CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 settembre 2014
302.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 24 settembre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.05.

Disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
Nuovo testo unificato C. 750 e abb.

(Parere alla X Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 23 settembre 2014.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore ha svolto un intervento introduttivo. Comunica che la X Commissione ha trasmesso un nuovo testo risultante a seguito dall'esame degli emendamenti. Dà quindi la parola al relatore, chiedendogli di dare conto delle modifiche introdotte e di formulare una proposta di parere.

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  Luisella ALBANELLA (PD), relatore, osserva che la Commissione attività produttive, nel corso dell'esame delle proposte emendative riferite al testo unificato della proposta di legge n. 750 e abbinate, ha introdotto alcune importanti modifiche al medesimo testo – delle quali darà conto in questa sede – conservandone l'impianto generale. In primo luogo, fa presente che la Commissione ha modificato l'articolo 1 al fine di rendere meno vincolante il rispetto delle dodici giornate di chiusura indicate dalla nuova lettera d-bis) dell'articolo 3, comma 1, del decreto-legge n. 223 del 2006. Si consente, infatti, a ciascun esercente di derogare a tale disposizione, fino a un massimo di sei giorni di chiusura obbligatoria, previa comunicazione al comune competente, sulla base di modalità da individuare con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare sentita l'ANCI. Si prevede altresì l'esclusione dall'obbligo di chiusura domenicale o festiva, oltre che per le attività già esentate dal rispetto delle norme sugli orari di vendita di cui al decreto legislativo n. 114 del 1998, anche per le attività di somministrazione di alimenti e bevande. Si precisa, inoltre, che resta confermata l'assenza di limiti riferiti alla mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell'esercizio e che la nuova disciplina si applicherà dal 1o gennaio dell'anno successivo a quello dell'entrata in vigore del provvedimento. Fa notare che l'articolo 2 è rimasto sostanzialmente inalterato rispetto al testo già esaminato. Osserva che al comma 7 sono stati, peraltro, introdotti due periodi volti a garantire che dal funzionamento degli osservatori previsti dal medesimo articolo 2 non derivino nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Anche l'impianto dell'articolo 3, relativo ai poteri del sindaco e alle sanzioni per il mancato rispetto delle disposizioni di cui all'articolo 1 è stato confermato. Per quanto riguarda le limitazioni che possono essere stabilite dai sindaci in materia di orari di apertura degli esercizi pubblici e delle attività commerciali e artigianali, si è specificato che esse possono essere adottate per un periodo non superiore a tre mesi, sentito il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica e possono riferirsi solo a zone interessate da fenomeni di aggregazione notturna. Segnala che il comma 2 rivede, invece, la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui all'articolo 1. Fa notare che l'articolo 4 è stato, invece, profondamente modificato al fine di individuare una copertura finanziaria al fondo, istituito dal medesimo articolo, finalizzato al sostegno delle micro, piccole e medio imprese del commercio per il finanziamento di contributi per l'ampliamento dell'attività, per la dotazione di nuovi strumenti e sistemi di sicurezza innovativi, per l'accrescimento dell'efficienza energetica, nonché di contributi per il pagamento dei canoni di locazione e per l'acquisizione di servizi. Per quanto riguarda la Commissione XI, segnala che la parte più rilevante della copertura, riferita agli interventi in conto capitale, è reperita attraverso l'utilizzo di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2020 di risorse disponibili nell'ambito dell'accantonamento del fondo speciale di conto capitale relativo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Illustra, quindi, una proposta di parere, recente tre osservazioni, riferite agli articoli 1, 2 e 4 (vedi allegato 1).

