CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 marzo 2014
193.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 29

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 6 marzo 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Massimo Cassano.

  La seduta comincia alle 9.15.

DL 2/2014: Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione.
C. 2149 Governo, approvato dal Senato.

(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Luisella ALBANELLA (PD), relatore, osserva che il disegno di legge in esame, recante conversione del decreto-legge n. 2 del 2014, già approvato con modificazioni dal Senato, prevede la proroga del finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali per il primo semestre del 2014. In particolare, il provvedimento intende garantire la partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali, nonché la prosecuzione degli interventi di cooperazione allo sviluppo e a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione. Ricorda che il decreto disciplina, altresì, i profili normativi connessi alle missioni e prevede, per specifici aspetti, quali il trattamento giuridico, economico e previdenziale, la disciplina contabile e penale, una normativa strumentale al loro svolgimento Pag. 30individuata essenzialmente mediante un rinvio all'ordinamento vigente.
  Rileva che il decreto-legge in esame, rispetto al precedente provvedimento di urgenza adottato sulla materia, reca talune innovazioni: anzitutto, si prevede una proroga semestrale, mentre l'ultima proroga, scaduta lo scorso 31 dicembre 2013, si riferiva ad un arco temporale trimestrale. Inoltre, da un punto di vista formale gli articoli 1, 2 e 3 del decreto-legge classificano le autorizzazioni di spesa secondo un criterio geografico, innovando, quindi, rispetto al precedente provvedimento che contemplava le diverse autorizzazioni di spesa nei diversi commi dell'articolo 1.
  Passando ad esaminare più nello specifico il contenuto del testo, fa notare che il provvedimento, composto da 13 articoli, è suddiviso in tre capi: il capo I, composto dai primi sette articoli, reca le autorizzazioni di spesa necessarie alla proroga del termine per la partecipazione italiana a diverse missioni internazionali delle Forze armate e delle forze di polizia e a talune esigenze connesse alle richiamate missioni, le relative norme sul personale, nonché quelle in materia penale e contabile; il capo II reca, invece, disposizioni in materia di iniziative di cooperazione allo sviluppo e al sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione e il regime degli interventi; da ultimo, gli articoli 11 e 12, ricompresi nel Capo III, recano disposizioni concernenti la copertura finanziaria del provvedimento e la sua entrata in vigore.
  Per quanto concerne le norme di diretto interesse della Commissione, segnala, in primo luogo, l'articolo 5, che reca talune disposizioni in materia di personale impiegato nelle missioni internazionali disciplinate dal decreto. Osserva che l'articolo in esame detta disposizioni che sostanzialmente richiamano quelle attualmente vigenti, riprendendo le norme contenute nei precedenti provvedimenti di proroga, in particolare in materia di indennità di missione, calcolo della diaria, trattamento assicurativo e pensionistico. Ritiene opportuno, quindi, soffermarsi sul comma 4 del medesimo articolo 5, che disciplina il trattamento economico accessorio del personale che partecipa alla missione Active Endeavour nel Mediterraneo e alle operazioni militari per il contrasto della pirateria, intervenendo altresì in materia di compenso forfettario di impiego dei volontari in ferma prefissata di un anno e del personale che fa parte dei nuclei militari di protezione imbarcati a bordo delle navi commerciali battenti bandiera italiana. Tra gli elementi di novità, poi, rileva che, nel corso dell'esame del provvedimento al Senato, nell'articolo 5 sono stati inseriti i nuovi commi 4-bis e 4-ter concernenti, rispettivamente, la permanenza minima nel grado di capitano del ruolo speciale in servizio permanente e la dotazione organica del ruolo dei direttori tecnici nei ruoli della Polizia di Stato.
  Segnala, quindi, l'articolo 8, modificato dal Senato, ai sensi del quale è stabilito che nell'ambito dello stanziamento relativo a iniziative di cooperazione volte a migliorare le condizioni di vita della popolazione e dei rifugiati, nonché a sostenere la ricostruzione civile in favore di Afghanistan, Iraq, Libia, Mali, Myanmar, Pakistan, Siria, Somalia, Sudan, Sud Sudan e Paesi ad essi limitrofi, dovranno essere promossi programmi aventi tra gli obiettivi la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne, la tutela dei loro diritti e il lavoro femminile.
  Richiama, quindi, l'autorizzazione di spesa di cui al comma 7 dell'articolo 9 relativa all'invio in missione o in viaggio di servizio di personale del Ministero degli affari esteri in aree di crisi, alla partecipazione del medesimo alle operazioni internazionali di gestione delle crisi, nonché per le spese di funzionamento e per il reclutamento di personale locale, a supporto del personale del Ministero degli affari esteri inviato in località dove non operi una rappresentanza diplomatico-consolare. Su tale aspetto, rileva che il Senato ha introdotto una modifica finalizzata a specificare che l'ammontare del trattamento economico e delle spese per vitto, alloggio e viaggi del richiamato personale sia reso pubblico nelle forme e nei modi previsti e atti a garantire la trasparenza Pag. 31nel rispetto della vigente legislazione in materia di protezione dei dati personali.
  Per quanto concerne, infine, il regime degli interventi, segnala che l'articolo 10 prevede alcune disposizioni derogatorie, già presenti in precedenti provvedimenti di proroga, riguardanti il conferimento di incarichi di consulenza a enti e organismi specializzati, nonché a personale estraneo alla pubblica amministrazione in possesso di specifiche professionalità, indispensabile per la realizzazione degli interventi nei paesi indicati nel presente provvedimento, destinatari dell'attività di cooperazione e di sostegno ai processi di stabilizzazione.
  In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento in esame, che, per le parti di competenza della Commissione, riprende quello di precedenti provvedimenti di proroga, ritiene che vi siano le condizioni per un orientamento positivo da parte della Commissione. Propone, pertanto, di esprimere un parere favorevole sul decreto-legge.

