CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 marzo 2014
196.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
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SEDE CONSULTIVA

  Martedì 11 marzo 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA, indi del vicepresidente Barbara SALTAMARTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giovanni Legnini.

  La seduta comincia alle 14.40.

DL 2/2014: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
C. 2149-A Governo, approvato dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere favorevole – Parere su emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto e delle proposte emendative ad esso riferite.

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   Francesco BOCCIA, presidente, in sostituzione del relatore, ricorda che il provvedimento, recante la proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, è stato da ultimo esaminato dalla Commissione bilancio nella seduta del 6 marzo 2014. Ricorda altresì che, in tale occasione, la stessa Commissione ha espresso un parere favorevole, preso atto, tra l'altro, degli elementi informativi risultanti dalla relazione tecnica, trasmessa ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009 e verificata positivamente dalla Ragioneria generale dello Stato, che tiene conto delle modifiche apportate nel corso dell'esame del provvedimento presso il Senato. Fa presente che, in pari data, le Commissioni riunite III e IV hanno concluso l'esame del provvedimento in sede referente, senza apportare modificazioni al testo. Segnala che il testo all'esame dell'Assemblea non presenta, quindi, profili problematici dal punto di vista finanziario.
  Con riferimento alle proposte emendative riferite al provvedimento in esame, rileva che, in data 11 marzo 2014, l'Assemblea ha trasmesso il fascicolo n. 1 degli emendamenti. Relativamente alle proposte emendative la cui quantificazione o copertura appare carente o inidonea, segnala gli emendamenti Rizzo 1.1, Basilio 1.3, gli identici Gianluca Pini 1.4 e Paolo Bernini 1.5, Scotto 1.6, Duranti 1.7, gli identici Scotto 1.8 e Tofalo 1.9, Frusone 1.50 e 1.51, Del Grosso 1.55, Scagliusi 1.56, Paolo Bernini 1.59, Di Stefano 1.60 e 1.61, Fava 1.01, Piras 2.2, Sibilia 2.8, Spadoni 2.59, Scagliusi 2.51, Frusone 2.52, Di Stefano 2.53, Frusone 2.54, Spadoni 2.55, Frusone 2.57 e 2.56, Tofalo 2.58, Gianluca Pini 2.14, 2.16, 2.17 e 2.18, Fava 3.5 e 3.6, Scotto 3.8, gli identici Cirielli 3.14 e Duranti 3.15, Piras 3.9, Piras 3.13, Scotto 3.7, Scagliusi 3.53, Di Stefano 3.54, Del Grosso 3.51, Di Battista 4.5, Di Stefano 8.2, Scagliusi 9.5, Rizzo 9.9, Di Battista 9.2, Gianluca Pini 9.3 e 9.4, che prevedono la soppressione delle autorizzazioni di spesa relative alla proroga della partecipazione del personale a diverse missioni internazionali, in alcuni casi destinando le relative risorse ad altri interventi, quali, tra l'altro, le iniziative di cooperazione allo sviluppo, i processi di stabilizzazione nei Paesi in situazione di fragilità, i programmi di sminamento umanitario o l'avvio di nuove missioni civili. Rileva che tali proposte emendative, tuttavia, nel sopprimere integralmente le suddette autorizzazioni di spesa, non tengono conto del fatto che quota parte della spesa dovrebbe comunque essere autorizzata, al fine di far fronte agli oneri già effettivamente sostenuti nel periodo di vigenza del decreto-legge in corso di conversione.
  Segnala inoltre la proposta emendativa Basilio 1.58, che riduce l'autorizzazione di spesa relativa alla prosecuzione dei programmi di cooperazione nei Paesi dell'Area balcanica, incrementando contestualmente di un importo di maggiore entità le risorse destinate alle iniziative di cooperazione allo sviluppo; l'emendamento Gianluca Pini 2.6, che riduce l'autorizzazione di spesa relativa alle missioni in Afghanistan, contestualmente autorizzando una spesa di importo superiore con finalità di stabilizzazione e gestione dei flussi migratori illegali nel Mediterraneo; le proposte emendative Spadoni 2.60 e Frusone 2.64, che riducono l'autorizzazione di spesa relativa ad alcune missioni in Asia, incrementando contestualmente di un importo di maggiore entità le risorse destinate alle iniziative di cooperazione allo sviluppo; la proposta emendativa Basilio 3.4, che prevede l'impiego anche di personale civile, ove ne ricorrano le condizioni, con riferimento alla missione EUBAM Lybia, senza tuttavia procedere alla relativa copertura finanziaria; l'emendamento Scotto 3.50, che subordina l'autorizzazione di spesa relativa alla proroga della partecipazione di personale militare ad operazioni per il contrasto della pirateria ad una equa risoluzione della controversia internazionale relativa ai due marò italiani trattenuti in India, in tal Pag. 11modo potenzialmente impedendo l'erogazione, sin dal 1o gennaio 2014, della relativa spesa per missioni tuttora in corso, le quali comportano comunque degli oneri.
