CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 giugno 2014
250.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 162

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 11 giugno 2014. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA.

  La seduta comincia alle 9.25.

DL 66/2014: Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale. Deleghe al Governo per il completamento della revisione della struttura del bilancio dello Stato, per il riordino della disciplina per la gestione del bilancio e il potenziamento della funzione del bilancio di cassa, nonché per l'adozione di un testo unico in materia di contabilità di Stato e di tesoreria.
C. 2433 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite V e VI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Umberto D'OTTAVIO (PD), relatore, ricorda che il decreto-legge n. 66 del 2014, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 aprile 2014, è stato approvato, con modifiche, lo scorso 5 giugno in prima lettura al Senato e contiene misure urgenti volte, in particolare, al rilancio dell'economia attraverso la riduzione del cuneo fiscale, la revisione della spesa pubblica ed ulteriori norme in materia di pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione. Osserva che la struttura del decreto si configura in quattro Titoli (riduzione di imposte e norme fiscali, risparmi ed efficienza della spesa pubblica, pagamento dei debiti della PA e norme finanziarie); aggiunge, quindi, che, oltre agli articoli di diretto interesse della Commissione VII – nello specifico gli articoli 21 e 48, che riguardano, rispettivamente, la RAI S.p.A e gli interventi di edilizia scolastica, nonché l'articolo 24, comma 5, concernente il deposito legale di documenti di interesse culturale –, vi sono Pag. 163altre disposizioni di carattere trasversale che investono, con alcune eccezioni, tutte le amministrazioni centrali, nonché le altre amministrazioni pubbliche. Segnala, in particolare, che l'articolo 21, nel testo risultante dalle modifiche apportate al Senato, reca, anzitutto, disposizioni concernenti l'articolazione territoriale e il riassetto industriale della concessionaria del servizio pubblico generale radiotelevisivo RAI S.p.A., nonché la riduzione di 150 milioni di euro per il 2014 delle somme da riversare alla stessa concessionaria, derivanti dal canone di abbonamento alla televisione. Rileva che, al contempo, l'articolo 20 esclude la RAI dalla riduzione dei costi operativi prevista per le società partecipate dallo Stato nel biennio 2014-2015. Più in dettaglio, precisa che l'articolo 21 stabilisce che l'informazione pubblica deve essere garantita a livello nazionale e regionale attraverso la presenza in ciascuna regione e provincia autonoma di redazioni della società concessionaria e strutture adeguate alle specifiche produzioni, nel rispetto della garanzia di diffusione di trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di Bolzano, in lingua ladina per la provincia autonoma di Trento, in lingua francese per la regione autonoma Valle d'Aosta e in lingua slovena per la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia. Ricorda, inoltre, che si prevede che solo queste ultime sedi mantengono l'autonomia finanziaria e contabile – prima attribuita a tutte le sedi regionali e delle province autonome – in relazione all'adempimento degli obblighi di pubblico servizio e che esse fungono anche da centro di produzione decentrato per le esigenze di promozione delle culture e degli strumenti linguistici locali. Segnala, tuttavia, che si dispone che, fino alla definizione di un nuovo assetto territoriale da parte di RAI S.p.A, le sedi regionali e delle province autonome continuano ad operare in regime di autonomia finanziaria e contabile. Osserva quindi che, per quanto concerne il riassetto industriale, si dispone che RAI S.p.A possa procedere alla cessione di quote della società Rai Way, garantendo comunque la continuità del servizio erogato e con modalità trasparenti e non discriminatorie, da individuare con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell'economia, d'intesa con il Ministro dello sviluppo economico, per il quale, peraltro, non viene indicato un termine di emanazione. Aggiunge, quindi, che al Senato è stata introdotta una disposizione che svincola l'obbligo di garantire la produzione, la distribuzione e la trasmissione di programmi radiotelevisivi all'estero dalla costituzione di un'apposita società. Segnala, dunque, che la disposizione sembrerebbe consentire a RAI S.p.A. di dismettere la società RAI World. Osserva, inoltre, che sempre al Senato sono state introdotte disposizioni concernenti le spese per la sede di Bolzano derivanti dalla convenzione per le trasmissioni radiofoniche e televisive in lingua ladina e tedesca: nello specifico, è stato previsto che la convenzione stipulata tra la società concessionaria e la provincia autonoma di Bolzano individua diritti e obblighi relativi, in particolare, a tempi e orari delle trasmissioni radiofoniche e televisive. Ricorda, inoltre, che è stato previsto che le spese derivanti dalla convenzione sono state attribuite alla provincia autonoma di Bolzano – e, dunque, non più alla RAI –, «tenendo conto dei proventi del canone». Al riguardo, segnala che sarebbe opportuno chiarire il significato dell'espressione «tenendo conto dei proventi del canone». Osserva, inoltre, che è stato fissato in 10.313.000 euro annui il tetto di spesa a valere sulle risorse – pari, complessivamente, a 