CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 agosto 2014
286.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 202

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 6 agosto 2014. — Presidenza del vicepresidente Manuela GHIZZONI. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 14.20.

Schema di decreto interministeriale di approvazione della programmazione finanziata ai sensi dell'articolo 5, comma 3-bis, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 ottobre 2013, n. 112, relativa ad interventi di tutela di beni culturali, che presentano gravi rischi di deterioramento, nonché ad interventi relativi a celebrazioni di particolari ricorrenze.
Atto n. 102.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto interministeriale in oggetto.

  Manuela GHIZZONI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione Pag. 203sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Gianna MALISANI (PD), relatore, osserva che l'articolo 5, comma 3-bis, del decreto-legge n. 91 del 2013 (legge n. 112 del 2013) ha autorizzato la spesa di 8 milioni di euro, di cui 1 milione per il 2013 e 7 milioni per il 2014, per fare fronte ad interventi di particolare rilevanza attinenti alla tutela di beni culturali che presentano gravi rischi di deterioramento e alla celebrazione di particolari ricorrenze.
  Per l'individuazione degli interventi, il comma 3-bis ha previsto l'intervento di un decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare, in base al comma 4, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, entro l'8 novembre 2013 (90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione).
  Rileva come, nei fatti, si è scelto di emanare due distinti atti, il primo dei quali è intervenuto, per il 2013, il 21 gennaio 2014.
  Evidenzia che i fondi disponibili per il 2013 sono stati destinati alla Biblioteca Palatina di Parma, per l'adeguamento dell'impianto elettrico, al Museo nazionale delle residenze napoleoniche di Portoferraio (LI), per l'adeguamento delle strutture per il bicentenario di Napoleone all'isola d'Elba, al Tempietto longobardo di Cividale del Friuli (UD) per la manutenzione e il restauro del coro ligneo, al Parco della Reggia di Caserta per la messa in sicurezza della vegetazione perimetrale all'asse centrale, al Museo archeologico nazionale di Pontecagnano (SA) per la copertura delle sale espositive, al Palazzo Chiablese di Torino per le coperture del palazzo.
  Sottolinea che lo schema di decreto ora in esame individua il programma degli interventi da realizzare nell'anno 2014 e che, a fronte di 7 milioni di euro previsti, l'importo effettivamente disponibile per la ripartizione è pari ad euro 6.285.678 a seguito degli accantonamenti derivati dall'articolo 50 del decreto-legge n. 66 del 2014 (legge n. 89 del 2014). Per precisione ricorda che la prefazione del disegno di legge di assestamento 2014 (A.C. 2542) specifica che lo stesso non tiene conto degli aspetti finanziari del decreto-legge n. 66 del 2014, dal momento che le variazioni da esso derivanti devono ancora essere recepite in bilancio; pertanto nel medesimo disegno di legge le somme allocate sul capitolo 1327 risultano ancora pari a 7.000.000 di euro. Al riguardo segnala che nella premessa del decreto è opportuno, come da prassi, indicare le ragioni della riduzione delle disponibilità finanziarie per il 2014. Nel testo, invece, è opportuno indicare l'anno cui si riferisce il programma degli interventi.
  Ricorda che si tratta di 9 interventi relativi alla tutela, e in alcuni casi, alla valorizzazione delle strutture individuate, e di un intervento per le celebrazioni di un anniversario.