  Passando, quindi, all'esame delle proposte emendative per le quali appare opportuno acquisire l'avviso del Governo, segnala le seguenti proposte emendative: Frusone 1.2, Corda 1.10, Di Stefano 1.54, Grande 1.62, Duranti 2.4, Scotto 2.5, Piras 2.11, Artini 2.7, Gianluca Pini 2.10, Grande 2.61, Basilio 2.62, Tofalo 2.63, Gianluca Pini 2.15, Rizzo 3.55, Del Grosso 3.11, 3.12 e 9.1, che prevedono la riduzione delle autorizzazioni di spesa relative alla proroga della partecipazione del personale a diverse missioni internazionali, in alcuni casi destinando le relative risorse ad altri interventi e, al riguardo, ritiene opportuno che il Governo chiarisca se alla riduzione delle risorse, ferma restando la durata temporale delle relative missioni, possa eventualmente farsi fronte mediante una rimodulazione del personale impegnato; Piras 2.3, Sibilia 2.9, Fava 3.2 e Duranti 3.3, che prevedono la riduzione della durata temporale e della conseguente autorizzazione di spesa relativa alla partecipazione del personale a diverse missioni internazionali, prevedendo in alcuni casi il corrispondente incremento delle risorse destinate alle iniziative di cooperazione allo sviluppo, di cui all'articolo 8, comma 1, e, al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine alla congruità della quantificazione degli oneri, così come rimodulati dalle proposte emendative; Rizzo 4.55, che prevede la cessione a titolo gratuito alla Somalia di 5 autoambulanze con rispettivo equipaggiamento medico, anziché di 50 veicoli tipo ACM80, senza modificare la spesa autorizzata pari a 805 mila euro, e, al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine alla congruità dell'onere quantificato, che comunque risulta contenuto entro un limite massimo di spesa; Duranti 6.2, che prevede il riconoscimento di una somma a titolo di risarcimento del danno in favore delle vittime dei reati di cui al comma 1-sexies dell'articolo 4 del decreto-legge n. 152 del 2009, commessi dai militari nel corso delle missioni internazionali, e, al riguardo, ritiene opportuno che il Governo confermi che la proposta emendativa non innova in tema di risarcimento del danno, così come riconosciuto sulla base dell'ordinamento vigente; Sibilia 9.7, che prevede, a valere sull'autorizzazione di spesa pari a 12.742.128 euro, di cui all'articolo 9, comma 5, del provvedimento, anche il finanziamento di attività degli istituti di cultura italiana all'estero, e, al riguardo, fermo restando il suddetto limite di spesa, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in ordine al fatto che la previsione di tale ulteriore finalità non pregiudichi gli interventi già programmati in virtù della disposizione originaria del decreto-legge in esame; Scotto 9.10, che prevede l'istituzione, presso il Ministero degli affari esteri, di un Tavolo di coordinamento degli interventi civili di pace, composto dalle organizzazioni non governative, dalle associazioni e dai soggetti impegnati con progetti di iniziative autonomamente finanziate e, al riguardo, ritiene opportuno che il Governo chiarisca se all'istituzione e al funzionamento del predetto Tavolo possa farsi fronte nell'ambito delle risorse già disponibili a legislazione vigente; Basilio 9.12, che prevede l'impiego di un contingente di corpi civili di pace, istituito dal comma 253 dell'articolo 1 della legge di stabilità per l'anno 2014, anche per gli interventi di sostegno ai processi di stabilizzazione, di cui all'articolo 9 del provvedimento, e, al riguardo, ritiene opportuno che il Governo chiarisca se lo svolgimento di tali ulteriori compiti non pregiudichi gli interventi già previsti a legislazione vigente e possa avere luogo nell'ambito del limite di spesa stabilito dalla legge di stabilità per l'anno 2014.
  Segnala, infine, che le restanti proposte emendative trasmesse non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario.