  Davide BARUFFI (PD) preannuncia il proprio voto favorevole sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 9.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 6 marzo 2014.

  L'Ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.25 alle 9.30.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 6 marzo 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Massimo Cassano.

  La seduta comincia alle 9.30.

Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione consensuale del contratto di lavoro per dimissioni volontarie.
Testo unificato C. 254 Vendola e C. 272 Bellanova.

(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 febbraio 2014.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che sul provvedimento in esame sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, II e X, mentre la Commissione XII e la Commissione per le questioni regionali hanno espresso parere favorevole con una osservazione.
  Avverte, quindi, che la V Commissione, nella seduta del 5 marzo 2014, ha deliberato di richiedere al Governo, ai sensi dell'articolo 17, comma 5, della legge n. 196 del 2009, la predisposizione, entro il termine di dieci giorni, della relazione tecnica sul testo unificato delle richiamate proposte di legge. In considerazione di tale richiesta istruttoria, fa presente che la V Commissione non ha espresso il prescritto parere sulle proposte in esame. Chiede, pertanto, al relatore come intenda procedere.

  Patrizia MAESTRI (PD), relatore, dichiarandosi sorpresa della richiesta di una relazione tecnica su un provvedimento che non sembra recare alcun onere aggiuntivo, fa presente che i pareri delle altre Commissioni, in particolare quello della XII Commissione, esprimono un giudizio favorevole sul provvedimento, e, pertanto ritiene che vi siano le condizioni per procedere nell’iter di esame.

