CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 giugno 2014
247.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 5 giugno 2014. — Presidenza del presidente Ermete REALACCI.

  La seduta comincia alle 15.10.

D.L. 74/2014: Misure urgenti in favore delle popolazioni dell'Emilia-Romagna colpite dal terremoto e dai successivi eventi alluvionali verificatisi tra il 17 ed il 19 gennaio 2014, nonché per assicurare l'operatività del Fondo per le emergenze nazionali.
C. 2365 Governo.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella seduta del 4 giugno scorso.

  Ermete REALACCI, presidente, comunica che sono stati presentati emendamenti e articoli aggiuntivi (allegato 1).
  Avverte, quindi, che, prima della seduta, il gruppo del PD ha ritirato gli emendamenti ed articoli aggiuntivi: 1.18, 1.23, 1.30, 1.42, 1.12, 1.03, 1.05, 1.06, 1.07, 1.08, 1.010 e 2.03, mentre il gruppo della Lega Nord ha ritirato gli emendamenti 2.3, 2.6, 2.7 e 2.8.
  Fa altresì presente che alcune delle proposte emendative presentate presentano profili di criticità relativamente alla loro ammissibilità.
  In proposito, ricorda anzitutto che, ai sensi del comma 7 dell'articolo 96-bis del Regolamento, non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano Pag. 5strettamente attinenti alle materie oggetto dei decreti-legge all'esame della Camera.
  Tale criterio risulta più restrittivo di quello dettato, con riferimento agli ordinari progetti di legge, dall'articolo 89 del medesimo Regolamento, il quale attribuisce al Presidente la facoltà di dichiarare inammissibili gli emendamenti e gli articoli aggiuntivi che siano estranei all'oggetto del provvedimento. Ricorda, inoltre, che la lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997 sull'istruttoria legislativa precisa che, ai fini del vaglio di ammissibilità delle proposte emendative al decreto-legge, la materia deve essere valutata con riferimento «ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo».
  La necessità di rispettare rigorosamente tali criteri ancor più si impone a seguito della lettera del Presidente della Repubblica ai Presidenti delle Camere e al Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 dicembre 2013, con la quale si ripropone in modo netto la necessità di verificare con rigore l'ammissibilità degli emendamenti ai disegni di legge di conversione dei decreti-legge, questione già precedentemente oggetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 22 del 2012 e della successiva lettera del Presidente della Repubblica ai Presidenti delle Camere e al presidente del Consiglio dei Ministri del 23 febbraio 2012.
  Pertanto, alla luce di quanto testé detto, i presidenti non possono che applicare le suddette disposizioni regolamentari e quanto previsto dalla citata circolare del Presidente della Camera dei deputati del 1997.
  Con riferimento al provvedimento in esame, quindi, sono da considerarsi ammissibili solo gli emendamenti riferiti comunque ai territori colpiti dal sisma del maggio 2012 e da successive avversità atmosferiche, tenendo anche conto degli orientamenti assunti nel corso dell'esame dei più recenti decreti legge sulla materia, nonché gli emendamenti volti a dettare una disciplina generale del Fondo per le emergenze nazionali.
  Alla luce di tali criteri, ritiene inammissibili le seguenti proposte emendative: Sani 1.43 in quanto prevede benefici economici a ristoro dei danni provocati dagli eventi alluvionali del novembre 2012 nelle province di Arezzo, Grosseto, Lucca, Massa Carrara, Pisa Pistoia e Siena; Piccone 1.60, in quanto reca una disciplina dei finanziamenti agevolati da destinare ai territori colpiti dagli eventi sismici nella regione Abruzzo nel mese di aprile 2009; Plangger 1.01, in quanto estende l'applicazione delle disposizioni del decreto al comune di Bagnolo in Piano colpito dagli eventi sismici del 15 dicembre 2009; Zolezzi 2.5, in quanto detta una disciplina di carattere generale volta a inserire beni e servizi destinati alla ricostruzione tra i beni assoggettati a una aliquota ridotta; Carrescia 2.01, volto al riconoscimento dei benefici fiscali per la ristrutturazione edilizia e per l'acquisto di mobili; Braga 2.02, in quanto volto a dettare disposizioni in materia di personale deputato a svolgere funzioni di protezione civile; Dallai 2.06, che detta una disciplina generale per il riparto del fondo di cui al comma 346 dell'articolo unico della legge di stabilità 2014; Cani 2.07 e Cani 2.08, volti a disciplinare l'effettuazione dei pagamenti dei tributi e degli adempimenti sospesi nei confronti dei soggetti colpiti dagli eventi alluvionali nella regione Sardegna nel mese di novembre 2013.