  Aggiunge che l'individuazione degli interventi da effettuare e la ripartizione delle risorse è stata proposta dal Segretariato generale del MIBACT, sulla base – come indicato nella nota n. 8287 del 18 luglio 2014, allegata allo schema – delle richieste di finanziamento pervenute da parte di Direzioni regionali e Istituti territoriali. Il Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici, nella seduta del 21 luglio 2014, ha approvato all'unanimità la proposta di ripartizione.
  Al riguardo, ricorda, peraltro, che, per 6 delle 10 voci finanziate dallo schema, il relativo intervento era stato sollecitato anche con ordini del giorno presentati nel corso dell'esame parlamentare del decreto-legge n. 91 del 2013 e accolti dal Governo. Descrive quindi i seguenti interventi: Certosa di Pavia: lavori indifferibili e urgenti per rifacimento dei tetti, euro 1.000.000 (la relazione illustrativa fornisce una illustrazione più ampia degli interventi che si prevede di effettuare, che riguardano anche il restauro di alcuni apparati decorativi e del coro ligneo, il consolidamento post sismico del tiburio della chiesa, l'adeguamento impiantistico, Pag. 204interventi minori nel museo e nella biblioteca); biblioteca universitaria e complesso della Sapienza, Pisa: lavori indifferibili e urgenti, euro 1.621.430 (la relazione illustrativa specifica che i lavori sono indispensabili per consentire il ripristino delle strutture bibliotecarie nella sede storica del Palazzo della Sapienza, dopo che, a seguito della chiusura della sede principale, si è reso necessario allestire spazi alternativi nell'ex Convento S. Matteo); Cappella degli Scrovegni e «Museo degli Eremitani», Padova: lavori indifferibili e urgenti e «valorizzazione del museo», euro 500.000 (al riguardo, occorrerebbe chiarire se gli interventi siano riferiti a entrambi i musei afferenti al «Complesso dei Musei Civici» – o «Complesso Eremitani» –, che raggruppa il Museo Archeologico e il Museo d'Arte Medioevale e Moderna, e modificare conseguentemente il testo; Mura urbane di Lucca: restauro, euro 800.000,00 (la relazione illustrativa specifica che il restauro è proposto in occasione dei 500 anni dalla fondazione delle mura che rappresentano il maggior esempio in Europa di mura costruite secondo i principi della «fortificazione alla moderna»); Castello dell'Imperatore, Prato: intervento di adeguamento e valorizzazione, euro 400.000,00; Complesso di Barsento e area archeologica (BA): lavori indifferibili e urgenti euro 400.000,00; Teatro comunale di Bologna: celebrazioni per il 250o anniversario del teatro, euro 800.000 (al riguardo, si sottolinea la indisponibilità di fondi sul capitolo di bilancio legato alla finalità delle celebrazioni – nel capitolo 3631/pg2 per il 2014, risultano 229.419 euro – e si ricorda che durante la seduta dell'Assemblea della Camera del 3 ottobre 2013, in sede di esame del decreto-legge n. 91 del 2013, il Governo aveva accolto un ordine del giorno con il quale si impegnava a valutare l'opportunità in sede di adozione del decreto interministeriale di prevedere il rifinanziamento dei comitati nazionali per le celebrazioni di cui alla legge n. 420 del 1997, concernente l'Istituzione della Consulta dei comitati nazionali e delle edizioni nazionali); Villa Manzoni, Lecco: lavori indifferibili e funzionali, euro 455.248 (la relazione illustrativa specifica che i lavori sono necessari anche in vista di Expo 2015); Casa di Giacomo Matteotti, Fratta Polesine (RO): riduzione danni da infiltrazioni, euro 109.000,00; Terramare dell'età del bronzo di Noceto (PR): restauro dell'area, euro 200.000 (la relazione illustrativa specifica che con il finanziamento sarà possibile proseguire le operazioni di restauro dell'area archeologica, interrotte a seguito della decurtazione di un precedente finanziamento; conseguentemente, sarà possibile valorizzare i reperti nella struttura espositiva allestita a carico del comune).

