CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 marzo 2014
206.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 26 marzo 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.15.

DL 16/2014 Disposizioni urgenti in materia di finanza locale, nonché misure volte a garantire la funzionalità dei servizi svolti nelle istituzioni scolastiche.
C. 2162 Governo.

(Parere alle Commissioni V e VI).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta di ieri.

  Andrea MARTELLA (PD), relatore, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1) che tiene conto delle questioni sollevate e delle osservazioni formulate nel corso del dibattito fin qui svoltosi. In particolare, sottolineando gli ambiti ristretti di competenza della Commissione sul contenuto del provvedimento in esame, ha ritenuto opportuno accogliere le sollecitazioni in materia di impatto della tassazione sugli immobili strumentali delle imprese, anche al fine valutare, da un lato, l'avvio di un processo progressivo alleggerimento del carico tributario e, dall'altro, considerando l'ipotesi dell'incremento Pag. 94della deducibilità IMU dalle imposte sui redditi per l'anno 2014. L'osservazione alla lettera b) è volta a sollecitare le Commissioni di merito, in sinergia con il Governo ed i Comuni, ad individuare le modalità più opportune per assicurare a cittadini, imprese ed intermediari chiarezza, semplicità e stabilità degli adempimenti necessari per dichiarazioni e pagamento di IMU, TASI e TARI.

  Luigi TARANTO (PD) esprime apprezzamento per il parere predisposto dal relatore che ripercorre le riflessioni già svolte dalla X Commissione nell'ambito dell'esame della legge di Stabilità per il 2014 sulla tassazione degli immobili strumentali delle imprese e sintetizza il dibattito sul provvedimento attualmente all'esame della Commissione. Dichiara, pertanto, il voto favorevole del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore.

  Marco DA VILLA (M5S) sottolinea che avrebbe preferito che i suggerimenti emersi nel corso della seduta svoltasi nella giornata di ieri fossero recepiti come condizioni, in luogo di mere osservazioni destinate alle Commissioni di merito, al fine di conferire una valenza più stringente al parere che la Commissione si accinge a votare. Per tali ragioni, auspica che la Presidenza si faccia carico delle condivisibili istanze contenute nella proposta di parere della Commissione presso le Commissioni di merito affinché possano ricevere adeguata attenzione. Ricorda in proposito come il proprio gruppo abbia presentato numerosi emendamenti che affrontavano tali questioni anche nel recente esame del decreto-legge «Destinazione Italia». Dichiara quindi, a nome del suo gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere predisposta dal relatore sul provvedimento in esame.

  Raffaello VIGNALI (NCD) ringrazia il relatore per il lavoro svolto, ma auspica che sia possibile integrare la proposta di parere formulata con un'osservazione, avanzata anche nel corso del dibattito svoltosi nella seduta di ieri, concernente la possibilità di riconoscere ai Comuni una più ampia autonomia in tema di tassazione locale, fermo restando l'invariabilità del gettito complessivo atteso.

  Andrea MARTELLA (PD), relatore, dichiara di accogliere l'integrazione formulata dal collega Vignali che rafforza il contenuto delle osservazioni già inserite nella proposta di parere da lui predisposta. Condivide le considerazioni svolte da altri colleghi circa l'opportunità che la X Commissione abbia la possibilità di esprimere dei pareri con un'efficacia vincolante maggiore nei confronti delle Commissioni competenti nel merito del provvedimento e che si possa lavorare proficuamente affinché il lavoro svolto dalle Commissioni in sede consultiva possa essere preso nella dovuta considerazione.

  La Commissione approva quindi la proposta di parere come riformulata (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 14.25.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 26 marzo 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.25.

Comunicazione della Commissione europea: «Per una rinascita industriale europea».
(COM(2014)14 final).

Comunicazione della Commissione europea: «Una prospettiva per il mercato interno dei prodotti industriali».
(COM(2014)25 final).

(Esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

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  Gianluca BENAMATI (PD), relatore, illustra il contenuto delle due in titolo presentate dalla Commissione europea il 22 gennaio scorso quale contributo alla discussione svolta dal Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2014 che nelle sue conclusioni ha riservato una specifica attenzione alla politica industriale europea.
  Le due comunicazioni «Per una rinascita industriale» (COM(2014) 14) e «Una prospettiva per il mercato interno dei prodotti industriali» (COM(2014) 25) sono state presentate dalla Commissione europea il 22 gennaio scorso quale contributo alla discussione svolta dal Consiglio europeo del 20 e 21 marzo 2014 che nelle sue conclusioni, come vedremo più avanti, ha riservato una specifica attenzione alla politica industriale europea.
  I due documenti hanno inteso prospettare le linee di intervento per dare concreta attuazione al nuovo approccio alla politica industriale che si è andato definendo, soprattutto su impulso della Commissione e del Parlamento europeo, a partire dalla Strategia Europa 2020 per la crescita e l'occupazione. Tale approccio è volto a porre nuovamente l'industria e, soprattutto il settore manifatturiero, al cuore del modello di crescita dell'economia dell'UE ed a questo scopo integra l'obiettivo di promuovere la competitività industriale in tutte le politiche dell'Unione europea, attraverso interventi di carattere sia orizzontale sia settoriale.
  Passando all'illustrazione del contenuto delle due comunicazioni, la comunicazione sulla rinascita industriale richiama alcuni dati rilevanti sullo stato dell'industria europea, evidenziandone i punti di forza e, soprattutto, di debolezza rispetto al contesto globale. In particolare:
   l'industria europea è leader mondiale sul piano della sostenibilità e produce un surplus commerciale di 365 miliardi di euro;
   l'industria è all'origine di più dell'80 per cento delle esportazioni europee e dell'80 per cento delle attività di ricerca e innovazione condotte da privati;
   il ruolo dell'industria in Europa si estende ben oltre l'attività manifatturiera e abbraccia, da un lato, le materie prime e l'energia, e dall'altra i servizi alle imprese (come la logistica), i servizi ai consumatori (come i servizi post-vendita per i beni durevoli) o il turismo;
   la quota delle attività manifatturiere rispetto al PIL dell'UE è ulteriormente scesa, attestandosi al 15,1 per cento nell'estate del 2013; a partire dall'inizio della crisi inoltre sono andati perduti 3,8 milioni di posti di lavoro e il settore manifatturiero è stato colpito dalla crisi più severamente di quello dei servizi;
   i livelli di innovazione rimangono bassi rallentando la modernizzazione della nostra base industriale;
   il contesto imprenditoriale è complessivamente migliorato nell'UE, anche se non in tutti gli Stati membri, ed i progressi rimangono diseguali, con scarsa flessibilità dei meccanismi amministrativi e normativi;
   la domanda interna rimane debole;
   le imprese dell'UE si trovano ad affrontare prezzi energetici superiori a quelli sostenuti dalla maggior parte dei nostri principali concorrenti;
   gli investimenti sono drasticamente calati.

  Le priorità individuate nella comunicazione, che ribadisce in primis la necessità di inserire sistematicamente le tematiche connesse alla competitività in tutte le politiche dell'Unione, si possono così sintetizzare:
   massimizzare il potenziale del mercato interno sviluppando le necessarie infrastrutture, offrendo un quadro normativo stabile, semplificato e prevedibile;
   adottare misure nel mercato interno e a livello internazionale per garantire l'accesso all'energia e alle materie prime a prezzi abbordabili che rispecchino le condizioni internazionali;Pag. 96
   mobilitare e attuare strumenti di finanziamento europei basati su combinazioni efficaci di COSME (il Programma per la competitività delle PMI per il periodo 2014-2020, con una dotazione di 2,5 miliardi di euro) Orizzonte 2020 (il principale programma dell'UE per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione), fondi strutturali e fondi nazionali per favorire l'innovazione, gli investimenti e la reindustrializzazione;
   tornare a finanziare l'economia reale. La Banca europea per gli investimenti dovrebbe svolgere un ruolo più strategico in materia di erogazione dei prestiti, privilegiando l'innovazione e i progetti industriali;
   assicurare l'accesso ai mercati globali a condizioni competitive più favorevoli;
   definire un quadro più favorevole alle imprese, in particolare alle PMI, che sono socialmente ed economicamente importanti per l'UE dal momento che rappresentano il 99 per cento delle imprese, hanno grandi potenzialità di crescita e sono la maggior fonte di nuovi posti di lavoro;
   migliorare il sistema di istruzione e formazione e agevolare la mobilità.