  Alberto ZOLEZZI (M5S), nel prendere atto con rammarico della pronuncia di inammissibilità del proprio emendamento 2.5, sottolinea la rilevanza del tema affrontato dall'emendamento in questione, preannunciando l'intenzione di riproporlo all'attenzione della Commissione in prossimi provvedimenti.

  Ermete REALACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, avvertendo che – come convenuto nella riunione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi – l'esame degli emendamenti presentati si svolgerà nella seduta di martedì 10 giugno.

  La seduta termina alle 15.20.

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INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Giovedì 5 giugno 2014 — Presidenza del presidente Ermete REALACCI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Umberto Del Basso De Caro.

  La seduta comincia alle 15.25.

  Ermete REALACCI, presidente, ricorda che, ai sensi dell'articolo 135-ter, comma 5, del Regolamento, la pubblicità delle sedute per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata è assicurata attraverso l'attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso. Comunica che, in applicazione del parere della Giunta del Regolamento del 14 luglio 2014, la pubblicità della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare e attraverso la web-tv della Camera dei Deputati.

5-02937 Braga: Iniziative urgenti per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza della SS n. 36.

  Chiara BRAGA (PD), cofirmataria dell'interrogazione in titolo, rinuncia all'illustrazione della stessa interrogazione.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Chiara BRAGA (PD), replicando, ringrazia il rappresentante del Governo per la puntuale ricostruzione della vicenda oggetto dell'interrogazione in titolo.
  Aggiunge, inoltre, che la vicenda in questione, che ha conseguenze negative sia sul piano della sicurezza stradale che sul piano dello sviluppo dei territori coinvolti, dimostra ancora una volta l'assoluta necessità di intervenire con risolutezza e con urgenza per aumentare i livelli di controllo e di verifica delle procedure di affidamento degli appalti pubblici e per semplificare e rendere più trasparenti le relative procedure amministrative.

5-02938 Pellegrino: Iniziative urgenti per migliorare il sistema di viabilità nelle aree attraversate dall'autostrada Udine-Tarvisio.

  Filiberto ZARATTI (SEL), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, ne illustra brevemente i contenuti.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Filiberto ZARATTI (SEL), replicando, si dichiara totalmente insoddisfatto della risposta fornita dal Governo. In tal senso, richiama anzitutto il rappresentante del Governo a una corretta interpretazione dell'atto di sindacato ispettivo, che, al contrario di quanto si lascia intendere nella risposta fornita, muove non da un'inesistente volontà di limitare la libertà di circolazione, ma dalla consapevolezza delle profonde difficoltà in cui è venuto a trovarsi il settore dell'autotrasporto che concorrono a indurre molti piccoli e medi operatori a evitare il pagamento dei pedaggi autostradali. Conclude, quindi, ribadendo con forza la necessità che il Governo adotti tutte quelle misure necessarie a scongiurare il rischio che comportamenti non corretti dei singoli autotrasportatori, o, più verosimilmente, indotti dalla pesante crisi economica del settore, finiscano per gravare sulle comunità locali e sulle loro infrastrutture viarie con inaccettabili costi in termini di inquinamento ambientale e acustico e in termini di peggioramento della qualità della vita quotidiana.

5-02939 De Rosa: Iniziative urgenti per la sospensione delle procedure in corso per la realizzazione del sistema MOSE e la revisione, a tutela dei principi di trasparenza e legalità, della disciplina sugli appalti pubblici.

