CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 maggio 2014
228.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 110

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 6 maggio 2014. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO.

  La seduta comincia alle 13.10.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo interno tra i rappresentanti dei Governi degli Stati membri dell'Unione europea relativo al finanziamento degli aiuti dell'Unione europea forniti nell'ambito del quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020 in applicazione dell'Accordo di partenariato ACP-UE e all'assegnazione di assistenza finanziaria ai Paesi e territori d'oltremare cui si applicano le disposizioni della parte quarta del trattato sul funzionamento dell'UE.
C. 2083 Governo.

(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del disegno di legge.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, osserva preliminarmente che il provvedimento in esame investe un tema complesso, ma di sicuro rilievo anche per l'entità delle risorse mobilitate, pur se, trattandosi della ratifica di un accordo già concluso, il testo non è non suscettibile di modifiche in sede parlamentare. Rileva quindi che la cooperazione tra l'Unione europea ed i Paesi del Continente africano, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), avviata dalla prima Convenzione di Yaoundé (1963) e proseguita poi con le cinque Convenzioni di Lomé Pag. 111(tra il 1975 ed il 1995), è attualmente realizzata nel quadro dell'Accordo di Cotonou, firmato il 23 giugno 2000.
  Ricorda che l'intento dell'Accordo (di durata ventennale, con revisioni ogni cinque anni) è quello di promuovere lo sviluppo economico, sociale e culturale dei Paesi ACP, di contribuire alla pace – e richiama in proposito i gravi conflitti in corso nella Repubblica centrafricana e nel Sud Sudan –, alla sicurezza, all'eliminazione della povertà, di favorire un clima politico stabile e democratico, di assicurare uno sviluppo sostenibile e la graduale integrazione degli Stati ACP nell'economia mondiale, accordando un trattamento specifico ai Paesi meno avanzati.
  Nel 2010 a Ouagadougou è stata sottoscritta la seconda revisione che ha apportato modifiche volte ad adattare il partenariato ai cambiamenti occorsi negli ultimi anni in campo internazionale, ponendo attenzione, in particolare, sui temi della sicurezza, dei cambiamenti climatici, dello sviluppo sostenibile e dell'integrazione regionale.
  Il Fondo europeo di sviluppo (FES) rappresenta lo strumento finanziario tramite cui si realizza la cooperazione con i Paesi ACP, è esterno al bilancio dell'Unione ed è finanziato dagli Stati membri attraverso contributi obbligatori derivanti dall'Accordo di Cotonou.
  L'Accordo interno tra i Governi degli Stati membri dell'Unione europea, oggetto del disegno di legge di ratifica, stabilisce la ripartizione per Stato membro degli aiuti dell'Unione ai Paesi ACP e ai Paesi e territori d'oltremare (PTOM) per il periodo 2014-2020, per un importo complessivo di 30.506 milioni di euro.
  L'Italia continuerà ad essere il quarto contribuente al FES con poco più di 3,8 miliardi di euro su sette anni (che corrispondono a circa il 12,5 per cento del totale). Le decisioni sull'uso delle risorse restano affidate al Comitato di gestione del FES, presieduto dalla Commissione, dove all'Italia è attribuito un voto ponderato corrispondente al contributo versato.
  Ricorda che l'Accordo di Cotonou presenta diversi aspetti che toccano temi di interesse della XIII Commissione. In particolare, l'articolo 23 include tra gli ambiti di cooperazione sia istituzionale che finanziaria le strategie di produzione agricola e le politiche nazionali e regionali di sicurezza alimentare, nonché lo sviluppo durevole delle risorse idriche e della pesca.
  Per quanto riguarda la sicurezza alimentare, l'articolo 54 prevede, per quanto riguarda i prodotti agricoli disponibili, l'impegno a garantire la possibilità di fissare anticipatamente, a più lungo termine, restituzioni all'esportazione verso tutti gli Stati ACP e per una gamma di prodotti definita tenendo conto del fabbisogno alimentare indicato da tali Stati.
  L'articolo 68, partendo dalla considerazione che la discontinuità dei proventi da esportazione, specialmente nei settori agricolo e minerario, può incidere negativamente sullo sviluppo degli Stati ACP, dispone un sostegno supplementare per attenuarne gli effetti.
  L'Accordo prevede inoltre un particolare regime doganale per i prodotti originari degli Stati ACP tenendo conto della politica agricola comune.
  Invita infine i colleghi ad esprimere le loro considerazioni e proposte sul provvedimento, al fine di predisporre la sua proposta di parere.

