CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 agosto 2014
286.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 255

AUDIZIONI

  Mercoledì 6 agosto 2014. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina.

  La seduta comincia alle 8.35.

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Seguito dell'audizione del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, sulle priorità della Presidenza italiana dell'Unione europea per i settori dell'agricoltura e della pesca.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

  Luca SANI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Ricorda quindi che l'audizione è iniziata nella seduta del 22 luglio 2014, nella quale si è svolto l'intervento del Ministro, al quale si è successivamente convenuto di chiedere di riferire anche su ulteriori argomenti e, in particolare, in merito alle misure nazionali di attuazione della Politica agricola comune 2014-2020.

  Il ministro Maurizio MARTINA, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, integra la relazione svolta nella precedente seduta.

  Intervengono quindi i deputati Franco BORDO (SEL), Paolo PARENTELA (M5S), Susanna CENNI (PD), Paolo COVA (PD), Paolo RUSSO (FI-PdL), Laura VENITTELLI (PD), Mino TARICCO (PD), Colomba MONGIELLO (PD), Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) e Massimo FIORIO (PD).

  Il ministro Maurizio MARTINA, Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, interviene in replica.

  Luca SANI, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 9.55.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 6 agosto 2014. — Presidenza del Presidente Luca SANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.25.

Schema di decreto legislativo recante l'attuazione del regolamento (CE) n. 2173/2005, relativo all'istituzione di un sistema di licenze FLEGT per le importazioni di legname nella Comunità europea, e del regolamento (UE) n. 995/2010, che stabilisce gli obblighi degli operatori che commercializzano legno e prodotti da esso derivati.
Atto n. 101.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto legislativo.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Avverte quindi che la Commissione Bilancio è oggi convocata per esprimere i rilievi di competenza sulle conseguenze di carattere finanziario, mentre la Commissione Politiche dell'Unione europea ha espresso parere favorevole.