  Sergio PIZZOLANTE (NCD) ribadisce la sua totale contrarietà al provvedimento in esame, osservando come la stessa richiesta di approfondimento della V Commissione dimostri come esso introduca un aggravio per la finanza pubblica, nonché oneri e Pag. 32appesantimenti burocratici ai danni delle imprese. Fa notare che, in nome di una «bandierina ideologica», si introducono norme sbagliate che, a suo avviso, non risolvono il problema delle «dimissioni in bianco», per il quale sarebbe sufficiente la rigorosa applicazione in sede giurisdizionale delle norme vigenti (ad esempio, ricorrendo ad una semplice perizia calligrafica). Prende atto, con rammarico, che in seno alla Commissione, non esiste più una logica di maggioranza e che si trova, quindi, costretto a svolgere il proprio ruolo dall'opposizione. Ribadisce la propria contrarietà ad una conclusione positiva dell’iter di esame, auspicando che vi sia quantomeno una pausa di riflessione sulle questioni poste dalla V Commissione.

  Titti DI SALVO (SEL), pur rispettando le legittime posizioni di ciascuna parte politica, si dichiara in difficoltà a comprendere le ragioni di una contrarietà al provvedimento in esame, che semplifica il quadro normativo in materia di contrasto delle dimissioni in bianco, prevedendo minori oneri per gli uffici pubblici e le imprese. Fa presente, infatti, che le stesse imprese sane guardano con favore all'introduzione di un meccanismo che si limita a prevedere il ricorso a un modulo prestampato, con l'esclusiva finalità di combattere una pratica illegale realizzata ai danni dei lavoratori e suscettibile di minare alla base i principi della concorrenza leale tra soggetti economici. Pur non escludendo lo svolgimento di una ulteriore verifica tecnica sulle modalità di attuazione del provvedimento, si dichiara stupita delle richiesta formulata dalla V Commissione, a fronte di norme che non recano alcun costo aggiuntivo. Evidenzia il rischio che la Ragioneria generale dello Stato, come accaduto anche per altri provvedimenti, ad esempio, quello in materia di lavoratori esodati, affronti questioni di merito che non le competono, in quanto a suo avviso non sussistono motivazioni economiche e finanziarie per giustificare una contrarietà. Sottolinea, del resto, che l'opposizione ha tutto il diritto di rivendicare la conclusione dell’iter in Commissione, considerata l'iscrizione del provvedimento nel calendario dei lavori dell'Assemblea, in quota opposizione. Ricordato, peraltro, che sul provvedimento in esame è stata a suo tempo deliberata l'urgenza, chiede alla presidenza di garantire la conclusione dell'esame in Commissione entro termini compatibili con l'inizio dell'esame in Assemblea, previsto per la giornata di domani, fermo restando che gli schieramenti politici potranno valutare in piena autonomia il contenuto di tale provvedimento, condividendolo o meno sul piano del merito. Fa notare, in conclusione, che rappresenterà anche al Presidente della Camera l'esigenza di assicurare il diritto dell'opposizione di discutere delle tematiche rientranti nella propria quota.

  Davide BARUFFI (PD) ritiene eccessive le preoccupazioni sulla sostenibilità finanziaria di un testo mirato esclusivamente a contrastare l'odioso fenomeno delle dimissioni in bianco attraverso una semplificazione della normativa vigente, rispetto alla quale ritiene sia necessario intervenire. Reputa, del resto, che il Comitato ristretto costituito per l'esame del provvedimento abbia svolto un lavoro positivo e rispettoso delle idee di tutti i suoi componenti. Invita, pertanto, i gruppi a concentrare i propri sforzi sull'obiettivo comune del contrasto del fenomeno delle dimissioni in bianco, lesivo soprattutto dei diritti delle donne lavoratrici, dandosi quantomeno un metodo di lavoro che consenta di affrontare preventivamente le questioni di merito più problematiche.

