CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 luglio 2014
263.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 102

SEDE REFERENTE

  Martedì 1o luglio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.

  La seduta comincia alle 11.05.

Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico.
Nuovo testo unificato C. 224 Fedriga, C. 387 Murer, C. 727 Damiano, C. 946 Polverini, C. 1014 Fedriga, C. 1045 Di Salvo, C. 1336 Airaudo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 giugno 2014.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrata dai rappresentanti dei gruppi, svoltasi giovedì 26 giugno si è convenuto sulla convocazione di una seduta nella mattina di oggi per l'esame dell'emendamento 1.100 del Governo e dei relativi subemendamenti, in modo da concludere l'esame entro la mattinata e consentire la trasmissione del testo risultante a seguito dell'esame delle proposte emendative alle Commissioni competenti in sede consultiva. L'esame si dovrebbe quindi concludere con il conferimento del mandato alla relatrice nella seduta convocata per le ore 18.30 di oggi.

Pag. 103

   Massimiliano FEDRIGA (LNA), intervenendo sull'ordine dei lavori, fa notare l'incongruità procedurale di sottoporre a votazione una proposta di modifica del Governo che, di fatto, unilateralmente, cancella il lavoro fatto sinora dalla Commissione, che si era tradotto in un testo condiviso. Ritiene, dunque, inaccettabile che la volontà della Commissione, che si era esplicitata con l'approvazione di specifici emendamenti al testo, venga oggi superata con una proposta di modifica governativa. Sottolinea, peraltro, che tale proposta di modifica è stata avanzata al di fuori di un termine di presentazione degli emendamenti che, a suo avviso, si sarebbe dovuto fissare per consentire anche ai membri della Commissione di intervenire nuovamente sul testo.

  Cesare DAMIANO, presidente, rilevato che le decisioni assunte dalle Commissioni in sede referente non hanno carattere definitivo ed è pertanto ammissibile, un riesame delle questioni sulle quali già ci si era pronunciati, fa notare che l'emendamento del Governo interviene a seguito di un'interlocuzione specificamente volta a superare le criticità di carattere finanziario del testo elaborato dalla Commissione. Ricorda, infatti, che sul testo elaborato dalla Commissione era stata acquisita una relazione tecnica negativamente verificata dal Ministero dell'economia e delle finanze. Fa presente che se la Commissione fosse andata avanti con il testo originario, sprovvisto di un'adeguata copertura finanziaria, l'esame del provvedimento si sarebbe bloccato in Assemblea, con il rischio di dover rinviare il provvedimento in Commissione.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), intervenendo per una precisazione, ritiene scorretto, a fronte di una relazione tecnica verificata negativamente dalla Ragioneria generale dello Stato, concedere solo al Governo di incidere sul testo, non riconoscendo analoga facoltà ai parlamentari. Pur comprendendo le ragioni dell'intervento prospettato, ritiene che si sia in presenza di un precedente regolamentare pericoloso.

  Cesare DAMIANO, presidente, fatto presente che la Commissione ha piena facoltà di respingere, se lo ritiene opportuno, l'emendamento 1.100 del Governo, fa notare che le modalità di organizzazione dell'esame sono state concordate nell'ambito dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, senza che vi sia stata alcuna forzatura da parte della presidenza.
  Avverte che è stata trasmessa ed è in distribuzione la relazione tecnica sull'emendamento 1.100, che è verificata positivamente dal Ministero dell'economia e delle finanze, subordinatamente ad alcune correzioni relative agli importi degli oneri derivanti dall'emendamento negli anni 2017, 2018 e 2019.
  Fa presente che sono stati presentati settantadue subemendamenti (vedi allegato 1). Nel ricordare che nella valutazione circa l'ammissibilità dei subemendamenti occorre considerare la loro attinenza al testo dell'emendamento a cui si riferiscono, segnala che, in considerazione dell'ampiezza della portata della proposta emendativa presentata dal Governo, ha valutato tale attinenza in modo piuttosto estensivo. Applicando tale parametro di valutazione risultano pertanto inammissibili i subemendamenti Placido 0.1.100.46 e Marzana 0.1.100.61, che recano disposizioni in materia di pensionamento dei lavoratori della scuola della cosiddetta «quota 96», intervenendo su una questione non affrontata dall'emendamento del Governo. Rileva, in proposito, che le proposte, pur presentando elementi di connessione con il contenuto dei provvedimenti esaminati dalla Commissione, affrontano tuttavia una materia che non è oggetto di tali provvedimenti e che la Commissione ha affrontato nell'ambito di ulteriori proposte di legge ancora in corso di esame. Avverte, inoltre, che la relatrice ha presentato due subemendamenti (vedi allegato 1), i quali hanno natura essenzialmente tecnica. Un subemendamento è volto a recepire le modifiche richieste in sede di verifica della relazione tecnica da parte della Ragioneria generale dello Stato, al fine di tenere conto della più Pag. 104precisa quantificazione degli oneri derivanti dalla proposta emendativa. L'altro subemendamento ha il fine di precisare i termini entro i quali il Ministro del lavoro deve riferire annualmente al Parlamento in ordine all'attuazione delle disposizioni di salvaguardia.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) chiede alla presidenza di attenersi, quantomeno nella valutazione sull'ammissibilità dei subemendamenti, a criteri più flessibili, anche in considerazione delle irrituali modalità procedurali di svolgimento dell’iter, che hanno negato ai parlamentari di intervenire nuovamente sul testo.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) condividendo quanto testé proposto dal deputati Fedriga, chiede al presidente di riconsiderare la sua valutazione sui subemendamenti dichiarati inammissibili.