  Veronica TENTORI (PD), relatore, rileva che lo schema di decreto legislativo introduce nell'ordinamento disposizioni volte a dare attuazione alla normativa europea in materia di commercio di legname, emanata al fine di contrastare il taglio illegale degli alberi. In particolare, si introducono specifiche sanzioni proprio per rendere effettive le prescrizioni contenute nei regolamenti europei, sui quali si intende così fornire maggiore efficacia. Secondo quanto riportato nella relazione Pag. 257sull'analisi dell'impatto della regolamentazione, le principali criticità che il provvedimento intende risolvere sono quella del taglio abusivo delle foreste e del prelievo non autorizzato di legno.
  Ricorda poi che la portata economica del commercio illegale di legno è dell'ordine di 30-100 miliardi di dollari USA, pari ad una quota del 15-30 per cento dell'intera produzione mondiale di legname.
  Nel dettaglio, sottolinea che, al fine di contrastare il commercio di legname di provenienza illegale, l'Unione europea si è dotata di due specifici regolamenti, noti con gli acronimi FLEGT ed EUTR.
  Il regolamento n. 2173/2005, noto come sistema FLEGT (Forest Law Enforcement, Governance and Trade), ha istituito un sistema di licenze per le importazioni di legno nell'Unione europea; le disposizioni applicative sono contenute nel regolamento (CE) n. 1024/2008. La licenza FLEGT è un documento verificabile e non falsificabile che attesta la conformità del legno commercializzato alle prescrizioni vigenti nel Paese di provenienza. Il sistema è legato ad accordi volontari di partenariato (VPA) bilaterali, concordati tra l'Unione europea e gli Stati produttori di legname che intendono contrastare il fenomeno del taglio illegale e facilitare l'ingresso dei prodotti derivanti dal legno nell'ambito del mercato europeo.
  Il regolamento (CE) n. 995/2010, noto come regolamento EUTR (European Union Timber Regulation), applicabile a decorrere dal 3 marzo 2013, interessa invece tutti gli operatori e commercianti che trattano il legno e i prodotti da esso derivati provenienti sia da Paesi europei che dai Paesi extraeuropei. Il regolamento contrasta il commercio di legname e di prodotti del legno tagliati illegalmente attraverso tre obblighi principali: il divieto di immissione sul mercato dell'Unione di legname illegale e di prodotti da esso derivati; l'obbligo per gli operatori che immettono per la prima volta sul mercato europeo tali merci di osservare la «dovuta diligenza», adottando misure per la verifica della legalità delle stesse (gli operatori devono cioè adottare tutte quelle misure e procedure che riducano al minimo il rischio di immissione sul mercato europeo di legname illegale o prodotti da esso derivati basandosi sulla raccolta delle informazioni, la valutazione del rischio e l'attenuazione del rischio) ed infine l'obbligo per i commercianti di tenere un registro con il nome dei fornitori e dei clienti per garantire la tracciabilità dei prodotti.
  Il Governo è stato delegato ad attuare tale normativa dall'articolo 10 della legge di delegazione europea 2013 (legge 6 agosto 2013, n. 96).
  L'articolo 1 dello schema di decreto legislativo in esame rinvia alle definizioni previste nei regolamenti n. 2173/2005 e n. 995/2010 nonché ai fini della definizione di «dichiarazione in dogana», alle disposizioni europee vigenti in materia.
  L'articolo 2 attribuisce al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali la qualifica di Autorità nazionale competente per l'attuazione della normativa citata; essa potrà avvalersi del Corpo forestale dello Stato per effettuare i controlli previsti. L'Autorità è chiamata a curare i rapporti con la Commissione europea, le organizzazioni indipendenti designate dalle autorità governative di un Paese partner e dal suo settore forestale e del legname, che possono essere chiamate ad effettuare i controlli e a redigere relazioni sul funzionamento del sistema di licenze FLEGT (articolo 2, primo paragrafo, n. 14, del regolamento n. 2173/2005) e gli organismi di controllo.
  L'Autorità nazionale assicura il coordinamento tra le amministrazioni coinvolte nell'attuazione della normativa comunitaria prima richiamata, avvalendosi del supporto della Consulta, prevista dal successivo articolo 5. Essa presenta e trasmette alla Commissione europea, informandone la Consulta, la relazione annuale prevista dall'articolo 8 del regolamento n. 2173/2005 e la relazione sull'applicazione del regolamento n. 995/2010, con cadenza biennale, entro il 30 aprile.
  L'articolo 3 definisce l'operatività del sistema di licenze FLEGT prevedendo che: la licenza è messa a disposizione dell'Autorità Pag. 258nazionale competente, in maniera preventiva o contestuale alla dichiarazione in dogana del carico di legname; essa può essere tradotta in italiano a spese dell'importatore; l'Autorità nazionale e l'Agenzia delle dogane collaborano per attuare il regolamento n. 2173 e per effettuare verifiche merceologiche sul carico in entrata; gli importatori sono tenuti a versare, a copertura degli oneri derivanti dall'espletamento delle procedure di controllo, un contributo finanziario fisso per ogni carico di legno; con decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, da adottarsi di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, sono stabilite l'entità e le modalità di versamento del contributo.
  L'articolo 4 istituisce il registro degli operatori, gestito dall'Autorità nazionale competente al fine di consentire la predisposizione del programma dei controlli di cui al regolamento n. 995/2010. Ai sensi del comma 2, per effettuare la valutazione del rischio, l'Autorità nazionale riceve dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli i dati dei destinatari indicati nella dichiarazione doganale di importazione relativi all'anno precedente. Con decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, da adottare entro 60 giorni dall'entrata in vigore del decreto legislativo, sono individuate le modalità di funzionamento del registro.
  L'articolo 5 prevede l'istituzione della Consulta, alla quale partecipano il Ministero degli affari esteri, il Ministero dello sviluppo economico, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, il Ministero dell'ambiente, le regioni e le province autonome, l'Agenzia delle dogane, le associazioni di categoria e le associazioni ambientalistiche maggiormente rappresentative del settore ed ogni altro soggetto pubblico o privato che si ritenga utile coinvolgere.
  La Consulta è chiamata a supportare l'Autorità nazionale per la soluzione di criticità inerenti le attività di controllo sul taglio del legname e sulla protezione delle foreste, esprimendo pareri non vincolanti sugli aspetti relativi all'attuazione e all'interpretazione della normativa comunitaria di settore, alla promozione di accordi volontari di partenariato con Paesi terzi nonché allo scambio di informazioni e dati conoscitivi tra i soggetti coinvolti nell'attuazione dei regolamenti.
  L'articolo 6 reca le norme sanzionatorie.
  La relazione sull'analisi dell'impatto della regolazione, nella parte relativa al «Contesto ed obiettivi dell'intervento di regolazione», afferma che la maggiore criticità emersa a seguito dell'entrata in vigore dei regolamenti comunitari è stata la mancanza di un appropriato regime sanzionatorio senza il quale il Ministero delle politiche agricole e forestali non riesce a contrastare il fenomeno del commercio illegale del legno; il verificarsi di numerosi illeciti commerciali crea una situazione di svantaggio per gli operatori italiani che esportano i prodotti del legno in quanto penalizzati rispetto agli altri concorrenti.
  La norma, quindi, prevede che chiunque importa nel territorio dello Stato legno carente di licenza FLEGT è punito con l'ammenda da 2.000 a 50.000 euro o con l'arresto da un mese ad un anno. È disposta la confisca del prodotto. L'operatore che commercializza legno violando la normativa dello Stato da cui il prodotto proviene è punito con l'ammenda da 2.000 a 50.000 euro o con l'arresto da un mese ad un anno. Anche in tal caso è disposta la confisca del prodotto. Nei casi in cui dalle condotte in precedenza indicate derivi un grave danno all'ambiente, l'ammenda e l'arresto si applicano insieme;
  L'operatore che non dimostra, attraverso la documentazione, di aver rispettato tutti i controlli richiesti dal sistema di dovuta diligenza è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 50 a 5.000 euro per ogni 100 chilogrammi di merce, con un minimo di 300 fino ad un massimo di 1.000.000; in tal caso non è ammesso il pagamento in forma ridotta. L'operatore che non conserva per cinque anni o non mette a disposizione dei controllori i registri è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.500 a 15.000 euro. Il Pag. 259commerciante che non conserva per almeno cinque anni i nominativi e gli indirizzi dei venditori e degli acquirenti del legno o non fornisce tali informazioni al Ministero delle politiche agricole, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 150 a 1.500 euro. L'operatore che non si iscrive al registro previsto dall'articolo 4 è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 1.200 euro.
  Il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali è l'Autorità che riceve il rapporto dal funzionario o l'agente che ha accertato la violazione e che dispone l'irrogazione della sanzione. Nel caso in cui è disposta la confisca, il prodotto può essere conservato a fini didattici o scientifici; può esserne anche imposta la distruzione o la vendita mediante asta pubblica, secondo criteri individuati con decreto del Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
  L'articolo 7, infine, reca le disposizioni finanziarie, prevedendo che dall'attuazione delle disposizioni in esame non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. I proventi derivanti dal contributo per il legno importato sono assegnati in entrata al bilancio dello Stato, stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze (programma «tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità», missione «sviluppo sostenibile»). I proventi derivanti dall'iscrizione al registro di cui all'articolo 4 sono versati all'entrata del bilancio dello Stato, stato di previsione del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, con decreto del Ministro delle economia e delle finanze (programma «tutela e conservazione della fauna e della flora e salvaguardia della biodiversità», missione «sviluppo sostenibile»).
  Il provvedimento è corredato della relazione illustrativa, della relazione tecnica, della relazione sull'analisi dell'impatto della regolamentazione, della relazione sull'analisi tecnico-normativa, e del parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano. Quest'ultima ha espresso parere favorevole a condizione che vengano accolte le seguenti proposte di emendamento: all'articolo 4, comma 3, laddove si prevede l'emanazione di un decreto per definire le modalità attuative del registro degli operatori, sia prevista l'intesa con la Conferenza Stato-regioni; all'articolo 6, comma 4, laddove si prevede la sanzione per l'operatore che non dimostri di aver seguito le regole del sistema della dovuta diligenza, la sanzione minima venga portata dagli attuali 50 euro a 5 euro; dopo l'articolo 6, venga aggiunto un nuovo articolo che preveda una clausola di salvaguardia per i territori delle Regioni a statuto speciale e delle Province di Trento e Bolzano, nel senso che le funzioni attribuite dal provvedimento in esame al Corpo forestale debbono intendersi, per quei territori, assegnate ai Corpi forestali regionali o provinciali, sulla base di apposite convenzioni stipulate tra ciascuna regione o provincia autonoma e il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
  Si riserva infine di presentare una proposta di parere all'esito del dibattito.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) esprime apprezzamento per la relazione svolta e preannuncia l'espressione di un parere favorevole su un provvedimento che finalmente prevede l'istituzione di un sistema di licenze per l'importazione del legname, che giudica positivo. Ricorda peraltro che l'adozione del provvedimento era stata sollecitata anche con la sua recente interrogazione a risposta immediata n. 5-03284.

