CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 aprile 2014
210.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Mercoledì 2 aprile 2014. — Presidenza del presidente della IV Commissione Elio VITO. — Intervengono, il sottosegretario di Stato per la difesa, Domenico Rossi e il sottosegretario di Stato per gli affari esteri, Benedetto Della Vedova.

  La seduta comincia alle 9.05.

Legge quadro missioni internazionali.
C. 45 Cirielli, C. 933 Duranti, C. 952 Garofani e C. 1959 Artini.

(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 1959 – Nomina di un Comitato ristretto).

  Le Commissioni riunite proseguono l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviato nella seduta del 15 gennaio 2014.

  Elio VITO, presidente, segnala che è pervenuta la richiesta affinché della seduta odierna sia data pubblicità mediante l'attivazione degli impianti audiovisivi a circuito chiuso. Se non vi sono obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Prima di entrare nel merito dei provvedimenti in titolo, desidera informare le Commissioni che il Commissario straordinario di Governo per la trattazione della questione dei due marò, dottor Staffan de Mistura, in data 27 marzo 2014, facendo seguito alla sua audizione svolta il giorno 26 marzo davanti alle omologhe Commissioni di Camera e Senato, ha trasmesso una lettera recante talune precisazioni ed integrazioni riferite ai suoi interventi nel corso del dibattito, che sarà allegata al resoconto stenografico dell'audizione.
  Segnala, inoltre, che nella giornata di ieri ha ricevuto i rappresentanti degli oltre diciottomila firmatari di una petizione in solidarietà dei due fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Tale petizione è stata trasmessa alla Presidenza della Camera ai fini di un suo eventuale esame, anche in congiunta con la III Commissione, ai sensi dell'articolo 109 del Regolamento.
  Passando ai provvedimenti in titolo, segnala che è stata assegnata la proposta di legge C. 1959 a prima firma Artini, recante «Disciplina della partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali» che, in quanto vertente su materia analoga, è stata abbinata d'ufficio alle proposte di legge in esame.
  Ricorda, quindi, che nella riunione del 18 marzo 2014 l'ufficio di presidenza, Pag. 12integrato dai rappresentanti dei gruppi della Commissione Difesa, per quanto riguarda la IV Commissione, ha deliberato la designazione dell'onorevole Causin, esponente del gruppo di Scelta Civica, quale relatore delle proposte di legge in esame, in sostituzione dell'onorevole Rossi, oggi titolare di incarico di Governo e dunque non più nella condizione di mantenere tale qualità.