  Filippo GALLINELLA (M5S) ritiene che la Commissione possa esprimere un parere favorevole sul provvedimento con alcune osservazioni dirette a impegnare il Governo ad intervenire presso le competenti istituzioni dell'Unione europea affinché: come sancito dal Consiglio europeo del febbraio 2013, la Commissione europea presenti quanto prima una proposta di inclusione del FES nel bilancio generale dell'Unione a partire dal 2020; la Commissione europea e gli Stati membri, al fine di massimizzare l'efficacia degli aiuti, procedano a verifiche periodiche dei risultati conseguiti dagli interventi finanziati valutando il grado di realizzazione degli impegni e dei pagamenti; le risorse destinate agli «envelops B» – strumenti di portata regionale introdotti nel 2010 per la copertura di bisogni imprevisti e aiuti Pag. 112urgenti non finanziabili con il bilancio dell'Unione europea – vengano utilizzate esclusivamente per ragioni di emergenza e nei casi in cui si debba far fronte ad eventi imprevisti o limitare le conseguenze di shock esogeni, al fine di non decurtare risorse dai settori prioritari di cooperazione; si riveda la governance del FES al fine di coinvolgere maggiormente il Parlamento europeo nella ridefinizione dei programmi di aiuto e dei sistemi di verifica dell'efficacia degli aiuti; gli aiuti finanziari forniti dai donatori dell'Unione costituiscano oggetto di un controllo democratico più approfondito nel quadro dei processi dei paesi partner; gli EPA non creino fattispecie di «dumping agricolo» a danno dei Paesi beneficiari in considerazione della scarsa competitività delle loro merci nei mercati internazionali e che la liberalizzazione commerciale sia implementata gradualmente; la programmazione degli interventi finanziati dal FES insista sulla necessità di un aiuto più efficace che si inserisca in un processo di sviluppo volto a creare, nei Paesi beneficiari, economie stabili che consentano di ridurre la dipendenza dagli aiuti; in tale contesto la cooperazione per lo sviluppo agricolo e rurale è lo strumento principale per l'acquisizione da parte dei Paesi partner della sovranità alimentare.

  Giorgio ZANIN (PD), relatore, osserva che le due prime osservazioni fanno riferimento a processi già avviati in sede europea e, pertanto, possono essere richiamate nella premessa del parere. Ritenendo in linea di massima condivisibili le altre proposte del deputato Gallinella, si riserva di sottoporre alla Commissione una sua proposta di parere, da deliberare nella seduta già convocata per domani.

  Massimo FIORIO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame e la deliberazione del parere alla seduta già convocata per domani. Dà quindi conto della presenza in seduta della deputata Venittelli, impossibilitata a registrarsi tramite il sistema elettronico.

  La seduta termina alle 13.25.

SEDE REFERENTE

  Martedì 6 maggio 2014. — Presidenza del vicepresidente Massimo FIORIO indi del presidente Luca SANI.

  La seduta comincia alle 13.25.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Massimo FIORIO, presidente, comunica che il gruppo M5S ha chiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche mediante trasmissione con impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare.
Nuovo testo C. 348 Cenni e C. 1162 Verini.

(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame delle proposte di legge, rinviato nella seduta del 1o aprile 2014.