  Massimiliano BERNINI (M5S) esprime viva soddisfazione a nome del suo gruppo per l'attuazione dei due regolamenti europei che riguardano la commercializzazione del legname proveniente da aree del mondo ove sono applicati metodi di gestione sostenibile delle risorse forestali. Invita inoltre a tener presente la necessità di grande attenzione per l'aspetto fitosanitario, ricordando a tale proposito alcune patologie, come la grafiosi o il cancro colorato ed altre, veicolate attraverso il materiale legnoso importato.

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  Franco BORDO (SEL), nel concordare con il collega, ritiene necessario aggiungere nel parere anche una misura preventiva riferita alla salute umana, essendo possibile l'importazione di legname utilizzato per la cottura di cibi, ma contaminato da elementi chimici o da pesticidi.

  Mino TARICCO (PD) manifesta apprezzamento per la proposta di attuazione dei regolamenti europei che stabiliscono la tracciabilità e la qualità dei prodotti del legno e che prevedono la registrazione dei operatori e dei fornitori, dando certezza a tutte le procedure di approvvigionamento e facendo fare un passo avanti a tutta la filiera del legno nella direzione dell'etica e della trasparenza.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto), con riferimento agli aspetti fitosanitari e ai relativi controlli, di cui all'intervento del collega Bernini, auspica che si possano inserire nel provvedimento misure peculiari per il contesto italiano, per rafforzare la sicurezza fitosanitaria del legname importato.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE, nel ringraziare il relatore e i deputati per le indicazioni fornite, sottolinea l'urgenza di varare il decreto legislativo in esame, che dà finalmente attuazione a normative risalenti al 2005, fermo restando l'impegno del Governo a procedere nell'approfondimento dei temi sollevati, in particolar modo di quelli riguardanti gli aspetti fitosanitari.

  Veronica TENTORI (PD), relatore, nel riconoscere l'importanza delle osservazioni svolte, si riserva di valutarle ai fini della predisposizione della sua proposta di parere che si riserva di presentare per la seduta di domani.

  Luca SANI, presidente, rinvia infine il seguito dell'esame alla seduta già convocata per domani.