  Davide BARUFFI (PD), pur riconoscendo che liberalizzazione del settore attuata dal Governo Monti ha contribuito a «svecchiare» la normativa in materia, fa notare che essa, impattando in maniera forte su rilevanti interessi pubblici e significativi aspetti della vita sociale, rischia di apparire poco rispettosa di fondamentali prerogative delle comunità e degli enti locali. Fa notare, quindi, che il testo in esame, elaborato dalla X Commissione, costituisce un passo avanti rispetto alla riforma operata nel 2011, ma non appare ancora in grado di salvaguardare i tanti interessi in gioco, omettendo di regolamentare aspetti delle attività commerciali che rischiano, a suo avviso, di incidere Pag. 181sull'organizzazione del lavoro pubblico e privato e sulla vita delle persone. Ritiene, in particolare, che il provvedimento non dia sufficiente forza alle possibili intese locali tra le parti sociali, che, a suo avviso, hanno consentito, in passato, di contemperare le diverse esigenze delle categorie. Dichiara, quindi, di condividere l'impianto della proposta di parere formulata dalla relatrice, dal momento che – al pari la proposta di legge n. 1240, a sua prima firma, che risultava abbinata al provvedimento in esame – mira rafforzare il grado di vincolatività degli accordi territoriali e a rafforzare il ruolo dei Comuni, nel tentativo di restituire alle comunità locali e alle rappresentanze sociali la possibilità di gestire in prima battuta gli interessi delle proprie collettività, anche rispetto alla definizione degli orari e delle chiusure degli esercizi commerciali. Osserva, del resto, che la tutela della libertà di concorrenza non richiede necessariamente l'assoluta rinuncia da parte degli enti territoriali ad ogni potere decisionale in materia di commercio, come testimoniano le esperienze di altri Paesi membri dell'Unione europea.

  Tiziana CIPRINI (M5S) fa notare che sarebbe stato più opportuno un intervento normativo teso ad abrogare le disposizioni di liberalizzazione introdotte con il cosiddetto decreto «Salva Italia», considerato che esse hanno determinato conseguenze negative sia sulle piccole e medie imprese – costrette a cessare le proprie attività per l'impossibilità di stare al passo della concorrenza della grande distribuzione – sia sulla vita dei cittadini. Nel far notare che in nessun Paese dell'Unione europea si è giunti ad un simile livello di liberalizzazione, auspica un ampliamento delle giornate di chiusura degli esercizi commerciali – da a sei a dodici, come era originariamente previsto nel testo unificato – oltre all'eliminazione della possibilità di deroghe. Fa altresì notare che il testo in esame, facendo riferimento esclusivamente alle festività cristiane, rischia di essere in contrasto con altre disposizioni di legge, vigenti ad esempio nel settore pubblico, che contemplano la salvaguardia di altre confessioni religiose.

  Emanuele PRATAVIERA (LNA), pur condividendo quanto dichiarato dal deputato Baruffi, dichiara che non potrà votare a favore della proposta di parere formulata dal relatore, dal momento che si limita a recare semplici osservazioni, che rischiano di rimanere inascoltate presso la Commissione di merito, senza alcuna possibilità di incidere su un provvedimento giudicato insufficiente e lesivo dei valori culturali e sociali più tradizionali della società. Entrando nel merito delle questioni, esprime forti perplessità sul testo in esame, che, a suo avviso, incide negativamente sul ruolo degli enti locali, e contribuisce ad imporre un modello di società fondato esclusivamente su valori consumistici, a scapito dei diritti dei lavoratori e delle esigenze della famiglia. Si augura, pertanto, che venga modificata l'impostazione del provvedimento, ad esempio incrementando a dodici il numero di giornate di chiusura delle attività commerciali, e che venga contrastato un principio che rischia, a suo avviso, di mettere a repentaglio la tutela del made in Italy, avvantaggiando esclusivamente la grande distribuzione ai danni delle piccole imprese artigiane.

  Antimo CESARO (SCpI), nel dichiararsi a favore della liberalizzazione del settore delle attività commerciali, in linea con quanto disposto dall'articolo 31 del decreto-legge n. 201 del 2011, ritiene sia sbagliato tornare indietro rispetto a quella normativa, atteso che, in tal modo, sarebbe elevato il rischio di ingessare un settore strategico per la ripresa economica. Giudica, comunque, soddisfacente la mediazione raggiunta sul merito delle questioni presso la X Commissione, non condividendo, invece, il contenuto della proposta di parere formulata dal relatore, nella parte relativa alle prime due osservazioni, che, se recepite in sede referente, potrebbero, a suo avviso, appesantire dal punto di vista burocratico le attività delle Pag. 182imprese. Fa notare che dal dibattito odierno sono emerse posizioni che rischiano di confondere tra piano etico e piano economico, senza che si tenga conto della necessità di alimentare le prospettive economiche del Paese. Soffermandosi su quanto affermato dal deputato Ciprini, ad esempio, fa notare che il nesso di causalità tra la chiusura di molti esercizi commerciali e l'introduzione di principi liberalizzazione nella disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali – evocato nel suo intervento – non è assolutamente provato. In conclusione, preannuncia il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, che, seppure favorevole al provvedimento, reca talune osservazioni che ritiene non condivisibili.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.35.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 24 settembre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 14.35.

Indagine conoscitiva sulla gestione dei servizi per il mercato del lavoro e sul ruolo degli operatori pubblici e privati.
Sulla pubblicità dei lavori.

  Cesare DAMIANO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata sarà assicurata anche attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.

Audizione di rappresentanti del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
(Svolgimento e conclusione).

  Cesare DAMIANO, presidente, introduce l'audizione, avvertendo che i rappresentanti del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili hanno depositato agli atti della Commissione un documento, del quale autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

  Vito JACONO, Consigliere nazionale delegato alle aree Commercialista del lavoro e Previdenza della professione, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Walter RIZZETTO (M5S), Emanuele PRATAVIERA (LNA), Luisella ALBANELLA (PD) e Irene TINAGLI (SCpI).

  Vito JACONO, Consigliere nazionale delegato alle aree Commercialista del lavoro e Previdenza della professione, e Lorenzo DI PACE, Presidente del Gruppo ODCEC Area Lavoro, replicando, rendono precisazioni rispetto ai quesiti posti.

  Cesare DAMIANO, presidente, dopo aver svolto talune considerazioni conclusive, ringrazia gli ospiti per il contributo fornito all'indagine conoscitiva e dichiara conclusa l'audizione.

Audizione di rappresentanti dell'UPI.
(Svolgimento e conclusione).

  Cesare DAMIANO, presidente, introduce l'audizione, avvertendo che i rappresentanti dell'UPI hanno depositato agli atti della Commissione un documento, del quale autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.

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  Carlo CHIAMA, Coordinatore nazionale degli assessori provinciali al lavoro dell'UPI, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Irene TINAGLI (SCpI) e Luisella ALBANELLA (PD).

  Carlo CHIAMA, Coordinatore nazionale degli assessori provinciali al lavoro dell'UPI, replicando, rende precisazioni rispetto ai quesiti posti.

  Cesare DAMIANO, presidente, dopo aver svolto talune considerazioni conclusive, ringrazia gli ospiti per il contributo fornito all'indagine conoscitiva e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.30.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 24 settembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.

  La seduta comincia alle 15.30.

Sui lavori della Commissione.

  Renata POLVERINI, presidente, fa presente che il rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha chiesto un breve rinvio dello svolgimento dell'interrogazione n. 5-03498 Gnecchi, al fine di poter acquisire tutti gli elementi della risposta. Se il presentatore consente, propone, pertanto, di rinviare lo svolgimento di tale interrogazione ad altra seduta.

  Marialuisa GNECCHI (PD) concorda con la proposta del presidente, augurandosi che tale supplemento di istruttoria possa agevolare l'individuazione da parte del Governo di soluzioni adeguate per la delicata problematica illustrata nella sua interrogazione.

  Renata POLVERINI, presidente, rinvia, quindi, lo svolgimento dell'interrogazione n. 5-03498 Gnecchi ad altra seduta.

5-03436 Rizzetto: Ricollocazione dei lavoratori della Getek Ict srl impegnati in servizi del contact center INPS-INAIL.

  Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Walter RIZZETTO (M5S) si dichiara completamente insoddisfatto della risposta del Governo, esprimendo delusione e indignazione per il fatto che il rappresentante del Governo, limitandosi ad una mera ricostruzione storica della vicenda peraltro già illustrata nella sua interrogazione, abbia omesso di fornire una effettiva risposta ai quesiti posti. Si chiede che senso abbia presentare atti di sindacato ispettivo se poi il Governo non fornisce alcuna risposta. Fa presente che il caso in questione riguarda la messa in mobilità di 73 lavoratori che erano stati assunti con contratto a tempo indeterminato dalla società Getek Information Comunication Technology, i quali per cinque anni, hanno svolto le proprie mansioni per una commessa INPS/INAIL, effettuando un servizio informativo al numero verde 803164. Ricordato che per tale mansione detti operatori hanno ricevuto una specifica formazione in materia previdenziale direttamente dai funzionari INPS, paventa il rischio che tale capitale umano venga perduto, dal momento che il periodo di mobilità è prossimo alla scadenza e che tali soggetti rischiano di rimanere disoccupati. Nel far notare che appare scandaloso che, nel mese di dicembre 2011, in altro sito, sono stati formati e assunti 250 Pag. 184nuovi operatori per svolgere il servizio informativo INPS/INAIL, invece, di provvedere al riassorbimento dei dipendenti di Crotone, ricorda di aver da tempo richiesto al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti un incontro urgente per individuare soluzioni alla vertenza in questione, senza che a tale richiesta sia seguito alcun riscontro. Ricorda, poi, che lo stesso direttore generale dell'INPS Mauro Nori, aveva prospettato la possibilità di un ricollocamento di tali lavoratori. In conclusione, non può che prendere atto della totale inerzia del Governo sul punto, che rischia di pregiudicare gravemente la posizione dei soggetti interessati, i cui ammortizzatori sociali sono prossimi alla scadenza.

5-03438 Tripiedi: Benefici previdenziali a favore dei soggetti impegnati in attività lavorative usuranti.

  Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all'interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Davide TRIPIEDI (M5S), nel prendere atto della risposta del rappresentante del Governo, ritiene opportuno che l'Esecutivo chiarisca meglio i motivi per i quali siano state scarsamente utilizzate le risorse destinate al riconoscimento dei benefici previdenziali in favore dei lavoratori impiegati in attività usuranti. Giudica positivamente il fatto che finalmente si stanno acquisendo dati che dimostrano come le somme stanziate in larga parte non sono state spese. A questo punto, a suo avviso, è necessario un ulteriore sforzo per comprendere le ragioni dei risparmi al fine di poter elaborare possibili interventi che, auspicabilmente, potrebbero estendere la platea dei benefici anche ai lavoratori del settore edile.

  Renata POLVERINI, presidente, nel sottolineare che le questioni oggetto dell'interrogazione 5-03436 Rizzetto sono oggetto di particolare attenzione da parte di tutti i componenti della Commissione e nell'auspicare una positiva soluzione della vicenda, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.50.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 24 settembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI.

  La seduta comincia alle 15.50.

Disciplina del rapporto di lavoro tra i membri del Parlamento e i loro collaboratori.
C. 1105 Gnecchi, C. 2555 Baldassarre e C. 2612 Airaudo.

(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 agosto 2014.

  Renata POLVERINI, presidente, comunica che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge n. 2612, a prima firma del deputato Airaudo: poiché tale proposta verte su materia identica a quella recata dalle proposte di legge n. 1105 e n. 2255, ne è stato disposto l'abbinamento d'ufficio, ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento. Chiede alla relatrice se voglia integrare la propria relazione con riferimento alla proposta di legge n. 2612.

  Monica GREGORI (PD), relatore, nel far presente che la proposta di legge n. 2612, a prima firma del deputato Airaudo, presenta numerosi punti di contatto con la proposta di legge n. 1105, a prima firma del deputato Gnecchi, distinguendosi esclusivamente per talune limitate differenze, propone di nominare un Comitato ristretto, nel quale si potrà valutare l'elaborazione di un testo unificato condiviso, che possa tenere conto degli elementi normativi più significativi contenuti nelle varie proposte di legge.

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  Renata POLVERINI, presidente, alla luce di quanto testé prospettato dalla relatrice, propone che la Commissione proceda alla nomina di un Comitato ristretto per il seguito dell'istruttoria legislativa delle proposte di legge n. 1105, 2555 e 2612.

  La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi la presidenza di indicarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.

  Renata POLVERINI, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.55.

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