  Gessica ROSTELLATO (M5S), rilevato che la posizione del suo gruppo è stata già ampiamente manifesta nell'ambito del Comitato ristretto, fa presente che, a prescindere dalla reale efficacia del provvedimento in esame, esiste un problema più generale connesso al rapido succedersi di interventi normativi in materia, che dal 2007 hanno generato confusione e incertezza tra le imprese e gli stessi lavoratori. Ritiene, peraltro, che il problema delle dimissioni in bianco non si risolva con il semplice cambiamento di una procedura, Pag. 33ovvero con il ricorso ad un modulo, ma si renda necessaria una inversione di tendenza culturale che coinvolga una riflessione più ampia sui rapporti di lavoro, anche con riferimento, ad esempio, all'insufficienza dei servizi per l'infanzia – della quale ritiene sia colpevole lo Stato – che può indurre il datore di lavoro, spesso, a valutare con sofferenza l'uscita per maternità di una propria dipendente. Pur non mettendo in discussione il diritto dell'opposizione di vedere calendarizzato in Assemblea tale provvedimento, eventualmente al termine della fase di approfondimento richiesta dalla V Commissione, preannuncia che l'orientamento del suo gruppo su tale provvedimento sarà di astensione.

  Cesare DAMIANO, presidente, a prescindere dalle legittime posizioni di merito di ciascuno schieramento, sottolinea che l'oggetto dell'odierno esame è chiaro e riguarda un testo che mira a sollevare le imprese da qualsiasi appesantimento burocratico, ponendo, a carico del lavoratore l'onere di procurarsi i moduli e di compilarli.

  Sergio PIZZOLANTE (NCD) invita il presidente a svolgere il suo ruolo di garante delle posizioni di tutti i membri della Commissione, astenendosi dal prendere posizioni politiche di parte.

  Cesare DAMIANO, presidente, nel rassicurare il deputato Pizzolante circa il proprio ruolo di garanzia nella conduzione dei lavori della Commissione, fa notare che la Commissione, in piena autonomia, è nelle condizioni di giungere ad una soluzione del problema, anche valutando, ad esempio, l'introduzione di meccanismi automatici tesi a contemplare un'implicita efficacia delle dimissioni risultanti da comportamenti concludenti, quale la scomparsa del lavoratore dal luogo di lavoro per un certo termine, anche a garanzia del datore di lavoro, soprattutto in quelle particolari situazioni lavorative in cui tale datore possa trovarsi in difficoltà. Essendo imminente la ripresa dei lavori in Assemblea, preannuncia che la Commissione sarà riconvocata nel corso della giornata odierna.

  Marialuisa GNECCHI (PD) ritiene che la posizione politica assunta dal deputato Pizzolante, appartenente ad un gruppo di maggioranza, meriti un approfondimento nell'ambito delle forze politiche che sostengono il Governo. Facendo riferimento alle osservazioni del deputato Rostellato, pur condividendo, in generale, la tesi secondo cui la stratificazione normativa genera danni e confusione, ritiene opportuno valutare, di volta in volta, l'efficacia degli interventi normativi proposti, soprattutto laddove si tratti di modificare normative inique o inefficaci. Fa presente, inoltre, che i gruppi si dovrebbero confrontare con serenità sul merito del provvedimento, quantomeno per definire con certezza se il testo produca oneri e appesantimenti aggiuntivi rispetto alla normativa vigente, dichiarando la piena disponibilità del suo gruppo ad approfondire tutte le questioni in gioco.

  Sergio PIZZOLANTE (NCD) dichiara di condividere le argomentazioni svolte dal deputato Rostellato, sottolineando come il problema vada considerato in un'ottica sistematica. Fatto notare che gli oneri, pur non essendo previsti, ricadranno necessariamente sui datori di lavoro, si dichiara consapevole che il provvedimento rientra tra quelli iscritti in quota opposizione, i cui diritti non intende mettere in alcun modo in discussione. Osserva, infatti, che la questione non riguarda tanto i rapporti con l'opposizione quanto quelli interni alla maggioranza, che non appare in grado di svolgere la propria funzione. Ribadisce, comunque, che la conduzione dei lavori del presidente è fortemente criticabile, sottolineando come esista un problema in senso alla maggioranza, che dovrà essere affrontato.

  Titti DI SALVO (SEL), chiede alla presidenza delucidazioni circa le modalità di prosecuzione dei lavori.