  Davide TRIPIEDI (M5S) si associa a quanto testé richiesto, osservando che i subemendamenti dichiarati inammissibili fanno riferimento ad un tema connesso a quello in oggetto, trattando della questione dei lavoratori di quota 96, rispetto ai quali appare necessario intervenire con la massima urgenza.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che, in sede di valutazione sull'ammissibilità, si è attenuto a criteri di estrema flessibilità, che lo hanno spinto a considerare ammissibili quasi tutte le proposte presentate, fatta eccezione per i subemendamenti Placido 0.1.100.46 e Marzana 0.1.100.61, che intervengono su una questione non attinente all'oggetto in discussione. Fatto presente, peraltro, che in materia di tutela dei lavoratori appartenenti alla cosiddetta «quota 96» è già pendente in Commissione una specifica proposta di legge, osserva che interventi a favore di quei soggetti si potranno valutare proprio in quella sede o, eventualmente, nell'ambito dell'esame di altri provvedimenti, tra cui cita, ad esempio, il decreto-legge in materia di riforma della pubblica amministrazione, in corso di esame presso la Camera.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatore, osserva che la volontà comune della Commissione è sempre stata quella di tutelare nel miglior modo possibile i lavoratori appartenenti alla cosiddetta «quota 96», come dimostra, del resto, l'approvazione di uno specifico atto di indirizzo sul tema, promosso congiuntamente con la Commissione V. Fa notare, tuttavia, che appare più opportuno che tali interventi di tutela siano valutati nell'ambito dell'esame di altri provvedimenti d'urgenza di iniziativa governativa, che, peraltro, potrebbero entrare in vigore prima della proposta di legge in esame, sottolineando come si possa considerare a tal fine proprio il decreto-legge sulla pubblica amministrazione, in corso di esame alla Camera. Pur facendo presente che si tratta di soggetti che ancora lavorano e che non possono essere equiparati completamente agli altri «esodati», si dichiara disponibile alla formulazione di un ordine del giorno che ribadisca la volontà della Commissione di risolvere la questione relativa alla cosiddetta «quota 96», giudicata molto importante anche ai fini dell'ingresso di giovani nel settore della scuola.

  Claudio COMINARDI (M5S) invitati i componenti della maggioranza ad un maggiore realismo, giudica inaccettabile limitarsi a presentare sulla questione «quota 96» un ordine del giorno, che, peraltro, non ha natura vincolante. Ritiene opportuno, pertanto, che la Commissione si concentri su tale problematica sin dall'esame del presente provvedimento.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) giudica paradossale la valutazione svolta dalla presidenza, che, da un lato, dichiara inammissibili subemendamenti che affrontano una questione specifica come quella di «quota 96», dall'altro, considera idonei subemendamenti che, addirittura, abrogano la riforma Fornero nel suo complesso.

Pag. 105

  Giorgio AIRAUDO (SEL), pur non dichiarandosi contrario a priori ad un ordine del giorno in materia, ritiene che la questione dei «quota 96» vada affrontata con urgenza e in modo incisivo, considerato che analoghe valutazioni di inammissibilità potrebbero essere avanzate anche nell'ambito dell'esame di altri provvedimenti. Paventa, peraltro, il rischio che l'inserimento di un emendamento in materia nel decreto-legge n. 90 del 2014 porti ad una dichiarazione di incostituzionalità delle relative disposizioni, tenuto conto degli orientamenti della Corte costituzionale in materia di decretazione di urgenza.