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 agosto 2014. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 14.45.

Delega al Governo per la riforma del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
Testo unificato C. 731 Velo e C. 1588 Governo.
(Parere alla IX Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del testo unificato dei progetti di legge, rinviato nella seduta del 31 luglio.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che nella seduta del 31 luglio, la relatrice Venittelli ha introdotto il provvedimento e si è aperto il dibattito.

  Laura VENITTELLI (PD), relatore, fa presente che, sulla base del dibattito svoltosi e tenuto conto delle sollecitazioni emerse nonché dell’iter alla Camera del decreto-legge n. 91 del 2014, ha predisposto una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato 1).
  In particolare, sottolinea che la prima osservazione si riferisce alla situazione determinatasi in relazione alle disposizioni del decreto legislativo n. 81 del 2008, sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, relative alla specifica abilitazione richiesta agli operatori per l'utilizzo delle macchine agricole, come definite in sede di Conferenza Stato-regioni. Al riguardo, ritiene che tale normativa, Pag. 261sommata a quella contenuta nel codice della strada in tema di guida delle stesse macchine, abbia creato una situazione di particolare complessità delle regole applicabili a ciascuna categoria di agricoltore, che richiede gli opportuni chiarimenti normativi, con l'obiettivo della massima semplificazione.
  Precisa infine che la seconda osservazione recepisce la proposta del collega Taricco, relativa alla possibilità di utilizzare le vetture dei comuni rurali a bassa densità abitativa immatricolate ad uso proprio per il trasporto scolastico.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) richiama l'attenzione sulla previsione contenuta all'articolo 2, comma 1, lettera l), numero 2-bis), che introduce il cosiddetto «ergastolo della patente», ovvero la revoca della patente e l'inibizione alla guida a tempo determinato per coloro che provocano la morte di una persona in violazione della disciplina della circolazione stradale. Al riguardo, chiede di precisare se tale sanzione si estenda anche all'utilizzo delle macchine agricole.

  Mino TARICCO (PD), con riferimento alla specifica abilitazione per l'utilizzo delle macchine agricole, rappresenta i disagi ai quali andrebbero incontro in particolar modo le piccole aziende agricole che dovrebbero sottoporre i propri dipendenti, assunti il più delle volte per poche giornate all'anno, ad una specifica formazione. Questa è infatti necessaria per coloro che mai hanno utilizzato tali macchine, ma appare del tutto incongrua per coloro che già dispongono di una patente o di requisiti formativi equivalenti.
  Presenta pertanto una proposta emendativa della prima osservazione, nel senso di aggiungere alla fine le seguenti parole: «prevedendo l'esenzione dai percorsi formativi di coloro che sono in possesso delle patenti A, B e C da almeno due anni o che abbiano svolto percorsi equipollenti, come previsto dalla normativa di attuazione da emanarsi ai sensi del comma 5 dell'articolo 73 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, come modificato dall'articolo 45-bis, comma 1, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98.

  Massimiliano BERNINI (M5S), pur apprezzando lo sforzo della relatrice per la formulazione di un parere che raccolga le osservazioni sollevate dai vari gruppi e pur comprendendo l'esigenza di un riordino normativo in materia di uso delle macchine agricole, ritiene che eliminare la necessità per l'utilizzo delle macchine agricole dell'apposita abilitazione degli operatori prevista dall'articolo 73, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, debba essere accompagnata nel parere dalla riaffermazione della necessità di mantenere almeno gli attuali standard in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.
  Si dichiara invece contrario alla seconda osservazione, ritenendo che la guida di veicoli adibiti al trasporto degli scolari richieda una specifica professionalità e formazione.

  Franco BORDO (SEL) ritiene che un'eventuale soppressione degli obblighi formativi degli operatori e quindi di una tutela dei lavoratori, rappresenti, in assenza di alternative credibili sul piano della sicurezza del lavoro, un passo indietro inaccettabile per la sua parte politica.

  Giuseppe ROMANINI (PD) ritiene accoglibile l'indirizzo nel senso della semplificazione di adempimenti inutili, pur mantenendo pari livelli di sicurezza per i lavoratori. In questo senso, ritiene che la proposta della relatrice possa essere integrata con quella del collega Taricco, che conferma l'impostazione del parere, precisando il quadro normativo nel senso della riduzione degli oneri burocratici.

  Maria ANTEZZA (PD), nel richiamare l'attività della Commissione di inchiesta sulle «morti bianche», istituita dal Senato nella precedente legislatura e di cui è stata componente, ricorda che la stessa ha richiamato la necessità di intervenire per contrastare tali eventi. Rileva poi che gli Pag. 262incidenti sul lavoro colpiscono in misura significativa il settore dell'agricoltura; in particolare, le morti bianche in agricoltura, soprattutto a causa del ribaltamento dei trattori, ammontano a circa 160 all'anno.
  Da ciò emerge chiaramente la necessità di rendere più efficiente l'addestramento e la messa in sicurezza degli operatori in agricoltura, anche prevedendo e incentivando l'ammodernamento delle attrezzature, in molti casi obsolete. In tal senso, ha presentato la proposta di legge C. 1191, recante disposizioni per la concessione di agevolazioni per il miglioramento della sicurezza delle macchine e delle attrezzature di lavoro, purtroppo assegnata in sede referente alle Commissioni XI e XII. Ritiene che su questi aspetti il Governo dovrebbe essere sensibilizzato, auspicando che la Commissione voglia discuterli.