  Il sottosegretario Giovanni LEGNINI esprime parere contrario su tutte le proposte emendative richiamate dal relatore, Pag. 12ad eccezione degli emendamenti Frusone 2.57, Duranti 6.2, Sibilia 9.7 e Basilio 9.12, sui quali esprime nulla osta.

  Francesco BOCCIA, presidente, in sostituzione del relatore, formula quindi la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione,
   esaminato il disegno di legge C. 2149-A Governo, approvato dal Senato, di conversione del decreto-legge n. 2 del 2013, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione e gli emendamenti ad esso riferiti contenuti nel fascicolo n. 1;
   preso atto dei chiarimenti forniti dal Governo,
  esprime
   sul testo del provvedimento in oggetto:

PARERE FAVOREVOLE

  sugli emendamenti trasmessi dall'Assemblea:

PARERE CONTRARIO

  sugli emendamenti 1.1, 1.2, 1.3, 1.4, 1.5, 1.6, 1.7, 1.8, 1.9, 1.10, 1.50, 1.51, 1.54, 1.55, 1.56, 1.58, 1.59, 1.60, 1.61, 1.62, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.7, 2.8, 2.9, 2.10, 2.11, 2.14, 2.15, 2.16, 2.17, 2.18, 2.51, 2.52, 2.53, 2.54, 2.55, 2.56, 2.58, 2.59, 2.60, 2.61, 2.62, 2.63, 2.64, 3.2, 3.3, 3.4, 3.5, 3.6, 3.7, 3.8, 3.9, 3.11, 3.12, 3.13, 3.14, 3.15, 3.50, 3.51, 3.53, 3.54, 3.55, 4.5, 4.55, 8.2, 9.1, 9.2, 9.3, 9.4, 9.5, 9.9 e 9.10 e sull'articolo aggiuntivo 1.01, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

  sulle restanti proposte emendative».

  Il sottosegretario Giovanni LEGNINI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione consensuale del contratto di lavoro per dimissioni volontarie.
C. 254 e abb.-A.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Maino MARCHI (PD), relatore, segnala che il testo unificato delle proposte di legge in esame, recanti disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie, è stato esaminato dalla Commissione bilancio nella seduta del 5 marzo 2014. Ricorda che in tale occasione la Commissione bilancio ha deliberato di richiedere al Governo, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, la predisposizione di una relazione tecnica. Fa presente che tale relazione, il cui termine di predisposizione è stato fissato al 15 marzo 2014, non è ad oggi pervenuta. Segnala, infine, che il 6 marzo 2014 la Commissione lavoro ha concluso l'esame del provvedimento conferendo mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea.

  Il sottosegretario Giovanni LEGNINI, nel sottolineare la volontà del Governo di assolvere nel più breve tempo possibile alla richiesta formulata dalla Commissione, fa presente che la mancata predisposizione Pag. 13della relazione tecnica riferita al provvedimento in esame è dovuta al fatto che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali non ha ancora provveduto a trasmettere i dati a tal fine richiesti.