  Andrea CAUSIN (SCpI), relatore per la IV Commissione, osserva, anche a nome del relatore della III Commissione, onorevole Manciulli, che la proposta di legge C. 1959, a prima firma dell'onorevole Artini – la più organica fra quelle fino a oggi depositate in materia – è composta di 28 articoli, suddivisi in sei capi e ha come finalità precipua quella di superare la pratica di adottare decreti-legge onnicomprensivi al fine di permettere al Parlamento di potersi pronunciare su ogni singola missione.
  Sottolinea, quindi, come tale proposta si discosti sia dalla proposta di legge a prima firma dell'onorevole Cirielli C. 45 – che contiene solo disposizioni volte a modificare la normativa di riferimento sul trattamento economico e giuridico del personale, nonché sui profili di natura contabile e amministrativa, nell'intento di scongiurare che i provvedimenti di proroga dei finanziamenti debbano di volta in volta reiterare un identico articolato – sia dalla proposta di legge C. 952 Garofani ed altri, che si caratterizza, invece, per un approfondimento dei profili procedurali relativi alla fase autorizzatoria, quali già individuati dalla cosiddetta «risoluzione Ruffino» n. 7-01007, approvata dalla Commissione Difesa della Camera il 16 gennaio 2001, enfatizzando una procedura di autorizzazione fondata sul binomio Governo-Parlamento.
  Rileva, inoltre, che – come la proposta di legge C. 933, a prima firma Duranti – anche la proposta presentata dai colleghi del Movimento Cinque Stelle stabilisce che la procedura di autorizzazione abbia luogo con legge ed indica un'elencazione tendenzialmente tassativa delle tipologie di operazioni e di missioni internazionali che possono essere autorizzate. Altro elemento che contraddistingue la proposta di legge C. 1959 e presente anche nella proposta di legge C. 933 a prima firma Duranti, è costituito dalla previsione di un Comitato parlamentare di controllo sulle missioni internazionali, la cui istituzione è finalizzata a consentire, nel pieno rispetto della riservatezza delle operazioni militari, la verifica continua della congruità delle missioni con le indicazioni del Parlamento.
  Venendo ai contenuti specifici della proposta di legge C. 1959, segnala che il Capo I reca le disposizioni generali, nel cui ambito rilevano soprattutto l'articolo 1 e l'articolo 2, comma 2, che recano l'obbligatorietà dell'autorizzazione per legge e una tipizzazione delle missioni internazionali. Inoltre, con riguardo ad ogni missione internazionale autorizzata o prorogata ai sensi degli articoli 2 e 3, viene stabilito, con decreto del Ministro della difesa, adottato di concerto con il Ministro degli affari esteri, il livello di rischio con riferimento ai vari teatri operativi, in ragione del disagio ambientale. Si prevede, infine, che ogni sei mesi il Governo presenti alle Camere una relazione in ordine al loro andamento, fornendo specifiche indicazioni concernenti lo stato di avanzamento delle operazioni.
  Il Capo II disciplina, invece, gli interventi urgenti di soccorso alla popolazione locale, mentre il Capo III reca le disposizioni in materia di personale, riorganizzando la disciplina dell'indennità di missione (articolo 8) e dell'indennità di impiego operativo (articolo 9) e confermando sostanzialmente la disciplina vigente in materia di trattamento assicurativo, previdenziale e assistenziale, quella relativa ai casi di decesso o di invalidità per causa di servizio (articolo 10), nonché le altre disposizioni in materia di personale. In tale ambito, la proposta di legge prevede – così come anche la proposta di legge C. 952 Garofani – il conferimento ad un funzionario diplomatico, da parte della Farnesina di concerto con il Ministero della difesa, dell'incarico di consigliere diplomatico del comandante militare italiano del Pag. 13contingente internazionale, nonché l'applicazione di tutte le norme del provvedimento, in quanto compatibili, al personale civile.
  Il Capo IV prevede una forma di controllo assai ampia da parte del Parlamento sulle missioni militari internazionali attraverso l'istituzione di un apposito Comitato parlamentare per le missioni militari all'estero, incaricato di verificare che l'attività delle Forze armate italiane nelle missioni internazionali si svolga nel rispetto della Costituzione, delle leggi e del mandato ricevuto dal Parlamento per ogni singola missione. Gli articoli da 17 a 23 della proposta di legge in esame recano, infatti, una disciplina dettagliata dell'organizzazione interna e delle funzioni del Comitato parlamentare per le missioni militari all'estero, stabilendo che il Comitato possa ottenere informazioni e documenti relativi a procedimenti ed inchieste in corso, nonché richiedere documenti anche riservati per i quali il Presidente del Consiglio dei ministri non abbia ritenuto di opporre il segreto di Stato, e prevedendo stringenti obblighi di segreto da parte dei componenti e del personale della struttura cui discende una disciplina per le eventuali violazioni.
  Infine, il Capo V reca disposizioni – senza innovare sostanzialmente la disciplina vigente – in materia contabile, prevedendo come anche la proposta di legge C. 952 Garofani ed altri, una norma per l'utilizzo a titolo gratuito delle utenze telefoniche, mentre il Capo VI prevede che le disposizioni della legge non si applicano alle missioni internazionali autorizzate o prorogate prima della data della sua entrata in vigore.
  In conclusione rileva che, come già emerso durante il dibattito sugli ultimi due decreti-legge di proroga delle missioni internazionali, l'individuazione di un corpus normativo di cornice alla materia rappresenterebbe un percorso che conferirebbe trasparenza e certezza ad una materia di eccezionale importanza per le Forze armate e per tutto il Paese. A ciò si aggiunge l'esigenza di assicurare un'adeguata informazione al Parlamento ai fini di una valutazione più approfondita, nonché di garantire ai nostri militari all'estero il sostegno derivante dalla stabilità, continuità e prevedibilità dell'azione del nostro Paese.
  Auspica, pertanto, come già sottolineato nella seduta che ha dato il via all’iter di questo provvedimento dall'onorevole Rossi, allora relatore e oggi sottosegretario di Stato per la difesa, che queste sommarie indicazioni possano essere approfondite nella sede di un comitato ristretto incaricato di elaborare una proposta di testo unificato e che i lavori delle Commissioni possano svolgersi in un clima fattivo e collaborativo tra i gruppi, come verificatosi nell'ultimo decreto-legge di proroga delle missioni, nella piena consapevolezza del quadro geostrategico in cui si inserisce l'Italia e della responsabilità che incombe su tutti noi di fornire al Paese risposte mature e coerenti con la domanda di sicurezza e di pace.
  A tal fine, si riserva, anche a nome dell'onorevole Manciulli, relatore per la III Commissione, di presentare, in tempi brevi, una proposta di testo unificato da discutere in sede di comitato ristretto per realizzare la più ampia convergenza.