  Cesare DAMIANO, presidente, ribadito che la questione «quota 96» è già oggetto di uno specifico provvedimento incardinato presso la XI Commissione e non può, in questa sede, essere considerata attinente, fa notare che tutti i gruppi, sotto il profilo politico, condividono l'esigenza di intervenire in materia, proprio al fine di salvaguardare i lavoratori rimasti vittime di un errore legislativo e nella consapevolezza che sia necessario garantire un ricambio generazionale nell'ambito del settore scolastico. Ritiene, tuttavia, che si è di fronte ad un dato di oggettiva inammissibilità, che ritiene fondata e non strumentale, dal momento che altre proposte di modifica sono state invece considerate ammissibili, proprio perché tese a fare riferimento al quadro generale degli interventi e non ad una problematica specifica, come nel caso di specie. Fatto notare che la valutazione dell'ammissibilità dei subemendamenti appare necessariamente più stringente, essendo condizionata dal testo dell'emendamento a cui fanno riferimento, invita i gruppi a rinviare l'esame della questione ad altre occasioni.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento 1.100 del Governo, nonché sul subemendamento Fedriga 0.1.100.55. Raccomanda poi l'approvazione dei suoi subemendamenti 0.1.100.71 e 0.1.100.72, volti rispettivamente a precisare i termini entro i quali il Ministro del lavoro e delle politiche sociali deve riferire annualmente al Parlamento in ordine all'attuazione delle disposizioni di salvaguardia e a recepire le modifiche richieste in sede di verifica della relazione tecnica da parte della Ragioneria dello Stato, al fine di tenere conto della più precisa quantificazione degli oneri derivanti dalla proposta emendativa. Fa presente che il parere sulle restanti proposte emendative deve intendersi contrario. Precisa, comunque, che il subemendamento Fedriga 0.1.100.41 appare sostanzialmente condivisibile, ma può già considerarsi assorbito nel testo presentato dal Governo, che ha contenuto analogo.

  Il sottosegretario Massimo CASSANO esprime parere conforme a quello del relatore.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), preannunciando il suo voto a favore sul subemendamento Tripiedi 0.1.100.1, si augura che i cittadini, nell'ambito del referendum promosso dal suo partito, abroghino l'articolo 24 del decreto-legge n. 201 del 2011, considerato che la maggioranza, in seno alla XI Commissione, non sembra avere il coraggio per adottare i necessari interventi in materia.

  La Commissione respinge il subemendamento Tripiedi 0.1.100.1.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dei subemendamenti Polverini 0.1.100. 2 e Polverini 0.1.100.3: s'intende vi abbiano rinunciato.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), intervenendo sul suo subemendamento 0.1.100.4, esprime il dubbio che il fatto di aver ridotto a 35 mila il numero dei soggetti da salvaguardare celi, in realtà, l'intenzione di privare della tutela i soggetti che sono stati già contemplati nei precedenti interventi, sottolineando che sarebbe stato sufficiente indicare le economie accertate presso il fondo destinato alle misure di salvaguardia. Paventa, inoltre, il rischio che l'emendamento Pag. 1061.100 del Governo inneschi una pericolosa guerra tra poveri, dal momento che si tolgono risorse destinare alla cassa integrazione per finanziare limitati interventi di salvaguardia.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatore, osserva che il rischio di una riduzione delle tutele per i soggetti già compresi nella precedenti salvaguardie è stata attentamente valutata, insieme ai competenti organismi tecnici, che, tuttavia, nello stimare la presenza di risorse non utilizzate nell'ambito della seconda e quarta salvaguardia, hanno fornito ampie rassicurazioni circa il mantenimento dei diritti acquisiti dai soggetti già salvaguardati.

  Cesare DAMIANO, presidente, ritiene che la questione posta dal deputato Fedriga sia interessante e potrebbe offrire lo spunto per una riflessione di carattere più generale riguardante il rapporto tra le somme stanziate per gli interventi legislativi e il loro effettivo utilizzo. Fa notare che tale tema potrebbe riguardare anche altre categorie di lavoratori, tra i quali cita, ad esempio, i soggetti impiegati in lavori usuranti, per i quali, in passato, sono state stanziati notevoli risorse, di cui andrebbe accertato l'effettivo utilizzo. Ritiene, nel complesso, che vi sia una tendenza a sovrastimare le somme destinate al finanziamento degli interventi legislativi, evidenziando l'esigenza di un attento monitoraggio, eventualmente da svolgere anche nell'ambito di una specifica indagine conoscitiva, che abbia ad oggetto la corrispondenza tra gli stanziamenti e l'effettivo utilizzo per le finalità di salvaguardia dichiarate.

  La Commissione respinge il subemendamento Fedriga 0.1.100.4.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori del subemendamento Di Lello 0.1.100.5: s'intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, quindi, respinge il subemendamento Fedriga 0.1.100.6.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) dichiara di ritirare il suo subemendamento 0.1.100.7.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Fedriga 0.1.100.8, 0.1.100.9, 0.1.100.10 e 0.1.100.11.