  Francesco BOCCIA, presidente, in attesa che il Governo provveda a trasmettere la documentazione richiesta, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 4/2014: Disposizioni urgenti in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero, nonché altre disposizioni urgenti in materia tributaria e contributiva e di rinvio di termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi.
C. 2012 Governo.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Edoardo FANUCCI (PD), relatore, fa presente che il disegno di legge in esame dispone la conversione del decreto-legge 28 gennaio 2014, n. 4, recante disposizioni urgenti in materia di emersione e rientro di capitali detenuti all'estero, nonché altre norme urgenti in materia tributaria e contributiva e di rinvio di termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi, e che il testo è corredato di relazione tecnica e di un prospetto riepilogativo degli effetti finanziari.
  Per quanto riguarda l'articolo 1, osserva quanto segue. Circa i commi 1 e 2, concernenti misure urgenti per l'emersione e il rientro di capitali detenuti all'estero, osserva preliminarmente che l'utilizzo delle risorse in esame è subordinato all'effettiva realizzazione del relativo gettito. In proposito ritiene che andrebbe confermato che la procedura prefigurata consenta la verifica dell'effettivo incasso e la destinazione del medesimo a finalità di spesa, assicurando comunque l'invarianza degli effetti sui saldi. In particolare, tenuto conto che le entrate realizzate hanno natura di una tantum, reputa che andrebbero forniti chiarimenti circa la compatibilità delle stesse con le finalità di spesa previste dal testo, che non sembrerebbero assumere la medesima valenza una tantum, ciò al fine di escludere un peggioramento dell'indebitamento netto strutturale. Ritiene che andrebbe infine chiarito se gli introiti utilizzati per le finalità indicate dalla norma si intendano al netto degli eventuali maggiori oneri sostenuti dall'Agenzia delle entrate per l'attivazione della procedura prevista dalla disciplina in commento.
  Per quanto riguarda il comma 3, lettera a), riguardante le assunzioni presso l'Agenzia delle entrate, osserva che la quantificazione appare coerente con i parametri forniti dalla relazione tecnica.
  In merito al comma 3, lettera b), recante disposizioni concernenti il personale dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, rileva che l'articolo 1, comma 346, lettera e), della legge n. 244 del 2007 era originariamente finalizzato all'incremento del numero delle unità di personale in servizio presso l'Agenzia delle dogane, mentre con la norma in esame i residui fondi vengono utilizzati esclusivamente per il miglioramento del trattamento economico di personale già in servizio. Osserva che la norma appare dunque finalizzata a destinare somme, a suo tempo stanziate in bilancio per altra finalità, alla perequazione di trattamenti economici per categorie di personale impegnate in mansioni analoghe all'interno della stessa struttura amministrativa. Ritiene che andrebbe confermato, sulla base di dati relativi alle effettive esigenze di personale rispetto alle funzioni da espletare, che la necessità di ricorso ad assunzioni, cui le somme in questione erano originariamente destinate, non possa presentarsi in futuro. Tanto premesso, giudica opportuno, anche al fine di acquisire elementi di valutazione in ordine a future norme con carattere analogo, che il Governo chiarisca se l'inquadramento all'interno di una nuova amministrazione con un trattamento economico di minor favore rispetto ai dipendenti già in servizio, in esito a procedure di transito di qualsivoglia natura, possa determinare Pag. 14un vulnus alla parità di trattamento dei lavoratori, che dovrà prima o poi essere sanato. Rileva che, in tale ipotesi, anche qualora siano esclusi oneri in fase di prima applicazione, i predetti transiti potrebbero costituire la premessa per l'emersione di futuri oneri, che andrebbero considerati ai fini della copertura. Ritiene altresì opportuno che il Governo chiarisca se l'adeguamento disposto in favore del personale in esame possa costituire la premessa di richieste emulative, eventualmente con l'avvio di procedure contenziose, da parte di dipendenti di altre amministrazioni, volte a rivendicare il medesimo trattamento sulla base di un principio di equità.
