CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 11 giugno 2014
250.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e VIII)
COMUNICATO
Pag. 24

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 11 giugno 2014. — Presidenza del presidente della VIII Commissione, Ermete REALACCI. Interviene il sottosegretario per le politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe CASTIGLIONE.

  La seduta comincia alle 14.40.

Modifiche all'articolo 17 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, in materia di contratti segretati o che esigono particolari misure di sicurezza.
C. 219 Bragantini.

(Seguito esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 14 maggio scorso.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE chiede un rinvio dell'esame del provvedimento ad altra seduta, al fine di permettere al Governo di svolgere alcuni approfondimenti che, assicura, saranno in ogni caso espletati entro e non oltre la prossima settimana.

  Emanuele COZZOLINO (M5S) ritiene incredibile che oggi, ancora una volta, ci si trovi davanti ad una nuova richiesta, formulata dal Governo, di rinvio del seguito dell'esame di questa proposta di legge.
  Al riguardo ricorda che il primo aprile il Governo chiese un breve rinvio per approfondire i contenuti della proposta di legge e che il 14 maggio scorso il Governo stesso chiese un ulteriore tempo per svolgere approfondimenti. Segnala che proprio oggi è passato un anno dall'inizio dell'esame del testo, posto che la prima seduta ad esso dedicata si svolse l'11 giugno del 2013. Ritiene che non si possa più andare avanti in questo modo.
  Evidenzia che il suo gruppo ha presentato il maggior numero di emendamenti al testo in esame, ciò a testimonianza del fatto che nella forma attuale il provvedimento non è pienamente soddisfacente.
  Tuttavia, a suo avviso, un tema come la secretazione degli appalti pubblici deve essere oggetto di un'attenta analisi, anche alla luce delle recenti vicende di corruzione a cui tutti stiamo assistendo.
  Ritiene che il Governo non possa continuare con quella che ormai si configura come una pantomima stucchevole e si debba assumere la responsabilità di prendere Pag. 25una posizione chiara sulla proposta di legge in discussione, consentendo così la prosecuzione dell'esame e la votazione degli emendamenti quanto meno in Commissione. In alternativa, a suo avviso, l'Esecutivo dovrebbe dichiararsi apertamente contrario determinando una volta per tutte il definitivo insabbiamento del provvedimento. Si appella ai due presidenti di Commissione affinché si adoperino per consentire alle Commissioni di procedere.

  Emanuele FIANO (PD) fa presente al Governo che, a suo avviso, è difficile comprendere la richiesta di rinvio appena formulata, poiché gli emendamenti presentati al testo in discussione sono noti da tempo al Governo stesso. Pur appartenendo ad un gruppo parlamentare che sostiene l'Esecutivo, ritiene che debba essere rispettato il lavoro dei colleghi deputati siano essi di maggioranza ovvero di opposizione.

  Alessandro ZAN (SEL) nel dichiararsi pienamente d'accordo con quanto appena detto dal collega Fiano, esprime stupore per il fatto che oggi il rappresentante del Governo abbia nuovamente chiesto di differire l'esame del provvedimento in titolo. Ricorda, infatti, che nella seduta del 14 maggio scorso, a fronte di un'analoga richiesta da parte del Governo, le Commissioni avevano rappresentato con chiarezza al Governo l'opportunità di non chiedere in futuro ulteriori rinvii e di adoperarsi affinché le Commissioni fossero poste in condizione di procedere speditamente nell'esame del provvedimento in discussione. Conclude, quindi, paventando il rischio che ben altre ragioni di contrarietà al provvedimento, da parte delle amministrazioni coinvolte, siano alla base delle inaccettabili richieste del Governo di rinvio dell'esame della proposta di legge all'attenzione delle Commissioni.

  Il sottosegretario Giuseppe CASTIGLIONE, intervenendo per una precisazione, fa presente che la sua richiesta è motivata unicamente da ragioni contingenti e non deve essere interpretata come un tentativo dilatorio di prolungare senza ragione l'iter parlamentare della proposta di legge in titolo.

  Matteo BRAGANTINI (LNA) comprende l'imbarazzo del Governo poiché son passati tre anni dall'inizio dell'esame del provvedimento se si tiene conto di quanto accaduto nella scorsa legislatura. Segnala, altresì, che nell'anno trascorso in questa legislatura è stata manifestata grande condivisione dei gruppi parlamentari in merito alla proposta di legge di cui è primo firmatario. Sottolinea che, anche alla luce di quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio dei ministri circa la necessità di rivedere le norme in materia di appalti, è particolarmente urgente proseguire l’iter di esame del testo in discussione. Auspica, infine, che il Governo la prossima settimana, anche per rispetto del Parlamento, sia in grado di formulare il suo parere sugli emendamenti.

  Claudia MANNINO (M5S) denuncia il rischio che il comportamento del Governo sia in realtà finalizzato ad espropriare le Commissioni parlamentari del proprio ruolo di sede naturale della definizione della legislazione, procedendo autonomamente alla soluzione della questione che è alla base della proposta di legge in esame, se del caso inserendo specifiche proposte di modifica della normativa vigente in decreti-legge o altri provvedimenti allo studio da parte del Governo, come ad esempio l'annunciato disegno di legge per la riforma del Codice degli appalti pubblici.

  Raffaella MARIANI (PD), relatore per la VIII Commissione, fa presente, anche a nome del collega Mazziotti di Celso, che i relatori son assolutamente in grado di esprimere già nella seduta odierna i prescritti pareri sugli emendamenti presentati. Esprime, inoltre, rammarico per la richiesta avanzata dal rappresentante del Governo, che non può non essere giudicata negativamente, auspicando che l'eventuale rinvio dell'esame del provvedimento sia brevissimo e che si ponga fine da parte del Pag. 26Governo ad atteggiamenti dilatori che mortificano il ruolo e le prerogative delle Commissioni e dei singoli parlamentari.

  Andrea MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI), relatore per la I Commissione, ricorda che nell'ultima seduta il Governo aveva assicurato che sarebbe stato in grado di formulare il suo parere sulle proposte emendative. Chiede al sottosegretario di chiarire se sia intenzione dell'Esecutivo prendere una posizione sul testo in esame ovvero se il contenuto della proposta di legge sarà affrontato all'interno di un diverso futuro provvedimento di iniziativa governativa.

  Massimo Felice DE ROSA (M5S) richiama il rappresentante del Governo alla necessità di considerare il Parlamento come il luogo naturale della formulazione della legislazione e, conseguentemente, di voler considerare come proprie priorità quelle proposte di revisione della legislazione che gli organi parlamentari portano, come nel caso in questione, all'attenzione dell'Esecutivo. Denuncia, quindi, come inaccettabili le lungaggini e i ritardi che il comportamento del Governo sta producendo ormai da un anno per ritardare l'esame di un provvedimento sul quale si registra un amplissimo consenso all'interno delle Commissioni.

  Ermete REALACCI, presidente, alla luce del dibattito svolto, propone, anche a nome del collega Sisto, presidente della I Commissione, di accordare un brevissimo rinvio dell'esame del provvedimento per consentire al Governo di svolgere gli approfondimenti richiesti, ferma restando la necessità che il Governo stesso non chieda ulteriori rinvii e sia in grado, fin dalla prossima settimana, di garantire che le Commissioni possano proseguire nell'esame delle proposte emendative presentate.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.