  Giorgio AIRAUDO (SEL), illustra il proprio emendamento 0.1.100.12, sottolineando come esso miri a recuperare lo spirito del lavoro svolto dalla Commissione, che aveva condotto ad un testo unificato efficace e condiviso.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatore, osserva che il testo unificato che la Commissione aveva elaborato, recante misure effettivamente più ampie, rispecchiava pienamente la volontà di tutti i gruppi, che mirava a offrire la massima tutela ai soggetti coinvolti, tra i quali i macchinisti e le lavoratrici rientranti nell'opzione donna. Richiamate altresì le proposte relative ai lavoratori della scuola appartenenti alla «quota 96», fa notare, tuttavia, che, secondo le valutazioni degli organismi competenti, quel testo presentava problematiche sotto il profilo della sostenibilità finanziaria. In ragione della necessità di rispettare la calendarizzazione del provvedimento in Assemblea, il Governo è stato sollecitato a proporre un'altra soluzione, che, sostanzialmente, recepisce solo in parte le proposte della Commissione, dal momento che sposta di un anno i termini delle decorrenze e amplia la platea ai lavoratori con contratti a tempo determinato cessati. Ritiene che le misure prospettate dal Governo – le uniche ritenute sostenibili, allo stato, dal punto di vista finanziario – costituiscano un passo avanti, pur nella consapevolezza che rimangano altre questioni aperte che richiederanno un intervento di riforma più organico e strutturale, da realizzare con futuri provvedimenti o nell'ambito della legge di stabilità.

  Davide TRIPIEDI (M5S) constata con amarezza che, nonostante sull'argomento Pag. 107in discussione vi sia l'unanime consenso dei gruppi, il Parlamento non viene messo dal Governo nelle condizioni di operare, con grave pregiudizio dei lavoratori coinvolti. Rilevato che nell'ambito del Governo sembrano emergere pesanti contraddizioni in ordine alla prospettiva di realizzare una riforma di tipo strutturale, ritiene necessario che la Commissione svolga sino in fondo il proprio ruolo, nel tentativo di salvaguardare lavoratori in soggetti ad attività usuranti, tra i quali cita i macchinisti, per i quali l'innalzamento dell'età pensionabile potrebbe ripercuotersi negativamente anche su fondamentali esigenze di sicurezza pubblica.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) ritiene che non si possa parlare di problemi di natura finanziaria, dal momento che taluni dei suoi emendamenti prevedono forme di copertura adeguata, analoghe a quelle previste dal Governo nell'articolo 1 del decreto-legge n. 90 del 2014. Ritiene, pertanto, che i gruppi di maggioranza stiano votando contro i suoi emendamenti non per motivi finanziari, ma per una scelta politica di cui si devono assumere tutte le responsabilità.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Airaudo 0.1.100.12, Fedriga 0.1.100.13, 0.1.100.14, 0.1.100.15, Rizzetto 0.1.100.16, Fedriga 0.1.100.17, 0.1.100.18, 0.1.100.19, 0.1.100.20, 0.1.100.21, 0.1.100.22 e 0.1.100.23.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), illustrando il suo emendamento 0.1.100.24, fa notare che esso riprende una tematica ampiamente affrontata dalla XI Commissione relativa all'esigenza di fare riferimento alla maturazione dei requisiti, piuttosto che alle decorrenze, al fine di evitare l'applicazione del regime della finestra mobile e delle aspettative di vita. Ne raccomanda, in conclusione, l'approvazione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Fedriga 0.1.100.24, 0.1.100.25, 0.1.100.26, 0.1.100.27, 0.1.100.28, 0.1.100.29, 0.1.100.70, 0.1.100.30, 0.1.100.31, 0.1.100.32, 0.1.100.33, 0.1.100.34, 0.1.100.35, 0.1.100.36, 0.1.100.37, 0.1.100.38, 0.1.100.39, 0.1.100.40, 0.1.100.41, 0.1.100.42, 0.1.100.43, 0.1.100.44 e 0.1.100.45, Airaudo 0.1.100.47 e Tripiedi 0.1.100.48.