  Il sottosegretario Domenico ROSSI, nel ribadire il grande interesse che il Governo attribuisce alla definizione di un quadro normativo di riordino che assicuri un punto di riferimento stabile per le nostre missioni e le nostre Forze armate, manifesta la massima disponibilità dell'Esecutivo a fornire tutti gli elementi necessari e dichiara pieno sostegno alla proposta dei relatori di istituire un comitato ristretto.
  Sottolinea, infatti, come la predisposizione di un testo unificato possa facilitare una rapida e positiva conclusione dell’iter del provvedimento.

  Massimo ARTINI (M5S) ricorda che il gruppo del Movimento Cinque Stelle ha trasmesso alla Presidenza delle Commissioni una lettera nella quale sono state illustrate le ragioni alla base della posizione contraria alla costituzione di un comitato ristretto.Pag. 14
  Ribadisce, quindi, la profonda convinzione, da parte del proprio gruppo, di ritenere più opportuno lo svolgimento di un dibattito aperto e trasparente con il regime di pubblicità previsto per le sedi plenarie.

  Donatella DURANTI (SEL) non comprende le ragioni per le quali l'istituzione di un comitato ristretto dovrebbe poi precludere lo svolgimento di un ampio dibattito da parte delle Commissioni sul testo unificato, come invece osservato dal collega Artini.
  Evidenzia, infatti, come le conclusioni cui giungerà il comitato ristretto non mettano le Commissioni di fronte ad una alternativa riassumibile nella formula «prendere o lasciare» e che la soluzione prospettata dai relatori rappresenti un prezioso strumento per velocizzare il lavoro delle Commissioni. Sottolinea, inoltre, l'urgente bisogno di giungere all'approvazione di una legge quadro che riordini la materia delle missioni internazionali e auspica che sul provvedimento possa svolgersi il più ampio e approfondito dibattito.

  Mario MARAZZITI (PI) si dichiara favorevole alla proposta dei relatori di affidare a un comitato ristretto il compito di predisporre un testo unificato delle proposte di legge in esame, osservando come la soluzione prospettata consenta di svolgere gli opportuni approfondimenti senza con questo dilatare i tempi per una positiva conclusione dell’iter del provvedimento.

  Francesco Saverio GAROFANI (PD) auspica che i colleghi del Movimento Cinque Stelle vogliano accogliere l'invito dei relatori a procedere nei lavori con l'istituzione del comitato ristretto per consentire di raggiungere un traguardo che è invece sfuggito alle Commissioni nelle ultime tre legislature.
  Ritiene, in conclusione, che l'istituzione di un comitato ristretto risulti senz'altro utile e che non neghi la possibilità di svolgere i dovuti approfondimenti anche nel prosieguo dell’iter del provvedimento.

  Elio VITO, presidente, fa presente che la proposta formulata dai relatori va nel senso di favorire il dibattito, fermo restando la necessità condivisa di procedere celermente.

  Le Commissioni deliberano, quindi, di istituire un comitato ristretto per il seguito dell’iter in sede referente.

  Elio VITO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.25.