunto una convergenza su un testo di sintesi che si ritiene idoneo.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) manifesta rammarico per aver dovuto costatare l'europeismo ad intermittenza dei colleghi del gruppo MoVimento 5 Stelle che, partendo da una certa premessa, finiscono per giungere a conclusioni antinomiche. Preannuncia quindi l'espressione di un voto favorevole da parte del gruppo PD sulla relazione della relatrice Mongiello, considerando il provvedimento e anche le modifiche apportate dal Senato un passo avanti importante per gli operatori del settore.

  Filippo GALLINELLA (M5S) fa presente che per le motivazioni già addotte dall'onorevole Gagnarli il gruppo MoVimento 5 Stelle si asterrà dalla votazione.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) nel rivolgere apprezzamento per il garbo della relatrice che ritiene sia riuscita a trovare una soluzione che non c’è, osserva con rammarico come il provvedimento risulti configurato come una sorta di rinvio senza prospettive. Deve purtroppo, inoltre, muovere rilievi critici con riferimento all'andamento dei lavori del Parlamento proprio nell'occasione del provvedimento in esame, il cui iter si configura, anziché in senso bicamerale, come se ci si trovasse in un regime di monocameralismo alternato per cui ciò che è stato deciso al Senato dovrà essere approvato alla Camera senza se e senza ma o viceversa. Esprime pertanto un giudizio severo e critico nei confronti del provvedimento.

  Massimo FIORIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che porrà in votazione per prima la proposta di relazione favorevole del relatore, la cui approvazione precluderà la proposta di relazione alternativa dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle. Tale proposta di relazione sarà invece posta in votazione in caso di reiezione della proposta del relatore.

  La Commissione approva infine la proposta di relazione favorevole formulata dalla relatrice, nominando la stessa quale relatrice per la XIV Commissione (vedi allegato 1). Risulta pertanto preclusa la proposta di relazione alternativa presentata dai deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle (vedi allegato 2).

Conversione in legge del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133, recante misure urgenti per l'apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
C. 2629 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni).

  La Commissione prosegue l'esame del disegno di legge, rinviato nella seduta del 30 settembre.

  Massimo FIORIO, presidente, ricorda che la discussione si è avviata nella seduta del 23 settembre scorso e nella seduta del 30 settembre scorso il relatore ha chiesto di rinviare il seguito dell'esame per acquisire ulteriori elementi da parte dei gruppi.Pag. 197
  Avverte che il relatore ha trasmesso nella giornata di ieri la proposta di parere (vedi allegato 3) che è stata già trasmessa ai componenti la Commissione.
  Avverte altresì che il gruppo Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta alternativa di parere (vedi allegato 4), anch'essa già trasmessa.

  Mario CATANIA (SCpI) con riferimento alla norma riguardante il segno distintivo unico ricorda di aver già fatto presente in precedenza che essa introduce una qualificazione facoltativa e non obbligatoria per i prodotti agroalimentari italiani da utilizzare nelle campagne di promozione all'estero, con una disciplina che sarà contenuta in un atto amministrativo da emanarsi in una fase successiva che appare inidonea a garantire un salto di qualità in una materia tanto complessa come quella dei marchi identificativi. Paventa perciò il rischio che tale ulteriore iniziativa possa risolversi nell'ennesima operazione sui marchi facoltativi fine a se stessa. Osserva infine che anche le condizioni poste dal relatore nella sua proposta di parere favorevole non risolvono il problema segnalato limitandosi a richiedere l'introduzione di una generica definizione delle produzioni rappresentative della qualità e del patrimonio enogastronomico italiano, senza che a tale definizione essa possa darsi alcun rilievo normativo. Ribadisce pertanto la sua forte perplessità per un intervento legislativo che avrebbe richiesto un diversa formulazione per essere realmente efficace.

  Paolo PARENTELA (M5S) nel condividere i rilievi mossi dal collega Catania, illustra una proposta di parere alternativo (vedi allegato 4) osservando come il provvedimento appaia del tutto insufficiente a ristorare il comparto agricolo che attraversa una forte crisi e che riesce a sopravvivere solo grazie alle esportazioni.
  Manifesta quindi perplessità per l'introduzione del segno distintivo per le sue caratteristiche non obbligatorie e per la possibilità di incentivare ulteriori duplicazioni e rischi di imitazione, proprio in relazione al deprecato fenomeno dell’Italian sounding. Esprime quindi preoccupazione per la previsione del segno distintivo, anche con riferimento alla possibilità di eludere in tal modo il problema dell'indicazione in etichetta, di cui alla legge n. 4 del 2011, ancora oggi inapplicata. Per quanto riguarda poi le problematiche riferibili all'ICE-Agenzia, ricorda che è essenziale, per le imprese italiane che vogliono raggiungere mercati stranieri, un'assistenza tecnica e logistica, soprattutto in fase di avvio delle attività, più che una mera attività promozionale. Per tali motivi preannuncia l'espressione di un voto contrario sulla proposta di parere favorevole del relatore Romanini e favorevole alla proposta di parere alternativo del suo gruppo.