100 milioni di euro annui – con le quali la provincia di Bolzano concorre al riequilibrio della finanza pubblica (ai sensi dell'articolo 79 dello statuto speciale di autonomia emanato con decreto del Presidente della Repubblica n. 670 del 1972, come sostituito dall'articolo 2, comma 107, lettera h), della legge n. 191 del 2009), parte delle quali riguardavano già, in base al cosiddetto Accordo di Milano, sottoscritto il 30 novembre 2009, gli oneri riferiti alle trasmissioni in lingua tedesca e ladina di competenza della sede Pag. 164RAI di Bolzano. Segnala quindi che gli eventuali ulteriori oneri derivanti dalla predetta convenzione rimangono esclusivamente a carico del bilancio della medesima provincia. Osserva altresì che, allo scopo di garantire la trasparenza nell'utilizzo del finanziamento pubblico provinciale, è stato previsto che in apposito centro di costo del bilancio della RAI è data rappresentazione dei costi di esercizio per il servizio in lingua tedesca e ladina. Al riguardo, segnala che, considerato che le spese sono poste a carico della provincia, si potrebbe valutare l'opportunità di chiarire il riferimento ad un apposito centro di costo del bilancio della RAI. Passando alle norme relative alle spese per l'edilizia scolastica, ricorda che l'articolo 48 ne prevede l'esclusione dal saldo rilevante ai fini del patto di stabilità interno per i comuni che le abbiano sostenute negli anni 2014 e 2015, in ragione del limite massimo di 122 milioni di euro per ciascuno dei due anni. Osserva inoltre che i comuni beneficiari e l'importo dell'esclusione devono essere individuati con decreto del presidente del Consiglio dei Ministri entro il 15 giugno. Aggiunge che durante l'esame al Senato è stato precisato che per l'adozione del provvedimento è sentita la Conferenza Stato-città ed autonomie locali. Al riguardo segnala, come già evidenziato nel parere reso sul decreto-legge dalla 7a Commissione del Senato, che occorrerebbe inserire fra i destinatari dell'esclusione anche le province, considerata la competenza delle stesse sugli interventi relativi delle scuole secondarie di secondo grado. Evidenzia, inoltre, che l'articolo 48 dispone che il CIPE assegna un importo massimo di 300 milioni di euro, a valere sulla programmazione nazionale 2014-2020 del Fondo per lo sviluppo e la coesione, per gli interventi di edilizia scolastica di cui all'articolo 18, comma 8-ter e seguenti, del decreto-legge n. 69 del 2013 (cosiddetto «del fare», convertito, con modificazioni, dalla legge n. 98 del 2013), per attuare misure urgenti di riqualificazione e messa in sicurezza delle istituzioni scolastiche, con particolare riferimento a quelle in cui è stata censita la presenza di amianto. Osserva che l'assegnazione avverrà previa verifica dell'utilizzo delle risorse di cui alla programmazione 2007-2013 del Fondo per lo sviluppo e coesione e delle risorse assegnate a valere sugli stanziamenti relativi al programma delle infrastrutture strategiche per l'attuazione di piani stralcio del programma di messa in sicurezza degli edifici scolastici. Precisa che, in esito alla predetta verifica, il CIPE riprogrammerà le risorse non utilizzate e assegnerà le ulteriori risorse della nuova programmazione del Fondo per il periodo 2014-2020, in relazione ai fabbisogni effettivi e sulla base di un programma articolato per territorio regionale e per tipologia di interventi. Ricorda, quindi, che l'articolo 24, comma 5, contiene previsioni volte al contenimento della spesa per il deposito legale di stampati e documenti di interesse culturale destinati all'uso pubblico (di cui alla legge n. 106 del 2004) e che, in particolare, prevede la consegna agli istituti depositari di una sola copia di tali atti e dispone che per l'archivio nazionale della produzione editoriale non sono soggette al deposito legale le ristampe inalterate di tutti i documenti stampati in Italia. Osserva che l'articolo 26 interviene, invece, in tema di obblighi di pubblicità di avvisi e bandi per lavori, servizi e forniture previsti nel Codice dei contratti pubblici, in particolare prevedendo la soppressione, dal 1o gennaio 2016, dell'obbligo di pubblicazione sui quotidiani per estratto del bando o dell'avviso per l'affidamento dei contratti pubblici nei settori ordinari. Segnala, altresì, che ulteriori disposizioni trasversali, che riguardano anche i settori di interesse della VII Commissione, si rinvengono in altri articoli. Precisa, anzitutto, che l'articolo 16 definisce un obiettivo di risparmio pari a 240 milioni di euro per il 2014 per i Ministeri e la Presidenza del Consiglio in termini di saldo netto da finanziare, demandando ad un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro 15 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, sentiti i Ministri competenti, l'individuazione delle voci di spesa da ridurre per raggiungere Pag. 165l'obiettivo. Aggiunge che la disposizione, ai fini della determinazione degli importi, rinvia alle modalità indicate all'articolo 1, comma 428, della legge di stabilità 2014 (legge n. 147 del 2013) e pertanto sembrerebbero restare escluse, per quanto riguarda le competenze della Commissione – anche se, sulla questione, segnala che sarebbe necessario un chiarimento da parte del Governo – le spese iscritte negli stati di previsione del MIBACT e del MIUR, nonché le spese iscritte nell'ambito della missione «Ricerca e innovazione». Rileva, inoltre, che l'articolo 16 autorizza in via temporanea, fino al 15 luglio 2014, l'adozione