  Cesare DAMIANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori del subemendamento Di Lello 0.1.100.49: s'intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, quindi, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Fedriga 0.1.100.50, Airaudo 0.1.100.51, Fedriga 0.1.100.52, Placido 0.1.100.53 e Fedriga 0.1.100.54, approva il subemendamento Fedriga 0.1.100.55 (vedi allegato 2) e respinge il subemendamento Fedriga 0.1.100.56. La Commissione, con distinte votazioni, approva quindi i subemendamenti del relatore 0.1.100.71 e 0.1.100.72 (vedi allegato 2) e respinge i subemendamenti Rizzetto 0.1.100.57, Fedriga 0.1.100.58, Placido 0.1.100.59, Rizzetto 0.1.100.60 e Fedriga 0.1.100.62.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), illustra il suo subemendamento 0.1.100.63, di cui raccomanda l'approvazione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Fedriga 0.1.100.63, 0.1.100.64, 0.1.100.65, Rizzetto 0.1.100.66 e Fedriga 0.1.100.67.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA), illustrando il suo subemendamento 0.1.100.68, fa notare che esso prevede forme di copertura adeguate – analoghe a quelle previste dal Governo nell'ambito del decreto-legge relativo alla riforma della pubblica amministrazione – sulle quali invita la Commissione a riflettere seriamente. Ritiene che, in caso di caso contrario, la maggioranza sarebbe responsabile di un vero e proprio «baratto» compiuto Pag. 108ai danni dei lavoratori, da momento che con l'emendamento 1.100 del Governo si sottraggono risorse destinate al finanziamento degli strumenti di sostegno al reddito in deroga per finanziarie circoscritti interventi di salvaguardia. Fa notare, inoltre, che, secondo le dichiarazioni ufficiali rese dal Ministro, tali risorse appaiono insufficienti a garantire le prestazioni già per il 2014. Nel ritenere necessario che il Governo si pronunci sulle questioni testé poste, chiede alla presidenza di valutare una breve sospensione dei lavori per consentire allo stesso Esecutivo di verificare l'adeguatezza delle coperture proposte nel suo subemendamento, che fanno riferimento alla possibilità di attingere ad ulteriori economie risultanti dalla spending review.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) si associa alle considerazioni testé svolte dal deputato Fedriga, giudicando inaccettabile intaccare le risorse destinate agli strumenti di sostegno al reddito in deroga, che già per l'anno in corso appaiono insufficienti, con il rischio di far luogo ad una vera e propria lotta tra poveri.

  Davide BARUFFI (PD), pur facendo notare che non esiste alcun rischio di intaccare le risorse destinate al finanziamento della cassa integrazione guadagni in deroga per l'anno 2014, considerato che la riduzione prevista dal Governo decorre dal 2015, ritiene esista una questione più generale di consistenza del Fondo sociale per occupazione e formazione, sulla quale le preoccupazioni del Ministro appaiono fondate e richiedono l'attenzione costante del Parlamento. Si augura, in conclusione, che il Governo possa garantirne la piena operatività per gli anni futuri.

  Davide TRIPIEDI (M5S) ritiene inaccettabile sottrarre risorse destinate al finanziamento degli strumenti di sostegno in deroga, alla luce della grave crisi economica in atto.

  Il sottosegretario Massimo CASSANO fa notare che il Governo, a seguito di una lunga e complessa attività di verifica, ha ritenuto opportuno utilizzare le coperture finanziarie previste nell'emendamento 1.100, riservandosi, peraltro, di integrare in futuro le risorse del Fondo sociale per occupazione e formazione e di assumere ulteriori interventi strutturali nell'ambito della legge di stabilità. Ritiene pertanto che vi siano le condizioni per concludere positivamente l’iter di esame.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) chiede al Governo di pronunciarsi chiaramente sulle modalità di copertura indicate dal suo subemednamento 0.1.100.68.

  Cesare DAMIANO, presidente, osserva che il Governo, nell'ambito della propria discrezionalità politica, ha compiuto una scelta precisa, ritenendo opportuno, per il provvedimento in esame, utilizzare determinate coperture e non altre.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) ritiene che il Governo stia giocando sulla pelle dei lavoratori, con il rischio di pregiudicare gli interventi di sostegno al reddito. Ribadisce la propria richiesta di sollecitare una risposta del Governo sul punto.

  Cesare DAMIANO, presidente, ritiene che la risposta sia già stata fornita dal Governo con l'emendamento 1.100, elaborato a seguito di un lungo e complesso iter di approfondimento con gli organismi competenti, ricordando peraltro che l'Esecutivo si è altresì impegnato a reintegrare il fondo per occupazione e formazione e ad assumere misure strutturali nell'ambito della prossima legge di stabilità. Ritiene, infine, che su tale delicata questione si possa eventualmente presentare un ordine del giorno.

  Carlo DELL'ARINGA (PD) ritiene che la questione dei risparmi derivanti da processi di spending review portati avanti nel settore pubblico, anche attraverso forme di staffetta generazionale, non valga per il settore privato, laddove in quest'ultimo le uscite anticipate dal lavoro producono risparmi solo per il datore di Pag. 109lavoro, non certo per la pubblica amministrazione e per il bilancio dello Stato. Ritiene illogica, quindi, un'equiparazione delle conseguenze di tali interventi solo al fine di estendere talune modalità di copertura anche al provvedimento in esame.