  Mino TARICCO (PD) ricorda l'importanza di questo provvedimento soprattutto alla luce del focus del prossimo Expo 2015 e per la capacità che esso avrà di costituire una piattaforma unitaria per la produzione agroalimentare italiana. Preannuncia pertanto l'espressione di un voto favorevole sulla proposta di parere del relatore Romanini.

  Giuseppe ROMANINI (PD), relatore, ricorda lo sforzo di marketing a favore dell'agroalimentare italiano con la realizzazione di un segno distintivo unico riguardante iniziative per la promozione dei prodotti agricoli e agroalimentari all'estero e per l'Expo 2015. Fa presente inoltre che il previsto successivo decreto attuativo potrà ben costituire un binario su cui dovrà muoversi la successiva regolamentazione per le campagne di promozione della produzione italiana.

  Paolo RUSSO (FI-PdL) comprende l'imbarazzo del Governo che cerca di giustificare una misura legislativa lacunosa, come quella dell'individuazione di un segno distintivo unico, ma ritiene che sarebbe più saggio se il Governo, consapevole del grave errore che sta compiendo, facesse marcia indietro. Osserva inoltre che, a dire il vero, nelle norme recate nel Pag. 198provvedimento non è previsto che il segno distintivo non serva a distinguere i prodotti e che si tratti, come è stato sostenuto, di una operazione di marketing perché tale motivazione non può che risultare risibile di fronte al concomitante marchio dell'Expo che già è di per sé marchio distintivo della manifestazione e dei prodotti italiani. Invita quindi il Governo a evitare un ulteriore pasticcio che potrebbe rivelarsi altamente controproducente. Annuncia infine la presentazione di una proposta di parere alternativa a quella del relatore.

  Il viceministro Andrea OLIVERO esprime parere favorevole sulla proposta di parere del relatore Romanini e contrario alla proposta del gruppo MoVimento 5 stelle, ricordando che il segno distintivo è preliminare a una più ampia definizione che interverrà successivamente e ne definirà con precisione i contorni.

  Filippo GALLINELLA (M5S) preannuncia che il suo gruppo si esprimerà in senso contrario sulla proposta di parere del relatore ritenendo la scelta del Governo inadeguata e finalizzata solo a promuovere l'evento dell'Expo.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD), a nome del Partito democratico, preannuncia il voto favorevole del gruppo e ringrazia il relatore Romanini per il lavoro svolto, giudicato ottimo, per la formulazione del parere e per la previsione di condizioni.
  Ricorda che il provvedimento in esame prevede un insieme di norme volte a rilanciare una pluralità di settori dell'economia del Paese e, in particolare, presenta specifiche disposizioni per la promozione straordinaria del Made in Italy e per l'attrazione degli investimenti relativamente a infrastrutture, appalti, banda larga, cassa in deroga, ambiente, energia, enti locali e agroalimentare.
  Ricorda quindi che lo «sblocca Italia» nasce, come sostenuto dal Presidente del Consiglio Renzi, per risolvere i tanti problemi burocratici che frenano e bloccano lo sviluppo del Paese. In particolare, l'articolo 30 potenzia la presenza delle imprese italiane – con particolare riferimento alle piccole e medie imprese – sui mercati internazionali e, più in generale, accresce il grado di internazionalizzazione del nostro Paese attraverso la realizzazione di un Piano per la promozione straordinaria per l'internazionalizzazione e l'attrazione degli investimenti esteri in Italia.
  Osserva quindi che nel 2013 l'export di prodotti agricoli e agroalimentari italiani ha fatto registrare la cifra record di 33,4 miliardi di euro, con una crescita di oltre 5 miliardi di euro dal 2010, quando le esportazioni si attestavano sui 28 miliardi di euro. Con riferimento a ciò fa presente che la norma contenuta nell'articolo 30 prevede che il Ministro dello sviluppo economico adotti un Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy e l'attrazione degli investimenti in Italia e, nell'ottica di una gestione sinergica di risorse e funzioni tra Ministeri, prevede che sul Piano sia acquisita l'intesa del Ministro degli affari esteri e del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, quest'ultimo per tutto ciò che concerne le azioni e le iniziative rivolte alle imprese agricole e agroalimentari.
  Il provvedimento prevede quattro direttrici di intervento cui è destinata parte degli stanziamenti previsti dal piano specificamente per il sostegno dell'agroalimentare italiano nel mondo: la valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all'estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti; il sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione; la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari al fine di favorirne la promozione all'estero e durante l'Esposizione Universale 2015; infine la realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell’Italian sounding.Pag. 199
  In particolare, il comma 7 dell'articolo 30 prevede un segno unico distintivo per la promozione all'estero e durante l'Esposizione Universale 2015 delle produzioni agricole ed agroalimentari, quale segno distintivo pubblico che non mira in alcun modo a sostituirsi a marchi di singoli prodotti, alle DOP e delle IGP o ai marchi, ma intende esaltarli nel rispetto delle diversità di ciascuno. Il tema è di straordinaria rilevanza per la valorizzazione dei prodotti italiani nei mercati internazionali.
  L'obiettivo del segno distintivo sarà quindi quello di valorizzare la distintività dei prodotti italiani creando nei paesi esteri un'immagine coordinata delle caratteristiche peculiari dei prodotti italiani. Questa esigenza – come ha affermato il Ministro Martina – nasce dall'accurata analisi del sistema agroalimentare italiano e del suo posizionamento sui mercati internazionali perché, nonostante la grande potenzialità di crescita della domanda dei prodotti italiani, a causa dell'eccessiva frammentazione che caratterizza questo sistema, ha visto fortemente limitate le proprie attività di export. Questa debolezza non ha consentito ancora un'adeguata penetrazione dei prodotti italiani sui mercati esteri nonostante i grandissimi livelli di eccellenza che li caratterizzano. Nel contempo questa debolezza ha permesso invece in questi mercati, a fronte della elevata domanda di prodotti Made in Italy, una penetrazione di prodotti di falsa produzione italiana.
  La tutela dei marchi al di fuori dei confini europei, straordinariamente complessa, è legata alla capacità delle imprese di difendere i propri marchi e produzioni e del Paese di farsi riconoscere in modo unitario. È pertanto essenziale prevedere azioni che supportino i consorzi e le imprese impegnate nella tutela di propri marchi e di proprie produzioni con operazioni coordinate. Il salto di qualità è proprio in una operazione coordinata, non realizzata in passato per molte ragioni e che con l'Expo Milano 2015 si può provare a realizzare.
  Occorre allora combattere contro il falso made in Italy, ma bisogna essere attrezzati. Il segno unico distintivo è un modo per identificare uno strumento per permettere a tutti di riconoscere l'Italia nei supermercati esteri. L'Expo sarà l'occasione anche per fare questo e, seppure non sia la panacea di tutti i mali, è una piattaforma di confronto tra gli Stati.
  Con le azioni inserite nello Sblocca Italia le aziende saranno spinte a fare un salto di qualità e ad aumentare il fatturato delle esportazioni con nuovi strumenti di promozione e di tutela del Made in Italy agroalimentare. Ricorda infatti che per migliorare la competitività saranno create piattaforme logistico distributive multicanale e realizzati accordi con le reti di distribuzione all'estero.
  In conclusione, annuncia il convinto voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, che prevede impostanti condizioni. Invita infine i colleghi ad una riflessione che guardi in avanti, verso la difesa del Made in Italy e la istintività delle produzioni italiane.

  Paolo RUSSO (FI-PdL), nel richiamarsi alla proposta di parere alternativo presentata dal suo gruppo (vedi allegato 5), invita la Commissione Agricoltura a sottrarsi dall'approvare le indicazioni del relatore che non potranno che rivelarsi dannose e incomprensibili, introducendo elementi poco certi che consentiranno a produzioni con valore aggiunto inferiore di porsi in concorrenza a livello internazionale con prodotti di altissimo valore come la mozzarella di bufala DOP, i vini e gli olii extravergine italiani, risolvendosi cioè in un deprezzamento del prodotto italiano nel mondo. Per tali motivazioni, preannuncia che il suo gruppo voterà contro la proposta di parere del relatore e a favore di quella del suo gruppo.

  Il viceministro Andrea OLIVERO esprime parere contrario sulla proposta di parere alternativo del gruppo Forza Italia – Il Popolo della libertà.

  Massimo FIORIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che porrà in votazione per prima la proposta Pag. 200di parere favorevole con condizioni del relatore, la cui approvazione precluderà le proposte di parere alternativo presentate dal gruppo MoVimento 5 Stelle e dal gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà. Avverte altresì che tali proposte di parere saranno invece poste in votazione in caso di reiezione della proposta del relatore.

  La Commissione approva infine la proposta di parere favorevole con condizioni formulata dal relatore (vedi allegato 3), risultando così precluse le proposte di parere presentate dai gruppi Movimento 5 Stelle (vedi allegato 4) e Forza Italia – Popolo della Libertà (vedi allegato 5).

  La seduta termina alle ore 14.10.

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