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  Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che la Commissione sarà convocata nell'odierna giornata al fine di valutare una possibile conclusione dell’iter, che potrebbe passare, pertanto, attraverso la votazione di eventuali emendamenti di recepimento dei pareri e la conseguente deliberazione del mandato al relatore.

  Il sottosegretario Massimo CASSANO osserva che il Governo non è ostile al merito del provvedimento in esame, pur rilevando che occorre una riflessione supplementare in ordine ai suoi profili finanziari, alla luce della posizione assunta al riguardo dalla V Commissione. Fa presente, pertanto, che la Commissione potrebbe valutare l'opportunità di rinviare di qualche giorno la conclusione dell'esame in sede referente, tenuto conto, peraltro, che è emersa in seno alla maggioranza l'esigenza di verificare se vi siano margini per l'individuazione di una soluzione condivisa. Ribadito che il Governo non è contrario ad una simile iniziativa normativa, si dichiara convinto che vi siano le condizioni per un confronto costruttivo tra i gruppi, in vista di un positivo esito dell'esame in sede referente. Reputa, comunque, opportuno un approfondimento ulteriore sul tema, che non costituisce tanto un ostacolo alla conclusione dell’iter, quanto piuttosto un'opportunità di miglioramento del testo.

  Cesare DAMIANO, presidente, preso atto che il Governo ha testé manifestato il suo orientamento complessivamente favorevole sul testo in discussione, ritiene che si tratti ora di valutare le modalità più opportune e adeguate di prosecuzione dell’iter.

  Patrizia MAESTRI (PD), relatore, manifesta il proprio rammarico per le considerazioni del deputato Pizzolante, sottolineando le finalità di semplificazione della proposta in esame, che mira a migliorare il grado di efficacia della legislazione vigente in materia, pur nella consapevolezza che in tale campo, negli ultimi anni, si è intervenuti a più riprese e non sempre correttamente. Preso atto che il Governo ha espresso un orientamento sostanzialmente positivo sul testo in esame, fa presente che appare ora necessario definire le modalità di prosecuzione dell’iter, anche alla luce di quanto richiesto dalla Commissione bilancio. Preannuncia, in ogni caso, che è sua intenzione presentare alcuni emendamenti al testo, che mirano ad apportare talune correzioni, soprattutto di carattere formale, al testo.

  Anna GIACOBBE (PD) fa presente che, alla luce dell'orientamento favorevole testé manifestato sul testo dal Governo, la discussione sul merito potrebbe giungere a conclusione in breve tempo, tenuto conto, peraltro, dell'urgenza di definire un intervento teso a contrastare un vero e proprio abuso nei confronti dei lavoratori. Ritiene, pertanto, che i margini temporali richiesti per l'acquisizione della relazione tecnica potrebbero essere utilizzati dai gruppi per individuare una soluzione condivisa, considerato che l'obiettivo comune deve essere quello di tutelare tutti i soggetti coinvolti, senza alcuna demagogica finalità di parte. Rilevato che il provvedimento non reca alcun onere aggiuntivo né alcun appesantimento ed onere ai danni degli uffici pubblici o delle imprese, si augura un esito positivo dell’iter di esame.

  Gessica ROSTELLATO (M5S) dichiara di essere perfettamente consapevole dei contenuti della proposta in esame, osservando tuttavia che gli oneri posti in carico ai lavoratori spesso finiscono per tradursi in appesantimenti per le imprese e i consulenti del lavoro, ai quali gli stessi lavoratori si rivolgono a causa della scarsa conoscenza dei diritti loro spettanti in base alla normativa vigente. Ritiene che, in questo contesto, il provvedimento rischi di rivelarsi inutile, specialmente per i lavoratori dell'Italia settentrionale, dove il fenomeno delle dimissioni in bianco è assai raro. A suo avviso, infatti, anche i presidi procedurali previsti non garantiscono una piena tutela dei lavoratori, dal momento che ben difficilmente un lavoratore riesce Pag. 35ad opporre resistenza alla cessazione di un rapporto di lavoro con un datore di lavoro che fa pressioni per liberarsene.