  Chiara DI BENEDETTO (M5S) rileva la riduzione di circa 700 mila euro dei finanziamenti previsti per il provvedimento in esame, che sono passati dagli originari 7 milioni di euro agli attuali 6.285.678 euro, a causa degli accantonamenti disposti dall'articolo 50 del decreto-legge n. 66 del 2014, che sono serviti per coprire, in parte, i famosi 80 euro concessi dal Governo Renzi. Osserva, inoltre, che vi è uno squilibrio nella distribuzione territoriale degli interventi con una evidente penalizzazione per il Mezzogiorno.

  Simone VALENTE (M5S) chiede al rappresentante del Governo di chiarire quante richieste siano pervenute al Segretariato generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo da parte delle direzioni regionali del dicastero, e in base a quali priorità siano stati assegnati i finanziamenti. Osserva come una buona parte degli interventi sembrano essere stati decisi in base ad ordini del giorno presentati dai parlamentari, piuttosto che sulla scorta di un apposito programma predisposto dall'Esecutivo.

  Manuela GHIZZONI, presidente, ricorda come nella giornata di ieri la 7a Commissione permanente del Senato abbia espresso parere favorevole, con due condizioni, sullo schema di atto del Governo in esame. In considerazione dell'intenso lavoro parlamentare che si prospetta per la fine di questa settimana, chiede ai Pag. 205componenti della Commissione di valutare l'opportunità di esprimere, nella giornata odierna, il parere sul provvedimento all'ordine del giorno.

  Il sottosegretario Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA chiarisce che le indicazioni che sono pervenute al Segretariato generale del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo da parte delle direzioni regionali del dicastero hanno permesso di compiere una mappatura degli interventi prioritari in base alla quale è stato predisposto il presente provvedimento. Ricorda poi come il Ministero che rappresenta abbia a disposizione 100 milioni di euro per la manutenzione, anche ordinaria, dei beni culturali che tutela. Osserva quindi che si rende necessario – per poter svolgere anche la manutenzione ordinaria in siti di particolare interesse quali la Certosa di Pavia e gli altri inseriti nello schema in esame – adottare un regime straordinario a tutela di tali siti. Ricorda quindi che una tale situazione di straordinarietà di interventi potrà essere superata quando il Ministero avrà fondi sufficienti e le risorse saranno assegnate non annualmente bensì per periodi più lunghi di tempo. Rileva altresì che di 6 delle 10 voci inserite nel presente provvedimento danno seguito ad ordine del giorno di indirizzo al Governo approvati dalle Camere o comunque accolti dal Governo. Osserva infine come nel Sud dell'Italia tutti gli interventi sono stati finanziati con fondi strutturali.

  Maria COSCIA (PD) ritiene che ci siano le condizioni per poter esprimere nella giornata odierna il parere di competenza della VII Commissione.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) concorda con la collega Coscia.

  Luigi GALLO (M5S) dichiara la disponibilità del suo gruppo ad esprimere nella seduta odierna il parere di competenza della Commissione.

  Roberto SIMONETTI (LNA) ritiene anch'egli che la Commissione possa esprimersi nella giornata odierna.

  Gianna MALISANI (PD) presenta una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni, ricordando che le condizioni proposte sono identiche a quelle approvate nella seduta di ieri dalla 7a Commissione del Senato sul medesimo provvedimento (vedi allegato 1).

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) chiede che l'osservazione «c.» della proposta di parere della relatrice sia espressa con un tono più incisivo.

  Gianna MALISANI (PD) accoglie la richiesta del collega Palmieri e riformula la predetta osservazione nel senso da lui indicato (vedi allegato 2).

  Maria COSCIA (PD) dichiara il voto favorevole da parte del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni, così come riformulata, illustrata dalla collega Malisani.

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole della relatrice, con condizioni ed osservazioni, così come riformulata (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 14.45.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 5 agosto 2014. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. — Interviene il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali ed il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua.

  La seduta comincia alle 14.45.

Delega al Governo per la riforma del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285.
Nuovo testo unificato C. 731 Velo e C. 1588 Governo.

(Parere alla IX Commissione).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