  In merito all'articolo 2, segnala quanto segue. Circa i commi 1 e 2, recanti disposizioni in materia tributaria e contributiva, osserva che la norma sostituisce, in termini di effetti finanziari, il maggior gettito IRPEF atteso dalla riduzione delle detrazioni per oneri con il conseguimento di maggiori risparmi di spesa. A tal fine, fa presente che vengono aggiornati gli obiettivi complessivi assegnati alla spending review, prevedendo risparmi già a decorrere dal 2014 e anche dal 2018 in poi. Segnala che, per gli esercizi a decorrere dal 2015, l'intero incremento dei risparmi è posto a carico del bilancio dello Stato, aumentando per un corrispondente importo le somme complessivamente accantonate nei vari stati di previsione della spesa, ai sensi dell'articolo 1, comma 428, della legge di stabilità per l'anno 2014.
  Evidenzia che, per il solo esercizio 2014, l'obiettivo di risparmio, determinato in termini di indebitamento netto (488,4 milioni di euro), risulta invece inferiore alle somme corrispondentemente accantonate nel bilancio dello Stato (710 milioni di euro, scontati ai fini del saldo netto da finanziare).
  Ciò premesso, osserva in primo luogo che alle corrispondenti norme della legge di stabilità riguardanti i predetti accantonamenti non erano stati ascritti effetti in termini di saldo netto da finanziare, in linea con una consolidata prassi che non prevede l'iscrizione di risparmi su tale saldo in presenza di meri accantonamenti di risorse. Ritiene che in proposito andrebbero, quindi, acquisiti chiarimenti, tenuto conto che i risparmi in questione dovrebbero assicurare la copertura rispetto a riduzioni di entrata che presentano caratteri di certezza nell’an e nel quantum.
  Evidenzia, inoltre, che le riduzioni sul saldo di bilancio sono identiche a quelle previste in termini di indebitamento dal 2015 in poi, mentre si prevede una differenza di importi solo nel 2014, dovuta, secondo la relazione tecnica, ad un ridotto impatto delle misure previste in termini di indebitamento netto. Ritiene che, a tale riguardo, andrebbero precisati i criteri sottostanti il differente impatto previsto per il 2014 e i motivi per i quali tale diversificazione cessa a decorrere dal 2015. Rileva che questa diversa valenza non è, infatti, desumibile dal tenore delle disposizioni, che non indicano nel dettaglio le voci interessate dalle predette misure, limitandosi a esplicitare gli aggregati ai quali le stesse non si applicano. Ritiene utili valutazioni di maggior dettaglio in merito alle voci di spesa oggetto delle riduzioni indicate anche al fine di verificare l'effettiva conseguibilità dei risparmi prefigurati e di escludere la possibilità di effetti di rinvio o rimbalzo di spesa ad esercizi successivi.
  In merito ai profili di copertura finanziaria, segnala che per la copertura delle minori entrate derivanti dalla soppressione delle disposizioni di cui all'articolo 1, commi 575 e 576, della legge n. 147 del 2013, in materia di revisione di detrazioni d'imposta, si provvede mediante l'incremento degli accantonamenti delle spese rimodulabili del bilancio dello Stato, già previsti dall'articolo 1, comma 428, della medesima legge n. 147 del 2013. Al riguardo, seppure nella relazione tecnica – che quantifica l'ammontare complessivo dei nuovi accantonamenti in 710 milioni di euro per il 2014, in 772,8 milioni di euro per il 2015 e in 564,7 milioni di euro a decorrere dall'anno 2016 – si afferma che, al fine di garantire l'invarianza, in particolare, con riferimento ai saldi del fabbisogno Pag. 15e dell'indebitamento netto, si è tenuto conto della spendibilità delle voci di spesa interessate effettivamente osservata in media nell'ultimo triennio, giudica opportuno che il Governo fornisca chiarimenti in merito all'utilizzo anche di risorse di conto capitale per le coperture di oneri di parte corrente quali quelli derivanti dalla soppressione della revisione delle detrazioni d'imposta. Inoltre, ritiene opportuno che il Governo fornisca rassicurazioni in merito al fatto che i suddetti accantonamenti – fermo rimanendo che le relative somme potranno essere rese nuovamente disponibili qualora, con gli interventi cosiddetti di spending review di cui all'articolo 1, comma 427, della legge di stabilità per il 2014, sia assicurato il conseguimento degli obiettivi di risparmio già previsti a legislazione vigente – non pregiudicheranno, anche in considerazione della loro natura permanente, la funzionalità delle pubbliche amministrazioni.
  Circa il comma 3, concernente il differimento del pagamento di premi assicurativi INAIL, osserva che la quantificazione appare corretta sulla base dei parametri forniti dalla relazione tecnica. In merito al comma 4, riguardante la tassa di concessione governativa su telefoni cellulari, tenuto conto di quanto indicato nella relazione illustrativa, non ha osservazioni da formulare per i profili di quantificazione.