  Passando ai contenuti della seconda Comunicazione in esame, essa formula alcune raccomandazioni per la legislazione relativa al mercato interno dei prodotti industriali e costituisce l'esito di una valutazione e di una consultazione pubblica sulla normativa dell'Unione nel settore al fine di verificarne la coerenza generale.
  La Commissione ricorda anzitutto, producendo dati articolati, come la legislazione relativa al mercato interno, riavvicinando le normative nazionali, abbia promosso la competitività industriale, determinando una concorrenza più leale e condizioni di parità tra gli operatori economici.
  Sono peraltro emersi numerosi elementi problematici nella normativa in vigore o punti suscettibili di miglioramento, in relazione ai quali la comunicazione formula una serie di raccomandazioni, tra le quali:
   privilegiare il ricorso ai regolamenti piuttosto che alle direttive, in modo da eliminare le differenze nella tempistica di entrata in vigore delle normative nazionali di attuazione e ridurre il rischio di divergenze nel recepimento, nell'interpretazione e nell'applicazione;
   operare revisioni periodiche della normativa relativa ai prodotti industriali al fine di assicurarne la coerenza e di verificare l'esistenza di importanti lacune, incoerenze, oneri normativi o duplicazioni;
   rafforzare la partecipazione delle PMI e delle parti interessate della società civile (per esempio associazioni dei consumatori e associazioni di utenti professionali) nella preparazione di iniziative per l'azione legislativa dell'UE e nei processi di normazione;
   invitare gli organismi nazionali di normazione a mettere a disposizione in maniera gratuita estratti delle norme armonizzate nei rispettivi siti Internet;
   operare una più rapida transizione verso la «vigilanza del mercato elettronico» nella quale gli operatori economici rendano disponibili online, per quanto possibile, informazioni relative alla conformità, agevolando la transizione verso un futuro privo di supporti cartacei;
   concedere una maggiore flessibilità nel soddisfare i requisiti di tracciabilità al fine di promuovere un maggiore utilizzo dell'etichettatura elettronica, accogliendo le preoccupazioni delle imprese;
   applicare sistematicamente il test PMI nella fase di elaborazione della legislazione per assicurare che i requisiti amministrativi non impongano oneri sproporzionati alle PMI;
   mettere a disposizione di tutte le imprese un'unica fonte di riferimento relativa alle modifiche apportate alla normativa di armonizzazione dell'Unione sui Pag. 97prodotti industriali nonché agli aggiornamenti delle norme e ai relativi tempi di entrata in vigore;
   promuovere la convergenza internazionale della legislazione e delle norme tecniche sui prodotti industriali, che potrebbe contribuire ad abbassare i costi di messa in conformità per le industrie, rafforzando in tal modo la competitività industriale;
   procedere alla razionalizzazione e alla semplificazione dell'esistente quadro giuridico comune per la commercializzazione dei prodotti industriali, inclusi la manutenzione e il post-vendita;
   assicurare una maggiore attenzione all'impatto della normativa UE sulla competitività internazionale delle imprese dell'Unione.