  Massimo FIORIO, presidente e relatore, ricorda che nella seduta del 4 marzo scorso la Commissione ha adottato come testo base il nuovo testo della proposta di legge C. 348, elaborato dal Comitato ristretto. Ricorda altresì che sono stati presentati gli emendamenti a tale testo, pubblicati in allegato al resoconto della seduta del 20 marzo.
  Al riguardo, fa presente, come già segnalato nelle precedenti sedute, di aver Pag. 113condotto i dovuti approfondimenti sugli emendamenti presentati nonché su ulteriori questioni di carattere tecnico e sulla complessiva coerenza normativa del testo, anche attraverso un confronto con il Ministero.
  In particolare, sottolinea la necessità che la nuova legge si ponga in coerenza e metta a sistema le attività già svolte dallo Stato e dalle regioni con il Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo del 2008, che prevedeva tre fasi di attuazione: definizione delle linee guida per la salvaguardia della biodiversità, censimento da parte delle regioni delle risorse genetiche nel loro territorio e, infine, costituzione di un'anagrafe nazionale. L'attuazione del Piano è andata avanti in questi anni e ha già portato alla definizione, d'intesa con le regioni, delle «Linee guida nazionali per la conservazione in situ, on farm ed ex situ della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse agrario», adottate con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 6 luglio 2012.
  Fa inoltre presente che il Ministero aveva prospettato l'ipotesi che il testo non facesse riferimento anche alla biodiversità animale, considerato che per tale aspetto vige attualmente il sistema dei registri delle razze. Al riguardo, ritiene tuttavia che, in coerenza con il Piano nazionale, la nuova legge debba contemplare anche la biodiversità animale, tenendo in ogni caso conto del sistema vigente e delle modalità di azione concordate con le regioni.
  Anche a tal fine, proporrebbe di considerare l'Anagrafe nazionale della biodiversità non come un'unica banca dati nazionale, ma come un sistema di banche dati interconnesse, al fine di consentire di avvalersi delle banche dati già esistenti.
  Infine, si riserva di proporre ulteriori modifiche concernenti l'uso delle espressioni di carattere tecnico, al fine di tener conto del significato alle stesse attribuito dai trattati internazionali, dal piano nazionale e dalle citate linee guida.
  Per approfondire tali aspetti, riterrebbe opportuno proseguire l'esame in sede del Comitato ristretto. A tal fine, si riserva di far pervenire ai gruppi una proposta di riformulazione del testo.

  Franco BORDO (SEL) chiede al relatore se il nuovo testo che egli ha annunciato è condiviso dal Governo. Chiede inoltre che sia consentita la presentazione di emendamenti a tale testo.

  Adriano ZACCAGNINI (Misto) condivide la richiesta di prevedere la riapertura di un termine per la presentazione degli emendamenti. Nel merito, manifestando apprezzamento per il fatto che il relatore abbia promosso un confronto con il Governo, condivide l'esigenza di superare alcuni problemi di tipo normativo e di considerare le attività già avviate dalle regioni.

  Massimo FIORIO, presidente e relatore, sottolinea sugli aspetti evidenziati vi è stato un positivo confronto con il Governo e che in ogni caso ogni approfondimento potrà proseguire in sede di Comitato ristretto.

  Susanna CENNI (PD) giudica positivamente il lavoro di confronto tecnico con il Governo e di aggiornamento del testo svolto dal relatore.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S) concorda con la proposta procedurale del relatore, fermo restando che dovrà essere prevista la presentazione di emendamenti da parte dei gruppi.

  La Commissione delibera quindi di nominare un Comitato ristretto per il seguito dell'esame.

  Luca SANI, presidente, avverte che, salvo diverse indicazioni dei gruppi, il Comitato si intende composto dai colleghi che già ne facevano parte nella precedente fase di esame. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Pag. 114

Disposizioni in materia di agricoltura sociale.
Nuovo testo unificato C. 303 Fiorio, C. 760 Russo, C. 903 Bordo, C. 1019 Zaccagnini e C. 1020 Schullian.

(Seguito dell'esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).

  La Commissione prosegue l'esame del testo unificato, rinviato nella seduta del 12 febbraio 2014.

  Luca SANI, presidente, ricorda che il 22 gennaio scorso la Commissione ha adottato come testo base il nuovo testo unificato predisposto dal Comitato ristretto e che successivamente sono stati presenti emendamenti a tale testo, pubblicati in allegato al resoconto della seduta del 12 febbraio 2014.
  Fa quindi presente che la relatrice, onorevole Covello, oggi impossibilitata a partecipare per concomitanti impegni istituzionali, intende proporre alcune modifiche al testo base, avendo condotto ulteriori approfondimenti sul medesimo e sugli emendamenti presentati; a tal fine, la relatrice chiede che l'esame prosegua in sede di Comitato ristretto.

  Giuseppe L'ABBATE (M5S) chiede chiarimenti sull’iter procedurale proposto.

  Franco BORDO (SEL) chiede che vi sia stato anche un confronto con il Governo.

  Luca SANI, presidente, ricorda che di recente ha già proposto all'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, di procedere ad un formale confronto con il Vice Ministro Olivero, cui è stata conferita apposita delega per l'agricoltura sociale. In tale prospettiva, giudica utile che tale confronto si svolga dopo aver definito una formulazione più avanzata del testo.

  La Commissione delibera quindi di nominare un Comitato ristretto per il seguito dell'esame.

  Luca SANI, presidente, avverte che, salvo diverse indicazioni dei gruppi, il Comitato si intende composto dai colleghi che già ne facevano parte nella precedente fase di esame. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.