Pag. 206

  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Irene MANZI (PD), relatore, osserva che il nuovo testo unificato in esame, elaborato dalla IX Commissione (Trasporti), in sede referente, il 22 luglio 2014, è composto di 3 articoli, e reca una delega al Governo per la riforma del codice della strada.
  Evidenza che all'articolo 1 il provvedimento delega il Governo ad adottare, entro dodici mesi dall'entrata in vigore della legge, decreti legislativi di modifica e riordino del codice della strada di cui al decreto legislativo n. 285 del 1992. Per l'attuazione della delega sono previsti i seguenti passaggi: adozione entro sette mesi dall'entrata in vigore della legge degli schemi dei decreti legislativi; esame da parte delle competenti Commissioni parlamentari che si deve concludere con l'espressione del parere entro sessanta giorni; nel parere le Commissioni devono indicare specificamente eventuali disposizioni ritenute non conformi ai principi e criteri direttivi della delega; il Governo entro i successivi trenta giorni deve ritrasmettere alle Camere il testo per il parere definitivo; il parere definitivo deve essere espresso entro i successivi trenta giorni.
  Rileva che l'articolo 2 reca, al comma 1, 24 princìpi e criteri direttivi della delega, a garanzia, in particolare, degli utenti della strada maggiormente vulnerabili, riguardanti, tra l'altro: la delegificazione della disciplina riguardante l'attuazione della normativa europea armonizzata, salva diversa previsione della legge di delegazione europea; la semplificazione; lo sviluppo della mobilità sostenibile; la pianificazione della mobilità; la promozione della diffusione di sistemi telematici; il riordino dei compiti della polizia stradale; il rafforzamento dei controlli, in particolare nelle aree aperte ad uso pubblico, in prossimità di porti, aeroporti, università, ospedali, cimiteri, e mercati; la revisione dell'apparato sanzionatorio, anche modificando l'entità delle sanzioni secondo principi di ragionevolezza, proporzionalità, effettività e non discriminazione; la revisione del sistema dei ricorsi amministrativi e giurisdizionali; l'espressa previsione dell'applicabilità degli istituti della decurtazione di punteggio, del ritiro, della sospensione e della revoca della patente di guida nei confronti dei conducenti minorenni; la revisione della disciplina per il conseguimento della patente di guida al fine di verificare puntualmente sia le cognizioni teoriche sia le capacità pratiche; la predisposizione, da parte del Ministero della salute, di linee guida cogenti per garantire uniformità nell'operato delle commissioni mediche locali e dei medici monocratici per il conseguimento o il rinnovo della patente di guida e previsione che il rinnovo della patente per gli ultraottantenni abbia la durata di un anno; la revisione dei soggetti abilitati all'accertamento dei requisiti psicofisici per il conseguimento della patente, prevedendo l'esclusione dei medici in pensione; la modifica dell'ambito di applicazione delle disposizione che esclude dalla guida dei veicoli superiori a determinati limiti di potenza i soggetti neopatentati; la definizione delle norme di circolazione per i veicoli atipici, compresi i veicoli di interesse storico e collezionistico; la disciplina generale e la specificazione delle modalità di sosta e di transito dei veicoli adibiti al servizio di invalidi; la regolazione delle condizioni di circolazione dei veicoli adibiti al soccorso stradale; il coordinamento delle prescrizioni adottate dagli enti proprietari delle strade per la circolazione dei veicoli sulla rete stradale e autostradale nel periodo invernale, in presenza di fenomeni atmosferici di particolare intensità.
  Sottolinea che il comma 2 dell'articolo 2 prevede l'adozione di regolamenti di delegificazione in talune materie, puntualmente indicate; il comma 3 del medesimo articolo 2 prevede l'abrogazione delle norme di legge che disciplinano le materie di cui al comma 2, con effetto dalla data di entrata in vigore dei regolamenti di Pag. 207delegificazione; il comma 4 dello stesso articolo 2 autorizza il Governo a modificare il regolamento di esecuzione ed attuazione del codice della strada, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 495 del 1992, al fine di adeguarlo alle modifiche introdotte dai decreti legislativi emanati in attuazione della delega conferita dall'articolo 1; il comma 5 dell'articolo 2 demanda, poi, a decreti dirigenziali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti la definizione delle istruzioni tecniche per i procedimenti amministrativi previsti dai regolamenti di delegificazione di cui al comma 2 e dal regolamento di esecuzione del codice. Le istruzioni dovranno essere finalizzate alla semplificazione e alla dematerializzazione delle procedure, anche attraverso lo sviluppo delle procedure informatizzate svolte dal Centro elaborazione dati del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Sugli schemi di decreto è acquisito il parere della Conferenza unificata nel caso in cui abbiano per oggetto provvedimenti di competenza di regioni ed enti locali. Sugli schemi di decreto dirigenziale è sentita la Conferenza unificata nel caso in cui siano coinvolte le competenze di regioni ed enti locali.
  Rileva poi che l'articolo 3 prevede la possibilità di adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge, disposizioni integrative e correttive dei decreti legislativi (comma 1) e reca la clausola di invarianza finanziaria (commi 2 e 3).
  Alla luce del contenuto di questa importante proposta di legge delega, il cui intento dichiarato – come ricordato – è anche quello di salvaguardare l'utenza vulnerabile, evidenzia che non appaiono profili di diretta competenza della VII Commissione e propone, quindi, di esprimere sullo stesso nulla osta.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) chiede se vi siano disposizioni nella presente proposta di legge che contemplino il reato di «omicidio stradale».

  Irene MANZI (PD), relatore, ricorda che all'articolo 2, comma 1, lettera i), n. 2-bis) è prevista, tra i criteri direttivi della delega, la revisione della disciplina sanzionatoria nel caso in cui il conducente cagioni la morte di una persona con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale, la definizione, anche in coerenza con eventuali modifiche del codice penale che introducano il reato «stradale», delle condizioni del conducente stesso ovvero delle tipologie di violazione in presenza delle quali saranno previste le sanzioni amministrative accessorie della revoca della patente e dell'inibizione alla guida sul territorio nazionale a tempo indeterminato.

  La Commissione esprime nulla osta sul provvedimento in esame.

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 6 agosto 2014. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA. — Intervengono il sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Ilaria Carla Anna Borletti Dell'Acqua e il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio.

  La seduta comincia alle 14.50.

Abolizione del finanziamento pubblico all'editoria.
C. 1990 Brescia.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 luglio 2014.

  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori dell'odierna seduta della Commissione sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Pag. 208

  Tamara BLAZINA (PD) ricorda che il tema in esame è molto controverso anche all'interno dell'opinione pubblica. Reputa necessaria una rivisitazione del sistema di finanziamento pubblico all'editoria, pur rilevando che vi è una significativa differenza tra una riforma del settore e l'abolizione dei contributi in oggetto. Pur apprezzando il fatto che la proposta di legge in esame non preveda l'esclusione dei finanziamenti per le testate editoriali espressione di minoranze linguistiche presenti in Italia, non concorda con il testo attualmente in esame. Rileva quindi come il decreto-legge n. 63 del 2012 recante disposizioni urgenti in materia di riordino dei contributi alle imprese editrici, nonché di vendita della stampa quotidiana e periodica e di pubblicità istituzionale, abbia introdotto una disciplina transitoria del settore da applicarsi sino al 2014, nell'attesa che intervenga una riforma complessiva della relativa normativa. Ricorda quindi come sia il sottosegretario Legnini, sia il sottosegretario Lotti abbiano annunciato l'intenzione da parte del Governo di presentare una proposta di riforma di finanziamento pubblico all'editoria, per cui reputa opportuno attendere tale testo, prima di procedere ad una rivisitazione della normativa. Osserva poi che negli ultimi anni vi è stata una riduzione di circa il 40 per cento dei contributi pubblici al settore editoriale, il quale si prova attualmente, come noto, in una profonda crisi che ha portato alla perdita di molti posti di lavoro. Ricorda poi che la Commissione europea non considera il finanziamento pubblico all'editoria quale un aiuto di Stato non ammesso, in quanto lo stesso è a sostengo del pluralismo dell'informazione.

  Irene MANZI (PD), oltre a condividere la sostanza dell'intervento della collega Blazina, ritiene che le modalità di intervento del legislatore non debbano essere solo «in negativo», ossia abrogando semplicemente la disciplina vigente, bensì debbano esprimersi «in positivo», nel senso di un riordino della materia dei finanziamenti all'editoria dopo che sia stata effettuata un'attenta ricognizione della situazione presente nel settore. Ricorda infine come la libertà di espressione per mezzo dei prodotti editoriali sia a garanzia della nostra democrazia.

  Giuseppe BRESCIA (M5S) ritiene che la Commissione competente in materia e il Parlamento più in generale, si debbano occupare del riordino del finanziamento pubblico all'editoria, senza dover aspettare una proposta normativa in tal senso da parte del Governo. Ricorda quindi che la proposta di legge in esame è il frutto di una consultazione on line con gli appartenenti al Movimento 5 Stelle, i quali hanno anche indicato ove indirizzare le risorse rivenienti dall'approvazione della stessa, ossia a sostegno delle start up di prodotti editoriali sviluppati da giovani professionisti. Dopo aver ricordato di aver accolto la proposta di mantenere in vigore il «fondo per la mobilità e la riqualificazione professionale dei giornalisti», si dichiara disponibile a discutere ed eventualmente modificare il testo in esame. Osserva poi come solo nel corso della seduta del 15 luglio 2014, concernente la risoluzione Zampa 7-00395 sul processo di riforma per l'editoria digitale, sia intervenuto il sottosegretario Lotti ad indicare quale sia la posizione del Governo in quella materia. Auspica quindi che il Governo si esprima anche sul merito della proposta di legge in esame. Rileva poi come dei 45 milioni di euro previsti per il 2014 solo 7 milioni e 500 mila euro siano dedicati allo start up nel settore editoriale. Osserva infine come ritenga opportuno che i finanziamenti al settore editoriale non siano permanenti, dovendosi valutare dopo qualche anno di attività quali testate abbiano dimostrato di meritare un sostegno pubblico.

  Il sottosegretario Ilaria Carla Anna BORLETTI DELL'ACQUA reputa opportuno che rispondano alle sollecitazioni dell'onorevole Brescia i rappresentanti del Governo competenti per il settore dell'informazione e dell'editoria.

Pag. 209

  Luigi GALLO (M5S) rileva come destinatari delle sovvenzioni pubbliche debbano essere prioritariamente i giornalisti piuttosto che gli editori come avviene attualmente, in quanto questi ultimi non devono governare il processo dell'informazione.

  Roberto RAMPI (PD), relatore, rileva come, nonostante vi siano delle finalità condivise concernenti il settore dell'editoria, bisogna valutare attentamente in Commissione come congegnare le norme di riforma, in quanto, altrimenti, si rischia di non raggiungere le predette finalità. Dopo aver chiarito che l'intento è quello di giungere a conclusione dell'esame di questo provvedimento – in tempi adeguati – considera ancora necessaria una discussione in Commissione prima di giungere all'audizione dei soggetti interessati. Rileva infine come ogni valutazione dovrà tener conto di qual è la forma dell'informazione ad oggi, con l'evoluzione tecnologica che si è sviluppata, dichiarandosi disponibile a ragionare anche con riferimento ai giornali cosiddetti di partito, i quali non sempre rappresentano l'area politica a cui dichiarano di appartenere.

  Ilaria CAPUA, presidente, dopo aver osservato che il tema oggi in discussione interessa tutti i commissari, rileva come ciascuno di essi si ponga l'obiettivo di migliorare la situazione esistente. Dà quindi il benvenuto al sottosegretario Graziano Delrio, ringraziandolo per la sua presenza.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Disposizioni per favorire l'integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediante l'ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali.
C. 1949 Molea.

(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Tamara BLAZINA (PD), relatore, osserva che la proposta di legge in esame interviene su un aspetto complesso e delicato del mondo dello sport e cioè il tesseramento degli atleti. In particolare esso si propone di assicurare il tesseramento dei minori stranieri residenti in Italia presso le società sportive appartenenti alle federazioni nazionali o presso gli enti (e non «le associazioni», come scritto nel testo) di promozione sportiva, con le stesse procedure previste per i cittadini italiani.
  Al riguardo ricorda, preliminarmente, che le procedure per il tesseramento sono fissate dagli statuti e dai regolamenti delle federazioni sportive nazionali, delle discipline sportive associate (alle quali il testo attuale non fa riferimento: si tratterà, dunque di chiarire nel corso dell'esame se esse rientrano nelle nuove previsioni) e degli enti di promozione sportiva, sulla base dei principi stabiliti dal CONI. Quest'ultimo, in particolare, in base all'articolo 2 dello Statuto, detta principi ed emana regolamenti per il tesseramento e l'utilizzazione di atleti stranieri, al fine di promuovere la competitività delle squadre nazionali, di salvaguardare il patrimonio sportivo nazionale e di tutelare i vivai giovanili.
  Ricorda che, attualmente, solamente la Federazione italiana hockey e la Federazione pugilistica italiana hanno adottato disposizioni volte ad equiparare gli atleti stranieri nati in Italia agli atleti italiani, applicando, dunque, agli stessi le procedure di tesseramento previste per gli italiani. Si tratta del cosiddetto Tesseramento ius soli. In altre Federazioni, invece, le procedure di tesseramento prevedono procedure diverse per gli atleti stranieri.
  Osserva poi che la relazione illustrativa della proposta di legge evidenzia che occorre rimuovere le regole e le procedure che «impediscono il tesseramento di giovani non in possesso della cittadinanza italiana nel momento del passaggio dall'attività sportiva di base a quella agonistica». Rileva, infatti, che ciò può impedire a giovani talenti, figli di genitori di Paesi non dell'Unione europea e nati o cresciuti Pag. 210in Italia, che hanno iniziato un percorso sportivo, di poter proseguire l'attività per motivi legati al possesso della cittadinanza.
  Sottolinea che, in particolare, l'articolo 1, comma 1 della proposta di legge prevede la possibilità di tesseramento, prima indicata, per i minori di 18 anni che non sono cittadini italiani e che risultano regolarmente residenti nel territorio italiano almeno da quando hanno compiuto 10 anni.
  Aggiunge che, in base a quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 1, il tesseramento «resta valido per un anno dal compimento del diciottesimo anno di età nelle more della conclusione delle procedure per l'acquisizione della cittadinanza italiana» da parte di coloro che ne abbiano fatto richiesta. Osserva che tale disposto sembra basarsi sulla previsione, relativa all'acquisto della cittadinanza, recata dall'articolo 4, comma 2, della legge n. 91 del 1992. Occorre, tuttavia, considerare quanto in materia ha di recente disposto l'articolo 33, comma 2, del decreto-legge n. 69 del 2013 (convertito in legge, con modificazioni, dalla legge n. 98 del 2013), in base al quale gli ufficiali di stato civile sono tenuti, nel corso dei sei mesi antecedenti il compimento del diciottesimo anno di età, a comunicare all'interessato la possibilità di esercitare tale diritto. In mancanza di tale comunicazione, il diritto può essere esercitato anche oltre il compimento del diciannovesimo anno di età.
  Evidenzia come si dovrebbe, dunque, effettuare una riflessione circa la congruità del periodo in cui è possibile il tesseramento previsto dal comma 1 dell'articolo 1 della proposta di legge, anche in considerazione dei tempi richiesti per il completamento dell'iter per l'effettiva acquisizione della cittadinanza italiana. Sarà necessario, inoltre, chiarire se con l'espressione – presente al comma 2 dell'articolo 2 – «resta valido» si intenda stabilire che il tesseramento non ha bisogno di rinnovi, ovvero se si intenda prevedere che il medesimo tesseramento «è possibile fino» al termine indicato.
  Rileva che tale questione deve essere valutata anche alla luce del fatto che il comma 1 dell'articolo 1 fa riferimento all'applicazione delle stesse procedure previste per i cittadini italiani, il cui tesseramento, in base alle decisioni delle singole federazioni sportive, ha, di norma, durata annuale.
  Nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per ulteriori approfondimenti, anche con riferimento all'autonomia dell'ordinamento sportivo, rappresenta – sin d'ora – l'opportunità di acquisire qualche dato numerico sui minori stranieri che svolgono attività sportiva di base, al fine di comprendere la consistenza numerica di tale fenomeno.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) osserva come il provvedimento in esame sia delicato, in quanto, pur afferendo il settore dello sport, richiama il tema della cittadinanza da attribuire eventualmente a giovani stranieri. Dopo aver dichiarato di non esprimere ancora una valutazione sulla proposta di legge in esame, chiede che siano comunque forniti i numeri dei giovani interessati da tale progetto di legge, anche con riferimento all'attività che svolgono le federazioni sportive. Chiede, inoltre, che siano auditi almeno i rappresentanti del CONI per avere informazioni utili all'istruttoria legislativa.

  Bruno MOLEA (SCpI), dopo aver ringraziato la relatrice Blazina per l'esauriente relazione svolta, chiarisce come gli enti di promozione sportiva già permettano a tutti gli atleti, anche ai minori stranieri, di partecipare all'attività sportiva non agonistica. Ricorda quindi che la presente proposta di legge è invece destinata ai giovani stranieri minorenni i quali desiderino tesserarsi a una federazione sportiva al fine di svolgere attività agonistica, in quanto, attualmente, le federazioni hanno la facoltà, o meno, di accettare il tesseramento di questi atleti. Chiarisce quindi che il provvedimento rende da facoltativa ad obbligatoria l'accettazione di una richiesta di tesseramento a tutte le federazioni sportive, presentata da minori stranieri che intendano svolgere attività agonistica. Ricorda, poi, che il comma 2 Pag. 211dell'articolo 1 della proposta di legge permette che il tesseramento – il quale è annuale – sia valido anche dal diciottesimo al diciannovesimo anno di età dell'atleta straniero, nelle more della conclusione delle procedure per l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte di chi vi abbia fatto richiesta.

  Maria COSCIA (PD) rileva l'importanza di questa proposta di legge, la quale oltre al settore della scuola che accomuna tutti i ragazzi, favorisce, con riferimento al settore dello sport, l'integrazione dei giovani stranieri nel nostro Paese. Dopo aver ricordato che il Partito democratico sostiene questa proposta di legge, ricorda come la stessa favorisca giovani talenti che vogliono svolgere attività agonistica nel nostro Paese.

  Milena SANTERINI (PI), dopo aver condiviso la proposta di legge in esame, ricorda di essere tra i firmatari della proposta di legge C. 525, recante nuove norme sulla cittadinanza, che permette la concessione della cittadinanza italiana ai minori stranieri. Reputa opportuno chiarire che si sta discutendo di ragazzi «residenti» in Italia, ossia soggiornanti nel nostro Paese. Ricorda infatti che vi sono molti minori non accompagnati che, specie nel settore calcistico, vengono introdotti nel nostro Paese, i quali rischiano di non essere adeguatamente tutelati. Dopo aver ricordato che l'Italia è cambiata, e che specialmente gli stranieri di seconda generazione si sentono a tutti gli effetti cittadini italiani, auspica la concessione della cittadinanza italiana ai ragazzi minori residenti nel nostro Paese.

  Laura COCCIA (PD) apprezza vivamente la proposta di legge in esame. Ricorda quindi che lo sport è un validissimo ausilio contro il razzismo, in quanto promuove l'inclusione di ragazzi provenienti da ogni parte del mondo: questi vanno a scuola insieme ai ragazzi italiani, condividendo le medesime sfide sportive. Si dichiara quindi favorevole al riconoscimento dello ius soli per quei ragazzi di nazionalità straniera che risiedono in Italia e che lo richiedano.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) ribadisce la necessità di approfondire il tema in esame, auspicando che la proposta di legge in esame non sia una proposta «bandiera», connessa alla questione dell'attribuzione della cittadinanza a persone straniere.

  Maria Valentina VEZZALI (SCpI) ricorda come la Federazione italiana scherma già preveda il tesseramento di minori stranieri, permettendo agli stessi lo svolgimento di gare agonistiche a livello nazionale e internazionale. Ritiene poi che lo sport debba essere richiamato in Costituzione, in virtù dell'importanza che riveste nella nostra società.

  Il sottosegretario Graziano DELRIO dichiara l'apprezzamento del Governo per la proposta di legge in esame, che sostiene. Osserva quindi che la stessa non è una proposta di legge «bandiera», in quanto questa intende favorire la pratica sportiva agonistica a minori stranieri, a condizione che gli stessi siano residenti in Italia, non intervenendo sulla questione – più generale – dell'attribuzione della cittadinanza. Dopo aver ricordato che lo sport è uno strumento di integrazione, di scambio e di politica interculturale, e che specialmente gli stranieri di seconda generazione si sentono italiani a tutti gli effetti, auspica un iter parlamentare celere del provvedimento in esame e la condivisione dello stesso da parte dei gruppi.

  Ilaria CAPUA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 16.05.

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