  In ordine all'articolo 3, osserva quanto segue. Circa i commi da 1 a 4, relativi alla sospensione di adempimenti tributari e contributivi per alluvione del gennaio 2014, evidenzia che la relazione tecnica indica una stima dell'ammontare dei tributi e contributi sospesi (100 milioni di euro) senza fornire elementi di valutazione che consentano la verifica della stima stessa. In proposito, ritiene opportuno che siano acquisiti elementi di maggior dettaglio circa i parametri sottostanti la quantificazione. Per quanto concerne il tasso di interesse utilizzato, pari allo 0,6 per cento, segnala che la relazione tecnica riferita al comma 3 dell'articolo 2 utilizza, invece, un tasso di interesse inferiore, pari allo 0,51 per cento.
  In ordine al comma 5, concernente i rifiuti prodotti per effetto dell'alluvione del gennaio 2014 in Emilia-Romagna, pur prendendo atto di quanto evidenziato nella relazione illustrativa, giudica opportuno acquisire conferma circa la compatibilità della norma in esame, che uniforma le modalità di trattamento dei rifiuti urbani e speciali prodotti per effetto dell'alluvione del 17 gennaio 2014, con la disciplina europea. Ciò al fine di non incorrere in eventuali oneri di natura sanzionatoria.
  Circa il comma 6, concernente il ripristino della viabilità stradale in Sardegna dopo le alluvioni del 2013, non ha osservazioni da formulare.
  Con riferimento al comma 7, concernente il personale impiegato nelle attività di protezione civile, osserva che la relazione tecnica non fornisce indicazioni circa gli elementi ed i parametri adottati per la quantificazione dell'onere, limitandosi ad indicare la maggiore spesa complessiva da sostenere con riferimento ai singoli elementi di costo individuati. Rileva che non appare, quindi, possibile effettuare un riscontro sulla congruità della spesa autorizzata.
  Osserva, inoltre, che la spesa autorizzata per il 2014 è pari al doppio dell'onere annuo e che il riconoscimento dell'indennità avviene con riferimento al triennio 2013-2015. Fa presente, pertanto, che dal tenore delle disposizioni si desume che, nel corso dell'anno 2014, saranno corrisposti gli arretrati per le prestazioni rese per l'intero 2013. Premessa l'opportunità di una conferma in proposito, ritiene che andrebbero forniti, in primo luogo, chiarimenti in merito agli effetti della norma sul saldo di indebitamento netto. Segnala, infatti, che il prospetto riepilogativo, con riferimento a tale saldo, imputa all'esercizio 2014 anche l'onere per il 2013. Considerato che la spesa in questione riguarda emolumenti per il personale, ritiene che andrebbe verificato se tale modalità di imputazione temporale sia coerente con i criteri contabili definiti in sede europea. Pag. 16
  Ritiene che andrebbe, inoltre, chiarito sulla base di quali presupposti si sia determinata la necessità di finanziare nell'anno in corso la corresponsione di emolumenti per prestazioni già rese dal personale interessato e non remunerate nel precedente esercizio. Osserva che tali elementi di valutazione appaiono necessari anche al fine di chiarire se sussistano altre spese di personale non ancora emerse in relazione a prestazioni lavorative già svolte nel corso del 2013. Inoltre, poiché la disposizione fa riferimento al triennio 2013-2015, ritiene che andrebbe espressamente esclusa l'eventualità di un prolungamento della spesa anche ad esercizi successivi.
  Infine, ritiene che andrebbe verificata la compatibilità della previsione di un limite di spesa per componenti stipendiali indennitarie che sembrano avere natura obbligatoria, essendo connesse con la prestazione lavorativa richiesta.
  Con riguardo all'articolo 4, recante la copertura finanziaria, segnala che il Fondo per interventi strutturali di politica economica (capitolo 3075 – Ministero dell'economia e delle finanze) e l'autorizzazione di spesa di cui al decreto legislativo n. 303 del 1999, recante spese di funzionamento della Presidenza del Consiglio dei ministri (capitolo 2115 – Ministero dell'economia e delle finanze), recano le necessarie disponibilità. Con riferimento alla formulazione dell'autorizzazione di spesa in esame, al fine di meglio chiarire le disposizioni di cui all'articolo 3 suscettibili di determinare effetti negativi per la finanza pubblica, giudica opportuno sostituire le parole: «All'onere derivante dagli articoli 1, comma 3, lettera a), 2, comma 3, e 3» con le seguenti: «Agli oneri derivanti dagli articoli 1, comma 3, lettera a), 2, comma 3, e 3, commi 1, 2, 3, 4 e 7». Al riguardo, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo.