  Titti DI SALVO (Misto) ritiene che, a prescindere dal merito del subemendamento in esame, dal dibattito odierno emerga una preoccupazione condivisa dai gruppi circa l'effettiva necessità di promuovere un intervento di salvaguardia efficace. Ritiene pertanto che sia opportuno che i gruppi promuovano una specifica iniziativa parlamentare tesa a sollecitare il Governo a definire un intervento strutturale in collaborazione con la Commissione stessa, che ritiene che sul punto abbia già svolto un lavoro meritevole di attenzione. Ritiene altresì importante chiarire le questioni di copertura dell'emendamento del Governo al fine di non intaccare le risorse destinate al finanziamento della cassa integrazione in deroga.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) ritiene che occorra concentrarsi sul merito della sua proposta di modifica, che giudica fondamentale in vista di una piena tutela dei lavoratori coinvolti. In risposta al deputato Dell'Aringa, fa notare che le economie individuate dal Governo per la riforma della pubblica amministrazione fanno riferimento a più complessi processi di spending review – teoricamente utilizzabili anche per finanziare il provvedimento in esame – e non derivano automaticamente dai risparmi realizzabili con percorsi di prepensionamento. Fa notare, piuttosto, che proprio l'uscita dal lavoro anticipata nel settore pubblico determina oneri che vengono coperti dal Governo con le stesse modalità proposte nel suo subemendamento.

  Carlo DELL'ARINGA (PD) ritiene che le uscite anticipate dal lavoro nel settore pubblico producano automaticamente un risparmio di spesa che non richiedono di essere esplicitate a livello contabile.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Fedriga 0.1.100.68 e Placido 0.1.100.69. Approva, infine, l'emendamento 1.100 del Governo (vedi allegato 2).

  Cesare DAMIANO, presidente, essendosi concluso l'esame dell'emendamento 1.100 e dei subemendamenti ad esso riferiti, fa presente che è possibile procedere a trasmettere il testo del provvedimento risultante a seguito dell'esame degli emendamenti alle Commissioni competenti in sede consultiva, per poi riprendere l'esame ai fini del conferimento del mandato alla relatrice nella seduta convocata per le ore 18.30 di oggi.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta convocata per le ore 18.30 di oggi.

  La seduta termina alle 12.55.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 1o luglio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.

  La seduta comincia alle 12.55.

DL 83/2014: Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo.
C. 2426 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite VII e X).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 26 giugno 2014.

  Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella precedente seduta la relatrice ha svolto un intervento introduttivo, riservandosi di presentare una proposta di parere in esito al dibattito.
  Avverte altresì che, poiché durante l'esame degli emendamenti presso le Commissioni Pag. 110di merito – che non si è ancora concluso – sono già state apportate talune significative modifiche al testo in esame, anche in relazione a parti di interesse della Commissione, potrebbe valutarsi l'opportunità di attendere la trasmissione del testo definitivo, come risultante dall'esame degli emendamenti, prima di procedere alla deliberazione di competenza.
  Chiede alla relatrice come intenda procedere al riguardo.

  Cinzia Maria FONTANA, relatore, concorda con la proposta del presidente, atteso che l'esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito non è ancora concluso e si stanno prospettando modifiche significative anche relativamente alle parti di interesse della Commissione.

  Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.

SEDE REFERENTE

  Martedì 1o luglio 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.

  La seduta comincia alle 18.35.

Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l'accesso al trattamento pensionistico.
Nuovo testo unificato C. 224 Fedriga, C. 387 Murer, C. 727 Damiano, C. 946 Polverini, C. 1014 Fedriga, C. 1045 Di Salvo, C. 1336 Airaudo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Cesare DAMIANO, presidente, comunica che sono pervenuti i pareri delle Commissioni I e XII, segnalando che entrambe le Commissioni hanno espresso parere favorevole. Fa presente che le altre Commissioni non hanno espresso il parere di competenza, mentre la V Commissione esprimerà il proprio parere all'Assemblea nella giornata di domani.
  Prima di procedere alla votazione sul conferimento del mandato al relatore a riferire all'Assemblea, propone alcune correzioni di forma (vedi allegato 3) che si rendono necessarie per migliorare il testo sotto il profilo del drafting legislativo.
  Pone quindi in votazione le correzioni di forma proposte.

  La Commissione approva le correzioni di forma proposte dal presidente.

  Cesare DAMIANO, presidente, propone quindi di conferire alla relatrice il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul nuovo testo unificato del provvedimento risultante a seguito dell'esame delle proposte emendative.