  Emanuele COZZOLINO (M5S), cofirmatario dell'interrogazione in titolo, ne illustra brevemente i contenuti, sottolineando in primo luogo come la clamorosa inchiesta giudiziaria in corso dimostri ampiamente Pag. 7quanto più volte denunciato dal Movimento 5 Stelle. In particolare fa notare che il MOSE si è rivelata una vera e propria «fabbrica di corruzione» che vede coinvolti tutti i partiti, che essa è un'opera inutile oltre che a fortissimo impatto ambientale e che, nonostante tutti gli allarmi e le denunce, il Ministero delle infrastrutture ha continuato a non rispondere ai numerosi atti parlamentari di sindacato ispettivo presentati dai deputati del M5S in materia.

  Il sottosegretario Umberto DEL BASSO DE CARO che risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4).

  Massimo Felice DE ROSA (M5S), si dichiara completamente insoddisfatto della risposta fornita dal Governo. In tal senso, denuncia anzitutto il fatto che i costi del MOSE, dal 1984, sono lievitati da 2 a 6 miliardi di euro, e che ingentissime risorse pubbliche destinate a questa opera sono finite in tangenti. Giudica, inoltre, molto negativamente il fatto che il Governo ancora una volta considera prioritario continuare i lavori piuttosto che restituire dignità allo Stato, così gravemente colpito dai fenomeni di corruzione connessi alla realizzazione del MOSE. Nel denunciare, quindi, la trasversalità e l'ampiezza del sistema corruttivo che le inchieste della magistratura stanno portando alla luce proprio in questi giorni, giudica inutili le parole del rappresentante del Governo sul rafforzamento del sistema dei controlli sugli appalti pubblici, ritenendo che i controlli servono a ben poco se non accompagnati dall'etica dei comportamenti pubblici.
  Nel condividere, quindi, quanto pubblicamente affermato dal dottor Cantone circa la necessità di revocare i lavori affidati ad imprese corrotte, denuncia il caso clamoroso dell'impresa Grandi Lavori Fincosit, che, anche dopo l'arresto di un proprio esponente, continua nell'esecuzione di importantissimi appalti pubblici come quelli relativi alla realizzazione di EXPO 2015 o della Piattaforma Maersk di Vado Ligure.
  Conclude, quindi, ricordando che, se è vero che l'intervento della magistratura testimonia ancora una volta il fallimento della politica, l'unica strada da percorrere per aumentare il livello della trasparenza e dei controlli sugli appalti non può che prendere avvio dalla fine del sistema delle deroghe alla legislazione ordinaria e dalla revoca degli appalti affidati ad imprese corrotte. In tal senso, nel ribadire con forza la richiesta avanzata dal gruppo M5S che il Ministro delle infrastrutture venga a riferire alla Camera sull'attuale stato delle commesse per gli appalti per le grandi opere, rinnova al Governo la richiesta di procedere con urgenza alla sospensione delle procedure in corso per la realizzazione del MOSE.

  Ermete REALACCI, presidente, intervenendo brevemente, dato il rilievo politico della questione oggetto dell'interrogazione del deputato De Rosa, osserva come la vicenda MOSE dimostra ancora una volta che la via delle norme speciali e dei poteri derogatori rispetto alla legislazione ordinaria non sia la strada giusta da percorrere per la realizzazione delle opere pubbliche. Ritiene, inoltre, che il Governo debba valutare con la più grande attenzione la richiesta proveniente dal gruppo M5S, ma anche dal presidente dell'Autorità anticorruzione, di attivare meccanismi di penalizzazione delle imprese corrotte, a partire dal caso del MOSE, che, a suo avviso, anche per i riflessi pesantissimi in termini di immagine internazionale del Paese, costituisce un vero e proprio atto di tradimento dell'Italia. Esprime, infine, il proprio convincimento che la Commissione debba tornare a breve, e in modo approfondito, sulla vicenda trattata dall'atto di sindacato ispettivo in questione.
  Dichiara, quindi, concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 16.05.

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