  A conclusione della illustrazione delle due comunicazioni, appare di qualche rilievo dare conto brevemente delle conclusioni del Consiglio europeo dello scorso 20-21 marzo, che ha segnalato, implicitamente avallando l'impostazione complessiva delle comunicazioni di cui si è dato conto, l'esigenza di:
   sfruttare a pieno il potenziale del mercato interno, sviluppando le necessarie infrastrutture e puntando sull'innovazione e le nuove tecnologie;
   promuovere la creazione e la crescita delle piccole e medie imprese;
   assicurare l'accesso dell'industria ai finanziamenti, promuovendo un migliore utilizzo di COSME (il Programma per la competitività delle PMI per il periodo 2014-2020), Orizzonte 2020 (il principale programma dell'UE per il finanziamento della ricerca e dell'innovazione), dei fondi strutturali e di investimento, come pure di strumenti basati sul mercato e di altri strumenti finanziari innovativi;
   migliorare l'accesso delle imprese europee ai mercati internazionali e facilitare la loro integrazione nelle catene globali del valore, promuovendo norme e regolamentazioni europee e internazionali;
   affrontare le carenze in campo scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico in via prioritaria, con una maggiore partecipazione dell'industria e impiegando tutti gli strumenti e i programmi messi a disposizione dall'UE;
   colmare il ritardo dell'UE per quanto riguarda l'attività brevettuale, chiedendo un maggior sostegno ai settori tecnologici a forte crescita e sollecitando l'entrata in vigore del regime UE in materia di brevetti entro la fine del 2014;
   promuovere le tecnologie abilitanti fondamentali (batterie per l'elettromobilità, materiali intelligenti, produzione ad alto rendimento e bioprocessi industriali), che rivestono un'importanza cruciale per la competitività industriale.

  Sottolinea la rilevanza delle comunicazioni illustrate e l'opportunità, che la Commissione deve cogliere, di elaborare un documento finale che individui chiaramente le esigenze e le specificità dell'industria manifatturiera italiana rispetto alle politiche industriali europee. Riterrebbe a tal fine opportuno effettuare un breve ciclo di audizioni con realtà particolarmente significative nell'ambito della manifattura italiana.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, giudica di particolare importanza le Comunicazioni all'esame della Commissione, soprattutto in considerazione della crisi internazionale che ha colpito tutte le realtà industriali europee. Osserva che, a livello globale, è stata recuperata l'importanza dell'industria manifatturiera anche in quei Paesi, come la Gran Bretagna e gli Stati Uniti d'America, che negli ultimi decenni si erano orientati prioritariamente ad una crescita basata sui servizi e sugli strumenti finanziari. In particolare, gli USA stanno procedendo a un'ambiziosa reindustrializzazione del loro sistema produttivo in seguito alla scoperta rivoluzionaria dello Pag. 98shale gas che consente un notevole abbattimento dei costi energetici a carico delle imprese. Ritiene che la consistenza dell'industria manifatturiera italiana abbia fornito significativi strumenti per contrastare l'imponente crisi degli ultimi anni mantenendo elevati i livelli di export, raffrontabili in ambito europeo solo con quelli della Germania. Sottolinea che in tutti i Paesi industrializzati la quota del prodotto industriale in senso stretto si attesta attorno al 10-12 per cento del PIL, ma che considerando tutte le filiere interessate vi contribuisce per quasi il 40 per cento. Concorda con la proposta del relatore Benamati di procedere ad un breve ciclo di audizioni con interlocutori qualificati, anche congiuntamente alla Commissione per le Politiche dell'Unione europea che ha già iniziato, in relazione ai profili di sua competenza, l'esame delle Comunicazioni in titolo.

  Edoardo NESI (SCpI) annette grande importanza alle Comunicazioni in esame che recano una elencazione, a suo avviso, pressoché esaustiva delle problematiche delle PMI italiane. Ritiene che l'elaborazione di un approfondito documento finale possa rappresentare l'occasione per sollecitare, attraverso l'intervento del Governo, l'attenzione delle istituzioni europee alle esigenze dell'industria manifatturiera italiana che presenta peculiari e irripetibili caratteri di eccellenza.
  Ritiene particolarmente rilevante per la realtà italiana la raccomandazione contenuta nella seconda Comunicazione in merito alla possibilità di concedere una maggiore flessibilità nel soddisfare i requisiti di tracciabilità, al fine di promuovere un maggiore utilizzo dell'etichettatura elettronica. Tutte le iniziative a favore della tracciabilità dei prodotti contrastano infatti non solo la contraffazione, ma anche il fenomeno dell’italian sounding particolarmente diffuso anche tra i Paesi dell'Unione europea. Concorda infine con la proposta del relatore di procedere ad un breve ciclo di audizioni con soggetti qualificati.