  Il sottosegretario Giovanni LEGNINI si riserva di fornire gli elementi informativi richiesti dal relatore nel prosieguo dell'esame del provvedimento.

  Barbara SALTAMARTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Modifica all'articolo 31 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 14, concernente l'indennizzo in favore delle persone affette da sindrome da talidomide.
Testo unificato C. 263 e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 5 novembre 2013.

  Giuseppe GALATI (FI-PdL), relatore, fa presente che il provvedimento, recante la modifica all'articolo 31 del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n. 14, concernente l'indennizzo in favore delle persone affette da sindrome da talidomide, è già stato esaminato dalla Commissione bilancio nella seduta del 5 novembre 2013. Ricorda che, in quella occasione, la Commissione ha deliberato di richiedere al Governo, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, la predisposizione della relazione tecnica entro il 5 dicembre 2013. Segnala che, ad oggi, tale relazione tecnica non è ancora pervenuta e, pertanto, ritiene opportuno acquisire l'avviso del Governo in merito allo stato dell'attività di predisposizione della stessa.

  Rocco PALESE (FI-PdL) stigmatizza il fatto che il Ministero della salute non abbia, ad oggi, ancora fornito elementi informativi certi in merito alla platea dei soggetti affetti da tale patologia, trattandosi per altro di dati, a suo avviso, facilmente reperibili.

  Il sottosegretario Giovanni LEGNINI fa presente che i dati in questione non sono allo stato disponibili e che, per tali ragioni, non è stata ancora predisposta la relazione tecnica riferita al provvedimento in esame.

Pag. 17

  Francesco BOCCIA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.

DELIBERAZIONE DI RILIEVI SU ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 11 marzo 2014. — Presidenza del presidente Francesco BOCCIA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Giovanni Legnini.

  La seduta comincia alle 15.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante determinazione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di «Poste Italiane Spa».
Atto n. 77.
(Rilievi alla IX Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole con rilievi).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 febbraio 2014.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD), relatore, ricorda che alcuni gruppi hanno manifestato informalmente l'opportunità di inserire nel provvedimento in esame la previsione della destinazione dei proventi derivanti dalle operazioni di alienazione della partecipazione in oggetto al pagamento dei residui debiti commerciali della pubblica amministrazione. Al riguardo, segnala preliminarmente che, poiché l'articolo 13 del decreto-legge n. 332 del 1994 prevede che i proventi derivanti dalle operazioni di alienazione in questione siano destinati al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato, il presente schema di decreto, in quanto provvedimento di rango secondario, non può prevedere destinazioni diverse di tali proventi rispetto a quella stabilita dalla citata norma di rango primario.
  Tuttavia, condividendo l'esigenza di procedere al più presto al pagamento dei debiti commerciali residui della pubblica amministrazione, anche in considerazione del concreto rischio di apertura di una procedura di infrazione in sede europea per il mancato rispetto da parte della pubblica amministrazione italiana dei tempi prescritti dalla direttiva sui pagamenti nelle transazioni commerciali, chiede al rappresentante del Governo di rendere note quali iniziative il Governo stesso intenda adottare in merito.

  Il sottosegretario Giovanni LEGNINI, nel concordare con il relatore in merito all'esigenza di procedere in tempi brevi al pagamento dei debiti commerciali residui della pubblica amministrazione, segnala che vi è un preciso impegno del Governo di intervenire sulla questione in tempi brevi, mediante l'adozione di un apposito provvedimento legislativo.