  Franco BORDO (SEL) avanza dubbi sulla possibilità di stabilire su basi scientifiche l'adeguatezza del periodo dei due anni di possesso della patente di guida, indicata nella proposta del collega Taricco.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) chiede al collega Taricco di ritirare la sua proposta di modifica del parere, anche in considerazione della difficoltà di procedere ad analogo intervento normativo che si è manifestata in occasione dell'esame del decreto-legge n. 91 del 2014. Propone in ogni caso alla relatrice di modificare il parere proposto, aggiungendo alla fine della prima osservazione le seguenti parole: «mantenendo l'obiettivo di tutelare la sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro».

  Mino TARICCO (PD) accoglie l'invito a ritirare la sua proposta emendativa, precisando in ogni caso che l'indicazione dei due anni proviene da numerose analoghe proposte normative presentate alla Camera e al Senato. Invita in ogni caso i colleghi a verificare l'impatto sulle imprese agricole degli adempimenti in discussione, che sono in teoria giustificati, ma nella pratica finiscono per indurre le imprese a ridurre al minimo i lavoratori dipendenti.
  Si riserva infine di presentare la sua proposta in altre sedi.

  Massimiliano BERNINI (M5S) fa presente che la sua parte politica è favorevole alla proposta della relatrice se la stessa comporta il mantenimento degli attuali livelli di sicurezza sul lavoro e, quindi, se si vi è la garanzia di escludere la modifica del decreto legislativo n. 81 del 2008.

  Gian Pietro DAL MORO (PD) condivide le perplessità evidenziate dal collega Taricco, la cui proposta emendativa avrebbe votato volentieri, ritenendo che troppo spesso la semplificazione viene predicata solo a parole, mentre le imprese agricole, molte di piccole dimensioni, soffrono del peso della burocrazia. Si adegua tuttavia alla decisione dello stesso collega di non insistere sulla sua proposta.

  Giuseppe ROMANINI (PD) concorda con le affermazioni del collega Dal Moro e osserva che il termine dei due anni, che ritiene non sia arbitrario, è un periodo uguale a quello previsto dal codice della strada per la definizione dei neopatentati.

  Massimiliano BERNINI (M5S) ritiene che la Commissione avrebbe dovuto ascoltare sul punto, in audizione, prima dell'espressione del parere, gli esperti dell'ex-ISPESL, che si sono occupati della sicurezza delle macchine agricole. Si rammarica pertanto della ristrettezza dei tempi a disposizione.

  Mino TARICCO (PD) osserva che sul punto specifico potrebbe essere utile ascoltare in audizione le rappresentanze del mondo agricolo.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) fa propria la proposta emendativa dell'onorevole Taricco appena ritirata.

  Luca SANI, presidente, rileva che le questioni in discussione dovrebbero essere affrontate nell'ambito di un'iniziativa di più ampio respiro.

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  Paolo RUSSO (FI-PdL) esprime dubbi sulla competenza della Commissione Agricoltura ad esprimere un'osservazione sulle modalità del trasporto scolastico.

  Luca SANI, presidente, sottolinea di aver espresso analoga osservazione.

  Laura VENITTELLI (PD), relatore, ritiene, anche considerate le differenti interpretazioni e valutazioni emerse dal dibattito, di mantenere la sua proposta di parere, nella quale si segnala l'esigenza di chiarire il quadro normativo conseguente al decreto legislativo n. 81 del 2008. Precisa altresì che non intende mettere in discussione tale normativa, ma indicare la necessità di semplificare gli adempimenti a carico degli operatori agricoli, come evidenziato dal collega Taricco. Ritiene tuttavia di recepire la proposta di integrazione del collega Oliverio, presentando in tal senso una riformulazione della sua proposta di parere (vedi allegato 2).

  Luca SANI, presidente, rileva che, tenuto conto dell'intervento della relatrice, la proposta del deputato Zaccagnini dovrebbe essere considerata come proposta di parere alternativa.

  Laura VENITTELLI (PD), relatore, condivide la valutazione del Presidente.

  Luca SANI, presidente, avverte conseguentemente che sarà posta in votazione prima la proposta di parere della relatrice, come riformulata, e successivamente, ove questa venga respinta, la proposta del deputato Zaccagnini (vedi allegato 3).

  La Commissione approva infine la proposta di parere della relatrice, come riformulata (vedi allegato 2), risultando preclusa la proposta alternativa presentata dal deputato Zaccagnini (vedi allegato 3).

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) chiede chiarimenti al Presidente sulla procedura seguita e, in particolare, sul fatto che la sua proposta emendativa sia stata considerata come proposta alternativa di parere.