  Raffaello VIGNALI (NCD), espresso un giudizio ampiamente positivo Comunicazioni in esame, desidera ringraziare il Vicepresidente della Commissione responsabile per l'Industria e l'imprenditoria, Antonio Tajani, che nel presentare la prima Comunicazione ha auspicato che, sull'esempio del fiscal compact, il Consiglio europeo possa adottare un industrial compact, per aggiungere alla strada del rigore economico quella della promozione della ripresa economica.
  Sottolinea che l'Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa dopo la Germania, ma rischia di perdere competitività a causa soprattutto delle complicazioni burocratiche e normative presenti nel sistema.
  Ritiene che le priorità individuate nelle Comunicazioni siano assolutamente condivisibili e auspica che siano tempestivamente tradotte in un regolamento da applicare in tutta l'Unione senza i margini interpretativi che necessariamente richiede il recepimento di una direttiva, considerato che in Italia si assiste spesso al fenomeno del cosiddetto golden plate.
  Esprime un giudizio ampiamente positivo sulla raccomandazione contenuta nella seconda Comunicazione di un'applicazione sistematica del test PMI nella fase di elaborazione della legislazione per assicurare che i requisiti amministrativi non impongano oneri sproporzionati alle PMI. Auspica al riguardo che il test PMI possa essere costantemente applicato, a differenza di quanto avviene nella nostra legislazione nazionale con gli istituti dell'AIRE (analisi di impatto della regolamentazione) e della VIR (verifica dell'impatto della regolamentazione) che sono invece regolarmente disattesi, nonostante la puntuale previsione introdotta nella legislazione nazionale con lo Statuto delle imprese.
  Ritiene che la Commissione debba elaborare un documento finale che presenti le esigenze del sistema manifatturiero italiano e fortemente impegnativo per le istituzioni europee, al pari delle regole che devono essere applicate dai singoli Paesi in materia di sistema bancario o di finanza pubblica. A questo proposito, ricorda che Pag. 99nella precedente legislatura la Commissione ha svolto un'indagine conoscitiva sul sistema industriale e manifatturiero le cui conclusioni possono rappresentare un utile contributo anche all'elaborazione del documento finale.

  Mattia FANTINATI (M5S), nel concordare con i colleghi precedentemente intervenuti, ravvisa un carattere propagandistico nei contenuti delle Comunicazioni in esame, a suo avviso, motivato dall'imminenza delle prossime elezioni europee. Osserva che l'Europa presenta al proprio interno realtà industriali molto variegate con specificità all'interno dei singoli Paesi, cui difficilmente possono essere applicate regole omogenee. Lamenta che il fenomeno della delocalizzazione delle attività italiane si registra anche all'interno di Paesi europei che presentano livelli di imposizione fiscale e di costo del lavoro inferiori rispetto a quelli nazionali. Concorda infine con la proposta del relatore di procedere ad un breve ciclo di audizioni qualificate.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) osserva che la rinascita industriale dell'Europa presuppone una rinascita industriale dei singoli Paesi che, pur all'interno dell'Unione, spesso registrano condizioni di competitività molto sbilanciate a causa del differenziale dei costi dell'energia e del lavoro, nonché del livello di imposizione fiscale sulle attività di impresa. Ritiene che una rinascita industriale dell'Europa debba passare per l'adozione di misure che favoriscano la competitività delle imprese in tutti gli Stati membri e che pertanto nel documento finale che sarà elaborato dalla Commissione debbano essere chiaramente evidenziati tutti i fattori che ostacolano una reale crescita delle realtà industriali dei singoli Paesi membri.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di parlare, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.05 alle 15.20.

COMITATO RISTRETTO

  Mercoledì 26 marzo 2014.

Disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
C. 750 Dell'Orco, C. 947 Iniziativa popolare, C. 1042 Benamati e C. 1279 Abrignani.

  Il Comitato ristretto si è riunito dalle 15.20 alle 16.45.

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