  Massimiliano FEDRIGA (LNA) nel preannunciare la presentazione di una relazione di minoranza, a nome del proprio gruppo annuncia l'espressione di un voto contrario sulla proposta di conferimento del mandato alla relatrice sul testo risultante dall'esame delle proposte emendative. Si dichiara, infatti, assolutamente insoddisfatto dell'atteggiamento tenuto dai Governi che si sono succeduti in questa legislatura, che non hanno profuso il necessario impegno né per assicurare adeguate salvaguardie alle diverse categorie di lavoratori «esodati» né per individuare le soluzioni strutturali, più volte promesse, ma mai materializzatesi. In particolare, fa presente che non si può fare affidamento sulle promesse dell'attuale Esecutivo, che ha già più volte disatteso impegni solennemente assunti. In questo contesto, ritiene che non si possa assolutamente essere soddisfatti dell'impegno assunto dal Ministro Poletti di un ripristino delle risorse del Fondo sociale per occupazione e Pag. 111formazione nell'ambito della prossima legge di stabilità, che già dovrà farsi carico di reperire risorse per numerose altre finalità di spesa. Paventa, a questo riguardo, l'avvio di una vera e propria guerra tra categorie sociali ugualmente colpite dalla crisi occupazionale che attanaglia il nostro Paese, dal momento che il definanziamento del Fondo sociale per occupazione e formazione sottrae risorse alla cassa integrazione in deroga, che già presenta nel presente esercizio finanziario gravi problemi di sottofinanziamento, evidenziati nei giorni scorsi dallo stesso Ministro Poletti. Sottolinea, poi, come il testo risultante dall'esame delle proposte emendative non dia soluzione ai problemi di specifiche categorie di lavoratori, che invece erano tutelate dal nuovo testo unificato delle proposte di legge di iniziativa parlamentare elaborato dalla Commissione prima dell'intervento del Governo, segnalando, in particolare, la mancata tutela dei macchinisti ferroviari. Su un piano più generale, osserva che non si può continuare a procedere con interventi correttivi ravvicinati e frammentari, segnalando l'esigenza di una totale demolizione della riforma di cui al decreto-legge n. 201 del 2011, che ha apportato drastiche modifiche a un sistema pensionistico che la stessa Commissione europea riteneva equilibrato sotto il profilo finanziario. Giudica grave che, in questo contesto, il sistema previdenziale sia stato utilizzato come un bancomat per far fronte alle esigenze di riequilibrio della finanza pubblica, con interventi che hanno leso diritti inviolabili dei lavoratori, mentre si sarebbero potuti realizzare interventi seri ed incisivi di riduzione degli sprechi delle pubbliche amministrazioni. Ritiene, quindi, che la soluzione individuata potrà senz'altro soddisfare le burocrazie e le esigenze meramente ragionieristiche, ma rischia di determinare autentici drammi sociali per i lavoratori interessati, anche in ragione dell'utilizzo delle risorse destinate alla cassa integrazione in deroga. Pur comprendendo che la maggioranza debba individuare soluzioni che consentano il mantenimento dei propri equilibri interni e ribadendo la propria contrarietà allo stravolgimento del lavoro della Commissione operato dall'emendamento del Governo, auspica che in sede di esame in Assemblea i gruppi che sostengono l'Esecutivo possano riconsiderare le scelte compiute, sopprimendo, quantomeno, il definanziamento del Fondo sociale per occupazione e formazione e individuando una diversa copertura finanziaria per il provvedimento.

  Titti DI SALVO (Misto) ribadisce l'esigenza di promuovere un'iniziativa che solleciti il Governo a coinvolgere la Commissione in sede di definizione delle annunciate misure strutturali, anche al fine di recuperare e valorizzare il lavoro già svolto in sede referente. Ritiene opportuno, quindi, elaborare un atto formale che spinga il Governo a considerare la XI Commissione come interlocutore principale nell'ambito della realizzazione di una riforma che risolva definitivamente le questioni ancora aperte. Nel merito, ritiene che il testo provvedimento, come risultante dall'approvazione dell'emendamento 1.100 del Governo, rechi ancora talune contraddizioni che andrebbero risolte, preannunciando, quindi, il suo voto a favore degli emendamenti che verranno presentati in Assemblea, specialmente con riferimento alla copertura finanziaria del provvedimento. Preannuncia, comunque, che voterà a favore del conferimento del mandato al relatore, non ritenendo giusto ostacolare un provvedimento che comunque aggiunge delle salvaguardie, seppur in misura limitata e con modalità discutibili. Svolgendo talune considerazioni conclusive, fa presente che sino a quando non si realizzerà una riforma previdenziale vera che ponga in relazione l'uscita dal lavoro con il tipo di lavoro svolto, non sarà mai possibile conseguire un equilibrio sociale soddisfacente.

