CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 5 marzo 2014
192.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 78

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 5 marzo 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 14.10.

Sulla strategia energetica nazionale e sulle principali problematiche in materia di energia.
Audizione di rappresentanti di Unione Petrolifera.
(Svolgimento e conclusione).

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, propone che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche mediante impianti audiovisivi a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Introduce, quindi, l'audizione.

  Alessandro GILOTTI, presidente di Unione Petrolifera, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Intervengono quindi i deputati Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL), Gianluca BENAMATI (PD), e Davide CRIPPA (M5S).

  Alessandro GILOTTI, presidente di Unione Petrolifera, e Piero DE SIMONE, Pag. 79direttore generale di Unione Petrolifera, rispondono ai quesiti posti.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, svolge ulteriori considerazioni. Ringrazia gli intervenuti per il loro contributo e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.05.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 5 marzo 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI. — Interviene il viceministro dello sviluppo economico, Claudio De Vincenti.

  La seduta comincia alle 15.05.

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nel capitolo 2280 dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, per l'anno 2014, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.
Atto n. 79.

(Seguito esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dello Schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 27 febbraio.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, ricorda che nella precedente è stata svolta la relazione e che sono stati formulati alcune richieste di chiarificazione al Governo. Invita quindi il rappresentante del Governo a fornire le informazioni richieste.