  Cesare DAMIANO, presidente, alla luce del dibattito svoltosi, ritiene che i gruppi abbiano avuto modo di illustrare in modo esaustivo le proprie posizioni sul merito del provvedimento in esame. Precisato che la Commissione sarà comunque riconvocata nella giornata odierna, fa presente che si tratta ora di stabilire modalità condivise di prosecuzione dell’iter. Essendo imminenti le votazioni in Assemblea, rinvia, quindi, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 10.15.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 6 marzo 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba.

  La seduta comincia alle 20.

Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione consensuale del contratto di lavoro per dimissioni volontarie.
Testo unificato C. 254 Vendola e C. 272 Bellanova.

(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Cesare DAMIANO, presidente, fa presente che la Conferenza dei presidenti di gruppo riunitasi nel pomeriggio di oggi ha stabilito che la discussione generale in Assemblea sulle proposte di legge in esame avrà luogo nella mattinata di venerdì 7 marzo. In considerazione di tale decisione, ritiene che la Commissione debba procedere alla votazione sul conferimento del mandato al relatore a riferire in Assemblea sul provvedimento in esame. Fa presente, peraltro, che per questa settimana è previsto esclusivamente lo svolgimento della discussione generale sul provvedimento, mentre le votazioni avranno luogo non prima della prossima settimana. Ritiene, pertanto, che al momento del passaggio alla fase delle votazioni potranno valutarsi eventuali correttivi e miglioramenti alla proposta, che tengano conto dei rilievi che dovessero essere posti in relazione alla sua copertura finanziaria, anche a seguito dell'acquisizione della relazione tecnica richiesta dalla Commissione bilancio.

  Il sottosegretario Luigi BOBBA, preso atto degli orientamenti della Conferenza dei presidenti di gruppo e della Commissione, dichiara di rimettersi alle determinazioni della Commissione in ordine alla prosecuzione dell’iter del provvedimento.

  Cesare DAMIANO, presidente, chiede se vi siano interventi per dichiarazione di voto sulla proposta di conferimento del mandato al relatore a riferire favorevolmente sul testo unificato delle proposte di legge in esame, risultante al termine dell'esame delle proposte emendative.

  Sergio PIZZOLANTE (NCD) giudica gravissimo che la Commissione decida di deliberare sul mandato al relatore, nonostante la Commissione bilancio abbia richiesto un serio approfondimento sui profili finanziari del provvedimento. Ribadisce, quindi, la sua posizione di netta contrarietà al testo in esame, che giudica, inutile, oneroso e suscettibile di recare un danno alle imprese e agli uffici pubblici, in termini di appesantimento burocratico, richiamando anche le considerazioni del deputato Rostellato. Pur non intendendo mettere in discussione il diritto dell'opposizione di discutere i provvedimenti rientranti nella sua quota, ritiene che non vi siano le condizioni per concludere l'esame in sede referente, sottolineando come in Commissione si tenda ormai a procedere secondo logiche estranee ad un equilibrio di maggioranza. Nello stigmatizzare la conduzione dei lavori da parte del presidente, Pag. 36che giudica di parte, sollecita una riflessione al riguardo da parte del Governo. Preannuncia, infine, il proprio voto contrario sulla proposta di conferimento del mandato.

  Cesare DAMIANO, presidente, osserva che la mancata espressione del parere da parte della Commissione bilancio non osta sul piano procedurale, nel caso di specie, alla conclusione dell'esame in sede referente. Nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione il mandato al relatore a riferire favorevolmente in Assemblea sul testo unificato delle proposte di legge in esame, risultante al termine dell'esame delle proposte emendative.

  La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore di riferire in senso favorevole all'Assemblea. Delibera, altresì, di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Cesare DAMIANO, presidente, si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 20.15.