  Luca SANI, presidente, osserva di aver precisato più volte e in anticipo come si sarebbero svolte le deliberazioni, senza che il deputato Zaccagnini abbia sollevato obiezioni.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) prende atto delle dichiarazioni del Presidente, di cui terrà conto in futuro.

  La seduta termina alle 15.20.

RISOLUZIONI

  Mercoledì 6 agosto 2014. — Presidenza del presidente Luca SANI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le politiche agricole alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione.

  La seduta comincia alle 15.20.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Luca SANI, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00196 Oliverio e 7-00441 Franco Bordo: Iniziative per il rilancio della coltivazione del pioppo.
(Discussione congiunta e rinvio).

  Luca SANI, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, le risoluzioni, vertendo sulla stessa materia, saranno discusse congiuntamente.

  Così rimane stabilito.

  Massimiliano BERNINI (M5S) chiede che la Commissione, prima di procedere alla discussione del merito delle risoluzioni, proceda all'audizione dei competenti rappresentanti del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) Pag. 264e, in particolare, della struttura specializzata per la pioppicoltura.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) prende atto della richiesta del collega Bernini, che condivide.

  Luca SANI, presidente, avvertendo che la programmazione delle audizioni sarà stabilita dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione.

7-00268 Bernini: Interventi in materia di danni all'agricoltura provocati dalla proliferazione dei cinghiali.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Chiara GAGNARLI (M5S) illustra la risoluzione di cui è cofirmataria, che si propone di affrontare i problemi derivanti dalla diffusione delle popolazioni di cinghiale, che interessano molte aree del Paese e si trascinano ormai da lungo tempo, senza che si siano trovate adeguate soluzioni.
  Segnala quindi come tale proliferazione è stata causata anche dall'introduzione a scopo venatorio di esemplari provenienti dal centro Europa che hanno pressoché soppiantato le specie autoctone. Peraltro, critica il contenimento dei cinghiali legato all'attività venatoria che, per come viene organizzata e gestita in Italia, non rappresenta una forma di controllo delle popolazioni di cinghiale.
  Inoltre, rimangono insoluti i problemi legati ai danni subiti dagli agricoltori e alla gestione dei relativi indennizzi, gravata da inefficienze e lungaggini burocratiche.
  Sottolinea poi che la risoluzione contiene anche impegni volti a rendere più stringente il rilascio delle licenze di caccia e a vietare la presenza di minori durante le battute di caccia.
  Infine, segnala l'opportunità di procedere ad audizioni per approfondire i diversi aspetti in discussione.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ricorda che la Commissione anche in questa legislatura si è occupata del problema dei danni all'agricoltura, svolgendo audizioni e approvando, nel giugno 2013, la risoluzione unitaria n. 8-00003.
  Si dichiara in ogni caso favorevole a procedere alle audizioni proposte.

  Luca SANI, presidente, ricorda che nelle audizioni svolte, in particolare con l'assessore della regione Toscana, sono stati approfonditi anche i problemi legati alla diffusione dei cinghiali e che la risoluzione approvata riguardava in genere i danni da fauna.

  Chiara GAGNARLI (M5S) rileva che le risoluzioni esaminate lo scorso anno riguardavano soprattutto i canidi e il lupo, che costituisce una specie protetta, per la quale si pongono diverse criticità.

  Franco BORDO (SEL) deve rilevare che la Commissione si è effettivamente già occupata dell'argomento, ma soprattutto che, nonostante la risoluzione approvata all'unanimità, non vi è successivamente stato da parte del Governo nessun atto significativo e conseguente.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE ritiene che le risoluzioni e le audizioni non siano più sufficienti per far fronte a problemi ormai di dimensioni rilevanti, come ha potuto personalmente verificare sul territorio e, da ultimo, in Cilento.
  Sottolineando pertanto la necessità di trovare strumenti in grado di assicurare risposte adeguate, anche dal punto di vista finanziario, ricorda l'impegno del Governo per utilizzare in tale direzione le opportunità offerte dai piani di sviluppo rurale e dal Fondo di solidarietà nazionale. Accoglie in ogni caso l'invito ad essere più fattivi.

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  Luca SANI, presidente, avvertendo che la programmazione delle audizioni sarà stabilita dall'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, rinvia ad altra seduta il seguito della discussione.

7-00148 L'Abbate e 7-00210 Zaccagnini: Interventi per la salvaguardia degli uliveti colpiti dal batterio Xylella fastidiosa.
(Discussione congiunta e rinvio).

  Luca SANI, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, le risoluzioni, vertendo sulla stessa materia, saranno discusse congiuntamente.