  Il viceministro Claudio DE VINCENTI, con riferimento alle questioni poste dal deputato Da Villa, osserva che non vi è stato nessuno sperpero di denaro pubblico in passato, ma sicuramente risorse estremamente limitate che richiedono ulteriori interventi di contenimento e razionalizzazione della spesa per riuscire a far fronte comunque ad un livello essenziale alle finalità che l'ordinamento attribuisce agli enti di normalizzazione, nello svolgimento delle loro funzioni di rilievo nazionale, europeo ed internazionale.
  L'ammontare dei contributi erogati a favore degli Enti nazionali di normalizzazione tecnica (ora, normazione tecnica, ai sensi del Regolamento UE 1025/2012) copre una quota percentualmente minoritaria degli oneri sostenuti e documentati dai due Enti nell'esercizio delle loro funzioni di rilievo nazionale, europeo ed internazionale.
  Come noto, infatti, le attività connesse con la produzione di norme tecniche di applicazione volontaria (standardizzazione di prodotti, sistemi, servizi, processi, ecc.) devono essere svolte da Enti nazionali, europei e internazionali di normazione tecnica nel rispetto dei «metodi» e delle «procedure di formazione del consenso» condivisi ed applicati a livello internazionale. Esiste infatti uno stretto legame tra il rispetto volontario di una norma, cui è stato riconosciuto lo status di «norma armonizzata», e la possibilità di godere della «presunzione di conformità obbligatoria alla pertinente direttiva europea di armonizzazione tecnica». Di qui le motivazioni di interesse pubblico diffuso che hanno gli Enti nazionali designati e riconosciuti dall'Italia.
  Occorre peraltro tenere conto che quelle considerate sono solo una parte minore delle risorse pubbliche complessivamente destinate a tali Enti, peraltro con specifiche finalità. Tali contributi, in particolare, coprono solo in parte le quote di «associazione» (obbligatoria) agli Enti europei (CEN e CENELEC), ed internazionali (ISO e IEC), alcune spese di trasferta per la partecipazione alle riunioni degli Enti comunitari ed internazionali di cui sopra, nonché la pubblicazione gratuita solo di alcune norme rilevanti ai fini della sicurezza dell'installazione di impianti.Pag. 80
  La parte principale del finanziamento pubblico a favore di UNI e CEI, su cui peraltro vi sono state e vi sono rilevanti difficoltà di mantenimento di livelli adeguati negli ultimi anni, è infatti costituita dall'ulteriore contributo, annualmente erogato su diverso capitolo (2285), per l'elaborazione della normativa tecnica per finalità di sicurezza del lavoro a carico di fondi INAIL da riassegnare su apposito capitolo di spesa del Ministero ai sensi della legge n. 46/90 (articolo 8), complessivamente pari a circa sei milioni di euro annui, e poi ripartiti fra i due enti in questione. È soprattutto dalla possibilità di mantenere quest'ultimo contributo a un livello adeguato che dipende l'effettiva possibilità di non «scaricare» su imprese e cittadini, attraverso crescenti costi di acquisto delle norme, il costo necessario per la complessa attività di elaborazione delle norme stesse secondo procedure trasparenti e partecipate in conformità alle pertinenti disposizioni dell'Unione europea ed internazionali.
  Sia i contributi all'attenzione della Commissione, pertanto, sia quelli ulteriori cui ora si è fatto riferimento, costituiscono solo una parte della copertura delle spese di UNI e CEI che, solo per personale e funzionamento corrispondono a circa 11,7 milioni per UNI e 5,9 milioni di euro per il CEI.
  In relazione alle domande del deputato Galperti, precisa che, quanto alla composizione degli organi, premesso che i due enti in questione sono costituiti in forma di associazione di diritto privato, e che quindi negli organi vi è la rappresentanza dei soci, e in particolare delle associazioni imprenditoriali interessate, oltre che dei soci di diritto, come lo stesso Ministero, si evidenzia che la composizione degli organi statutari di UNI e CEI è pubblicata nei rispettivi siti istituzionali. (www.uni.com – www.ceiweb.it).
  Sono organi del CEI: l'Assemblea, il Consiglio, il Comitato Esecutivo, il Presidente Generale, il Collegio dei Revisori dei Conti, il Collegio dei Probiviri, gli Organi Tecnici.
  Sono organi dell'UNI: l'Assemblea, il Consiglio Direttivo, la Giunta Esecutiva, il Presidente, il Collegio dei Revisori dei Conti, il Collegio dei Probiviri.
  Quanto invece all'esiguità del contributo all'INAIL, va valutata non solo in relazione all'esiguità delle risorse complessive e al mantenimento della tradizionale proporzione di ripartizione dello stanziamento complessivo, ma soprattutto in relazione alla circostanza che, evidentemente, non si tratta di un contributo al funzionamento dell'INAIL, che sarebbe assolutamente sproporzionato per la sua dimensione irrisoria, ma di somme destinate ad una specifica e limitata finalità nel settore della sicurezza delle macchine che, anche con tale esigua dimensione, conserva comunque una sua marginale utilità. All'INAIL (ex ISPESL) è stato concesso negli ultimi anni nella misura di circa 10 mila euro un contributo che ha consentito, previa rilevazione di dati relativi a casi di applicazione e raccolta delle principali decisioni prese a livello comunitario, iniziative di predisposizione e diffusione delle conseguenti linee guida applicative presso i fabbricanti di macchine e gli altri operatori pubblici competenti nel settore (ASL, Ispettori del Lavoro), che costituiscono la base per la pubblicazione da parte dell'INAIL (ex ISPESL) di tali informazioni sul proprio sito web istituzionale, nonché di un apposito rapporto biennale sulla gestione della direttiva in Italia e per la presentazione di tale rapporto al pubblico ed alle istituzioni interessate, effettuata con il coinvolgimento delle principali associazioni di categoria del settore.
  In relazione alle questioni poste dal deputato Crippa, osserva che le riduzioni operate sui contributi in questione hanno avuto effetti limitati alle specifiche iniziative cui i predetti contributi sono destinati, ma non hanno di per sé determinato effetti di aumento degli oneri che gli enti di normalizzazione trasferiscono su imprese, professionisti ed in generale sui cittadini, non essendovi stati aumenti del costo medio di acquisto da parte degli stessi di copia delle norme adottate. Tale rischio è stato ed è certamente più rilevante Pag. 81con riguardo al contributo ordinario sopra richiamato. Finora gli enti sono riusciti tuttavia a garantire stabilità ai prezzi di acquisto delle norme per gli operatori interessati, ma per garantire tale possibilità anche in futuro dovrebbe essere certamente affrontato, in altra sede, il problema di dare stabilità e certezza al complesso della contribuzione pubblica alle rilevanti attività degli enti in questione, per scongiurare il rischio effettivo che la riduzione della contribuzione pubblica determini inevitabilmente un maggior ricorso alle entrate da proventi delle vendite di copie delle norme, determinando uno svantaggio concorrenziale delle imprese italiane rispetto a quelle dei Paesi in cui le norme in questione potrebbero a quel punto essere diffuse a costi minori.
  Sottolineato che i contributi in argomento non costituiscono la parte principale della contribuzione pubblica all'attività degli enti in questione, concorda con il relatore Senaldi sul fatto che un dettaglio delle spese connesse a tali contributi, ulteriore rispetto agli elementi comunque già forniti, non appare di particolare rilievo.

  Marco DA VILLA (M5S) ringrazia il viceministro per i chiarimenti forniti. Rileva tuttavia che lo stanziamento iscritto nel capitolo 2280 dello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico, pari a 255 mila euro, rappresenta solo una minima parte dei contributi erogati dallo Stato a favore degli enti di normazione, che ammontano a circa 6 milioni di euro annui, sul cui utilizzo non viene in questa sede fornita alcuna spiegazione. Chiede inoltre che gli enti beneficiari dei contributi forniscano il rendiconto annuale delle loro attività come prescritto dalla legge n. 549 del 1995.

  Gianluca BENAMATI (PD) osserva che la Commissione deve esprimere un parere sugli stanziamenti di pertinenza del Ministero dello sviluppo economico. Concorda con il collega Da Villa sul fatto che i contributi in esame costituiscano una minima parte di quelli erogati dallo Stato a favore degli enti di normazione e per questi motivi ritiene che il ruolo della Commissione sia, per così dire, anacronistico, pur mantenendo una sua motivazione all'interno dell'attività di vigilanza nei confronti del MiSE.

  Davide CRIPPA (M5S) ritiene che le norme tecniche richiamate dai decreti ministeriali per la loro attuazione dovrebbero essere pubblicate in allegato ai provvedimenti stessi, al fine di evitare costi aggiuntivi per i soggetti interessati.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, a seguito dei chiarimenti forniti dal governo preannuncia la predisposizione di una proposta di parere favorevole, dichiarandosi aperto all'apporto dei colleghi per la formulazione di eventuali osservazioni.

  Il viceministro Claudio DE VINCENTI concorda con l'osservazione dell'onorevole Crippa. Si riserva, tuttavia, di approfondire la questione posta sulla pubblicazione in allegato delle norme tecniche richiamate dai decreti ministeriali. In merito ai rilievi dell'onorevole Da Villa, sottolinea che non spetta al Governo esprimere un parere su norme di legge che sottopongono al parere della Commissione le attività del Ministero. Esprimendo un'opinione del tutto personale, riterrebbe tuttavia più utile esprimere parere successivi all'attività di rendicontazione da parte degli enti controllati al fine di valutare compiutamente il loro operato.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, osserva che sarebbe opportuno definire più organicamente le modalità generali di controllo da parte delle Camere sugli enti vigilati.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.30.

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SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 5 marzo 2014. — Presidenza del presidente Ettore Guglielmo EPIFANI.

  La seduta comincia alle 15.30.

Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione consensuale del contratto di lavoro per dimissioni volontarie.
Testo unificato C. 254 Vendola e abbinata.

(Parere alla XI Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 12 febbraio 2014.

  Emma PETITTI (PD), relatore, formula una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame ribadendo il giudizio favorevole sul progetto volto a contrastare una pratica diffusa che colpisce soprattutto le lavoratrici nel momento in cui sono più deboli.

  Cosimo PETRAROLI (M5S), pur condividendo il giudizio estremamente critico verso la pratica delle dimissioni in bianco (e ricordando alla commissione come la sua prima esperienza professionale sia iniziata proprio con tale richiesta) esprime tuttavia un orientamento sfavorevole sul provvedimento in esame che a suo giudizio non migliora la normativa vigente in materia. L'unica soluzione concreta per contrastare il fenomeno sarebbe, a parere del suo gruppo, quella dell'obbligatorietà delle dichiarazioni verbali. Preannuncia quindi, a nome del suo gruppo, il voto contrario sulla proposta di parere predisposta dal relatore.

  Caterina BINI (PD) dichiara di condividere la proposta di parere formulata dal relatore sul provvedimento in titolo il cui contenuto è ampiamente condivisibile e finalizzato a porre rimedio ad un fenomeno rilevante che discrimina soprattutto le lavoratrici.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato).

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre.
Emendamenti C. 1836 Governo.

(Parere alla XIV Commissione).
Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2013 bis.
Emendamenti C. 1864 Governo.

(Parere alla XIV Commissione).
(Seguito esame congiunto e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame dei provvedimenti in oggetto, rinviati nella seduta del 13 febbraio 2014.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore Senaldi ha espresso il parere sulle proposte emendative presentate ai disegni di legge in titolo, riservandosi di esprimere il parere su alcuni emendamenti.

  Angelo SENALDI (PD), relatore, con riferimento al disegno di legge C. 1864, ricorda di aver espresso parere favorevole sull'emendamento 3.3 del relatore per la XIV Commissione, dalla cui approvazione risulterebbero preclusi i successivi Prataviera 3.1 e Nesci 3.2; ribadisce il parere favorevole sugli emendamenti Carinelli 19.6 e Fico 19.7, nonché sugli emendamenti Manfredi 19.1 e Ricciatti 19.2, 19.3 e 19.5. Esprime invece parere contrario sull'emendamento Prataviera 20.2 e parere favorevole sull'emendamento 22.1 del relatore per la XIV Commissione. Sottolinea che necessita di approfondire ulteriormente il contenuto delle proposte emendative Ricciatti 19.4, Elvira Savino 20.1 e 23.02. Ribadisce infine il parere favorevole Pag. 83sull'articolo aggiuntivo 7.03 del relatore per la XIV Commissione, presentato al disegno di legge C. 1836.

  Il viceministro Claudio DE VINCENTI si riserva di formulare i pareri nella prossima seduta.

  Ignazio ABRIGNANI (FI-PdL) condivide la richiesta di valutare ulteriormente il contenuto degli emendamenti in esame.

  Ettore Guglielmo EPIFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame.

  La seduta termina alle 15.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.40 alle 16.

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