di regolamenti di organizzazione dei Ministeri, inclusi gli uffici di diretta collaborazione, nella forma di decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, invece che di regolamenti di delegificazione, come previsto dal normale assetto delle fonti ministeriali. Precisa che tale deroga è prevista al fine di realizzare interventi di riordino organizzativo comportanti riduzioni di spesa «ulteriori». Osserva che sui decreti è previsto il controllo preventivo di legittimità della Corte dei Conti e la possibilità che il presidente del Consiglio richieda il parere del Consiglio di Stato, che pertanto è meramente facoltativo. Aggiunge, altresì, che non è previsto il parere delle Commissioni parlamentari. Ricorda che l'articolo 50 prevede che, in relazione a quanto disposto, in tema di razionalizzazione della spesa per l'acquisto di beni e servizi dei Ministeri, agli articoli da 8 a 10, sono ridotte di 200 milioni per il 2014 e di 300 milioni euro a decorrere dal 2015 le disponibilità di competenza e di cassa delle spese del bilancio dello Stato per beni e servizi, ad esclusione delle spese per il funzionamento delle istituzioni scolastiche. Osserva che, in base all'allegato C, la riduzione è pari, per il Ministero dell'istruzione dell'università e della ricerca, a 6,3 milioni di euro per il 2014 e a 9,4 milioni di euro a decorrere dal 2015 e per il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, invece, è pari a 5,9 milioni di euro per il 2014 e 8,9 milioni di euro a decorrere dal 2015. Ricorda, inoltre, che, con specifico riferimento agli obiettivi di risparmio per le regioni a statuto ordinario, l'articolo 46 fissa il raggiungimento dell'obiettivo programmatico di una riduzione di spesa pari a 500 milioni di euro nel 2014, dando facoltà alle regioni di decidere gli ambiti di spesa sui quali incidere per realizzare il risparmio. In proposito, precisa che la Conferenza Stato-regioni del 29 maggio 2014 ha sancito l'intesa per l'anno 2014, individuando gli ambiti e le relative risorse per il contributo al risanamento dei conti pubblici per il medesimo anno. Evidenzia quindi che il concorso alla riduzione della spesa si intenderebbe realizzato attraverso la rinuncia a determinate deroghe al patto di stabilità previste dalla legislazione vigente (tra cui quelle per i pagamenti alle scuole paritarie – per 100 milioni di euro – e alle borse di studio universitarie – per 150 milioni di euro) e la razionalizzazione e il contenimento della spesa per un totale di risparmi pari a 508 milioni di euro. Segnala quindi, che ulteriori disposizioni di interesse si rinvengono nell'articolo 14, che pone limiti di spesa per gli incarichi di consulenza, studio e ricerca e per i contratti di collaborazione coordinata e continuativa, escludendo, per quanto ci interessa, università ed enti di ricerca. Precisa che una norma specifica è prevista per gli enti di ricerca pubblici, cui viene consentito di prorogare i contratti a termine stipulati per l'esecuzione di programmi o di attività i cui oneri ricadono su fondi comunitari, anche in deroga ai limiti quantitativi previsti dalla normativa vigente. Ricorda, inoltre, che l'articolo 15 riduce il limite massimo di spesa effettuabile dalle pubbliche amministrazioni per le autovetture di servizio e che l'articolo 13, invece, pone un limite massimo per il trattamento economico annuo onnicomprensivo – a decorrere dal 1o maggio 2014 – di chiunque riceva, a carico delle finanze pubbliche, emolumenti o retribuzioni nell'ambito di rapporti di lavoro dipendente o autonomo, ivi inclusi i componenti degli organi di amministrazione, direzione e controllo, con pubbliche amministrazioni statali e con società da esse partecipate. Precisa, poi, che la soglia Pag. 166retributiva è quantificata in 240.000 euro. Ricorda che l'articolo 8 specifica gli obblighi di pubblicazione dei dati concernenti la spesa delle pubbliche amministrazioni (tra cui sono incluse le scuole e le università), in modo da assicurare la piena accessibilità e comprensibilità dei dati di bilancio. Osserva che l'articolo 4, comma 12-bis, introdotto al Senato, è volto al contenimento delle spese di personale delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società partecipate dalle amministrazioni locali. Aggiunge che la norma esclude dall'ambito di applicazione alcuni soggetti, tra cui le aziende speciali e le istituzioni che gestiscono servizi socio-assistenziali ed educativi, scolastici e per l'infanzia, culturali e alla persona (ex IPAB), fermo restando per essi l'obbligo di mantenere un livello dei costi del personale coerente rispetto alla quantità di servizi erogati. Ricorda che l'articolo 24 reca disposizioni per il contenimento della spesa per locazioni passive da parte delle pubbliche amministrazioni, la razionalizzazione degli spazi in uso alle stesse e la manutenzione degli immobili. Rileva, infine, che, relativamente alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili in uso alle amministrazioni statali, si stabilisce l'obbligo di comunicare semestralmente gli interventi manutentivi effettuati direttamente (dunque non per il tramite dell'Agenzia del demanio quale «manutentore unico» sia sugli immobili di proprietà dello Stato in uso governativo, sia su quelli di terzi utilizzati a qualsiasi titolo. Precisa, altresì, che tale obbligo non riguarda il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Per ulteriori approfondimenti, rinvia quindi alla documentazione predisposta dagli uffici.