  Barbara SALTAMARTINI (NCD), relatore, nel ribadire la necessità di adottare misure volte al completamento del processo di pagamento dei residui debiti commerciali della pubblica amministrazione, esprime apprezzamento in ordine al provvedimento testé preannunciato dal rappresentante del Governo ed auspica che lo stesso venga predisposto entro breve termine. Formula, quindi, la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante determinazione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di «Poste Italiane S.p.a.» (atto n. 77);Pag. 18
   premesso che l'articolo 13 del decreto-legge n. 332 del 1994 prevede che i proventi derivanti dall'operazione di alienazione in questione siano destinati al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato;
   considerato che il presente schema di decreto non può pertanto prevedere destinazioni diverse dei proventi derivanti dall'operazione di alienazione in questione rispetto a quella stabilita dalla citata norma di rango primario;
   rilevata pertanto l'opportunità di prevedere esplicitamente nel testo del provvedimento che i proventi derivanti dalla dismissione in oggetto debbano essere destinati al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato;
   rilevata la necessità di procedere al più presto, non solo alla riduzione del debito pubblico, ma anche al completamento del processo di pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione,
   preso atto dell'impegno del Governo di provvedere in tal senso entro breve termine, mediante l'adozione di un apposito provvedimento legislativo,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e formula i seguenti rilievi sulle sue conseguenze di carattere finanziario:
   all'articolo 1 sia esplicitamente previsto che i proventi derivanti dalla dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di «Poste Italiane S.p.a.» affluiscono allo stato di previsione dell'entrata per essere riassegnati al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato di cui all'articolo 2 della legge 27 ottobre 1993, n. 432;
   si provveda comunque, entro breve termine, all'adozione di un apposito provvedimento legislativo volto al completamento del processo di pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione.».

  Il sottosegretario Giovanni LEGNINI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante determinazione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di «ENAV Spa».
Atto n. 78.
(Rilievi alla IX Commissione).
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del regolamento, e conclusione – Valutazione favorevole con rilievi).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto in oggetto, rinviato, da ultimo, nella seduta del 19 febbraio 2014.

  Giuseppe DE MITA (PI), relatore, richiamate le osservazioni svolte della collega Saltamartini relative allo schema di decreto in materia di privatizzazione ed alienazione della partecipazione del Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di «Poste Italiane S.p.a» (atto n. 77), testé esaminato dalla Commissione, e tenuto conto dell'impegno assunto dal Governo in merito al pagamento dei residui debiti commerciali della pubblica amministrazione, formula la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione Bilancio, tesoro e programmazione,
   esaminato, per quanto di competenza, ai sensi dell'articolo 96-ter, comma 2, del Regolamento, lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante determinazione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Pag. 19Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di «ENAV S.p.a.» (atto n. 78);
   premesso che l'articolo 13 del decreto-legge n. 332 del 1994 prevede che i proventi derivanti dall'operazione di alienazione in questione siano destinati al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato;
   considerato che il presente schema di decreto non può pertanto prevedere destinazioni diverse dei proventi derivanti dall'operazione di alienazione in questione rispetto a quella stabilita dalla citata norma di rango primario;
   rilevata pertanto l'opportunità di prevedere esplicitamente nel testo del provvedimento che i proventi derivanti dalla dismissione in oggetto debbano essere destinati al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato;
   rilevata la necessità di procedere al più presto, non solo alla riduzione del debito pubblico, ma anche al completamento del processo di pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione;
   preso atto dell'impegno del Governo di provvedere in tal senso entro breve termine, mediante l'adozione di un apposito provvedimento legislativo,

VALUTA FAVOREVOLMENTE

  lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri e formula i seguenti rilievi sulle sue conseguenze di carattere finanziario:
   all'articolo 1 sia esplicitamente previsto che i proventi derivanti dalla dismissione della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di «ENAV S.p.a.» affluiscono allo stato di previsione dell'entrata per essere riassegnati al Fondo per l'ammortamento dei titoli di Stato di cui all'articolo 2 della legge 27 ottobre 1993, n. 432;
   si provveda comunque, entro breve termine, all'adozione di un apposito provvedimento legislativo volto al completamento del processo di pagamento dei debiti commerciali della pubblica amministrazione».

  Il sottosegretario Giovanni LEGNINI concorda con la proposta di parere formulata dal relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Sui lavori della Commissione.

  Rocco PALESE (FI-PdL) chiede al rappresentante del Governo di conoscere quali siano i rilievi formulati dalla Commissione europea, di cui si è avuta notizia da recenti articoli di stampa, sul programma italiano di impiego dei Fondi strutturali europei relativo al periodo 2014-2020.

  Il sottosegretario Giovanni LEGNINI si riserva di effettuare approfondimenti in merito.

  La seduta termina alle 15.15.