  Così rimane stabilito.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S), nel ricordare che la sua risoluzione n. 7-00148 è stata presentata nell'ottobre 2013, fa presente di averne sollecitato la discussione considerata la situazione di emergenza determinata dalla decisione della Commissione europea di imporre l'abbattimento e la distruzione di tutte le piante colpite dal batterio nell'area del Salento. Presenta quindi una nuova formulazione aggiornata della risoluzione (v. allegato 4).
  Al riguardo, osserva che tale misura parte dal presupposto che la causa della sindrome del disseccamento degli ulivi sia attribuibile al batterio Xylella fastidiosa, quando invece tale assunto non si basa su evidenze scientifiche certe. Ritiene almeno che, se il Governo dispone di dati diversi, dovrebbe renderli pubblici.
  La sua risoluzione contiene perciò impegni al Governo che vanno nella direzione indicata e che prevedono anche strumenti di sostegno per gli olivicoltori che sono stati danneggiati.
  Sottolinea poi che l'eradicazione degli uliveti comporta la sostanziale desertificazione di un'area che copre oltre 20.000 ettari e la compromissione di un patrimonio di valore incalcolabile, anche dal punto di vista paesaggistico, culturale e turistico.
  Ritiene infine importante procedere ad audizioni sul tema in esame.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto), illustrando la sua risoluzione n. 7-00210, segnala che già da tempo aveva consegnato agli atti della Commissione uno studio dell'Università della California che dimostra che la Xylella non attecchisce su alberi sani. È quindi fondato il dubbio che tale batterio sia effettivamente all'origine della sindrome del disseccamento rapido degli ulivi. Questa patologia sembra piuttosto da attribuire al contesto nel quale avviene la coltivazione, caratterizzata dal mantenimento di alberi alti e non curati, dall'uso massiccio di erbicidi, come il glifosate, e di fungicidi illegali che debilitano le piante e favoriscono lo sviluppo di agenti patogeni.
  Per questi motivi, se non si accerta l'agente responsabile del disseccamento, si rischia di estirpare inutilmente le piante e di favorire magari gli interessi di chi vuole impiantare altre coltivazioni, di chi mira agli indennizzi o ai fondi per la ricerca e anche di chi persegue altre finalità speculative. Non è contrario alla corresponsione di indennizzi agli olivicoltori o a finanziare la ricerca, ma occorre avere certezze sul piano delle analisi scientifiche prima di eradicare le piante. Ricorda anche che la regione Puglia aveva illustrato soluzioni alternative all'eradicazione.
  Sottolinea infine che la sua risoluzione indica le misure da adottare, anche con l'obiettivo di tutelare le istituzioni.

  Nicodemo Nazzareno OLIVERIO (PD) ricorda di aver presentato nel novembre 2013 la risoluzione n. 7-00178, che poi ha ritirato a seguito dell'approvazione, nell'ambito della legge di stabilità 2014, di un emendamento del suo gruppo che ha previsto uno stanziamento di 5 milioni di euro per l'anno 2014, da ripartire con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, per il potenziamento del servizio fitosanitario nazionale, con particolare riferimento all'emergenza provocata dal batterio Xylella fastidiosa e al potenziamento dei sistemi di Pag. 266monitoraggio e controllo, ivi compresi i controlli sulle sementi provenienti da organismi geneticamente modificati.
  Con riferimento ad alcune dichiarazione apparse sugli organi di informazione, tiene a precisare che questo stanziamento non è affatto andato perduto e che è tuttora nelle disponibilità del Ministero. Ricordando che la sua parte politica non ha sventolato la bandiera dell'emendamento approvato, invita perciò tutti i colleghi ad affrontare l'argomento con la serietà dovuta agli agricoltori.
  Precisa poi di aver accolto con favore la sollecitazione del collega L'Abbate a rimettere le risoluzioni all'ordine del giorno della Commissione, ma ricorda che il Ministero sta lavorando con la regione Puglia, con un apposito tavolo tecnico che si è già riunito e che dovrà essere riconvocato entro la fine del mese di agosto. Gli risulta inoltre che il Ministero è pronto ad emanare il decreto per l'utilizzo del citato stanziamento non appena la regione avrà indicato il soggetto responsabile degli interventi.
  Sottolinea quindi che il Parlamento non ha le competenze tecniche per valutare le misure da adottare, ma raccoglie le esigenze che si manifestano ed esprime indirizzi politici. Riterrebbe perciò opportuno attendere le indicazioni che verranno dal tavolo tecnico, ciò che certamente non significa voler perdere tempo.

  Colomba MONGIELLO (PD) esprime amarezza per aver letto sulla stampa dichiarazioni che sono in contrasto con lo spirito di condivisione che ha sempre ispirato i lavori della Commissione Agricoltura.
  Sottolinea inoltre che il Governo si è mosso tempestivamente, sin dallo scorso anno, accogliendo l'iniziativa dei parlamentari per la previsione di un apposito stanziamento nella legge di stabilità 2014. Ora si deve procedere ad attuare quella norma e a dare risposte concrete agli agricoltori, che attendono indicazioni sul che fare.
  Dichiara poi di non comprendere il riferimento dell'onorevole Zaccagnini a presunte finalità speculative. Infatti, conoscendo bene il Salento e i suoi ulivi monumentali, sa che gli agricoltori rispettano quel patrimonio e si rifiutano di abbattere alberi che sono parte delle loro tradizioni e raccontano la stessa vita delle aziende agricole.
  Per quanto riguarda gli interventi da attuare, non avendo le competenze tecniche per stabilire le cause della patologia degli ulivi, si rimette agli studi in materia e ricorda che il Ministero, dopo pochi giorni dalla richiesta della regione Puglia, ha riunito il tavolo tecnico, affrontando i diversi aspetti del problema e il rischio dell'estensione della patologia, che comporta anche effetti negativi sulla produzione. Ora sembra che la regione abbia individuato il soggetto destinatario dei fondi e ciò consentirà l'utilizzo concreto dello stanziamento. Annuncia quindi che seguirà i lavori che si svolgono presso il Ministero, come avvenuto in altre occasioni.
  Invita perciò a non lasciarsi andare a dichiarazioni che non portano ad alcun risultato utile, ma hanno solo scopi politici. Per parte sua, che ha difeso se necessario anche ministri di diverso colore politico, deve apprezzare l'operato e la tempestività del Governo in questa vicenda. Ricorda che semmai presso la regione Puglia è stata respinta la proposta di stanziare 4 milioni di euro e si è limitato lo stanziamento alla metà di tale cifra.
  In conclusione, ribadisce l'esigenza di ricercare immediate soluzioni al problema e di fornire indicazioni precise agli agricoltori.

  Luca SANI, presidente, ricorda che la discussione delle risoluzioni presentate nell'autunno 2013 era stata sospesa, per decisione dell'Ufficio di Presidenza, dopo l'approvazione del citato stanziamento in sede di legge di stabilità, su iniziativa del gruppo PD. Ricorda altresì che in quella fase la Commissione aveva proceduto ad audizioni.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S), condivide molte delle considerazioni dei colleghi Oliverio e Mongiello, ma deve precisare che lo stanziamento di 5 milioni di euro previsto Pag. 267dalla legge di stabilità è ancora sulla carta perché non è stato ancora emanato il decreto ministeriale che doveva ripartirlo, erogando concretamente i fondi. In ogni caso, non può essere ritenuto responsabile dei titoli dei giornali, ai quali peraltro la sua parte politica non riesce simpatica.
  Precisa poi di aver sollecitato la discussione della sua risoluzione perché la stessa prevede anche altre misure. Inoltre, per quanto riguarda l'individuazione dei destinatari dei fondi, ritiene che gli stessi debbano essere individuati negli enti pubblici di ricerca. Ricorda quindi, in relazione all'audizione dell'assessore regionale, che egli non ha risposto ai numerosi quesiti posti. In ogni caso, il tempo è trascorso e oggi, come sempre, si rincorre l'emergenza.
  La sua risoluzione, come oggi riformulata, prevede una serie articolata di impegni e, principalmente, segnala la necessità di avere la certezza sul piano scientifico che il disseccamento degli ulivi sia provocato dalla Xylella.
  Si dichiara infine disponibile a lavorare per individuare le opportune soluzioni nel più breve tempo possibile.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) fa presente che, trovandosi in Puglia a discutere del problema oggi in esame, un esponente del Movimento 5 Stelle ha dichiarato che egli non aveva titolo a parlare perché favorevole agli OGM. Essendo ben nota la sua posizione sull'argomento, invita a trarre le conclusioni sulla credibilità di questa parte politica.
  Precisa poi al deputato Mongiello che le ombre in merito agli intenti speculativi da lui evidenziati rimarranno fino a quando non vi sarà chiarezza nelle analisi scientifiche sull'origine della patologia.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE ricorda che l'emergenza degli uliveti salentini è stato affrontato con la dovuta serietà e con urgenza dalla Commissione, in primo luogo in sede di esame della legge di stabilità 2014, quando è stato approvato uno stanziamento per affrontare diverse esigenze fitosanitarie. Da allora il Governo ha lavorato alacremente, in interazione con il Parlamento, per arrivare alla predisposizione del decreto ministeriale, che è stato già trasmesso alla Commissione fitosanitaria nazionale. Nelle ultime settimane, gli eventi hanno subito un'accelerazione; lo scorso 4 agosto si è quindi svolta una riunione con la regione Puglia, che ha chiesto un'integrazione del decreto, e il 27 agosto prossimo avrà luogo un ulteriore incontro.
  Desidera poi precisare al deputato L'Abbate che le risorse saranno destinate ad enti pubblici e di alto livello scientifico; come sottosegretario delegato per la materia, assicura infatti che in tal senso opera il Governo di cui è membro.
   L'obiettivo del Governo è quello di utilizzare le risorse, bene e in tempi ragionevoli, nel rispetto delle indicazioni del Parlamento. Il Governo non sottovaluta l'emergenza, ma intende fornire risposte adeguate ad un comparto che rappresenta un patrimonio economico e culturale per il territorio.
  Infine, manifestando apprezzamento per il lavoro dei parlamentari, di maggioranza e di opposizione e invitando ad evitare discussioni inutili, dichiara di accogliere le sollecitazioni emerse nel dibattito.

  Luca SANI, presidente, tenuto conto del dibattito svoltosi e delle considerazioni del rappresentante del Governo e anche al fine di consentire ad altri gruppi la presentazione di ulteriori risoluzioni, rinvia il seguito della discussione ad altra seduta, che sarà fissata alla ripresa dei lavori parlamentari.

  La seduta termina alle 16.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.15.

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