  Luigi GALLO (M5S), con riferimento all'articolo 26 del provvedimento – che prevede la soppressione dell'obbligo di pubblicazione sui quotidiani, per estratto, del bando o dell'avviso per l'affidamento dei contratti pubblici nei settori ordinari –, auspica che si possa eliminare il comma 1-bis, introdotto durante l'esame al Senato, relativo alla decorrenza della norma a partire dal 1o gennaio 2016, ripristinando quindi la formulazione iniziale del provvedimento. Ricorda che la questione del finanziamento pubblico all'editoria, nell'ambito della quale si può far rientrare l'obbligo di pubblicazione dei bandi di gara sui quotidiani, è affrontata in modo organico dalla proposta di legge a prima firma Brescia A.C. 1990, presentata il 23 gennaio scorso e concernente l'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria.

  Antonio PALMIERI (FI-PdL) chiede chiarimenti in relazione allo svolgimento dei lavori della Commissione in merito al provvedimento in esame.

  Ilaria CAPUA, presidente, precisa che le questioni riguardanti il prosieguo dei lavori della Commissione sul provvedimento in esame saranno affrontate in seno all'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si svolgerà nel pomeriggio.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra data.

  La seduta termina alle 9.30.

AUDIZIONI

  Mercoledì 11 giugno 2014. — Presidenza del vicepresidente Ilaria CAPUA indi del vicepresidente Manuela GHIZZONI. — Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega alle politiche di coesione territoriale e allo sport, Graziano Delrio.

  La seduta comincia alle 15.35.

Audizione del sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega alle politiche di coesione territoriale e allo sport, Graziano Delrio, sulle linee programmatiche del Governo in materia di sport.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del Regolamento, e rinvio).

  Ilaria CAPUA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna Pag. 167sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
  Introduce quindi l'audizione.

  Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega alle politiche di coesione territoriale e allo sport, Graziano DELRIO, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Interviene per formulare quesiti e svolgere osservazioni il deputato Bruno MOLEA (SCpI).

  Il sottosegretario Graziano DELRIO risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori elementi informativi.

  Manuela GHIZZONI, presidente, ringrazia il sottosegretario per l'esauriente relazione svolta e rinvia il seguito dell'audizione ad altra data.

  La seduta termina alle 16.05.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI