CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 10 settembre 2014
294.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e II)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 10 settembre 2014.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.50 alle 14.05.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 10 settembre 2014. — Presidenza del presidente della II Commissione Donatella FERRANTI. — Interviene il viceministro dell'interno, Filippo Bubbico.

  La seduta comincia alle 14.05.

DL 119/2014: Disposizioni urgenti in materia di contrasto a fenomeni di illegalità e violenza in occasione di manifestazioni sportive, di riconoscimento della protezione internazionale, nonché per assicurare la funzionalità del Ministero dell'interno.
C. 2616 Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 settembre 2014.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) fa presente che interviene per esprimere una breve valutazione di merito sulle parti del decreto di competenza della I Commissione e per svolgere alcune considerazioni di carattere generale anche sul capo primo del provvedimento, lasciando poi ai colleghi della II Commissione le valutazioni di merito più approfondite.
  Per quanto riguarda il capo secondo, relativo alle disposizioni in materia di protezione internazionale e di immigrazione, ritiene che si debba svolgere una valutazione politica avendo ben presente quale sia la realtà in cui ci troviamo ad operare e le misure adottate da questo decreto. In questo senso, la finalità perseguita dall'articolo 5, che è quella di rafforzare le commissioni territoriali che debbono vagliare le richieste di protezione internazionale, può essere, a suo avviso, considerata condivisibile in un momento storico nel quale l'Italia è meta di un flusso migratorio straordinario, in dimensioni di gran lunga superiori a quelle registrate a seguito delle primavere arabe e della guerra di Libia. Pag. 5
  Non si può, a suo avviso, non considerare, infatti, che, in tema di protezione internazionale, esistono sia una legislazione europea sia accordi internazionali ben precisi che abbiamo recepito nel nostro ordinamento, norme che ora siamo chiamati ad applicare.
  In questo senso, ritiene che sulla scelta di aggiungere 50 milioni al fondo finalizzato all'accoglienza dei richiedenti asilo e alla tutela dei rifugiati, operata al comma 1 dell'articolo 6, si possa ragionare, anche se il governo dovrebbe spiegare meglio perché le risorse già appostate su questo fondo, pari a 118 milioni al momento dell'assestamento di bilancio, non siano sufficienti a raggiungere le finalità prefisse. Osserva che tale spiegazione non si rinviene nella relazione tecnica che accompagna il provvedimento.
  Discorso completamente diverso si impone, a suo avviso, invece per il comma 2 dello stesso articolo che prevede l'istituzione di un nuovo fondo per fronteggiare l'emergenza sbarchi. In questo senso non comprende assolutamente perché si debbano stanziare ex novo 62 milioni per il 2014, quando lo stanziamento ben più cospicuo di risorse, varato con il decreto 120 del 2013, e destinato sempre a fronteggiare l'emergenza sbarchi è rimasto completamente inutilizzato.
  Fa presente che dei 190 milioni di euro stanziati per il 2013 con un provvedimento di urgenza, neppure un euro è stato ripartito fino ad oggi, al punto che le stesse risorse sono ancora in bilancio per il 2014. Visto che ci sono molte risorse ancora da utilizzare non è proponibile, a suo avviso, stanziarne di nuove con un provvedimento di urgenza, dovendosi prima spendere i soldi che già ci sono e poi se stanziarne altri. Ritiene si tratti di un discorso di buon senso che ha poco a che fare con posizioni ideologico-propagandistiche che pure si potrebbero facilmente adottare.
  In ogni caso, e visto il precedente del 2013, si augura che i colleghi di maggioranza convengano sulla necessità di prevedere un termine certo per procedere al riparto delle somme stanziate con questo provvedimento.
  Osserva che non si può poi trascurare, almeno per questo fondo da 62 milioni, che le risorse sono sottratte da un fondo, quello denominato «rimpatri», istituito nel 2009 per favorire proprio il rimpatrio di chi non ha diritto a permanere nel nostro paese.
  Per quanto riguarda poi l'esenzione dal patto di stabilità di cui all'articolo 7, condivide la misura adottata a favore dei comuni siciliani che sono in prima linea in tema di arrivo di migranti, ma ritiene che vada prevista un'esenzione dal patto di stabilità delle spese sostenute anche da altri comuni che accolgono e ospitano i migranti giunti a seguito di questa nuova ondata migratoria dal nord Africa, anche per incentivare le amministrazioni ad agire in questo senso.
  Per quanto riguarda i fondi alle forze di polizia e vigili del fuoco per acquisto di mezzi, si dichiara ovviamente favorevole anche se ritiene che qualcosa in più per i vigili del fuoco si possa e di debba fare.
  La ricostituzione delle commissioni sui materiali esplodenti costituisce, a suo avviso, l'ennesimo relitto che riaffiora a seguito degli affondamenti operati dal governo Monti, un passo del gambero che si continua ad effettuare in occasione di ogni provvedimento.
  Conclude con una considerazione generale sulle norme del primo capo di questo decreto, in tema di violenza negli stadi. Al riguardo, evidenzia che non sarebbe intellettualmente onesto negare che nelle ore successive alla gara Napoli-Fiorentina tutte le forze politiche hanno invocato interventi sul tema. Il problema che personalmente ravvisa è che, ancora una volta, si affronta la questione sulla scorta dell'emergenza e non con misure strutturali volte, non a tamponare il fenomeno, ma a debellarlo come avvenuto in altri paesi, anche se comprende che misure simili, forse, non avrebbero potuto essere introdotte per decreto.
  Fa un solo esempio riguardante la lettera a), del comma 1, dell'articolo 4 che riconosce al Ministro dell'Interno il potere di divieto di trasferta. Tale norma, a suo avviso, a seconda di come la si voglia Pag. 6leggere, non ha senso oppure è inefficace. Ritiene, infatti, che la stessa non abbia senso perché, per come è scritta, sembra una sanzione che scatta al verificarsi di incidenti e dunque sanziona gli stessi incidenti dopo che siano avvenuti. Osserva che l'urgenza, invece, è impedire che le violenze accadano, anche con misure molto forti. Rileva che, ammesso che si voglia ragionare su una sanzione, la norma è inefficace perché il termine previsto di due anni sembra assai limitato. Segnala inoltre che, poiché si fa riferimento agli anni solari e non alle stagioni o ai campionati di calcio, il divieto irrogato ad una determinata partita, magari per un anno, rischia di non produrre effetti. Sottolinea che se si vieta la trasferta per la partita Napoli-Roma che si è giocata in questo campionato, ad esempio il 20 ottobre 2014, e quella stessa gara nel campionato successivo si gioca il 6 aprile 2016, l'anno è scaduto e la trasferta si può effettuare comunque.
  Questa norma è, a suo avviso, abbastanza indicativa di come si è inteso procedere in tema di stadi con il presente decreto ed è per questo che ritiene sia necessario apportare diverse modifiche al provvedimento.

  Donatella FERRANTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.15.