  Giorgio AIRAUDO (SEL) ritiene che il risultato a cui si è giunti sia deludente rispetto alle premesse iniziali che la Commissione aveva posto con un lavoro che avrebbe meritato maggiore attenzione, essendo Pag. 112volto ad assicurare tutele più ampie. Nell'evidenziare l'esigenza di una riforma strutturale che consideri tutti gli elementi in gioco – prospettando in particolare soluzioni che mettano in connessione i trattamenti di quiescenza con il tipo di lavoro svolto – fa notare che il testo definitivo rischia di escludere dalle salvaguardie talune categorie di lavoratori, per i quali sarebbe necessario intervenire subito, senza rinviare ad altri provvedimenti futuri. Richiama, in particolare, l'esigenza di un intervento di salvaguardia per i macchinisti ferroviari e per i lavoratori della scuola appartenenti alla cosiddetta «quota 96», ribadendo i propri dubbi, anche di carattere costituzionale, in ordine ad un intervento nell'ambito del decreto-legge n. 90 del 2014. Nell'esprimere la propria preoccupazione per il fatto che le coperture individuate dal Governo intacchino risorse fondamentali destinate al finanziamento della cassa integrazione in deroga, si riserva di esprimere ulteriori considerazioni nell'ambito dell'esame in Assemblea, auspicando che in quella sede si possa contribuire a migliorare il testo. Preannuncia, in conclusione, voto contrario al conferimento del mandato al relatore, senza con ciò voler prefigurare il proprio orientamento in sede di esame in Assemblea.

  Davide TRIPIEDI (M5S) preannuncia il voto contrario del suo gruppo sul conferimento del mandato al relatore, giudicando sbagliato un intervento che mira a salvaguardare solo talune circoscritte categorie, peraltro attingendo a disponibilità riservate al finanziamento della CIG in deroga. Giudica necessaria una riforma strutturale che risolva tutte le questioni più critiche, che coinvolgono tanti lavoratori in difficoltà, come quelli impiegati in attività usuranti, che, svolgendo delicate mansioni strettamente connesse ad esigenze di sicurezza pubblica, richiederebbero un'uscita precoce dal lavoro. Rilevato, quindi, che rimangono sul tavolo le questioni relative ai macchinisti e ai lavoratori della scuola della cosiddetta «quota 96», stigmatizza il comportamento del Governo, che, di fatto, ha determinato lo svuotamento del ruolo del Parlamento, imponendo l'approvazione di un emendamento che ha messo in discussione il lavoro svolto dalla Commissione, peraltro rinviando ad un futuro incerto la risoluzione delle problematiche più delicate. Ritiene che occorra una maggiore sensibilità, trattandosi di affrontare veri e propri drammi sociali, rispetto ai quali ritiene scorretto addurre giustificazioni di carattere finanziario. Nel paventare il rischio che la riforma strutturale annunciata dal Governo sia persino peggiore di quella precedente, ritiene necessario che il Parlamento favorisca in materia previdenziale una inversione di marcia, che tuteli finalmente i lavoratori.

  Marialuisa GNECCHI (PD), relatore, ritiene che la soluzione normativa a cui si è giunti sia, allo stato, l'unica possibile, stanti le difficoltà finanziarie prospettate dal Governo e dai competenti organismi tecnici, che giudica, peraltro, basate su stime esagerate. Ritiene che il provvedimento in esame rappresenti un passo in avanti, pur nella parzialità degli interventi previsti, che, a suo avviso, avrebbero dovuto essere più estesi, come era nelle intenzioni iniziali della Commissione. Ritiene che meriti di essere affrontata, in particolare, la situazione di grave difficoltà delle donne, per le quali il combinato disposto di talune norme vigenti rischia di determinare effetti paradossali, con la prospettiva di posticipare di molti anni l'uscita dal lavoro. Nella prospettiva della riforma strutturale annunciata dal Governo, propone comunque di continuare lungo la direzione intrapresa, eventualmente valutando l'ipotesi di un atto di indirizzo unitario che impegni il Governo a coinvolgere la Commissione in sede di elaborazione delle necessarie misure strutturali, che consentano definitivamente il superamento delle contraddizioni recate dalle salvaguardie.

  Cesare DAMIANO, presidente, pone, quindi, in votazione la proposta di conferire alla relatrice il mandato a riferire Pag. 113favorevolmente in Assemblea sul nuovo testo unificato del provvedimento risultante a seguito dell'esame in sede referente. Propone, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  La Commissione delibera, quindi, di conferire al deputato Gnecchi il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Cesare DAMIANO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 19.

Pag. 114